Regolamento Regionale 14 gennaio 2005, n. 3 Requisiti per autorizzazione ed accreditamento delle strutture sanitarie (1)
(1) Vedi anche, ad integrazione del presente regolamento, il Reg.
reg. 30 luglio 2009, n. 18, il Reg.
reg. 10 febbraio 2010, n. 8 , il Reg.
reg. 18 aprile 2014, n. 9, il Reg.
reg. 8 luglio 2014, n. 14 , r.r.
n. 10/2017. e il r.r. 10/2019
IL
PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE - Visto l’art. 121 della
Costituzione, così come modificato dalla legge costituzionale 22 novembre 1999,
n. 1, nella parte in cui attribuisce al Presidente della Giunta Regionale
l’emanazione dei regolamenti regionali.
- Vista la Delibera di Giunta
Regionale n. 2034 del 29 dicembre 2004 di adozione del Regolamento suddetto.
Introduzione
Questo documento elenca i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi
previsti per lautorizzazione allesercizio e per laccreditamento
istituzionale delle strutture sanitarie. In esso sono, altresì, compresi i
requisiti già indicati per alcune strutture con precedenti Atti normativi della
regione Puglia.
Per facilitare la comprensione del testo nella sua
impostazione, si specifica che nella colonna di sinistra sono elencati i
requisiti per lautorizzazione allesercizio; in particolare, in carattere
normale sono riportati i requisiti minimi di cui allAtto di indirizzo
contenuto nel D.P.R. 14 gennaio 1997, mentre in carattere corsivo sono
evidenziate le integrazioni ai requisiti minimi autorizzativi, definite in sede
regionale.
Nella colonna destra sono elencati, invece, i requisiti di
accreditamento: in carattere normale sono riportati quelli minimi
integrati, mentre in corsivo (rosso per la lettura in formato elettronico) sono
evidenziati i requisiti ulteriori di qualità della regione Puglia.
Emana
Il seguente regolamento
REQUISITI MINIMI PER LAUTORIZZAZIONE ALLESERCIZIO (DI CUI AL DPR 14 /01/1997
PREMESSA Requisiti minimi per lautorizzazione allesercizio (di cui al D.P.R. 14 gennaio 1997)
PREMESSA
|
Ai fini della applicazione dei
requisiti minimi e tenuto conto che con il termine di requisito organizzativo
si intende l’azione organizzativa, si definisce:
AZIENDA: il soggetto giuridico, pubblico e privato che offre
attività o prestazioni sanitarie
PRESIDIO: Struttura fisica (ospedale, poliambulatorio,
ambulatorio ecc.) dove si effettuano
le prestazioni e/o le attività sanitarie
STRUTTURA ORGANIZZATIVA: Dimensione organizzativa complessiva
della funzione svolta.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO
DELLA
QUALITA’: Tali attività hanno lo scopo di garantire all’utente
che le prestazioni od i servizi ricevuti siano di buona qualità. Per
iniziative di valutazione e miglioramento della qualità si intendono progetti
che prevedono:
- l’identificazione di un
problema (intesa come occasione di miglioramento);
- la determinazione delle cause
possibili;
- la definizione dei criteri,
degli indicatori e dei livelli soglia di buona qualità;
- la progettazione e
l’effettuazione di uno o più studi per precisare la differenza tra i valori
attesi e quelli osservati nonché per identificare le cause di tale
discrepanza;
- la progettazione e
l’effettuazione dell’intervento migliorativo;
- la valutazione di impatto a
breve e medio termine dell’intervento migliorativo nei confronti del problema
affrontato;
- la diffusione dei risultati a
tutti gli interessati.
Tali iniziative possono
riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli utenti o processi/esiti
delle attività di supporto (gestionali, organizzativi, amministrative, etc.).
LINEE GUIDA: insieme di indicazioni procedurali suggerite,
finalizzate ad assistere gli operatori in specifiche circostanze.
REGOLAMENTI INTERNI:
definiscono le modalità di
comportamento o successione di azioni definite da documenti formali o dalla
normativa, che devono essere sistematicamente ottemperate.
PROCEDURE: insieme di azioni professionali finalizzate ad un
obiettivo.
|
Ai fini della applicazione dei requisiti generali e specifici e
tenuto conto che con il termine di requisito organizzativo si intende
l’azione organizzativa, si definisce:
AZIENDA: il soggetto giuridico,
pubblico e privato che offre attività o prestazioni sanitarie
PRESIDIO:
Struttura fisica (ospedale, poliambulatorio, ambulatorio ecc.) dove si
effettuano le prestazioni e/o le
attività sanitarie
STRUTTURA ORGANIZZATIVA: Dimensione
organizzativa complessiva della funzione svolta.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITA’: Tali attività hanno lo scopo di garantire all’utente che le
prestazioni od i servizi ricevuti siano di buona qualità. Per iniziative di
valutazione e miglioramento della qualità si intendono progetti che
prevedono:
-
l’identificazione di un problema (intesa come occasione di miglioramento);
- la determinazione
delle cause possibili;
- la
definizione dei criteri, degli indicatori e dei livelli soglia di buona
qualità;
- la
progettazione e l’effettuazione di uno o più studi per precisare la
differenza tra i valori attesi e quelli osservati nonché per identificare le
cause di tale discrepanza;
- la
progettazione e l’effettuazione dell’intervento migliorativo;
- la
valutazione di impatto a breve e medio termine dell’intervento migliorativo
nei confronti del problema affrontato;
- la
diffusione dei risultati a tutti gli interessati.
Tali
iniziative possono riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli
utenti o processi/esiti delle attività di supporto (gestionali,
organizzativi, amministrative, etc.).
LINEE GUIDA: insieme di indicazioni
procedurali suggerite, finalizzate ad assistere gli operatori in specifiche
circostanze.
REGOLAMENTI INTERNI: definiscono le
modalità di comportamento o successione di azioni definite da documenti
formali o dalla normativa, che devono essere sistematicamente ottemperate.
PROCEDURE: insieme di azioni
professionali finalizzate ad un obiettivo.
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SEZIONE "A" REQUISITI GENERALI (2)
REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE
ALL’ESERCIZIO
(DI CUI AL DPR 14.01.1997)
|
REQUISITI GENERALI E
SPECIFICI PER L’ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE
|
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(2) Sezione interamente abrogata dall'art. 1, Reg. reg. 5 febbraio 2010, n. 3. In pari tempo l'art. 2 del medesimo regolamento ha approvato la nuova sezione A ivi allegata (vedi anche il successivo art. 3).
A.01. A.01. REQUISITI ORGANIZZATIVI GENERALI.
Il presente documento indica i
requisiti minimi relativi ai seguenti aspetti organizzativi:
- politica, obiettivi ed
attività;
- struttura organizzativa;
- gestione delle risorse umane;
- gestione delle risorse
tecnologiche;
- gestione, valutazione e
miglioramento della qualità, linee guida e regolamenti interni;
- sistema informativo.
|
Il presente
documento indica i requisiti relativi ai seguenti aspetti organizzativi:
1. -
politica, obiettivi ed attività;
2. -
struttura organizzativa;
3. -
gestione delle risorse umane;
4. –
gestione delle risorse strutturali;
5. -
gestione delle risorse tecnologiche;
6. -
gestione, valutazione e miglioramento della qualità, linee guida e
regolamenti interni;
7. -
sistema informativo;
8. –
diritti dei cittadini, informazione all’utenza e carta dei servizi sanitari.
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A.01.01 A.01.01 POLITICA, OBIETTIVI, ATTIVITA’
La Direzione aziendale provvede alla definizione delle politiche
complessive dell’azienda ed esplicita gli obiettivi da raggiungere, sia per
la tipologia ed i volumi che per la qualità delle prestazioni e dei servizi
che intende erogare.
La Direzione deve
esplicitare ai presidi, alle unità operative ed alle altre articolazioni
organizzative, il ruolo, gli obiettivi e le funzioni assegnate agli stessi.
|
01 Responsabilità
della Direzione
La
Direzione aziendale
provvede alla definizione delle politiche complessive dell’azienda ed
esplicita gli obiettivi da raggiungere, sia per la tipologia ed i volumi che
per la qualità delle prestazioni e dei servizi che intende erogare.
La
Direzione deve
esplicitare ai presidi, alle unità operative ed alle altre articolazioni
organizzative, il ruolo, gli obiettivi e le funzioni assegnate agli stessi.
|
E’ adottato un documento
in cui sono esplicitati:
·
la missione, e
cioè la ragione d’essere dell’organizzazione ed i valori cui si ispira;
·
le politiche
complessive, e cioè l’indirizzo dato dalla Direzione Generale, che consiste
nel definire i campi prioritari di azione e quali metodi adottare per
raggiungere gli obiettivi;
·
gli obiettivi,
che devono soddisfare ai seguenti requisiti:
a) devono essere articolati nel tempo;
b) devono risultare congruenti con gli obiettivi dei
livelli organizzativi sovraordinati;
·
l’organizzazione
interna con particolare riferimento a:
- l’organigramma con il
quale vengono individuati i responsabili delle articolazioni operative e
delle funzioni di supporto tecnico-amministrativo e definite le loro
funzioni;
- i livelli di
responsabilità;
- le modalità di erogazione
del servizio;
- le prestazioni e/o le
attività erogate.
|
02 Documentazione della Organizzazione
E’ adottato
un documento in cui è esplicitata l’organizzazione interna generale, per
singolo presidio e articolazione funzionale, con particolare riferimento a:
· la missione, e cioè la ragione d’essere
dell’organizzazione ed i valori cui si ispira;
·
le politiche
complessive, e cioè l’indirizzo dato dalla Direzione Generale, che consiste
nel definire i campi prioritari di azione e quali metodi adottare per
raggiungere gli obiettivi;
·
gli obiettivi,
che devono soddisfare ai seguenti requisiti:
a) devono essere
articolati nel tempo;
b) devono risultare
congruenti con gli obiettivi dei livelli organizzativi
sovraordinati;
·
l’organizzazione
interna con particolare riferimentAo a:
- l’organigramma con il quale vengono individuati i responsabili
delle articolazioni operative e di supporto tecnico-amministrativo e definite
le loro funzioni;
- i livelli di responsabilità;
- le modalità di erogazione del servizio;
- le prestazioni e le attività erogate, specificando quelle
eseguite direttamente all’interno del presidio e/o all’interno dell’azienda e
quelle eseguite indirettamente;
- la determinazione della “tariffa” nella cessione dei servizi.
·
un sistema
di controllo di gestione che prevede:
- individuazione dei centri di responsabilità;
- attività di monitoraggio dei costi e dei ricavi dell’azienda;
- procedure negoziali per la redazione dei budget.
|
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03 Documentazione del coordinamento.
E’
adottato un documento in cui sono esplicitati i rapporti:
- fra i
responsabili delle attività gestionali;
- fra i
presidi di ricovero e presidi ambulatoriali pubblici e privati e
all’interno dei presidi fra strutture organizzative e professionali
presenti;
- con i
livelli istituzionali;
- con le
associazioni rappresentative dell’utenza.
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04 Documentazione della Verifica.
E’ adottato un documento
da cui deriva che la “missione” e gli obiettivi sono sottoposti a verifica ed
aggiornamento periodico.
In
particolare:
- la
“missione” viene confermata o aggiornata ogni tre anni o qualora sia
necessario, per sopravvenute esigenze di programmazione regionale;
- gli
obiettivi di lungo periodo sono verificati ed attualizzati di norma ogni
tre anni e, comunque, allorché si renda necessario;
- gli
obiettivi di breve periodo sono verificati annualmente attraverso la
redazione di un documento, da cui si rileva che la valutazione del
raggiungimento degli obiettivi viene effettuata periodicamente con
l’analisi valutativa degli scostamenti rispetto al raggiungimento degli
obiettivi prefissati, le cause, i motivi di tali scostamenti e le
eventuali misure correttive adottate. Gli obiettivi di breve periodo
devono essere coerenti con le direttrici di programmazione regionale
emanate annualmente.
|
La Direzione definisce annualmente il piano di lavoro che
comprende:
- la tipologia ed il volume di attività previste;
- il piano organizzativo.
La Direzione predispone materiale informativo a disposizione
dell’utenza, che specifichi tipologia delle prestazioni erogate, operatori responsabili
delle prestazioni, orari, costi. (vedi A.01.08)
|
05 Piano di lavoro della Direzione.
La Direzione definisce annualmente, tenuto conto del
diverso grado di complessità delle prestazioni erogate, il piano di lavoro
che comprende:
- la
tipologia ed il volume di attività previste, generale e specifico per
singolo presidio;
- il piano
organizzativo, generale e specifico per singolo presidio;
- i
programmi da attuare con relative priorità;
- le
direttive per l’azione amministrativa e gestionale;
- il
bilancio preventivo, ove previsto.
La Direzione predispone materiale informativo a
disposizione dell’utenza, che specifichi tipologia delle prestazioni erogate,
operatori responsabili delle prestazioni, orari, costi. (vedi A.01.08)
|
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06 Documentazione del coordinamento.
E’
adottato un documento in cui sono esplicitati i rapporti:
- fra i responsabili delle attività gestionali;
- fra i presidi di ricovero e presidi
ambulatoriali pubblici e privati e all’interno dei presidi fra strutture
organizzative e professionali presenti;
- con i livelli istituzionali;
- con le associazioni rappresentative
dell’utenza.
|
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07 Documentazione della Verifica.
E’ adottato un documento da cui deriva che la “missione” e gli
obiettivi sono sottoposti a verifica ed aggiornamento periodico.
In
particolare:
- la “missione” viene confermata o aggiornata
ogni tre anni o qualora sia necessario, per sopravvenute esigenze di
programmazione regionale;
- gli obiettivi di lungo periodo sono verificati
ed attualizzati di norma ogni tre anni e, comunque, allorché si renda necessario;
- gli obiettivi di breve periodo sono verificati
annualmente attraverso la redazione di un documento, da cui si rileva
che la valutazione del raggiungimento degli obiettivi viene effettuata
periodicamente con l’analisi valutativa degli scostamenti rispetto al
raggiungimento degli obiettivi prefissati, le cause, i motivi di tali
scostamenti e le eventuali misure correttive adottate. Gli obiettivi di
breve periodo devono essere coerenti con le direttrici di programmazione
regionale emanate annualmente.
|
La Direzione definisce annualmente il piano di lavoro che
comprende:
- la tipologia ed il volume di attività previste;
- il piano organizzativo.
La Direzione predispone
materiale informativo a disposizione dell’utenza, che specifichi tipologia
delle prestazioni erogate, operatori responsabili delle prestazioni, orari,
costi. (vedi A.01.08)
|
08 Piano di lavoro della Direzione.
La
Direzione definisce
annualmente, tenuto conto del diverso grado di complessità delle
prestazioni erogate, il piano di lavoro che comprende:
· la
tipologia ed il volume di attività previste, generale e specifico per
singolo presidio;
· il
piano organizzativo, generale e specifico per singolo presidio;
· i
programmi da attuare con relative priorità;
· le
direttive per l’azione amministrativa e gestionale;
· il
bilancio preventivo, ove previsto.
La Direzione predispone
materiale informativo a disposizione dell’utenza, che specifichi tipologia
delle prestazioni erogate, operatori responsabili delle prestazioni, orari,
costi. (vedi A.01.08)
|
A.01.02 A.01.02 STRUTTURA ORGANIZZATIVA
La Direzione definisce ed esplicita l’organizzazione e le
politiche di gestione delle risorse umane ed economiche per:
- le attività ambulatoriali;
- le attività di ricovero a ciclo continuativo e
diurno (acuti e post-acuti).
|
01 Definizione della struttura
organizzativa.
La Direzione definisce ed
esplicita l’organizzazione e le politiche di gestione delle risorse umane ed
economiche, generali e per singolo presidio, articolate per:
- le attività ambulatoriali;
- le attività di ricovero a ciclo continuativo e
diurno (acuti e post-acuti).
|
|
02 Accreditamento delle
metodiche.
Le strutture sia
ambulatoriali che di ricovero devono seguire metodologie e tecniche
riconosciute da Associazioni scientifiche.
|
|
03 Accesso
La Direzione
definisce le procedure per l’accesso alle prestazioni.
In particolare, la Direzione definisce le
procedure relative a:
- la prenotazione ed erogazione delle
prestazioni, in relazione ai criteri di priorità e tempi massimi
d’attesa definiti, con indicazione della responsabilità della gestione
delle agende e dei Registri di prenotazione delle prestazioni;
- modalità di misura dei tempi di attesa;
- modalità di pagamento.
|
La Direzione definisce le
modalità con cui garantisce la continuità dell’assistenza al paziente in caso
di urgenze od eventi imprevisti (clinici, organizzativi, tecnologici).
|
04 Continuità
La Direzione definisce le
modalità con cui garantisce la continuità dell’assistenza al paziente in caso
di urgenze, 24 ore su 24 per i presidi che operano in regime di ricovero a
ciclo continuativo, nelle ore di apertura per quelli che erogano prestazioni
a ciclo diurno o ambulatoriali, o di eventi imprevisti (clinici,
organizzativi, tecnologici).
In particolare, la Direzione aziendale
deve specificare le procedure di gestione delle emergenze e deve provvedere
alla loro diffusione nei confronti del personale degli ambulatori, delle
medicherie, dei reparti di degenza, del pronto soccorso.
Nei presidi che operano in
regime programmato, sia di ricovero che ambulatoriale, si devono adottare
specifici rapporti con altri presidi che operano all’interno del sistema di
emergenza urgenza, per la gestione di eventuali emergenze cliniche.
|
|
05 Procedure
amministrative.
La Direzione definisce le procedure amministrative generali, per
singolo presidio e per struttura organizzativa, e le procedure di
integrazione tra i servizi tecnico-amministrativi ed i servizi sanitari.
Tali procedure sono portate
a conoscenza degli utenti interni.
|
|
06 Procedure
per la gestione delle informazioni sanitarie.
La Direzione definisce le
procedure relative ai documenti comprovanti l’attività sanitaria con
particolare riferimento a:
·
modalità di compilazione e refertazione (le
modalità di refertazione devono consentire l’identificazione dell’operatore
principale e/o del responsabile);
·
modalità di conservazione;
·
modalità di archiviazione.
In ogni episodio di ricovero
deve essere compilata una cartella clinica ed infermieristica per ciascun
paziente. Per gli utenti ambulatoriali deve essere compilata una cartella o
scheda anche in supporto informatico, in cui siano riportati i dati relativi
alle attività cliniche ed infermieristiche effettuati nel corso del primo
accesso e degli eventuali controlli successivi.
|
|
07 Riconoscibilità
degli operatori.
Il personale deve essere munito
di apposito cartellino di riconoscimento e di altri idonei mezzi, allo scopo
di consentire all’utente l’identificazione dell’operatore rispetto alle sue
generalità e qualifica.
|
A.01.03 A.01.03 GESTIONE RISORSE UMANE
La Direzione definisce il
fabbisogno di personale:
- in termini numerici (equivalenti a tempo pieno)
per ciascuna professione o qualifica professione;
- per posizione funzionale;
- per qualifica;
in rapporto ai volumi ed alle
tipologie delle attività, secondo criteri specificati dalle normative regionali.
|
01 Fabbisogno
La Direzione definisce il
fabbisogno di personale, in rapporto al volume e alla tipologia delle
attività ed in rapporto alla organizzazione dei singoli presidi, in
maniera tale da garantire il corretto svolgimento delle attività, secondo
i criteri specificati. In particolare il fabbisogno di personale deve
essere garantito:
- in termini numerici (equivalenti a tempo pieno)
per ciascuna professione o qualifica professione;
- per posizione funzionale;
- per qualifica.
|
E’ indispensabile che tutti i
ruoli e le posizioni funzionali siano ricoperti da personale in possesso dei
titoli previsti dalla normativa vigente.
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02 Qualificazione.
E’ indispensabile che tutti i
ruoli e le posizioni funzionali siano ricoperti da personale in possesso dei
titoli previsti dalla normativa vigente e che le prestazioni
sanitarie siano erogate nel rispetto delle competenze riconosciute dalla
normativa vigente.
I medici e i dirigenti del
ruolo sanitario devono essere in possesso della specializzazione o dei
requisiti previsti dalla vigente normativa per l’esercizio nella branca
specifica (d’ora in poi, questo requisito viene indicato come
“specializzazione”).
Nelle strutture private, ai
soli fini della valutazione del requisito di cui sopra, l’anzianità di servizio
maturata nella disciplina con rapporto di lavoro continuativo dai medici e
dai dirigenti del ruolo sanitario viene valutata interamente.
Per l’accesso a ciascuna
professione e posizione funzionale del personale sanitario delle aziende
private il personale deve risultare in possesso degli stessi requisiti
richiesti per l’accesso al rapporto di dipendenza con il S.S.N.
Nel caso di Aziende private,
inoltre:
- deve essere documentato che nell’ambito dei
propri presidi non opera personale dipendente del S.S.N., anche per
prestazioni riferite a branche di attività erogate al di fuori del
rapporto con il S.S.N.;
- deve essere garantito con pianta organica a
regime l’erogazione delle proprie prestazioni nel rispetto delle
incompatibilità di cui al punto precedente.
|
Deve essere predisposto un
piano di formazione-aggiornamento del personale, con indicazione del
responsabile.
Devono essere normalizzate le
modalità per favorire l’inserimento operativo del personale di nuova
acquisizione
|
03 Formazione-aggiornamento
Deve essere individuata una
struttura e/o un responsabile (in relazione alla complessità del presidio)
per la formazione del personale.
Deve essere predisposto un
piano di formazione-aggiornamento del personale a valenza annuale.
In particolare, il piano di
formazione contiene l’analisi dei bisogni, la definizione degli obiettivi di
apprendimento e la pianificazione della loro valutazione.
Deve essere garantita per
ciascuna categoria e qualifica una formazione coerente con gli specifici
contenuti disciplinari e professionali.
Devono essere normalizzate le
modalità per favorire l’inserimento operativo del personale di nuova
acquisizione, attraverso anche la utilizzazione di piani di
orientamento/inserimento del personale di nuova acquisizione specifici per
ciascuna delle unità di destinazione. E’ redatta una relazione annuale con
l’individuazione dei soggetti coinvolti nell’attività di formazione.
Nei presidi ove si svolgono
attività didattiche e/otirocinio deve esistere documentazione circa gli obiettivi
didattici, la supervisione degli allievi, i metodi di valutazione e gli
eventuali accordi con scuole/università. Il personale in formazione deve
essere identificabile.
E’ documentabile l’attività
di formazione/aggiornamento permanente del personale, attraverso fascicoli
individuali comprovanti le competenze acquisite, anche al fine di una
ottimale utilizzazione delle risorse umane.
Il personale sanitario in
servizio, per il quale è prevista la disciplina, deve maturare crediti ECM
per almeno il 60% dei punteggi richiesti nella disciplina di appartenenza ed
il 20% in eventi riguardanti la programmazione, l’organizzazione e la
gestione dei servizi. I crediti maturati in eventi che contemplano sia
tematiche disciplinari che organizzativo gestionali non sono frazionabili, ma
devono essere conteggiati in una delle due quote indicate.
Di tutti i percorsi
formativi o di aggiornamento realizzati in sede esterne all’azienda deve
essere conservata tutta la documentazione per la consultazione/divulgazione.
Nel caso di acquisizione di
nuove tecnologie e/o di introduzione di metodiche innovative, deve essere
documentato il preventivo aggiornamento rivolto al personale interessato al
loro utilizzo/applicazione.
|
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04 Incentivazione.
Ogni anno vengono
individuati obiettivi per il miglioramento della qualità, che devono
coinvolgere tutto il personale di ogni categoria e qualifica. Gli obiettivi
individuati devono essere verificabili attraverso indicatori di risultato
misurabili ed essere correlati al sistema premiante (vedi in A.01.06 al punto
n. 4).
Esiste un documento in cui
sono esplicitati i criteri utilizzati per la definizione del sistema
premiante, ove previsto.
Vengono eseguite indagini
periodiche per la rilevazione della soddisfazione degli operatori.
|
A.01.04 A.01.04 GESTIONE RISORSE STRUTTURALI
|
01 Piano per la manutenzione delle opere
civili e impiantistiche
Deve esistere un piano per la manutenzione programmata e correttiva
riferito alle opere civili ed impiantistiche.
Tale
piano della manutenzione deve riguardare sia gli adeguamenti di tipo
funzionale, sia le previdenze di sicurezza.
Tale
piano deve definire gli obiettivi, le modalità operative, le risorse
necessarie e destinate, nonché i tempi di adeguamento.
E’
individuato un responsabile per gli interventi di manutenzione della
struttura e degli impianti.
Il piano
di manutenzione, redatto in conformità alla normativa vigente, deve,
comunque, individuare per ogni intervento programmato:
- il tipo
di intervento;
- le
professionalità da impiegare;
- le
risorse necessarie;
- la
cadenza prevedibile per quell’intervento;
- le caratteristiche, le cautele, le
correlazioni tipiche di quell’intervento.
|
A.01.05 A.01.05 GESTIONE RISORSE TECNOLOGICHE
Si devono prevedere specifiche
procedure di programmazione degli acquisti delle apparecchiature biomediche e
dei dispositivi medici che devono tenere conto dell’obsolescenza,
dell’adeguamento alle norme tecniche, della eventuale disponibilità di nuove
tecnologie per il miglioramento dell’assistenza sanitaria.
|
01
Programmazione degli acquisti delle apparecchiature biomediche e dei
dispositivi medici
Si devono
prevedere specifiche procedure di programmazione degli acquisti delle
apparecchiature biomediche e dei dispositivi medici che devono tenere conto
dell’obsolescenza, dell’adeguamento alle norme tecniche, della eventuale
disponibilità di nuove tecnologie per il miglioramento dell’assistenza
sanitaria.
La
disponibilità di adeguate risorse a livello infrastrutturale, di personale e
del materiale di consumo connesso alle apparecchiature biomediche deve essere
pianificata e documentata in modo tale da assicurare le prestazioni previste
dal piano di attività.
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02 Procedure d’acquisto delle
apparecchiature biomediche e dei dispositivi medici
Le
procedure di acquisto delle apparecchiature biomediche e dei dispositivi
medici devono tenere conto delle relative attività di valutazione previste da
norme regionali, nazionali e internazionali.
La
decisione sull’acquisto deve essere condizionata dalla presenza di una
circostanziata valutazione clinica, economica e tecnica.
Il
Responsabile della Struttura Organizzativa alla quale sono assegnate le
apparecchiature, partecipa alla definizione delle specifiche tecniche dei
prodotti ai fini della redazione del capitolato di gara, dei criteri per la
scelta e della valutazione del materiale e delle forniture. A tali procedure
dovrà partecipare anche il Responsabile della Sicurezza del Lavoro, che
esprimerà parere sulla materia di competenza.
Per
le aziende Private, il parere tecnico-sanitario deve essere documentato e
coerente con l’acquisto.
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La Direzione adotta un
inventario delle apparecchiature in dotazione.
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03 Inventario delle apparecchiature
biomediche
La Direzione adotta un
inventario delle apparecchiature in dotazione.
In
particolare:
- l’inventario deve contenere i dati riassuntivi
che permettano di gestire il patrimonio tecnologico, valutarne
l’utilizzo, la congruità e lo stato di manutenzione, al fine del rinnovo
tecnologico e per la programmazione dei relativi interventi;
- le informazioni devono essere disponibili sia
in forma aggregata, per l’intero parco macchine, che in forma
disaggregata per singola tipologia di apparecchiatura, centro di costo,
classe di età, produttore;
- le apparecchiature devono essere identificate
secondo il sistema di codifica CIVAB;
- per ogni apparecchiatura devono essere redatti
il relativo “libretto” e la documentazione disposta dalla norma 62.5
fascicolo 4745 C
del 1998 e guida CEI 3783;
- per ogni apparecchiatura deve essere acquisito
(o redatto) il manuale di uso e manutenzione.
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Deve esistere un piano per la
manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature biomediche; tale
piano deve essere documentato per ciascuna apparecchiatura e reso noto ai
diversi livelli operativi.
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04 Piano di manutenzione delle
apparecchiature biomediche
Devono essere normalizzate le procedure di manutenzione sia ordinaria
che straordinaria, secondo le seguenti definizioni:
Manutenzione
ordinaria(preventiva): uso, gestione ordinaria e quotidiana,
regole
base di sicurezza, pulizia, conservazione in efficienza, revisione periodica
e programmata, sostituzione periodica e prevista di dispositivi o parti di essi.
Manutenzione
straordinaria (correttiva): gestione di situazioni imprevedibili o non
programmabili, al fine di rendere realmente operativo in modo rapido e sicuro il servizio.
Deve
esistere un piano per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle
apparecchiature biomediche; tale piano deve essere documentato per ciascuna
apparecchiatura e reso noto ai diversi livelli operativi.
a) il piano della manutenzione preventiva e
correttiva è predisposto all’Azienda attraverso una pianificazione
dettagliata dei metodi e dei mezzi (personale, strumentazione, eventuali
contratti di manutenzione con
ditte esterne), nonché degli strumenti di controllo dell’attività manutentiva;
b) per la corretta gestione del piano della manutenzione deve essere identificato
un responsabile per
ciascuna struttura organizzativa e deve essere definita una guida ed
una modulistica idonea per la
ricchezza degli interventi di manutenzione al servizio tecnico;
c) il piano per la
manutenzione preventiva e correttiva delle apparecchiature deve rispondere a
protocolli definiti che tengano conto della specifica gerarchia funzionale e
deve in particolare essere
documentato:
• per le grandi
apparecchiature di diagnosi e cura così come individuate nei flussi
ministeriali “Sistema informativo di Governo del Ministero della Sanità” più
recente;
• per gli apparecchi di
supporto a funzioni vitali, indicati in apposito elenco come specificato in
precedenza;
• per gli apparecchi
accertati come “critici” in relazione alle caratteristiche di funzionamento
della struttura ed individuati in apposito elenco.
d) il piano di manutenzione
preventiva, che deve essere realizzato al fine di garantire i necessari standard
qualitativi delle prestazioni fornite e di sicurezza, deve essere definito
per ciascuna apparecchiatura e reso
noto ai diversi livelli operativi per lo svolgimento dei compiti
attribuiti al singolo operatore, attraverso la predisposizione di documenti
informativi ed apposite istruzioni operative, che tengano conto delle indicazioni contenute sia nelle
normative tecniche che nei manuali di servizio e nei libretti di uso e
manutenzione.
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05
Documentazione interventi di manutenzione straordinaria
La
documentazione tecnica relativa alle singole apparecchiature,
obbligatoriamente fornita al momento dell’acquisto, deve essere a corredo
dello strumento in maniera che sia facilmente rintracciabile dal responsabile
della manutenzione.
Tutti
gli interventi di manutenzione sia essa preventiva che correttiva sulle
apparecchiature biomediche in dotazione devono essere documentati da un
rapporto tecnico dettagliato.
Per ogni
apparecchiatura deve esistere una cartella (cartacea o elettronica) la quale
riporti tutti i dati significativi relativi ad ogni intervento di
manutenzione subito. In particolare, le schede per la manutenzione preventiva
devono documentare la programmazione e la regolarità degli interventi
effettuati. Le schede per la manutenzione correttiva devono registrare i dati
idonei all’elaborazione di alcuni indicatori (quali come minimo: il tempo
medio di fermo macchina, la frequenza dei guasti, la distribuzione della
tipologia di guasto, i costi di manutenzione, il tipo ed il costo delle parti
di ricambio), attraverso i quali sia possibile analizzare la situazione del
parco apparecchiature nel suo complesso e per le singole tipologie di
apparecchiature.
|
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06 Programma di aggiornamento del personale
medico e non medico sull’utilizzo delle apparecchiature biomediche
Deve
essere documentato un programma di aggiornamento del personale medico e non
medico sull’utilizzo sicuro ed appropriato delle apparecchiature biomediche.
Tale programma di aggiornamento deve fare riferimento sia a singole
apparecchiature installate che a problematiche di carattere generale nel
campo delle tecnologie biomediche. Il programma di aggiornamento deve essere
funzionalmente integrato con il normale addestramento all’uso di nuove
apparecchiature.
Il
programma di aggiornamento deve essere reso noto a tutti i livelli operativi
e deve essere strutturato per soddisfare i bisogni di tutte le figure
professionali operanti con le apparecchiature biomediche.
|
La Direzione deve
provvedere affinché in ogni
presidio
sia garantito luso sicuro, appropriato ed
economico
delle apparecchiature biomediche
|
07
Esistenza di un responsabile per luso sicuro, appropriato ed economico delle
apparecchiature biomediche
La
Direzione deve provvedere a nominare un responsabile, affinché
ogni presidio, anche non dotato di un Servizio di Ingegneria Clinica, sia
garantito luso sicuro, appropriato ed economico delle apparecchiature
biomediche. A tale responsabile deve essere assegnato il compito di
sovrintendere a tutte le attività connesse alla gestione delle
apparecchiature biomediche.
La manutenzione delle apparecchiature può essere
demandata ad servizio esterno.
|
All’atto
della richiesta di autorizzazione
all’esercizio
sanitario il responsabile legale deve
produrre
una dichiarazione attestante che la
struttura
possiede i requisiti relativi alla salute e
sicurezza
dei posti di lavoro e di aver ottemperato
agli
obblighi ed adempimenti previsti dal D.L.gs
626
e successive modifiche ed integrazioni.
Per
le strutture cui corre l’obbligo del Certificato
di
Prevenzione Incendi, il responsabile legale,
all’atto
della richiesta di autorizzazione, deve
esibire
copia del suddetto Certificato in corso di
validità
o copia della D.I.A. con gli estremi
dell’omologazione
da parte del competente
Comando
Provinciale dei VV.F..
La
relativa documentazione, eventualmente
corredata
dei verbali delle verifiche eseguite da
Enti
pubblici incaricati del servizio, deve essere
conservata
ed aggiornata, presso gli uffici
direzionali.
Copia
della documentazione deve essere
conservata
presso il servizio di prevenzione e
protezione
della struttura e deve essere messa a
disposizione
dell’organo di vigilanza.
Nelle
strutture dove si effettuano attività di
radiodiagnostica
(con o senza grandi macchine)
e/o
di Medicina Nucleare e/o di radioterapia,
deve
essere previsto un servizio (o una funzione
in
relazione alla complessità della struttura) di
fisica
sanitaria, affidato ad almeno un fisico della
disciplina
fisica sanitaria.
|
08
Organizzazione e gestione della sicurezza
Tutte le strutture sanitarie devono ottemperare,
assicurandone
l’adempimento, a quanto disposto dal decreto
legislativo 19 settembre
1994 n. 626 “Attuazione delle direttive 89/391
CEE, 89/654 CEE,
89/655
CEE, 89/656 CEE, 90/ 269 CEE, 90/270 CEE, 90/394 CEE,
90/679 CEE riguardanti il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro” e successive
modifiche ed integrazioni.
Al Servizio di Prevenzione e Protezione, è
riservato anche il compito di attuare le misure di prevenzione incendi, di
organizzare la lotta antincendio, di gestire le emergenze antinfortunistiche,
di mantenere in efficienza i presidi antincendio e di assolvere, per quanto
di competenza alle indicazioni del Ministero del Lavoro e della Previdenza
Sociale e del Ministero dell’Interno.
All’atto della richiesta di autorizzazione
all’esercizio sanitario il responsabile legale deve produrre una
dichiarazione attestante che la struttura possiede i requisiti relativi alla
salute e sicurezza dei posti di lavoro e di aver ottemperato agli obblighi ed
adempimenti previsti dal D.L.gs 626 e successive modifiche ed integrazioni.
Per le strutture cui corre l’obbligo del
Certificato di Prevenzione Incendi, il
responsabile legale, all’atto della richiesta di autorizzazione, deve esibire
copia del suddetto Certificato in corso di validità o copia della D.I.A. con
gli estremi dell’omologazione da parte del competente Comando Provinciale dei
VV.F..
La relativa documentazione, eventualmente corredata
dei verbali delle verifiche eseguite da Enti pubblici incaricati del
servizio, deve essere conservata ed aggiornata, presso gli uffici
direzionali.
Copia della documentazione deve essere conservata
presso il servizio di prevenzione e protezione della struttura e deve essere
messa a disposizione dell’organo di vigilanza.
Nelle strutture dove si effettuano attività di
radiodiagnostica (con o senza grandi macchine) e/o di Medicina Nucleare e/o
di radioterapia, deve essere previsto un servizio (o una funzione in
relazione alla complessità della struttura) di fisica sanitaria, affidato ad
almeno un fisico della disciplina fisica sanitaria.
|
|
09 Servizio
tecnico.
Le strutture ospedaliere e le case di cura private
che erogano prestazioni in regime di ricovero devono dotarsi di un Servizio Tecnico
interno o esterno alla struttura.
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|
Dotazioni
minime.
Deve essere garantita la presenza, il
funzionamento e l’utilizzazione degli apparecchi vitali (definiti come quelli
al cui funzionamento è affidata la vita del paziente e indicati in apposito
elenco in riferimento al
livello organizzativo dell’azienda) anche in
caso di guasto prolungato, mediante sostituzione con altro apparecchio o
analoga procedura.
|
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11
Verifiche periodiche.
Lo stato di sicurezza delle apparecchiature
secondo le norme in vigore deve essere documentato e reso noto ai diversi
livelli operativi attraverso l’esito delle verifiche periodiche di sicurezza
e gli eventuali adeguamenti effettuati. Dell’eventuale procedura deve essere
prodotta una specifica documentazione.
Devono essere periodicamente eseguite e
documentate prove strumentali sul funzionamento dei principali apparecchi
biomedici utilizzati in condizioni critiche (ad esempio: ventilatori polmonari,
apparecchi di anestesia, pompe d’infusione, defibrillatori, elettrobisturi,
ecc.) e degli apparecchi che erogano radiazioni ionizzanti e che sono
impiegati per la rilevazione di radiazioni ionizzanti al fine di verificarne
la taratura delle principali funzioni.
|
|
12 Collaudo
di sicurezza.
Deve essere effettuato il collaudo tecnico di
sicurezza ad ogni nuova acquisizione di apparecchi biomedici.
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13
Verifiche di sicurezza degli impianti elettrici fissi
Deve essere predisposto un piano per le verifiche
periodiche di sicurezza degli impianti elettrici fissi a servizio delle
strutture. Dette verifiche devono esser condotte e documentate secondo le
modalità previste ed indicate dalle norme CEI 64-4 e 64-8 con l’obbligo di redazione
e mantenimento dei relativi registri che dovranno essere tenuti a
disposizione per le attività ispettive da parte degli organi competenti.
|
|
14
Prevenzione dei rischi biologici.
E’ garantita la prevenzione dei rischi
biologici:
·
oltre l’applicazione delle disposizioni di
cui al D. Lgs. 626/94 e norme successive in ogni struttura sanitaria deve
essere istituita una procedura scritta per la notifica e la sorveglianza
delle esposizioni professionali a materiale biologico che possano essere fonte
di infezioni, allergie e intossicazioni, anche per quanto riguarda incidenti
che si verificassero nelle ore notturne e nei giorni festivi, con particolare
riferimento alla esposizione di fattori di rischio di cui ai gruppi 3 e 4
dell’Allegato 12 del D. Lgs. 626/94;
·
al personale sanitario e al personale
esposto ad agenti biologici sono proposte e somministrate gratuitamente le
vaccinazioni utili alla prevenzione delle patologie trasmissibili con
modalità’ legate alla attività professionale;
·
devono essere previsti appositi protocolli
di isolamento modulari per i pazienti con patologie contagiose o
potenzialmente tali;
- le
procedure per la protezione dagli incidenti per esposizione a materiali
biologici devono essere previste anche per coloro che partecipano a vario titolo alla
effettuazione di attività’ assistenziali o di supporto alla attività’
assistenziale (accompagnatori al parto,assistenza in ricovero
pediatrico, trattamento in dialisi domiciliare,dialisi, ospedalizzazione
a domicilio);
|
|
15
Prevenzione degli altri rischi.
Saranno altresì descritti e rispettati i
protocolli di sicurezza contro i rischi di tipo diverso (elettrico,
radiazioni, urti, tagli eccetera).
|
|
16
Controllo delle infezioni ospedaliere.
E’ attivata la sorveglianza ed il controllo delle
infezioni ospedaliere con la individuazione delle figure professionali
responsabili e l’adozione di protocolli tecnici di sorveglianza e di
controllo; l’attività di sorveglianza e di controllo è documentata con
rapporti semestrali oggettivati mediante la formulazione e la rilevazione di
indicatori specifici da redigersi da parte delle figure professionali
responsabili.
|
|
17 Piano
per le maxiemergenze catastrofiche.
In presenza di un Piano di intervento sanitario
per le catastrofi, nel quale sia previsto uno specifico ruolo della
struttura, deve esistere un documento che specifichi, in quel contesto, le
competenze della struttura e delle sue articolazioni nonché le modalità
operative con cui essa assolve ai compiti indicati nel Piano di intervento.
Tali Piani, eventualmente predisposti dagli Enti
competenti, devono essere approvati dalla Regione
e da questa trasmessi alle strutture interessate per i conseguenti
adempimenti.
|
A.01.06 A.01.06 GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’, LINEE GUIDA E REGOLAMENTI INTERNI
La Direzione è
responsabile della creazione delle condizioni organizzative che facilitino e consentano
la promozione e il supporto ad
attività
valutative
e di miglioramento dei processi di erogazione dei servizi e delle
prestazioni, secondo le indicazioni contenute in questo stesso documento o
nella normativa già emanata a livello nazionale o locale.
|
01 Requisiti.
La
Direzione è responsabile della creazione delle condizioni organizzative
che facilitino e consentano la promozione e il supporto ad attività
valutative e di miglioramento dei processi di erogazione dei servizi e delle
prestazioni, secondo le indicazioni contenute in questo stesso documento o
nella normativa già emanata a livello nazionale o locale e in particolare:
- esiste
un documento che delinea le politiche/strategie di qualità delle strutture
organizzative presenti;
- le
Aziende elaborano un piano, almeno triennale, per il miglioramento continuo
della qualità che specifichi gli obiettivi, le strategie, l’impegno della
dirigenza e la destinazione di risorse per la sua realizzazione;
- le Aziende
individuano gli indicatori per la verifica delle attività svolte.
|
In
tutti i presidi devono essere attivati
programmi
di valutazione e miglioramento delle
attività.
|
02 Programmi
di Valutazione e Miglioramento delle Attività.
In tutti i presidi devono essere attivati programmi
di valutazione e miglioramento delle attività:
in tutti i presidi che erogano prestazioni a
ciclo continuo e/o diurno devono essere attivati almeno i seguenti programmi
di valutazione e di miglioramento nelle aree:
buon uso del sangue, degli emocomponenti ed
emoderivati,
infezioni nosocomiali, razionale
utilizzazione dei farmaci,
monitoraggio degli eventi indesiderati,
gestione del rischio;
appropriatezza nell’uso delle risorse;
prevenzione dei processi di cronicità delle
patologie;
|
I
programmi vengono selezionati in rapporto alle priorità individuate.
|
integrazione dei servizi.
in tutti i presidi in cui vengono erogate
prestazioni a livello ambulatoriale devono essere attivati almeno i seguenti programmi
di valutazione e di miglioramento della qualità del processo di erogazione:
accessibilità alle prestazioni,
appropriatezza delle indagini;
I programmi vengono selezionati in rapporto alle
priorità individuate.
|
In
ogni azienda deve esistere una struttura organizzativa (o un responsabile in
relazione alla complessità
della stessa) che presiede alle attività di valutazione e miglioramento della
qualità.
|
03
Struttura Organizzativa.
In ogni azienda deve esistere una struttura
organizzativa (o un responsabile in relazione alla complessità della stessa)
che presiede alle attività di valutazione e miglioramento della qualità.
|
Annualmente ogni struttura organizzativa effettua al
proprio interno o partecipa ad almeno un progetto di valutazione e verifica
di qualità favorendo il coinvolgimento di tutto il personale.
Tale attività sarà utilizzata anche per lo studio dellappropriatezza
nellutilizzo delle risorse, con particolare riferimento agli episodi di
ricovero e allutilizzo di tecnologie complesse (RMN, TAC,
Angioplastiche, etc.).
|
04 Attività
di Valutazione e Verifica.
Annualmente ogni struttura organizzativa e professionale
effettua al proprio interno o partecipa ad almeno un progetto di valutazione
e verifica di qualità favorendo il coinvolgimento di tutto il personale, adottando
le metodologie proprie della VRQ (verifica e revisione della qualità) e MCQ
(miglioramento continuo della qualità) e favorendo attività periodiche di
Audit clinico, come strumento per la revisione sistematica e continuativa
dell’assistenza prestata e dei risultati raggiunti dagli operatori.
Tale attività sarà utilizzata anche per lo studio
dell’appropriatezza nell’utilizzo delle risorse, con particolare riferimento
agli episodi di ricovero ed all’utilizzo di tecnologie complesse (RMN, TAC, Angioplastiche,
ecc..).
|
|
05
Formazione
Tutto il personale partecipa ad iniziative di
formazione orientate al miglioramento della qualità del servizio e delle
prestazioni.
|
I laboratori di analisi, i servizi di anatomiaistologia-
citologia patologica e i centri trasfusionali devono prevedere attività di controllo
di qualità interne ed esterne e partecipare a programmi di miglioramento
della qualità.
In tutte le articolazioni organizzativo-funzionali è favorito
lutilizzo delle Linee guida predisposte dalle Società scientifiche o da
gruppi di esperti
per una buona pratica clinica nelle varie branche specialistiche.
Inoltre devono essere predisposte con gli operatori,
linee guida, regolamenti interni che indichino il processo assistenziale con
cui devono essere gestite le evenienze cliniche più frequenti o di maggiore gravità.
Ogni struttura organizzativa predispone una raccolta di
regolamenti interni, linee guida, aggiornati per lo svolgimento delle
procedure tecniche più rilevanti (selezionate per rischio, frequenza, costo).
|
06 Attività
di controllo particolari.
I laboratori di analisi, i servizi di
anatomia-istologia-citologia patologica, i centri trasfusionali devono
prevedere attività di controllo di qualità interno ed esterno e partecipare a
programmi di
miglioramento della qualità.
Tutti i servizi di diagnostica strumentale
devono:
prevedere attività di controllo interno ed
esterno di qualità;
partecipare a programmi di miglioramento di
qualità con particolare riferimento all’appropriatezza.
In tutte le articolazioni organizzativo-funzionali
è favorito l’utilizzo delle Linee guida e dei Protocolli predisposti
dalle Società scientifiche
o da gruppi di esperti per una buona pratica
clinica nelle varie branche specialistiche.
Le Linee Guida ed i Protocolli adottati ed i
regolamenti interni predisposti dagli operatori, devono essere utilizzati, in
relazione alle
specifiche condizioni organizzative della
propria realtà operativa, per la gestione delle evenienze cliniche più
frequenti o di maggiore gravità e per lo svolgimento delle procedure tecniche
più rilevanti (selezionate per rischio, frequenza, costo).
Ogni struttura organizzativa ne predispone una
raccolta di regolamenti interni, linee guida, aggiornati per lo svolgimento
delle procedure
tecniche più rilevanti (selezionate per rischio,
frequenza, costo).
Il personale deve essere informato sull’esistenza
di tali documenti, che devono essere facilmente accessibili.
|
Il personale deve essere informato sullesistenza di
tali documenti, che sono facilmente accessibili, e che vanno confermati o
aggiornati almeno ogni
tre anni.
|
Le Linee Guida e Protocolli adottati devono
esplicitare la periodicità, almeno triennale, e le modalità di revisione e
aggiornamento.
Il personale è coinvolto nella applicazione
delle Linee Guida,attraverso la diffusione delle conoscenze necessarie alla loro
attuazione e la formazione specifica sui Protocolli di assistenza ad esse correlati.
Per la verifica sul grado di adesione alle Linee
Guida e Protocolli di assistenza devono essere predisposte apposite schede
per la rilevazione
degli indicatori di processo e di risultato,
previsti per la valutazione di impatto, e questionari per la raccolta di
informazioni e opinioni da parte del personale coinvolto.
|
Devono
essere predisposti documenti simili per lo svolgimento delle principali
attività di supporto tecnico-amministrativo,
in particolare:
-
criteri e modalità di accesso dellutente
(programmazione
liste di attesa, accoglimento e registrazione);
-
modalità di prelievo, conservazione, trasporto dei materiali organici da
sottoporre ad accertamento;
-
modalità di pulizia, lavaggio, disinfezione e sterilizzazione di tutti gli
strumenti ed accessori;
-
pulizia e sanificazione degli ambienti;
-
modalità di compilazione, conservazione, archiviazione
dei documenti comprovanti unattività sanitaria
|
07 Documentazione
delle attività di supporto.
Devono essere predisposti documenti simili per lo
svolgimento delle principali attività di supporto tecnico-amministrativo, in
particolare:
·
criteri e modalità di accesso dell’utente
(programmazione liste di attesa, accoglimento e registrazione);
·
modalità di prelievo, conservazione,
trasporto dei materiali
organici da sottoporre ad accertamento;
·
modalità di pulizia, lavaggio, disinfezione e
sterilizzazione di
tutti gli strumenti ed accessori;
· pulizia
e sanificazione degli ambienti;
· modalità
di compilazione, conservazione, archiviazione dei
documenti comprovanti una attività sanitaria.
Il personale è coinvolto nello sviluppo di tali documenti
di servizio.
Tali documenti di servizio devono essere predisposti
ponendo particolare attenzione alla semplificazione delle procedure.
Nell’area dei servizi amministrativi devono essere
definite le Procedure relative ai principali procedimenti, nelle quali siano
esplicitate le norme di riferimento, le modalità di
realizzazione, i tempi
e le responsabilità.
|
A.01.07 A.01.07 SISTEMA INFORMATIVO
Il
sistema informativo è finalizzato alla raccolta, elaborazione ed
archiviazione dei dati di struttura, processo ed esito, con gli obiettivi di:
- sostanziare e ridefinire le politiche e gli obiettivi
del presidio e della azienda;
- fornire il ritorno informativo alle strutture organizzative,
necessario per le valutazioni di loro competenza;
- rispondere al debito informativo nei confronti dei
livelli sovraordinati.
|
01 Finalità.
Il sistema informativo è finalizzato alla raccolta,
elaborazione ed archiviazione dei dati di struttura. processo ed esito, con
gli obiettivi di:
·
Sostanziare e ridefinire le politiche e gli
obiettivi del presidio e dell’azienda;
·
Fornire il ritorno informativo alle strutture
organizzative, necessario per le valutazioni di loro competenza, con
particolare riferimento alla elaborazione dei dati necessari alla produzione degli
indicatori previsti per le attività di verifica e miglioramento della qualità;
· rispondere al debito informativo nei
confronti dei livelli sovraordinati, in particolare:
- tutte le strutture sono tenute a rilevare e
trasmettere alla regione i dati di base necessari alla costruzione degli
indicatori finalizzati al
monitoraggio dei L.E.A. nonché dei vincoli di
bilancio, di cui al D.M. 12.12.01;
- tutte le strutture sono tenute ad identificare le
prestazioni effettuate con i corrispondenti codici dei relativi tariffari
regionali;
- le strutture che erogano prestazioni di ricovero
sono tenute ad adottare la scheda di dimissione ospedaliera;
- tutte le strutture sono tenute a disporre di un
sistema di archiviazione che deve essere aggiornato con frequenza non inferiore
a tre mesi, secondo standard definiti a livello regionale;
- tutte le strutture sono tenute a definire le
procedure di accesso agli archivi.
|
La Direzione assicura:
-
lindividuazione dei bisogni informativi dellorganizzazione;
-
la struttura del sistema informativo;
-
le modalità di raccolta;
-
la diffusione ed utilizzo delle informazioni;
-
la valutazione della qualità del dato;
-
lintegrazione delle informazioni prodotte nelle attività correnti delle
singole unità operative, sezioni, uffici, etc.
|
02 Sistema di
comunicazione interna ed esterna.
E’ documentabile l’esistenza di un sistema di
comunicazione interna ed esterna, su supporto cartaceo e/o elettronico; in
particolare deve
essere garantita la qualità e la riservatezza delle
informazioni, anche ai fini della tutela dei dati personali.
La
Direzione assicura:
·
lindividuazione dei bisogni informativi
dell’organizzazione e la formalizzazione delle procedure;
·
la struttura del sistema informativo;
·
le modalità di raccolta;
·
la diffusione ed utilizzo delle informazioni;
in particolare:
- è redatta la
relazione annuale sullo stato/attività per ogni struttura organizzativa e
professionale;
- la relazione è portata a conoscenza dei livelli
sovraordinati;
- la relazione è conosciuta dal personale della
struttura organizzativa e professionale;
- la relazione della struttura organizzativa e
professionale è resa disponibile ai soggetti interessati;
·
la valutazione della qualità del dato, attraverso
la definizione di criteri di qualità per la compilazione della documentazione
relativa all’utenza (cartelle cliniche ed infermieristiche, schede ambulatoriali
ecc.), e in particolare:
- deve risultare identificabile l’operatore che
redige, per la parte di competenza, le cartelle cliniche ed infermieristiche,
i referti, le schede ambulatoriali, ecc.;
- è documentata l’attività di verifica periodica del
rispetto di tali criteri, anche al fine di garantire la valutazione
dell’appropriatezza delle prestazioni erogate;
·
l’integrazione delle informazioni prodotte nelle
attività correnti delle singole unità operative, sezioni, uffici, ecc...
E’ documentabile l’esistenza di un sistema di
comunicazione interna
alla U.O., in particolare:
·
Vengono effettuate riunioni di U.O. almeno
mensili, documentate attraverso un Registro che riporti gli argomenti
trattati con le eventuali decisioni assunte
|
Deve
essere individuato un referente del sistema informativo responsabile delle
procedure di raccolta e verifica della qualità (riproducibilità, accuratezza,
completezza) e diffusione dei dati, ferme restando le responsabilità
specifiche previste da norme nazionali.
|
03 Responsabile
delle Procedure.
Deve essere individuato un referente del sistema
informativo Responsabile delle Procedure di raccolta e verifica della qualità
riproducibilità, accuratezza, completezza) e diffusione
dei dati, ferme restando le responsabilità specifiche previste da norme
nazionali.
|
A.01.08 A.01.08 DIRITTI DEI CITTADINI, INFORMAZIONE ALL’UTENZA E CARTA DEI SERVIZI PUBBLICI SANITARI
|
01 Finalità.
La Direzione
definisce politiche e strategie volte a garantire il rispetto dei diritti dei
cittadini, in relazione all’umanizzazione dei servizi, alla
personalizzazione
delle cure, alla tutela della privacy ed alla produzione delle informazioni
necessarie per l’accesso e la fruizione
dei
LEA, anche al fine di presentare una risultanza positiva rispetto agli
indicatori previsti dall’art. 14 del Dlgs 502 e successive
modificazioni.
Per queste finalità, viene favorita la partecipazione degli utenti e delle
associazioni di volontariato e tutela al miglioramento della qualità dei
servizi.
|
|
02 Accessibilità degli utenti.
Ogni
presidio deve essere dotato di idonea indicazione all’esterno o all’interno,
tale da favorire l’accessibilità dell’utenza e l’individuazione dei percorsi,
in particolare:
la
segnaletica deve essere leggibile anche a distanza, di facile comprensione e
protetta da manomissioni.
|
|
03 Esplicitazione dei servizi disponibili e
delle modalità di accesso ai servizi.
Ogni
Azienda Sanitaria dispone di un Centro Unico di Prenotazione collegato con
tutti i servizi territoriali ed ospedalieri che forniscono prestazioni
diagnostiche e specialistiche ed ogni erogatore deve essere collegato con il
CUP dell’Azienda di riferimento.
L’Azienda
definisce modalità per dare informazioni agli utenti e dichiara i propri
impegni nei loro confronti:
- deve essere
individuato un Ufficio o un Responsabile (in relazione alla complessità
della struttura) addetto ai rapporti con il pubblico (informazioni e
accettazione reclami, segnalazioni e suggerimenti);
- è predisposta,
aggiornata periodicamente e pubblicizzata la Carta dei Servizi e, nelle
strutture aziendali con particolare complessità organizzativa, vengono
predisposte Guide all’uso di specifici servizi;
- la Carta dei Servizi
è redatta con l’apporto dei responsabili dei servizi e con la
collaborazione delle associazioni rappresentative di tutela e
volontariato: deve esistere documentazione scritta di tale processo di
consultazione;
- per ogni presidio
devono essere garantite informazioni relativamente a:
- prestazioni erogabili con indicazione della spesa a
carico dell’utente e delle modalità di pagamento;
- organizzazione interna ed operatori responsabili
delle prestazioni;
- orari delle attività ambulatoriali, modalità di
prenotazione e tempi di attesa;
- modalità per l’inserimento nelle liste d’attesa per
il ricovero;
- procedure relative all’accesso (con particolare
attenzione all’indicazione dell’eventuale preparazione per l’esecuzione delle
indagini diagnostiche, della documentazione da presentare
all’accesso da parte degli utenti, ecc.);
- modalità di comunicazione all’utente delle
informazioni che lo riguardano anche ai fini della acquisizione del
necessario consenso ordine ai trattamenti sanitari;
modalità di consegna dei referti anche ai fini della
tutela dei dati personali;
- modalità per la presentazione di eventuali reclami,
segnalazioni e suggerimenti da parte degli utenti.
