Anno 2004
Numero 18
Data 25/10/2004
Abrogato No
Materia Trasporti;
Note Pubblicata nel B.U.R. Puglia del 29 ottobre 2004, n. 130
B.U.R.P. Vai al B.U.R.P.
Iter Legis Vai all'Iter Legis
Nessun allegato

Legge Regionale 25 ottobre 2004, n. 18

Sicurezza nei trasporti stradali e nelle infrastrutture trasportistiche



Art. 1

(Finalità)


l. La Regione promuove ogni iniziativa idonea a perseguire lobiettivo di ridurre i rischi connessi alla mobilità delle persone e delle merci in tutte le sue manifestazioni e circostanze e a garantire la sicurezza nei trasporti quale valore primario che concorre a determinare la qualità della vita.



Art. 2

(Programmazione)


1. La Regione conforma la programmazione degli interventi nei settori del trasporto delle persone e delle merci allobiettivo della sicurezza degli utenti in coerenza con gli indirizzi dei Piano nazionale della sicurezza stradale, del Piano regionale dei trasporti e successivi aggiornamenti, dei Piani provinciali dei trasporti di bacino e dei Piani urbani della mobilità, ove esistenti.

2. In conformità agli strumenti di pianificazione di cui al comma 1, la Giunta regionale definisce i criteri e gli indirizzi per lattuazione degli interventi di cui alla presente legge e per il loro coordinamento con i programmi formulati dagli enti competenti in materia, anche ai fini del migliore uso delle risorse disponibili. La Giunta regionale incentiva inoltre lutilizzo dei mezzi più sicuri e meno inquinanti.



Art. 3

(Interventi)


l. La Regione per lattuazione della presente legge promuove interventi finalizzati, prioritariamente, a elevare i livelli di sicurezza della rete stradale pugliese, svolgendo un ruolo di indirizzo e coordinamento tra i diversi enti preposti alla gestione delle infrastrutture ricadenti nel territorio regionale e favorendo la partecipazione delle loro risorse professionali e finanziarie.

2. Gli interventi sono finalizzati:

a) a ridurre il numero e gli effetti degli incidenti stradali;

b) a migliorare le condizioni di percorribilità delle infrastrutture già esistenti;

c) a coinvolgere tutte le amministrazioni competenti in materia di sicurezza stradale e gli organismi pubblici o privati di comprovata esperienza che possono contribuire al suo miglioramento;

d) a promuovere iniziative di carattere informativo, educativo e formativo in materia di sicurezza stradale.



Art. 4

(Contenuto degli interventi)


l. Al fine di realizzare gli interventi di cui allarticolo 3, la Regione promuove iniziative aventi per oggetto:

a) lattivazione di meccanismi di coordinamento e concertazione fra Regione, enti locali, enti gestori delle reti e dei servizi di trasporto, altri soggetti, pubblici e privati, direttamente o indirettamente interessati ai temi della sicurezza e della mobilità sostenibile;

b) la conoscenza dello stato delle infrastrutture, delle condizioni meteoclimatiche nonché delle caratteristiche del traffico e i principali fattori di rischio;

c) la predisposizione di sistemi informativi integrati circa le migliori condizioni di mobilità e di sicurezza e di salvaguardia dellambiente;

d) la progettazione e la realizzazione di sistemi di controllo integrati sullefficienza delle infrastrutture e sul comportamento dellutenza;

e) lazione di prevenzione, controllo e repressione, attraverso un rafforzamento delle strutture preposte al governo della sicurezza stradale;

f) lazione sanitaria, sia sotto il profilo della prevenzione, sia con riferimento alla natura e alla tempestività del primo e del pronto soccorso;

g) la realizzazione dinterventi volti al miglioramento dei livelli di sicurezza delle infrastrutture;

h) iniziative di carattere informativo, educativo e formativo rivolte a cittadini, imprese, tecnici e decisori finalizzati alla sicurezza stradale e allimpiego di mezzi appropriati;

i) la formazione di consulte locali (comunali e/o provinciali) a carattere intersettoriale (trasporti, infrastrutture, sanità, affari sociali, formazione, ecc.) con larga partecipazione del sistema locale delle rappresentanze sociali.



Art. 5

(Soggetti competenti a realizzare gli interventi)


l. La Regione può realizzare gli interventi di cui alla presente legge in forma diretta o in collaborazione con altri soggetti, pubblici e privati, di comprovata esperienza in materia di sicurezza stradale e di infrastrutture trasportistiche, con i proprietari o concessionari di infrastrutture stradali o con altri organi preposti alla gestione del traffico.