- è garantita la tutela
dei cittadini definendo le modalità di presentazione e gestione dei
reclami, segnalazioni e suggerimenti da parte degli utenti e delle
associazioni rappresentative di tutela e volontariato. I reclami devono
essere accolti e trattati dalla struttura aziendale a cui sono rivolti;
- vengono effettuate indagini sulla
soddisfazione degli utenti;
- vengono favoriti
progetti di umanizzazione dell’assistenza, in particolare nei confronti
delle categorie più deboli di utenti, anche attraverso convenzioni ed
intese con associazioni di volontariato ed enti senza finalità di lucro.
Le Aziende definiscono procedure per la effettiva distribuzione del materiale
informativo sul presidio e sui regolamenti che interessano gli utenti. Nelle
strutture che erogano prestazioni diagnostiche e terapeutiche, in rapporto
alle specifiche funzioni svolte, vengono definite:
|
|
- Procedure per
l’acquisizione di notizie cliniche da parte dei familiari del degente;
- Procedure per
l’acquisizione del consenso informato;
- Procedure per la
consegna o invio della documentazione sanitaria (cartellino di dimissioni, lettera per
il curante, referto, risultato, ecc.), anche ai fini della tutela dei
dati personali;
·
Protocolli di dimissioni protette che
prevedano il coinvolgimento del
territorio.
I soggetti pubblici e privati sono tenuti a garantire
alla Regione i flussi informativi richiesti
ai fini della verifica della risultanza positiva rispetto agli indicatori ex
art. 14 del D.Lgs 502 e successive modificazioni ed integrazioni.
|
|
04 Programma di attuazione della Carta dei
Servizi.
Esiste
un programma di attuazione della Carta dei Servizi. E’ predisposta, almeno
con valenza annuale da parte dell’Azienda, una relazione di autovalutazione
che espliciti i risultati conseguiti in rapporto agli impegni ed agli
standard stabiliti e i livelli di soddisfazione degli utenti.
Nelle
Aziende Sanitarie viene convocata annualmente una Conferenza dei Servizi, per
presentare i risultati delle attività rivolte alla tutela dei diritti.
|
A.02 A.02. REQUISITI STRUTTURALI E TECNOLOGICI GENERALI.
Tutti
i presidi devono essere in possesso dei
requisiti
previsti dalle vigenti leggi in materia
di:
-
protezione antisismica;
-
protezione antincendio;
-
protezione acustica;
-
sicurezza elettrica e continuità elettrica;
-
sicurezza antinfortunistica;
-
igiene dei luoghi di lavoro;
-
protezione dalle radiazioni ionizzanti;
-
eliminazione delle barriere architettoniche;
-
smaltimento dei rifiuti;
-
condizioni microclimatiche;
-
impianti di distribuzione dei gas;
-
materiali esplodenti.
*
In
merito a tali problematiche si ritiene di fare
riferimento
alle specifiche norme nazionali,
regionali,
locali e, per la prevista parte di
competenza,
alle disposizioni internazionali.
|
Tutti
i presidi devono essere in possesso dei requisiti previsti dalle
vigenti
leggi in materia di:
-
protezione antisismica;
-
protezione antincendio;
-
protezione acustica;
-
sicurezza elettrica e continuità elettrica;
-
sicurezza antinfortunistica;
-
igiene dei luoghi di lavoro;
-
protezione dalle radiazioni ionizzanti;
-
eliminazione delle barriere architettoniche;
-
smaltimento dei rifiuti;
-
condizioni microclimatiche;
-
impianti di distribuzione dei gas;
-
materiali esplodenti.
*
In
merito a tali problematiche si ritiene di fare riferimento alle
specifiche
norme nazionali, regionali, locali e, per la prevista parte di
competenza,
alle disposizioni internazionali.
|
NOTA BENE:
I REQUISITI DI CUI ALLA SEZIONE “A” SI
APPLICANO, PER QUANTO COMPATIBILI, A TUTTE LE STRUTTURE DI CUI ALLE SEZIONI
“B”, “C” E “D”.
|
* I requisiti di cui sopra devono essere valutati tenendo conto delle specifiche deroghe previste dalle normative vigenti ivi compresa quella riguardante l’eliminazione delle barriere architettoniche per gli edifici costruiti antecedentemente allentrata in vigore delle norme di cui alla legge 09.01.99, n. 13.
SEZIONE "B"
REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO
(DI
CUI AL DPR 14.01.1997) |
REQUISITI GENERALI E SPECIFICI PER
L’ACCREDITAMENTO DELLE
STRUTTURE
|
SEZIONE “B” - REQUISITI STRUTTURALI,
TECNOLOGICI E ORGANIZZATIVI SPECIFICI PER LE STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI
DI ASSISTENZA SPECIALISTICA IN REGIME AMBULATORIALE.
|
B.01 B.01 STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI DI ASSISTENZA SPECIALISTICA
B.01.01 B.01.01 ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE
Per ambulatorio di assistenza specialistica si deve intendere
la struttura o luogo fisico, intra od extraospedaliero, preposto alla erogazione di prestazione
sanitarie di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione, nelle
situazioni che non
richiedono
ricovero neanche a ciclo diurno.
|
Per ambulatorio di assistenza specialistica si deve
intendere la struttura luogo fisico, intra od extraospedaliero, preposto alla
erogazione di
prestazioni sanitarie di prevenzione, diagnosi, terapia
e riabilitazione, nelle situazioni che non richiedono ricovero neanche a
ciclo diurno.
Le strutture che erogano prestazioni di attività
specialistica in ambito ambulatoriale sono classificate in STRUTTURE DI
CLASSE 1° e STRUTTURE DI CLASSE 2°. In particolare:
-
classe 1º- strutture ambulatoriali extraospedaliere
collocate in presidi che non erogano prestazioni di ricovero, compresi gli stabilimenti
termali. In tale classe sono erogabili tutte le prestazioni ambulatoriali
individuate dal nomenclatore tariffario regionale, ad eccezione delle
prestazioni contrassegnate dalla lettera “H”;
-
classe 2º- strutture ambulatoriali intraospedaliere collocate in presidi che
erogano prestazioni di ricovero per acuti. In tale classe sono erogabili
tutte le prestazioni ambulatoriali individuate dal nomenclatore tariffario
regionale, nessuna esclusa.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle prestazioni erogate.
La dotazione di ambienti per l’attività
ambulatoriale è la seguente:
- sala
per l’esecuzione delle prestazioni, che garantisca il rispetto della
privacy dell’utente, in particolare con area separata per spogliarsi;
- spazi
per l’attesa, accettazione ed attività amministrative; lo spazio per
l’attesa deve essere dotato di un adeguato numero di posti a sedere rispetto
ai picchi di frequenza degli accessi;
- servizi
igienici distinti per utenti e personale; il servizio per gli utenti
deve essere prossimo alla sala d’attesa ed opportunamente indicato;
- spazio/locale
per deposito di materiale pulito;
- spazio/locale
per deposito di materiale sporco;
- spazio/armadi
per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni;
- spazi
distinti dedicati alle funzioni direzionali ove le stesse non fossero
centralizzate.
Nei presidi sanitari che ospitano più strutture eroganti
prestazioni ambulatoriali poliambulatori) gli spazi di accettazione, attività
amministrativa, attesa e servizi igienici possono essere in comune
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle prestazioni erogate.
La dotazione di ambienti per l’attività ambulatoriale è
la seguente:
- sala
per l’esecuzione delle prestazioni, di superficie minima di 12 mq,
fermo restando l’obbligo di destinare 7 mq all’area destinata al
paziente, che garantisca il rispetto della privacy dell’utente, in
particolare con area separata per spogliarsi;
- spazi
per l’attesa, accettazione ed attività amministrative; lo spazio per
l’attesa deve essere dotato di un adeguato numero di posti a sedere
rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
- servizi
igienici distinti per utenti e personale; il servizio per gli utenti
deve essere prossimo alla sala d’attesa ed opportunamente indicati;
- spazio/locale
per deposito di materiale pulito;
- spazio/locale
per deposito di materiale sporco;
- spazio/armadi
per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni;
- spazi
distinti dedicati alle funzioni direzionali ove le stesse non fossero
centralizzate.
Nei presidi sanitari che ospitano più strutture eroganti
prestazioni ambulatoriali (poliambulatori) gli spazi di
accettazione, attività
amministrativa, attesa e servizi igienici possono essere
in comune.
|
REQUISITI
IMPIANTISTICI
La dotazione minima impiantistica prevista deve essere
adeguata alle esigenze operative e tale cioè da garantire la piena funzionalità di ogni ambiente. In
particolare:
- in
tutti i locali devono essere di regola assicurate l’illuminazione e la ventilazione
naturali;
- impianto
telefonico utilizzabile dagli utenti.
|
REQUISITI
IMPIANTISTICI
La dotazione minima impiantistica prevista deve essere
adeguata alle esigenze operative e tale cioè da garantire la piena
funzionalità di ogni ambiente. In particolare:
- in
tutti i locali devono essere di regola assicurate l’illuminazione e la
ventilazione naturali;
- impianto
telefonico utilizzabile dagli utenti.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Il locale ambulatorio deve essere dotato di lettino snodabile,
carrello per medicazioni, scrivania, armadio metallico, sedie, diafanoscopio a parete..
Il locale ambulatorio deve, inoltre, disporre di attrezzature
e presidi medico chirurgici in relazione alla specificità dell’attività
svolta.
Inoltre, deve essere prevista la seguente dotazione minima
tecnologica:
-
carrello per la gestione dellemergenza, che, ove vengano
eseguite procedure invasive e/o cruente o che comportino rischio per il
paziente, deve essere completo di attrezzatura per monitoraggio e supporto
della funzione cardiovascolare e respiratoria e di un defibrillatore semiautomatico.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Il locale ambulatorio deve essere dotato di lettino
snodabile, carrello per medicazioni, scrivania, armadio metallico, sedie,
diafanoscopio a parete.
Il locale ambulatorio deve, inoltre, disporre di
attrezzature e presidi medico chirurgici in relazione alla specificità
dell’attività svolta.
Nel caso che siano presenti nel locale ambulatorio
risorse tecnologiche destinate a prestazioni diverse, le stesse non
possono essere usate in contemporanea su pazienti diversi.
Inoltre, deve essere prevista la seguente dotazione
minima tecnologica:
-
carrello per la gestione dell’emergenza che, ove
vengano eseguite procedure invasive e/o cruente o che comportino rischio per
il paziente, deve essere completo di attrezzatura per monitoraggio e supporto
della funzione cardiovascolare e respiratoria e di un defibrillatore semiautomatico.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni ambulatoriali deve
possedere i requisiti organizzativi di seguito descritti.
Durante lo svolgimento della attività ambulatoriale deve essere prevista la presenza di almeno
un medico, indicato quale responsabile delle attività cliniche svolte nellambulatorio.
Il medico responsabile, in caso di poliambulatorio, deve possedere la
specializzazione in una delle branche accreditate;
Il personale in numero proporzionale agli accessi ambulatoriali
e alla tipologia dellattività svolta;
Tutti i materiali, farmaci, confezioni soggetti a scadenza,
devono portare in evidenza la data della scadenza stessa;
Ove vengano eseguite procedure invasive e/o cruente o
che comportino rischio per il paziente, devono essere garantita la presenza
di un operatore in possesso di idoneità all’uso del
defibrillatore semiautomatico.
Le prestazioni effettuate devono essere registrate e
corredate dalle generalità riferite dallutente;
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni ambulatoriali deve
possedere i requisiti organizzativi di seguito descritti.
Durante lo svolgimento della attività ambulatoriale deve
essere prevista la presenza di almeno un medico indicato quale responsabile
delle attività cliniche svolte nell’ambulatorio. medico responsabile, in caso di poliambulatorio, deve
possedere la specializzazione in una delle branche accreditate.
Il personale deve essere in numero proporzionale agli
accessi ambulatoriali e alla tipologia dell’attività svolta. Deve essere garantita almeno la presenza
di una unità infermieristica durante l’orario di erogazione delle prestazioni.
Tutti i materiali, farmaci, confezioni soggetti a
scadenza, devono portare in evidenza la data della scadenza stessa ed
essere conservati con modalità adeguate.
Ove vengano eseguite procedure invasive e/o cruente o
che comportino rischio per il paziente, deve essere garantita la presenza di
un operatore
in possesso di idoneità all’uso del defibrillatore
semiautomatico.
Ove vengano eseguite procedure invasive e/o cruente
devono essere presenti, in relazione al tipo di attività, adeguate modalità
di approvvigionamento, disinfezione e/o sterilizzazione
dei materiali e/o strumenti impiegati .
Deve essere definito un elenco che identifica le
prestazioni erogate per singolo presidio.
Le prestazioni effettuate devono essere registrate e
corredate dalle generalità riferite all’utente.
Il referto deve contenere:
- numero
archivio, data ed identificazione utente;
- descrizione
sintetica del problema esposto e dei dati clinici;
- eventuali
premedicazioni, indagini diagnostiche e farmaci utilizzati;conclusioni
diagnostiche; accertamenti e/o terapie e/o programmi riabilitativi
prescritti e/o eseguiti;
- identificazione
dell’operatore principale e/o del responsabile.
Copia del referto deve essere consegnata all’utente.
|
Le registrazioni e le copie dei referti vanno conservate
secondo le modalità e i tempi sanciti dalla normativa vigente.
|
Le registrazioni e le copie dei referti vanno conservate
secondo le modalità e i tempi sanciti dalla normativa vigente.
L’orario di accesso alle prestazioni deve assicurare
la corretta esecuzione delle stesse, garantendo l’iter
diagnostico/terapeutico
previsto.
La programmazione degli accessi deve essere fatta,
possibilmente, per appuntamenti orari o per fasce orarie, per evitare inutili
attese ed affollamenti della sala d’attesa.
|
NOTA BENE:
I REQUISITI DI CUI AL PUNTO B.01.01 SONO DI CARATTERE
GENERALE E SI APPLICANO, PER QUANTO COMPATIBILI, A TUTTE LE STRUTTURE CHE
EROGANO PRESTAZIONI AMBULATORIALI.
NEI PUNTI B.0N.0N SONO RIPORTATI I REQUISITI SPECIFICI
PER DISCIPLINA O ATTIVITA’.
|
B.01.02 B.01.02 MEDICINA DI LABORATORIO
Lattività di medicina di laboratorio fornisce informazioni
ottenute con metodi chimici, fisici o biologici su tessuti o liquidi di
origine umana o su
materiali connessi alla patologia umana, ai fini della
prevenzione, della diagnosi, del monitoraggio della terapia e del decorso
della malattia e ai fini della ricerca.
Alle strutture che erogano prestazioni di diagnostica
di laboratorio si applica, per le parti compatibili con la normativa vigente,
il DPCM
10.02.1984.
|
L’attività di medicina di laboratorio fornisce
informazioni ottenute con metodi chimici, fisici o biologici su tessuti o
liquidi di origine umana o su materiali connessi alla patologia umana, ai
fini della prevenzione, della diagnosi, del
monitoraggio della terapia e del decorso della malattia
e ai fini della ricerca.
Alle strutture che erogano prestazioni di diagnostica di
laboratorio si applica, per le parti compatibili con la normativa vigente, il
DPCM 10.02.1984.
|
|
La tipologia di prestazioni eseguite nei diversi laboratori
e la dotazione strumentale hanno un diverso grado di complessità commisurato
alla realtà sanitaria ed alla tipologia dei quesiti
diagnostici posti al laboratorio.
1. Laboratori generali di base: sono laboratori ad organizzazione
semplice e unitaria che possono svolgere indagini nellambito della
biochimica
clinica e tossicologica, dellematologia ed emocoagulazione,
dellimmunoematologia, della
microbiologia.
2. Laboratori specializzati: esplicano indagini diagnostiche
monospecialistiche ad elevato livello
tecnologico e professionale nellambito della biochimica
clinica e tossicologica, dellematologia ed emocoagulazione, dellimmunoematologia, della microbiologia,
della virologia, della citoistopatologia, della biologia molecolare e della genetica,
della immunologia, della allergologia.
|
La tipologia di prestazioni eseguite nei diversi
laboratori e la dotazione strumentale hanno un diverso grado di complessità
commisurato alla
realtà sanitaria ed alla tipologia dei quesiti
diagnostici posti al laboratorio.
I servizi di medicina di laboratorio si distinguono a
seconda delle loro caratteristiche in tre tipologie:
1. Laboratori
generali di base: sono laboratori ad organizzazione semplice ed
unitaria che possono svolgere indagini nell’ambito della biochimica
clinica, della tossicologia, dell’ematologia,
dell’emocoagulazione, della immunoematologia, della microbiologia.
2. Laboratori
specializzati: esplicano indagini diagnostiche monospecialistiche ad
elevato livello tecnologico e professionale nell’ambito della biochimica
clinica, della tossicologia, dell’ematologia, della emocoagulazione, della
immunoematologia, della microbiologia, della virologia, della
citoistopatologia, della biologia molecolare e della genetica, della
immunologia, della allergologia.
|
|
3. Laboratori generali di base con settori specializzati:
sono laboratori ad organizzazione complessa che, per carico di lavoro, per
varietà di tipologia analitica e complessità dei quesiti diagnostici posti,
necessitano di una articolazione in unità operative o moduli specializzati e
della disponibilità di tecnologie di livello superiore e di competenze
professionali particolari.
Tali laboratori possono svolgere indagini diagnostiche nellambito
degli specifici settori di cui ai punti 1
e 2.
|
3. Laboratori
generali di base con settori specializzati: sono laboratori ad organizzazione
complessa che, per carico di lavoro, per varietà di tipologia analitica e
complessità dei quesiti diagnostici posti, necessitano di una articolazione
in unità operative o moduli specializzati e della disponibilità di tecnologie
di livello superiore e di competenze professionali particolari.
Tali laboratori possono svolgere indagini diagnostiche
nell’ambito degli specifici settori di cui ai punti 1 e 2.
|
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di medicina
di laboratorio è la seguente:
·
area di attesa dotata di servizi igienici
dedicati allutenza ambulatoriale e di un adeguato numero di posti a sedere
rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
·
locale per il prelievo, che consenta il
rispetto della privacy dell’utente;
·
almeno un locale per l’esecuzione delle
analisi, nonché almeno un locale per ogni settore specializzato;
·
servizi igienici distinti per il personale;
·
locale per le attività amministrative e di
archivio;
·
locale per il trattamento del materiale d’uso.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di
medicina di laboratorio è la
seguente:
·
area di attesa dotata di servizi igienici
dedicati allutenza ambulatoriale e di un adeguato numero di posti a sedere
rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
·
locale per il prelievo, che consenta il
rispetto della privacy dell’utente;
·
almeno un locale per l’esecuzione delle
analisi, nonché almeno un locale per ogni settore specializzato;
·
servizi igienici distinti per il personale;
·
locale per le attività amministrative e di
archivio;
·
locale per il trattamento del materiale d’uso.
Il laboratorio deve dotarsi di procedure per
minimizzare il rischio di incidenti e
di malattie professionali e per proteggere il personale i pazienti ed
i visitatori dai rischi conosciuti.
Relativamente ai punti prelievo si richiedono le
seguenti suddivisioni:
Punti prelievo decentrato presso il Presidio ospedaliero
sanitarie: i Servizi di laboratorio di base e di base specializzate possono
avere oltre al punto prelievi sito presso la propria sede, altri punti
esterni alla struttura dedicata. I requisiti devono essere i seguenti:
-
Un locale per prelievi
-
Lavabo
-
Un’area per raccolta campioni
-
Un’area attesa
-
Un’area per attività amministrativa
-
Uno spogliatoio
-
Un bagno per il personale
-
Un bagno per utenti (anche per disabili)
Punti prelievo territoriali : sono punti
decentrati che afferiscono ai Servizi di Laboratorio di base o di base con
sezioni speciali dell’Azienda USL. I requisiti devono essere i seguenti:
Spazi ad uso possibilmente esclusivo
-
Un locale per prelievi
-
Lavabo
-
Un’area per raccolta campioni
-
Un’area attesa
Spazi ad uso non esclusivo
-
Un’area per attività amministrativa
-
Uno spogliatoio
-
Un bagno per il personale
-
Un bagno per utenti (anche per disabili)
|
REQUISITI MINIMI TECNOLOGICI
Per i requisiti tecnologici relativi alle diverse tipologie
di laboratorio si rinvia al DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Per i requisiti tecnologici relativi alle diverse
tipologie di laboratorio si rinvia DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
Punti prelievo decentrato presso il Presidio
ospedaliero delle Aziende sanitarie:
-
Tavolo o sedia attrezzata per l’esecuzione dei
prelievi
-
Lettino
-
Armadio
-
Carrello
Punti prelievo territoriali :
-
Tavolo o sedia
attrezzata per l’esecuzione dei prelievi
-
Lettino
-
Armadio
-
Carrello
|
REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate.
E presente un documento che descriva tutti i servizi/prestazioni
offerti dal laboratorio ed in cui sono esplicitati gli esami che vengono
eseguiti direttamente - con quali procedure ed attrezzature - e quelli che
vengono inviati ad altre strutture.
Devono esistere documenti di servizio
(regolamenti interni o linee guida) per lo svolgimento
delle principali attività di gestione, concordati con i servizi competenti.
In particolare:
-
riconoscimento
degli utenti;
-
identificazione dei campioni;
-
trasferimento del materiale biologico dalle zone di
prelievo al laboratorio;
-
processi di sanificazione (pulizia ambiente, procedure
di disinfezione e di sterilizzazione, decontaminazione, ecc.);
-
smaltimento dei rifiuti.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate.
A tal fine il laboratorio deve descrivere la propria
struttura organizzativa e
definire le funzioni e responsabilità di tutto il
personale sia per le prestazioni
diagnostiche di base e di approfondimento sia per
quelle di emergenza –
urgenza.
E comunque devono essere garantiti:
- un
responsabile in possesso di una delle specializzazioni (vedi A.01.03.02)
previste per la medicina di laboratorio;
- nel
caso in cui la responsabilità del laboratorio sia affidata ad uno
specialista laureato in biologia o chimica, deve essere garantita,
durante lo svolgimento delle attività, la presenza di un medico o, in
alternativa, di un operatore in possesso di patentino di BLSD;
- nel
caso in cui il prelievo sia effettuato da un biologo con adeguato
percorso formativo post-laurea e competenze tecnico-pratico acquisite,
deve essere garantita, nell’attività di prelievo, la presenza medica;
- un
tecnico di laboratorio per tutto l’orario di apertura;
- un’unità
infermieristica o di altro operatore abilitato per l’attività di
prelievo;
- un
ausiliario/OTA con mansioni esecutive.
E’ presente un documento che descriva tutti i
servizi/prestazioni offerti dal laboratorio ed in cui sono esplicitati gli
esami che vengono eseguiti
direttamente - con quali procedure ed attrezzature - e
quelli che vengono inviati ad altre strutture.
Devono esistere documenti di servizio (regolamenti
interni o linee guida) per lo svolgimento delle principali attività di
gestione, concordati con i servizi competenti.
In particolare, devono esistere almeno i documenti comprovanti
l’avvenuto adempimento delle seguenti attività di servizio:
- riconoscimento
degli utenti;
- identificazione
dei campioni;
- trasferimento
del materiale biologico dalle zone di prelievo al laboratorio;
- approvvigionamento
e gestione dei reagenti e farmaci;
- processi
di sanificazione (pulizia ambiente, procedure di disinfezione e di
sterilizzazione, decontaminazione, ecc.);
|
Reagenti, materiale di controllo, materiale di calibrazione
devono presentare etichette che ne indichino: identità, titolo o
concentrazione, condizioni di conservazione raccomandate, data di preparazione
e di scadenza, ogni altra informazione necessaria per luso corretto. Nessun
materiale deve essere utilizzato oltre la data di scadenza.
Deve esistere un sistema di archiviazione che deve contenere
almeno:
-
i risultati
degli esami sugli utenti (conservati per almeno un anno);
-
i risultati
dei controlli di qualità interno conservati per almeno un anno e quelli
esterni per almeno tre anni.
Deve esistere un manuale delle procedure diagnosti che,
contenente per ogni esame almeno:
-
preparazione dellutente agli esami;
-
modalità di
raccolta, trasporto e conservazione del campione;
-
caratteristiche e descrizione del metodo analitico impiegato;
-
modalità di
compilazione, trasmissione e consegna dei referti.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITÀ
|
Reagenti, materiale di controllo, materiale di
calibrazione devono presentare etichette che ne indichino: identità, titolo o
concentrazione, condizioni di conservazione raccomandate, data di
preparazione e di scadenza, ogni altra informazione necessaria per l’uso
corretto. Nessun materiale deve essere utilizzato oltre la data di scadenza.
Deve esistere un sistema di archiviazione che deve
contenere almeno:
- i
risultati degli esami sugli utenti (conservati per almeno un anno);
- i
risultati dei controlli di qualità interni conservati per almeno un anno
e quelli esterni per almeno tre anni e relativa documentazione.
Deve esistere un manuale delle procedure diagnostiche,
contenente per ogni esame almeno:
- criteri
di accesso e modalità di richiesta delle prestazioni;
- preparazione
dell’utente agli esami;
- modalità
di raccolta, trasporto, accettazione e conservazione del
campione;
- caratteristiche
e descrizione del metodo analitico e delle procedure utilizzate, che
devono essere approvate dalla direzione del laboratorio e raccomandate
da associazioni scientifiche riconosciute;
- gli
intervalli di riferimento;
- modalità
di compilazione, trasmissione e consegna dei referti.
Punti prelievo decentrato presso il Presidio
ospedaliero delle Aziende sanitarie:
-
Procedura documentata per gli interventi di primo
soccorso
-
Nelle ore di attività deve essere garantita la
presenza di un medico ed un infermiere;
-
Procedura Operativa che descriva le metodologie di conservazione
e trasporto dei campioni a cui attenersi obbligatoriamente
Punti prelievo territoriali :
-
Procedura documentata per gli interventi di primo
soccorso;
-
Nelle ore di attività deve essere garantita la presenza
di un medico ed un infermiere;
-
Procedura Operativa che descriva le metodologie di conservazione
e trasporto dei campioni a cui attenersi obbligatoriamente
I Punti prelievo afferenti a Strutture specialistiche
ambulatoriali accreditate devono essere specificatamente autorizzati dalla
A.USL competente ed ubicati esclusivamente nell’ambito territoriale della
stessa A.USL.
Per le attività di prelievo a domicilio, le strutture
accreditate pubbliche e private devono dotarsi di Procedura Operativa che
descriva le metodologie di prelievo,
conservazione e trasporto dei campioni a cui attenersi obbligatoriamente e
per gli interventi di primo soccorso.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’
|
|
Il laboratorio deve svolgere programmi di Controllo
Interno di Qualità, quest’ultimo da svolgersi per ogni analitica dosato,
e partecipare a
programmi di Valutazione Esterna di Qualità promossi
dalle Regioni, o, in assenza di questi, a programmi validati a livello
nazionale o internazionale.
Presso ogni laboratorio:
-
deve esistere uno opuscolo informativo sul Servizio
per gli utenti, che deve contenere almeno le modalità di accesso;
-
deve poter essere possibile il ritiro dei referti in tutti
i giorni feriali e in almeno alcuni pomeriggi della settimana.
|
Il laboratorio deve definire un sistema di controllo
di qualità che soddisfi la necessità di individuare gli errori sia in fase
analitica sia in qualsiasi fase o aspetto rilevante ai fini del risultato.
Il laboratorio deve svolgere programmi di Controllo
Interno di Qualità, quest’ultimo da svolgersi per ogni analitica dosato, e
partecipare a
programmi di Valutazione Esterna di Qualità promossi
dalle Regioni, o, in assenza di questi, a programmi validati a livello
nazionale o internazionale.
Per gli esami di cui non sono disponibili programmi
di VEQ, il laboratorio deve sviluppare un modello operativo per la
valutazione dell’accuratezza delle procedure non valutate in altro modo.
Presso ogni laboratorio deve esistere un opuscolo
informativo sul Servizio per gli utenti che deve contenere almeno le modalità
di accesso.
Presso ogni laboratorio deve poter essere possibile il
ritiro dei referti in tutti i giorni feriali e in almeno alcuni pomeriggi
della settimana.
|
B.01.03 B.01.03 ATTIVITÀ DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
Le strutture di diagnostica per immagini svolgono indagini
strumentali ai fini diagnostici e/o di
indirizzo terapeutico, utilizzando sorgenti esterne di
radiazioni ionizzanti e altre tecniche di formazione dell’immagine.
Le attività di diagnostica per immagini sono assicurate
sia dalle strutture pubbliche e private, di ricovero e cura a ciclo
continuativo e/o diurno sia da strutture extraospedaliere pubbliche e
private.
Poiché le strutture di ricovero e cura, come sopra identificate,
assicurano lo svolgimento di attività in regime di elezione programmata
oppure in regime di emergenza-urgenza, i relativi requisiti minimi strutturali,
tecnologici e organizzativi devono rispondere alle funzioni proprie di tali
strutture.
|
Le strutture di diagnostica per immagini svolgono
indagini strumentali ai fini diagnostici e/o di indirizzo terapeutico
utilizzando sorgenti esterne di
radiazioni ionizzanti e altre tecniche di formazione
dell’immagine.
Le attività di diagnostica per immagini sono assicurate
sia dalle strutture pubbliche e private, di ricovero e cura a ciclo
continuativo e/o diurno sia da strutture extraospedaliere pubbliche e
private.
Poiché le strutture di ricovero e cura, come sopra
identificate, assicurano lo svolgimento di attività in regime di elezione programmata,
oppure in regime di emergenza-urgenza, i relativi requisiti minimi
strutturali, tecnologici e organizzativi devono rispondere alle funzioni
proprie di tali strutture.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di diagnostica
per immagini è la seguente:
- area
di attesa dotata di un adeguato numero di posti a sedere rispetto ai
picchi di frequenza degli accessi;
- spazi
adeguati per accettazione, attività amministrative ed archivio;
- servizi
igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- una
sala di radiodiagnostica con annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e servizio
igienico dedicato per l’esecuzione di specifiche indagini radiodiagnostiche
(ad es: Rx Urografia con pose minzionali, Rx Clisma opaco, ecc.),
qualora erogate; nel caso di presenza di più sale è sufficiente che
almeno una sia dotata di un servizio
igienico dedicato;
- una
sala per esami di diagnostica TC, qualora previsti, con annessi
spazi/spogliatoi per gli utenti;
- una
sala per esami di diagnostica RM, qualora previsti, con annessi
spazi/spogliatoi per gli utenti;
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di
diagnostica per immagini è la seguente:
- area
di attesa dotata di un adeguato numero di posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
- spazi
adeguati per accettazione, attività amministrative ed archivio;
- servizi
igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- una
sala di radiodiagnostica con annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e
servizio igienico dedicato per l’esecuzione di specifiche indagini
radiodiagnostiche (ad es: Rx Urografia con pose minzionali, Rx Clisma
opaco, ecc.), qualora erogate; nel caso di presenza di più sale è
sufficiente che almeno una sia dotata di un servizio igienico dedicato;
- una
sala per esami di diagnostica TC, qualora previsti, con annessi spazi/spogliatoi
per gli utenti;
- una
sala per esami di diagnostica RM, qualora previsti, con annessi spazi/spogliatoi
per gli utenti;
- un
locale per l’esecuzione degli esami ecografici, qualora previsti, con
annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e servizio igienico dedicato.
Nel caso di più diagnostiche ecografiche è sufficiente che almeno una
sia dotata di un servizio igienico dedicato;
- un
locale per la conservazione e il trattamento del materiale sensibile
(camera oscura per trattamento umido o spazio per trattamento dry);
|
- un
locale per l’esecuzione degli esami ecografici, qualora previsti, con
annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e servizio igienico dedicato.
Nel caso di più diagnostiche ecografiche è sufficiente che almeno una
sia dotata di un servizio igienico dedicato;
- un
locale per la conservazione e il trattamento del materiale sensibile (camera
oscura per trattamento umido o spazio per trattamento dry);
- un
locale per la refertazione;
- un’area
tecnica, di stretta pertinenza degli operatori medici e tecnici;
- locale/spazio
per deposito materiale pulito;
- locale/spazio
per deposito materiale sporco;
- un
locale/spazio ad accesso controllato per la raccolta e
l’immagazzinamento dei rifiuti tossici nocivi, fino al loro allontanamento;
- spazio
armadi per deposito materiale d’uso,attrezzature, strumentazioni.
Le strutture che erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica
o di diagnostica plurispecialistica, devono possedere requisiti strutturali
adeguati alla complessità delle prestazioni erogate.
|
- un
locale per la refertazione;
- un’area tecnica, di stretta pertinenza degli
operatori medici e tecnici;
- locale/spazio
per deposito materiale pulito;
- locale/spazio
per deposito materiale sporco;
- un locale/spazio ad accesso controllato per la
raccolta e l’immagazzinamento dei rifiuti tossici nocivi, fino al loro allontanamento;
- spazio
armadi per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni.
Le strutture che erogano prestazioni di diagnostica
monospecialistica o di diagnostica plurispecialistica, devono possedere
requisiti strutturali adeguati alla complessità delle prestazioni erogate.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale minima delle strutture di radiologia
diagnostica che utilizzano radiazioni
ionizzanti prevede:
- generatore
A.T. trifase di potenza non inferiore a 30 KW e tavolo di comando;
- tavolo
ribaltabile, preferibilmente telecomandato,
con serigrafo, Potter Bucky, intensificatore di brillanza;
- tubo
radiogeno a doppio fuoco anodo rotante;
- dotazione
di primo soccorso, così come specificato al punto
B.01.01 (Requisiti tecnologici);
- apparecchio
radiologico portatile nelle strutture di ricovero.
Le strutture che erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica
o di diagnostica plurispecialistica devono possedere requisiti tecnologici
adeguati alla complessità delle prestazioni erogate.
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REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale minima delle strutture di
radiologia diagnostica tradizionale che utilizzano radiazioni ionizzanti
prevede le seguenti presenze:
- generatore
A.T. trifase di potenza non inferiore a 30 KW e tavolo di comando;
- tavolo
ribaltabile, preferibilmente telecomandato, con serigrafo, Potter Bucky,
intensificatore di brillanza con catena televisiva;
- tubo
radiogeno a doppio fuoco anodo rotante;
- dotazione
di primo soccorso, così come specificato al punto B.01.01 (Requisiti
tecnologici);
- apparecchio
radiologico portatile nelle strutture di ricovero; nelle strutture di
ricovero di area medica è sufficiente un apparecchio radiologico
portatile monoblocco; nelle strutture di ricovero di area chirurgica è
necessario l’apparecchio radiologico portatile ad anodo rotante;
- un
apparecchio ecografico nelle strutture di ricovero.
Le prestazioni di radiodiagnostica specialistica
devono essere eseguite con apparecchiature dedicate: in particolare i settori
che svolgono attività di neuroradiologia devono essere dotate di TAC, RM e
angiografo digitale; i settori che svolgono attività di diagnostica
senologica mammografica devono essere dotate di mammografo e quelli che
svolgono diagnostica senologica completa devono essere dotati di mammografo,
ecotomografo, stereotassi.
La dotazione strumentale minima per erogare
prestazioni ecografiche è costituita da:
- un ecografo
dotato di almeno due sonde dedicate allo studio delle parti profonde e delle
parti superficiali.
Le strutture che erogano prestazioni di diagnostica
monospecialistica o di diagnostica plurispecialistica devono possedere
requisiti tecnologici adeguati alla complessità delle prestazioni erogate.
Le apparecchiature TAC devono essere di recente
generazione con sistema spirale di rilevazione dei dati.
Per le attività di Risonanza Magnetica (RM), le
apparecchiature devono essere di tipo superconduttivo, di potenza non
inferiore a 0,5 Tesla o di tipo Open di ultima generazione non antecedenti al
1999.
Le apparecchiature di R.M. di tipo superconduttivo
non devono essere installate da più di 5 anni, salvo verificate migliorie che
garantiscano la qualità dell’immagine, e devono essere dotate di sequenze
diagnostiche standard ed altre più complesse di uso routinario, in
particolare sequenze turbo-spin-echo ed angio Rm 2D e 3D.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni di diagnostica per
immagini deve possedere i seguenti requisiti organizzativi:
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia e al volume delle
prestazioni erogate;
Attivazione di un sistema di controllo di qualità;
Presso ogni struttura di diagnostica per immagini è previsto
l’obbligo di comunicare all’utente, al momento della prenotazione
dell’indagine diagnostica, i tempi di consegna dei referti.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni di diagnostica per
immagini deve possedere i seguenti requisiti organizzativi:
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate e comunque
devono essere garantiti:
- un
medico specialista in radiodiagnostica presente per l’intero orario di
operatività tecnica;
- un
tecnico per postazione di lavoro attiva per tutto l’orario di operatività tecnica;
- la
presenza di almeno una unità infermieristica durante lo svolgimento
degli esami.
L’attività ecografica può essere praticata in assenza
del personale tecnico, oltre che dal medico radiologo, anche da un medico
specialista limitatamente alla branca di appartenenza.
Nelle Strutture ambulatoriali extraospedaliere, nel
caso vengano effettuati esami contrastografici con somministrazione per via
parenterale di mezzi di contrasto e/o di altri farmaci, deve essere garantita
la presenza di un medico specialista in anestesia e rianimazione oppure di un
medico in possesso di certificazione ACLS(Advanced Cardiac Life Support)
secondo le linee internazionali ILCOR (AHA,IRC); nel caso in cui la Struttura
ambulatoriale sia compresa in un presidio ospedaliero, deve essere garantita
la disponibilità di un medico specialista in anestesia e rianimazione.
Deve essere garantita la attivazione di un sistema di
controllo di qualità; il controllo di qualità deve essere documentato. Le
apparecchiature TAC ed RM devono avere una manutenzione garantita da un
controllo annuale.
Presso ogni struttura di diagnostica per immagini è
previsto l’obbligo di comunicare all’utente, al momento della prenotazione
dell’indagine diagnostica, i tempi di consegna dei referti. Il referto
deve essere accompagnato da adeguate documentazione iconografica per ciascuna
tipologia di indagine.
Prima della effettuazione delle procedure
diagnostiche, a tutela dell’utente, devono essere espletate le verifiche
prescritte dall’art. 111 del D. Lgs. 230/95;
in particolare nel modulo di consenso informato
devono chiaramente risultare espletate le seguenti procedure da parte del
medico radiologo:
- la
verifica dell’appropriatezza o giustificazione clinica della proposta medica;
- la
impossibilità di soddisfare il quesito clinico con procedure che non
erogano dose radiante al paziente;
- la
impossibilità di fornire il supporto diagnostico richiesto mediante
utilizzo di una stessa procedura eseguita in tempi precedenti;
- la
verificata assenza di condizioni fisiologiche controindicanti l’impiego
di radiazioni ionizzanti;
- la
eventuale somministrazione del mezzo di contrasto, se necessaria ai fini
diagnostici.
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B.01.04 B.01.04 DIALISI
La dialisi è un trattamento terapeutico ambulatoriale per pazienti
affetti da insufficienza renale in fase uremica, che può essere effettuato in
ambito extraospedaliero e intraospedaliero.
L’attività dialitica viene erogata secondo livelli:
- ad
elevato impegno assistenziale, presso U.O. di Nefrologia e Dialisi in grado
di garantire per tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24, assistenza dialitica;
- a medio impegno assistenziale, presso
centri dialisi ad assistenza decentrata;
- a basso livello assistenziale, presso
centri dialisi ad assistenza limitata.
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La dialisi è un trattamento terapeutico ambulatoriale
per pazienti affetti da insufficienza renale in fase uremica, che può essere
effettuato in
ambito extraospedaliero e intraospedaliero.
L’attività dialitica viene erogata secondo tre livelli:
- ad elevato
impegno assistenziale, presso U.O. di Nefrologia e Dialisi in grado di
garantire per tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24, assistenza dialitica;
- a medio impegno assistenziale, presso centri dialisi
ad assistenza decentrata;
- a basso livello assistenziale, presso centri dialisi
ad assistenza limitata.
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REQUISITI STRUTTURALI
I centri ad elevata assistenza devono ubicati in presidi
ospedalieri.
I centri ambulatoriali a medio e basso assistenziale,
oltre che nei presidi ospedalieri possono essere ubicati in edifici
esclusivamente dedicati alla specifica attività sanitaria, o in parti di
edificio distinte da ogni altro uso per civile abitazione o altro, e devono essere dislocati in modo tale da consentire
un facile accesso dei pazienti e dei mezzi di soccorso necessari per il
trattamento di eventuali complicanze.
I locali e gli spazi devono essere correlati al volume delle attività erogate, in
numero e dimensioni tali da garantire l’adeguatezza delle prestazioni in
rapporto all’utenza, e in ogni caso sono costituiti almeno da:
Area Amministrativa
- Area di accettazione ed attività
amministrativa
- Spazio o armadio per archivio
Area clinica
- il centro dialisi deve avere una zona
capace di consentire l’attesa seduta a tutti i pazienti di un turno;
- sala dialisi con annessi spogliatoi e
servizi igienici per i pazienti: la sala deve essere di dimensioni tali da
permettere, sulla base dei posti dialisi contenuti (letti o poltrone-bilancia
reclinabili, preparatori automatici), la mobilità del personale e, in caso di
emergenza, l’accesso agevole su tre lati al paziente. E’ pertanto necessario
che l’area tecnica di ogni posto dialisi non sia inferiore a sette metri
quadrati con uno spazio minimo di 1,5 metri tra i letti. La disposizione dei
letti deve permettere un continuo controllo visivo da parte del personale addetto
da un apposito spazio opportunamente attrezzato;
- sala ed attrezzature dedicate al
trattamento dialitico di pazienti portatori di patologie trasmissibili per
via parenterale con servizi igienici annessi (tale definizione si applica a pazienti
portatori dell’Antigene dell’epatite B e del virus HIV );
- in
alternativa, possono essere previsti, all’interno della sala dialisi comune, sistemi
di separazione del paziente infetto e dotazioni dedicate;
- medicheria provvista di lettino e carrello
di medicazione;
- spogliatoi e servizi igienici per il
personale;
- locale per impianto di trattamento
dell’acqua e stoccaggio sterilizzanti chimici;
- locale per deposito e manutenzione degli apparecchi
di dialisi dotato di prese di corrente elettrica e collegato alla rete idrica
di dialisi ed alla rete di drenaggio;
- locale per lo stoccaggio del materiale di consumo
specifico per dialisi;
- locale per deposito materiale sporco;
- locale per deposito materiale pulito;
- i centri ad elevata assistenza devono
disporre di un locale destinato alle urgenze ed al trattamento dei casi di
insufficienza renale acuta; sala per interventi di chirurgia per accessi
vascolari e peritoneali o in alternativa sala operatoria nel presidio;
- per i centri ad elevata e media assistenza: locali
per addestramento alla dialisi domiciliare e attrezzature per l’effettuazione
della dialisi peritoneale.
Tutti gli spazi devono consentire lo svolgimento dell’attività e permettere agevoli
spostamenti del personale e dei carrelli di medicazione.
I pavimenti devono essere lisci, uniformi,resistenti ad
agenti chimici e fisici,lavabili e disinfettabili, antisdrucciolevoli.
Nei locali ove si svolgono le attività di assistenza, le pareti, raccordate con i
pavimenti, devono essere lisce, uniformi, lavabili e disinfettabili almeno
fino all’altezza di 2
metri.
I lavabi previsti sono a comando non manuale e
facilmente disinfettabili.
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REQUISITI STRUTTURALI
I centri ad elevata assistenza devono essere ubicati in
presidi ospedalieri.
I centri ambulatoriali a medio e basso livello
assistenziale, oltre che nei presidi
ospedalieri, possono essere ubicati in edifici esclusivamente dedicati alla
specifica attività sanitaria, o in parti di edificio distinte da ogni altro
uso per civile abitazione o altro, e devono essere dislocati in modo tale da
consentire un facile accesso dei pazienti e dei mezzi di soccorso necessari
per il trattamento di eventuali complicanze.
I locali e gli spazi devono essere correlati al
volume delle attività erogate, in numero e dimensioni tali da garantire
l’adeguatezza delle prestazioni in rapporto all’utenza, e in ogni caso sono
costituiti almeno da:
Area Amministrativa
- Area di accettazione ed attività
amministrativa
- Spazio o armadio per archivio
Area clinica
- il centro dialisi deve avere una zona capace di
consentire l’attesa seduta a tutti i pazienti di un
turno;
- sala dialisi con annessi spogliatoi e servizi
igienici per i pazienti: la sala deve essere di dimensioni tali da
permettere, sulla base dei posti dialisi contenuti (letti o poltrone-bilancia
reclinabili, preparatori automatici), la mobilità del personale e, in caso di
emergenza, l’accesso agevole su tre lati al paziente. E’ pertanto necessario
che l’area tecnica di ogni posto dialisi non sia inferiore a sette metri
quadrati con uno spazio minimo di 1,5 metri tra i letti. La disposizione dei
letti deve permettere un continuo controllo visivo da parte del personale
addetto da un apposito spazio opportunamente attrezzato;
- sala ed
attrezzature dedicate al trattamento dialitico di pazienti portatori di patologie
trasmissibili per via parenterale con servizi igienici annessi (tale definizione
si applica a pazienti portatori dell’Antigene dell’epatite B e del virus HIV
); in alternativa, possono essere previsti, all’interno della sala dialisi
comune, sistemi di separazione del paziente infetto e dotazioni dedicate;
- medicheria provvista di lettino e carrello di
medicazione;
- spogliatoi e servizi igienici per il personale;
- locale per impianto di trattamento dell’acqua e stoccaggio
sterilizzanti chimici;
- locale per deposito e manutenzione degli apparecchi
di dialisi dotato di prese di corrente elettrica e collegato alla rete idrica
di dialisi ed alla rete di drenaggio;
- locale per lo stoccaggio del materiale di consumo
specifico per dialisi;
-
locale per deposito materiale sporco;
-
locale per deposito materiale pulito;
- i centri ad elevata assistenza devono disporre di un
locale destinato alle urgenze ed al trattamento dei casi di insufficienza
renale acuta;
- sala per interventi di chirurgia per accessi
vascolari e peritoneali o in alternativa sala operatoria nel presidio;
- per i centri ad elevata e media assistenza: locali
per addestramento alla dialisi domiciliare e attrezzature per l’effettuazione
della dialisi peritoneale.
Tutti gli spazi devono consentire lo svolgimento
dell’attività e permettere agevoli spostamenti del personale e dei carrelli
di medicazione.
I pavimenti devono essere lisci, uniformi, resistenti ad
agenti chimici e fisici, lavabili e disinfettabili, antisdrucciolevoli.
Nei locali ove si svolgono le attività di assistenza, le
pareti, raccordate con i pavimenti,
devono essere lisce, uniformi, lavabili e disinfettabili almeno fino all’altezza di 2 metri.
I lavabi previsti sono a comando non manuale e
facilmente disinfettabili.
|
REQUISITI IMPIANTISTICI
Il trattamento dell’acqua di rete viene effettuato mediante
osmosi inversa e la distribuzione dell’acqua trattata ai posti dialisi deve
essere realizzato con rete idrica a vista utilizzando materiali atossici.
Deve essere previsto lo scarico dell’acqua per ogni posto dialisi.
La sala dialisi è dotata di climatizzazione dell’aria
che deve assicurare, a seconda della stagione, una temperatura durante la
seduta dialitica da 20 a
26 gradi centigradi ed una percentuale di umidità compresa tra il 40 ed il 60
%.
Deve essere attivo un gruppo elettrico di continuità.
|
REQUISITI IMPIANTISTICI
Il trattamento dell’acqua di rete viene effettuato
mediante osmosi inversa e la distribuzione dell’acqua trattata ai posti
dialisi deve essere realizzato con rete idrica a vista utilizzando materiali
atossici. Deve essere previsto lo scarico
dell’acqua per ogni posto dialisi.
La sala dialisi è dotata di climatizzazione dell’aria
che deve assicurare, a seconda della stagione, una temperatura durante la
seduta dialitica da 20 a
26
gradi centigradi ed una percentuale di umidità compresa
tra il 40 ed il 60 %.
Deve essere attivo un gruppo elettrico di continuità.
Deve esserci un telefono con linea diretta, fax e
collegamento ad internet.
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REQUISITI TECNOLOGICI
I requisiti tecnologici minimi sono i seguenti:
- sistema pesa paziente per ogni posto
dialisi;
- apparecchi per dialisi singoli, predisposti
per le diverse modalità depurative (uno per ogni posto dialisi, con un
apparecchio di riserva ogni cinque posti dialisi);
- carrello per la gestione dell’emergenza completo
di cardiomonitor con defibrillatore;
- frigorifero a temperatura controllata per
la conservazione di farmaci;
- apparecchiature per esami di laboratorio semplici
(emocromo, emogasanalisi, elettroliti).
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REQUISITI TECNOLOGICI
I requisiti tecnologici minimi sono i seguenti:
-
sistema pesa paziente per ogni posto dialisi;
-
apparecchi per dialisi singoli, predisposti per le
diverse modalità depurative (uno per ogni posto dialisi, con un apparecchio
di riserva ogni cinque posti dialisi);
- carrello per la gestione dell’emergenza completo di cardiomonitor
con defibrillatore;
- frigorifero a temperatura controllata per la
conservazione di farmaci;
- apparecchiature per esami di laboratorio semplici
(emocromo, emogasanalisi, elettroliti).
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Per ciascun paziente è predisposto
di trattamento con le indicazioni delle modalità di
presa in carico, della strategia dialitica e terapeutica.
I centri a media ed elevata assistenza possono attivare
programmi per l’addestramento ed il monitoraggio clinico dei pazienti in
dialisi domiciliare.
Alla immissione del paziente nel programma di terapia
dialitica periodica viene raccolto il consenso informato dell’interessato, che
deve essere riconfermato in caso di trasferimento ad altro centro.
Per ciascun paziente, ad ogni trattamento è redatta una
scheda dialitica in cui sono riportati:
-
I dati anagrafici del paziente
-
Tipo di emofiltro utilizzato
- Tipo di liquidi e concentrati utilizzati
-
Farmaci somministrati
- Trasfusioni di sangue o emoderivati eventualmente
praticate
- Variazioni di peso corporeo e parametri
vitali (frequenza cardiaca e pressione arteriosa )
Le schede vanno conservate per un periodo minimo di
cinque anni, anche in formato elettronico qualora l’intervento dell’operatore
sia sicuramente identificabile.
Esistono e vengono applicati protocolli per:
- disinfezione delle apparecchiature, dell’impianto
di trattamento dell’acqua e del circuito di distribuzione dell’acqua per
dialisi;
- sanificazione ambientale e smaltimento
rifiuti;
- controlli chimici e biologici dell’acqua
per dialisi.
Tutti i materiali, farmaci, confezioni soggetti a
scadenza devono portare in evidenza la data della scadenza stessa.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Per ciascun paziente è predisposto un piano di trattamento
con le indicazioni delle modalità di presa in carico, della strategia
dialitica e terapeutica.
I centri a media ed elevata assistenza attivano
programmi per l’addestramento ed il monitoraggio clinico dei pazienti in
dialisi domiciliare, per garantire uno standard minimo pari almeno al 10%,
tendenziale al 20%, dei pazienti trattati.
Alla immissione del paziente nel programma di terapia
dialitica periodica viene raccolto il consenso informato dell’interessato,
che deve essere riconfermato in caso di trasferimento ad altro centro.
Per ciascun paziente, ad ogni trattamento è redatta una
scheda dialitica in cui sono riportati:
-
I dati anagrafici del paziente
-
Tipo di emofiltro utilizzato
-
Tipo di liquidi e concentrati utilizzati
-
Farmaci somministrati
- Trasfusioni di sangue o emoderivati eventualmente
praticate
- Variazioni di peso corporeo e parametri vitali
(frequenza cardiaca e pressione arteriosa )
Le schede vanno conservate per un periodo minimo di
cinque anni, anche in formato elettronico qualora l’intervento dell’operatore
sia sicuramente identificabile.
Esistono e vengono applicati protocolli per:
- disinfezione delle apparecchiature, dell’impianto di
trattamento dell’acqua e del circuito di distribuzione dell’acqua per
dialisi;
- sanificazione ambientale e smaltimento rifiuti;
- controlli chimici e biologici dell’acqua per dialisi.
Tutti i materiali, farmaci, confezioni soggetti a
scadenza devono portare in evidenza la data della scadenza stessa.
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E’ redatto un registro di carico e scarico di tutto il
materiale sanitario in uso.
Deve essere garantita una tempestiva
assistenza tecnica.
Il responsabile sanitario è un medico con
specializzazione in nefrologia.
Durante i turni di dialisi di routine è garantita la presenza
di personale medico, infermieristico ed ausiliario/OTA.
Deve essere previsto un protocollo per la gestione delle
emergenze cliniche, incluso, per i centri a medio e basso livello
assistenziale, il trasferimento del paziente in struttura di ricovero in caso
di necessità. A tal fine devono essere stabiliti accordi, sulla base di
protocolli preordinati, tra centri dialisi a medio e basso livello
assistenziale e la struttura
nefrologica ospedaliera più accessibile nell’ambito territoriale.
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E’ redatto un registro di carico e scarico di tutto il
materiale sanitario in uso.
Deve essere garantita una tempestiva assistenza tecnica.
Durante i turni di dialisi di routine è garantita la
presenza di personale medico, infermieristico ed ausiliario/OTA.
In particolare ogni struttura che eroga prestazioni di
emodialisi deve garantire:
- almeno
un medico con specializzazione (vedi A.01.03.02) ogni 16 pazienti
afferenti alla struttura; la dotazione minima per un modulo di 6 reni
artificiali è pari a 3 medici;
- almeno
un infermiere ogni 3 pazienti;
- almeno
un ausiliario/OTA ogni 10 pazienti;
- disponibilità
di assistenza tecnica.
Il medico deve essere presente durante le ore del
trattamento.
Nei centri ad elevato e medio impegno assistenziale, un
medico con specializzazione (vedi A.01.03.02) ogni 25 pazienti in trattamento
di dialisi peritoneale ed un infermiere ogni 15.
In ambito pubblico, i centri a medio e basso livello
assistenziale sono articolazioni funzionali della U.O. di Nefrologia di
riferimento territoriale, per cui il pool complessivo dei pazienti concorre
al calcolo del personale previsto.
In ambito privato, i centri a medio e basso livello, nel
caso non siano articolazioni funzionali di strutture nefrologiche, devono
essere
autonomi e garantire gli standard di personale previsti.
Deve essere previsto un protocollo per la gestione delle
emergenze cliniche, incluso, per i centri a medio e basso livello
assistenziale, il trasferimento del paziente in struttura di ricovero in caso
di necessità. A tal fine devono essere stabiliti accordi, sulla base di
protocolli preordinati, tra centri dialisi a medio e basso livello
assistenziale e la struttura nefrologica ospedaliera più accessibile
nell’ambito territoriale.
Sono adottate Linee guida e Protocolli per:
- la
gestione del paziente in fase predialitica;
- l’avvio
al trattamento sostitutivo più appropriato;
- la
gestione del trattamento di dialisi peritoneale;
- il
controllo dell’anemia del paziente uremico;
- l’inserimento
ed il mantenimento attivo dei pazienti idonei nella lista d’attesa per
trapianto di rene.
Ogni struttura si impegna a rispondere al debito
informativo connesso al funzionamento del Registro Regionale
dell’uremia-trapianti.
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B.01.05 B.01.05 CHIRURGIA AMBULATORIALE
Con il termine chirurgia ambulatoriale si intende la
possibilità clinica, organizzativa ed amministrativa di effettuare senza
ricovero, in ambulatorio, interventi chirurgici ed anche procedure diagnostiche
e/o terapeutiche invasive e seminvasive, che consentano al paziente autonomia
motoria e piena vigilanza entro le due ore successive all’intervento e non
necessitino di assistenza continuativa post-intervento.
Pertanto, nel corso di tali interventi devono essere utilizzate
metodiche anestesiologiche tali da consentire all’utente di subire l’atto
chirurgico e di deambulare al termine del medesimo.
E’ fatto espresso divieto di uso della anestesia generale.
Le procedure chirurgiche che possono essere eseguite,
rispettivamente negli ambulatori di classe 1 e classe 2 di cui al punto
B.01.01, sono indicate in apposito atto Regolamentare.
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Con il termine chirurgia ambulatoriale si intende la
possibilità clinica, organizzativa ed amministrativa di effettuare senza
ricovero, in ambulatorio, interventi chirurgici ed anche procedure
diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive, che consentano al
paziente autonomia motoria e piena vigilanza entro le due ore successive all’intervento
e non necessitino di assistenza continuativa postintervento.
Pertanto, nel corso di tali interventi devono essere
utilizzate metodiche anestesiologiche tali da consentire all’utente di subire
l’atto chirurgico e di
deambulare al termine del medesimo.
E’ fatto espresso divieto di uso della anestesia
generale.
Le procedure chirurgiche che possono essere eseguite,
rispettivamente negli ambulatori di classe 1 e classe 2 di cui al punto
B.01.01, sono indicate in apposito atto Regolamentare.
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REQUISITI STRUTTURALI
Gli ambulatori presso i quali sono svolti interventi
chirurgici o procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive
debbono curare la loro collocazione quanto più prossima al terreno per
consentire il facile accesso dei
pazienti e dei mezzi di soccorso necessari per il trattamento di uneventuale complicanza.
Gli ambulatori non inclusi nel contesto di strutture
sanitarie pubbliche o private, debbono essere dislocati in edifici, o parti
di edificio, distinte da ogni altro uso per civile abitazione o altro.
Elenco ambienti:
-
attesa;
- servizi igienici per il pubblico e per il personale;
-
spazio registrazione/segreteria;
-
spazio archivio;
-
locale visita;
-
locale ambulatorio chirurgico;
-
locale assistenza postoperatoria (compatibilmente
con il tipo di intervento o procedura praticata);
-
deposito pulito
-
deposito sporco.
Il locale ambulatorio:
Deve possedere una superficie minima di 16 mq.
La superficie dei pavimenti deve essere lavabile e disinfettabile.
Le pareti del locale ambulatorio debbono essere dotate
di rivestimenti impermeabili, lavabili e disinfettabili sino allaltezza di 2
metri.
Il locale ambulatorio deve consentire lo svolgimento
dellattività diagnostico/terapeutica relazionata al tipo di specialità
svolta.
In particolare in fase preoperatoria e postoperatoria debbono essere assicurate le seguenti
attività:
-
il supporto al paziente;
-
lidentificazione e lilluminazione delle
zone anatomiche;
- la sorveglianza continua dei parametri fisiologici
ed i mezzi per assicurare il loro mantenimento o il loro recupero;
-
la realizzazione degli interventi,
- la realizzazione e il controllo
dellanestesia locale;
- leventuale rianimazione necessaria.
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REQUISITI STRUTTURALI
Gli ambulatori presso i quali sono svolti interventi
chirurgici o procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive
debbono curare la loro collocazione quanto più prossima al terreno per
consentire il facile accesso dei pazienti e dei mezzi di soccorso necessari
per il trattamento di uneventuale complicanza.
Gli ambulatori non inclusi nel contesto di strutture
sanitarie pubbliche o private, debbono essere dislocati in edifici, o parti
di edificio, distinte da ogni altro uso per civile abitazione o altro.
Elenco ambienti:
-
attesa;
- servizi igienici per il pubblico e per il personale;
-
spazio registrazione/segreteria;
-
spazio archivio;
-
locale visita;
-
locale ambulatorio chirurgico;
- locale assistenza postoperatoria (compatibilmente con
il tipo di intervento procedura praticata);
-
deposito pulito;
-
deposito sporco.
Gli ambulatori inclusi nel contesto di Strutture
sanitarie ospedaliere o Poliambulatori possono condividere con le altre
attività, gli ambienti di cui sopra, con eccezione dei locali ambulatorio
chirurgico e assistenza postoperatoria.
Il locale ambulatorio:
Deve possedere una superficie minima di 16 mq.
La superficie dei pavimenti deve essere lavabile e
disinfettabile.
Le pareti del locale ambulatorio debbono essere dotate
di rivestimenti impermeabili, lavabili e disinfettabili sino allaltezza di 2
metri.
Il locale ambulatorio deve consentire lo svolgimento
dellattività
diagnostico/terapeutica relazionata al tipo di
specialità svolta.
In particolare in fase preoperatoria e postoperatoria
debbono essere assicurate le seguenti attività:
-
il supporto al paziente;
- lidentificazione e lilluminazione delle zone
anatomiche;
- la sorveglianza continua dei parametri fisiologici ed
i mezzi per assicurare il loro mantenimento o il loro recupero;
-
la realizzazione degli interventi,
-
la realizzazione e il controllo dellanestesia
locale;
-
leventuale rianimazione necessaria.
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REQUISITI IMPIANTISTICI
Caratteristiche igrotermiche:
- Temp. interna invernale 20°C+1°C
-
Temp. interna estiva Controllata
-
Umidità relativa Controllata
- N. ricambi aria/ora 3v/h (non forzata)
Caratteristiche illuminotecniche:
- Intensità luminosa 200 lux generale, 300
lux zone visita
-
Fattore medio luce diurna 0.03
Dotazioni impiantistiche:
-
Impianto elettrico secondo norme CEE 64.8 e
64.4
-
Impianto luce sicurezza secondo norme CEE 64.8 e
64.4 solo per gli ambienti sanitari.
|
REQUISITI IMPIANTISTICI
Caratteristiche igrotermiche:
-
Temp. interna invernale 20°C+1°C
-
Temp. interna estiva Controllata
-
Umidità relativa Controllata
-
N. ricambi aria/ora 3v/h (non forzata)
Caratteristiche illuminotecniche:
-
Intensità luminosa 200 lux generale, 300 lux zone
visita
-
Fattore medio luce diurna 0.03
Dotazioni impiantistiche:
-
Impianto elettrico secondo norme CEE 64.8 e 64.4
-
Impianto luce sicurezza secondo norme CEE 64.8 e 64.4
solo per gli ambienti sanitari.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Di seguito sono elencate le attrezzature, con particolare
riferimento a quelle necessarie per
fronteggiare le emergenze, ad integrazione di quanto
già specificato per i requisiti tecnologici in B.01.01.
Elenco attrezzature:
-
dotazione minima per pronto soccorso
medico-chirurgico;
-
unità di ventilazione manuale, maschere facciali
e cannule di Guedel;
-
defibrillatore semi-automatico.
Altre attrezzature:
- sterilizzazione (in mancanza di servizio esterno);
-
tavolo operatorio idoneo;
-
lampada scialitica;
-
armadio farmaci, medicazioni, strumentario.
Lequipe operatoria dispone del materiale necessario
alle cure e alla sorveglianza dei pazienti, al quale può accedere in
qualsiasi momento, in fase pre, intra e post-operatoria.
Il
materiale del tipo
conforme allo stato dellarte ed alle conoscenze
scientifiche, è adatto per numero e tipo agli interventi eseguiti ed alle
condizioni del paziente.
Nelle strutture poliambulatoriali le dotazioni di attrezzature
e farmaci devono essere adeguate al numero di locali ed al tipo di prestazioni
erogate.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Di seguito sono elencate le attrezzature, con
particolare riferimento a quelle necessarie per fronteggiare le emergenze, ad
integrazione di quanto già specificato per i requisiti tecnologici in
B.01.01.
Elenco attrezzature:
-
dotazione minima per pronto soccorso
medico-chirurgico;
-
unità di ventilazione manuale, maschere facciali e
cannule di Guedel;
-
defibrillatore semi-automatico.
Altre attrezzature:
- sterilizzazione (in mancanza di servizio esterno);
-
tavolo operatorio idoneo;
-
lampada scialitica;
-
armadio farmaci, medicazioni, strumentario.
Lequipe operatoria dispone del materiale necessario
alle cure e alla sorveglianza dei pazienti, al quale può accedere in
qualsiasi momento, in fase pre, intra e post-operatoria. Il materiale del
tipo conforme allo stato dellarte
ed alle conoscenze scientifiche, è adatto per numero e tipo agli interventi
eseguiti ed alle condizioni del paziente.
Nelle strutture poliambulatoriali le dotazioni di
attrezzature e farmaci devono essere adeguate al numero di locali ed al tipo
di prestazioni erogate.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Utilizzo esclusivo:
Durante lorario di funzionamento, il locale adibito ad
attività di chirurgia ambulatoriale non può essere utilizzato per altre
attività.
Consenso
informato:
Il paziente deve essere correttamente informato del percorso
assistenziale al quale viene sottoposto.
Tali informazioni devono essere consegnate per iscritto
al paziente, e una copia di esse, sottoscritta dal paziente stesso, deve
essere conservata dal medico o depositata nellarchivio dellambulatorio chirurgico.
Registro
ambulatoriale:
Gli interventi e le procedure interventistiche eseguiti
negli ambulatori debbono essere riportati su apposito registro, che deve contenere:
-
gli elementi identificativi del paziente, la
diagnosi,
-
i nominativi ed il ruolo degli operatori,
-
la procedura eseguita, la data, lora di
inizio e fine della procedura stessa,
-
le eventuali tecniche sedative del dolore utilizzate,
-
le eventuali complicanze immediate.
Protocolli
per lammissione, la cura e la continuità assistenziale dei pazienti operati:
Gli interventi chirurgici e le procedure diagnostiche
e/o terapeutiche invasive e seminvasive, effettuati in qualunque ambulatorio,
sono atti eseguiti esclusivamente in analgesia o anestesia
locale o loco-regionale (questi ultimi solo in ambulatori protetti), su
pazienti accuratamente selezionati.
E richiesta la presenza dellanestesista allinterno
degli ambulatori chirurgici oculisti non protetti, in relazione alla tipologia
ed alla complessità degli atti effettuati.
Per ogni procedura dovranno essere elaborati specifici
protocolli di ammissione e cura.
Relazione al
medico curante:
In una relazione destinata al medico curante, consegnata
al paziente, verranno riportati, gli elementi del registro ambulatoriale
unitamente ai
consigli terapeutici proposti.
Gestione
delle complicanze e delle urgenze:
I mezzi necessari al trattamento di uneventuale complicanza
e, in particolare, il materiale ed i farmaci idonei, debbono essere
disponibili ed
utilizzabili immediatamente.
Deve essere predisposto un piano per le situazioni di
emergenza e per il trasferimento del paziente in idonea struttura di
ricovero, in caso di necessità.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Utilizzo esclusivo:
Durante lorario di funzionamento, il locale adibito ad
attività di chirurgia ambulatoriale non può essere utilizzato per altre
attività.
Consenso
informato:
Il paziente deve essere correttamente informato del
percorso assistenziale al quale viene sottoposto. Tali informazioni devono
essere consegnate per iscritto al paziente, e una copia di esse, sottoscritta
dal paziente stesso, deve essere conservata dal medico o depositata
nellarchivio dellambulatorio chirurgico.
Documentazione:
Per ogni paziente deve essere approntata una scheda
clinica ambulatoriale in cui siano riportate la diagnosi, gli esami e
condizioni cliniche, le prestazioni effettuate e le prescrizioni
terapeutiche.
Registro
ambulatoriale:
Gli interventi e le procedure interventistiche eseguiti
negli ambulatori debbono essere riportati su apposito registro, che deve
contenere:
-
gli elementi identificativi del paziente,
-
la diagnosi,
-
i nominativi ed il ruolo degli operatori,
-
la procedura eseguita,
-
la data, lora di inizio e fine della procedura stessa,
-
le eventuali tecniche sedative del dolore utilizzate,
-
le eventuali complicanze immediate.
Il registro deve essere sottoscritto dal medico
responsabile dell’ambulatorio e ciascun intervento deve essere firmato dal
chirurgo che lo ha effettuato.
Protocolli per
lammissione, la cura e la continuità assistenziale dei pazienti operati:
Gli interventi chirurgici e le procedure diagnostiche
e/o terapeutiche invasive e seminvasive, effettuati in qualunque ambulatorio,
sono atti eseguiti esclusivamente in analgesia o anestesia locale o
loco-regionale (questi ultimi solo in ambulatori protetti), su pazienti
accuratamente selezionati.
E richiesta la presenza dellanestesista allinterno
degli ambulatori chirurgici oculisti non protetti, in relazione alla tipologia
ed alla complessità degli atti effettuati.
Per ogni procedura dovranno essere elaborati specifici
protocolli di ammissione e cura.
Relazione al
medico curante:
In una relazione destinata al medico curante, consegnata
al paziente, verranno riportati, gli elementi del registro ambulatoriale
unitamente ai consigli terapeutici proposti.
Gestione delle
complicanze e delle urgenze:
I mezzi necessari al trattamento di uneventuale
complicanza e, in particolare, il materiale ed i farmaci idonei, debbono essere
disponibili ed utilizzabili immediatamente.
Deve essere predisposto un piano per le situazioni di
emergenza e per il trasferimento del paziente in idonea struttura di
ricovero, in caso di necessità.
Dotazione
organica:
La dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere
rapportata al volume delle attività ed alla tipologia
delle patologie trattate e comunque deve essere garantita:
- la presenza di un
medico responsabile specializzato in una delle relative alle prestazioni erogate;
qualora nel presidio ambulatoriale operino più medici, questi sono
tenuti ad esercitare la propria attività esclusivamente nell’ambito
delle loro specifiche competenze, secondo quanto stabilito dal
responsabile dell’ambulatorio;
- la presenza di
un’unità infermieristica per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni.
Le attività di sanificazione devono essere garantite
secondo le modalità previste dalla normativa vigente.
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B.01.06 B.01.06 MEDICINA NUCLEARE
La Medicina Nucleare consiste in attività diagnostica
e/o terapeutica mediante limpiego delle proprietà fisiche del nucleo
atomico ed in particolare di radionuclidi artificiali. Questi ultimi sono
impiegati per scopo diagnostico sia in vivo che in vitro. Sono inoltre
impiegati, in forma “non sigillata” come tali o legati a specifiche molecole di
supporto, per scopi terapeutici.
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La Medicina nucleare consiste in attività diagnostica
e/o terapeutica mediante l’impiego delle proprietà fisiche del nucleo atomico
ed in particolare di radionuclidi artificiali. Questi ultimi sono impiegati
per scopo diagnostico sia in vivo che in vitro. Sono inoltre impiegati, in
forma “non sigillata” come tali o legati a specifiche molecole di supporto,
per scopi terapeutici.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di medicina
nucleare è la seguente:
- area
dedicata all’accettazione ed attività
classificata e di libero accesso al pubblico;
- locale
destinato all’attesa degli utenti prima della somministrazione;
- servizi
igienici per gli utenti all’esterno della zona controllata;
- locale
somministrazione farmaci; in questo locale sono disponibili tutti i
sistemi di radioprotezione e di monitoraggio previsti dall’esperto
qualificato e riportati nel Regolamento Interno e tutti i sistemi di
primo intervento per l’emergenza;
- sala
di attesa calda per gli utenti iniettati; il modello organizzativo e
le condizioni strutturali sono tali da garantire il mantenimento della
dose ambientale entro i limiti di legge;
- zona
filtro con locali spogliatoio differenziati;
- servizi
igienici per il personale;
- servizi
igienici per pazienti che hanno ricevuto somministrazione di
radiofarmaci con scarichi controllati;
- un
locale destinato ad ospitare la gamma camera;
- camera
calda - locale a pressione negativa, per stoccaggio e manipolazione
radio farmaci e altri prodotti radioattivi.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle
attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di
medicina nucleare è la seguente:
- area
dedicata all’accettazione ed attività amministrative; è questa un’area
non classificata e di libero accesso al pubblico;
- locale
destinato all’attesa degli utenti prima della somministrazione;
- servizi
igienici per gli utenti all’esterno della zona controllata;
- locale
somministrazione all’utente di radio farmaci; in questo locale sono
disponibili tutti i sistemi di radioprotezione e di monitoraggio
previsti dall’esperto qualificato e riportati nel Regolamento Interno e
tutti i sistemi di primo intervento per l’emergenza;
- sala
di attesa calda per gli utenti iniettati; il modello organizzativo e le
condizioni strutturali sono tali da garantire il mantenimento della dose
ambientale entro i limiti di legge;
- zona
filtro con locali spogliatoio differenziati;
- servizi
igienici per il personale;
- servizi
igienici per pazienti che hanno ricevuto somministrazione di
radiofarmaci con scarichi controllati;
- un
locale destinato ad ospitare la gamma camera;
- camera
calda - locale a pressione negativa, per stoccaggio e manipolazione
radio farmaci e altri prodotti radioattivi.
|
In caso di attività diagnostica in vitro, questa dovrà svolgersi
in locali chiaramente separati dall’attività in vivo.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Sistema di raccolta e monitoraggio degli effluenti per
lo scarico dei rifiuti liquidi radioattivi collegato con il servizio igienico
destinato agli utenti iniettati con radiofarmaci e alla doccia zona filtro.
Impianto di condizionamento con adeguato ricambio aria e
con gradienti di pressioni progressivamente decrescenti verso la camera calda
dove si dovrà avere il valore più basso. Filtri assoluti in uscita, per le
aree classificate come zona controllata.
|
In caso di attività diagnostica in vitro, questa dovrà
svolgersi in locali
chiaramente separati dall’attività in vivo.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Sistema di raccolta e monitoraggio degli effluenti per
lo scarico dei rifiuti liquidi radioattivi collegato con il servizio igienico
destinato agli utenti iniettati con radiofarmaci e alla doccia zona filtro.
Impianto di condizionamento con adeguato ricambio aria e
con gradienti di pressioni progressivamente decrescenti verso la camera calda
dove si dovrà avere il valore più basso. Filtri assoluti in uscita, per le
aree classificate come zona controllata.
|
REQUISITI MINIMI TECNOLOGICI
La dotazione minima tecnologica delle strutture di
medicina nucleare deve prevedere:
-
adeguati sistemi di monitoraggio;
-
una gamma camera;
-
dotazione minima di Pronto Soccorso;
-
strumentazione base di un laboratorio di analisi
chimico-cliniche, in caso di attività diagnostica in vitro.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione tecnologica delle strutture di medicina
nucleare deve prevedere:
- adeguati
sistemi di monitoraggio; i sistemi di monitoraggio e di misura delle
sorgenti radioattive devono essere adeguati alle risorse impiegate (area di lavoro,
personale, tipo e quantità giornaliera di materiali radioattivi
impiegati e/o manipolati) e della attività svolta.
- una
gamma camera;
- dotazione
minima di Pronto Soccorso;
- strumentazione
base di un laboratorio di analisi chimico- caso di attività diagnostica in vitro;
- la
strumentazione deve comprendere anche un sistema di misura di radiazioni
ionizzanti per campioni biologici;
- strumentazioni
accessoria per specifiche prestazioni dichiarate repertorio (sistema di erogazione di
indicatori di ventilazione polmonare, cicloergometro per esami
cardiologici, etc.).
Per lo svolgimento di attività terapeutiche con
radiofarmaci :
- sistema
di camera a scintillazione controllato
- contatore
automatico per sorgenti gamma e beta – emittenti
- calibratore
di dosi per il controllo di accuratezza della dose
- elevatore
di radioattività (per radioprotezione)
- attrezzatura
necessaria per la detenzione e la manipolazione sostanze radioattive, atta a
realizzare un’efficace protezione contro i rischi da irraggiamento e
contaminazione
Per le strutture che svolgono attività di PET e
Ciclotrone o di sola PET,
devono essere previste le specifiche attrezzature.
|
REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato
alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate;
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico adeguato
alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate e comunque devono
essere garantite le seguenti dotazioni minime.
- un
medico specializzato presente per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni;
- un
tecnico per postazione di lavoro attiva durante tutto l’orario di
erogazione delle prestazioni;
- un
infermiere per l’intero orario di erogazione delle prestazioni.
|
attivazione di un sistema di controllo di qualità;
presso ogni struttura di medicina nucleare è previsto
lobbligo di comunicare allutente, al momento della prenotazione
dellindagine diagnostica, i tempi di consegna dei referti;
|
Il personale medico operante deve possedere la
specializzazione in medicina nucleare.
Il personale tecnico operante su pazienti è quello
regolamentato dalla Legge 25/1983 e D.M.S. 746/1995.
Deve essere garantita la attivazione di un sistema di
controllo di qualità.
Deve essere disponibile documentazione in cui è
dichiarata la metodologia, la frequenza, la responsabilità del Controllo di
Qualità delle risorse (strumenti, radiofarmaci, radiodiagnostici, risorse
umane), dei risultati (intra- ed interlaboratori), dei processi. I risultati
ed i relativi indicatori sono conservati in apposito registro.
Presso ogni struttura di medicina nucleare è previsto
l’obbligo di comunicare all’utente, al momento della prenotazione
dell’indagine diagnostica, i tempi di consegna dei referti.
Prima della effettuazione della procedura diagnostica
o terapeutica devono essere espletate le verifiche prescritte dall’art. 111
del D. Lg.vo 230/1995, così come specificato in Requisiti Organizzativi di
B.01.03.
La continuità del servizio deve essere in particolare
garantita per tutti gli esami diagnostici eseguiti in tempo differito
rispetto alla somministrazione del radiofarmaco.
|
B.01.07 B.01.07 CARDIOLOGIA
Le strutture organizzative che erogano prestazioni di
cardiologia svolgono indagini cliniche e strumentali ai fini diagnostici e/o
di indirizzo terapeutico utilizzando metodi fisici, per lo studio della struttura e della funzione del cuore
e
dell’albero circolatorio.
|
Le strutture organizzative che erogano prestazioni di
cardiologia svolgono indagini cliniche e strumentali ai fini diagnostici e/o
di indirizzo terapeutico utilizzando metodi fisici, per lo studio della
struttura e della funzione del cuore e dell’albero circolatorio.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
Deve comunque essere garantita la presenza delle
seguenti dotazioni minime:
- un
locale/spazio per la conservazione e il trattamento del materiale
sensibile;
- un’area
tecnica, di stretta pertinenza del personale.
Nel caso in cui vengano erogate prestazioni di ecocardiografia
e di ergometria devono essere garantiti, inoltre, i requisiti di seguito
riportati.
ECOCARDIOGRAFIA
Per le strutture organizzative che effettuano Ecocardiografia
Transesofagea ed Ecostress, la sala per l’esecuzione della prestazioni deve
essere di dimensioni adeguate a consentire facile accesso ad almeno due
operatori, a facilitarne il movimento in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare
le ulteriori attrezzature specifiche.
ERGOMETRIA
La sala per l’esecuzione della prestazioni deve essere
di dimensioni adeguate a consentire facile accesso ad almeno due operatori, a
facilitarne il movimento in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare le
ulteriori attrezzature specifiche.
|
REQUISITI STRUTTURALI
locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
Deve comunque essere garantita la presenza delle
seguenti dotazioni minime:
- un
locale/spazio per la conservazione e il trattamento del materiale
sensibile;
- un’area
tecnica, di stretta pertinenza del personale.
Nel caso in cui vengano erogate prestazioni di
ecocardiografia e di ergometria devono essere garantiti, inoltre, i requisiti
di seguito riportati.
ECOCARDIOGRAFIA
Per le strutture organizzative che effettuano
Ecocardiografia Transesofagea ed Ecostress, la sala per l’esecuzione della
prestazioni deve essere di dimensioni adeguate a consentire facile accesso ad
almeno due operatori, a facilitarne il movimento in caso di manovre
rianimatorie e ad ospitare le ulteriori attrezzature specifiche.
ERGOMETRIA
La sala per l’esecuzione della prestazioni deve essere
di dimensioni adeguate consentire facile accesso ad almeno due operatori, a
facilitarne il movimento in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare le
ulteriori attrezzature specifiche.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale minima delle strutture di cardiologia
prevede diverse tipologie a seconda dei settori diagnostici. Si riportano nel
seguito le
dotazioni proprie dei settori di Ecocardiografia, Ergometria,
Elettrocardiografia dinamica.
ECOCARDIOGRAFIA:
- Ecocardiografo
Monodimensionale e Bidimensionale, con sistema Doppler pulsato,continuo
ed a codice di colore, dotato di almeno due sonde, una a bassa ed una ad
alta frequenza, con sistema automatico interno di misurazioni e con
monitoraggio elettrocardiografico.
- Per
le strutture che effettuano Ecocardiografia Transesofagea ed Ecostress
deve essere presente un elettrocardiografo a 3 canali e devono essere
disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione cardiopolmonare.
- Per
le strutture che effettuano Ecostress,
deve essere disponibile uno sfigmomanometro a mercurio montato su
colonna, mobile, con bracciali di varie dimensioni.
ERGOMETRIA
- Poligrafo
con monitor minimo 3 canali monitorati in continuo e 12 derivazioni
visualizzabili; possibilità di stampa immediata di ecg 12 derivazioni;
- Sfigmomanometro
a mercurio montato su colonna, mobile, con bracciali di varie
dimensioni;
- Pedana
scorrevole (elevazione fino al 20%, velocità incrementabili, pedana >
127x40 cm., posapiedi laterali, ringhiera frontale e laterale, bottone
per arresto d’emergenza, presa d’alimentazione dedicata) e/o
cicloergometro a freno elettromagnetico (almeno 300 Watt di potenza).
Devono essere disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione cardiopolmonare.
ELETTROCARDIOGRAFIA
DINAMICA:
- Analizzatore
per ecg dinamico - 4 registratori per ecg dinamico fino ad un rapporto
di 1:8 analizzatore/registratori;
- Elettrocardiografo
a 3 canali (in dotazione alla struttura cardiologica e
disponibile per il tempo necessario per l’esecuzione delle prestazioni
di elettrocardiografia dinamica).
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale minima delle strutture di
cardiologia prevede diverse tipologie a seconda dei settori diagnostici. Si
riportano nel seguito le dotazioni proprie dei settori di Ecocardiografia,
Ergometria, Elettrocardiografia dinamica.
ECOCARDIOGRAFIA:
- Ecocardiografo
Monodimensionale e Bidimensionale, con sistema Doppler pulsato, continuo
ed a codice di colore, dotato di almeno due sonde, una a bassa ed una ad
alta frequenza, con sistema automatico interno di misurazioni e con
monitoraggio elettrocardiografico.
- Per
le strutture che effettuano Ecocardiografia Transesofagea ed Ecostress
deve essere presente un elettrocardiografo a 3 canali e devono essere
disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione cardiopolmonare.
- Per
le strutture che effettuano Ecostress, inoltre, deve essere disponibile
uno sfigmomanometro a mercurio montato su colonna, mobile, con bracciali
di varie dimensioni.
ERGOMETRIA
- Poligrafo
con monitor minimo 3 canali monitorati in continuo e 12 derivazioni
visualizzabili; possibilità di stampa immediata di ecg 12 derivazioni;
- Sfigmomanometro
a mercurio montato su colonna, mobile, con bracciali di varie
dimensioni;
- Pedana
scorrevole (elevazione fino al 20%, velocità incrementabili, pedana >
127x40 cm., posapiedi laterali, ringhiera frontale e laterale, bottone
per arresto d’emergenza, presa d’alimentazione dedicata) e/o
cicloergometro a freno elettromagnetico (almeno 300 Watt di potenza).
Devono essere disponibili tutti i dispositivi atti
alla rianimazione cardiopolmonare.
ELETTROCARDIOGRAFIA DINAMICA:
- Analizzatore
per ecg dinamico - 4 registratori per ecg dinamico fino ad un rapporto
di 1:8 analizzatore/registratori;
- Elettrocardiografo
a 3 canali (in dotazione alla struttura cardiologica e disponibile per
il tempo necessario per l’esecuzione delle prestazioni di
elettrocardiografia dinamica).
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario deve essere adeguato alla tipologia
e al volume delle prestazioni erogate a seconda dei vari settori ed in
particolare devono essere garantite, per ogni settore di attività, le seguenti
presenze.
ECOCARDIOGRAFIA
Deve essere garantita:
- la
presenza di un cardiologo per l’intero di erogazione delle prestazioni;
- la
presenza di una unità infermieristica per l’intero orario di erogazione
delle prestazioni.
ERGOMETRIA
Deve essere garantita:
- la
presenza di un cardiologo per l’intero orario di attività;
- la
presenza contemporanea di un’unità infermieristica.
ELETTROCARDIOGRAFIA
DINAMICA
Durante il montaggio dell’apparecchiatura deve
essere garantita:
- la
presenza di un’unità infermieristica;
- la
disponibilità di un cardiologo.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario deve essere adeguato alla
tipologia e al volume delle prestazioni erogate a seconda dei vari settori ed
in particolare devono essere garantite, per ogni settore di attività, le
seguenti presenze.
ECOCARDIOGRAFIA
Deve essere garantita:
- la
presenza di un cardiologo per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni;
- la
presenza di una unità infermieristica per l’intero orario di erogazione
delle prestazioni.
ERGOMETRIA
Deve essere garantita:
- la
presenza di un cardiologo per l’intero orario di attività;
- la
presenza contemporanea di un’unità infermieristica.
ELETTROCARDIOGRAFIA
DINAMICA
Durante il montaggio dell’apparecchiatura deve essere
garantita:
- la
presenza di un’unità infermieristica;
- la
disponibilità di un cardiologo.
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B.01.08 B.01.08 ENDOSCOPIA
Le attività di endoscopia si caratterizzano per l’accesso
alla cavità da esplorare che può essere o un orifizio naturale o un accesso chirurgico percutaneo.
Nel caso di endoscopia tramite accesso chirurgico percutaneo
valgono i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi definiti per la
chirurgia ambulatoriale e/o per la day surgery, in riferimento alla
complessità delle procedure.
Le attività di endoscopia che utilizzano gli orifizi naturali
(endoscopia digestiva, ginecologica, otorinolaringoiatrica, tracheobronchiale,
urologica) sono eseguibili sia in ambito ambulatoriale
intra ed extraospedaliero, che di ricovero.
Le strutture organizzative che erogano prestazioni di
endoscopia svolgono indagini strumentali a fini diagnostici e/o terapeutici
mediante strumentazione specificatamente dedicata a cui possono essere
associate altre strumentazioni a scopo diagnostico (radiazioni ionizzanti o ultrasuoni) o terapeutico (sorgenti diatermiche, laser
o altre).
In ambito ambulatoriale sono erogabili, valutate le condizioni
cliniche del paziente da parte del medico competente, tutte le prestazioni
individuate nel nomenclatore tariffario regionale connesse all’attività
diagnostica e terapeutica di base.
Nello specifico vengono individuati i requisiti strutturali,
tecnologici, organizzativi necessari per l’erogazione di prestazioni di
endoscopia che utilizzano orifizi naturali.
|
Le attività di endoscopia si caratterizzano per
l’accesso alla cavità da esplorare che può essere o un orifizio naturale o un
accesso chirurgico percutaneo.
Nel caso di endoscopia tramite accesso chirurgico
percutaneo valgono i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi
definiti per la chirurgia ambulatoriale e/o per la day surgery, in
riferimento alla complessità delle procedure.
Le attività di endoscopia che utilizzano gli orifizi
naturali (endoscopia digestiva, ginecologica, otorinolaringoiatrica,
tracheobronchiale, urologica) sono eseguibili sia in ambito ambulatoriale
intra ed extraospedaliero, che di ricovero.
Le strutture organizzative che erogano prestazioni di
endoscopia svolgono indagini strumentali a fini diagnostici e/o terapeutici
mediante strumentazione
specificatamente dedicata a cui possono essere associate altre
strumentazioni a scopo diagnostico (radiazioni ionizzanti o ultrasuoni) o
terapeutico (sorgenti diatermiche, laser o altre).
In ambito ambulatoriale sono erogabili, valutate le
condizioni cliniche del paziente da parte del medico competente, tutte le
prestazioni individuate nel nomenclatore tariffario regionale connesse
all’attività diagnostica e terapeutica di base.
Nello specifico vengono individuati i requisiti
strutturali, tecnologici, organizzativi necessari per l’erogazione di
prestazioni di endoscopia che
utilizzano orifizi naturali.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Devono comunque essere assicurate le seguenti dotazioni
minime:
- una
sala per endoscopia, con spazio
servizio igienico dedicato;
- nel
caso di Servizio di Endoscopia più sale, il sevizio igienico per gli
utenti può essere in comune;
- un
locale dedicato per il risveglio/osservazione;
- un
locale/spazio adeguato per lavaggio ed
disinfezione degli strumenti;
- un
locale/spazio per la sterilizzazione ovvero deve essere garantito
l’accesso regolamentato al Servizio di sterilizzazione per gli strumenti
ed accessori sterilizzabili;
- accesso
regolamentato, se richiesto dalla specifica procedura, ad una sala idonea o delle risorse tecnologiche e
professionali di diagnostica radiologica, secondo la normativa vigente.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Oltre i requisiti generali di sicurezza e protezione,
devono essere previsti i seguenti requisiti impiantistici.
- la
sala per endoscopia deve essere dotata di condizionamento ad aria avente
gli stessi requisiti previsti per il condizionamento della sala
operatoria di chirurgia essere
garantita la continuità elettrica;
- il
locale/spazio per lavaggio ed alta
deve essere dotato di lavello in acciaio inox fornito di acqua
calda e fredda con rubinetteria non manuale;
- una
cappa aspirante nell’ambiente di
degli endoscopi per la protezione dai vapori (es glutaraldeide),
qualora non si disponga di sistemi di lavaggio-disinfezione a circuito
chiuso.
|
REQUISITI STRUTTURALI
locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque essere assicurate le seguenti dotazioni
minime:
- una
sala per endoscopia, con spazio spogliatoio e servizio igienico
dedicato;
- nel
caso di Servizio di Endoscopia provvisto di più sale, il sevizio
igienico per gli utenti può essere in comune;
- un
locale/spazio dedicato per il risveglio/osservazione;
- un
locale/spazio adeguato per lavaggio ed alta disinfezione degli
strumenti;
- un
locale/spazio per la sterilizzazione ovvero deve essere garantito
l’accesso regolamentato al Servizio di sterilizzazione per gli strumenti
ed accessori sterilizzabili;
- accesso
regolamentato, se richiesto dalla specifica procedura, ad una sala
radiologica idonea o disponibilità nella sala endoscopica delle risorse
tecnologiche e professionali di diagnostica radiologica, secondo la
normativa vigente.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Oltre i requisiti generali di sicurezza e protezione,
devono essere previsti i seguenti requisiti impiantistici.
- la
sala per endoscopia deve essere dotata di condizionamento ad aria avente
gli stessi requisiti previsti per il condizionamento della sala
operatoria di chirurgia ambulatoriale e deve essere garantita la
continuità elettrica;
- il
locale/spazio per lavaggio ed alta disinfezione deve essere dotato di
lavello in acciaio inox fornito di acqua calda e fredda con rubinetteria
non manuale;
- una
cappa aspirante nell’ambiente di pulizia-disinfezione degli endoscopi
per la protezione dai vapori (es glutaraldeide), qualora non si disponga
di sistemi di lavaggio-disinfezione a circuito chiuso;
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed accessori deve essere correlata
alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate e, comunque, devono
essere assicurate, nei settori di Endoscopia Digestiva e
Tracheobronchiale, le seguenti dotazioni strumentali
e tecnologiche:
- un
numero di endoscopi, fonti di luce, accessori tale da permettere il
completamento delle indagini terapeutiche anche in caso di guasti o
rotture improvvisi;
- un
saturimetro digitale per sala endoscopica;
- un
lavaendoscopi o idonea attrezzatura per alta disinfezione;
- un
carrello per la gestione delle emergenze completo di attrezzatura per
monitoraggio cardiovascolare e respiratorio.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed accessori deve essere
correlata alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate e, comunque,
devono essere assicurate, nei settori di Endoscopia Digestiva e
Tracheobronchiale, le seguenti dotazioni strumentali e
tecnologiche:
- un
numero di endoscopi, fonti di luce, accessori tale da permettere il
completamento delle indagini terapeutiche anche in caso di guasti o
rotture improvvisi;
- un
saturimetro digitale per sala endoscopica;
- un
lavaendoscopi o idonea attrezzatura per alta disinfezione;
- un
carrello per la gestione delle emergenze completo di per monitoraggio cardiovascolare e
respiratorio.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
II personale sanitario deve essere adeguato al volume
ed alla tipologia delle prestazioni erogate e, comunque, devono essere
garantite le seguenti presenze minime:
- un
medico con specializzazione (vedi
di attività;
- due
unità infermieristiche per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni;
- la
disponibilità di un medico anestesista in caso di emergenze.
Deve essere garantita la alta disinfezione della strumentazione.
Il raggiungimento dell’alta disinfezione degli endoscopi e degli accessori
deve
essere periodicamente verificata ed i risultati registrati
Deve essere garantita l’esistenza di procedure che affrontino
il possibile verificarsi di malfunzionamenti della strumentazione durante le operazioni.
Deve essere prevista la presenza di un
documento che preveda i processi da attivare in caso
di guasti o rotture improvvisi delle apparecchiature durante l’esecuzione di
indagini diagnostiche.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
II personale sanitario deve essere adeguato al volume ed
alla tipologia delle prestazioni erogate e, comunque, devono essere garantite
le seguenti presenze minime:
- un
medico con specializzazione (vedi A.01.03.02) presente per l’intero
orario di attività;
- due
unità infermieristiche per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni;
- la
disponibilità di un medico anestesista in caso di emergenze.
Deve essere garantita la alta disinfezione della
strumentazione. Il raggiungimento dell’alta disinfezione degli endoscopi e
degli accessori deve essere periodicamente verificata ed i risultati
registrati.
Deve essere garantita l’esistenza di procedure che
affrontino il possibile verificarsi di malfunzionamenti della strumentazione
durante le operazioni.
Deve essere prevista la presenza di un documento che
preveda i processi da attivare in caso di guasti o rotture improvvisi delle
apparecchiature durante l’esecuzione di indagini diagnostiche.
|
B.01.09 B.01.09 MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
Per attività di medicina fisica e di riabilitazione
si intende l’utilizzazione a scopo diagnostico-terapeutico e riabilitativo
degli agenti materiali acqua, elettricità, luce, freddo e caldo) oppure del movimento
della pressione (ginnastica, massaggi), connessi al trattamento di disabilità
minimali, segmentarie e/o transitorie che non richiedano la presa in carico
globale della persona. Tali prestazioni sono effettuate in ambito
ambulatoriale intra ed extra-ospedaliero.
|
Per attività di medicina fisica e di riabilitazione si
intende l’utilizzazione a scopo diagnostico-terapeutico e riabilitativo degli
agenti materiali
acqua, elettricità, luce, freddo e caldo) oppure del
movimento della pressione (ginnastica, massaggi), connessi al trattamento di
disabilità minimali, segmentarie e/o transitorie che non richiedano la presa
in carico globale della persona.
Tali prestazioni sono effettuate in ambito ambulatoriale
intra ed extraospedaliero.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
ed al volume delle prestazioni erogate. Il loro numero e la loro dimensione
devono
garantire la adeguatezza delle prestazioni in rapporto
al bacino di utenza.
Restano validi e considerati limiti inderogabili i minimi
indicati dalle vigenti norme in materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti
minimi:
-
locali per l’effettuazione di prestazioni
sia individuali che, se presenti, di gruppo per lo svolgimento di attività
specifiche in rapporto alle differenti prestazioni erogate nel presidio;
-
box ( o stanze di dimensioni contenute) per attività
di terapia fisica e strumentale e manipolazioni articolari.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Il loro numero e la loro dimensione devono garantire la
adeguatezza delle prestazioni in rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e considerati limiti inderogabili i
minimi indicati dalle vigenti norme in materia di sicurezza e igiene del
lavoro.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti
minimi:
-
locali per l’effettuazione di prestazioni sia
individuali che, se presenti, di gruppo per lo svolgimento di attività
specifiche in rapporto alle differenti prestazioni erogate nel presidio;
-
box ( o stanze di dimensioni contenute) per
attività di terapia fisica e strumentale e manipolazioni articolari;
-
palestra di dimensioni minime pari a 25 mq
per un numero di utenti pari a 4 per ora; per ogni utente in più trattato per
ora devono essere aggiunti 5 mq;
-
spogliatoio
e servizi igienici.
|
|
Per i soli centri che svolgono attività di
idrochinesi terapia, in relazione alla tipologia di prestazioni da erogare:
A
piscina semi-interrata ad acqua calda con scale antiscivolo e bordi con
corrimano e tali da consentire il passaggio delle carrozzelle e del personale
con corridoi paralleli ai lati della piscina con apparecchio elevatore
meccanico per l’ingresso in acqua dei pazienti;
B
piscina a corridoio a profondità variabile garantita da base mobile e
con getti d’acqua unidirezionali e corridoio parallelo per il personale che
segue il paziente senza immergersi.
In presenza di vasche terapeutiche esse devono essere
a trifoglio o a farfalla.
Per lo svolgimento di attività di ergoterapia o
terapia occupazionale, devono essere previsti almeno 2 mq per paziente in
trattamento, più i locali accessori.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale deve essere correlata quantitativamente
e qualitativamente alle diverse tipologie di attività e volume di prestazioni
erogate, assicurandone uno svolgimento sicuro, efficace, efficiente.
In particolare devono essere assicurate:
- Attrezzature,
risorse tecnologiche e presidi necessari allo svolgimento delle varîe
tipologie di prestazioni erogate per attività individuali e/o di gruppo;
- Attrezzature
elettromedicali per la terapia fisica e strumentale di supporto e
complemento all’esercizio terapeutico;
- Carrello
per la gestione dell’emergenza con la dotazione necessaria per la
rianimazione cardiopolmonare.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale deve essere correlata
quantitativamente e qualitativamente alle diverse tipologie di attività e
volume di prestazioni erogate, assicurandone uno svolgimento sicuro,
efficace, efficiente.
In particolare devono essere assicurate:
- Attrezzature,
risorse tecnologiche e presidi necessari allo svolgimento delle varîe
tipologie di prestazioni erogate per attività individuali e/o di gruppo;
- Attrezzature
elettromedicali per la terapia fisica e strumentale di supporto e
complemento all’esercizio terapeutico;
- Carrello
per la gestione dell’emergenza con la dotazione necessaria per la
rianimazione cardiopolmonare.
I box (o stanze di dimensioni contenute) per attività
di terapia fisica e
strumentale e manipolazioni articolari devono
garantire la privacy ed essere
dotate di:
-
lettino largo tipo massaggio e/o
poltroncine
La palestra deve essere dotata di:
-
parallele per la deambulazione
-
piano inclinato
-
spalliera
-
scalette
-
tappeti per esercizi
-
pesi
-
cyclettes
Attrezzatura per elettroterapia, termoterapia,
ultrasuonoterapia, massoterapia.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Comunque devono essere garantiti:
- un
medico specialista in fisiatria o nelle
specialistiche inerenti l’attività riabilitativa svolta nel
presidio, limitatamente alla branca di appartenenza;
- un
tecnico della riabilitazionein ossesso dei requisiti necessari per lo
svolgimento della specifica attività durante l’orario di apertura;
- la
presenza di una unità infermieristica e/o tecnico assistenziale e/o di
un fisioterapista durante l’orario di accesso, in relazione alla
specifica necessità del paziente;
- l’assistenza
infermieristica e tecnico assistenziale deve essere documentata.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Comunque devono essere garantiti:
- un
medico specialista in fisiatria o nelle branche specialistiche inerenti
l’attività riabilitativa svolta nel presidio, limitatamente alla branca
di appartenenza;
- un
tecnico della riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo
svolgimento della specifica attività durante l’orario di apertura;
- la
presenza di una unità infermieristica e/o di tecnico assistenziale e/o di
un fisioterapista durante l’orario di accesso, in relazione alla specifica
necessità del paziente;
- l’assistenza
infermieristica e tecnico assistenziale deve essere documentata.
|
B.01.10 B.01.10 MEDICINA DELLO SPORT
Per attività di medicina dello sport si intende l’erogazione,
a livello ambulatoriale, di prestazioni di natura sanitaria dirette alla
prevenzione nei confronti di chi pratica l’attività sportiva agonistica
dell’età evolutiva.
|
Per attività di medicina dello sport si intende
l’erogazione, a livello ambulatoriale, di prestazioni di natura sanitaria
dirette alla prevenzione nei confronti di chi pratica l’attività sportiva
agonistica dell’età evolutiva, nel rispetto di quanto previsto dalla
normativa vigente.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
ed al volume delle prestazioni erogate.
Il loro numero e la loro dimensione devono garantire
la adeguatezza delle prestazioni in rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e considerati limiti inderogabili i minimi
indicati dalle vigenti norme in materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti
minimi:
- locale/i
per visite mediche,
- appositi
spazi per attività diagnostiche e strumentali.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Il loro numero e la loro dimensione devono garantire la
adeguatezza delle prestazioni in rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e considerati limiti inderogabili i
minimi indicati dalle vigenti norme in materia di sicurezza e igiene del
lavoro.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- locale/i
per visite mediche,
- appositi
spazi per attività diagnostiche e strumentali.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed accessori deve essere correlata
alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate, e comunque devono
essere assicurati almeno i seguenti requisiti minimi:
- Elettrocardiografo con monitor;
- Ergometro a manovella o a rullo;
-
Spirografo;
-
Metronomo;
-
Bilancia;
-
Altimetro;
-
Scalino graduabile (30-40-50 cm);
-
Ottotipo luminoso;
-
Tavole di Hishihara;
Carrello per l’emergenza, completo di attrezzatura per monitoraggio e supporto della funzione cardiovascolare
e respiratoria.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed accessori deve essere
correlata alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate, e comunque devono
essere assicurati almeno i seguenti requisiti minimi:
-
Elettrocardiografo con monitor;
-
Ecocardiografo;
- Cicloergometro almeno a freno
elettromagnetico;
- Registratore per ECG dinamico, con
indicazione dell’ambulatorio che effettua la lettura;
-
Ergometro a manovella o a rullo;
-
Spirografo;
-
Metronomo;
-
Bilancia;
-
Altimetro;
-
Scalino graduabile (30-40-50 cm);
-
Ottotipo luminoso;
-
Tavole di Hishihara;
-
Audiometro;
- Elettroencefalografo: in caso di assenza è
ammesso l’utilizzo di altra struttura sanitaria;
- Apparecchiatura per esame standard delle
urine e per emocromo e glicemia:
- in caso di assenza è ammesso l’utilizzo di
altra struttura sanitaria;
-
Oftalmoscopio;
-
Otoscopio;
Carrello per l’emergenza, completo di attrezzatura per
monitoraggio e
supporto della funzione cardiovascolare e respiratoria.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato al volume ed alla tipologia delle prestazioni erogate, e comunque
devono essere garantiti:
- un
medico con specializzazione;
- l’assistenza
infermieristica deve essere garantita durante le ore di erogazione delle
prestazioni.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato al volume ed
alla tipologia delle prestazioni erogate e comunque
devono essere garantiti:
- un
medico con specializzazione;
- l’assistenza
infermieristica deve essere garantita durante le ore di erogazione delle
prestazioni.
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B.01.11 B.01.11 ODONTOIATRIA
REQUISITI STRUTTURALI
Devono essere garantiti i seguenti requisiti minimi:
-
nei locali di attesa e lavoro devono essere
assicurati di norma la ventilazione ed illuminazione naturali;
-
locale per lesecuzione delle prestazioni,
che garantisca il rispetto della privacy dellutente, non inferiore a 9 mq
per riunito odontoiatrico, da elevarsi ad 11 mq se comprensivo della zona di sterilizzazione;
-
locali per attesa, accettazione ed attività
amministrativa;
-
servizi igienici, distinti per utenti e
personale;
-
lavello destinato al lavaggio degli operatori;
-
spazio materiale sporco;
-
spazio materiale pulito;
-
spazi o armadi per deposito di materiale
duso, attrezzature e strumentazioni;
-
superficie complessiva non inferiore a 50 mq.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Devono essere assicurati i seguenti requisiti:
-
nei locali di attesa e lavoro devono essere
assicurati di norma la ventilazione ed illuminazione naturali;
-
locale per lesecuzione delle prestazioni, che
garantisca il rispetto della privacy dellutente, non inferiore a 9 mq per
riunito odontoiatrico, da elevarsi ad 11 mq se comprensivo della zona di
sterilizzazione;
-
locali per attesa, accettazione ed attività
amministrativa;
-
ambiente per preparazione di materiali e
protesi;
-
servizi igienici, distinti per utenti e personale;
-
lavello destinato al lavaggio degli operatori;
-
spazio materiale sporco;
-
spazio materiale pulito;
-
spazi o armadi per deposito di materiale duso,
attrezzature e strumentazioni;
-
sedie;
-
scrivania;
-
superficie complessiva non inferiore a 50 mq.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantiti i seguenti requisiti minimi:
-
poltrona-riunito odontoiatrico, provvisto
di turbina, micromotore, siringa aria/acqua, cannula di aspirazione, lampada
alogena;
-
carrello per la gestione dellemergenza.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantiti i seguenti requisiti minimi:
-
poltrona-riunito odontoiatrico, provvisto di turbina,
micromotore, siringa aria/acqua, cannula di aspirazione, lampada alogena;
-
apparecchio RX di piccole dimensioni in
numero variabile;
-
carrello per la gestione dellemergenza;
-
piccola sterilizzatrice fissa.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Devono essere assicurati i seguenti requisiti organizzativi
minimi:
-
tutti i materiali, farmaci, confezioni
soggetti a scadenza, devono portare in evidenza la data della scadenza;
-
le prestazioni effettuate devono essere
registrate e corredate dalle generalità riferite dallutente;
-
le registrazioni e le copie dei referti vanno conservate
secondo le modalità ed i tempi sanciti dalla normativa vigente.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Devono essere assicurati i seguenti requisiti
organizzativi
-
tutti i materiali, farmaci, confezioni soggetti a
scadenza, devono portare in evidenza la data della scadenza;
-
le prestazioni effettuate devono essere registrate e
corredate dalle generalità riferite dallutente;
-
le registrazioni e le copie dei referti vanno
conservate secondo le modalità ed i tempi sanciti dalla normativa vigente.
|
B.01.12 B.01.12 CHIRURGIA GENERALE
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
per piccoli interventi
-
REQUISITI TECNOLOGICI
- poltrona reclinabile
- due carrelli per
medicazione carrello per strumentario
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per
piccoli interventi
REQUISITI TECNOLOGICI
- poltrona reclinabile
- due carrelli per
medicazione carrello per strumentario
|
B.01.13 B.01.13 OSTETRICIA E GINECOLOGIA
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per
monitoraggio cardiaco fetale con lettino
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
- apparecchio per la
rilevazione del BCF
- lettino ginecologico per
visita
- carrello per
strumentario
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per
monitoraggio cardiaco fetale con lettino
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
- apparecchio per la
rilevazione del BCF
- lettino ginecologico per
visita
- carrello per
strumentario
|
B.01.14 B.01.14 DERMATOLOGIA
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
per piccoli interventi
- ambiente aggiuntivo e
separato per le malattie sessualmente trasmesse
REQUISITI TECNOLOGICI
- poltrona reclinabile
- due carrelli per
medicazione
- carrello per
strumentario chirurgico
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per
piccoli interventi
- ambiente aggiuntivo e
separato per le malattie sessualmente trasmesse
REQUISITI TECNOLOGICI
- poltrona reclinabile
- due carrelli per
medicazione
- carrello per
strumentario chirurgico
|
B.01.15 B.01.15 OCULISTICA
REQUISITI STRUTTURALI
- locale idoneo alla
misurazione del visus
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario chirurgico
- ottotipo
- lampada a fessura
- oftalmometro
- tonometro
- schiascopo a lampada
- oftalmoscopio (se
indiretto, set di lenti per biomicroscopia)
- cassetta lenti
- frontifocometro
- attrezzature lavaggio
vie lacrimali
|
REQUISITI STRUTTURALI
- locale idoneo alla
misurazione del visus
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario chirurgico
- ottotipo
- lampada a fessura
- oftalmometro
- tonometro
- schiascopo a lampada
- oftalmoscopio (se
indiretto, set di lenti per biomicroscopia)
- cassetta lenti
- frontifocometro
- attrezzature lavaggio
vie lacrimali
|
B.01.16 B.01.16 ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
adiacente all’ambulatorio per il confezionamento dei gessi e delle
fasciature, dotato di spazio spogliatoio.
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario.
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
adiacente all’ambulatorio per il confezionamento dei gessi e delle
fasciature, dotato di spazio spogliatoio.
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario.
|
B.01.17 B.01.17 UROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
|
REQUISITI TECNOLOGICI
|
B.01.18 B.01.18 OTORINOLARINGOIATRIA
REQUISITI STRUTTURALI
ambiente aggiuntivo per audiometria
REQUISITI TECNOLOGICI
- audiometro con cabina silente e tavolo di
comando
-
poltrona girevole carrello per strumentario
|
REQUISITI STRUTTURALI
-
ambiente aggiuntivo per audiometria
REQUISITI TECNOLOGICI
- audiometro con cabina silente e tavolo di comando
-
poltrona girevole
-
carrello per strumentario
|
B.01.19 B.01.19 PEDIATRIA
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
-
fasciatoio
- tavolino porta-bilancia
|
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
-
fasciatoio
-
tavolino porta-bilancia
|
B.01.20 B.01.20 MEDICINA INTERNA
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
B.01.21 B.01.21 NEUROFISIOPATOLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
-
elettroencefalografo
-
elettromiografo
-
potenziali evocati
|
REQUISITI TECNOLOGICI
-
elettroencefalografo
-
elettromiografo
-
potenziali evocati
|
B.01.22 B.01.22 GASTROENTEROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
B.01.23 B.01.23 MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
REQUISITI TECNOLOGICI
-
spirometro completo
-
emogasometro
|
REQUISITI TECNOLOGICI
-
spirometro completo
-
emogasometro
|
B.01.24 B.01.24 NEFROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
B.01.25 B.01.25 A NGIOLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
- Ecocolordoppler
- Doppler c w
- Gasanalisi transcutanea
- Treadmill
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- Ecocolordoppler
- Doppler c w
- Gasanalisi transcutanea
- Treadmill
|
B.01.26 B.01.26 REUMATOLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
- Apparecchiatura
per Mineralografia Ossea
Computerizzata
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- Apparecchiatura per Mineralografia Ossea
Computerizzata
|
B.02 B.02 PRESIDI AMBULATORIALI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
Le attività di Recupero e Riabilitazione funzionale sono
finalizzate a consentire il massimo recupero possibile delle funzioni lese in
seguito ad eventi patogeni o lesionali, prevenendo le menomazioni secondarie
e curando la disabilità, per contenere o evitare l’handicap e consentire alla
persona disabile la migliore qualità di vita e l’inserimento psicosociale, attraverso
un processo che rispetta tutti i passaggi/interventi necessari per un
compiuto intervento sanitario e per il successivo passaggio alla fase sociale
della riabilitazione.
Le prestazioni ambulatoriali erogate dai centri e presidi
di recupero e riabilitazione funzionale si differenziano dalle attività
ambulatoriali specialistiche di medicina fisica e riabilitazione erogati
negli ambulatori specialistici per la presa in carico del paziente e la
definizione ed esecuzione del progetto riabilitativo
|
Le attività di Recupero e Riabilitazione funzionale sono
finalizzate a consentire il massimo recupero possibile delle funzioni lese in
seguito ad eventi patogeni o lesionali, prevenendo le menomazioni secondarie
e curando la disabilità, per contenere o evitare l’handicap e consentire alla
persona disabile la migliore qualità di vita e l’inserimento psicosociale,
attraverso un processo che rispetta tutti i passaggi/interventi necessari per
un compiuto intervento sanitario e per il successivo passaggio alla fase
sociale della riabilitazione.
Le prestazioni ambulatoriali erogate dai centri e
presidi di recupero e riabilitazione funzionale si differenziano dalle
attività ambulatoriali specialistiche di medicina fisica e riabilitazione
erogati negli ambulatori specialistici per la presa in carico del paziente e
la definizione ed esecuzione
del progetto riabilitativo.
|
REQUISITI STRUTTURALI
La struttura garantisce sempre la completa fruibilità degli
spazi da parte di tutti i possibili utenti affetti
dalle diverse tipologie di disabilità; è
indispensabile la completa assenza di barriere architettoniche
che limitino l’accesso o gli spostamenti dentro la struttura e l’utilizzo
sicuro
dei vari spazi e servizi.
Deve essere garantita la privacy degli utenti.
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
ed al volume delle prestazioni erogate.