2. Agli interventi non realizzati con le modalità di cui al comma 1 la Regione concorre nella misura massima del 50 per cento della spesa effettivamente sostenuta dai soggetti attuatori.



Art. 6

(Consulta e Centro regionale di monitoraggio e governo della sicurezza stradale)


1. E istituita la Consulta regionale per la sicurezza stradale, quale organo tecnico consultivo e strumento di confronto e di raccordo delle politiche in materia di sicurezza, circolazione, educazione e formazione trasportistica fra la Regione e le istituzioni locali, le rappresentanze economiche e le associazioni civili.

2. La Consulta regionale ha compiti di proposta, dinformazione e di consulenza in materia di sicurezza stradale e relaziona annualmente alla Giunta regionale, evidenziando i processi evolutivi del settore e formulando ogni proposta utile a migliorare lefficienza, lefficacia e la qualità del sistema della sicurezza dei trasporti.

3. La Consulta si compone dei seguenti membri:

a) lAssessore regionale ai trasporti, con funzioni di Presidente;

b) gli Assessori provinciali ai trasporti o loro delegati;

c) gli Assessori ai trasporti dei Comuni capoluogo o loro delegati;

d) un rappresentante dellAssociazione nazionale Comuni dItalia (ANCI);

e) il Dirigente del Settore trasporti o suo delegato;

f) il Dirigente del Centro regionale di monitoraggio e governo della sicurezza stradale.

Alla Consulta partecipano di diritto i Prefetti o loro delegati. La Consulta è aperta, a domanda, alla partecipazione di altre Amministrazioni pubbliche competenti in materia di mobilità e sicurezza stradale, nonché delle parti sociali, delle imprese, degli utenti della strada di volta in volta interessati agli specifici temi settoriali affrontati dalla Consulta.

4. E istituito presso la Giunta regionale, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Centro regionale di monitoraggio e governo della sicurezza stradale quale organo tecnico-amministrativo di raccordo tra le strutture tecniche delle Amministrazioni pubbliche che hanno responsabilità dirette in materia di sicurezza stradale o su temi afferenti, con i seguenti obiettivi e compiti:

a) verificare e definire un ordine di priorità in relazione agli ambiti di intervento e alle strategie di contrasto dei fattori di rischio per ciascuna area problematica;

b) avviare una strategia multisettoriale che conduca allintegrazione e al coordinamento tra i diversi livelli di governo e di gestione amministrativa dei problemi connessi alla sicurezza stradale e dei trasporti;

c) proporre alla Consulta di cui al comma 1 le strategie di contrasto dei fattori di rischio ritenute prioritarie, con indicazione di tempi e costi richiesti;

d) predisporre programmi operativi per lassistenza e il rafforzamento delle strutture preposte alla raccolta dei dati sullincidentalità stradale, anche attraverso azioni di coordinamento che migliorino la completezza e la qualità dei dati, nonché la tempestività di trasmissione verso i centri di raccolta;

e) migliorare le conoscenze sullo stato dellincidentalità;

f) migliorare la sicurezza delle infrastrutture dei trasporti stradali, mediante la realizzazione dinterventi mirati alleliminazione degli elementi di rischio;

g) migliorare i comportamenti degli utenti delle infrastrutture trasportistiche, avviando strategie di contrasto ai principali fattori di rischio;

h) verificare lefficacia degli investimenti effettuati nel settore;

i) predisporre un programma operativo per la raccolta e lelaborazione dei dati mediante appropriati sistemi informatizzati, anche al fine di corrispondere alle richieste del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

j) relazionare periodicamente alla Consulta regionale sullattività svolta;

k) curare la pubblicazione e la diffusione dei dati monitorati;

l) fungere da segreteria per la Consulta regionale.

5. La dotazione organica del personale del Centro regionale di monitoraggio è definita dalla Giunta regionale su proposta dellAssessore ai trasporti.

6. Il Centro regionale di monitoraggio si avvale di un Comitato tecnico che è composto da diciotto componenti così individuati:

a) due funzionari degli Assessorati regionali competenti in materia;

b) un rappresentante designato da ciascuna Provincia e Comune capoluogo;

c) tre consulenti esterni esperti e tecnici del settore;

d) tre rappresentanti, designati da ciascun ente e/o associazione partecipanti alla Consulta, di comprovata esperienza in materia di educazione stradale e di sicurezza dei trasporti.

Il Comitato tecnico è presieduto da uno dei funzionari regionali componenti o da un esperto della materia appositamente incaricato. Alla nomina dei componenti e del Presidente provvede la Giunta regionale, che ne stabilisce i compensi.