Le strutture devono essere dotate di ambienti specifici
con dimensioni, arredi ed attrezzature adeguati allo svolgimento delle
attività coerenti con programmi e gli obiettivi propri della struttura.
Devono comunque essere previsti i seguenti
requisiti:
·
aree attrezzate per attività di gruppo
(palestre), per attività statiche e dinamiche; le palestre devono essere di
dimensioni minime pari a 25 mq per un numero di utenti pari a 2 per ora; per
ogni utente in più trattato per ora devono essere aggiunti 5 mq;
- aree
attrezzate per attività individuali (motorie,respiratorie, neuropsicologiche,
ecc.);
- box
(o stanze di dimensioni contenute) per attività di massoterapia, terapia
fisica e strumentale e manipolazioni articolari;
- area
attrezzata per il trattamento, qualora previsto, dei disturbi
comunicativi / integrativi;
- ambulatori
medici per visite specialistiche
valutazioni cliniche diagnostico-prognostiche attinenti alle
patologie trattate;
- servizi
igienici per disabili; i servizi igienici per gli utenti devono
essere distinti da quelli per il personale; il servizio per gli utenti
deve essere limitrofo alla sala d’attesa;
- servizi
igienici e spogliatoi per gli operatori;
- spogliatoi
per i pazienti;
- spazi
per l’attesa, accettazione, attività amministrative, attività di
segreteria ed archivio, adeguati alle patologie e al volume di
attività previste. Lo spazio per l’attesa deve essere dotato di un
adeguato numero di posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza degli
accessi.
- spazio/locali
separati per deposito materiale pulito e sporco;
- spazio/armadi
per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni.
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REQUISITI STRUTTURALI
La struttura garantisce sempre la completa fruibilità
degli spazi da parte di tutti i possibili utenti affetti dalle diverse
tipologie di disabilità; è indispensabile la completa assenza di barriere
architettoniche che limitino l’accesso o gli spostamenti dentro la struttura
e l’utilizzo sicuro dei vari spazi e servizi.
Deve essere garantita la privacy degli utenti.
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Le strutture devono essere dotate di ambienti specifici
con dimensioni, arredi ed attrezzature adeguati allo svolgimento delle
attività coerenti
con i programmi e gli obiettivi propri della struttura.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- aree
attrezzate per attività di gruppo (palestre), per attività statiche e
dinamiche; le palestre devono essere di dimensioni minime pari a 25 mq
per un numero di utenti pari a 2 per ora; per ogni utente in più
trattato per ora devono essere aggiunti 5 mq;
- aree
attrezzate per attività individuali (motorie, respiratorie,
neuropsicologiche, ecc.);
- box
(o stanze di dimensioni contenute) per attività di massoterapia, terapia
fisica e strumentale e manipolazioni articolari;
- area
attrezzata per il trattamento, qualora previsto, dei disturbi
comunicativi / integrativi;
- ambulatori
medici per visite specialistiche e valutazioni cliniche
diagnostico-prognostiche attinenti alle patologie trattate;
- servizi
igienici per disabili; i servizi igienici per gli utenti devono essere
distinti da quelli per il personale; il servizio per gli utenti deve
essere limitrofo alla sala d’attesa;
- spogliatoi
per i pazienti;
- spazi
per l’attesa, accettazione, attività amministrative, attività di
segreteria ed archivio, adeguati alle patologie e al volume di attività
previste. Lo spazio per l’attesa deve essere dotato di un adeguato accessi.
- spazio/locali
separati per deposito materiale pulito e sporco;
- spazio/armadi
per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni.
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REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale deve essere correlata
quantitativamente e qualitativamente ai bisogni dell’utenza ed alle diverse
tipologie
di attività assicurandone uno svolgimento sicuro,
efficace ed efficiente.
In funzione degli obiettivi della struttura e della tipologia
dell’utenza devono essere presenti:
- attrezzature e
dispositivi per la valutazione delle varie menomazioni e disabilità di
pertinenza riabilitativa;
- presidi necessari e
risorse tecnologiche atti allo svolgimento di prestazioni da parte dei
medici specialisti e degli altri operatori professionali della
riabilitazione;
- attrezzature e presidi
per realizzare le varie tipologie di esercizio terapeutico e di rieducazione
funzionale negli ambienti dedicati, per attività individuali e/o di
gruppo;
- attrezzature
elettromedicali per la terapia fisica e strumentale di supporto e
complemento all’esercizio terapeutico;
- attrezzatura essenziale
per il pronto soccorso e per la rianimazione cardiopolmonare.
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REQUISITI TECNOLOGICI:
La dotazione strumentale deve essere correlata
quantitativamente e qualitativamente ai bisogni dell’utenza ed alle diverse
tipologie di attività
assicurandone uno svolgimento sicuro, efficace ed
efficiente.
In funzione degli obiettivi della struttura e della
tipologia dell’utenza devono essere presenti:
- attrezzature
e dispositivi per la valutazione delle varie menomazioni e disabilità di
pertinenza riabilitativa;
- presidi
necessari e risorse tecnologiche atti allo svolgimento di prestazioni da
parte dei medici specialisti e degli altri operatori professionali della
riabilitazione;
- attrezzature
e presidi per realizzare le varie tipologie di esercizio terapeutico e
di rieducazione funzionale negli ambienti dedicati, per attività
individuali e/o di gruppo;
- attrezzature
elettromedicali per la terapia fisica e strumentale di supporto e complemento
all’esercizio terapeutico;
- attrezzatura
essenziale per il pronto soccorso e per la rianimazione
cardio-polmonare.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Le attività di recupero e rieducazione funzionale sono
caratterizzate da modalità di lavoro di gruppo.
Si deve garantire la globale presa in carico per tutto l’iter
terapeutico previsto; la dotazione organica del
personale è rapportata alla tipologia della struttura ed
al volume delle prestazioni rese. e, comunque, devono essere garantiti:
- un
medico fisiatra responsabile, presente durante l’erogazione delle
prestazioni;
- consulenza
di medici con specializzazione (vedi A.01.03.02) nelle discipline
coinvolte nel progetto riabilitativo, durante l’erogazione delle
specifiche attività;
- tecnici
della riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo
svolgimento della specifica attività, per l’intero orario di apertura;
- assistenza
infermieristica e tecnico assistenziale, in relazione alle necessità del
paziente, durante l’orario di accesso alle prestazioni;
- la
disponibilità, ove richiesta dal progetto riabilitativo, di competenze
psicologiche e pedagogiche in rapporto alla tipologia dei trattamenti
effettuati.
Per ogni singolo paziente deve essere redatto un Progetto
Riabilitativo, nel rispetto delle Linee
Guida regionali.
Devono essere garantiti una adeguata informazione e
l’accesso familiare alla struttura nonché specifico addestramento prima del
rientro del paziente al proprio ambiente di vita.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Le attività di recupero e riabilitazione funzionale sono
caratterizzate da modalità di lavoro di gruppo, in maniera tale da
garantire le prestazioni in forma coordinata ed integrata.
Si deve garantire la globale presa in carico per tutto
l’iter terapeutico previsto; la dotazione organica del personale è rapportata
alla tipologia della struttura ed al volume delle prestazioni rese e,
comunque, devono essere garantiti:
- un
medico fisiatra responsabile, presente durante l’erogazione delle
prestazioni;
- consulenza
di medici con specializzazione (vedi A.01.03.02) nelle discipline
coinvolte nel progetto riabilitativo, durante l’erogazione delle
specifiche attività;
- tecnici
della riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo
svolgimento della specifica attività, per l’intero orario di apertura;
- assistenza
infermieristica e tecnico assistenziale, in relazione alle necessità del
paziente, durante l’orario di accesso alle prestazioni;
- la
disponibilità, ove richiesta dal progetto riabilitativo, di competenze
psicologiche e pedagogiche in rapporto alla tipologia dei trattamenti
effettuati.
Per ogni singolo paziente deve essere redatto un
Progetto Riabilitativo, nel rispetto delle Linee Guida regionali.
Devono essere garantiti una adeguata informazione e
l’accesso familiare alla struttura nonché specifico addestramento prima del
rientro del paziente al proprio ambiente di vita.
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B.02.01 B.02.01 CENTRI AMBULATORIALI DI RIABILITAZIONE
Le prestazioni ambulatoriali erogate dai centri di riabilitazione
si differenziano dalle attività ambulatoriali specialistiche di recupero e rieducazione
funzionale per la globalità del trattamento sull’handicap, che richiede un contestuale
apporto multidisciplinare medico-psicologico-pedagogico.
Oltre ai requisiti, tecnologici e organizzativi strutturali
generali, i Centri devono possedere requisiti in relazione alla specificità
del trattamento riabilitativo, i seguenti requisiti organizzativi:
-
esistenza di equipe pluridisciplinare composta personale
medico specialista, da personale dell’area psicologica e pedagogica, tecnici
della riabilitazione, educatori e personale di assistenza sociale;
-
per ogni singolo paziente deve essere redatto un Progetto
Riabilitativo, con monitoraggio ell’evoluzione e delle modificazioni della disabilità,
da parte dell’équipe ultiprofessionale comprendente uno o più programmi
terapeutici;
-
devono essere garantiti una adeguata informazione e
l’accesso familiare alla struttura nonché specifico addestramento prima del rientro
del paziente al proprio ambiente di vita;
-
le prestazioni ambulatoriali sono erogate in forma
individuale o a piccoli gruppi anche a domicilio e in sede extramurale;
-
i centri ambulatoriali funzionano per 7/8 ore giornaliere
e per 5 giorni alla settimana.
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Le prestazioni ambulatoriali erogate dai centri di
riabilitazione si differenziano dalle attività ambulatoriali specialistiche
di recupero e rieducazione funzionale per la globalità del trattamento
sull’handicap, che richiede un contestuale apporto multidisciplinare
medico-psicologico-pedagogico.
Oltre ai requisiti strutturali, tecnologici e
organizzativi generali, i Centri devono possedere, in relazione alla
specificità del trattamento riabilitativo, i seguenti requisiti organizzativi:
- esistenza di equipe
pluridisciplinare composta da personale medico specialista, da personale
dell’area psicologica, tecnici della riabilitazione, educatori e
personale di assistenza sociale;
-
per ogni singolo paziente deve essere redatto un Progetto
Riabilitativo, con monitoraggio dell’evoluzione e delle modificazioni della
disabilità, da parte dell’equipe multiprofessionale comprendente uno o più
programmi terapeutici;
-
devono essere garantiti una adeguata informazione e
l’accesso familiare alla struttura nonché specifico addestramento prima del
rientro del paziente al proprio ambiente di vita;
-
le prestazioni ambulatoriali sono erogate in forma
individuale o a piccoli gruppi anche a domicilio e in sede extramurale;
-
i centri ambulatoriali funzionano per 7/8 ore
giornaliere e per 5 giorni alla settimana
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B.02.02 B.02.02 CENTRO
DI SALUTE MENTALE
Espleta le funzioni indicate dalla legge regionale 16.12.1998
n. 30 e successive modificazioni.
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Espleta le funzioni indicate dalla legge regionale 16.12.1998
n. 30 e successive modificazioni
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REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi e la loro dimensione
devono essere commisurati alla popolazione servita, tali da garantire la compresenza
delle diverse figure professionali operanti e correlati alla tipologia ed al
volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locale
per attività diagnostiche, terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale
visita medica psichiatrica;
- locale
visita psicologica;
- locale
infermeria;
- locale
per riunioni;
- spazio
archivio.
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REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi e la loro dimensione
devono essere commisurati alla popolazione servita, tali da garantire la
compresenza delle diverse figure professionali operanti e correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locale
per attività diagnostiche, terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale
visita medica psichiatrica;
- locale
visita psicologica;
- locale
infermeria;
- locale
per riunioni;
- spazio
archivio.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Presenza di personale medico ed infermieristico per tutto
l’orario di apertura.
Presenza programmata delle altre figure professionali di
cui al DPR 10.11.1999, in relazione alla popolazione del territorio
servito.
Apertura 12 ore al giorno per 6 gg. la settimana, con
accoglienza della domanda, organizzazione attività territoriale, intervento
in condizioni di emergenza-urgenza.
Collegamento con il Dipartimento di Emergenza-Urgenza.
Collegamento con le altre strutture per la tutela della
salute mentale di cui al DPR 10.11.1999.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la presenza di personale medico ed
infermieristico per tutto l’orario di apertura.
Deve essere garantita la presenza programmata delle
altre figure professionali di cui al DPR 10.11.1999, in relazione alla
popolazione del territorio servito e alle esigenze operative.
Deve essere garantita la apertura 12 ore al giorno per 6
gg. la settimana, con accoglienza della domanda, organizzazione della
attività territoriale, intervento in condizioni di emergenza-urgenza. E’
attivo un Registro dei posti disponibili presso le strutture residenziali e
semiresidenziali.
Deve essere disponibile un mezzo di trasporto
adeguato alla tipologia e
volume di attività.
Deve essere garantito il collegamento con un
Dipartimento di
Emergenza-Urgenza.
Deve essere garantito il collegamento con le altre
strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR 10.11.1999 e deve
essere documentata con apposita relazione la azione comune. In particolare
devono essere definite procedure per:
- le
modalità d’accesso, accoglienza e la presa in carico dei pazienti;
- la
formulazione e l’attuazione di un piano terapeutico-riabilitativo
individualizzato;
- i
rapporti con i familiari e M.M.G.;
- la
continuità terapeutica in caso di presa in carico da altre strutture
psichiatriche;
- la
gestione dipartimentale delle urgenze psichiatriche.
Deve essere garantito il flusso informativo dei dati
di attività, secondo le
procedure definite a livello regionale.
Annualmente devono essere realizzate iniziative di educazione
sanitaria e prevenzione.
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B.02.02.01 B.02.02.01
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
Espleta le funzioni indicate dalla legge regionale 16.12.1998
n. 30 e successive modificazioni e, per quanto compatibile, dal DM
24.04.2000 “Adozione del progetto obiettivo materno infantile”.
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Espleta le funzioni indicate dalla legge regionale
16.12.1998 n. 30 e successive modificazioni e, per quanto compatibile, dal DM
24.04.2000 “Adozione del progetto obiettivo materno infantile”.
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REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi e la loro dimensione
devono essere commisurati alla popolazione servita, tali da garantire la compresenza
delle diverse figure professionali operanti e correlati alla tipologia ed al
volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locale
per attività diagnostiche, terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale
visita psicologica;
- locale
infermeria;
- locale
per riunioni;
- spazio
archivio.
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REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi e la loro dimensione
devono essere commisurati alla popolazione servita, tali da garantire la
compresenza delle diverse figure professionali operanti e correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locale
per attività diagnostiche, terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale
visita medica;
- locale
visita psicologica;
- locale
infermeria;
- locale
per riunioni;
- spazio
archivio.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la presenza di personale medico
ed infermieristico per tutto l’orario di apertura.
Deve essere garantita la presenza programmata delle
altre figure professionali, in relazione alla popolazione del territorio
servito e alle esigenze operative.
Apertura 12 ore al giorno per 6 gg. la settimana, con
accoglienza della domanda, organizzazione attività territoriale, intervento
in condizioni di emergenza-urgenza.
Collegamento con il Dipartimento di Emergenza-Urgenza.
Collegamento con le altre strutture coinvolte nella continuità
terapeutica, specificatamente con i
servizi neuroriabilitativi e con i servizi di salute mentale
per quanto riguarda la fase di passaggio all’età adulta e deve essere
documentata con apposita relazione la azione comune. In particolare devono
essere definite procedure per:
- le
modalità d’accesso, accoglienza e la presa in carico dei pazienti;
- la
formulazione e l’attuazione di un piano terapeutico-riabilitativo
individualizzato preveda
l’integrazione con gli altri servizi ed istituzioni che intervengono sul
minore;
- i
rapporti con i familiari;
- i
rapporti con le strutture e gli operatori dell’area pediatrica, con i
servizi socioassistenziali, le istituzioni educative e giudiziarie;
- la
gestione delle urgenze .
Deve essere garantito il flusso informativo dei dati di
attività, secondo le procedure definite a livello regionale.
Annualmente devono essere realizzate iniziative di educazione
sanitaria e prevenzione.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la presenza di personale medico ed
infermieristico per tutto l’orario di apertura.
Deve essere garantita la presenza programmata delle
altre figure professionali, in relazione alla popolazione del territorio
servito e alle esigenze operative.
Apertura 12 ore al giorno per 6 gg. la settimana, con
accoglienza della domanda, organizzazione attività territoriale, intervento
in condizioni di emergenza-urgenza.
Collegamento con il Dipartimento di Emergenza-Urgenza.
Collegamento con le altre strutture coinvolte nella
continuità terapeutica, specificatamente con i servizi neuroriabilitativi e
con i servizi di salute mentale per quanto riguarda la fase di passaggio
all’età adulta e deve essere documentata con apposita relazione la azione
comune. In particolare devono essere definite procedure per:
- le
modalità d’accesso, accoglienza e la presa in carico dei pazienti;
- la
formulazione e l’attuazione di un piano terapeutico-riabilitativo
individualizzato che preveda l’integrazione con gli altri servizi ed
istituzioni che intervengono sul minore;
- i
rapporti con i familiari;
- i
rapporti con le strutture e gli operatori dell’area pediatrica, dei con i servizi socio-assistenziali, le
istituzioni educative e giudiziarie;
- la
gestione delle urgenze.
Deve essere garantito il flusso informativo dei dati di
attività, secondo le procedure definite a livello regionale.
Annualmente devono essere realizzate iniziative di
educazione sanitaria e prevenzione.
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B.02.03 B.02.03
CONSULTORIO FAMILIARE
Espleta le funzioni di cui alle leggi 405/75 e 194/78.
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Espleta le funzioni di cui alle leggi 405/75 e 194/78 e costituisce
il punto di organizzazione complesso del servizio di assistenza alla famiglia
e alla maternità, all’infanzia e all’adolescenza, con una piena integrazione
fra sociale e sanitario e con un apporto degli enti locali in relazione
soprattutto
alle loro competenze sulla tutela del minore, le
adozioni e gli affidi.
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REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi, nonché la loro dimensione,
devono essere commisurati alla popolazione servita.
Ciascun consultorio familiare dispone di:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locali
per consulenza psicologica,
terapeutica;
- locale
per altre attività di consulenza;
- locale
per assistenza sociale;
- locali
per visite ostetrico-ginecologiche, pediatriche, ecc.;
- locali
per riunioni ad uso polifunzionale dimensionato in rapporto al numero
di utenti presenti in seduta collettiva (per corso preparazione nascita,
attività di gruppo, ecc.);
- spazio
archivio.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi, nonché la loro
dimensione, devono essere commisurati alla popolazione servita.
Ciascun consultorio familiare dispone di:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locali
per consulenza psicologica, diagnostica e terapeutica;
- locale
per altre attività di consulenza;
- locale
per assistenza sociale;
- locali
per visite ostetrico-ginecologiche, pediatriche, ecc.;
- locali
per riunioni ad uso polifunzionale dimensionato in rapporto al numero di
utenti presenti in seduta collettiva (per corso preparazione nascita,
attività di gruppo, ecc.);
- spazio
archivio.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Presenza delle figure professionali mediche, laureati
non medici, personale infermieristico e di assistenza sociale di cui all’art.
3 della legge 405/75.
La dotazione di personale e la presenza nelle attività
ambulatoriali sono programmate in relazione alla popolazione servita.
Le attività e le prestazioni consultoriali in ambito sociale
e sanitario sono caratterizzate da unitarietà ed integrazione funzionale.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la presenza delle figure
professionali mediche, laureati non medici, personale infermieristico e di
assistenza sociale di
cui all’art. 3 della legge 405/75.
Deve essere garantita almeno la presenza di:
-
un medico specialista in ostetricia e
ginecologia;
-
un medico specialista in pediatria;
-
uno psicologo;
-
una ostetrica;
-
un assistente sociale;
-
un infermiere o assistente sanitario.
Tali figure possono essere integrate dall’apporto di
altre specifiche professionalità, necessarie per il campo di intervento in
cui opera il consultorio.
La dotazione di personale e la presenza nelle attività
ambulatoriali sono programmate in relazione alla popolazione servita.
Le attività e le prestazioni consultoriali in ambito
sociale e sanitario sono caratterizzate da unitarietà ed integrazione
funzionale.
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B.02.04 B.02.04 PRESIDI PER IL TRATTAMENTO DEI TOSSICODIPENDENTI – CENTRO
AMBULATORIALE
Per i requisiti strutturali si richiama la normativa sull’istituzione
dei SERT, di cui alla legge 162/90 e D.M. n. 444 del 30.11.1990, nonché
quella indicata nel DM 19 febbraio 1992 , così come integrata e modificata
dall’Atto d’intesa Stato- Regioni del 5.8.1999 e dalla L. 125/2001, per le
parti compatibili con la legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive
modificazioni.
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Per i requisiti strutturali si richiama la normativa
sull’istituzione dei SERT, di cui alla legge 162/90 e D.M. n. 444 del
30.11.1990, nonché quella indicata nel DM 19 febbraio 1992, così come
integrata e modificata dall’Atto d’intesa Stato- Regioni del 5.8.1999 e dalla
L. 125/2001, per le
parti compatibili con la legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive
modificazioni.
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REQUISITI STRUTTURALI
Il Ser.T deve garantire adeguati livelli di sicurezza
sia per gli utenti che per gli operatori e deve essere dotato di ambienti con
dimensioni, arredi ed attrezzature idonee, in particolare:
a)
locale per accoglienza utenti ed informazioni;
b)
locale per l’attesa;
c)
ambulatori medici per visite specialistiche e valutazioni
diagnostico-prognostico-cliniche attinenti alle patologie trattate;
d)
ambulatori per colloqui psicologici e di assistenza
sociale;
e)
locale per attività di gruppo;
f)
locale per la conservazione dei farmaci con caratteristiche
atte a garantire la sicurezza secondo le norme vigenti;
g)
locale per segreteria amministrativa;
h)
locale per riunione e per permanenza degli operatori
(distinto dagli ambulatori);
i)
spazio archivio con garanzie strutturali per assicurare
il rispetto delle prescrizioni sulla riservatezza dei dati personali;
j)
servizi igienici per gli utenti;
k)
servizi igienici e spogliatoi per gli operatori.
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REQUISITI STRUTTURALI
Il Ser.T deve garantire adeguati livelli di sicurezza
sia per gli utenti che per gli operatori e deve essere dotato di ambienti con
dimensioni, arredi ed attrezzature idonee, in particolare:
a) locale
per accoglienza utenti ed informazioni;
b) locale
per l’attesa;
c) ambulatori
medici per visite specialistiche e valutazioni
diagnostico-prognostico-cliniche attinenti alle patologie trattate;
d) ambulatori
per colloqui psicologici e di assistenza sociale;
e) locale
per attività di gruppo;
f) locale
per la conservazione dei farmaci con caratteristiche atte a garantire la
sicurezza secondo le norme vigenti;
g) locale
per segreteria amministrativa;
h) locale
per riunione e per permanenza degli operatori (distinto dagli ambulatori);
i) spazio
archivio con garanzie strutturali per assicurare il rispetto delle prescrizioni
sulla riservatezza dei dati personali;
j) servizi
igienici per gli utenti;
k) servizi
igienici e spogliatoi per gli operatori.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Ogni Ser.T dispone di:
-
attrezzatura di primo intervento, farmaci salvavita
e tutti i farmaci necessari per il trattamento a lungo termine degli stati di
dipendenza e delle patologie connesse all’uso di sostanze;
-
strumentazione necessaria per le attività diagnostiche
e terapeutiche specifiche (mediche, psicologiche e sociali);
-
dotazione di tipo informatico per la
raccolta e la trasmissione dei dati epidemiologici, per la gestione delle
attività e per la valutazione degli interventi;
- strumentazioni
per la quantificazione e la tempistica delle attività e delle prestazioni.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Ogni Ser.T dispone di:
-
attrezzatura di primo intervento, farmaci salvavita e
tutti i farmaci necessari per il trattamento a lungo termine degli stati di
dipendenza e delle patologie connesse all’uso di sostanze;
-
strumentazione necessaria per le attività
diagnostiche e terapeutiche specifiche (mediche, psicologiche e sociali);
-
dotazione di tipo informatico per la raccolta e la
trasmissione dei dati epidemiologici, per la gestione delle attività e per la
valutazione degli
-
interventi;
-
strumentazioni per la quantificazione e la tempistica
delle attività e delle
-
prestazioni.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Sono definite le Procedure con le quali è garantita, tramite
altri presidi e servizi dell’Azienda USL, l’assistenza agli utenti nelle 24
ore giornaliere assicurando, in particolare, ove necessario, la somministrazione
dei farmaci sostitutivi nei giorni di chiusura del Ser.T.; per la
somministrazione dei
farmaci devono essere previsti percorsi o accessi differenziati
per evitare commistione di diverse
tipologie di utenze.
I Ser.T, nell’ambito della struttura Dipendenze patologiche
definiscono e verificano Procedure, al fine di:
a) aumentare
la quota di utenti in contatto e, rispettivamente, presi in carico;
b) limitare
i tempi di attesa per l’avvio dei programmi di trattamento e, in particolare,
assicurare la precoce ripresa in trattamento degli utenti in caso di
recidiva;
c) garantire
alle persone assistite la riservatezza degli interventi e, ove richiesto,
l’anonimato.
I Servizi stessi registrano formalmente l’inizio ed
il termine di ciascun trattamento con un atto di
ammissione e dimissione.
La dotazione organica del Ser.T deve essere adeguata
al volume ed alla tipologia di prestazioni da erogare.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Sono definite le Procedure con le quali è garantita,
tramite altri presidi e servizi dell’Azienda USL, l’assistenza agli utenti
nelle 24 ore giornaliere assicurando, in particolare, ove necessario, la somministrazione
dei farmaci sostitutivi nei giorni di chiusura del Ser.T.; per la
somministrazione dei farmaci devono essere previsti percorsi o accessi differenziati
per evitare commistione di diverse tipologie di utenze.
I Ser.T, nell’ambito della struttura per le Dipendenze
patologiche definiscono
e verificano Procedure, al fine di:
a) aumentare
la quota di utenti in contatto e, rispettivamente, presi in carico;
b) limitare
i tempi di attesa per l’avvio dei programmi di trattamento e, in particolare,
assicurare la precoce ripresa in trattamento degli utenti in caso di recidiva;
c) garantire
alle persone assistite la riservatezza degli interventi e, ove richiesto,
l’anonimato.
I Servizi stessi registrano formalmente l’inizio ed il
termine di ciascun
trattamento con un atto di ammissione e dimissione.
La dotazione organica del Ser.T. deve comprendere
almeno le seguenti tipologie di personale: medici, psicologi, assistenti
sociali, educatori professionali, infermieri professionali, personale
amministrativo. La dotazione medesima deve prevedere un adeguato equilibrio
tra le varie figure di operatori e, comunque, un minimo di due unità di
personale dipendente a tempo pieno per ciascuna delle tipologie
soprariportate. Possono essere aggiunte ulteriori figure professionali, ove
ritenute necessarie per particolari attività specifiche, sulla base delle
esigenze del territorio e dei piani regionali.
La dotazione organica di ogni singolo Ser.T deve
essere rivalutata, con cadenza almeno triennale, sulla base dei carichi di
lavoro calcolati in relazione:
a) al
volume totale delle prestazioni erogate;
b) ai
tempi di erogazione delle prestazioni, valutati in raffronto con i tempi medi
regionali.
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B.03 B.03 STABILIMENTI TERMALI
Si rinvia agli specifici provvedimenti regionali.
|
Si rinvia agli specifici provvedimenti regionali.
|
REQUISITI MINIMI
PER L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO (DI
CUI AL DPR 14.01.1997, CON INTEGRAZIONI IN CORSIVO)
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REQUISITI
GENERALI E SPECIFICI PER
L’ACCREDITAMENTO
DELLE STRUTTURE
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SEZIONE "C" SEZIONE “C” -
REQUISITI STRUTTURALI, TECNOLOGICI E ORGANIZZATIVI SPECIFICI PER LE STRUTTURE
CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME DI RICOVERO OSPEDALIERO A CICLO CONTINUATIVO
E/0 DIURNO PER ACUTI.
C.01 C.01
STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME DI RICOVERO PER ACUTI
REQUISITI DI CARATTERE GENERALE
I presidi che erogano prestazioni in regime di ricovero
ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno per acuti sono classificati
tenendo presente:
- le
modalità operative in funzione dello svolgimento delle attività in
regime di elezione programmata o in regime di emergenza urgenza;
- la
tipologia organizzativa, in funzione della complessità delle attività
svolte.
I Presidi, che possono articolarsi in più stabilimenti
ospedalieri, sono organizzati in Unità Operative.
I presidi pubblici e privati che partecipano al sistema
di emergenza urgenza devono garantire il pronto soccorso ospedaliero ed
assicurare:
- la
presenza di guardia attiva per le branche mediche;
- la
presenza di guardia attiva per le branche chirurgiche;
- la
presenza di guardia attiva in anestesiarianimazione, cardiologia,
ostetricia;
- la
presenza di personale infermieristico e tecnico assistenziale,
realizzata attraverso turnazione
continua nelle 24 ore;
- laboratorio
di analisi chimico-cliniche e microbiologiche;
- frigo
emoteca.
Deve essere garantita la funzione di triage, quale primo
momento di accoglienza, valutazione ed indirizzo all’intervento diagnostico.
I presidi pubblici e privati che erogano ordinariamente
prestazioni ospedaliere per acuti in regime di elezione programmata,
esercitate sia
in area medica che chirurgica, assicurano che:
- l’accettazione
sanitaria, opportunamente separata dall’accettazione ministrativa, sia organizzata
in rapporto alla complessità della struttura;
- sia garantita la
continuità dell’assistenza, ore
su 24, almeno attraverso la presenza continuativa di equipes mediche
e nelle ore diurne e notturne
correlate alla complessità della struttura;
- nelle strutture in
cui sono presenti reparti chirurgici deve essere assicurato un anestesia e rianimazione;
- sia garantita la
presenza continuativa dell’attività di assistenza alla persona per tutte
le attività svolte, realizzata attraverso la turnazione continua di
personale infermieristico e tecnico, in funzione della complessità
dell’attività svolta;
- sia garantita la
pronta disponibilità, nell’arco delle 24 ore, delle attività
diagnostiche correlate alla complessità della struttura, in particolare
per le attività di analisi chimicocliniche e di radiodiagnostica
nell’ambito del presidio di ricovero;
- sia garantita la
dotazione dei servizi generali e di supporto correlati alla complessità
del presidio.
Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali erogate
all’interno dei presidi di ricovero sono applicabili i requisiti specifici
definiti nella sezione B.
Ai punti C.01.n, vengono individuati i
requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi per le seguenti attività:
- Pronto
soccorso ospedaliero;
- Area
di Degenza;
- Area
di Degenza per particolari settori di attività;
- Reparto
Operatorio;
- Punto
nascita – Blocco parto;
- Rianimazione
con posti letto di terapia intensiva;
- Radioterapia;
- Day Hospital;
- Day
Surgery;
- Medicina
Trasfusionale e Frigoemoteca;
- Anatomia
Patologica
Successivamente, ai punti C.02.n, vengono individuati
i requisiti specifici per alcune attività
di supporto:
·
Gestione Farmaci e Materiale Sanitario
·
Servizio di Sterilizzazione
·
Servizio di Disinfezione e Disinfestazione
·
Servizio Cucina e Dispensa
·
Servizio Lavanderia e Guardaroba
·
Servizio Mortuario
|
REQUISITI DI CARATTERE GENERALE
I presidi che erogano prestazioni in regime di ricovero
ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno per acuti sono classificati
tenendo presente:
- le
modalità operative in funzione dello svolgimento delle attività in
regime di elezione programmata o in regime di emergenza urgenza;
- delle
attività svolte.
I Presidi, che possono articolarsi in più stabilimenti
ospedalieri, sono organizzati in Unità Operative.
I presidi pubblici e privati che partecipano al sistema
di emergenza urgenza devono garantire il pronto soccorso ospedaliero ed
assicurare:
- la
presenza di guardia attiva per le branche mediche;
- la
presenza di guardia attiva in anestesia-rianimazione, cardiologia,
ostetricia;
- la
presenza di personale infermieristico e tecnico assistenziale,
realizzata attraverso la turnazione continua nelle 24 ore;
- laboratorio
di analisi chimico-cliniche e microbiologiche;
- servizio
di radiologia;
- frigo
emoteca.
Deve essere garantita la funzione di triage, quale primo
momento di accoglienza, valutazione ed indirizzo all’intervento diagnostico.
I presidi pubblici e privati che erogano ordinariamente
prestazioni ospedaliere per acuti in regime di elezione programmata,
esercitate sia
in area medica che chirurgica, assicurano che:
- l’accettazione
sanitaria, opportunamente separata dall’accettazione amministrativa, sia
organizzata in rapporto alla complessità della struttura;
- sia
garantita la continuità dell’assistenza, 24 ore su 24, almeno attraverso
la presenza continuativa di equipes mediche e chirurgiche nelle ore
diurne e notturne correlate alla complessità della struttura;
- nelle
strutture in cui sono presenti reparti chirurgici deve essere assicurato
un servizio di anestesia e rianimazione;
- sia
garantita la presenza continuativa dell’attività di assistenza alla
persona per tutte le attività svolte, realizzata attraverso la
turnazione continua di personale infermieristico e tecnico, in funzione
della complessità dell’attività svolta;
- sia
garantita la pronta disponibilità, nell’arco delle 24 ore, delle
attività diagnostiche correlate alla complessità della struttura, in
particolare per le attività di analisi chimico-cliniche e di
radiodiagnostica nell’ambito del presidio di ricovero;
- sia
garantita la dotazione dei servizi generali e di supporto correlati alla
complessità del presidio.
Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali erogate
all’interno dei presidi di ricovero sono applicabili i requisiti specifici
definiti nella sezione B.
Ai punti C.0l.n, vengono individuati i requisiti
strutturali, tecnologici, organizzativi specifici per le seguenti attività:
- Pronto
soccorso ospedaliero;
- Area
di Degenza;
- Area
di Degenza per particolari settori di attività;
- Reparto
Operatorio;
- Punto
nascita – Blocco parto;
- Rianimazione
con posti letto di terapia intensiva;
- Radioterapia;
- Day Hospital;
- Day
Surgery;
- Medicina
Trasfusionale e Frigoemoteca;
- Anatomia
Patologica
Successivamente, ai punti C.02.n vengono individuati i
requisiti specifici per alcune attività di supporto:
-
Gestione Farmaci e Materiale Sanitario
-
Servizio di Sterilizzazione
-
Servizio di Disinfezione e Disinfestazione
-
Servizio Cucina e Dispensa
-
Servizio Lavanderia e Guardaroba
-
- Servizio Mortuario
|
C.01.01 C.01.01 PRONTO SOCCORSO OSPEDALIERO
La struttura organizzativa funzionale deputata
all’emergenza deve assicurare:
- l’accettazione
ospedaliera;
- gli
interventi diagnostico-terapeutici di urgenza compatibili con le
specialità di cui è dotata la struttura;
- deve
poter eseguire un primo accertamento diagnostico clinico strumentale e
di laboratorio;
- gli
interventi necessari alla stabilizzazione dell’utente ed
all’osservazione di norma limitata alle 24 ore;
- il
trasporto protetto.
|
La struttura organizzativa funzionale deputata
all’emergenza deve
assicurare:
- l’accettazione
ospedaliera;
- gli
interventi diagnostico-terapeutici di urgenza compatibili con le
specialità di cui è dotata la struttura;
- deve
poter eseguire un primo accertamento diagnostico clinico strumentale e
di laboratorio;
- gli
interventi necessari alla stabilizzazione dell’utente ed
all’osservazione di norma limitata alle 24 ore;
- il
trasporto protetto.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
L’unità minima dovrà prevedere:
- camera
calda (area coperta e riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale
per la gestione dell’emergenza;
- locale
visita/trattamento attrezzato per lo
rianimazione, l’esecuzione del primo accertamento diagnostico e
il trattamento terapeutico delle urgenze; nel caso di più locali
visite/trattamento è sufficiente che almeno uno sia dotato di quanto
sopra specificato;
- locale
osservazione;
- locale
attesa utenti deambulanti e accompagnatori;
- locale
attesa utenti barellati;
- locale
lavoro infermieri;
- servizi
igienici del personale;
- servizi
igienici per gli utenti;
- locale/spazio
per barelle e sedie a rotelle;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- spazio
registrazione / segreteria / archivio.
Nell’ambito degli stabilimenti ospedalieri in cui non
sono previste unità operative per acuti, come indicato dalle D.G.R.
n.1087/2002 e n.1429/2002, sono attivati Punti di primo intervento. I
requisiti
sono i seguenti:
- camera
calda (area coperta e riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale
per la gestione dell’emergenza;
- locale
visita/trattamento;
- locale
osservazione;
- locale
attesa utenti deambulanti e accompagnatori;
- locale
attesa utenti barellati;
- locale
lavoro infermieri;
- servizi
igienici del personale;
- servizi
igienici per gli utenti;
- locale/spazio
per barelle e sedie a rotelle;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- spazio
registrazione / segreteria / archivio.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
L’unità minima dovrà prevedere:
- camera
calda (area coperta e riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale
per la gestione dell’emergenza;
- locale
visita/trattamento attrezzato per lo svolgimento dell’assistenza di
prima rianimazione, l’esecuzione del primo accertamento diagnostico e il
trattamento terapeutico delle urgenze; nel caso di più locali
visite/trattamento è sufficiente che almeno uno sia dotato di quanto
sopra specificato;
- locale
osservazione;
- locale
attesa utenti deambulanti e accompagnatori;
- locale
attesa utenti barellati;
- locale
lavoro infermieri;
- servizi
igienici del personale;
- servizi
igienici per gli utenti;
- locale/spazio
per barelle e sedie a rotelle;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- spazio
registrazione / segreteria / archivio.
Nell’ambito degli stabilimenti ospedalieri in cui non
sono previste unità operative per acuti, come indicato dalle D.G.R. n.1087/2002
e n.1429/2002, sono attivati Punti di primo intervento. I requisiti sono i seguenti:
- camera
calda (area coperta e riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale
per la gestione dell’emergenza;
- locale
visita/trattamento;
- locale
osservazione;
- locale
attesa utenti deambulanti e accompagnatori;
- locale
attesa utenti barellati;
- locale
lavoro infermieri;
- servizi
igienici del personale;
- servizi
igienici per gli utenti;
- locale/spazio
per barelle e sedie a rotelle;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- spazio
registrazione / segreteria / archivio.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Dotazione minima strumentale deve prevedere:
·
elettrocardiografo;
·
cardiomonitor e defibrillatore;
·
attrezzature per rianimazione cardiopolmonare;
·
lampada scialitica.
I requisiti dei Punti di primo intervento sono i
seguenti:
- elettrocardiografo;
- cardiomonitor
e defibrillatore;
- attrezzature
per rianimazione cardiopolmonare;
- lampada
scialitica.
Le strutture deputate all’emergenza-urgenza si articolano
su più livelli operativi legati alla tipologia e complessità delle
prestazioni erogate e
devono possedere requisiti tecnologici e dotazione
strumentale adeguati alla tipologia e complessità di tali
prestazioni e, per i Punti di primo intervento, correlati alla distanza
dalla struttura di riferimento del sistema di emergenza-urgenza.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione minima strumentale deve prevedere:
-
elettrocardiografo;
-
cardiomonitor e defibrillatore;
-
attrezzature per rianimazione cardiopolmonare ed in
particolare:
a) un
letto da rianimazione;
b) un
ventilatore polmonare;
c)sistema
monitoraggio respiratorio ed emodinamico;
-
lampada scialitica.
I requisiti dei Punti di primo intervento sono i
seguenti:
- elettrocardiografo;
- cardiomonitor
e defibrillatore;
- attrezzature
per rianimazione cardiopolmonare;
- lampada
scialitica.
Le strutture deputate all’emergenza-urgenza si
articolano su più livelli operativi legati alla tipologia e complessità delle
prestazioni erogate e devono possedere requisiti tecnologici e dotazione strumentale
adeguati alla tipologia e complessità di tali prestazioni e, per i Punti di
primo intervento, correlati alla distanza dalla struttura di riferimento del
sistema di emergenza-urgenza.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni di Pronto Soccorso,
incluso il Punto di primo intervento, deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la
dotazione organica del personale medico,infermieristico ed
ausiliario/OTA, deve essere rapportata alla tipologia della
struttura e al volume delle prestazioni e comunque, sull’arco delle 24
ore, l’articolazione dei turni del personale deve garantire la presenza
di almeno un medico, un infermiere ed un ausiliario/OTA;
- deve
essere attribuita nominativamente la responsabilità delle attività di
pronto soccorso con contestuale definizione delle specifiche competenze
e delle relative responsabilità.
Deve essere garantita la funzione di triage, come primo
momento di accoglienza e valutazione dei pazienti in base a criteri definiti
che consentano di stabilire le priorità di intervento. Tale funzione deve
essere svolta da personale infermieristico dedicato, adeguatamente formato,
che opera secondo protocolli prestabiliti.
Nell’ambito dell’accettazione ospedaliera deve essere
garantita la diversificazione organizzativa dell’attività di accettazione dei
ricoveri programmati dall’attività di pronto soccorso.
Deve essere garantita una tempestiva risposta alle
situazioni di emergenza-urgenza attraverso la definizione dei collegamenti
funzionali ed operativi con le varie strutture organizzative interessate.
Devono essere presenti Linee guida, Protocolli e Regolamenti
interni per la gestione delle principali patologie e problematiche (es. trasporto
protetto, segnalazioni obbligatorie ad autorità ed enti).
Deve essere assicurata una valutazione dell’appropriatezza
del ricovero ospedaliero attraverso un’attività di “filtro” delle richieste
di
interventi non necessari o altrimenti gestibili.
Deve essere prevista la registrazione separata dei dati
di attività riferiti ai ricoveri in E/U, ai ricoveri di elezione, alle
prestazioni di P.S. non seguite da ricoveri, ai trasferimenti in altra struttura,
ai decessi.
Devono essere predisposti Piani di emergenza interna
(antincendio, evacuazione, accettazione contemporanea di un elevato numero di
pazienti).
Devono essere definite le modalità organizzative in
riferimento alle situazione di emergenza/urgenza psichiatrica.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni di Pronto Soccorso,
incluso il Punto di primo intervento, deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la
dotazione organica del personale medico, infermieristico ed
ausiliario/OTA, deve essere rapportata alla tipologia della struttura e
al volume delle prestazioni e comunque, sull’arco delle 24 ore,
l’articolazione dei turni del personale deve garantire la presenza di
almeno un medico, un infermiere ed un ausiliario/OTA;
- deve
essere attribuita nominativamente la responsabilità delle attività di
pronto soccorso con contestuale definizione delle specifiche competenze
e delle relative responsabilità.
Deve essere garantita la funzione di triage, come primo
momento di accoglienza e valutazione dei pazienti in base a criteri definiti
che consentano di stabilire le priorità di intervento. Tale funzione deve essere
svolta da personale infermieristico dedicato, adeguatamente formato, che
opera secondo protocolli prestabiliti.
Nell’ambito dell’accettazione ospedaliera deve essere
garantita la diversificazione organizzativa dell’attività di accettazione dei
ricoveri programmati dall’attività di pronto soccorso.
Deve essere garantita una tempestiva risposta alle
situazioni di emergenza-urgenza attraverso la definizione dei collegamenti
funzionali ed operativi con le varie strutture
organizzative interessate.
Devono essere presenti Linee guida, Protocolli e
Regolamenti interni per la gestione delle principali patologie e
problematiche (es. trasporto protetto, segnalazioni obbligatorie ad autorità
ed enti).
Deve essere assicurata una valutazione
dell’appropriatezza del ricovero ospedaliero attraverso un’attività di
“filtro” delle richieste di interventi non necessari o altrimenti gestibili.
Deve essere prevista la registrazione separata dei dati
di attività riferiti ai ricoveri in E/U, ai ricoveri di elezione, alle
prestazioni di P.S. non
seguite da ricoveri, ai trasferimenti in altra
struttura, ai decessi.
Devono essere predisposti Piani di emergenza interna
(antincendio,
evacuazione, accettazione contemporanea di un elevato
numero di pazienti).
Devono essere definite le modalità organizzative in
riferimento allesituazione di emergenza/urgenza psichiatrica.
|
C.01.02 C.01.02 AREA DI DEGENZA
Larea di degenza deve essere strutturata in modo da
garantire il rispetto della privacy dellutente ed
un adeguato comfort di tipo alberghiero.
Devono essere garantiti spazi comuni di raccordo tra le
degenze e/o i servizi sanitari nei quali prevedere utilities per gli
accompagnatori o visitatori.
|
Larea di degenza deve essere strutturata in modo da
garantire il rispetto della privacy dellutente ed un adeguato comfort di
tipo alberghiero.
Devono essere garantiti spazi comuni di raccordo tra le
degenze e/o i servizi sanitari nei quali prevedere utilities per gli
accompagnatori o visitatori.
|
REQUISITI STRUTTURALI
La dotazione minima di ambienti per la degenza è la
seguente:
- camera di degenza:
- 9 mq per posto letto. Per
le sole camere ad un posto letto il calcolo dei 9 mq esclude il bagno.
Nelle stanze di degenza con bagno ubicato all’interno, lo spazio di 9 mq
previsto per ciascun posto letto può essere ridotto del 10%.;
- ogni posto letto deve
essere dotato di un comodino attrezzato per il consumo dei pasti (ovvero
un comodino ed un tavolo comune), una sedia ed un armadietto;
- ogni servizio
igienico deve disporre di lavabo, vaso, bidet, piatto doccia o vasca da
bagno e, comunque, almeno 1 servizio igienico deve disporre di vasca da
bagno;
- un bagno per
portatori di handicap;
- 2
posti letto e, comunque, non più di 4 posti letto per camera; per
le strutture di nuova realizzazione la capienza delle camere deve essere
di non più di 2 posti letto; almeno il 10% delle stanze di degenza
deve ospitare un solo letto.
Dotazioni di supporto dell’area di degenza:
- preferibilmente
ogni stanza deve essere dotata del bagno e, comunque, deve essere
garantita la presenza di almeno un servizio igienico ogni 4 posti
letto, nel caso in cui i bagni siano ubicati all’esterno delle camere
di degenza;
- un
locale per visita e medicazioni;
- un
locale di lavoro, presente in ogni piano di degenza, per il personale di
assistenza diretta;
- spazio
per capo-sala;
- un
locale per medici;
- un
locale per soggiorno;
- un
locale per il deposito del materiale pulito;
- un
locale per deposito attrezzature;
- un
locale, presente in ogni piano di degenza, per il materiale sporco e
dotato di vuotatoio e lavapadelle automatico;
- una
cucina di reparto;
- servizi
igienici per il personale;
- spazio
attesa visitatori (dotata di un bagno);
- un
bagno assistito;
- un
bagno deve essere attrezzato di specchio, mensola, irrigatore,
decalcificatore e depuratore con filtro per l’acqua o disponibilità di
acqua purificata, cestino porta rifiuti sigillabile, per le esigenze
connesse alla gestione delle stomie.
Per le degenze pediatriche: devono essere previsti spazi
di soggiorno e svago ad uso esclusivo dei bambini, proporzionati al loro
numero.
Deve essere previsto lo spazio per la presenza dell’accompagnatore.
Per le degenze psichiatriche deve essere previsto un
locale specifico per colloqui/visite specialistiche e soggiorno in relazione
al numero dei posti letto.
Nei locali di degenza per malattie infettive va attuato
ladeguamento previsto dalla legge 135/90 e successive modifiche ed
integrazioni.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Dotazione minima impiantistica:
- impianto
illuminazione di emergenza;
- impianto
forza motrice nelle camere con almeno una presa per alimentazione
normale;
- impianto
chiamata con segnalazione acustica e luminosa;
- impianto gas medicali:
prese vuoti e ossigeno.
|
REQUISITI STRUTTURALI
La dotazione minima di ambienti per la degenza è la
seguente:
- camera di degenza:
- 9 mq per posto letto.
Per le sole camere ad un posto letto il calcolo dei 9 mq esclude il
bagno. Nelle stanze di degenza con bagno ubicato all’interno, lo spazio
di 9 mq previsto per ciascun posto letto può essere ridotto del 10%;
- ogni posto letto deve
essere dotato di un comodino attrezzato per il consumo dei pasti (ovvero
un comodino ed un tavolo comune), una sedia ed un armadietto;
- ogni servizio igienico
deve disporre di lavabo, vaso, bidet, piatto doccia o vasca da bagno e,
comunque, almeno 1 servizio igienico deve disporre di vasca da bagno;
- un bagno per portatori
di handicap;
- 2 posti letto e,
comunque, non più di 4 posti letto per camera; per le strutture di nuova
realizzazione la capienza delle camere deve essere di non più di 2 posti
letto;
- almeno il 10% delle
stanze di degenza deve ospitare un solo letto.
Dotazioni di supporto dell’area di degenza:
- preferibilmente ogni
stanza deve essere dotata del bagno e, comunque, deve essere garantita
la presenza di almeno un servizio igienico ogni 4 posti letto, nel caso
in cui i bagni siano ubicati all’esterno delle camere di degenza;
- un locale per visita e
medicazioni;
- un locale di lavoro,
presente in ogni piano di degenza, per il personale di assistenza
diretta;
- spazio per capo-sala;
- un locale per medici;
- un locale per soggiorno;
- un locale per il
deposito del materiale pulito;
- un locale per deposito
attrezzature;
- un locale presente in
ogni piano di degenza, per il materiale sporco e dotato di vuotatoio e
lavapadelle automatico;
- una cucina di reparto;
- servizi igienici per il
personale;
- area attesa visitatori
(dotata di un bagno);
- un bagno assistito;
- almeno un bagno deve
essere attrezzato di specchio, mensola, irrigatore, decalcificatore e
depuratore con filtro per l’acqua o disponibilità di acqua purificata,
cestino porta rifiuti sigillabile, per le esigenze connesse alla
gestione delle stomie.
Per le degenze pediatriche: devono essere previsti spazi
di soggiorno e svago ad uso esclusivo dei bambini, proporzionati al loro
numero.
Deve essere previsto lo spazio per la presenza
dell’accompagnatore.
Per le degenze psichiatriche devono essere previsti
locali specifici per colloqui/visite specialistiche, attività di
gruppo/fisiche/occupazionali e soggiorno in relazione al numero dei posti
letto.
Nei locali di degenza per malattie infettive va attuato
ladeguamento previsto dalla legge 135/90 e successive modifiche ed
integrazioni.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Dotazione minima impiantistica:
- impianto
illuminazione di emergenza;
- impianto
forza motrice nelle camere con almeno una presa per alimentazione
normale;
- impianto
chiamata con segnalazione acustica e luminosa;
- impianto
gas medicali: prese vuoti e ossigeno.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- Carrello
per la gestione dellemergenza completo di cardiomonitor con
defibrillatore e unita di ventilazione manuale;
- carrello
per la gestione terapia;
- carrello
per la gestione delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello
per la gestione dellemergenza completo di cardiomonitor con
defibrillatore e unità di ventilazione manuale; in rapporto alla
tipologia organizzativa e strutturale del presidio è consentito
l’utilizzo di un carrello per la gestione dell’emergenza in comune fra
più unità funzionali di degenza.
- carrello
per la gestione terapia;
- carrello
per la gestione delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni reparto di degenza deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi: la dotazione organica del personale addetto deve essere
rapportata alla tipologia ed al volume delle attività, secondo i criteri
indicati in C.01.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni reparto di degenza deve prevedere i seguenti
requisiti organizzativi: la dotazione organica del personale addetto deve
essere rapportata alla tipologia ed al volume delle attività, secondo i
criteri indicati in C.01.
|
C.01.02.01 C.01.02.01 AREA DI DEGENZA PER PARTICOLARI SETTORI DI ATTIVITA’
C.01.02.01
AREA DI DEGENZA PER PARTICOLARI SETTORI DI ATTIVITA’
|
Di seguito vengono indicati requisiti minimi per particolari
settori di degenza, aggiuntivi rispetto a quelli riportati in C.01.02. I
requisiti tecnologici indicati sono integrati o condivisi con quelli previsti
per le attività ambulatoriali degli stessi settori o con altri moduli
organizzativi in cui si articola il settore.
|
Di seguito vengono indicati requisiti minimi per
particolari settori di degenza, aggiuntivi rispetto a quelli riportati in
C.01.02. I requisiti tecnologici indicati sono integrati o condivisi con
quelli previsti per le attività ambulatoriali degli stessi settori o con
altri moduli organizzativi in cui si articola il settore.
|
GRANDI USTIONATI
REQUISITI STRUTTURALI
Ambulatorio chirurgico attrezzato per i primi interventi
(camera di medicazione)Area sterile
REQUISITI TECNOLOGICI
Vasche di lavaggio per sbucciature delle ustioni.
Sistema automatizzato per trasferimento dalla vasca al
letto di medicazione.
Nell’area sterile:
Letti speciali (per deumidificare le superfici ustionate,
antidecubito, con sistema pesapersone per il controllo del peso corporeo) Congelatori
per conservare la pelle
|
GRANDI USTIONATI
REQUISITI STRUTTURALI
Ambulatorio chirurgico attrezzato per i primi interventi
(camera di medicazione) Area sterile
REQUISITI TECNOLOGICI
Vasche di lavaggio per sbucciature delle ustioni.
Sistema automatizzato per trasferimento dalla vasca al
letto di medicazione.
Nell’area sterile:
Letti speciali (per deumidificare le superfici ustionate,
antidecubito, con sistema pesapersone per il controllo del peso corporeo) Congelatori
per conservare la pelle
|
CARDIOLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Elettrocardiografi
Ecocardiografo
Defibrillatore bifasico
Sistema ergometrico
Pacemaker temporaneo completo di accessori
Registratori Holter
Pompe per infusione
Contropulsatore
Per l’UTIC:
Unità monitoraggio collegata a centrale
Emogas-analizzatore
Trave pensile
Ventilatore polmonare
Materassi antidecubito
Per il Laboratorio di Emodinamica:
letto radiologico
stativo a C o a U
cinematografia
lampada scialitica
poligrafo
carrello di rianimazione
defibrillatore
pompe per infusione
pacemaker temporaneo
attrezzature di radioprotezione
sviluppatrice e densitometro
apparecchio per emogasanalisi
apparecchio per la determinazione degli
elettroliti
centrifuga
banco di lavoro
moviola con videoregistrazione
se si pratica l’interventistica
contropulsatore
apparecchio per ACT o a PTT
digitalizzazione immagine e veloce disponibilità
di immagini memorizzate
Sala per l’elettrofisiologia:
tavolo radiologico
apparecchio per lo studio elettrofisiologico
transesofageo
lampada scialitica
carrello per anestesia e rianimazione
carrello porta ferri
elettrobisturi
cardiomonitor con defibrillatore
stimolatore programmabile
Riabilitazione post-acuzie:
locale-palestra (requisito strutturale)
ergometri per palestra
lettini e materassini per fisiokinesiterapia
barre, spalliere ed altro materiale per palestra
|
CARDIOLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Elettrocardiografi
Ecocardiografo
Defibrillatore bifasico
Sistema ergometrico
Pacemaker temporaneo completo di accessori
Registratori Holter
Pompe per infusione
Contropulsatore
Per l’UTIC:
Unità monitoraggio collegata a centrale
Emogas-analizzatore
Trave pensile
Ventilatore polmonare
Materassi antidecubito
Per il Laboratorio di Emodinamica:
letto radiologico
stativo a C o a U
cinematografia
lampada scialitica
poligrafo
carrello di rianimazione
defibrillatore
pompe per infusione
pacemaker temporaneo
attrezzature di radioprotezione
sviluppatrice e densitometro
apparecchio per emogasanalisi
apparecchio per la determinazione degli elettroliti
centrifuga
banco di lavoro
moviola con videoregistrazione
se si pratica l’interventistica
contropulsatore
apparecchio per ACT o a PTT
digitalizzazione immagine e veloce disponibilità di
immagini
memorizzate
Sala per l’elettrofisiologia:
tavolo radiologico
apparecchio per lo studio elettrofisiologico
trans-esofageo
lampada scialitica
carrello per anestesia e rianimazione
carrello porta ferri
elettrobisturi
cardiomonitor con defibrillatore
stimolatore programmabile
Riabilitazione post-acuzie:
locale-palestra (requisito strutturale)
ergometri per palestra
lettini e materassini per fisiokinesiterapia
barre, spalliere ed altro materiale per palestra
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MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
REQUISITI TECNOLOGICI
Spirometro completo
Apparecchio dosimetro con nebulizzatore per studio
della reattività bronchiale Emogasanalizzatore
Apparecchio per dosaggio dell’ossido nitrico esalato
Apparecchio per la pH-metria gastro-esofagea per lo
studio dell’asma da reflusso
Ventilatore polmonare volumetrico
Riabilitazione respiratoria:
Apparecchio incentivatore per la tosse
Specchio graduato
Lettini a più snodi rialzabili
Materassini per esercizi
Set di secchi di sabbia
Per le attività di endoscopia si rinvia al punto
B.01.08, per quanto compatibile.
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MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
REQUISITI TECNOLOGICI
Spirometro completo
Apparecchio dosimetro con nebulizzatore per studio della
reattività bronchiale
Emogasanalizzatore
Apparecchio per dosaggio dell’ossido nitrico esalato
Apparecchio per la pH-metria gastro-esofagea per lo studio
dell’asma da reflusso
Ventilatore polmonare volumetrico
Riabilitazione respiratoria:
Apparecchio incentivatore per la tosse
Specchio graduato
Lettini a più snodi rialzabili
Materassini per esercizi
Set di secchi di sabbia
Per le attività di endoscopia si rinvia al punto B.01.08,
per quanto compatibile.
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MEDICINA INTERNA
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
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MEDICINA INTERNA
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
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LUNGODEGENZA POST-ACUZIE
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
Attrezzature per riabilitazione in relazione alle
necessità dei pazienti
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LUNGODEGENZA POST-ACUZIE
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
Attrezzature per riabilitazione in relazione alle
necessità dei pazienti
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MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
REQUISITI TECNOLOGICI
Letto di degenza a tre segmenti regolabili, con spondine
e relativi “trapezi” e “archetti alzacoperte”, dei quali almeno 1/5
regolabile in
altezza
Materasso antidecubito
Sollevatore pazienti con vari tipi di imbracature
Carrozzina per ogni PL
Barella per autonomia funzionale, ad altezza regolabile
Sistema pesa persona per disabili
Cuscini antidecubito
Tavoli avvolgenti per carrozzine
Sistemi di postura
Oftalmoscopio
Otorinolaringoscopio a fibre ottiche
Poltroncine doccia
Comodini bidirezionabili per disabili
Elettrogoniometri
Piattaforma di forza
Dispositivi per valutazioni dinamometriche
Lettini per rieducazione motoria
Letti grandi per rieducazione motoria ad altezza variabile
Lettino per masso-fisioterapia strumentale
Lettini per manipolazione
Deambulatori
Per le attività di riabilitazione intensiva ad alta specializzazione
vanno aggiunti i requisiti tecnologici necessari per le forme di assistenza
di cui al punto 2.3.4 del Provvedimento della Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento
e Bolzano 7 maggio 1998 – Linee guida del Ministero della Sanità per le
attività di riabilitazione.
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MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
REQUISITI TECNOLOGICI
Letto di degenza a tre segmenti regolabili, con spondine e
relativi “trapezi” e “archetti alzacoperte”, dei quali almeno 1/5 regolabile
in
altezza
Materasso antidecubito
Sollevatore pazienti con vari tipi di imbracature
Carrozzina per ogni PL
Barella per autonomia funzionale, ad altezza regolabile
Sistema pesa persona per disabili
Cuscini antidecubito
Tavoli avvolgenti per carrozzine
Sistemi di postura
Oftalmoscopio
Otorinolaringoscopio a fibre ottiche
Poltroncine doccia
Comodini bidirezionabili per disabili
Elettrogoniometri
Piattaforma di forza
Dispositivi per valutazioni dinamometriche
Lettini per rieducazione motoria
Letti grandi per rieducazione motoria ad altezza variabile
Lettino per masso-fisioterapia strumentale
Lettini per manipolazione
Deambulatori
Per le attività di riabilitazione intensiva ad alta
specializzazione vanno aggiunti i requisiti tecnologici necessari per le
forme di assistenza di
cui al punto 2.3.4 del Provvedimento della Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di
Trento e
Bolzano 7 maggio 1998 – Linee guida del Ministero della
Sanità per le attività di riabilitazione.
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GASTROENTEROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Ecografo operativo
Spettrometro per breath test
PH-metro
Manometro
Per le attività di endoscopia si rinvia al punto
B.01.08, per quanto compatibile.
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GASTROENTEROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Ecografo operativo
Spettrometro per breath test
PH-metro
Manometro
Per le attività di endoscopia si rinvia al punto B.01.08,
per quanto
compatibile.
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NEUROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
Per le Stroke-unit:
Letti a più snodi con separèe
Apparecchiature per il monitoraggio dei parametri
vitali per posto letto
Materassi antidecubito
Eco-doppler con sonda transcranica
Defibrillatore
Elettrocardiografo
|
NEUROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
Per le Stroke-unit:
Letti a più snodi con separèe
Apparecchiature per il monitoraggio dei parametri vitali
per posto letto
Materassi antidecubito
Pompe per infusione enterale e parenterale
Eco-doppler con sonda transcranica
Defibrillatore
Elettrocardiografo
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NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
REQUISITI STRUTTURALI
Pareti con leggera imbottitura antitrauma Auletta
attrezzata per attività scolastica
REQUISITI TECNOLOGICI
Arredi fissi antitrauma con angoli protetti
Apparecchio EEG video-dinamico
Sistema di videoregistrazione con specchio unidirezionale
Materiale testologico
Materiale ludico per osservazione clinica
Tappeti soffici plastificati per l’osservazione
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NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
REQUISITI STRUTTURALI
Pareti con leggera imbottitura antitraumaAuletta
attrezzata per attività scolastica
REQUISITI TECNOLOGICI
Arredi fissi antitrauma con angoli protetti
Apparecchio EEG video-dinamico
Sistema di videoregistrazione con specchio unidirezionale
Materiale testologico
Materiale ludico per osservazione clinica
Tappeti soffici plastificati per l’osservazione
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REQUISITI TECNOLOGICI
Ecografo
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MALATTIE INFETTIVE
REQUISITI TECNOLOGICI
Ecografo
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EMATOLOGIA
Le strutture che svolgono attività di Trapianto devono
essere dotate di specifici ambienti ed attrezzature.
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EMATOLOGIA
Le strutture che svolgono attività di Trapianto devono
essere dotate di specifici ambienti ed attrezzature.
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CHIRURGIE SPECIALISTICHE
L’Area di degenza deve essere dotata delle specifiche
attrezzature.
|
CHIRURGIE SPECIALISTICHE
L’Area di degenza deve essere dotata delle specifiche
attrezzature.
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OCULISTICA
REQUISITI TECNOLOGICI
analizzatore della struttura retinica e della
papilla
autorefrattometro
biometro
cassette lenti
ecografo
facoemulsificatore
fluorangiografo
laser per fotocoagulazione retinica
laser per fotodinamica
laser per fotodistruzione Yag
microscopio endoteliale
microscopio operatorio
oftalmometro
sistema per lo studio dei potenziali
evocati ed ERG
topografo
vitrectomo
attrezzatura per crioterapia
diatermocoagulatore
trapano corneale
microperimetro
Le strutture che svolgono attività di Banca delle Cornee,
trattamento delle retinopatie, chirurgia dell’orbita e studio
dell’ipovisione, oltre a quelle previste, devono essere dotate di specifiche attrezzature.
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OCULISTICA
REQUISITI TECNOLOGICI
analizzatore della struttura retinica e della papilla
autorefrattometro
biometro
cassette lenti
ecografo
facoemulsificatore
fluorangiografo
laser per fotocoagulazione retinica
laser per fotodinamica
laser per fotodistruzione Yag
microscopio endoteliale
microscopio operatorio
oftalmometro
sistema per lo studio dei potenziali evocati ed ERG
topografo
vitrectomo
attrezzatura per crioterapia
diatermocoagulatore
trapano corneale
microperimetro
Le strutture che svolgono attività di Banca delle Cornee,
trattamento delle retinopatie, chirurgia dell’orbita e studio
dell’ipovisione, oltre a quelle previste, devono essere dotate di specifiche
attrezzature.
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C.01.03 C.01.03 REPARTO OPERATORIO(3)
Il numero complessivo di sale operatorie deve essere
definito, per ogni singola struttura, in funzione della tipologia e
complessità delle
prestazioni per specialità che vengono erogate ed in
particolare in relazione alla attivazione o meno
della
Day Surgery.
|
Il numero complessivo di sale operatorie deve essere
definito, per ogni singola struttura, in funzione della tipologia e
complessità delle prestazioni per specialità che vengono erogate ed in
particolare in relazione alla attivazione o meno della Day-Surgery.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
Il gruppo operatorio deve essere articolato in zone
progressivamente meno contaminate dallingresso del complesso operatorio fino
alle sale chirurgiche e devono essere garantite percorsi interni
differenziati per sporco” e “pulito e zone filtro d’ingresso e,
comunque, devono essere garantite almeno 2 sale operatorie fino a 50 posti
letto chirurgici.
La dotazione minima di ambienti per il gruppo
operatorio è la seguente:
- spazio filtro di entrata
degli operandi;
- zona filtro personale
addetto;
- zona preparazione
personale addetto;
- zona preparazione
utenti;
- zona risveglio utenti;
- zona relax operatori;
- servizi igienici del
personale;
- sala operatoria: deve
avere una superficie non inferiore a mq. 36 per le branche chirurgiche di
alta specialità; non inferiore a mq. 30 per interventi chirurgici di
media assistenza; non inferiore a mq 25 per piccoli interventi chirurgici
(è tollerato un massimo del 5% di scostamento sui mq specificati). Le
superfici delle pareti, del soffitto e del pavimento devono risultare
ignifughe, resistenti al lavaggio ed alla disinfezione, lisce e non scanalate,
con raccordo arrotondato tra pareti e pavimento. Questultimo deve
essereresistente agli agenti chimici e fisici, levigato e antisdrucciolo;
- le finestre devono
essere assenti (possibilità di vetrate non apribili nelle strutture
esistenti);
- le finestre
eventualmente presenti nel quartiere operatorio devono essere tutte
sigillate e prive di cassonetti per avvolgibili;
- devono essere assenti
i termosifoni;
- deposito presidi e
strumentario chirurgico, suddiviso organizzativamente in spazio/deposito
per:
1. armamentario
e materiale di medicazione;
2. attrezzature
e materiale pulito.
- deposito materiale
sporco;
- locale/spazio per il
lavaggio e sterilizzazione del materiale.
REQUISITI IMPIANTISTICI
La sala operatoria deve essere dotata di condizionamento
ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche igrotermiche:
-
temperatura interna invernale e estiva compresa
-
tra 20-24ºC;
-
umidità relativa estiva e invernale compresa tra 40-60%
ottenuta con vapore;
-
ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 15
v/h;
-
filtraggio aria 99.97%;
-
sovrappressione delle S.O. rispetto agli ambienti
circostanti e sovrappressione degli ambienti a maggiore sterilità rispetto a
quelli a minor grado di sterilità.
Devono essere assicurate le seguenti dotazioni
impiantistiche:
- impianto di gas medicali e impianto di aspirazione gas
anestetici direttamente collegato alle apparecchiature di anestesia,
ossigeno, aria compressa medicale a bassa pressione
per respiratori, aria compressa medicale ad alta pressione per apparecchi pneumatici
ove presenti, protossido di azoto;
-
acqua di raffreddamento per apparecchi
laser;
-
stazioni di riduzione della pressione per il reparto
operatorio; devono essere doppie per ogni gas medicale tecnico tali da
garantire un
-
adeguato livello di affidabilità;
-
impianto rilevazione incendi;
-
impianto allarmi di segnalazione esaurimento gas
medicali;
-
impianto di rilevamento ambientale gas e vapori di
anestesia provvisto di allarmi;
-
continuità elettrica
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
Il gruppo operatorio deve essere articolato in zone
progressivamente meno contaminate dallingresso del complesso
operatorio fino alle sale chirurgiche e devono essere garantite percorsi
interni differenziati per sporco” e “pulito e zone filtro
d’ingresso e, comunque, devono essere garantite almeno 2 sale operatorie fino
a 50 posti letto chirurgici.
La dotazione minima di ambienti per il gruppo operatorio
è la seguente:
- spazio filtro di entrata
degli operandi;
- zona filtro personale
addetto;
- zona preparazione
personale addetto;
- zona preparazione
utenti;
- zona risveglio utenti;
- zona relax operatori;
- servizi igienici del
personale;
- sala operatoria: deve
avere una superficie non inferiore a mq. 36 per le branche chirurgiche
di alta specialità; non inferiore a mq. 30 per interventi chirurgici di
media assistenza; non inferiore a mq 25 per piccoli interventi
chirurgici (è tollerato un massimo del 5% di scostamento sui mq
specificati).Le superfici delle pareti, del soffitto e del pavimento
devono risultare ignifughe, resistenti al lavaggio ed alla disinfezione,
lisce e non scanalate, con raccordo arrotondato tra pareti e pavimento.
Questultimo deve essere resistente agli agenti chimici e fisici,
levigato e antisdrucciolo;
- le finestre devono
essere assenti (possibilità di vetrate non apribili nelle strutture
esistenti);
- le finestre
eventualmente presenti nel quartiere operatorio devono essere tutte
sigillate e prive di cassonetti per avvolgibili;
- devono essere assenti i
termosifoni;
- deposito presidi e
strumentario chirurgico, suddiviso organizzativamente in spazio/deposito
per:
1. armamentario
e materiale di medicazione;
2. attrezzature
e materiale pulito.
- deposito materiale
sporco;
- locale/spazio per il
lavaggio e la sterilizzazione del materiale.
REQUISITI IMPIANTISTICI
La sala operatoria deve essere dotata di condizionamento
ambientale
che assicuri le seguenti caratteristiche igrotermiche:
-
temperatura interna invernale e estiva compresa tra
20-24ºC;
-
umidità relativa estiva e invernale compresa tra
40-60% ottenuta con vapore;
-
ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 15
v/h;
-
filtraggio aria 99.97%;
-
sovrappressione delle S.O. rispetto agli ambienti
circostanti e sovrappressione degli ambienti a maggiore sterilità rispetto a
quelli a minor grado di sterilità.
Devono essere assicurate le seguenti dotazioni
impiantistiche:
- impianto di gas medicali e impianto di aspirazione gas
anestetici direttamente collegato alle apparecchiature di anestesia, ossigeno,
aria compressa medicale a bassa pressione per
respiratori, aria compressa medicale ad alta pressione per apparecchi
pneumatici ove presenti, protossido di azoto;
-
acqua di raffreddamento per apparecchi laser;
-
stazioni di riduzione della pressione per il reparto
operatorio; devono essere doppie per ogni gas medicale tecnico tali da
garantire un adeguato livello di affidabilità;
-
impianto rilevazione incendi;
-
impianto allarmi di segnalazione esaurimento gas
medicali;
-
impianto di rilevamento ambientale gas e vapori di
anestesia
-
provvisto di allarmi;
-
continuità elettrica.
|
REQUISITI MINIMI TECNOLOGICI
Per ogni sala operatoria:
-
tavolo operatorio;
-
apparecchio per anestesia con sistema di evacuazione
dei gas dotato anche di spirometro e di monitoraggio della concentrazione di
ossigeno erogato, respiratore automatico dotato anche di allarme
-
per deconnessione paziente;
-
monitor per la rilevazione dei parametri vitali;
-
elettrobisturi;
-
aspiratori distinti chirurgici e per broncoaspirazione;
-
lampada scialitica;
-
diafanoscopio a parete;
-
strumentazione adeguata per gli interventi di chirurgia
generale e delle specialità chirurgiche;
-
un autoclave a vapore per sala operatoria e/o per
gruppo operatorio per la sterilizzazione di strumentario, teleria, in
mancanza di servizio centralizzato e/o esterno di sterilizzazione.
Per ogni gruppo operatorio devono essere garantite le
seguenti dotazioni tecnologiche:
-
frigoriferi per la conservazione di farmaci e emoderivati;
-
amplificatori di brillanza;
-
defibrillatore.
Per la zona risveglio:
-
gruppo per ossigenoterapia;
-
cardiomonitor e defibrillatore;
-
aspiratore per broncoaspirazione.
La sala operatoria deve essere dotata delle specifiche
attrezzature necessarie alle chirurgie specialistiche.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Per ogni sala operatoria devono essere garantite le
seguenti dotazioni
tecnologiche:
-
n°1 tavolo operatorio;
-
apparecchio per anestesia con sistema di evacuazione
dei gas dotato anche di spirometro e di monitoraggio della concentrazione diossigeno
erogato, respiratore automatico dotato anche di allarme per deconnessione
paziente;
-
monitor per la rilevazione dei parametri
vitali: ECG a doppia traccia, NIBP, saturimetro, capnografo;
-
n° 1 pallone AMBU;
-
n° 1 orologio contaminati;
-
elettrobisturi;
-
aspiratori distinti chirurgici e per
broncoaspirazione;
-
lampada scialitica;
-
diafanoscopio a parete ad incasso;
-
cestelli per biancheria sterile;
-
carrello portaferri;
-
strumentazione adeguata per gli interventi di
chirurgia generale e delle specialità chirurgiche;
-
un autoclave a vapore per sala operatoria e/o per
gruppo operatorio per la sterilizzazione di strumentario, teleria, in
mancanza di servizio centralizzato e/o
esterno di sterilizzazione.
Per ogni gruppo operatorio devono essere garantite le
seguenti dotazioni tecnologiche:
-
frigoriferi per la conservazione di farmaci e
emoderivati;
-
amplificatori di brillanza;
-
n° 1 respiratore automatico ventilatore
polmonare di riserva;
-
defibrillatore.
Per la zona risveglio devono essere garantite le
seguenti dotazioni tecnologiche:
-
gruppo per ossigenoterapia
-
aspirazione selettiva dei gas anestetici;
-
cardiomonitor e defibrillatore;
-
aspiratore per broncoaspirazione.
La sala operatoria deve essere dotata delle specifiche
attrezzature
necessarie alle chirurgie specialistiche.
|
REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazione deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica del personale
medico ed infermieristico deve essere rapportata alla
tipologia e al volume degli interventi chirurgici;
- lattivazione di una sala operatoria deve comunque
prevedere almeno un medico anestesista, due chirurghi e due infermieri professionali.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere rapportata alla tipologia e
al volume degli interventi chirurgici;
- lattivazione di una sala operatoria deve comunque prevedere
almeno un medico anestesista, due chirurghi e tre infermieri
professionali.
|
(3) Lettera abrogata dal R.R.
6\2020, art.7,
comma 6.1
C.01.04 C.01.04 PUNTO NASCITA - BLOCCO PARTO(4)
Il Punto nascita costituisce unità di assistenza per gravidanze
e neonati fisiologici.
Lattività viene svolta a livello ambulatoriale, area di
degenza, blocco parto.
Allinterno dello stesso presidio devono essere comunque
disponibili le seguenti prestazioni diagnostiche: radiologia, le comuni
analisi chimico-cliniche ed immunoematologiche.
Il blocco parto deve disporre di spazi per lo svolgimento
del parto, anche in regime di urgenza, per la prima assistenza ai neonati e
per l’attività chirurgica di tipo ostetrico. Deve essere garantita
lassistenza al neonato in attesa del trasporto protetto.
|
Il Punto nascita costituisce unità di assistenza per
gravidanze e neonati fisiologici.
Lattività viene svolta a livello ambulatoriale, area di
degenza, blocco parto.
Allinterno dello stesso presidio devono essere comunque
disponibili le seguenti prestazioni diagnostiche: radiologia, le comuni
analisi chimico-cliniche ed immunoematologiche.
Il blocco parto deve disporre di spazi per lo
svolgimento del parto, anche in regime di urgenza, per la prima assistenza ai
neonati e per l’attività chirurgica di tipo ostetrico. Deve essere garantita
lassistenza al neonato in attesa del trasporto protetto.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I requisiti vengono articolati rispetto alle due aree
principali di Spazi di Degenza e Blocco Parto.
Spazi di
Degenza.
Oltre agli spazi specifici già individuati per larea di
degenza indifferenziata, viene richiesta la seguente dotazione di ambienti:
-
area di assistenza neonatale in continuità con larea
di degenza di Ostetricia e Ginecologia, privilegiando il rooming-in;
-
numero di culle rapportato al volume di attività
svolta: devono essere garantite almeno 8 culle per neonati sani; tale
requisito per le strutture private viene dimensionato
-
secondo quanto stabilito dalla legge
regionale n°8 del 28 maggio 2004 all’art 21 comma 6;
- n. 1 culla per patologie neonatali lievi;
-
n. 1 incubatrice;
- n. 1 incubatrice da trasporto (ove necessario).
Blocco Parto.
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate .
La dotazione minima di ambienti per il blocco parto è la
seguente:
- zona
filtro per le partorienti;
- zona
filtro personale addetto;
- locale
travaglio, con massimo due posti letto, in cui sia garantita la
privacy della partoriente;
- sale
parto;
- isola
neonatale, localizzata all’interno della sala parto o comunicante con
questa;
- sala
operatoria, in assenza di blocco operatorio; deve garantire le stesse
prestazioni richieste per il gruppo operatorio. Il blocco parto
sprovvisto di Sala Operatoria deve essere ubicato nelle immediate
vicinanze di una sala operatoria; zona osservazione post-partum;
- deposito
presidi e strumentario chirurgico;
- servizi
igienici per le partorienti;
- locale
lavoro infermieri;
- deposito
materiale sporco;
- spazio
attesa per accompagnatore;
- locale
d’isolamento per malattie infettive presunte o in atto, sia per la donna
che per il neonato, o in assenza nell’area di degenza;
- sala
per effettuare tecniche di partoanalgesia dotata di respiratore e
monitor.
REQUISITI IMPIANTISTICI
I locali travaglio e parto devono essere dotati di condizionamento
ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche igrotermiche:
- temperatura
interna invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità
relativa estiva e invernale 30-60%
- ricambi
aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 6 v/h.
E inoltre prevista la seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto
di gas medicali e impianto di aspirazione gas anestetici direttamente
collegato alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni
di riduzione della pressione per il reparto operatorio: devono essere
doppie per ogni gas medicale/tecnico tali da garantire un adeguato
livello di affidabilità;
- impianto
rilevazione incendi;
- impianto
allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- Continuità
elettrica
|
REQUISITI STRUTTURALI
I requisiti vengono articolati rispetto alle due aree
principali di Spazi di Degenza e Blocco Parto.
Spazi di
Degenza.
Oltre agli spazi specifici già individuati per larea di
degenza indifferenziata, viene richiesta la seguente dotazione di ambienti:
- area di assistenza neonatale in continuità con larea
di degenza di Ostetricia e Ginecologia, privilegiando il rooming-in;
- numero di culle rapportato al volume di attività
svolta: devono essere garantite almeno 8 culle per neonati sani; tale
requisito per le strutture private viene dimensionato secondo quanto
stabilito dalla legge regionale n°8 del 28 maggio 2004 all’art 21 comma 6;
-
n. 1 culla per patologie neonatali lievi;
-
n. 1 incubatrice;
- n. 1 incubatrice da trasporto (ove necessario).
Blocco Parto.
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per il blocco parto è la
seguente:
- zona
filtro per le partorienti;
- zona
filtro personale addetto;
- locale
travaglio, con massimo due posti letto, in cui sia garantita la privacy
della partoriente;
- sale
parto;
- isola
neonatale, localizzata all’interno della sala parto o comunicante con
questa;
- sala
operatoria, in assenza di blocco operatorio; deve garantire le stesse
prestazioni richieste per il gruppo operatorio. Il blocco parto
sprovvisto di Sala Operatoria deve essere ubicato nelle immediate
vicinanze di una sala operatoria;
- zona
osservazione post-partum;
- deposito
presidi e strumentario chirurgico;
- servizi
igienici per le partorienti;
- locale
lavoro infermieri;
- deposito
materiale sporco;
- spazio
attesa per accompagnatore;
- locale
d’isolamento per malattie infettive presunte o in atto, sia per la donna che per il neonato, o in
assenza nell’area di degenza;
- sala
per effettuare tecniche di partoanalgesia dotata di respiratore e
monitor.
REQUISITI IMPIANTISTICI
I locali travaglio e parto devono essere dotati di
condizionamento ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche
igrotermiche:
- temperatura
interna invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità
relativa estiva e invernale 30-60%
- ricambi
aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 6 v/h.
E inoltre prevista la seguente dotazione minima
impiantistica:
- impianto
di gas medicali e impianto di aspirazione gas anestetici direttamente
collegato alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni
di riduzione della pressione per il reparto operatorio: devono essere
doppie per ogni gas medicale/tecnico tali da garantire un adeguato
livello di affidabilità;
- impianto
rilevazione incendi;
- impianto
allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- Continuità
elettrica.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Sala travaglio-parto:
-
testa letto con gas medicali;
- letto trasformabile per travaglio;
-
lampada scialitica mobile;
-
cardiotocografo.
Isola Neonatale:
- lettino di rianimazione con lampade radianti;
-
erogatore di O2;
- erogatore o compressore per aria;
-
aspiratore.
|
REQUISITI TECNOLOGICI:
Sala Travaglio-Parto:
-
testa letto con gas medicali;
-
letto trasformabile per travaglio;
-
lampada scialitica mobile;
-
cardiotocografo;
-
vacuum extractor;
-
forcipe;
-
possibilità permanente di accesso
allecografia anche di urgenza;
-
apparecchiature per anestesia:
-
2 laringoscopi con set di lame per adulti;
-
1 ventilatore per adulti;
-
2 pulsossimetricapnometri;
- 1 monitor defibrillatore dotato anche di
cavo paziente;
- 1 monitor pressione arteriosa incruenta
adulti;
-
2 pompe peristaltiche;
-
2 pompe a siringa;
-
serie di tubi tracheali adulti;
-
1 orologio contasecondi;
- armamentario farmacologico per le necessità
ostetriche e anestesiologico-internistiche.
Isola Neonatale:
- lettino
di rianimazione con lampade radianti;
- erogatore
di O2 , con umidificatore;
- erogatore
o compressore per aria;
- aspiratore;
- cannule
aspiramuco, sondini gastrici;
- clamps
per cordone ombelicale e forbici;
- mascherine
facciali (di diversa misura), meglio se trasparenti, a ridotto spazio
morto;
- n.1 a parete autoespandibile con valvola
limitatrice della pressione massima (30-35 cm H~O)
- n. 2. a parete flesso-espandibile, con
volume del pallone superiore a 500 ml (questo tipo consente ai neonati il
respiro spontaneo in CPAP con flusso continuo tra le insufflazionimanuali);
- laringoscopi
a lama retta (di varie misure);
- tubi
endotracheali, monouso, sterili, di diametro 2-2, 5-3, 5 mm;
- cannule
oro-faringee, tipo Mayo;
- orologio
contasecondi;
- pinze
di Magill;
- cateteri
per vasi ombelicali di 3, 5-5-8 Fr.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi: la dotazione organica del personale medico
ed infermieristico deve essere rapportata al volume dei parti e comunque,
sullarco delle 24 ore, larticolazione dei turni del personale medico e infermieristico
deve garantire la presenza di almeno un medico ostetrico e di una ostetrica.
Deve essere garantita comunque lassistenza al neonato
anche attraverso il trasporto protetto.
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REQUISITI ORGANlZZATIV1
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi:
- dotazione organica del personale la dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata al
volume dei parti e comunque, 24 ore su 24, larticolazione dei turni del
personale medico e infermieristico deve garantire la presenza di almeno un medico
e di un ostetrica; deve essere inoltre garantita, nell’arco delle 24 ore
la presenza di un infermiere o infermiere pediatrico e la disponibilità di un
pediatra e di un anestesista che garantiscano un intervento immediato.
Deve essere garantita comunque lassistenza al neonato
anche attraverso il trasporto protetto.
|
(4) Lettera abrogata dal R.R.
6\2020, art.7,
comma 6.1
C.01.05 C.01.05 RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA
Le attività di rianimazione e terapia intensiva sono
dedicate al trattamento intensivo dei soggetti affetti da una o più
insufficienze d’organo acute, potenzialmente reversibili, tali da comportare pericoli
di vita ed insorgenze di complicanze maggiori.
La configurazione ambientale delle unità di rianimazione
e terapia intensiva può essere a degenza singola o a degenze multiple.
Per i requisiti strutturali, impiantistici e tecnologici
delle camere iperbariche si rinvia alle norme vigenti.
|
Le attività di rianimazione e terapia intensiva sono
dedicate al trattamento intensivo dei soggetti affetti da una o più
insufficienze d’organo acute, potenzialmente reversibili, tali da comportare
pericoli di vita ed insorgenze di complicanze maggiori.
La configurazione ambientale delle unità di rianimazione
e terapia intensiva può essere a degenza singola o a degenze multiple.
Per i requisiti strutturali, impiantistici e tecnologici
delle camere iperbariche si rinvia alle norme vigenti.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per la rianimazione e
terapia intensiva è la seguente:
- zona
filtro per i degenti;
- zona
filtro personale addetto
- degenze
dotate di spazio tale da consentire agevoli manovre assistenziali sui
quattro lati;
- locale
per pazienti infetti dotato di zona filtro;
- locale
medici;
- locale
lavoro infermieri anche ai fini della preparazione delle terapie
infusionali e presidi;
- locale
per colloqui ed attesa destinato ai parenti dei ricoverati;
- servizi
igienici per il personale;
- deposito
presidi sanitari ed altro materiale pulito;
- deposito
materiale sporco.
REQUISITI IMPIANTISTICI
La terapia intensiva deve essere dotata di condizionamento
ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche igrotermiche:
- temperatura interna
invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità relativa estiva
e invernale 40-60%
- ricambi aria/ora (aria
esterna senza ricircolo) 6 v/h
E’ inoltre prevista la seguente dotazione minima
impiantistica:
- impianto
di gas medicali;
- impianto
rilevazione incendi;
- impianto
allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- deve
essere garantita la continuità elettrica.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per la rianimazione e
terapia intensiva è la seguente:
- zona
filtro per i degenti;
- zona
filtro personale addetto
- degenze
dotate di spazio tale da consentire agevoli manovre assistenziali sui
quattro lati;
- locale
per pazienti infetti dotato di zona filtro;
- locale
medici;
- locale
lavoro infermieri anche ai fini della preparazione delle terapie
infusionali e presidi;
- locale
per colloqui ed attesa destinato ai parenti dei ricoverati di
dimensioni idonee;
- servizi
igienici per il personale;
- deposito
presidi sanitari ed altro materiale pulito;
- deposito
materiale sporco;
- stanza
dotata di servizi igienici per medico di guardia;
- spogliatoio
di dimensioni idonee per il personale con locali differenziati per i due
sessi;
- deposito
per attrezzature di riserva /sterili di dimensioni adeguate;
- deposito
materiale lettereccio (guanciali, lenzuola, coperte, teli asciugamani e
da bagno, etc.).
REQUISITI IMPIANTISTICI
La terapia intensiva deve essere dotata di
condizionamento ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche
igrotermiche:
- temperatura interna
invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità relativa estiva
e invernale 40-60%
- ricambi aria/ora (aria
esterna senza ricircolo) 6 v/h
E’ inoltre prevista la seguente dotazione minima
impiantistica:
- impianto
di gas medicali;
- impianto
rilevazione incendi;
- impianto
allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- deve
essere garantita la continuità elettrica tramite gruppo elettrico di
continuità, stabilizzatore e gruppo elettrogeno.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantite le seguenti dotazioni
minime tecnologiche:
- letto
tecnico attrezzato per la rianimazione con materassino antidecubito;
- apparecchio
per anestesia con sistema di evacuazione dei gas dotato anche di
spirometro e di monitoraggio della concentrazione di ossigeno erogato,
respiratore automatico dotato anche di allarme per deconnessione
paziente;
- monitor
per la rilevazione dei parametri vitali;
- aspiratore
per broncoaspirazione;
- lampada
scialitica o fonte di illuminazione anche per piccoli interventi;
- diafanoscopio
a parete;
- frigoriferi
per la conservazione di farmaci e emoderivati;
- carrello
di emergenza/urgenza dotato di defibrillatore,
pace maker esterno e sincronizzatore;
- emogasanalizzatore
ed emossimetro;
- fibrobroncoscopio,
nelle unità di rianimazione.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantite le seguenti dotazioni
tecnologiche:
- letto
tecnico attrezzato per la rianimazione con materassino antidecubito;
- ventilatore
automatico da rianimazione dotato di diversificate modalità di
ventilazione sia per la ventilazione assistita che per il divezzamento,
fornito di sistemi di allarme standardizzati per la sicurezza
dell’utente;
- monitor
per la rilevazione dei parametri vitali (respiratorio, cardiologico,
pressorio sia incruento e/o cruento, PIC, tonometria);
- aspiratori
per broncoaspirazione;
- lampada
scialitica o fonte di illuminazione anche per piccoli interventi;
- diafanoscopio
a parete;
- frigoriferi
per la conservazione dei farmaci e emoderivati;
- maker
esterno e sincronizzatore;
- emogasanalizzatore
ed emossimetro;
- fibrobroncoscopio,
nelle unità di rianimazione;
- ecocardiografo;
- emodiafiltratore;
- infusore
rapido;
- pompe
da infusione
- raffreddatore/riscaldatore
paziente;
- elettroencefalografo
a 12 canali.
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REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica
del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata alla tipologia
dell’attività svolta e al volume complessivo degli interventi chirurgici
effettuati.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti
organizzativi:
- la
dotazione organica del personale medico ed infermieristico deve essere
rapportata alla tipologia ed al volume dell’attività svolta in
terapia intensiva, dei posti letto/ricoveri e del numero di
interventi chirurgici effettuati.
Devono esistere Regolamenti interni e Linee guida,
ivi compresi i Protocolli di accesso alla degenza stessa, per lo svolgimento
delle principali attività di routine e per la gestione delle urgenze
intraospedaliere e di pronto soccorso/DEA, concordati
con le strutture organizzative interessate.
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C.01.06 C. 01.06 RADIOTERAPIA
L attività di radioterapia è svolta mediante limpiego
di fonti radioattive e di sorgenti di radiazioni ionizzanti ed è diretta al
trattamento
della malattia neoplastica e, in casi selezionati, al trattamento
di patologie non neoplastiche, a carattere malformativo e/o cronico
degenerativo.
|
L’attività di radioterapia è svolta mediante l’impiego
di fonti radioattive e di sorgenti di
radiazioni ionizzanti ed e diretta al trattamento della malattia neoplastica
e, in casi selezionati, al
trattamento di patologie non neoplastiche, a carattere
malformativo e/o cronico degenerativo. L’ambulatorio di radioterapia è
classificato esclusivamente come struttura di Classe 2.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di radioterapia
è la seguente:
- aree
di attesa per gli utenti trattati;
- spazi
adeguati per accettazione, attività amministrativa ed archivio;
- una
sala di simulazione;
- un
bunker di terapia;
- un
locale per la conformazione dei campi di irradiazione, per la
contenzione e la protezione dell’utente in corso di terapia, per la
verifica dosimetrica;
- un
locale visita;
- un
locale per trattamenti farmacologici
brevi;
- un
locale per la conservazione e manipolazione delle sostanze radioattive;
- servizi
igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- uno
o più spogliatoi per gli utenti in relazione alle sale di terapia e alle
sale visite presenti e comunicanti con le stesse.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di
radioterapia è la seguente:
- aree
di attesa per gli utenti trattati;
- spazi
adeguati per accettazione, attività amministrativa ed archivio;
- una
sala di simulazione;
- un
bunker di terapia;
- un
locale per la conformazione dei campi di irradiazione, per la contenzione e la protezione
dell’utente in corso di terapia, per la verifica dosimetrica;
- un
locale visita;
- un
locale per trattamenti farmacologici
brevi;
- un
locale per la conservazione e manipolazione delle sostanze radioattive;
- servizi
igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- uno
o più spogliatoi per gli utenti in relazione alle sale di terapia e alle
sale visite presenti e comunicanti con le stesse.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantiti i seguenti requisiti tecnologici
minimi.
- simulatore
per radioterapia ovvero la piena disponibilità di una diagnostica
radiologica (convenzionale o computerizzata) dedicata alla definizione
tecnica e pianificazione dei trattamenti;
- unità
di terapia a fasci collimati (telecobalto terapia, acceleratore
lineare);
- attrezzatura
per la valutazione della dose singola e dei relativi tempi di
trattamento;
- apparecchiature
per il controllo dosimetrico clinico.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantiti i seguenti requisiti
tecnologici:
- simulatore
per radioterapia ovvero la piena disponibilità di una diagnostica
radiologica (convenzionale o computerizzata) dedicata alla definizione
tecnica e pianificazione dei trattamenti;
- unità
di terapia a fasci collimati (telecobalto terapia, acceleratore
lineare);
- attrezzatura
per la valutazione della dose singola e dei relativi tempi di
trattamento;
- apparecchiature
per il controllo dosimetrico clinico;
- centratori
laser;
- accessori
per radioterapia stereotassica;
- attrezzatura
per la confezione di immobilizzatori (o sistemi di riposizionamento
digitali) e schermature personalizzate;
- sistema
di calcolo computerizzato tridimensionale;
- fantoccio
ad acqua.
Per la brachiterapia:
- apparecchio
di brachiterapia a caricamento remoto;
- sistema
di calcolo della dose computerizzato.
Per la irradiazione corporea totale:
- accessori
per irradiazione corporea totale.
Per la Radioterapia intraoperatoria:
- acceleratore
lineare da sala operatoria.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni unità di radioterapia deve assicurare i seguenti
requisiti minimi organizzativi:
- il
personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla
tipologia e al volume delle prestazioni erogate;
- attivazione
di un sistema di controllo di qualità;
- ad
ogni unità di radioterapia deve essere garantita, in caso di necessità,
la possibilità di accesso ad un settore di degenza ove sia possibile
lassistenza dei pazienti trattati;
- qualora
vi fosse disponibilità di una sola unità di terapia, si dovrà provvedere
alla formalizzazione di un protocollo di collaborazione con unaltra
unità operativa di radioterapia, in modo da garantire la continuità
terapeutica in caso di guasto alle apparecchiature.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni unità di radioterapia deve assicurare i requisiti
minimi organizzativi riportati nel seguito.
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate e, comunque,
devono essere garantiti almeno:
- un medico specialista
in radioterapia che deve essere presente per l’intero orario di apertura
della struttura;
- due tecnici di
radiologia che svolgono le operazioni di loro spettanza sotto la
costante supervisione del medico;
- deve essere garantita
la presenza di un’unità infermieristica per l’intero orario di
erogazione delle prestazioni;
- indipendentemente dal
numero dei pazienti trattabili lo specialista deve potersi avvalere di
un esperto di fisica medica; per un n. di pazienti trattati superiore a
300/anno lesperto in fisica medica deve essere dedicato a tempo pieno o
deve appartenere al servizio di Fisica sanitaria.
Deve essere garantita la attivazione di un sistema di
controllo di qualità.
Ad ogni unità di radioterapia deve essere garantita, in
caso di necessità, la possibilità di accesso ad un settore di degenza ove
sia possibile l’assistenza dei pazienti trattati.
Qualora vi fosse disponibilità di una sola unità di
terapia, si dovrà provvedere alla formalizzazione di un protocollo di
collaborazione con
un’altra unità operativa di radioterapia, in modo da
garantire la continuità terapeutica in caso di guasto alle
apparecchiature.
|
C.01.07 C. 01.07 DAY HOSPITAL
Il day-hospital deve disporre di spazi per il trattamento
diagnostico-terapeutico e per il soggiorno dei pazienti in regime di ricovero
a
tempo parziale (di tipo diurno).
|
Il day-hospital deve disporre di spazi per il
trattamento diagnostico-terapeutico e per il soggiorno dei pazienti in regime
di ricovero a tempo parziale (di tipo diurno). L’attività di
ospedalizzazione a ciclo diurno è condizionata dall’esistenza della relativa
struttura organizzativa che svolge attività in regime di ricovero ordinario.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate. La dotazione di ambienti per il
day-hospital è la seguente:
- spazio
da dedicare alle attività di segreteria, registrazione, archivio;
- spazio
attesa;
- locale
visita;
- ambienti
dedicati alla degenza;
- locale
lavoro infermieri;
- cucinetta;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- servizi
igienici distinti per utenti e per il personale.
Ad eccezione degli ambienti dedicati alla degenza in
regime di ricovero diurno, qualora la funzione di day-hospital si svolga
all’interno di un’area di degenza, i servizi di supporto sopraindicati possono
essere comuni.
REQUISITI IMPIANTISTICI:
La dotazione impiantistica prevista è la seguente:
- impianto
rilevazione incendi.
Dotazione di arredi per le camere di degenza:
- impianto
chiamata sanitari con segnalazione acustica e luminosa;
- utilities
per attività alberghiera.
Dotazione di arredi per il locale visita trattamento:
- attrezzature
idonee in base alle specifiche attività;
- lettino
tecnico.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate. La dotazione di ambienti per il
day-hospital è la seguente:
- spazio
da dedicare alle attività di segreteria, registrazione, archivio;
- spazio
attesa;
- locale
visita;
- ambienti
dedicati alla degenza;
- locale
lavoro infermieri;
- cucinetta;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- servizi
igienici distinti per utenti e per il personale.
Ad eccezione degli ambienti dedicati alla degenza in
regime di ricovero diurno, qualora la funzione di day-hospital si svolga
all’interno di un’area di degenza, i servizi di supporto sopraindicati
possono essere comuni.
REQUISITI IMPIANTISTICI:
La dotazione impiantistica prevista è la seguente:
- impianto
rilevazione incendi.
Dotazione di arredi per le camere di degenza:
- impianto
chiamata sanitari con segnalazione acustica e luminosa;
- utilities
per attività alberghiera.
Dotazione di arredi per il locale visita trattamento:
- attrezzature
idonee in base alle specifiche attività;
- lettino
tecnico.
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REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi:
-
la dotazione organica del personale medico ed infermieristico
deve essere rapportata al volumedelle attività e delle patologie trattate;
-
nellarco delle ore di attività di day hospital deve essere
garantita la presenza di almeno un medico e un infermiere professionale anche
non dedicati.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi:
-
la dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere rapportata al volume delle attività e delle
patologie trattate;
-
nell’arco delle ore di attività di day-hospital deve
essere garantita la presenza di almeno un medico e un infermiere, anche non
dedicati.
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C.01.08 C.01.08 DAY-SURGERY
Con il termine chirurgia di
giorno (day-surgery) si intende la possibilità clinica, organizzativa ed
amministrativa di effettuare interventi chirurgici od anche procedure
diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive in regime di ricovero
limitato alle sole ore di giorno, in anestesia locale, loco-regionale,
generale.
Le attività di day-surgery
possono essere erogate nelle strutture che svolgono anche attività in regime di
ricovero ordinario.
Le attività di day-surgery
possono essere effettuate secondo tre possibili modelli e
cioè:
a) Unità autonoma di
day-surgery dotata di accettazione, degenza, sale operatorie, uffici
amministrativi, ed altri eventuali servizi indipendenti; tali unità sono dotate
di propri locali, mezzi e personale, e sono quindi autonome dal punto di vista
strutturale, amministrativo e gestionale;
b) Unità operativa di
degenza monospecialistica o multidisciplinare all’interno di un ospedale o di
una casa di cura, con attività a carattere chirurgico, esclusivamente dedicata
ai casi di chirurgia di giorno; i pazienti possono usufruire delle sale
operatorie centrali secondo orari o turni prestabiliti, oppure di sale
operatorie dedicate;.
c) posti letto dedicati
all’interno dell’Unità di degenza ordinaria di un ospedale o di una casa di
cura, con attività a carattere chirurgico; è un modello che garantisce tale
regime assistenziale anche in ospedali o case di cura con un volume minore di
attività; in questo modello organizzativo i pazienti usufruiscono delle sale
operatorie centrali secondo giornate o turni prestabiliti.
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Con il termine chirurgia di
giorno (day-surgery) si intende la possibilità clinica, organizzativa ed
amministrativa di effettuare interventi chirurgici od anche procedure
diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive in regime di ricovero
limitato alle sole ore del giorno, in anestesia locale, loco-regionale,
generale.
Le attività di day-surgery
possono essere erogate nelle strutture che svolgono attività in regime di
ricovero ordinario.
Le attività di day-surgery
possono essere effettuate secondo tre possibili modelli e
cioè:
a) Unità autonoma di
day-surgery dotata di accettazione, degenza, sale operatorie, uffici
amministrativi, ed altri eventuali servizi indipendenti; tali unità sono dotate
di propri locali, mezzi e personale, e sono quindi autonome dal punto di vista
strutturale, amministrativo e gestionale;
b) Unità operativa di
degenza monospecialistica o multidisciplinare all’interno di un ospedale o di
una casa di cura, con attività a carattere chirurgico, esclusivamente dedicata
ai casi di chirurgia di giorno; i pazienti possono usufruire delle sale
operatorie centrali secondo orari o turni prestabiliti, oppure di sale
operatorie dedicate;.
c) posti letto dedicati all’interno dell’Unità
di degenza ordinaria di un ospedale o di una casa di cura, con attività a
carattere chirurgico; è un modello che garantisce tale regime assistenziale
anche in ospedali o case di cura con un volume minore di attività; in questo
modello organizzativo i pazienti usufruiscono delle sale operatorie centrali
secondo giornate o turni prestabiliti.
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REQUISITI
STRUTTURALI
Per quanto riguarda i
requisiti strutturali, questi devono essere subordinati alla scelta del modello
organizzativo con riferimento alle Linee Guida, di cui all’Accordo Stato-Regioni
del 1.8.2002.
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per il daysurgery è la seguente:
- spazio attesa;
- spazio registrazione
archivio;
- filtro sala operatoria;
- sala operatoria: deve possedere gli stessi
requisiti indicati per il gruppo operatorio;
- zona preparazione personale
addetto;
- zona preparazione paziente;
- zona risveglio;
- deposito materiali sterili e strumentario
chirurgico;
- locale visita;
- camera degenza, che deve possedere gli
stessi requisiti previsti al punto C.01.02;
- cucinetta;
- servizi igienici pazienti;
- servizi igienici personale;
- deposito pulito;
- deposito sporco.
Ad eccezione degli ambienti
dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la funzione di
day-surgery si svolga all’interno di un’area di degenza, i servizi di supporto
soprindicati possono essere comuni.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Le caratteristiche
igrometriche per la sala
operatoria coincidono con
quelle del gruppo operatorio.
Dotazione di arredi per le
camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con segnalazione
acustica luminosa;
- utilities per attività
alberghiera.
Dotazione di arredi per il
locale
visita/trattamento:
- attrezzature idonee in base
alle
specifiche
attività;
E’ inoltre prevista la
seguente dotazione
impiantistica:
- impianto gas medicali
- impianto chiamata sanitari;
- aspirazione gas medicali direttamente
collegata alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni di riduzione delle pressioni per il
reparto operatorio. Devono essere doppie per ogni gas medicale/tecnico e tali da
garantire un adeguato livello di affidabilità;
- impianto allarmi di segnalazione di
esaurimento dei gas medicali.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Per quanto riguarda i
requisiti strutturali, questi devono essere
subordinati alla scelta del
modello organizzativo con riferimento alle Linee Guida, di cui all’Accordo
Stato-Regioni del 1.8.2002.
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per il day-surgery è la seguente:
- spazio attesa;
- spazio registrazione
archivio;
- filtro sala operatoria;
- sala operatoria: deve possedere gli stessi
requisiti indicati per il gruppo
operatorio;
- zona preparazione personale
addetto;
- zona preparazione paziente;
- zona risveglio;
- deposito materiali sterili e strumentario
chirurgico;
- locale visita;
- camera degenza, che deve possedere gli stessi
requisiti previsti al punto C.01.02;
- cucinetta;
- servizi igienici pazienti;
- servizi igienici personale;
- deposito pulito;
- deposito sporco.
Ad eccezione degli ambienti
dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la funzione di
day-surgery si svolga all’interno di un’area di degenza, i servizi di supporto
soprindicati possono essere comuni.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Le caratteristiche
igrometriche per la sala operatoria coincidono con quelle del gruppo
operatorio.
Dotazione di arredi per le
camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con segnalazione
acustica luminosa;
- utilities per attività
alberghiera.
Dotazione di arredi per il
locale visita/trattamento:
- attrezzature idonee in base alle specifiche
attività;
- lettino tecnico;
E’ inoltre prevista la
seguente dotazione impiantistica:
- impianto gas medicali
- impianto chiamata sanitari;
- aspirazione gas medicali direttamente
collegata alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni di riduzione delle pressioni per il
reparto operatorio.
Devono essere doppie per
ogni gas medicale/tecnico e tali da
garantire un adeguato
livello di affidabilità;
- impianto allarmi di segnalazione di
esaurimento dei gas medicali.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La sala operatoria deve
possedere gli stessi requisiti tecnologici di cui al punto
C.01.03.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La sala operatoria deve possedere gli stessi
requisiti tecnologici di cui al punto C.01.03.
|
REQUISITI MINIMI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante
prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
la dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere rapportata al volume delle attività e delle
patologie trattate; nellarco delle ore di attività di day surgery deve essere
garantita la presenza di almeno un medico e un infermiere professionale anche
non dedicati.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante
prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere rapportata al volume delle attività e delle
patologie trattate; in particolare, nell’arco delle ore di attività della
day-surgery deve essere garantita la presenza di almeno:
- un medico, un
infermiere ed un ausiliario/OTA ;
- r l’espletamento
dellattività anestesiologica, un medico
specializzato in anestesia e
rianimazione; il medico specialista in anestesia e rianimazione deve essere
presente per tutta la durata dell’intervento, anche se condotto in sedazione
endovenosa e fino al pieno recupero della coscienza dell’operato e della sua
permanenza in Sala Operatoria;
- nel caso di prestazioni di radiologia
interventistica deve essere garantita la presenza di un tecnico sanitario di
radiologia;
- deve essere garantita
la reperibilità medica per le 24 ore
giornaliere; le modalità
secondo le quali è organizzata la
reperibilità devono essere
definite per iscritto e rese note al paziente al momento della
dimissione.
- in caso di necessità, il medico reperibile
deve assicurare il ricovero del paziente nella struttura di ricovero di
riferimento;
- le procedure di selezione del paziente in base
alla valutazione clinica, alle condizioni logistiche e familiari secondo quanto
eventualmente riportato nelle specifiche linee guida;
- la definizione del percorso assistenziale
tramite l’elaborazione dei relativi protocolli di ammissione, cura e
dimissione;
- l’informazione ed il consenso
informato;
- la garanzia della continuità assistenziale,
prevedendo in particolare
le modalità di collegamento
con la struttura, i rapporti con i medici di medicina generale e pediatri di
libera scelta, la gestione delle complicanze e/o delle urgenze ed il
follow-up;
- durante lorario di funzionamento, i locali
adibiti alle attività di daysurgery non possono essere utilizzati per altre
attività; gli orari di funzionamento devono essere chiaramente individuati ed
esplicitati;
- gli interventi effettuati devono essere
riportati su apposito Registro, unitamente a:
- elementi identificativi
del paziente,
-
diagnosi,
- nominativi e qualifica
degli operatori,
- procedura
eseguita,
- ora di inizio e fine della
procedura stessa,
- eventuali tecniche
sedative del dolore utilizzate,
- tipo di
anestesia,
- complicanze
immediate.
Per ogni paziente dovrà
essere compilata una specifica cartella clinica all’interno della quale dovranno
essere conservate la scheda anestesiologica e la scheda di monitoraggio
postoperatorio del paziente.
Deve essere predisposta una
relazione di dimissione, destinata al medico curante, contenente tutti gli
elementi relativi all’intervento ed alla procedura eseguita, unitamente alle
prescrizioni terapeutiche eventualmente
proposte.
All’atto della dimissione
il paziente dovrà ricevere idonee istruzioni e l’eventuale recapito di un
anestesista e/o di un chirurgo nelle successive 24 ore, oltre ad una breve
relazione con la indicazione delle possibili complicanze e la
terapia. |
C.01.09 MEDICINA TRASFUSIONALE E FRIGOEMOTECA (5)
Ogni Presidio di ricovero
deve essere presente una frigoemoteca (F.E.) collegata con il servizio di
immunoematologia e trasfusione o con il centro trasfusionale territorialmente
competente (L.107/90, D.P.R. 7 aprile 1994, D.M.S. 1 settembre
1995).
Il Servizio di Medicina
trasfusionale è regolato, per quanto riguarda i requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi dal DPCM 1.9.2000, fatte salve eventuali ulteriori
modificazioni.
La frigoemoteca deve
risultare in possesso delle caratteristiche definite dal D.M.S. del 1 settembre
1995.
In particolare, deve
essere previsto un locale/spazio per frigoemoteca, con spazio per
registrazione/segreteria.
|
Ogni Presidio di ricovero
deve essere presente una frigoemoteca (F.E.) collegata con il servizio di
immunoematologia e trasfusione o con il centro trasfusionale territorialmente
competente (L. 107/90, D.P.R. 7 aprile 1994, D.M.S. 1 settembre
1995).
Il Servizio di Medicina
trasfusionale è regolato, per quanto riguarda i requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi dal DPCM 1.9.2000, fatte salve eventuali ulteriori
modificazioni.
La frigoemoteca deve
risultare in possesso delle caratteristiche definite dal D.M.S. del 1 settembre
1995.
In particolare, deve essere
previsto un locale/spazio per frigoemoteca, con spazio per
registrazione/segreteria.
Le strutture che svolgono
attività di Banca delle cellule del cordone ombelicale, Banca dell’osso e
Tipizzazione tissutale devono essere dotate di specifiche
attrezzature. |
(5) MEDICINA TRASFUSIONALE E FRIGOEMOTECA
C.01.10 ANATOMIA PATOLOGICA
L’anatomia patologica
consiste in attività diagnostica su organi o campioni di organi (tessuti,
cellule, liquidi biologici ecc.) in vivo o su cadavere.
|
L’anatomia patologica consiste in attività
diagnostica su organi o campioni di organi (tessuti, cellule, liquidi biologici
ecc.) in vivo o su cadavere.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Devono essere assicurati i
seguenti requisiti strutturali:
- locali separati per le
attività operative, in particolare per accettazione
campioni;
riduzione pezzi e
preparazione campioni; inclusione, colorazione e montaggio preparato;
osservazione microscopica;
- locale per archivio
(istoteca, gitoteca,
blocchetti in paraffina,
conservazione
materiale
autoptico);
sala autoptica distinta
dai depositi e dalle aree di osservazione. Il tavolo settorio e il suo
posizionamento devono permettere un’agevole esecuzione delle tecniche autoptiche
e una corretta eliminazione dei liquami. Le porte di accesso devono prevedere
comando di apertura automatizzato.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate. Devono
essere assicurati i seguenti requisiti strutturali:
- locali separati per le
attività operative, in particolare per accettazione campioni; riduzione pezzi e
preparazione campioni; inclusione, colorazione e montaggio preparato;
osservazione microscopica;
- locale per archivio
(istoteca, gitoteca, blocchetti in paraffina,
conservazione materiale
autoptico);
- sala autoptica distinta
dai depositi e dalle aree di osservazione. Il tavolo settorio e il suo
posizionamento devono permettere un’agevole esecuzione delle tecniche autoptiche
e una corretta eliminazione dei liquami. Le porte di accesso devono prevedere
comando di apertura automatizzato.
Qualora la struttura di
ricovero non fosse dotata del servizio, deve garantire tale attività diagnostica
attraverso stipula convenzionale con altra Unità Operativa di Anatomia
Patologica.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed
accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate e, comunque, devono essere assicurati almeno i seguenti requisiti minimi
tecnologici:
- banchi da laboratori;.
- cappe aspiranti, di
numero e tipo adeguati alle esigenze operative;
- processatore automatico;
- coloratore automatico;
- dispensatore automatico di
paraffina;
- microtomo;
- criostato;
- centrifuga/citocentrifuga;
- stufa e essiccatore;
- bagno stendifettine;
- frigorifero/congelatore, per la conservazione
dei pezzi anatomici e campioni, dotato di registratori di temperatura, di
sistema di allarme e possibilmente collegato a gruppi di continuità o ad una
linea di alimentazione preferenziale: tali frigoriferi devono essere dotati di
un sistema di registrazione dei parametri operativi, che conservi traccia dei
malfunzionamenti avvenuti in assenza di personale;
- bilancia analitica e
tecnica;
- microscopi.
Per i requisiti
tecnologici relativi ai settori di istopatologia e citodiagnostica si rinvia al
DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed
accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate, e comunque devono essere assicurati almeno i seguenti requisiti
tecnologici:
- banchi da laboratori;.