Art. 7

(Spese ammissibili a contributo)


1. La Regione, per gli interventi previsti dalla presente legge, può concedere contributi nella misura massima del 50 per cento delle spese sostenute dai soggetti attuatori degli interventi con riguardo a:

a) spese tecniche di progettazione, studi di fattibilità e di gare;

b) realizzazione di sistemi di gestione automatizzata e di controllo del traffico;

c) realizzazione dinterventi sulle infrastrutture stradali e trasportistiche idonei a regolare la velocità, migliorare la funzionalità dellinfrastruttura e specializzarne lutilizzo in funzione delle diverse componenti del traffico;

d) realizzazione dinterventi sulle altre infrastrutture comunque finalizzati alla sicurezza stradale;

e) eventuali spese di esercizio da sostenersi nel primo anno di funzionamento dei sistemi di cui alla lettera b), in misura non superiore, complessivamente, al 50 per cento delle spese effettivamente sostenute;

f) iniziative volte alleducazione, alla formazione e allinformazione dellutenza stradale anche destinate a particolari categorie sociali, quali studenti, giovani, anziani, portatori di handicap e simili;

g) servizi di consulenza e assistenza tecnica;

h) attività di monitoraggio e controllo dei risultati delle azioni poste in essere.



Art. 8

(Modalità per lerogazione dei contributi)


1. In sede di prima attuazione della presente legge, anche in mancanza degli strumenti di pianificazione indicati dallarticolo 2, la Giunta regionale stabilisce, entro novanta giorni dalla data di pubblicazione, i criteri e le modalità per la concessione dei contributi, i contenuti e i requisiti dei progetti e le modalità dei procedimenti istruttori.

2. Nel caso che lindividuazione degli interventi avvenga tramite una procedura concertativa con i soggetti attuatori, la concessione dei contributi sarà regolata da un apposito Accordo di programma approvato dalla Giunta regionale.

3. Il Dirigente del Settore trasporti della Regione provvede, con proprio atto, alla concessione dei contributi sulla base dei criteri e modalità di cui ai commi 1 e 2.



Art. 9

(Forme di collaborazione nella realizzazione degli interventi)


1. La Regione, per lattuazione degli interventi di cui alla presente legge, promuove alloccorrenza, ovvero conviene con le Amministrazioni interessate, accordi di programma.

2. La Regione promuove altresì la stipulazione di convenzioni e intese con soggetti, sia pubblici che privati, i quali perseguano fini coincidenti con quelli della presente legge, per realizzare la più ampia e proficua collaborazione tra i soggetti che impegnano mezzi e risorse per la sicurezza nella circolazione stradale.

3. Qualora per la realizzazione degli interventi previsti dalla presente legge si debba dar corso a un procedimento amministrativo coinvolgente una pluralità di soggetti pubblici, lautorità competente convoca, ove lo ritenga opportuno, una Conferenza di servizi ai sensi e per gli effetti di cui allarticolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) e successive modifiche e integrazioni.



Art. 10

(Liquidazione dei contributi)


1. Alla liquidazione dei contributi provvede il Dirigente del settore trasporti della Regione, previa presentazione dei titoli giustificativi delle spese sostenute dai soggetti attuatori degli interventi.

2. Il beneficiario del contributo decade dal beneficio qualora gli interventi ammessi a contributo non vengano eseguiti e completati con le modalità ed entro i termini indicati nel provvedimento di assegnazione del contributo.



Art. 11

(Norma finanziaria)


1. Agli oneri derivanti dallapplicazione della presente legge per lesercizio 2004 si fa fronte mediante listituzione di:

a) un nuovo capitolo di spesa, epigrafato Spese per lattuazione degli interventi regionali in materia di sicurezza stradale e di infrastrutture trasportistiche, articolo 7, legge regionale n. del dotato di uno stanziamento di euro 10 mila, in termini di competenza e cassa, mediante contestuale riduzione di pari importo dello stanziamento del capitolo 552038 (u.p.b. 8.1.3) del bilancio di previsione 2004;

b) un nuovo capitolo di spesa, epigrafato Spese per i1 funzionamento della Consulta e del Centro regionale di monitoraggio per la sicurezza stradale e delle infrastrutture trasportistiche, articolo 6 legge regionale n.18 del 25/10/2004, dotato di uno stanziamento di euro 5 mila, in termini di competenza e cassa, mediante contestuale riduzione di pari importo dello stanziamento del capitolo 2020 (u.p.b. 2.2.2) del bilancio di previsione 2004.

2. Per gli esercizi successivi si provvederà in sede di approvazione della legge annuale di bilancio.