- cappe aspiranti, di numero e tipo adeguati
alle esigenze operative;
- processatore
automatico;
- coloratore automatico;
- dispensatore automatico di
paraffina;
- microtomo;
- criostato;
- centrifuga/citocentrifuga;
- stufa e essiccatore;
- bagno stendifettine;
- frigorifero/congelatore, per la conservazione
dei pezzi anatomici e campioni, dotato
di registratori di temperatura, di sistema di allarme e possibilmente collegato
a gruppi di continuità o ad una linea di alimentazione preferenziale: tali
frigoriferi devono essere dotati di un sistema di registrazione dei parametri
operativi, che conservi traccia dei malfunzionamenti avvenuti in assenza di
personale;
- bilancia analitica e
tecnica;
- microscopi.
Per i requisiti tecnologici relativi ai
settori di istopatologia e citodiagnostica si rinvia al DPCM 10.02.1984, per
quanto compatibile.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla tipologia delle
prestazioni erogate.
Deve esistere un regolamento
interno o linee guida per lo svolgimento delle principali attività di gestione
concordati con i servizi competenti; in
particolare:
- deve essere previsto il collegamento
funzionale in modo preferenziale con i blocchi operatori per le prestazioni
istopatologiche e con l’area mortuaria per lattività
autoptica;
- deve esistere un documento con l’elenco di
tutte le prestazioni effettuate;
- deve esistere il manuale delle procedure
diagnostiche che riporti per ogni esame:
- modalità di
richiesta;
- modalità di raccolta,
trasporto e conservazione del campione;
- descrizione delle fasi
preliminari,
caratteristiche e
descrizione del metodo,
- modalità di
trasmissione e consegna referto;
- deve esistere documentazione scritta
riguardante il controllo di qualità.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla tipologia delle
prestazioni erogate.
Deve esistere un regolamento
interno o linee guida per lo svolgimento delle principali attività di gestione
concordati con i servizi competenti;
in
particolare:
- deve essere previsto il collegamento
funzionale in modo preferenziale con i blocchi operatori per le prestazioni
istopatologiche e con l’area mortuaria per lattività
autoptica;
- deve esistere un documento con l’elenco di
tutte le prestazioni effettuate;
- deve esistere il manuale delle procedure
diagnostiche che riporti per ogni esame:
- modalità di
richiesta;
- modalità di raccolta,
trasporto e conservazione del
campione;
- descrizione delle fasi
preliminari, caratteristiche e
descrizione del
metodo,
- modalità di trasmissione e
consegna referto;
- deve esistere documentazione scritta
riguardante il controllo di qualità interno ed esterno, come specificato in
A.01.06.06.
|
C.02 SERVIZI DI SUPPORTO
C.02.01 GESTIONE FARMACI E MATERIALE SANITARIO
Il Servizio di Gestione
Farmaci e Materiale
Sanitario costituisce il centro di raccolta,
gestione e distribuzione del materiale utilizzato dalle unità operative. A
secondo della dimensione e/o delle caratteristiche operative della struttura
sanitaria, nel rispetto dei parametri definiti dalla normativa vigente,
il Servizio può o meno costituire una vera e propria entità operativa dotata di
autonomia tecnico-gestionale.
|
Il Servizio di Gestione
Farmaci e Materiale Sanitario costituisce il centro di raccolta, gestione e
distribuzione del materiale utilizzato dalle unità
operative.
A secondo della dimensione e/o delle
caratteristiche operative della struttura sanitaria, nel rispetto dei parametri
definiti dalla normativa vigente, il Servizio può o meno costituire una vera e
propria entità operativa dotata di autonomia tecnico-gestionale.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il Servizio di Farmacia
nella struttura deve
disporre di spazi per il
deposito dei medicinali, dei presidi medico-chirurgici e sanitari, del materiale
di medicazione e degli specifici materiali di
competenza.
L’articolazione interna deve
consentire percorsi distinti del materiale in transito, con accessibilità
dall’esterno autonoma rispetto ai percorsi generali del
presidio.
La superficie complessiva
dei locali deve essere commisurata alle esigenze derivanti dalle specifiche
attività esercitate.
Devono essere inoltre
presenti i seguenti ambienti:
- spazio per la ricezione
del materiale e per la registrazione;
-deposito per farmaci e
presidi medicochirurgici;
- vano blindato o armadio
antiscasso per la
conservazione degli
stupefacenti;
- locale o spazio per
preparazioni chimiche e galeniche;
- studio del
farmacista.
Devono essere presenti le
seguenti dotazioni:
- arredi e attrezzature per
il deposito e conservazione dei medicinali, dei presidi medico chirurgici, del
materiale di medicazione e degli altri materiali di
competenza;
- cappa di aspirazione forzata nel
locale;
- pavimenti con superficie
lavabile e disinfettabile;
- pareti con rivestimento
impermeabile e lavabile fino all’altezza massima di mt. 2 relativamente ai
locali adibiti al laboratorio;
- frigoriferi atti alla
conservazione dei medicinali da custodire a temperatura determinata, dotati di
registratori di temperatura, di sistema di allarme e possibilmente collegati a
gruppi di continuità o ad una linea di alimentazione preferenziale; tali
frigoriferi devono essere dotati di un sistema di registrazione dei parametri
operativi, che conservi traccia dei malfunzionamenti avvenuti in assenza di
personale;
- armadi chiusi a chiave per
la custodia dei
veleni;
- attrezzature ed utensili
di laboratorio obbligatori e ogni altra dotazione di strumenti atti ad una
corretta preparazione galenica;
- deposito infiammabili
debitamente autorizzato nel rispetto della normativa
vigente;
- sostanze obbligatorie come
previsto dalla F.U.;
- spazi adeguati per il
movimento in uscita dei farmaci e altro materiale
sanitario.
Ferme restando le
disposizioni previste all’art. 5 L.R. 51/85, deve assicurare la funzione con la
presenza del farmacista, anche instaurando rapporti di natura convenzionale per
un numero di ore inferiore al rapporto di un’ora a settimana ogni cinque posti
letto.
Per quanto attiene
l’allestimento delle preparazioni galeniche si richiama l’osservanza delle
disposizioni previste dal D.M. 18.11.2003 Ministero della salute e della XI
Edizione della Farmacopea della Repubblica Italiana.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il Servizio di Farmacia
nella struttura deve disporre di spazi per il deposito dei medicinali, dei
presidi medico-chirurgici e sanitari, del materiale di medicazione e degli
specifici materiali di competenza.
L’articolazione interna deve
consentire percorsi distinti del materiale in transito, con accessibilità
dall’esterno autonoma rispetto ai percorsi generali del
presidio.
La superficie complessiva
dei locali deve essere commisurata alle esigenze derivanti dalle specifiche
attività esercitate.
Devono essere inoltre
presenti i seguenti ambienti:
- spazio per la ricezione
del materiale e per la registrazione;
- deposito per farmaci e
presidi medico-chirurgici;
- vano blindato o armadio
antiscasso per la conservazione degli stupefacenti;
- locale o spazio per
preparazioni galeniche;
- studio del farmacista.
Devono essere presenti le
seguenti dotazioni:
- arredi e attrezzature per
il deposito e conservazione dei medicinali, dei presidi medico chirurgici, del
materiale di medicazione e degli altri materiali di
competenza;
- cappa di aspirazione
forzata nel locale;
- pavimenti con superficie
lavabile e disinfettabile;
- pareti con rivestimento
impermeabile e lavabile fino all’altezza massima di mt. 2 relativamente ai
locali adibiti al laboratorio;
- frigoriferi atti alla
conservazione dei medicinali da custodire a
temperatura determinata,
dotati di registratori di temperatura, di sistema di allarme e possibilmente
collegati a gruppi di continuità o ad una linea di alimentazione preferenziale;
tali frigoriferi devono essere dotati di un sistema di registrazione dei
parametri operativi, che conservi traccia dei malfunzionamenti avvenuti in
assenza di personale;
- armadi/cassaforte per lo stoccaggio delle
sostanze per le quali è previsto un accesso controllato;
- attrezzature ed utensili
di laboratorio obbligatori e ogni altra dotazione di strumenti atti ad una
corretta preparazione galenica, di mescolanze infusionali, di farmaci
sterili, dei farmaci antiblastici;
- deposito infiammabili
debitamente autorizzato nel rispetto della normativa
vigente;
- sostanze obbligatorie come
previsto dalla F.U.;
- spazi adeguati per il
movimento in uscita dei farmaci e altro
materiale
sanitario.
Ferme restando le
disposizioni previste all’art.5 L.R. 51/85, deve assicurare la funzione con la
presenza del farmacista, anche instaurando rapporti di natura convenzionale per
un numero di ore inferiore al rapporto di un’ora a settimana ogni cinque posti
letto.
Per quanto attiene
l’allestimento delle preparazioni galeniche si
richiama l’osservanza delle disposizioni
previste dal D.M. 18.11.2003 Ministero della salute e della XI Edizione della
Farmacopea della Repubblica Italiana.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Caratteristiche
igrotermiche:
- Temperatura interna
invernale ed estiva 20-26 gradi °C
- umidità relativa 50% 5%
- N. ricambi aria esterna/ora 2 v/h classe di
purezza: filtrazione con filtri a media efficienza.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Caratteristiche
igrotermiche:
- Temperatura interna
invernale ed estiva 20-26 gradi °C
- umidità relativa 50% 5%
- N. ricambi aria
esterna/ora 2 v/h
- classe di purezza: filtrazione con filtri a
media efficienza.
|
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Dotazione organica del
personale in rapporto al numero di posti letto ed in relazione alla complessità
delle attività erogate dalle unità operative del
Presidio.
Devono essere definite
procedure per:
- le modalità di accesso
al servizio e di dispensazione di farmaci e dispositivi medici, garantendone la
disponibilità per le urgenze nelle 24 ore;
- le modalità di raccolta
delle segnalazioni di eventi avversi e delle procedure di
richiamo;
- le modalità di
collaborazione con le unità operative per una razionale politica del farmaco,
conforme ad obiettivi di appropriatezza, efficacia ed
economicità;
- l’informazione e
documentazione sul farmaco, da produrre in modo indipendente, per operatori ed
utenti;
- gestione critica dei dati di consumo e
predisposizione dei report per i singoli centri di spesa. |
C.02.02 SERVIZIO DI STERILIZZAZIONE
Il Servizio di
sterilizzazione deve prevedere spazi articolati in zone nettamente separate di
cui una destinata al ricevimento, lavaggio e confezionamento dei materiali, una
alla sterilizzazione e, infine, una al deposito e alla distribuzione dei
materiali sterilizzati.
Il percorso deve essere
progressivo dalla zona sporca a quella pulita.
In ogni struttura, comunque deve essere
garantita lattività di sterilizzazione in rapporto alle esigenze specifiche
delle attività svolte.
|
Il servizio di
sterilizzazione deve prevedere spazi articolati in zone nettamente separate di
cui una destinata al ricevimento, lavaggio e confezionamento dei materiali, una
alla sterilizzazione e, infine, una al deposito e alla distribuzione dei
materiali sterilizzati.
Il percorso deve essere
progressivo dalla zona sporca a quella pulita.
In ogni struttura, comunque
deve essere garantita l’attività di sterilizzazione in rapporto alle esigenze
specifiche delle attività svolte.
I presidi di ricovero in cui operano strutture
organizzative con funzioni chirurgiche, ostetriche e servizi di endoscopia
devono disporre di idoneo servizio di sterilizzazione centralizzato ovvero di
servizi abbinati alle sale operatorie ed endoscopiche. Negli altri presidi il
servizio di sterilizzazione deve essere adeguato alle esigenze connesse alle
specifiche attività svolte. Può essere affidata all’esterno la
sterilizzazione.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di ambienti per
il servizio di sterilizzazione è la seguente:
- locali per ricezione,
cernita, pulizia e preparazione;
- zona per la
sterilizzazione;
- filtro per il personale,
preliminare all’accesso al deposito dei materiali
sterili;
- locale per il deposito di
materiale sterile;
- locale deposito per
materiale sporco;
- servizi igienici del
personale.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio di
sterilizzazione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le
seguenti caratteristiche igrometriche:
- temperatura interna
invernale e estiva 20- 27º C
- umidità relativa estiva e
invernale 40
– 60
%
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E inoltre prevista la
seguente dotazione
impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza;
- impianto di aria compressa.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di ambienti per
il servizio di sterilizzazione è la seguente:
- locali per ricezione,
cernita, pulizia e preparazione;
- zona per la
sterilizzazione;
- filtro per il personale,
preliminare all’accesso al deposito dei
materiali
sterili;
- locale per il deposito di
materiale sterile;
- locale deposito per
materiale sporco;
- servizi igienici del
personale.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio di
sterilizzazione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le
seguenti caratteristiche igrometriche:
- temperatura interna
invernale e estiva 20- 27º C
- umidità relativa estiva e
invernale 40 – 60 %
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E inoltre prevista la
seguente dotazione impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza;
- impianto di aria compressa.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Dotazione minima tecnologica
del Servizio di Sterilizzazione:
- apparecchiatura di
sterilizzazione;
- apparecchiatura per il lavaggio del materiale
da sottoporre a sterilizzazione;
- bancone con lavello resistente agli acidi ed
alcalini;
- pavimenti antisdrucciolo nelle zone sporche
con adeguate pendenze in modo da garantire i necessari scarichi.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Dotazione minima tecnologica
del Servizio di Sterilizzazione:
- apparecchiatura di
sterilizzazione;
- apparecchiatura per il lavaggio del materiale
da sottoporre a sterilizzazione;
- bancone con lavello resistente agli acidi ed
alcalini;
- pavimenti antisdrucciolo nelle zone sporche
con adeguate pendenze in modo da garantire i necessari
scarichi;
- un’autoclave a vapore per la sterilizzazione
di strumentario, teleria, in mancanza di un servizio centralizzato e/o esterno
di sterilizzazione;
- un’autoclave al gas plasma per la
sterilizzazione di lunga durata di attrezzature e presidi non
termoresistenti;
- un’autoclave a freddo per la sterilizzazione
di breve durata di attrezzature e presidi non termoresistenti di utilizzo
immediato (fibroscopi, laringoscopi, endoscopi, presidi per anestesia in gomma e
silicone, etc.);
- una macchina per il lavaggio,
decontaminazione, detersione e asciugatura di tutto lo
strumentario;
- un bagno termostatico per il riscaldamento
delle soluzioni sterili.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
sterilizzazione deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale addetto
deve essere rapportata al volume delle attività e, comunque, si deve prevedere
all’interno dellequipe almeno un infermiere.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
sterilizzazione deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale addetto
deve essere rapportata al volume delle attività e, comunque, si deve prevedere
all’interno dellequipe almeno un infermiere.
|
C.02.03
C.02.04 SERVIZIO CUCINA - DISPENSA
Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle autorità
sanitarie competente, anche per quanto riguarda la conduzione e il
trasporto.
|
Può essere affidato all’esterno a ditte
specializzate e/o gestito in forma associata da più strutture sanitarie di
ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle autorità sanitarie competente,
anche per quanto riguarda la conduzione e il trasporto.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Ove attivato all’interno del
presidio, dovranno essere presenti adeguati spazi
per:
- ricezione derrate
- dispensa
- celle frigorifere
- preparazione, cottura,
distribuzione
- preparazione diete speciali
- lavaggio
- deposito per stoviglie e
carrelli
- deposito per materiale per
pulizia
- deposito rifiuti
- spogliatoi con servizio igienico, dotato di
doccia, per personale addetto al servizio di cucina.
Gli spazi per la
preparazione, il lavaggio dei carrelli, stoviglie e portavivande devono disporre
di pareti a tutta altezza con superfici lisce, impermeabili, lavabili e
disinfettabili. In tali spazi i pavimenti devono essere antisdrucciolo, con
superficie liscia lavabile e disinfettabile.
I locali devono essere
adeguatamente illuminati e ventilati.
Nel caso di gestione
affidata all’esterno, nella struttura sanitaria deve comunque essere presente la
seguente dotazione strutturale:
- aree per l’arrivo e lo smistamento del
vitto.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Ove attivato all’interno del
presidio, dovranno essere presenti adeguati
spazi
per:
- ricezione derrate
- dispensa
- celle frigorifere
- preparazione, cottura,
distribuzione
- preparazione diete speciali
- lavaggio
- deposito per stoviglie e
carrelli
- deposito per materiale per
pulizia
- deposito rifiuti
- spogliatoi con servizio igienico, dotato di
doccia, per personale addetto al servizio di cucina.
Gli spazi per la
preparazione, il lavaggio dei carrelli, stoviglie e
portavivande devono disporre
di pareti a tutta altezza con superfici lisce, impermeabili, lavabili e
disinfettabili. In tali spazi i pavimenti devono essere antisdrucciolo, con
superficie liscia lavabile e disinfettabile.
I locali devono essere
adeguatamente illuminati e ventilati.
Nel caso di gestione
affidata all’esterno, nella struttura sanitaria deve comunque essere presente la
seguente dotazione strutturale:
- aree per l’arrivo e lo smistamento del
vitto.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la
preparazione delle diete speciali. Sia nel caso di servizio interno che di
affidamento all’esterno, l’elaborazione delle tabelle dietetiche, dei menù e
delle diete speciali deve essere garantita tramite la disponibilità di almeno un
operatore professionale dietista.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la
preparazione delle diete speciali.
Sia nel caso di servizio interno che di
affidamento all’esterno, l’elaborazione delle tabelle dietetiche, dei menù e
delle diete speciali deve essere garantita tramite la disponibilità di almeno un
operatore professionale dietista. |
C.02.05 SERVIZIO LAVANDERIA - GUARDAROBA
Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle autorità
sanitarie competenti, anche per quanto riguarda le condizioni di trasporto. Nel
caso di servizio interno al presidio dovranno comunque essere presenti adeguati
spazi per:
- raccolta, cernita e trasporto della biancheria
sporca;
- linee separate ed esclusive consistenti in
lavaggio, trattamento, asciugatura, stiratura, deposito biancheria
pulita;
- spazi di deposito separati per pulito e
sporco.
Nel caso di appalto
esterno la biancheria infetta o sospetta dovrà essere bonificata all’interno
della struttura o conferita in un contenitore monouso
idrosolubile.
|
Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle autorità
sanitarie competenti, anche per quanto riguarda le condizioni di
trasporto.
Nel caso di servizio interno al presidio
dovranno comunque essere presenti adeguati spazi per:
- raccolta, cernita e
trasporto della biancheria sporca;
- linee separate ed esclusive consistenti in
lavaggio, trattamento, asciugatura, stiratura, deposito biancheria
pulita;
- spazi di deposito separati per pulito e
sporco.
Nel caso di appalto esterno
la biancheria infetta o sospetta dovrà essere bonificata all’interno della
struttura o conferita in un contenitore monouso idrosolubile. |
C.02.06 SERVIZIO MORTUARIO
Il Servizio mortuario deve
disporre di spazi per la sosta e la preparazione delle salme e di una camera
ardente.
In termini di accessibilità
devono essere consentite lentrata e luscita autonoma senza interferenze
rispetto al sistema generale dei percorsi interni della
struttura.
Deve essere previsto un accesso dallesterno
per i visitatori.
|
Il Servizio mortuario deve
disporre di spazi per la sosta e la preparazione delle salme e di una camera
ardente.
In termini di accessibilità
devono essere consentite l’entrata e luscita autonoma senza interferenze
rispetto al sistema generale dei percorsi interni della
struttura.
Deve essere garantito un accesso
dall’esterno per i visitatori.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il servizio deve essere
dotato di:
- locale osservazione/sosta
salme dotato di idoneo impianto di
refrigerazione;
- camera
ardente;
- locale preparazione
personale;
- servizi igienici per il
personale;
- servizi igienici per i
parenti;
- sala per onoranze funebri
al feretro che
garantisca la privacy dei
familiari; deve
essere garantito il
condizionamento dell’aria ambiente;
- deposito
materiale;
-locali per eventuali riscontri
anatomopatologici, ai sensi della legge 15 febbraio 1961, n.83, ove tali
riscontri non siano affidabili all’esterno, tramite apposita
convenzione.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio mortuario deve
essere dotato di
condizionamento ambientale
che assicuri le
seguenti caratteristiche
igrometriche:
- temperatura interna
invernale ed estiva non superiore a 18ºC per i locali con presenza di
salme;
- umidità relativa 60% 5%;
- numero minimo di ricambi
d’aria per ogni
ora: 15
v/h.
E’ prevista la seguente
dotazione minima
impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza.
Per l’impianto di
refrigerazione deve essere prevista la continuità elettrica.
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REQUISITI
STRUTTURALI
Il servizio deve essere
dotato di:
- locale osservazione/sosta
salme dotato di idoneo impianto di
refrigerazione;
- camera
ardente;
- locale preparazione
personale;
- servizi igienici per il
personale;
- servizi igienici per i
parenti;
- sala per onoranze funebri
al feretro che garantisca la privacy dei familiari; deve essere garantito il
condizionamento dell’aria
ambiente;
- deposito
materiale.
- locali per eventuali riscontri
anatomo-patologici, ai sensi della legge 15 febbraio 1961, n.83, ove tali
riscontri non siano affidabili all’esterno, tramite apposita
convenzione.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio mortuario deve
essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le seguenti
caratteristiche igrometriche:
- temperatura interna
invernale ed estiva non superiore a 18ºC per i locali con presenza di
salme;
- umidità relativa 60% 5%;
- numero minimo di ricambi
d’aria per ogni ora: 15 v/h.
E’ prevista la seguente
dotazione minima impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza.
Per l’impianto di refrigerazione deve essere
prevista la continuità elettrica.
|
REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO
(DI CUI AL DPR 14.01.1997,
CON
INTEGRAZIONI IN
CORSIVO)
|
REQUISITI GENERALI E
SPECIFICI PER
L’ACCREDITAMENTO DELLE
STRUTTURE
|
SEZIONE "D" REQUISITI SPECIFICI PER STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI A
CICLO
CONTINUATIVO E/O DIURNO
Trattasi di presidi che
erogano prestazioni
sanitarie specialistiche e
sanitario assistenziali, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative non
erogabili in ambito ambulatoriale o domiciliare per situazioni che non
richiedono ricovero ospedaliero.
Le prestazioni offerte sono
rivolte:
- alla riabilitazione funzionale dei soggetti
portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali;
- alla tutela della salute
mentale;
- alla riabilitazione e recupero dei
soggetti
tossicodipendenti.
In ciascun settore le prestazioni di ricovero
a ciclo continuativo e/o diurno, nonché le attività ambulatoriali, possono
essere svolte nel medesimo presidio in modo coordinato ed integrato.
|
Trattasi di presidi che
erogano prestazioni sanitarie specialistiche e sanitario assistenziali,
diagnostiche, terapeutiche e riabilitative non erogabili in ambito ambulatoriale
o domiciliare per situazioni che non richiedono ricovero
ospedaliero.
Le prestazioni sono
rivolte:
- alla riabilitazione
funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e
sensoriali;
- alla tutela della salute
mentale;
- alla riabilitazione e
recupero dei soggetti tossicodipendenti.
In ciascun settore le prestazioni di ricovero
a ciclo continuativo e/o diurno, nonché le attività ambulatoriali, possono
essere svolte nel medesimo presidio in modo coordinato ed integrato. |
D.01 PRESIDI DI RIABILITAZIONE FUNZIONALE DEI
SOGGETTI PORTATORI DI DISABILITA’
FISICHE. PSICHICHE SENSORIALI
Si definiscono presidi di
riabilitazione extraospedaliera le strutture che erogano prestazioni a ciclo
continuativo e/o diurno che provvedono al recupero funzionale e sociale dei
soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche sensoriali o miste
dipendenti da qualunque causa.
Le strutture di riabilitazione intervengono
nella fase immediatamente post-acuta (anche dopo la “dimissione” ospedaliera)
attraverso l’offerta di tutela sanitaria capace di garantire il recupero degli
esiti derivanti da episodi acuti o di funzioni lese o menomate, attraverso cicli
a degenza diurna o continuativa.
|
Si definiscono presidi di
riabilitazione extraospedaliera le strutture che erogano prestazioni a ciclo
continuativo e/o diurno che provvedono al recupero funzionale e sociale dei
soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche sensoriali o miste
dipendenti da qualunque causa.
Le strutture di
riabilitazione intervengono nella fase immediatamente post-acuta (anche dopo la
dimissione ospedaliera) attraverso l’offerta di tutela sanitaria capace di
garantire il recupero degli esiti derivanti da episodi acuti o di funzioni lese
o menomate, attraverso cicli a degenza diurna o
continuativa.
I presidi di
riabilitazione extraospedaliera a ciclo diurno e/o continuativo possono svolgere
anche funzioni di tipo estensivo per il completamento del processo di recupero.
In armonia con la programmazione nazionale e regionale, i Presidi
extraospedalieri possono specializzarsi anche solo per una tipologia di
intensità di cura e/o una o più discipline e/o per una fascia di età (evolutiva,
adulta, senile) (Linee guida attività di riabilitazione 1998).
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REQUISITI
STRUTTURALI
Per i presidi a ciclo diurno
devono essere previsti:
- locali per accertamenti
psicodiagnostici;
- locali e palestra per le
terapie riabilitative.
In rapporto alla tipologia
dei trattamenti effettuati vengono individuati i
locali:
- per gli accertamenti
medici, sufficientemente ampio per consentire l’osservazione della deambulazione
ed attrezzato anche per le medicazioni;
- per terapia
individuale;
- per terapia
occupazionale;
- per
ergoterapia;
- per terapia del
linguaggio;
- per urologia (patologie
cerebrali e/o spinali), con annesso servizio igienico ed area separata per
spogliarsi, tale da garantire il rispetto della privacy
dell’utente;
- per la rieducazione
psicomotoria.
I locali di cui sopra devono
avere superficie minima di 16 mq. Nel caso in cui i locali vengano adibiti a
trattamento di più utenti contemporaneamente, deve essere considerato un mq
ulteriore per ciascun utente trattato.
Devono inoltre essere
presenti:
- locali per il
soggiorno/pranzo; il locale soggiorno dedicato alle esigenze del tempo libero
deve essere distinto dal locale pranzo;
-
cucinetta;
- locale attività
pedagogico-educativa, addestramento professionale, tempo
libero;
- locali spogliatoio/
guardaroba, distinti tra personale ed
utenza.
Qualora il presidio accolga
bambini da a 4 anni deve essere previsto
anche un locale dove i piccoli possano riposare per brevi
periodi.
In aggiunta ai precedenti,
per i presidi a ciclo continuativo devono altresì essere
presenti:
- camere di degenza con wc
(massimo 4 posti letto) con possibilità di accesso e rotazione completa delle
carrozzine, pertanto, in caso di camere ad 1 e 2 posti letto la superficie di
calpestio non deve essere inferiore a 9 mq escluso il bagno; le camere a 3 e 4
posti letto devono avere una superficie complessiva, rispettivamente, non
inferiore a 24 mq e 32 mq, escluso il bagno.
- spazi di soggiorno,
rapportati al numero dei ricoverati;
- dotazione dei servizi
igienici annessi alle camere e non, conformi alla normativa
sulle
barriere architettoniche.
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REQUISITI
STRUTTURALI
Per i presidi a ciclo diurno
devono essere previsti:
- locali per accertamenti
psicodiagnostici;
- locali e palestra per le
terapie riabilitative.
In rapporto alla tipologia
dei trattamenti effettuati vengono individuati i
locali:
- per gli accertamenti
medici, sufficientemente ampio per consentire l’osservazione della deambulazione
ed attrezzato anche per le medicazioni;
- per terapia
individuale;
- per terapia
occupazionale;
- per
ergoterapia;
- per terapia del
linguaggio;
- per urologia (patologie
cerebrali e/o spinali), con annesso servizio
igienico ed area separata
per spogliarsi, tale da garantire il rispetto
della privacy
dell’utente;
- per la rieducazione
psicomotoria.
I locali di cui sopra devono
avere superficie minima di 16 mq. Nel caso in cui i locali vengano adibiti a
trattamento di più utenti contemporaneamente, deve essere considerato un mq
ulteriore per ciascun utente trattato.
Devono inoltre essere
presenti:
- locali per il
soggiorno/pranzo; il locale soggiorno dedicato alle esigenze del tempo libero
deve essere distinto dal locale pranzo;
-
cucinetta;
- locale attività
pedagogico-educativa, addestramento professionale, tempo
libero;
- locali spogliatoio/
guardaroba, distinti tra personale ed utenza.
Qualora il presidio accolga bambini da 0 a 4
anni deve essere previsto anche un locale dove i piccoli possano riposare per
brevi periodi.
In aggiunta ai precedenti,
per i presidi a ciclo continuativo devono altresì essere
presenti:
- camere di degenza di
massimo 4 posti letto con wc con possibilità di accesso e rotazione completa
delle carrozzine, pertanto, in caso di camere ad 1 e 2 posti letto la superficie
di calpestio non deve essere inferiore a 9 mq escluso il bagno; le camere a 3 e
4 posti letto devono avere una superficie complessiva, rispettivamente, non
inferiore a 24 mq e 32 mq, escluso il bagno.
- spazi di soggiorno,
rapportati al numero dei ricoverati;
- dotazione dei servizi igienici annessi alle
camere e non, conformi alla normativa sulle barriere
architettoniche.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
I locali di trattamento sono dotati di
attrezzature e presidi medico- chirurgici, diagnostico-terapeutici e
riabilitativi in relazione alla specificità della riabilitazione svolta e della
tipologia della struttura.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
I locali di trattamento sono
dotati di attrezzatura e presidi medicochirurgici, diagnostico-terapeutici e
riabilitativi in relazione alla specificità della riabilitazione svolta e della
tipologia della struttura.
In particolare vengono
individuate le attrezzature relative a specifici settori di
attività:
- Attività di
Psicoterapia:
- materiale
psico-diagnostico;
- materiale didattico e
di pedagogia speciale;
- setting di osservazione
con specchio unidirezionale.
- Attività di logoterapia:
- N indicator;
- S indicator;
-
spirometro;
-
metronomo;
- speech emplasis
indicator;
-
registratori;
- vari giochi sonori
luminosi di memoria, spazio-temporale per
la manipolazione, giochi
affettivi.
In caso che venga svolta
attività diagnostica:
-
impedenziometro;
-
audiometro.
Attrezzature per il
trattamento di patologie ortopediche e
neurologiche:
- scala di
deambulazione;
- gruppo parallele per
deambulazione;
- tavoli fisioterapici per
trattamenti individuali;
-
spalliere;
- panche
irrovesciabili;
- pesi varie
misure;
-
cyclette;
- specchi
quadrettati;
- palloni tipo
Bobath;
- tavolo
oscillante;
- asse di equilibrio
(specifiche per la riabilitazione);
- pedane
oscillanti;
-
materassini;
- bastoni in metallo con
appoggio regolabile;
-
cuscini;
-
sgabelli;
-
deambulatori;
-
canadesi;
-
tripodi;
- cunei.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Esistenza di equipe
pluridisciplinare composta da personale sanitario laureato, da personale
dellarea psicologica e pedagogica, tecnici della riabilitazione, educatori,
terapisti occupazionali, personale di assistenza sociale; il personale deve
essere adeguato alla tipologia ed al volume delle attività svolte all’interno
del presidio e, comunque, deve essere garantita la presenza delle seguenti
figure:
un medico specialista in fisiatria o
nelle
branche specialistiche
inerenti l’attività
riabilitativa svolta dalla
struttura, limitatamente alla branca di
appartenenza;
- operatori della
riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento della
specifica attività
-personale
infermieristico che garantisca la presenza secondo le necessità
assistenziali;
- personale addetto
all’assistenza.
Il modulo per la degenza
a ciclo continuativo o diurno è di 20 soggetti.
Nei Presidi eroganti
prestazioni intensive ed estensive, per 20 soggetti in assistenza a ciclo
continuativo viene richiesta, oltre al Direttore Medico, la presenza nei due
turni diurni di:
- 1 medico
specialista
- 1unità di personale
infermieristico
-2 unità di personale
addetto all’assistenza
- Tecnici della
riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque
in
numero adeguato alla
realizzazione dei
progetti
riabilitativi.
Devono essere garantite
anche durante l’orario notturno:
- La tutela medica
continuativa
- 1 unità infermieristica
ogni 2 moduli (40 posti letto)
- 2 unità di personale
addetto all’assistenza ogni 2 moduli (40 posti
letto).
Per 20 posti di degenza
diurna, oltre al Direttore Medico, viene richiesta la presenza durante l’orario
di erogazione delle prestazioni di:
- 1 medico
specialista;
- 1 unità di personale
infermieristico;
- 2 unità di personale
addetto all’assistenza;
Tecnici della riabilitazione
per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque
in
numero adeguato alla
realizzazione dei
progetti
riabilitativi.
Nei Presidi eroganti
prestazioni nella fascia di età evolutiva, per 20 soggetti in assistenza a ciclo
continuativo viene richiesta la presenza di:
- un medico specialista
per 4 ore
settimanali;
- psicologi, tecnici
laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in numero adeguato
alla realizzazione dei progetti riabilitativi;
- assistente sociale per
12 ore settimanali;
-la presenza di una unità
infermieristica h24 per prestazioni di alta
intensità;
- la presenza di una
unità infermieristica h24 ogni 2 moduli (40 posti letto) per prestazioni di
media intensità;
- 1 unità di personale
addetto all’assistenza h 24.
Per 20 posti di degenza
diurna viene richiesta la presenza di:
- un medico specialista
per 5 ore settimanali;
- psicologi, tecnici
laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in numero adeguato
alla realizzazione dei progetti riabilitativi;
- assistente sociale per
12 ore settimanali;
- la presenza di una
unità infermieristica per 12 ore settimanali
- 1 unità di personale
addetto all’assistenza per turno di apertura.
Per ogni singolo paziente
deve essere redatto un Progetto Riabilitativo
dallequipe
multiprofessionale,
comprendente uno o più programmi terapeutici con monitoraggio dellevoluzione e
delle modificazioni delle disabilità.
Devono essere garantiti una
adeguata informazione e laccesso del familiare
alla
struttura nonché specifico
addestramento prima del rientro del paziente al proprio ambiente di
vita.
Deve esistere un sistema di
raccolta e registrazione di rilievi funzionali presentati dagli
utenti.
I presidi a ciclo diurno funzionano 6/7 ore
giornaliere e per almeno 5 giorni alla settimana.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la
esistenza di una équipe pluridisciplinare composta da personale sanitario
laureato, da personale dell’area psicologica, tecnici della riabilitazione,
educatori, terapisti occupazionali, personale di assistenza sociale; il
personale deve essere adeguato alla tipologia ed al volume delle attività svolte
all’interno del presidio e, comunque, deve essere garantita la presenza delle
seguenti figure:
- un medico specialista in
fisiatria o nelle branche specialistiche
inerenti l’attività
riabilitativa svolta dalla struttura, limitatamente
alla branca di
appartenenza;
- operatori della
riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento della
specifica attività personale
infermieristico che garantisca la presenza secondo le necessità assistenziali;
- personale addetto
all’assistenza.
Il modulo per la degenza a
ciclo continuativo o diurno è di 20 soggetti.
Nei Presidi eroganti
prestazioni intensive ed estensive, per 20 soggetti in assistenza a ciclo
continuativo viene richiesta, oltre al Direttore Medico, la presenza nei due
turni diurni di:
- 1 medico
specialista
- 1unità di personale
infermieristico
- 2 unità di personale addetto
all’assistenza
Tecnici della riabilitazione
per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque in numero adeguato alla
realizzazione dei progetti
riabilitativi.
Devono essere garantite
anche durante l’orario notturno:
- La tutela medica
continuativa
- 1 unità infermieristica
ogni 2 moduli (40 posti letto)
- 2 unità di personale
addetto all’assistenza ogni 2 moduli (40 posti
letto).
Per 20 posti di degenza
diurna, oltre al Direttore Medico, viene richiesta la presenza durante l’orario
di erogazione delle prestazioni di:
- 1 medico
specialista;
- 1 unità di personale
infermieristico;
- 2 unità di personale
addetto all’assistenza;
- Tecnici della
riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque in numero
adeguato alla realizzazione dei progetti
riabilitativi.
Nei Presidi eroganti
prestazioni nella fascia di età evolutiva, per 20 soggetti in assistenza a ciclo
continuativo viene richiesta la presenza di:
- un medico specialista per
4 ore settimanali;
- psicologi, tecnici
laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in numero adeguato
alla realizzazione dei progetti
riabilitativi;
- assistente sociale per 12
ore settimanali;
- la presenza di una unità
infermieristica h24 per prestazioni di alta
intensità;
- la presenza di una unità
infermieristica h24 ogni 2 moduli (40
posti letto) per prestazioni
di media intensità;
- 1 unità di personale
addetto all’assistenza h24.
Per 20 posti di degenza
diurna viene richiesta la presenza di:
- un medico specialista per
5 ore settimanali;
- psicologi, tecnici
laureati della riabilitazione, ed educatori
professionali in numero
adeguato alla realizzazione dei progetti
riabilitativi;
- assistente sociale per 12
ore settimanali;
- la presenza di una unità
infermieristica per 12 ore settimanali
- 1 unità di personale
addetto all’assistenza per turno di apertura.
Per ogni singolo paziente
deve essere redatto un Progetto Riabilitativo dall’équipe multiprofessionale,
comprendente uno o più programmi terapeutici con monitoraggio dell’evoluzione e
delle modificazioni delle disabilità.
Devono essere garantiti una
adeguata informazione e l’accesso del familiare alla struttura nonché specifico
addestramento prima del rientro del paziente al proprio ambiente di
vita.
Deve esistere un sistema di
raccolta e registrazione di rilievi funzionali presentati dagli
utenti.
I presidi a ciclo diurno funzionano
6/7giornaliere e per almeno 5 giorni alla settimana.
|
D.02 PRESIDI DI TUTELA DELLA SALUTE MENTALE: CENTRO DIURNO PSICHIATRICO E HOSPITAL
PSICHIATRICO
Svolgono le funzioni
terapeutico-riabilitative, come indicate rispettivamente per il Centro diurno e
per il DH psichiatrico dal DPR 10.11.1999.
Vengono di seguito riportati i requisiti
contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7 e successive modificazioni, a
cui, per quanto compatibile e di seguito non espressamente elencato, le
strutture, comunque, devono attenersi.
|
Svolgono le funzioni
terapeutico-riabilitative, come indicate rispettivamente per il Centro diurno e
per il DH psichiatrico dal DPR 10.11.1999.
Vengono di seguito riportati i requisiti
contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7 e successive modificazioni, a
cui, per quanto compatibile e di seguito non espressamente elencato, le
strutture, comunque, devono attenersi. |
D.02.01 CENTRO DIURNO
Il Centro Diurno, aperto per almeno 8 ore al
giorno per sei giorni settimanali, svolge funzioni terapeutico-riabilitative
tese a impedire e/o arrestare processi di isolamento relazionale e di
emarginazione e a prevenire e contenere il ricovero.
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Il Centro Diurno, aperto per
almeno 8 ore al giorno per sei giorni settimanali, svolge funzioni
terapeutico-riabilitative tese a
impedire e/o arrestare processi di isolamento
relazionale e di emarginazione e a prevenire e contenere il
ricovero.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono essere
ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in edifici in regola con
le norme igienico-sanitarie relative alle civili abitazioni e con le
disposizioni in materia di
accessibilità ed
eliminazione delle architettoniche negli edifici
privati.
La dotazione minima di
ambienti della struttura è costituita da:
- locale per attività
individuali
- locali per attività
socio-riabilitative e attività collettive ( almeno 2
)
- spazio attività
motoria
- n. 2 servizi igienici
per i pazienti
- n. 1 servizio igienico
per il personale
- locale relax per i
pazienti
- locale
pranzo
- cucina piastrellata sino a
due metri di altezza a partire da terra,
attrezzata per la preparazione dei pasti.
Deve essere complessivamente garantita una
superficie minima di mq 250/300.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono essere
ubicate nell’abitato cittadino e
devono essere allocate in
edifici in regola con le norme igienico-sanitarie
relative alle civili
abitazioni e con le disposizioni in
materia di accessibilità ed
eliminazione delle barriere
architettoniche negli
edifici privati.
La dotazione minima di
ambienti della struttura è costituita da:
- locale per attività
individuali
- locali per attività
socio-riabilitative e attività collettive (almeno
2)
- spazio attività
motoria
- n. 2 servizi igienici per
i pazienti
- n. 1 servizio igienico per
il personale
- locale relax per i
pazienti
- locale
pranzo
- cucina piastrellata sino a
due metri di altezza a partire da
terra, attrezzata per la
preparazione dei pasti.
Deve essere complessivamente
garantita una superficie minima
di mq 250/300.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Presenza di personale medico specialistico e
di psicologici programmata o per fasce orarie.
Presenza di educatori
professionali, personale infermieristico, istruttori in relazione alle attività
previste.
In particolare devono essere
previste le seguenti figure:
- n. 7 unità lavorative, di
cui:
n. 1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente sociale
esperto;
n. 4 collaboratori
professionali sanitari
(infermieri, educatori
professionali, personale della riabilitazione) o collaboratori professionali
assistenti sociali;
n. 2 operatori tecnici
addetti all’assistenza.
- N° ore settimanali di
attività psicoterapeutica:
minimo 12 ore (il requisito
relativo all’acquisizione della specifica formazione per l’esercizio
dell’attività psicoterapeutica, ai sensi della legge 56 /89 e dell’articolo 17,
comma 96, della legge n. 127/97, deve essere conseguito entro 5 anni
dall’approvazione del presente Atto).
Nel Centro Diurno, inoltre,
è assicurata la collaborazione di esperti (artigiani, maestri d’arte, ecc…) per
la conduzione di attività specifiche.
Il centro deve essere dotato
di personale dedicato al servizio trasporto e mensa qualora detti servizi non
siano affidati all’esterno.
Apertura 8 ore al giorno,
per 6 giorni la settimana.
Collegamento con le altre
strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
N° utenti accolti
giornalmente: 20.
Disponibilità di mezzi di
trasporto adeguati al numero e tipologia di
utenti.
Gli operatori e gli utenti,
ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle attività di cucina
non può essere prevista nel piano di riabilitazione, devono essere dotati del
libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14 della L. 283/62 e DPR
327/80.
Per ciascun utente, devono
risultare:
-un progetto
terapeutico individualizzato
(valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi, interventi, tempi
di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della prestazione), che
specifichi le modalità di rapporto con i familiari e le procedure scritte di
collaborazione con il CSM, responsabile dell’invio e della
dimissione.
Devono essere indicate le
modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli interventi in
condizioni di emergenza-urgenza.
Oltre alle attività
interne alla struttura, gli operatori promuoveranno incontri di sostegno alle
famiglie e di collegamento con il territorio.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Presenza di personale medico specialistico e
di psicologi programmata o per fasce orarie.
Presenza di educatori
professionali, personale infermieristico, istruttori in relazione alle attività
previste.
In particolare devono essere
previste le seguenti figure:
- n. 7 unità lavorative, di
cui:
n. 1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore
professionale assistente
sociale esperto;
n. 4 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori
professionali, personale
della riabilitazione) o collaboratori
professionali assistenti
sociali;
n. 2 operatori tecnici
addetti all’assistenza.
- N° ore settimanali di
attività psicoterapeutica: minimo 12 ore (il requisito relativo all’acquisizione
della specifica formazione per l’esercizio dell’attività psicoterapeutica, ai
sensi della legge 56 /89 e dell’articolo 17, comma 96, della legge n. 127/97,
deve essere conseguito entro 5 anni dall’approvazione del presente
Atto).
Nel Centro Diurno, inoltre,
è assicurata la collaborazione di esperti (artigiani, maestri d’arte, ecc…) per
la conduzione di attività specifiche.
Il centro deve essere dotato
di personale dedicato al servizio trasporto e mensa qualora detti servizi non
siano affidati all’esterno.
Apertura 8 ore al giorno,
per 6 giorni la settimana.
Collegamento con le altre
strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
N° utenti accolti
giornalmente: 20.
Disponibilità di mezzi di
trasporto adeguati al numero e tipologia di utenti.
Gli operatori e gli utenti,
ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle attività di cucina
non può essere prevista nel piano di riabilitazione, devono essere dotati del
libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14 della L. 283/62 e DPR
327/80.
Per ciascun utente, devono
risultare:
- un progetto terapeutico individualizzato
(valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi, interventi, tempi
di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della prestazione), che
specifichi le modalità di rapporto con i familiari e le procedure scritte di
collaborazione con il CSM, responsabile dell’invio e della
dimissione.
Devono essere indicate le
modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli interventi in
condizioni di emergenza-urgenza.
Deve essere regolarmente
compilato un Registro di monitoraggio della
struttura.
Oltre alle attività interne alla struttura,
gli operatori promuoveranno incontri di sostegno alle famiglie e di collegamento
con il territorio, che devono essere riportate nel Registro. |
D.02.02 DAY HOSPITAL PSICHIATRICO
La tipologia del Day
Hospital deve essere adattata ed integrata in rapporto alle specifiche funzioni
ed alle caratteristiche operative e strutturali di cui al DPR
10.11.1999.
I locali e gli spazi
devono essere dimensionati e strutturati adeguatamente, in relazione alla
popolazione servita, alla tipologia di prestazioni da erogare ed agli operatori
presenti.
|
La tipologia del Day
Hospital deve essere adattata ed integrata in rapporto alle specifiche funzioni
ed alle caratteristiche operative e strutturali di cui al DPR
10.11.1999.
I locali e gli spazi devono essere
dimensionati e strutturati adeguatamente, in relazione alla popolazione servita
ed agli operatori presenti.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Di norma è ubicato in
presidi territoriali extraospedalieri (preferibilmente Centri di Salute Mentale
o Centri Diurni), garantendo:
- il riconoscimento formale
dei posti letto equivalenti,
- l’esecuzione delle
prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative
specifiche,
- il personale
necessario.
Collegamento funzionale con
una struttura di ricovero e con le altre strutture per la tutela della salute
mentale di cui al DPR 10.11.1999.
Presenza di personale medico
ed infermieristico.
Presenza di psicologi ed
educatori professionali programmata o per fasce
orarie.
Apertura 8 ore al giorno, per 6 giorni la
settimana.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Di norma è ubicato in
presidi territoriali extraospedalieri (preferibilmente Centri di Salute Mentale
o Centri Diurni), garantendo:
- il riconoscimento formale
dei posti letto equivalenti,
- l’esecuzione delle
prestazioni diagnostiche, terapeutiche e
riabilitative
specifiche,
- il personale
necessario.
Collegamento funzionale con
una struttura di ricovero e con le altre strutture per la tutela della salute
mentale di cui al DPR 10.11.1999.
Presenza di personale medico
ed infermieristico.
Presenza di psicologi ed
educatori professionali programmata o per fasce
orarie.
Apertura 8 ore al giorno, per 6 giorni la
settimana. |
D.03
Esplica le funzioni
terapeutico riabilitative e
socio-riabilitative per
utenti di esclusiva competenza psichiatrica, come indicato dal DPR 10.11.1999,
per il trattamento di situazioni di
acuzie o di emergenza per le quali non risulti utile il ricovero
ospedaliero, per fasi di assistenza protratta successive al ricovero
ospedaliero, per lattuazione di programmi terapeutico-riabilitativi di
medio-lungo periodo comprese le funzioni riabilitative ospedaliere con il
riconoscimento dei posti letto equivalenti.
Vengono di seguito riportati i requisiti
contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7 e successive modificazioni, a cui, comunque, le
strutture devono attenersi per il processo di autorizzazione, per quanto compatibile e di seguito non esplicitamente
riportato.
|
Esplica le funzioni
terapeutico riabilitative e socio-riabilitative per utenti di esclusiva
competenza psichiatrica, come indicato dal DPR 10.11.1999, per il trattamento di
situazioni di acuzie o di emergenza per le quali non risulti utile il ricovero
ospedaliero, per fasi di assistenza protratta successive al ricovero
ospedaliero, per l’attuazione di programmi terapeutico-riabilitativi di medio e
lungo periodo comprese le funzioni riabilitative ospedaliere con il
riconoscimento dei posti letto equivalenti.
Vengono di seguito riportati i requisiti
contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7 e successive modificazioni, a
cui, comunque, le strutture devono attenersi per quanto compatibile e di seguito
non esplicitamente riportato.
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REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono
essere ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in edifici in
regola con le norme igienico-sanitarie relative alle civili abitazioni, con le
disposizioni in materia di accessibilità ed eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici privati.
E’ vietato l’accorpamento di
più strutture che ospitano, in forma residenziale, pazienti psichiatrici, nonché
l’accorpamento con servizi, a carattere residenziale, che erogano assistenza ad
anziani o disabili.
La Comunità riabilitativa
assistenziale psichiatrica ovvero struttura residenziale terapeutico
riabilitativa per acuti e subacuti, con
copertura assistenziale per 24 ore giornaliere, accoglie soggetti con
elevata difficoltà nell’ambito relazionale o autonomie di base compromesse, che
necessitano di interventi ad alta qualificazione
terapeutica.
Posti letto: n.
14.
Gli appartamenti devono
essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
Per quanto concerne la zona
notte, ogni camera non deve avere più di due posti letto; inoltre, n. 1 camera
da letto è utilizzata dal personale in servizio; la superficie minima delle
camere deve essere non inferiore a 16 mq per camere a due letti e 9 mq per
camere singole; nelle camere devono, comunque, essere garantiti per ciascun
utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un armadietto in cui sia possibile
conservare, in condizioni di sicurezza, gli oggetti personali, un tavolinetto
con la sedia.
La qualità degli arredi deve
essere dignitosa ed appropriata alle
necessità degli utenti.
Le camere devono avere
illuminazione ed areazione naturale, con adeguato
oscuramento.
La struttura deve essere
dotata di n. 4 servizi igienici per gli utenti, con dotazioni complete e
funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso, lavabo, bidet e vasca
da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che almeno un servizio sia dotato
di vasca), con erogazione di acqua calda sempre
garantita.
Inoltre, n.1 servizio
igienico deve essere riservato al personale in
servizio.
La zona giorno deve essere
provvista almeno di:
1) n.1 cucina piastrellata
sino a due metri di altezza a partire da terra, attrezzata per la preparazione
dei pasti;
2) n.1 locale
pranzo;
3) n.1 locale per attività
psico-riabilitative
4) n.1 locale per le
riunioni
5) n.1 salone attrezzato per
ascoltare musica, per leggere, guardare la TV,
ecc…
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 30/35 mq per ciascuno dei 14
utenti.
La temperatura interna invernale deve essere
di 20 ± 1 °C.
La Comunità alloggio,
ovvero
struttura
residenziale
socio-riabilitativa a più elevata
intensità assistenziale,
con copertura assistenziale per 12 ore giornaliere, accoglie utenti
relativamente autonomi sul piano della soddisfazione dei bisogni di vita
quotidiana e con abilità psicosociali sufficientemente
acquisite.
Posti letto: n.
8
Gli appartamenti devono
essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
La struttura deve avere i
seguenti requisiti:
- i servizi igienici per
gli utenti non devono essere inferiori a n.1 ogni 4 utenti, con dotazioni
complete e funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso, lavabo,
bidet e vasca da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che almeno un
servizio sia dotato di vasca), con erogazione di acqua calda sempre garantita;
inoltre, n.1 servizio igienico è riservato al
personale;
- per quanto concerne la
zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti
letto;
- la superficie minima
delle camere deve
essere non inferiore a 9
mq per camera singola e 16 mq per camere a due letti adeguatamente arredate;
nelle camere devono, comunque, essere garantiti per ciascun utente almeno i
seguenti arredi: un comodino, un armadietto in cui sia possibile conservare, in
condizioni di sicurezza, gli oggetti personali, un tavolinetto con la
sedia;
- le camere devono avere
illuminazione ed areazione naturale, con adeguato
oscuramento;
- la cucina deve essere
piastrellata sino due metri di altezza a partire da terra, attrezzata per la
preparazione dei pasti ed eventualmente
per la loro somministrazione;
- n.1 salone attrezzato per
ascoltare musica,per leggere, guardare la TV, ecc..ed eventualmente, qualora la
cucina non fosse sufficientemente spaziosa, da adibire a zona
pranzo.
- n.1 locale per le
riunioni.
La qualità degli arredi deve
essere dignitosa ed appropriata alle necessità degli
utenti.
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 25/30 mq. per
utente.
La temperatura interna
invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
Il Gruppo-appartamento,
ovvero struttura residenziale socio-riabilitativa a
minore intensità assistenziale, accoglie utenti in fase di acquisizione
dell’autonomia, in uscita dal circuito psichiatrico
riabilitativo.
Posti-letto per
gruppo-appartamento: n.3
Stessi requisiti delle
comunità alloggio rapportati al numero degli utenti.
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REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono essere
ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in edifici in regola con
le norme igienico-sanitarie relative alle civili abitazioni, con le disposizioni
in materia di accessibilità ed eliminazione delle barriere architettoniche negli
edifici privati.
E’ vietato l’accorpamento di
più strutture che ospitano, in forma residenziale, pazienti psichiatrici, nonché
l’accorpamento con servizi, a carattere residenziale, che erogano assistenza ad
anziani o disabili.
La Comunità riabilitativa
assistenziale psichiatrica ovvero struttura residenziale terapeutico
riabilitativa per acuti e subacuti, con copertura assistenziale per 24 ore
giornaliere, accoglie soggetti con elevata difficoltà nell’ambito relazionale o
autonomie di base compromesse, che necessitano di interventi ad alta
qualificazione terapeutica.
Posti letto: n.
14.
Gli appartamenti devono
essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
Per quanto concerne la zona
notte, ogni camera non deve avere più di due posti letto; inoltre, n. 1 camera
da letto è utilizzata dal personale in servizio; la superficie minima delle
camere deve essere non inferiore a 16 mq per camere a due letti e 9 mq per
camere singole; nelle camere devono, comunque, essere garantiti per ciascun
utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un armadietto in cui sia
possibile
conservare, in condizioni di
sicurezza, gli oggetti personali, un
tavolinetto con la
sedia.
La qualità degli arredi deve
essere dignitosa ed appropriata alle necessità degli
utenti.
Le camere devono avere
illuminazione ed areazione naturale,
con adeguato
oscuramento.
La struttura deve essere
dotata di n. 4 servizi igienici per gli utenti, con dotazioni complete e
funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso, lavabo, bidet e vasca
da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che almeno un servizio sia dotato
di vasca), con erogazione di acqua calda sempre
garantita.
Inoltre, n.1 servizio
igienico deve essere riservato al personale in
servizio.
La zona giorno deve essere
provvista almeno di:
1) n.1 cucina piastrellata
sino a due metri di altezza a partire da terra, attrezzata per la preparazione
dei pasti;
2) n.1 locale
pranzo;
3) n.1 locale per attività
psico-riabilitative
4) n.1 locale per le
riunioni
5) n.1 salone attrezzato per
ascoltare musica, per leggere, guardare la TV, ecc…
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 30/35 mq per ciascuno dei 14
utenti.
La temperatura interna
invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
La Comunità alloggio, ovvero
struttura residenziale socio-riabilitativa a più elevata intensità
assistenziale, con copertura assistenziale per 12 ore giornaliere, accoglie
utenti relativamente autonomi sul piano della soddisfazione dei bisogni di vita
quotidiana e con abilità psicosociali sufficientemente
acquisite.
Posti letto: n.
8
Gli appartamenti devono
essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
La struttura deve avere i
seguenti requisiti:
- i servizi igienici per gli
utenti non devono essere inferiori a n.1 ogni 4 utenti, con dotazioni complete e
funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso, lavabo, bidet e vasca
da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che almeno un servizio sia dotato
di vasca), con erogazione di acqua calda sempre garantita; inoltre, n.1 servizio
igienico è riservato al personale;
- per quanto concerne la
zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti
letto;
- la superficie minima delle camere deve
essere non inferiore a 9 mq per camera singola e 16 mq per camere a due letti
adeguatamente arredate; nelle camere devono, comunque, essere garantiti per
ciascun utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un armadietto in cui sia
possibile conservare, in condizioni di sicurezza, gli oggetti personali, un
tavolinetto con la sedia;
- le camere devono avere
illuminazione naturale ed areazione, con adeguato
oscuramento;
- la cucina deve essere
piastrellata sino a due metri di altezza a
partire da terra, attrezzata
per la preparazione dei pasti ed eventualmente per la loro
somministrazione;
- n.1 salone attrezzato per
ascoltare musica, per leggere, guardare la TV, ecc.. ed eventualmente, qualora
la cucina non
fosse sufficientemente
spaziosa, da adibire a zona pranzo.
- n.1 locale per le
riunioni.
La qualità degli arredi deve
essere dignitosa ed appropriata alle
necessità degli utenti;
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 25/30 mq. per
utente.
La temperatura interna
invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
Il Gruppo-appartamento,
ovvero struttura residenziale socioriabilitativa a minore intensità
assistenziale, accoglie utenti già in fase di acquisizione dell’autonomia, in
uscita dal circuito psichiatrico riabilitativo.
Posti-letto per
gruppo-appartamento: n.3
Stessi requisiti comunità
alloggio rapportati al numero degli
utenti.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Collegamento con le altre strutture per la
tutela della salute mentale di cui al DPR 10.11.1999.
Per ciascun utente, devono
essere formalmente documentati:
- la stesura di un progetto terapeutico
individualizzato (valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi,
interventi, tempi di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della
prestazione);
- l’individuazione dell’operatore di
riferimento;
- le modalità di rapporto con i familiari e con
il curante che ha effettuato l’invio alla struttura;
- i rapporti attivati con i servizi, le
infrastrutture e le realtà sociali del territorio.
Devono essere indicate le
modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli interventi in
condizioni di emergenza-urgenza. Deve essere disponibile una scorta di farmaci e
materiale sanitario per le evenienze patologiche più frequenti ed, in
particolare, di psicofarmaci per il trattamento delle emergenze
psichiatriche.
Gli operatori e gli utenti,
ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle attività di cucina
non può essere prevista nel piano di riabilitazione, devono essere dotati del
libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14 della L. 283/62 e DPR
327/80.
Disponibilità di mezzi di
trasporto adeguati al numero e tipologia di
utenti.
Deve essere disponibile un
apparecchio
telefonico per gli utenti,
per le telefonate personali a proprio carico.
Presenza di medici
specialisti ed altre figure
professionali di cui al DPR
10.11.1999, programmata o per fasce orarie .
Le strutture residenziali
terapeutico-riabilitative per acuti e subacuti, con presenza di personale di
assistenza nelle 24 ore, devono disporre almeno del seguente
organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente sociale
esperto;
- n.9 collaboratori
professionali sanitari
(infermieri, educatori
professionali, personale della riabilitazione) o collaboratori professionali
assistenti sociali;
- n.5 operatori tecnici
addetti all’assistenza.
I turni di servizio devono
essere articolati in modo da garantire la presenza del personale di assistenza
nell’arco delle 24 ore.
- N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 12 ore;
- N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 12 ore.
Le strutture residenziali
socio-riabilitative a
più elevata intensità
assistenziale, con presenza di personale di assistenza nelle
12
ore diurne, devono disporre almeno
del
seguente
organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente sociale
esperto;
- n.2 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori professionali, personale della
riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti
sociali;
- n.2 operatori tecnici
addetti all’assistenza;
- N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 6 ore;
- N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 6 ore.
I turni di servizio devono
essere articolati in modo da garantire la presenza del personale di assistenza
per 12 ore giornaliere.
Le strutture residenziali
socio-riabilitative a
minore intensità
assistenziale, con presenza di personale di assistenza per fasce orarie,
devono disporre almeno del seguente
organico:
- n. 2 unità lavorative, di
cui:
n. 1 collaboratore
professionale sanitario (infermiere, educatore professionale, personale della
riabilitazione) o collaboratore professionale assistente
sociale;
n. 1 operatore tecnico
addetto all’assistenza.
- N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 1 ora;
- N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 1 ora.
Questo personale è
previsto per moduli di n. 2 gruppi appartamento.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Collegamento con le altre strutture per la
tutela della salute mentale di cui al DPR 10.11.1999.
Per ciascun utente, devono
essere formalmente documentati:
- la stesura di un progetto terapeutico
individualizzato (valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi,
interventi, tempi di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della
prestazione);
- l’individuazione dell’operatore di
riferimento;
- le modalità di rapporto con i familiari e con
il curante che ha effettuato l’invio alla struttura;
- i rapporti attivati con i servizi, le
infrastrutture e le realtà sociali del territorio.
Devono essere indicate le
modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli interventi in
condizioni di emergenza-urgenza. Deve essere disponibile una scorta di farmaci e
materiale sanitario per le evenienze patologiche più frequenti ed, in
particolare, di psicofarmaci per il trattamento delle emergenze
psichiatriche.
Deve essere regolarmente
compilato un Registro di monitoraggio della
struttura.
Gli operatori e gli utenti,
ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle attività di cucina
non può essere prevista nel piano di riabilitazione, devono essere dotati del
libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14 della L. 283/62 e DPR
327/80.
Deve essere definito e
consultabile il menù settimanale.
Disponibilità di mezzi di
trasporto adeguati al numero e tipologia di utenti. Almeno un mezzo deve
essere idoneo al trasporto contemporaneo di 7
utenti.
Deve essere disponibile una
linea telefonica per gli utenti, per le telefonate personali a proprio carico,
ed una linea dedicata al servizio.
Presenza di medici
specialisti ed altre figure professionali di cui al DPR 10.11.1999, programmata
o per fasce orarie.
Le strutture residenziali
terapeutico-riabilitative per acuti e subacuti, con presenza di personale di
assistenza nelle 24 ore, devono disporre almeno del seguente
organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente sociale
esperto;
- n.9 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori professionali, personale della
riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti
sociali;
- n.5 operatori tecnici
addetti all’assistenza.
I turni di servizio devono
essere articolati in modo da garantire la presenza del personale di assistenza
nell’arco delle 24 ore.
- N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 12 ore;
- N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 12 ore.
Le strutture residenziali
socio-riabilitative a più elevata
intensità assistenziale, con presenza di personale di assistenza nelle 12
ore diurne, devono disporre almeno del seguente
organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente sociale
esperto;
n.2 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori professionali, personale della
riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti
sociali;
n.2 operatori tecnici
addetti all’assistenza;
N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 6 ore;
N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 6 ore.
I turni di servizio devono essere articolati
in modo da garantire la presenza del personale di assistenza per 12 ore
giornaliere.
Le strutture residenziali
socio-riabilitative a minore intensità assistenziale, con presenza di personale
di assistenza per fasce
orarie, devono disporre
almeno del seguente organico:
- n. 2 unità lavorative, di
cui:
n. 1 collaboratore professionale sanitario (
infermiere, educatore professionale, personale della riabilitazione) o
collaboratore professionale assistente sociale;
n. 1 operatore tecnico addetto
all’assistenza.
- N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 1 ora;
- N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 1 ora.
Questo personale è previsto per moduli di n. 2
gruppi appartamento. |
D.04
I requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi dei presidi riabilitativi e
educativo-assistenziali per tossicodipendenti sono definiti dall’Atto d’intesa
Stato-Regioni del 9 febbraio 1993, in riferimento al modello di cui al Piano
sanitario nazionale approvato con DPR 1º marzo 1994, recepito dalla L.R.
9.9.1996 n. 22, così come integrato e modificato dall’Atto d’intesa Stato-
Regioni del 5.8.1999, per le parti compatibili con la legge regionale 6.9.1999
n.27 e successive modificazioni.
|
I requisiti strutturali, tecnologici e
organizzativi dei presidi riabilitativi e educativo-assistenziali per
tossicodipendenti sono definiti dall’Atto d’intesa Stato-Regioni del 9 febbraio
1993, in riferimento al modello di cui al Piano sanitario nazionale approvato
con DPR 1º marzo 1994, recepito dalla L.R. 9.9.1996 n. 22, così come integrato e
modificato dall’Atto d’intesa Stato- Regioni del 5.8.1999, per le parti
compatibili con la legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive
modificazioni. |
D.05 RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZALI (R.S.A.)
Le RSA sono presidi che offrono a soggetti non
autosufficienti, anziani e non, con esiti di patologie fisiche, psichiche,
sensoriali o miste, non curabili a domicilio, un livello medio di assistenza
medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di
assistenza tutelare ed alberghiera, modulate in base al modello assistenziale
adottato dalle Regioni e Province autonome.
Le R.S.A. sono destinate a
soggetti non autosufficienti, non curabili a domicilio, portatori di patologie
geriatriche, neurologiche e neuropsichiatriche
stabilizzate.
Sono da prevedere:
ospitalità permanenti, di sollievo alla famiglia non superiori ai 30 giorni, di
completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati in altri presidi del
SSN.
Il modello assistenziale
adottato dalla Regione Puglia è stato modulato con DGR n. 210 del 19.3.2002
“Regolamento di organizzazione e funzionamento delle RSA”, in cui sono stati
recepiti i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi, di cui al DPR
14.1.1997, di seguito elencati, integrati dalla Delibera di Giunta Regionale
14/07/1998, n. 2974. A tale Regolamento si rinvia per quanto compatibile e non
esplicitamente riportato nel presente documento.
|
Le RSA sono presidi che offrono a soggetti non
autosufficienti, anziani e non, con esiti di patologie fisiche, psichiche,
sensoriali o miste, non curabili a domicilio, un livello medio di assistenza
medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di
assistenza tutelare ed alberghiera.
Le R.S.A. sono destinate a
soggetti non autosufficienti, non curabili a
domicilio, portatori di
patologie geriatriche, neurologiche e
neuropsichiatriche
stabilizzate.
Sono da prevedere:
ospitalità permanenti, di sollievo alla famiglia non superiori ai 30 giorni, di
completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati in altri presidi del
SSN.
Il modello assistenziale adottato dalla
Regione Puglia è stato modulato con DGR n. 210 del 19.3.2002 “Regolamento di
organizzazione e funzionamento delle RSA”, in cui sono stati recepiti i
requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi, di cui al DPR 14.1.1997, di
seguito elencati, integrati dalla Delibera di Giunta Regionale 14/07/1998, n.
2974. A tale Regolamento si rinvia per quanto compatibile e non esplicitamente
riportato nel presente documento.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Capacità recettiva non
inferiore a 20 e non superiore, in via eccezionale, a 120 posti articolata in
nuclei da 10/20 soggetti.
Area destinata alla
residenzialità:
- camere da 1, 2, 3, 4,
letti; allinterno di ogni camera deve essere garantita la privacy di ogni
singolo ospite e laccesso ed il movimento di
carrozzine;
- servizi igienici
attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale controllo personale
con servizi igienici annessi;
- cucina
attrezzata;
- spazi
soggiorno/gioco-TV/spazio collettivo;
- armadi per biancheria
pulita;
- locale deposito biancheria
sporca;
- locale per vuotatoio e
lavapadelle;
- locale deposito per
attrezzature, carrozzine e materiale di consumo,
ecc.;
Area destinata alla
valutazione e alle terapie:
- locali e attrezzature per
prestazioni ambulatoriali e per valutazioni
specifiche;
- area destinata
allerogazione delle attività specifiche di
riabilitazione;
- locali e palestra con
attrezzature per le specifiche attività riabilitative
previste.
Area di socializzazione:
- angolo
bar;
- sale e soggiorni
polivalenti;
- locale per servizi
allospite;
- servizi
igienici.
Aree generali di
supporto:
- ingresso con portineria,
posta e telefono;
- uffici
amministrativi;
- cucina, dispensa e locali
accessori (se non appaltate allesterno);
- lavanderia e stireria (se
non appaltate
allesterno);
-
magazzini;
- camera
ardente;
- depositi pulito e sporco.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Capacità recettiva non
inferiore a 20 e non superiore, in via eccezionale, a 120 posti articolata in
nuclei da 10/20 soggetti.
Area destinata alla
residenzialità:
- camere da 1, 2, 3, 4,
letti; allinterno di ogni camera deve essere garantita la privacy di ogni
singolo ospite e laccesso ed il movimento di
carrozzine;
- servizi igienici
attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale controllo personale
con servizi igienici annessi;
- cucina
attrezzata;
- spazi
soggiorno/gioco-TV/spazio collettivo;
- armadi per biancheria
pulita;
- locale deposito biancheria
sporca;
- locale per vuotatoio e
lavapadelle;
- locale deposito per attrezzature, carrozzine
e materiale di consumo, ecc.;
Area destinata alla
valutazione e alle terapie:
- locali e attrezzature per
prestazioni ambulatoriali e per valutazioni
specifiche;
- area destinata
allerogazione delle attività specifiche di
riabilitazione;
- locali e palestra con
attrezzature per le specifiche attività riabilitative
previste.
Area di
socializzazione:
- angolo
bar;
- sale e soggiorni
polivalenti;
- locale per servizi
allospite;
- servizi
igienici.
Aree generali di
supporto:
- ingresso con portineria,
posta e telefono;
- uffici
amministrativi;
- cucina, dispensa e locali
accessori (se non appaltate
allesterno);
- lavanderia e stireria (se
non appaltate allesterno);
-
magazzini;
- camera
ardente;
- depositi pulito e sporco.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti letti
speciali con schienali regolabili.
Attrezzature particolarmente
adattate ad ospiti non deambulanti e non autosufficienti (letti, materassi e
cuscini antidecubito, etc.).
Carrello per la gestione
dellemergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unità di
ventilazione manuale.
Carrello per la gestione
terapia.
Carrello per la gestione
delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti letti
speciali con schienali regolabili.
Attrezzature particolarmente
adattate ad ospiti non deambulanti e non autosufficienti (letti, materassi e
cuscini antidecubito, etc.).
Carrello per la gestione
dellemergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unità di
ventilazione manuale.
Carrello per la gestione
terapia.
Carrello per la gestione delle medicazioni con
eventuale strumentario chirurgico.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
La RSA deve utilizzare un
modello organizzativo che, anche attraverso lintegrazione con i servizi
territoriali delle Unità sanitarie locali,
garantisca:
- valutazione
multidimensionale attraverso appositi strumenti validati dei problemi/bisogni
sanitari, cognitivi, psicologici e sociali dellospite al momento
dellammissione e periodicamente;
- stesura di un piano di
assistenza individualizzato
corrispondente ai problemi/bisogni identificati;
- lavoro degli operatori
deputati allassistenza secondo le modalità e le logiche delléquipe
interdisciplinare;
- raccolta dei dati delle
singole valutazioni
multidimensionali tale da
permettere il controllo continuo delle attività della
RSA;
- coinvolgimento della
famiglia dellospite;
- personale medico, infermieristico, di
assistenza alla persona, di riabilitazione e di assistenza sociale in relazione
alle dimensioni e alla tipologia delle prestazioni erogate.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
La RSA deve utilizzare un
modello organizzativo che, anche attraverso lintegrazione con i servizi
territoriali delle Unità sanitarie locali,
garantisca:
- valutazione
multidimensionale attraverso appositi strumenti valicati dei problemi/bisogni
sanitari, cognitivi, psicologici e sociali dellospite al momento
dellammissione e periodicamente;
- stesura di un piano di
assistenza individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni
identificati;
- lavoro degli operatori
deputati allassistenza secondo le modalità e le logiche delléquipe
interdisciplinare;
- raccolta dei dati delle
singole valutazioni multidimensionali tale da
permettere il controllo continuo delle attività della
RSA;
- coinvolgimento della
famiglia dellospite;
Deve essere garantita almeno
la seguente dotazione di personale:
(a) Coordinatore sanitario:
un medico specialista, preferibilmente nelle discipline di geriatria o medicina
fisica e riabilitazione, che assicuri la presenza giornaliera per almeno quattro
ore, con responsabilità dellassistenza sanitaria e delle condizioni
psicofisiche degli ospiti;
(b) personale medico: per
ogni modulo devono essere garantite non meno di quattro ore settimanali di
assistenza specialistica;
(c) infermieri
professionali: una unità ogni trenta posti residenza con presenza continuativa
nell’arco delle 24 h;
(d) terapisti della
riabilitazione in numero variabile, in relazione al livello assistenziale della
RSA o del nucleo;
(e) operatori di assistenza:
una unità ogni 20 posti residenza con presenza continuativa nell’arco delle 24 h
per moduli a media intensità assistenziale; una unità ogni 30 posti residenza
con presenza continuativa nell’arco delle 24 h per moduli a bassa intensità
assistenziale;
(f) figure professionali a
convenzione con riferimento a particolari esigenze
assistenziali.
Nelle RSA devono essere
assicurate, altresì, prestazioni da parte di psicologi ed assistenti sociali per
un numero di ore settimanali correlato alle esigenze degli ospiti e al livello
assistenziale della RSA.
Le RSA devono essere dotate
di personale amministrativo nonché di personale da adibire ai servizi generali
in rapporto al numero degli ospiti e al sistema organizzativo della
struttura.
Sono inoltre previste le
prestazioni di assistenza farmaceutica erogata da un farmacista per almeno 1 ora
settimanale ogni 20 posti letto. |
D.06 OSPEDALE DI COMUNITA’
Le unità di degenza
territoriale (Ospedale di Comunità) nel P.S.R. sono inserite tra le attività
territoriali. Le D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002 hanno istituito unità di
degenza territoriale per percorsi di diagnosi e cura con un minimo di protocolli
e setting operativi.
Di seguito sono
individuati i requisiti .
|
Le unità di degenza
territoriale (Ospedale di Comunità) nel P.S.R. sono inserite tra le attività
territoriali. Le D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002 hanno istituito unità di
degenza territoriale per percorsi di diagnosi e cura con un minimo di protocolli
e setting operativi.
Di seguito sono individuati i requisiti
.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Area destinata
ai pazienti:
- camere da 1,
2, 3, 4, letti; allinterno di ogni camera deve essere garantita la privacy di
ogni singolo ospite e laccesso ed il movimento di
carrozzine;
- servizi
igienici attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale
controllo personale con servizi igienici
annessi;
- spazi
soggiorno/TV/spazio collettivo;
- armadi per
biancheria pulita;
- locale
deposito biancheria sporca;
- locale per
vuotatoio e lavapadelle;
- locale
deposito per attrezzature, carrozzine e materiale di consumo,
ecc.;
Aree generali
di supporto (se non previste nella struttura):
- ingresso con portineria e
telefono;
- cucina, dispensa e locali accessori (se non
appaltate allesterno);
- lavanderia e stireria (se non appaltate
allesterno);
- magazzini;
- camera ardente.
REQUISITI MINIMI
IMPIANTISTICI
Impianto di riscaldamento o
di climatizzazione.
Impianto di illuminazione
d’emergenza.
Impianto di chiamata con
segnalazione acustica e luminosa.
Impianto gas medicali: prese
per il vuoto, per l’ossigeno e l’aria.
Impianto telefonico
mobile.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Area destinata al
ricovero:
- camere da 1, 2, 3, 4,
letti; allinterno di ogni camera deve essere garantita la privacy di ogni
singolo ospite e laccesso ed il movimento di
carrozzine;
- servizi igienici
attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale controllo personale
con servizi igienici annessi;
- spazi soggiorno/TV/spazio
collettivo;
- armadi per biancheria
pulita;
- locale deposito biancheria
sporca;
- locale per vuotatoio e
lavapadelle;
- locale deposito per
attrezzature, carrozzine e materiale di consumo,
ecc.;
Aree generali di supporto
(se non previste nella struttura):
- ingresso con portineria e
telefono
- uffici
amministrativi;
- cucina, dispensa e locali
accessori (se non appaltate allesterno);
- lavanderia e stireria (se
non appaltate allesterno);
-
magazzini;
- camera ardente.
REQUISITI MINIMI
IMPIANTISTICI
- Impianto di riscaldamento
o di climatizzazione
- Impianto di illuminazione
d’emergenza
- Impianto di chiamata con
segnalazione acustica e luminosa
- Impianto gas medicali:
prese per il vuoto, per l’ossigeno e l’aria
- Impianto telefonico mobile
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti letti
speciali con schienali regolabili.
Ausili e presidi includenti
materassi e cuscini antidecubito, carrozzelle,
ecc.
Carrello per la gestione
dellemergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unità di
ventilazione manuale.
Carrello per la gestione
terapia.
Carrello per la gestione
delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti letti
speciali con schienali regolabili.
Ausili e presidi includenti
materassi e cuscini antidecubito, carrozzelle, ecc.
Carrello per la gestione
dellemergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unità di
ventilazione manuale.
Carrello per la gestione
terapia.
Carrello per la gestione delle medicazioni con
eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
I medici di medicina
generale devono utilizzare un modello organizzativo che, anche attraverso
lintegrazione con i servizi territoriali delle Unità sanitarie locali,
garantisca:
- adozione di una specifica
cartella per la registrazione delle attività mediche ed
infermieristiche;
- stesura di un piano di
assistenza individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni
identificati;
- lavoro degli operatori
deputati allassistenza secondo le modalità e le logiche delléquipe
interdisciplinare;
- raccolta dei dati tale da
permettere il controllo e la verifica delle attività correlate ai protocolli di
assistenza definiti, nonché alla promozione della qualità
dell’assistenza;
- coinvolgimento della
famiglia.
Il personale infermieristico
ed ausiliario/OTA
deve essere rapportato al
volume di attività.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
I medici di medicina
generale devono utilizzare un modello
organizzativo che, anche
attraverso lintegrazione con i servizi
territoriali delle Unità
sanitarie locali, garantisca:
- adozione di una specifica
cartella per la registrazione delle attività
mediche ed infermieristiche;
- stesura di un piano di
assistenza individualizzato corrispondente ai
problemi/bisogni identificati;
- lavoro degli operatori
deputati allassistenza secondo le modalità e
le logiche dellequipe interdisciplinare;
- raccolta dei dati tale da
permettere il controllo e la verifica delle attività correlate ai protocolli di
assistenza definiti, nonché alla
promozione della qualità dell’assistenza;
- coinvolgimento della
famiglia.
Il personale infermieristico ed ausiliario/OTA
deve essere rapportato al volume di attività. |
D.07 RESIDENZE SANITARIE PER CURE
PALLIATIVE (HOSPICE)
Si definiscono Centri
residenziali di cure
palliative (Hospice) le
strutture, facenti parte della rete di assistenza ai pazienti terminali, per
l’assistenza in ricovero temporaneo di pazienti affetti da malattie progressive
ed in fase avanzata
a rapida evoluzione ed a
prognosi infausta, per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla
stabilizzazione della patologia non è possibile o appropriata, e,
prioritariamente, per i pazienti affetti da patologia neoplastica terminale che
necessitano di assistenza palliativa e di
supporto.
I requisiti degli Hospice
sono indicati nell’Allegato 1 del DPCM 20.01.2000.
|
Si definiscono Centri
residenziali di cure palliative (Hospice) le
strutture, facenti parte
della rete di assistenza ai pazienti terminali, per l’assistenza in ricovero
temporaneo di pazienti affetti da malattie progressive ed in fase avanzata a
rapida evoluzione ed a prognosi infausta, per i quali ogni terapia finalizzata
alla guarigione o alla stabilizzazione della patologia non è possibile o
appropriata, e, prioritariamente, per i pazienti affetti da patologia
neoplastica terminale che necessitano di assistenza palliativa e di
supporto.
I requisiti degli Hospice sono indicati
nell’Allegato 1 del DPCM 20.01.2000.
|
SEZIONE "E" GLOSSARIO
E.01 DEFINIZIONI SULL’ACCREDITAMENTO
ACCREDITAMENTO
|
Processo attraverso il quale
una agenzia o altra organizzazione valuta e riconosce che un corso di studi o
una istituzione corrispondono a standard pre-definiti
(WHO).
Si definiscono nel mondo due
grandi tipologie di accreditamento delle organizzazioni
sanitarie:
Per pubblica regolamentazione (Spagna –
Catalogna, Italia);
Professionale (USA, Canada, Australia
King’s Fund).
In Italia si usa la parola
‘accreditare’ in quattro contesti:
Contesto Decreto
Legislativo 502/92 e
successive modifiche e integrazioni:
‘…instaurazione di nuovi
rapporti fondati sul criterio dell’accreditamento delle istituzioni, sulla
modalità di pagamento a prestazione e sull’adozione di sistemi di verifica e
revisione della qualità delle attività e delle
prestazioni....’.
Compete alle Regioni
l’introduzione di criteri di compatibilità delle strutture con il fabbisogno
programmato, di sistemi di sorveglianza e di strumenti e metodologie per la
verifica della qualità dei servizi a partire dalla autorizzazione all’esercizio
(in base al possesso di requisiti minimi) sino alla concessione
dell’accreditamento (in base al possesso di requisiti
ulteriori).
Questo modello di
accreditamento è l’oggetto del presente documento.
Contesto accreditamento
professionale.
Attivato dalla Società
Italiana di VRQ, da società scientifiche e da gruppi di professionisti, di
natura volontaria, secondo il modello dei paesi anglofoni, realizzato mediante
visite scambievoli fra pari. Tale modalità di verifica della qualità deve
integrarsi con l’accreditamento istituzionale.
Il contributo dei
professionisti al miglioramento della qualità delle prestazioni è fondamentale
in relazione alle specifiche attività del processo
assistenziale.
Contesto enti di
certificazione.
Gli enti per potersi
proporre come verificatori dei requisiti previsti dalle Norme UNI EN ISO
(certificazione di parte 3º), debbono essere accreditati come idonei da un ente
sovraordinato (per l’Italia il SINCERT).
Contesto accreditamento
laboratori di prova. I laboratori che ‘provano’ materiali e tecnologie, secondo
la normativa internazionale debbono essere accreditati a farlo. Si applicano ad
essi le norme della serie EN ISO 45000. |
ATTIVITÀ
|
Insieme di operazioni
organizzate e finalizzate. Nel linguaggio organizzativo le operazioni sono gli
elementi più parcellizzati, il primo livello di sintesi sono le attività,
l’insieme di attività connota il processo.
Le attività si realizzano
per il concorso equilibrato degli individui, dei metodi di lavoro e delle
tecnologie. |
AUDIT
|
Analisi critica e
sistematica della qualità della assistenza medica (o sanitaria) che include le
procedure utilizzate per la diagnosi e il trattamento, l’uso delle risorse, gli
outcome risultanti e la qualità di vita risultanti (definizione Brit. Govern.
1985). Viene realizzata utilizzando vari metodi di valutazione. Molto usata nel
Regno Unito come strumento per il monitoraggio di standard professionali
(tecnici e interpersonali) nella erogazione delle
cure.
Medical audit valutazione
degli elementi che dipendono dal giudizio medico.
Clinical audit valutazione
degli elementi che non dipendono dal giudizio
medico.
Professional audit
valutazione degli elementi che dipendono dalla attività di professionisti
sanitari non medici.
Service audit valutazione
complessiva del servizio erogato.
La parola audit viene
utilizzata anche in altri contesti:
audit di qualità=valutazione
esterna della qualità di un servizio/organizzazione; audit del sistema
qualità=valutazione del sistema di assicurazione di qualità di una
organizzazione, sviluppato in modo indipendente da un gruppo di persone
appartenenti alla organizzazione. |
AUTORIZZAZIONE
|
Si definisce
‘autorizzazione’ un atto giuridico che ha la natura della rimozione di un
divieto. I processi autorizzativi riguardano, rispettivamente, la realizzazione
di strutture e l’esercizio delle attività
sanitarie.
La realizzazione è subordinata ad un parere di
compatibilità, nei casi previsti, espresso dall’Ente regionale, mentre
l’esercizio è subordinato alla verifica del possesso, da parte di chi la
richiede, di requisiti minimi di natura strutturale, tecnologica e
organizzativa.
|
|
Il DPR 14.1.1997 contiene i
requisiti minimi di natura strutturale, tecnologica e organizzativa, che nel
presente documento sono riportati con talune
integrazioni. |
AZIENDA
|
Sistema di processi
economici che si svolgono in istituti sociali di diverse specialità cui si
applicano il principio obiettivo della razionalità economica (massimizzazione
del risultato con minimo impegno di risorse) e i criteri della corretta
amministrazione. Si distinguono aziende con finalità di reddito e aziende senza
finalità di reddito ( profit e non
profit). |
AZIENDA
SANITARIA
|
Soggetto giuridico, pubblico
o privato che offre attività o prestazioni
sanitarie.
Azienda sanitaria pubblica:
tipica azienda senza finalità di reddito (non profit) che non si prefigge come
scopo la remunerazione del capitale investito bensì l’acquisizione e/o
l’erogazione di servizi di interesse
collettivo. |
BENCHMARKING
|
Tecnica manageriale che
consiste nel confrontare il vissuto della propria attività con le migliori
esperienze analoghe, al fine di razionalizzare obiettivi, strategie e processi e
raggiungere l’eccellenza, tramite l’individuazione di fattori critici di
successo ed elementi guida.
Il confronto avviene alla
pari su risultati e processi di erogazione del
servizio. |
BUSINESS PROCESS
REENGINEERING
(BPR)
|
Tecnica manageriale che
consiste nel provocare un cambiamento qualitativo radicale (breakthrough)
ridisegnando completamente un processo considerato inefficace e/o
inefficiente. |
CAPACITÀ’
|
Aspetto organizzativo soft
che incide sui livelli degli output. Si basa principalmente sulla motivazione e
sulla comunicazione. |
CARATTERISTICA
|
Ciascuno degli aspetti
peculiari che costituiscono le note distintive di un oggetto (nel nostro caso di
un servizio/prestazione).
Le caratteristiche scelte
per rappresentare l’oggetto si definiscono come
requisiti. |
CARTA DEI SERVIZI
|
Documento contrattuale
adottato dai soggetti erogatori di servizi pubblici attraverso il quale si
esplicitano «missione», criteri di relazione e standard di qualità dei servizi
erogati. Nel caso dei servizi sanitari esso è redatto sulla base dei principi
indicati nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.
19/5/95). |
CIRCOLI DI
QUALITÀ
|
Piccoli gruppi di
professionisti volontari e interprofessionali, legati a precisi contesti
organizzativi (Unità Operative) per i quali ricercano il miglioramento continuo,
intervenendo con metodi recisi (PDCA). |
COMPETENZA
|
Aspetto organizzativo hard:
sono le capacità individuali agite. Deriva da esperienza o studio e definisce
all’interno della organizzazione lo “spazio” (cioè i compiti assegnati) e
l’autorità (vedi professionalità). |
CONFORMITÀ’ |
Soddisfacimento documentato
di requisiti specificati (vedi
indicatori). |
CONTRATTO
|
Richiesta espressa e
comunicata con qualsiasi mezzo, contenente i requisiti concordati fra fornitore
e cliente. |
CRITERIO
|
Enunciato che dichiara che
si vuole investigare un fenomeno a fine di valutazione mediante l’osservazione
di sue caratteristiche (statiche o dinamiche)
predefinite.
Il criterio è pertanto un
punto di vista, di osservazione di un oggetto, fenomeno, ecc., legato
strettamente al soggetto osservante. La Carta dei Servizi è in sintonia con
questa definizione. Il criterio è definito come riferimento concettuale
(espresso) per costruire un giudizio di
qualità. |
CULTURA
AZIENDALE
|
“Insieme di assunti di base
inventati, scoperti o sviluppati da un gruppo determinato quando impara ad
affrontare i propri problemi di adattamento con il mondo esterno e di
integrazione al suo interno, che si è rivelato così funzionale da essere
considerato valido e, quindi, da essere indicato a quanti entrano
nell’organizzazione come il modo corretto di percepire, pensare e sentire in
relazione a quei problemi” (Schein 1990).
La cultura determina i
valori, la «missione», la «visione». |
DIREZIONE
AZIENDALE
|
Nel caso di Azienda
sanitaria la direzione aziendale è costituita dal Direttore generale, Direttore
amministrativo, Direttore sanitario e Coordinatore dei servizi sociali.
Nel caso di Azienda privata
la direzione aziendale è costituita dal Titolare della struttura e dal Direttore
sanitario. |
FACILITATORE
|
Soggetto che ha il mandato
di coordinare e dirigere Circoli di Qualità, o altre forme di partecipazione dal
basso, in possesso del metodo e delle tecniche della Qualità e del miglioramento
continuo. |
FATTORI
|
Elementi che formano le
dinamiche di motivazione; si dividono in FATTORI CONDIZIONANTI e FATTORI MOTORI
(vedi) |
FATTORI
CONDIZIONANTI |
Bisogni fisiologici: livello
di retribuzione
Bisogni di sicurezza :
sicurezza del posto di lavoro, mantenimento del proprio
ruolo |
FATTORI MOTORI
|
Bisogni sociali: senso di
appartenenza e identificazione nel gruppo di
lavoro.
Bisogni di stima:
gratificazione per il lavoro svolto.
Bisogni di realizzazione:
capacità di dimostrare di saper raggiungere gli obiettivi
prefissati. |
FORNITORE |
Chi (organizzazione o
singolo) fornisce un prodotto o un servizio ad un
utente. |
GARANZIA
DELLA
QUALITÀ |
L’insieme delle azioni
pianificate e sistematiche necessarie a dare adeguata confidenza che un prodotto
o servizio soddisfi determinati requisiti di
qualità. |
GRUPPI
DI
MIGLIORAMENTO |
Piccoli gruppi di
professionisti, interfunzionali e interprofessionali, che intervengono sui
processi di lavoro con le metodologie del miglioramento continuo presidiando
globalmente il percorso del cambiamento (analisi, diagnosi, terapia,
valutazione, implementazione e
documentazione). |
INDICATORE |
Caratteristica qualitativa
(paragonabile) o quantitativa (misurabile) di un oggetto o di un fenomeno che su
questi consente di inferire (costruire ipotesi, dare
giudizi).
Il risultato della
osservazione della caratteristica in questione, sia essa uno stato o un evento,
definisce il ‘valore’ o la misura
dell’indicatore. |
INPUT |
Tutti gli elementi che
vengono immessi in un processo organizzativo ed in base ai quali si realizza il
servizio. |
LINEE
GUIDA |
Insieme di raccomandazioni,
prodotte attraverso un processo sistematico, finalizzate ad assistere gli
operatori ed i pazienti nel decidere quali siano le modalità assistenziali più
adeguate in specifiche circostanze cliniche (atto di coordinamento e di
indirizzo integrato con la definizione dell’Institute of Medicine
USA). |
MANUALE
|
Opuscolo contenente
indicazioni sulle procedure, purché stilato direttamente dalla struttura
organizzativa professionale. |
MANUTENZIONE
|
Ordinaria: è la normale
attività di routine, programmata, che l’utilizzatore deve svolgere per mantenere
efficiente e in buone condizioni l’apparecchiatura. Essa deve attenersi alle
disposizioni dettate dal costruttore per garantire il corretto funzionamento
dello strumento. Si definisce correttiva anche la manutenzione per eventi
accidentali che avvengono in garanzia.
Straordinaria:
a) programmata: ricadono in
tale voce gli interventi di ammodernamento e manutenzione non compresi nelle
normali procedure di manutenzione ordinaria per i quali (dipendentemente dal
tipo e dalla vita del bene) sia possibile definire delle
scadenze;
b) correttiva: è tutta
l’attività non specificata sopra per la quale non può essere programmato un
calendario di interventi. Solitamente viene effettuata in situazioni di guasto o
di emergenza. |
MIGLIORAMENTO
CONTINUO
|
Approccio alla qualità
secondo le logiche della razionalità limitata, proiettato verso il superamento
delle non conformità (qualità negativa) e l’aggiunta di valore (qualità
positiva), alla ricerca di nuovi e più soddisfacenti
output.
La cultura della Qualità
evidenzia due modalità di approccio al miglioramento: la prima è costituita da
un cambiamento radicale e veloce, così come si realizza mediante il ricorso a
tecniche manageriali quali il Business Process Re-engineering
(vedi).
La seconda modalità è
rappresentata dal miglioramento a ‘piccoli passi’, che maggiormente recupera il
concetto del Process Management e utilizza le tecniche che vi sono
correlate:
coinvolgimento del
personale, utilizzo degli strumenti del CQI, il Benchmarking (vedi) o altre
ancora.
Le condizioni organizzative
orientano l’approccio con l’uno o l’altro di questi
strumenti/metodologie che si
integrano reciprocamente in funzione dell’obiettivo del
miglioramento. |
«MISSIONE»
|
Motivo per cui una
organizzazione (azienda), un processo, una azione esiste, è agita, viene
prodotta. Per l’organizzazione è la ragione d’essere: ciò che essa sceglie di
fare per rendersi visibile all’esterno e per soddisfare i bisogni (le richieste)
dei suoi utenti (clienti). |
MONITORAGGIO
|
Misurazioni ripetute e
continuative di una varietà di indicatori, operate per identificare potenziali
problemi (WHO), per presidiare un fenomeno, per misurare l’evoluzione e il
miglioramento continuo. |
ORGANIZZAZIONE
|
Società, impresa, gruppo o
loro parte (statutariamente autonoma o meno) pubblica o privata, con autonomia
funzionale e amministrativa. |
OUTCOME |
Effetto, in termini di
efficacia, prodotto da output connotati in termini di
qualità. |
OUTPUT
(PRODOTTO) |
Indica la prestazione/servizio come risultato
immediato di un processo.
|
PIANO
DELLA
QUALITÀ |
Documento che descrive le modalità operative
per la qualità, le risorse e le sequenze di attività.
|
POLITICA
AZIENDALE |
Sono gli obiettivi e gli
indirizzi generali di una organizzazione espressi in modo formale dalla
Direzione. |
|
Deriva ed è
definita:
- dalla ragione d’essere dell’azienda
(«missione»)
- dalle sfide di lungo termine dell’azienda
(«visione»);
- dagli obiettivi scelti per il medio periodo
(obiettivi che debbono essere specifici, misurabili, accettabili, orientati ai
risultati, temporizzati: SMART);
- dalle strategie operative.
|
POLITICA
AZIENDALE PER
LA
QUALITÀ |
Quella parte della politica
aziendale che fornisce obiettivi e indirizzi generali per quanto riguarda la
qualità, espressa, in modo formale dall’alta direzione, in un
Documento. |
PRESIDIO
SANITARIO |
Struttura fisica (ospedale,
poliambulatorio, ambulatorio, ecc.) dove si effettuano le prestazioni e/o le
attività sanitarie. |
PRESTAZIONE
SANITARIA |
Rappresenta l’aspetto di
contenuto tecnico specifico della relazione di servizio ed è connotata da
livelli di complessità differenti in funzione della
richiesta. |
PROBLEMA |
Qualcosa che ci si presenta
davanti e che offre opportunità diverse di approccio, lettura, soluzione (può
comprendere sia l’accezione di ‘pericolo’ che di
‘opportunità’). |
PROCEDURA |
Insieme di azioni
professionali finalizzate ad un obiettivo. In generale maniera specifica di
compiere una attività.
Una procedura deve esprimere
chi fa, cosa fa, come viene fatto, dove, quando, perché e chi ne è
responsabile. |
PROCESSO
|
Sequenza strutturata di
attività formalizzate a produrre un risultato che ha valore per il cliente
finale (l’utente). Definiscono un processo l’evento scatenante (input), la
sequenza di azioni attraverso cui si realizza il servizio (valore aggiunto),
l’output.
Si usa il termine processo
per indicare gli insiemi fondamentali delle attività
aziendali:
- management e
pianificazione;
- core business (processi
operativi per erogare l’assistenza);
- processi di supporto
(funzionali al core business) es. gestione risorse
umane.
Le attività che compongono
il processo possono, pertanto, riferirsi a diverse linee di
responsabilità.
Il processo è descritto da
indici e misure quali: tempo di durata, risorse consumate, volumi di attività,
rilevazioni effettuate, metodi e tecnologie
impiegate.
I processi rappresentano
l’organizzazione ed evidenziano operativamente la «missione» e le strategie
conseguenti per garantire la risposta ai bisogni del fruitore e della
società.
Assumere un approccio di
processo (come struttura per agire) significa adottare, quindi, il punto di
vista dell’Utente. |
PROFESSIONALITÀ |
Spazio operativo
riconosciuto ad un soggetto all’interno di una organizzazione, concepito
direttamente come risultato di una negoziazione dove entrano in relazione il
voler essere (potenziale dinamico), dove essere (posizione) e poter essere
(profilo di ruolo).
Si compone di
caratteristiche rappresentate, principalmente, da competenza (skills), capacità
(abilities), atteggiamenti (judgement).
Si realizza su tre
direttrici principali: il contributo tecnico specifico della attività
professionale;
l’operatività quotidiana; la
capacità di gestione e la leadership. |
PROGRAMMA |
Risposta organizzata per
eliminare o ridurre uno o più problemi. La risposta include uno o più obiettivi,
lo svolgimento di una o più attività e il consumo di risorse
(WHO). |
PROTOCOLLO
CLINICO |
Indicano una serie rigorosa
di comportamenti da attuare per eseguire correttamente
procedure
diagnostiche o terapie o
altre attività assistenziali. |
QUALITÀ |
Insieme delle proprietà e
delle caratteristiche di un prodotto e/o di un servizio che gli conferiscono la
capacità di soddisfare i bisogni espliciti e impliciti del
cliente/fruitore.
Nota: ogni Azienda traduce
il concetto in una propria definizione operativa.
Tale definizione deve essere
conseguente agli obiettivi strategici della
organizzazione. |
QUALITÀ
TOTALE |
Filosofia, tessuto
connettivo di tutto l’agire organizzativo in funzione del miglioramento
continuo, orientato all’Utente (cliente/fruitore) e incentrato sulla risorsa
professionale. |
REGOLAMENTI
INTERNI |
Definiscono le modalità di
comportamento o la successione di azioni definite da documenti formali o dalla
normativa, che devono essere sistematicamente
ottemperati. |
REQUISITO |
Ciascuna delle
caratteristiche necessarie e richieste affinché un prodotto/servizio risponda
allo scopo (vedi qualità).
Nota: nella Carta dei
Servizi il concetto di requisito è espresso con il termine di “fattore di
qualità”, oggetto rilevante per la percezione della qualità del servizio da
parte dell’Utente. |
REVISIONE
CLINICA |
Ogni attività valutativa
sull’assistenza erogata ad un paziente e sulla sua efficacia. Essa include anche
attività di verifica dell’utilizzo di Linee Guida e Protocolli di
assistenza. |
REVISIONE
TRA
PARI |
Tecnica di valutazione e
miglioramento della qualità della erogazione delle cure. I valutatori e coloro
la cui attività viene valutata appartengono alla stessa professione; vengono
utilizzati criteri accettabili per la professione con l’intenzione di
promuovere, attraverso la valutazione, la qualità delle cure
erogate. |
RISK
MANAGEMENT |
Strategie e procedure
attraverso le quali vengono individuati e minimizzati i possibili rischi e/o
errori connessi ad un’attività. |
RISORSE
MATERIALI
(BENI
ATTREZZATURE
E
SERVIZI) |
Rientrano in tale voce le
immobilizzazioni materiali per le quali sia possibile una delle seguenti
denominazioni:
- impianti e macchinario;
- attrezzature industriali e
commerciali;
- materie prime, sussidiarie, di consumo e di
merci;
- servizi;
- altri beni.
|
SERVIZIO |
Ciò che risulta da una
relazione basata su uno scambio economico, informativo, operativo, emotivo,
affettivo sostenuto da una sostanziale interdipendenza fra i protagonisti della
relazione.
Dalla significatività di
tale interdipendenza si può misurare la dimensione della qualità. Nelle
organizzazioni la relazione è sempre a tre: cittadino/utente, professionista,
contesto organizzativo.
Il livello di tale relazione
presuppone una partecipazione tra i “tre
attori”. |
SISTEMA
QUALITÀ |
Insieme di responsabilità,
struttura organizzativa, procedure, attività, capacità, risorse, che mira a
garantire che processi, prodotti, servizi soddisfino bisogni e aspettative dei
clienti/fruitori al minor costo. |
SPECIFICA |
Documento che prescrive i
requisiti ai quali il prodotto/servizio deve risultare conforme (UNI EN ISO).
Vedi conformità. |
STANDARD |
Definisce il valore soglia
predeterminato di un indicatore, che può essere stabilito da norme giuridiche
che da criteri di altro genere. |
TECNOLOGIA
MEDICA |
Farmaci, strumenti e
procedure mediche o chirurgiche utilizzati nella erogazione delle cure e sistemi
organizzativi e di supporto all’interno dei quali avviene l’erogazione
(WHO). |
TECNOLOGY
ASSESSMENT
(VALUTAZIONE
DELLE
TECNOLOGIE
SANITARIE) |
Ambito di ricerca che si
prefigge di valutare, attraverso un approccio multidisciplinare alle dimensioni
qualitative (tecniche, economiche, sociali, etiche) che definiscono una
tecnologia sanitaria (vedi) e l’opportunità della sua adozione. Le tecniche
specifiche di acquisizione delle informazioni e di raggiungimento del consenso
sono la meta-analisi, le counsensus conferences, l’elaborazione di linee guida
(vedi).
L’attività di T.A. si pone a
ponte su un confine mobile, fra conoscenza e pratica, per produrre e
sintetizzare le informazioni relative a una tecnologia a servizio del processo
decisionale “politico” che determina la sua assunzione e/o formalizzazione (R.
Battista). |
UTENTE |
Destinatario di un prodotto
e/o di un servizio. Può essere una unità interna, un fruitore specifico
intermedio rispetto al prodotto finale (in questo caso si parla di “utente
interno”). |
VALORI
AZIENDALI |
Sono la manifestazione
visibile della cultura (vedi) che guida i comportamenti referenziali degli
individui nell’organizzazione. |
VALUTAZIONE |
Processo scientifico e
sistematico con cui viene determinato il grado in cui un intervento o programma
pianificato raggiunge pre-determinati obiettivi
(WHO). |
VALUTAZIONE
E
M1GLIORAMENTO
DELLA
QUALITA’ |
tali attività hanno lo scopo
di garantire all’utente che le prestazioni od i servizi ricevuti siano di buona
qualità. Per iniziative di valutazione e di miglioramento della qualità si
intendono progetti che prevedono:
1) l’identificazione di un
problema (intesa come occasione di miglioramento);
2) la determinazione delle
cause possibili;
3) la definizione dei
criteri, degli indicatori e dei livelli soglia di buona
qualità;
4) la progettazione e
l’effettuazione di uno o più studi per precisare la differenza tra i valori
attesi e quelli osservati nonché per identificare 1e cause di tale
discrepanza;
5) la progettazione e
l’effettuazione dell’intervento migliorativo;
6) la valutazione di impatto
a breve e medio termine dellintervento migliorativo nei confronti del problema
affrontato;
7) la diffusione dei
risultati a tutti gli interessati.
Tali iniziative possono
riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli utenti o processi/esiti
delle attività di supporto (gestionali, organizzativi, amministrative,
ecc.). |
VERIFICA |
Operazione di controllo
permanente per mezzo della quale si procede all’accentramento di un fatto, di un
atto, di un evento (coerenza, regolarità, congruenza
...). |
«VISIONE» |
La meta ( gli “orizzonti
sfidanti”) che una organizzazione si propone esplicitamente di raggiungere.
Deriva dalla cultura e dai valori e traduce in scelte spendibili la «missione».
È esplicitata dalla Direzione, così come la «missione», per sviluppare coesione
tra tutti i membri della Organizzazione. |
E.02 DEFINIZIONI OPERATIVE Dotazione minima:
Pallone autoespandibile corredato di maschere facciali e cannule
orofaringee;
Apparecchio per la misurazione della pressione e
fonendoscopio;
Laccio emostatico, siringhe e farmaci;
CARRELLO PER
LA Materiale per
medicazione.
GESTIONE Nel caso in cui
vengano effettuate procedure invasive, ricerche diagnostiche con
DELL’EMERGENZA
manovre complesse, oltre alla dotazione di cui sopra, deve
comprendere:
Bombola di ossigeno;
Monitor defibrillatore;
Materiale per intubazione orotracheale;
Aspiratore.
DISCIPLINA DI BASE
Medicina, chirurgia generale,ortopedia, ostetricia e ginecologia,
pediatria
Processo che permette l’eliminazione di tutti i microrganismi patogeni ma
non delle
spore.
Si articola in tre livelli:
Alta Disinfezione: quella che distrugge tutti i batteri, i funghi ed i
virus ad esclusione
di gran parte dei batteri sporigeni;
DISINFEZIONE
Media Disinfezione: quella che distrugge tutti i batteri (compreso il
Micobacterium
tubercolosis varietà bovis – microrganismo altamente resistente,
utilizzato come test
di riferimento) e funghi della maggior parte de virus, con esclusione
degli sporigeni;
Bassa Disinfezione: quella che distrugge tutti i batteri (con esclusione
del
Micobacterium tubercolosis varietà bovis), la maggior parte dei funghi ed
alcuni
Virus.
SALA Locale per
l’esecuzione di prestazioni.
Processo che permette, mediante l’utilizzo di procedure fisiche o
chimiche, la
STERLIZZAZIONE
distruzione completa di tutti i microrganismi, comprese le
spore.
E.03 MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA La manutenzione
ordinaria e la manutenzione straordinaria, anche in base alla definizione
presente nella Norma UNI 10147, rientrano rispettivamente nell’ambito della
manutenzione preventiva e della manutenzione correttiva.
La definizione
presente nella norma UNI 10147 è la seguente:
art. 3.7
manutenzione “a guasto” o manutenzione correttiva – definizione UN19910
(191.07.08): la manutenzione eseguita a seguito della rilevazione di un’avaria e
volta a riportare un’entità nello stato in cui essa possa eseguire una funzione
richiesta;
art. 3.9
manutenzione preventiva – definizione UNI9910 (191.07.07): la manutenzione
eseguita a intervalli o in accordo a criteri e volta a ridurre la probabilità di
guasto o la degradazione del funzionamento di un’entità.
Disposizioni finali La presente legge è dichiarata urgente e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi e per gli effetti dell’art. 53, comma 1 della L.R. 12/05/2004, n° 7 “Statuto della Regione Puglia” ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia.
Norma 1
(•) Vedi anche, ad integrazione del presente regolamento, il Reg.
reg. 30 luglio 2009, n. 18, il Reg.
reg. 10 febbraio 2010, n. 8 , il Reg.
reg. 18 aprile 2014, n. 9, il Reg.
reg. 8 luglio 2014, n. 14 e il r.r.
n. 10/2017.
IL
PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE - Visto l’art. 121 della
Costituzione, così come modificato dalla legge costituzionale 22 novembre 1999,
n. 1, nella parte in cui attribuisce al Presidente della Giunta Regionale
l’emanazione dei regolamenti regionali.
- Vista la Delibera di Giunta
Regionale n. 2034 del 29 dicembre 2004 di adozione del Regolamento suddetto.
Introduzione
Questo documento elenca i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi
previsti per lautorizzazione allesercizio e per laccreditamento
istituzionale delle strutture sanitarie. In esso sono, altresì, compresi i
requisiti già indicati per alcune strutture con precedenti Atti normativi della
regione Puglia.
Per facilitare la comprensione del testo nella sua
impostazione, si specifica che nella colonna di sinistra sono elencati i
requisiti per lautorizzazione allesercizio; in particolare, in carattere
normale sono riportati i requisiti minimi di cui allAtto di indirizzo
contenuto nel D.P.R. 14 gennaio 1997, mentre in carattere corsivo sono
evidenziate le integrazioni ai requisiti minimi autorizzativi, definite in sede
regionale.
Nella colonna destra sono elencati, invece, i requisiti di
accreditamento: in carattere normale sono riportati quelli minimi
integrati, mentre in corsivo (rosso per la lettura in formato elettronico) sono
evidenziati i requisiti ulteriori di qualità della regione Puglia.
Emana
Il seguente regolamento
REQUISITI MINIMI PER LAUTORIZZAZIONE ALLESERCIZIO (DI CUI AL DPR 14 /01/1997
PREMESSA Requisiti minimi per lautorizzazione allesercizio (di cui al D.P.R. 14 gennaio 1997)
PREMESSA
|
Ai fini della applicazione dei
requisiti minimi e tenuto conto che con il termine di requisito organizzativo
si intende l’azione organizzativa, si definisce:
AZIENDA: il soggetto giuridico, pubblico e privato che offre
attività o prestazioni sanitarie
PRESIDIO: Struttura fisica (ospedale, poliambulatorio,
ambulatorio ecc.) dove si effettuano
le prestazioni e/o le attività sanitarie
STRUTTURA ORGANIZZATIVA: Dimensione organizzativa complessiva
della funzione svolta.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO
DELLA
QUALITA’: Tali attività hanno lo scopo di garantire all’utente
che le prestazioni od i servizi ricevuti siano di buona qualità. Per
iniziative di valutazione e miglioramento della qualità si intendono progetti
che prevedono:
- l’identificazione di un
problema (intesa come occasione di miglioramento);
- la determinazione delle cause
possibili;
- la definizione dei criteri,
degli indicatori e dei livelli soglia di buona qualità;
- la progettazione e
l’effettuazione di uno o più studi per precisare la differenza tra i valori
attesi e quelli osservati nonché per identificare le cause di tale
discrepanza;
- la progettazione e
l’effettuazione dell’intervento migliorativo;
- la valutazione di impatto a
breve e medio termine dell’intervento migliorativo nei confronti del problema
affrontato;
- la diffusione dei risultati a
tutti gli interessati.
Tali iniziative possono
riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli utenti o processi/esiti
delle attività di supporto (gestionali, organizzativi, amministrative, etc.).
LINEE GUIDA: insieme di indicazioni procedurali suggerite,
finalizzate ad assistere gli operatori in specifiche circostanze.
REGOLAMENTI INTERNI:
definiscono le modalità di
comportamento o successione di azioni definite da documenti formali o dalla
normativa, che devono essere sistematicamente ottemperate.
PROCEDURE: insieme di azioni professionali finalizzate ad un
obiettivo.
|
Ai fini della applicazione dei requisiti generali e specifici e
tenuto conto che con il termine di requisito organizzativo si intende
l’azione organizzativa, si definisce:
AZIENDA: il soggetto giuridico,
pubblico e privato che offre attività o prestazioni sanitarie
PRESIDIO:
Struttura fisica (ospedale, poliambulatorio, ambulatorio ecc.) dove si
effettuano le prestazioni e/o le
attività sanitarie
STRUTTURA ORGANIZZATIVA: Dimensione
organizzativa complessiva della funzione svolta.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITA’: Tali attività hanno lo scopo di garantire all’utente che le
prestazioni od i servizi ricevuti siano di buona qualità. Per iniziative di
valutazione e miglioramento della qualità si intendono progetti che
prevedono:
-
l’identificazione di un problema (intesa come occasione di miglioramento);
- la determinazione
delle cause possibili;
- la
definizione dei criteri, degli indicatori e dei livelli soglia di buona
qualità;
- la
progettazione e l’effettuazione di uno o più studi per precisare la
differenza tra i valori attesi e quelli osservati nonché per identificare le
cause di tale discrepanza;
- la
progettazione e l’effettuazione dell’intervento migliorativo;
- la
valutazione di impatto a breve e medio termine dell’intervento migliorativo
nei confronti del problema affrontato;
- la
diffusione dei risultati a tutti gli interessati.
Tali
iniziative possono riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli
utenti o processi/esiti delle attività di supporto (gestionali,
organizzativi, amministrative, etc.).
LINEE GUIDA: insieme di indicazioni
procedurali suggerite, finalizzate ad assistere gli operatori in specifiche
circostanze.
REGOLAMENTI INTERNI: definiscono le
modalità di comportamento o successione di azioni definite da documenti
formali o dalla normativa, che devono essere sistematicamente ottemperate.
PROCEDURE: insieme di azioni
professionali finalizzate ad un obiettivo.
|
SEZIONE "A" REQUISITI GENERALI (•)
REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE
ALL’ESERCIZIO
(DI CUI AL DPR 14.01.1997)
|
REQUISITI GENERALI E
SPECIFICI PER L’ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE
|
|
(•) Sezione interamente abrogata dall'art. 1, Reg. reg. 5 febbraio 2010, n. 3. In pari tempo l'art. 2 del medesimo regolamento ha approvato la nuova sezione A ivi allegata (vedi anche il successivo art. 3).
A.01. A.01. REQUISITI ORGANIZZATIVI GENERALI.
Il presente documento indica i
requisiti minimi relativi ai seguenti aspetti organizzativi:
- politica, obiettivi ed
attività;
- struttura organizzativa;
- gestione delle risorse umane;
- gestione delle risorse
tecnologiche;
- gestione, valutazione e
miglioramento della qualità, linee guida e regolamenti interni;
- sistema informativo.
|
Il presente
documento indica i requisiti relativi ai seguenti aspetti organizzativi:
1. -
politica, obiettivi ed attività;
2. -
struttura organizzativa;
3. -
gestione delle risorse umane;
4. –
gestione delle risorse strutturali;
5. -
gestione delle risorse tecnologiche;
6. -
gestione, valutazione e miglioramento della qualità, linee guida e
regolamenti interni;
7. -
sistema informativo;
8. –
diritti dei cittadini, informazione all’utenza e carta dei servizi sanitari.
|
A.01.01 A.01.01 POLITICA, OBIETTIVI, ATTIVITA’
La Direzione aziendale provvede alla definizione delle politiche
complessive dell’azienda ed esplicita gli obiettivi da raggiungere, sia per
la tipologia ed i volumi che per la qualità delle prestazioni e dei servizi
che intende erogare.
La Direzione deve
esplicitare ai presidi, alle unità operative ed alle altre articolazioni
organizzative, il ruolo, gli obiettivi e le funzioni assegnate agli stessi.
|
01 Responsabilità
della Direzione
La
Direzione aziendale
provvede alla definizione delle politiche complessive dell’azienda ed
esplicita gli obiettivi da raggiungere, sia per la tipologia ed i volumi che
per la qualità delle prestazioni e dei servizi che intende erogare.
La
Direzione deve
esplicitare ai presidi, alle unità operative ed alle altre articolazioni
organizzative, il ruolo, gli obiettivi e le funzioni assegnate agli stessi.
|
E’ adottato un documento
in cui sono esplicitati:
·
la missione, e
cioè la ragione d’essere dell’organizzazione ed i valori cui si ispira;
·
le politiche
complessive, e cioè l’indirizzo dato dalla Direzione Generale, che consiste
nel definire i campi prioritari di azione e quali metodi adottare per
raggiungere gli obiettivi;
·
gli obiettivi,
che devono soddisfare ai seguenti requisiti:
a) devono essere articolati nel tempo;
b) devono risultare congruenti con gli obiettivi dei
livelli organizzativi sovraordinati;
·
l’organizzazione
interna con particolare riferimento a:
- l’organigramma con il
quale vengono individuati i responsabili delle articolazioni operative e
delle funzioni di supporto tecnico-amministrativo e definite le loro
funzioni;
- i livelli di
responsabilità;
- le modalità di erogazione
del servizio;
- le prestazioni e/o le
attività erogate.
|
02 Documentazione della Organizzazione
E’ adottato
un documento in cui è esplicitata l’organizzazione interna generale, per
singolo presidio e articolazione funzionale, con particolare riferimento a:
· la missione, e cioè la ragione d’essere
dell’organizzazione ed i valori cui si ispira;
·
le politiche
complessive, e cioè l’indirizzo dato dalla Direzione Generale, che consiste
nel definire i campi prioritari di azione e quali metodi adottare per
raggiungere gli obiettivi;
·
gli obiettivi,
che devono soddisfare ai seguenti requisiti:
a) devono essere
articolati nel tempo;
b) devono risultare
congruenti con gli obiettivi dei livelli organizzativi
sovraordinati;
·
l’organizzazione
interna con particolare riferimentAo a:
- l’organigramma con il quale vengono individuati i responsabili
delle articolazioni operative e di supporto tecnico-amministrativo e definite
le loro funzioni;
- i livelli di responsabilità;
- le modalità di erogazione del servizio;
- le prestazioni e le attività erogate, specificando quelle
eseguite direttamente all’interno del presidio e/o all’interno dell’azienda e
quelle eseguite indirettamente;
- la determinazione della “tariffa” nella cessione dei servizi.
·
un sistema
di controllo di gestione che prevede:
- individuazione dei centri di responsabilità;
- attività di monitoraggio dei costi e dei ricavi dell’azienda;
- procedure negoziali per la redazione dei budget.
|
|
03 Documentazione del coordinamento.
E’
adottato un documento in cui sono esplicitati i rapporti:
- fra i
responsabili delle attività gestionali;
- fra i
presidi di ricovero e presidi ambulatoriali pubblici e privati e
all’interno dei presidi fra strutture organizzative e professionali
presenti;
- con i
livelli istituzionali;
- con le
associazioni rappresentative dell’utenza.
|
|
04 Documentazione della Verifica.
E’ adottato un documento
da cui deriva che la “missione” e gli obiettivi sono sottoposti a verifica ed
aggiornamento periodico.
In
particolare:
- la
“missione” viene confermata o aggiornata ogni tre anni o qualora sia
necessario, per sopravvenute esigenze di programmazione regionale;
- gli
obiettivi di lungo periodo sono verificati ed attualizzati di norma ogni
tre anni e, comunque, allorché si renda necessario;
- gli
obiettivi di breve periodo sono verificati annualmente attraverso la
redazione di un documento, da cui si rileva che la valutazione del
raggiungimento degli obiettivi viene effettuata periodicamente con
l’analisi valutativa degli scostamenti rispetto al raggiungimento degli
obiettivi prefissati, le cause, i motivi di tali scostamenti e le
eventuali misure correttive adottate. Gli obiettivi di breve periodo
devono essere coerenti con le direttrici di programmazione regionale
emanate annualmente.
|
La Direzione definisce annualmente il piano di lavoro che
comprende:
- la tipologia ed il volume di attività previste;
- il piano organizzativo.
La Direzione predispone materiale informativo a disposizione
dell’utenza, che specifichi tipologia delle prestazioni erogate, operatori responsabili
delle prestazioni, orari, costi. (vedi A.01.08)
|
05 Piano di lavoro della Direzione.
La Direzione definisce annualmente, tenuto conto del
diverso grado di complessità delle prestazioni erogate, il piano di lavoro
che comprende:
- la
tipologia ed il volume di attività previste, generale e specifico per
singolo presidio;
- il piano
organizzativo, generale e specifico per singolo presidio;
- i
programmi da attuare con relative priorità;
- le
direttive per l’azione amministrativa e gestionale;
- il
bilancio preventivo, ove previsto.
La Direzione predispone materiale informativo a
disposizione dell’utenza, che specifichi tipologia delle prestazioni erogate,
operatori responsabili delle prestazioni, orari, costi. (vedi A.01.08)
|
|
06 Documentazione del coordinamento.
E’
adottato un documento in cui sono esplicitati i rapporti:
- fra i responsabili delle attività gestionali;
- fra i presidi di ricovero e presidi
ambulatoriali pubblici e privati e all’interno dei presidi fra strutture
organizzative e professionali presenti;
- con i livelli istituzionali;
- con le associazioni rappresentative
dell’utenza.
|
|
07 Documentazione della Verifica.
E’ adottato un documento da cui deriva che la “missione” e gli
obiettivi sono sottoposti a verifica ed aggiornamento periodico.
In
particolare:
- la “missione” viene confermata o aggiornata
ogni tre anni o qualora sia necessario, per sopravvenute esigenze di
programmazione regionale;
- gli obiettivi di lungo periodo sono verificati
ed attualizzati di norma ogni tre anni e, comunque, allorché si renda necessario;
- gli obiettivi di breve periodo sono verificati
annualmente attraverso la redazione di un documento, da cui si rileva
che la valutazione del raggiungimento degli obiettivi viene effettuata
periodicamente con l’analisi valutativa degli scostamenti rispetto al
raggiungimento degli obiettivi prefissati, le cause, i motivi di tali
scostamenti e le eventuali misure correttive adottate. Gli obiettivi di
breve periodo devono essere coerenti con le direttrici di programmazione
regionale emanate annualmente.
|
La Direzione definisce annualmente il piano di lavoro che
comprende:
- la tipologia ed il volume di attività previste;
- il piano organizzativo.
La Direzione predispone
materiale informativo a disposizione dell’utenza, che specifichi tipologia
delle prestazioni erogate, operatori responsabili delle prestazioni, orari,
costi. (vedi A.01.08)
|
08 Piano di lavoro della Direzione.
La
Direzione definisce
annualmente, tenuto conto del diverso grado di complessità delle
prestazioni erogate, il piano di lavoro che comprende:
· la
tipologia ed il volume di attività previste, generale e specifico per
singolo presidio;
· il
piano organizzativo, generale e specifico per singolo presidio;
· i
programmi da attuare con relative priorità;
· le
direttive per l’azione amministrativa e gestionale;
· il
bilancio preventivo, ove previsto.
La Direzione predispone
materiale informativo a disposizione dell’utenza, che specifichi tipologia
delle prestazioni erogate, operatori responsabili delle prestazioni, orari,
costi. (vedi A.01.08)
|
A.01.02 A.01.02 STRUTTURA ORGANIZZATIVA
La Direzione definisce ed esplicita l’organizzazione e le
politiche di gestione delle risorse umane ed economiche per:
- le attività ambulatoriali;
- le attività di ricovero a ciclo continuativo e
diurno (acuti e post-acuti).
|
01 Definizione della struttura
organizzativa.
La Direzione definisce ed
esplicita l’organizzazione e le politiche di gestione delle risorse umane ed
economiche, generali e per singolo presidio, articolate per:
- le attività ambulatoriali;
- le attività di ricovero a ciclo continuativo e
diurno (acuti e post-acuti).
|
|
02 Accreditamento delle
metodiche.
Le strutture sia
ambulatoriali che di ricovero devono seguire metodologie e tecniche
riconosciute da Associazioni scientifiche.
|
|
03 Accesso
La Direzione
definisce le procedure per l’accesso alle prestazioni.
In particolare, la Direzione definisce le
procedure relative a:
- la prenotazione ed erogazione delle
prestazioni, in relazione ai criteri di priorità e tempi massimi
d’attesa definiti, con indicazione della responsabilità della gestione
delle agende e dei Registri di prenotazione delle prestazioni;
- modalità di misura dei tempi di attesa;
- modalità di pagamento.
|
La Direzione definisce le
modalità con cui garantisce la continuità dell’assistenza al paziente in caso
di urgenze od eventi imprevisti (clinici, organizzativi, tecnologici).
|
04 Continuità
La Direzione definisce le
modalità con cui garantisce la continuità dell’assistenza al paziente in caso
di urgenze, 24 ore su 24 per i presidi che operano in regime di ricovero a
ciclo continuativo, nelle ore di apertura per quelli che erogano prestazioni
a ciclo diurno o ambulatoriali, o di eventi imprevisti (clinici,
organizzativi, tecnologici).
In particolare, la Direzione aziendale
deve specificare le procedure di gestione delle emergenze e deve provvedere
alla loro diffusione nei confronti del personale degli ambulatori, delle
medicherie, dei reparti di degenza, del pronto soccorso.
Nei presidi che operano in
regime programmato, sia di ricovero che ambulatoriale, si devono adottare
specifici rapporti con altri presidi che operano all’interno del sistema di
emergenza urgenza, per la gestione di eventuali emergenze cliniche.
|
|
05 Procedure
amministrative.
La Direzione definisce le procedure amministrative generali, per
singolo presidio e per struttura organizzativa, e le procedure di
integrazione tra i servizi tecnico-amministrativi ed i servizi sanitari.
Tali procedure sono portate
a conoscenza degli utenti interni.
|
|
06 Procedure
per la gestione delle informazioni sanitarie.
La Direzione definisce le
procedure relative ai documenti comprovanti l’attività sanitaria con
particolare riferimento a:
·
modalità di compilazione e refertazione (le
modalità di refertazione devono consentire l’identificazione dell’operatore
principale e/o del responsabile);
·
modalità di conservazione;
·
modalità di archiviazione.
In ogni episodio di ricovero
deve essere compilata una cartella clinica ed infermieristica per ciascun
paziente. Per gli utenti ambulatoriali deve essere compilata una cartella o
scheda anche in supporto informatico, in cui siano riportati i dati relativi
alle attività cliniche ed infermieristiche effettuati nel corso del primo
accesso e degli eventuali controlli successivi.
|
|
07 Riconoscibilità
degli operatori.
Il personale deve essere munito
di apposito cartellino di riconoscimento e di altri idonei mezzi, allo scopo
di consentire all’utente l’identificazione dell’operatore rispetto alle sue
generalità e qualifica.
|
A.01.03 A.01.03 GESTIONE RISORSE UMANE
La Direzione definisce il
fabbisogno di personale:
- in termini numerici (equivalenti a tempo pieno)
per ciascuna professione o qualifica professione;
- per posizione funzionale;
- per qualifica;
in rapporto ai volumi ed alle
tipologie delle attività, secondo criteri specificati dalle normative regionali.
|
01 Fabbisogno
La Direzione definisce il
fabbisogno di personale, in rapporto al volume e alla tipologia delle
attività ed in rapporto alla organizzazione dei singoli presidi, in
maniera tale da garantire il corretto svolgimento delle attività, secondo
i criteri specificati. In particolare il fabbisogno di personale deve
essere garantito:
- in termini numerici (equivalenti a tempo pieno)
per ciascuna professione o qualifica professione;
- per posizione funzionale;
- per qualifica.
|
E’ indispensabile che tutti i
ruoli e le posizioni funzionali siano ricoperti da personale in possesso dei
titoli previsti dalla normativa vigente.
|
02 Qualificazione.
E’ indispensabile che tutti i
ruoli e le posizioni funzionali siano ricoperti da personale in possesso dei
titoli previsti dalla normativa vigente e che le prestazioni
sanitarie siano erogate nel rispetto delle competenze riconosciute dalla
normativa vigente.
I medici e i dirigenti del
ruolo sanitario devono essere in possesso della specializzazione o dei
requisiti previsti dalla vigente normativa per l’esercizio nella branca
specifica (d’ora in poi, questo requisito viene indicato come
“specializzazione”).
Nelle strutture private, ai
soli fini della valutazione del requisito di cui sopra, l’anzianità di servizio
maturata nella disciplina con rapporto di lavoro continuativo dai medici e
dai dirigenti del ruolo sanitario viene valutata interamente.
Per l’accesso a ciascuna
professione e posizione funzionale del personale sanitario delle aziende
private il personale deve risultare in possesso degli stessi requisiti
richiesti per l’accesso al rapporto di dipendenza con il S.S.N.
Nel caso di Aziende private,
inoltre:
- deve essere documentato che nell’ambito dei
propri presidi non opera personale dipendente del S.S.N., anche per
prestazioni riferite a branche di attività erogate al di fuori del
rapporto con il S.S.N.;
- deve essere garantito con pianta organica a
regime l’erogazione delle proprie prestazioni nel rispetto delle
incompatibilità di cui al punto precedente.
|
Deve essere predisposto un
piano di formazione-aggiornamento del personale, con indicazione del
responsabile.
Devono essere normalizzate le
modalità per favorire l’inserimento operativo del personale di nuova
acquisizione
|
03 Formazione-aggiornamento
Deve essere individuata una
struttura e/o un responsabile (in relazione alla complessità del presidio)
per la formazione del personale.
Deve essere predisposto un
piano di formazione-aggiornamento del personale a valenza annuale.
In particolare, il piano di
formazione contiene l’analisi dei bisogni, la definizione degli obiettivi di
apprendimento e la pianificazione della loro valutazione.
Deve essere garantita per
ciascuna categoria e qualifica una formazione coerente con gli specifici
contenuti disciplinari e professionali.
Devono essere normalizzate le
modalità per favorire l’inserimento operativo del personale di nuova
acquisizione, attraverso anche la utilizzazione di piani di
orientamento/inserimento del personale di nuova acquisizione specifici per
ciascuna delle unità di destinazione. E’ redatta una relazione annuale con
l’individuazione dei soggetti coinvolti nell’attività di formazione.
Nei presidi ove si svolgono
attività didattiche e/otirocinio deve esistere documentazione circa gli obiettivi
didattici, la supervisione degli allievi, i metodi di valutazione e gli
eventuali accordi con scuole/università. Il personale in formazione deve
essere identificabile.
E’ documentabile l’attività
di formazione/aggiornamento permanente del personale, attraverso fascicoli
individuali comprovanti le competenze acquisite, anche al fine di una
ottimale utilizzazione delle risorse umane.
Il personale sanitario in
servizio, per il quale è prevista la disciplina, deve maturare crediti ECM
per almeno il 60% dei punteggi richiesti nella disciplina di appartenenza ed
il 20% in eventi riguardanti la programmazione, l’organizzazione e la
gestione dei servizi. I crediti maturati in eventi che contemplano sia
tematiche disciplinari che organizzativo gestionali non sono frazionabili, ma
devono essere conteggiati in una delle due quote indicate.
Di tutti i percorsi
formativi o di aggiornamento realizzati in sede esterne all’azienda deve
essere conservata tutta la documentazione per la consultazione/divulgazione.
Nel caso di acquisizione di
nuove tecnologie e/o di introduzione di metodiche innovative, deve essere
documentato il preventivo aggiornamento rivolto al personale interessato al
loro utilizzo/applicazione.
|
|
04 Incentivazione.
Ogni anno vengono
individuati obiettivi per il miglioramento della qualità, che devono
coinvolgere tutto il personale di ogni categoria e qualifica. Gli obiettivi
individuati devono essere verificabili attraverso indicatori di risultato
misurabili ed essere correlati al sistema premiante (vedi in A.01.06 al punto
n. 4).
Esiste un documento in cui
sono esplicitati i criteri utilizzati per la definizione del sistema
premiante, ove previsto.
Vengono eseguite indagini
periodiche per la rilevazione della soddisfazione degli operatori.
|
A.01.04 A.01.04 GESTIONE RISORSE STRUTTURALI
|
01 Piano per la manutenzione delle opere
civili e impiantistiche
Deve esistere un piano per la manutenzione programmata e correttiva
riferito alle opere civili ed impiantistiche.
Tale
piano della manutenzione deve riguardare sia gli adeguamenti di tipo
funzionale, sia le previdenze di sicurezza.
Tale
piano deve definire gli obiettivi, le modalità operative, le risorse
necessarie e destinate, nonché i tempi di adeguamento.
E’
individuato un responsabile per gli interventi di manutenzione della
struttura e degli impianti.
Il piano
di manutenzione, redatto in conformità alla normativa vigente, deve,
comunque, individuare per ogni intervento programmato:
- il tipo
di intervento;
- le
professionalità da impiegare;
- le
risorse necessarie;
- la
cadenza prevedibile per quell’intervento;
- le caratteristiche, le cautele, le
correlazioni tipiche di quell’intervento.
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A.01.05 A.01.05 GESTIONE RISORSE TECNOLOGICHE
Si devono prevedere specifiche
procedure di programmazione degli acquisti delle apparecchiature biomediche e
dei dispositivi medici che devono tenere conto dell’obsolescenza,
dell’adeguamento alle norme tecniche, della eventuale disponibilità di nuove
tecnologie per il miglioramento dell’assistenza sanitaria.
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01
Programmazione degli acquisti delle apparecchiature biomediche e dei
dispositivi medici
Si devono
prevedere specifiche procedure di programmazione degli acquisti delle
apparecchiature biomediche e dei dispositivi medici che devono tenere conto
dell’obsolescenza, dell’adeguamento alle norme tecniche, della eventuale
disponibilità di nuove tecnologie per il miglioramento dell’assistenza
sanitaria.
La
disponibilità di adeguate risorse a livello infrastrutturale, di personale e
del materiale di consumo connesso alle apparecchiature biomediche deve essere
pianificata e documentata in modo tale da assicurare le prestazioni previste
dal piano di attività.
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02 Procedure d’acquisto delle
apparecchiature biomediche e dei dispositivi medici
Le
procedure di acquisto delle apparecchiature biomediche e dei dispositivi
medici devono tenere conto delle relative attività di valutazione previste da
norme regionali, nazionali e internazionali.
La
decisione sull’acquisto deve essere condizionata dalla presenza di una
circostanziata valutazione clinica, economica e tecnica.
Il
Responsabile della Struttura Organizzativa alla quale sono assegnate le
apparecchiature, partecipa alla definizione delle specifiche tecniche dei
prodotti ai fini della redazione del capitolato di gara, dei criteri per la
scelta e della valutazione del materiale e delle forniture. A tali procedure
dovrà partecipare anche il Responsabile della Sicurezza del Lavoro, che
esprimerà parere sulla materia di competenza.
Per
le aziende Private, il parere tecnico-sanitario deve essere documentato e
coerente con l’acquisto.
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La Direzione adotta un
inventario delle apparecchiature in dotazione.
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03 Inventario delle apparecchiature
biomediche
La Direzione adotta un
inventario delle apparecchiature in dotazione.
In
particolare:
- l’inventario deve contenere i dati riassuntivi
che permettano di gestire il patrimonio tecnologico, valutarne
l’utilizzo, la congruità e lo stato di manutenzione, al fine del rinnovo
tecnologico e per la programmazione dei relativi interventi;
- le informazioni devono essere disponibili sia
in forma aggregata, per l’intero parco macchine, che in forma
disaggregata per singola tipologia di apparecchiatura, centro di costo,
classe di età, produttore;
- le apparecchiature devono essere identificate
secondo il sistema di codifica CIVAB;
- per ogni apparecchiatura devono essere redatti
il relativo “libretto” e la documentazione disposta dalla norma 62.5
fascicolo 4745 C
del 1998 e guida CEI 3783;
- per ogni apparecchiatura deve essere acquisito
(o redatto) il manuale di uso e manutenzione.
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Deve esistere un piano per la
manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature biomediche; tale
piano deve essere documentato per ciascuna apparecchiatura e reso noto ai
diversi livelli operativi.
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04 Piano di manutenzione delle
apparecchiature biomediche
Devono essere normalizzate le procedure di manutenzione sia ordinaria
che straordinaria, secondo le seguenti definizioni:
Manutenzione
ordinaria(preventiva): uso, gestione ordinaria e quotidiana,
regole
base di sicurezza, pulizia, conservazione in efficienza, revisione periodica
e programmata, sostituzione periodica e prevista di dispositivi o parti di essi.
Manutenzione
straordinaria (correttiva): gestione di situazioni imprevedibili o non
programmabili, al fine di rendere realmente operativo in modo rapido e sicuro il servizio.
Deve
esistere un piano per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle
apparecchiature biomediche; tale piano deve essere documentato per ciascuna
apparecchiatura e reso noto ai diversi livelli operativi.
a) il piano della manutenzione preventiva e
correttiva è predisposto all’Azienda attraverso una pianificazione
dettagliata dei metodi e dei mezzi (personale, strumentazione, eventuali
contratti di manutenzione con
ditte esterne), nonché degli strumenti di controllo dell’attività manutentiva;
b) per la corretta gestione del piano della manutenzione deve essere identificato
un responsabile per
ciascuna struttura organizzativa e deve essere definita una guida ed
una modulistica idonea per la
ricchezza degli interventi di manutenzione al servizio tecnico;
c) il piano per la
manutenzione preventiva e correttiva delle apparecchiature deve rispondere a
protocolli definiti che tengano conto della specifica gerarchia funzionale e
deve in particolare essere
documentato:
• per le grandi
apparecchiature di diagnosi e cura così come individuate nei flussi
ministeriali “Sistema informativo di Governo del Ministero della Sanità” più
recente;
• per gli apparecchi di
supporto a funzioni vitali, indicati in apposito elenco come specificato in
precedenza;
• per gli apparecchi
accertati come “critici” in relazione alle caratteristiche di funzionamento
della struttura ed individuati in apposito elenco.
d) il piano di manutenzione
preventiva, che deve essere realizzato al fine di garantire i necessari standard
qualitativi delle prestazioni fornite e di sicurezza, deve essere definito
per ciascuna apparecchiatura e reso
noto ai diversi livelli operativi per lo svolgimento dei compiti
attribuiti al singolo operatore, attraverso la predisposizione di documenti
informativi ed apposite istruzioni operative, che tengano conto delle indicazioni contenute sia nelle
normative tecniche che nei manuali di servizio e nei libretti di uso e
manutenzione.
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05
Documentazione interventi di manutenzione straordinaria
La
documentazione tecnica relativa alle singole apparecchiature,
obbligatoriamente fornita al momento dell’acquisto, deve essere a corredo
dello strumento in maniera che sia facilmente rintracciabile dal responsabile
della manutenzione.
Tutti
gli interventi di manutenzione sia essa preventiva che correttiva sulle
apparecchiature biomediche in dotazione devono essere documentati da un
rapporto tecnico dettagliato.
Per ogni
apparecchiatura deve esistere una cartella (cartacea o elettronica) la quale
riporti tutti i dati significativi relativi ad ogni intervento di
manutenzione subito. In particolare, le schede per la manutenzione preventiva
devono documentare la programmazione e la regolarità degli interventi
effettuati. Le schede per la manutenzione correttiva devono registrare i dati
idonei all’elaborazione di alcuni indicatori (quali come minimo: il tempo
medio di fermo macchina, la frequenza dei guasti, la distribuzione della
tipologia di guasto, i costi di manutenzione, il tipo ed il costo delle parti
di ricambio), attraverso i quali sia possibile analizzare la situazione del
parco apparecchiature nel suo complesso e per le singole tipologie di
apparecchiature.
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06 Programma di aggiornamento del personale
medico e non medico sull’utilizzo delle apparecchiature biomediche
Deve
essere documentato un programma di aggiornamento del personale medico e non
medico sull’utilizzo sicuro ed appropriato delle apparecchiature biomediche.
Tale programma di aggiornamento deve fare riferimento sia a singole
apparecchiature installate che a problematiche di carattere generale nel
campo delle tecnologie biomediche. Il programma di aggiornamento deve essere
funzionalmente integrato con il normale addestramento all’uso di nuove
apparecchiature.
Il
programma di aggiornamento deve essere reso noto a tutti i livelli operativi
e deve essere strutturato per soddisfare i bisogni di tutte le figure
professionali operanti con le apparecchiature biomediche.
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La Direzione deve
provvedere affinché in ogni
presidio
sia garantito luso sicuro, appropriato ed
economico
delle apparecchiature biomediche
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07
Esistenza di un responsabile per luso sicuro, appropriato ed economico delle
apparecchiature biomediche
La
Direzione deve provvedere a nominare un responsabile, affinché
ogni presidio, anche non dotato di un Servizio di Ingegneria Clinica, sia
garantito luso sicuro, appropriato ed economico delle apparecchiature
biomediche. A tale responsabile deve essere assegnato il compito di
sovrintendere a tutte le attività connesse alla gestione delle
apparecchiature biomediche.
La manutenzione delle apparecchiature può essere
demandata ad servizio esterno.
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All’atto
della richiesta di autorizzazione
all’esercizio
sanitario il responsabile legale deve
produrre
una dichiarazione attestante che la
struttura
possiede i requisiti relativi alla salute e
sicurezza
dei posti di lavoro e di aver ottemperato
agli
obblighi ed adempimenti previsti dal D.L.gs
626
e successive modifiche ed integrazioni.
Per
le strutture cui corre l’obbligo del Certificato
di
Prevenzione Incendi, il responsabile legale,
all’atto
della richiesta di autorizzazione, deve
esibire
copia del suddetto Certificato in corso di
validità
o copia della D.I.A. con gli estremi
dell’omologazione
da parte del competente
Comando
Provinciale dei VV.F..
La
relativa documentazione, eventualmente
corredata
dei verbali delle verifiche eseguite da
Enti
pubblici incaricati del servizio, deve essere
conservata
ed aggiornata, presso gli uffici
direzionali.
Copia
della documentazione deve essere
conservata
presso il servizio di prevenzione e
protezione
della struttura e deve essere messa a
disposizione
dell’organo di vigilanza.
Nelle
strutture dove si effettuano attività di
radiodiagnostica
(con o senza grandi macchine)
e/o
di Medicina Nucleare e/o di radioterapia,
deve
essere previsto un servizio (o una funzione
in
relazione alla complessità della struttura) di
fisica
sanitaria, affidato ad almeno un fisico della
disciplina
fisica sanitaria.
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08
Organizzazione e gestione della sicurezza
Tutte le strutture sanitarie devono ottemperare,
assicurandone
l’adempimento, a quanto disposto dal decreto
legislativo 19 settembre
1994 n. 626 “Attuazione delle direttive 89/391
CEE, 89/654 CEE,
89/655
CEE, 89/656 CEE, 90/ 269 CEE, 90/270 CEE, 90/394 CEE,
90/679 CEE riguardanti il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro” e successive
modifiche ed integrazioni.
Al Servizio di Prevenzione e Protezione, è
riservato anche il compito di attuare le misure di prevenzione incendi, di
organizzare la lotta antincendio, di gestire le emergenze antinfortunistiche,
di mantenere in efficienza i presidi antincendio e di assolvere, per quanto
di competenza alle indicazioni del Ministero del Lavoro e della Previdenza
Sociale e del Ministero dell’Interno.
All’atto della richiesta di autorizzazione
all’esercizio sanitario il responsabile legale deve produrre una
dichiarazione attestante che la struttura possiede i requisiti relativi alla
salute e sicurezza dei posti di lavoro e di aver ottemperato agli obblighi ed
adempimenti previsti dal D.L.gs 626 e successive modifiche ed integrazioni.
Per le strutture cui corre l’obbligo del
Certificato di Prevenzione Incendi, il
responsabile legale, all’atto della richiesta di autorizzazione, deve esibire
copia del suddetto Certificato in corso di validità o copia della D.I.A. con
gli estremi dell’omologazione da parte del competente Comando Provinciale dei
VV.F..
La relativa documentazione, eventualmente corredata
dei verbali delle verifiche eseguite da Enti pubblici incaricati del
servizio, deve essere conservata ed aggiornata, presso gli uffici
direzionali.
Copia della documentazione deve essere conservata
presso il servizio di prevenzione e protezione della struttura e deve essere
messa a disposizione dell’organo di vigilanza.
Nelle strutture dove si effettuano attività di
radiodiagnostica (con o senza grandi macchine) e/o di Medicina Nucleare e/o
di radioterapia, deve essere previsto un servizio (o una funzione in
relazione alla complessità della struttura) di fisica sanitaria, affidato ad
almeno un fisico della disciplina fisica sanitaria.
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09 Servizio
tecnico.
Le strutture ospedaliere e le case di cura private
che erogano prestazioni in regime di ricovero devono dotarsi di un Servizio Tecnico
interno o esterno alla struttura.
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Dotazioni
minime.
Deve essere garantita la presenza, il
funzionamento e l’utilizzazione degli apparecchi vitali (definiti come quelli
al cui funzionamento è affidata la vita del paziente e indicati in apposito
elenco in riferimento al
livello organizzativo dell’azienda) anche in
caso di guasto prolungato, mediante sostituzione con altro apparecchio o
analoga procedura.
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11
Verifiche periodiche.
Lo stato di sicurezza delle apparecchiature
secondo le norme in vigore deve essere documentato e reso noto ai diversi
livelli operativi attraverso l’esito delle verifiche periodiche di sicurezza
e gli eventuali adeguamenti effettuati. Dell’eventuale procedura deve essere
prodotta una specifica documentazione.
Devono essere periodicamente eseguite e
documentate prove strumentali sul funzionamento dei principali apparecchi
biomedici utilizzati in condizioni critiche (ad esempio: ventilatori polmonari,
apparecchi di anestesia, pompe d’infusione, defibrillatori, elettrobisturi,
ecc.) e degli apparecchi che erogano radiazioni ionizzanti e che sono
impiegati per la rilevazione di radiazioni ionizzanti al fine di verificarne
la taratura delle principali funzioni.
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12 Collaudo
di sicurezza.
Deve essere effettuato il collaudo tecnico di
sicurezza ad ogni nuova acquisizione di apparecchi biomedici.
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13
Verifiche di sicurezza degli impianti elettrici fissi
Deve essere predisposto un piano per le verifiche
periodiche di sicurezza degli impianti elettrici fissi a servizio delle
strutture. Dette verifiche devono esser condotte e documentate secondo le
modalità previste ed indicate dalle norme CEI 64-4 e 64-8 con l’obbligo di redazione
e mantenimento dei relativi registri che dovranno essere tenuti a
disposizione per le attività ispettive da parte degli organi competenti.
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14
Prevenzione dei rischi biologici.
E’ garantita la prevenzione dei rischi
biologici:
·
oltre l’applicazione delle disposizioni di
cui al D. Lgs. 626/94 e norme successive in ogni struttura sanitaria deve
essere istituita una procedura scritta per la notifica e la sorveglianza
delle esposizioni professionali a materiale biologico che possano essere fonte
di infezioni, allergie e intossicazioni, anche per quanto riguarda incidenti
che si verificassero nelle ore notturne e nei giorni festivi, con particolare
riferimento alla esposizione di fattori di rischio di cui ai gruppi 3 e 4
dell’Allegato 12 del D. Lgs. 626/94;
·
al personale sanitario e al personale
esposto ad agenti biologici sono proposte e somministrate gratuitamente le
vaccinazioni utili alla prevenzione delle patologie trasmissibili con
modalità’ legate alla attività professionale;
·
devono essere previsti appositi protocolli
di isolamento modulari per i pazienti con patologie contagiose o
potenzialmente tali;
- le
procedure per la protezione dagli incidenti per esposizione a materiali
biologici devono essere previste anche per coloro che partecipano a vario titolo alla
effettuazione di attività’ assistenziali o di supporto alla attività’
assistenziale (accompagnatori al parto,assistenza in ricovero
pediatrico, trattamento in dialisi domiciliare,dialisi, ospedalizzazione
a domicilio);
|
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15
Prevenzione degli altri rischi.
Saranno altresì descritti e rispettati i
protocolli di sicurezza contro i rischi di tipo diverso (elettrico,
radiazioni, urti, tagli eccetera).
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16
Controllo delle infezioni ospedaliere.
E’ attivata la sorveglianza ed il controllo delle
infezioni ospedaliere con la individuazione delle figure professionali
responsabili e l’adozione di protocolli tecnici di sorveglianza e di
controllo; l’attività di sorveglianza e di controllo è documentata con
rapporti semestrali oggettivati mediante la formulazione e la rilevazione di
indicatori specifici da redigersi da parte delle figure professionali
responsabili.
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17 Piano
per le maxiemergenze catastrofiche.
In presenza di un Piano di intervento sanitario
per le catastrofi, nel quale sia previsto uno specifico ruolo della
struttura, deve esistere un documento che specifichi, in quel contesto, le
competenze della struttura e delle sue articolazioni nonché le modalità
operative con cui essa assolve ai compiti indicati nel Piano di intervento.
Tali Piani, eventualmente predisposti dagli Enti
competenti, devono essere approvati dalla Regione
e da questa trasmessi alle strutture interessate per i conseguenti
adempimenti.
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A.01.06 A.01.06 GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’, LINEE GUIDA E REGOLAMENTI INTERNI
La Direzione è
responsabile della creazione delle condizioni organizzative che facilitino e consentano
la promozione e il supporto ad
attività
valutative
e di miglioramento dei processi di erogazione dei servizi e delle
prestazioni, secondo le indicazioni contenute in questo stesso documento o
nella normativa già emanata a livello nazionale o locale.
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01 Requisiti.
La
Direzione è responsabile della creazione delle condizioni organizzative
che facilitino e consentano la promozione e il supporto ad attività
valutative e di miglioramento dei processi di erogazione dei servizi e delle
prestazioni, secondo le indicazioni contenute in questo stesso documento o
nella normativa già emanata a livello nazionale o locale e in particolare:
- esiste
un documento che delinea le politiche/strategie di qualità delle strutture
organizzative presenti;
- le
Aziende elaborano un piano, almeno triennale, per il miglioramento continuo
della qualità che specifichi gli obiettivi, le strategie, l’impegno della
dirigenza e la destinazione di risorse per la sua realizzazione;
- le Aziende
individuano gli indicatori per la verifica delle attività svolte.
|
In
tutti i presidi devono essere attivati
programmi
di valutazione e miglioramento delle
attività.
|
02 Programmi
di Valutazione e Miglioramento delle Attività.
In tutti i presidi devono essere attivati programmi
di valutazione e miglioramento delle attività:
in tutti i presidi che erogano prestazioni a
ciclo continuo e/o diurno devono essere attivati almeno i seguenti programmi
di valutazione e di miglioramento nelle aree:
buon uso del sangue, degli emocomponenti ed
emoderivati,
infezioni nosocomiali, razionale
utilizzazione dei farmaci,
monitoraggio degli eventi indesiderati,
gestione del rischio;
appropriatezza nell’uso delle risorse;
prevenzione dei processi di cronicità delle
patologie;
|
I
programmi vengono selezionati in rapporto alle priorità individuate.
|
integrazione dei servizi.
in tutti i presidi in cui vengono erogate
prestazioni a livello ambulatoriale devono essere attivati almeno i seguenti programmi
di valutazione e di miglioramento della qualità del processo di erogazione:
accessibilità alle prestazioni,
appropriatezza delle indagini;
I programmi vengono selezionati in rapporto alle
priorità individuate.
|
In
ogni azienda deve esistere una struttura organizzativa (o un responsabile in
relazione alla complessità
della stessa) che presiede alle attività di valutazione e miglioramento della
qualità.
|
03
Struttura Organizzativa.
In ogni azienda deve esistere una struttura
organizzativa (o un responsabile in relazione alla complessità della stessa)
che presiede alle attività di valutazione e miglioramento della qualità.
|
Annualmente ogni struttura organizzativa effettua al
proprio interno o partecipa ad almeno un progetto di valutazione e verifica
di qualità favorendo il coinvolgimento di tutto il personale.
Tale attività sarà utilizzata anche per lo studio dellappropriatezza
nellutilizzo delle risorse, con particolare riferimento agli episodi di
ricovero e allutilizzo di tecnologie complesse (RMN, TAC,
Angioplastiche, etc.).
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04 Attività
di Valutazione e Verifica.
Annualmente ogni struttura organizzativa e professionale
effettua al proprio interno o partecipa ad almeno un progetto di valutazione
e verifica di qualità favorendo il coinvolgimento di tutto il personale, adottando
le metodologie proprie della VRQ (verifica e revisione della qualità) e MCQ
(miglioramento continuo della qualità) e favorendo attività periodiche di
Audit clinico, come strumento per la revisione sistematica e continuativa
dell’assistenza prestata e dei risultati raggiunti dagli operatori.
Tale attività sarà utilizzata anche per lo studio
dell’appropriatezza nell’utilizzo delle risorse, con particolare riferimento
agli episodi di ricovero ed all’utilizzo di tecnologie complesse (RMN, TAC, Angioplastiche,
ecc..).
|
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05
Formazione
Tutto il personale partecipa ad iniziative di
formazione orientate al miglioramento della qualità del servizio e delle
prestazioni.
|
I laboratori di analisi, i servizi di anatomiaistologia-
citologia patologica e i centri trasfusionali devono prevedere attività di controllo
di qualità interne ed esterne e partecipare a programmi di miglioramento
della qualità.
In tutte le articolazioni organizzativo-funzionali è favorito
lutilizzo delle Linee guida predisposte dalle Società scientifiche o da
gruppi di esperti
per una buona pratica clinica nelle varie branche specialistiche.
Inoltre devono essere predisposte con gli operatori,
linee guida, regolamenti interni che indichino il processo assistenziale con
cui devono essere gestite le evenienze cliniche più frequenti o di maggiore gravità.
Ogni struttura organizzativa predispone una raccolta di
regolamenti interni, linee guida, aggiornati per lo svolgimento delle
procedure tecniche più rilevanti (selezionate per rischio, frequenza, costo).
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06 Attività
di controllo particolari.
I laboratori di analisi, i servizi di
anatomia-istologia-citologia patologica, i centri trasfusionali devono
prevedere attività di controllo di qualità interno ed esterno e partecipare a
programmi di
miglioramento della qualità.
Tutti i servizi di diagnostica strumentale
devono:
prevedere attività di controllo interno ed
esterno di qualità;
partecipare a programmi di miglioramento di
qualità con particolare riferimento all’appropriatezza.
In tutte le articolazioni organizzativo-funzionali
è favorito l’utilizzo delle Linee guida e dei Protocolli predisposti
dalle Società scientifiche
o da gruppi di esperti per una buona pratica
clinica nelle varie branche specialistiche.
Le Linee Guida ed i Protocolli adottati ed i
regolamenti interni predisposti dagli operatori, devono essere utilizzati, in
relazione alle
specifiche condizioni organizzative della
propria realtà operativa, per la gestione delle evenienze cliniche più
frequenti o di maggiore gravità e per lo svolgimento delle procedure tecniche
più rilevanti (selezionate per rischio, frequenza, costo).
Ogni struttura organizzativa ne predispone una
raccolta di regolamenti interni, linee guida, aggiornati per lo svolgimento
delle procedure
tecniche più rilevanti (selezionate per rischio,
frequenza, costo).
Il personale deve essere informato sull’esistenza
di tali documenti, che devono essere facilmente accessibili.
|
Il personale deve essere informato sullesistenza di
tali documenti, che sono facilmente accessibili, e che vanno confermati o
aggiornati almeno ogni
tre anni.
|
Le Linee Guida e Protocolli adottati devono
esplicitare la periodicità, almeno triennale, e le modalità di revisione e
aggiornamento.
Il personale è coinvolto nella applicazione
delle Linee Guida,attraverso la diffusione delle conoscenze necessarie alla loro
attuazione e la formazione specifica sui Protocolli di assistenza ad esse correlati.
Per la verifica sul grado di adesione alle Linee
Guida e Protocolli di assistenza devono essere predisposte apposite schede
per la rilevazione
degli indicatori di processo e di risultato,
previsti per la valutazione di impatto, e questionari per la raccolta di
informazioni e opinioni da parte del personale coinvolto.
|
Devono
essere predisposti documenti simili per lo svolgimento delle principali
attività di supporto tecnico-amministrativo,
in particolare:
-
criteri e modalità di accesso dellutente
(programmazione
liste di attesa, accoglimento e registrazione);
-
modalità di prelievo, conservazione, trasporto dei materiali organici da
sottoporre ad accertamento;
-
modalità di pulizia, lavaggio, disinfezione e sterilizzazione di tutti gli
strumenti ed accessori;
-
pulizia e sanificazione degli ambienti;
-
modalità di compilazione, conservazione, archiviazione
dei documenti comprovanti unattività sanitaria
|
07 Documentazione
delle attività di supporto.
Devono essere predisposti documenti simili per lo
svolgimento delle principali attività di supporto tecnico-amministrativo, in
particolare:
·
criteri e modalità di accesso dell’utente
(programmazione liste di attesa, accoglimento e registrazione);
·
modalità di prelievo, conservazione,
trasporto dei materiali
organici da sottoporre ad accertamento;
·
modalità di pulizia, lavaggio, disinfezione e
sterilizzazione di
tutti gli strumenti ed accessori;
· pulizia
e sanificazione degli ambienti;
· modalità
di compilazione, conservazione, archiviazione dei
documenti comprovanti una attività sanitaria.
Il personale è coinvolto nello sviluppo di tali documenti
di servizio.
Tali documenti di servizio devono essere predisposti
ponendo particolare attenzione alla semplificazione delle procedure.
Nell’area dei servizi amministrativi devono essere
definite le Procedure relative ai principali procedimenti, nelle quali siano
esplicitate le norme di riferimento, le modalità di
realizzazione, i tempi
e le responsabilità.
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A.01.07 A.01.07 SISTEMA INFORMATIVO
Il
sistema informativo è finalizzato alla raccolta, elaborazione ed
archiviazione dei dati di struttura, processo ed esito, con gli obiettivi di:
- sostanziare e ridefinire le politiche e gli obiettivi
del presidio e della azienda;
- fornire il ritorno informativo alle strutture organizzative,
necessario per le valutazioni di loro competenza;
- rispondere al debito informativo nei confronti dei
livelli sovraordinati.
|
01 Finalità.
Il sistema informativo è finalizzato alla raccolta,
elaborazione ed archiviazione dei dati di struttura. processo ed esito, con
gli obiettivi di:
·
Sostanziare e ridefinire le politiche e gli
obiettivi del presidio e dell’azienda;
·
Fornire il ritorno informativo alle strutture
organizzative, necessario per le valutazioni di loro competenza, con
particolare riferimento alla elaborazione dei dati necessari alla produzione degli
indicatori previsti per le attività di verifica e miglioramento della qualità;
· rispondere al debito informativo nei
confronti dei livelli sovraordinati, in particolare:
- tutte le strutture sono tenute a rilevare e
trasmettere alla regione i dati di base necessari alla costruzione degli
indicatori finalizzati al
monitoraggio dei L.E.A. nonché dei vincoli di
bilancio, di cui al D.M. 12.12.01;
- tutte le strutture sono tenute ad identificare le
prestazioni effettuate con i corrispondenti codici dei relativi tariffari
regionali;
- le strutture che erogano prestazioni di ricovero
sono tenute ad adottare la scheda di dimissione ospedaliera;
- tutte le strutture sono tenute a disporre di un
sistema di archiviazione che deve essere aggiornato con frequenza non inferiore
a tre mesi, secondo standard definiti a livello regionale;
- tutte le strutture sono tenute a definire le
procedure di accesso agli archivi.
|
La Direzione assicura:
-
lindividuazione dei bisogni informativi dellorganizzazione;
-
la struttura del sistema informativo;
-
le modalità di raccolta;
-
la diffusione ed utilizzo delle informazioni;
-
la valutazione della qualità del dato;
-
lintegrazione delle informazioni prodotte nelle attività correnti delle
singole unità operative, sezioni, uffici, etc.
|
02 Sistema di
comunicazione interna ed esterna.
E’ documentabile l’esistenza di un sistema di
comunicazione interna ed esterna, su supporto cartaceo e/o elettronico; in
particolare deve
essere garantita la qualità e la riservatezza delle
informazioni, anche ai fini della tutela dei dati personali.
La
Direzione assicura:
·
lindividuazione dei bisogni informativi
dell’organizzazione e la formalizzazione delle procedure;
·
la struttura del sistema informativo;
·
le modalità di raccolta;
·
la diffusione ed utilizzo delle informazioni;
in particolare:
- è redatta la
relazione annuale sullo stato/attività per ogni struttura organizzativa e
professionale;
- la relazione è portata a conoscenza dei livelli
sovraordinati;
- la relazione è conosciuta dal personale della
struttura organizzativa e professionale;
- la relazione della struttura organizzativa e
professionale è resa disponibile ai soggetti interessati;
·
la valutazione della qualità del dato, attraverso
la definizione di criteri di qualità per la compilazione della documentazione
relativa all’utenza (cartelle cliniche ed infermieristiche, schede ambulatoriali
ecc.), e in particolare:
- deve risultare identificabile l’operatore che
redige, per la parte di competenza, le cartelle cliniche ed infermieristiche,
i referti, le schede ambulatoriali, ecc.;
- è documentata l’attività di verifica periodica del
rispetto di tali criteri, anche al fine di garantire la valutazione
dell’appropriatezza delle prestazioni erogate;
·
l’integrazione delle informazioni prodotte nelle
attività correnti delle singole unità operative, sezioni, uffici, ecc...
E’ documentabile l’esistenza di un sistema di
comunicazione interna
alla U.O., in particolare:
·
Vengono effettuate riunioni di U.O. almeno
mensili, documentate attraverso un Registro che riporti gli argomenti
trattati con le eventuali decisioni assunte
|
Deve
essere individuato un referente del sistema informativo responsabile delle
procedure di raccolta e verifica della qualità (riproducibilità, accuratezza,
completezza) e diffusione dei dati, ferme restando le responsabilità
specifiche previste da norme nazionali.
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03 Responsabile
delle Procedure.
Deve essere individuato un referente del sistema
informativo Responsabile delle Procedure di raccolta e verifica della qualità
riproducibilità, accuratezza, completezza) e diffusione
dei dati, ferme restando le responsabilità specifiche previste da norme
nazionali.
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A.01.08 A.01.08 DIRITTI DEI CITTADINI, INFORMAZIONE ALL’UTENZA E CARTA DEI SERVIZI PUBBLICI SANITARI
|
01 Finalità.
La Direzione
definisce politiche e strategie volte a garantire il rispetto dei diritti dei
cittadini, in relazione all’umanizzazione dei servizi, alla
personalizzazione
delle cure, alla tutela della privacy ed alla produzione delle informazioni
necessarie per l’accesso e la fruizione
dei
LEA, anche al fine di presentare una risultanza positiva rispetto agli
indicatori previsti dall’art. 14 del Dlgs 502 e successive
modificazioni.
Per queste finalità, viene favorita la partecipazione degli utenti e delle
associazioni di volontariato e tutela al miglioramento della qualità dei
servizi.
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02 Accessibilità degli utenti.
Ogni
presidio deve essere dotato di idonea indicazione all’esterno o all’interno,
tale da favorire l’accessibilità dell’utenza e l’individuazione dei percorsi,
in particolare:
la
segnaletica deve essere leggibile anche a distanza, di facile comprensione e
protetta da manomissioni.
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03 Esplicitazione dei servizi disponibili e
delle modalità di accesso ai servizi.
Ogni
Azienda Sanitaria dispone di un Centro Unico di Prenotazione collegato con
tutti i servizi territoriali ed ospedalieri che forniscono prestazioni
diagnostiche e specialistiche ed ogni erogatore deve essere collegato con il
CUP dell’Azienda di riferimento.
L’Azienda
definisce modalità per dare informazioni agli utenti e dichiara i propri
impegni nei loro confronti:
- deve essere
individuato un Ufficio o un Responsabile (in relazione alla complessità
della struttura) addetto ai rapporti con il pubblico (informazioni e
accettazione reclami, segnalazioni e suggerimenti);
- è predisposta,
aggiornata periodicamente e pubblicizzata la Carta dei Servizi e, nelle
strutture aziendali con particolare complessità organizzativa, vengono
predisposte Guide all’uso di specifici servizi;
- la Carta dei Servizi
è redatta con l’apporto dei responsabili dei servizi e con la
collaborazione delle associazioni rappresentative di tutela e
volontariato: deve esistere documentazione scritta di tale processo di
consultazione;
- per ogni presidio
devono essere garantite informazioni relativamente a:
- prestazioni erogabili con indicazione della spesa a
carico dell’utente e delle modalità di pagamento;
- organizzazione interna ed operatori responsabili
delle prestazioni;
- orari delle attività ambulatoriali, modalità di
prenotazione e tempi di attesa;
- modalità per l’inserimento nelle liste d’attesa per
il ricovero;
- procedure relative all’accesso (con particolare
attenzione all’indicazione dell’eventuale preparazione per l’esecuzione delle
indagini diagnostiche, della documentazione da presentare
all’accesso da parte degli utenti, ecc.);
- modalità di comunicazione all’utente delle
informazioni che lo riguardano anche ai fini della acquisizione del
necessario consenso ordine ai trattamenti sanitari;
modalità di consegna dei referti anche ai fini della
tutela dei dati personali;
- modalità per la presentazione di eventuali reclami,
segnalazioni e suggerimenti da parte degli utenti.
- è garantita la tutela
dei cittadini definendo le modalità di presentazione e gestione dei
reclami, segnalazioni e suggerimenti da parte degli utenti e delle
associazioni rappresentative di tutela e volontariato. I reclami devono
essere accolti e trattati dalla struttura aziendale a cui sono rivolti;
- vengono effettuate indagini sulla
soddisfazione degli utenti;
- vengono favoriti
progetti di umanizzazione dell’assistenza, in particolare nei confronti
delle categorie più deboli di utenti, anche attraverso convenzioni ed
intese con associazioni di volontariato ed enti senza finalità di lucro.
Le Aziende definiscono procedure per la effettiva distribuzione del materiale
informativo sul presidio e sui regolamenti che interessano gli utenti. Nelle
strutture che erogano prestazioni diagnostiche e terapeutiche, in rapporto
alle specifiche funzioni svolte, vengono definite:
|
|
- Procedure per
l’acquisizione di notizie cliniche da parte dei familiari del degente;
- Procedure per
l’acquisizione del consenso informato;
- Procedure per la
consegna o invio della documentazione sanitaria (cartellino di dimissioni, lettera per
il curante, referto, risultato, ecc.), anche ai fini della tutela dei
dati personali;
·
Protocolli di dimissioni protette che
prevedano il coinvolgimento del
territorio.
I soggetti pubblici e privati sono tenuti a garantire
alla Regione i flussi informativi richiesti
ai fini della verifica della risultanza positiva rispetto agli indicatori ex
art. 14 del D.Lgs 502 e successive modificazioni ed integrazioni.
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04 Programma di attuazione della Carta dei
Servizi.
Esiste
un programma di attuazione della Carta dei Servizi. E’ predisposta, almeno
con valenza annuale da parte dell’Azienda, una relazione di autovalutazione
che espliciti i risultati conseguiti in rapporto agli impegni ed agli
standard stabiliti e i livelli di soddisfazione degli utenti.
Nelle
Aziende Sanitarie viene convocata annualmente una Conferenza dei Servizi, per
presentare i risultati delle attività rivolte alla tutela dei diritti.
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A.02 A.02. REQUISITI STRUTTURALI E TECNOLOGICI GENERALI.
Tutti
i presidi devono essere in possesso dei
requisiti
previsti dalle vigenti leggi in materia
di:
-
protezione antisismica;
-
protezione antincendio;
-
protezione acustica;
-
sicurezza elettrica e continuità elettrica;
-
sicurezza antinfortunistica;
-
igiene dei luoghi di lavoro;
-
protezione dalle radiazioni ionizzanti;
-
eliminazione delle barriere architettoniche;
-
smaltimento dei rifiuti;
-
condizioni microclimatiche;
-
impianti di distribuzione dei gas;
-
materiali esplodenti.
*
In
merito a tali problematiche si ritiene di fare
riferimento
alle specifiche norme nazionali,
regionali,
locali e, per la prevista parte di
competenza,
alle disposizioni internazionali.
|
Tutti
i presidi devono essere in possesso dei requisiti previsti dalle
vigenti
leggi in materia di:
-
protezione antisismica;
-
protezione antincendio;
-
protezione acustica;
-
sicurezza elettrica e continuità elettrica;
-
sicurezza antinfortunistica;
-
igiene dei luoghi di lavoro;
-
protezione dalle radiazioni ionizzanti;
-
eliminazione delle barriere architettoniche;
-
smaltimento dei rifiuti;
-
condizioni microclimatiche;
-
impianti di distribuzione dei gas;
-
materiali esplodenti.
*
In
merito a tali problematiche si ritiene di fare riferimento alle
specifiche
norme nazionali, regionali, locali e, per la prevista parte di
competenza,
alle disposizioni internazionali.
|
NOTA BENE:
I REQUISITI DI CUI ALLA SEZIONE “A” SI
APPLICANO, PER QUANTO COMPATIBILI, A TUTTE LE STRUTTURE DI CUI ALLE SEZIONI
“B”, “C” E “D”.
|
* I requisiti di cui sopra devono essere valutati tenendo conto delle specifiche deroghe previste dalle normative vigenti ivi compresa quella riguardante l’eliminazione delle barriere architettoniche per gli edifici costruiti antecedentemente allentrata in vigore delle norme di cui alla legge 09.01.99, n. 13.
SEZIONE "B"
REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO
(DI
CUI AL DPR 14.01.1997) |
REQUISITI GENERALI E SPECIFICI PER
L’ACCREDITAMENTO DELLE
STRUTTURE
|
SEZIONE “B” - REQUISITI STRUTTURALI,
TECNOLOGICI E ORGANIZZATIVI SPECIFICI PER LE STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI
DI ASSISTENZA SPECIALISTICA IN REGIME AMBULATORIALE.
|
B.01 B.01 STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI DI ASSISTENZA SPECIALISTICA
B.01.01 B.01.01 ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE
Per ambulatorio di assistenza specialistica si deve intendere
la struttura o luogo fisico, intra od extraospedaliero, preposto alla erogazione di prestazione
sanitarie di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione, nelle
situazioni che non
richiedono
ricovero neanche a ciclo diurno.
|
Per ambulatorio di assistenza specialistica si deve
intendere la struttura luogo fisico, intra od extraospedaliero, preposto alla
erogazione di
prestazioni sanitarie di prevenzione, diagnosi, terapia
e riabilitazione, nelle situazioni che non richiedono ricovero neanche a
ciclo diurno.
Le strutture che erogano prestazioni di attività
specialistica in ambito ambulatoriale sono classificate in STRUTTURE DI
CLASSE 1° e STRUTTURE DI CLASSE 2°. In particolare:
-
classe 1º- strutture ambulatoriali extraospedaliere
collocate in presidi che non erogano prestazioni di ricovero, compresi gli stabilimenti
termali. In tale classe sono erogabili tutte le prestazioni ambulatoriali
individuate dal nomenclatore tariffario regionale, ad eccezione delle
prestazioni contrassegnate dalla lettera “H”;
-
classe 2º- strutture ambulatoriali intraospedaliere collocate in presidi che
erogano prestazioni di ricovero per acuti. In tale classe sono erogabili
tutte le prestazioni ambulatoriali individuate dal nomenclatore tariffario
regionale, nessuna esclusa.
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REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle prestazioni erogate.
La dotazione di ambienti per l’attività
ambulatoriale è la seguente:
- sala
per l’esecuzione delle prestazioni, che garantisca il rispetto della
privacy dell’utente, in particolare con area separata per spogliarsi;
- spazi
per l’attesa, accettazione ed attività amministrative; lo spazio per
l’attesa deve essere dotato di un adeguato numero di posti a sedere rispetto
ai picchi di frequenza degli accessi;
- servizi
igienici distinti per utenti e personale; il servizio per gli utenti
deve essere prossimo alla sala d’attesa ed opportunamente indicato;
- spazio/locale
per deposito di materiale pulito;
- spazio/locale
per deposito di materiale sporco;
- spazio/armadi
per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni;
- spazi
distinti dedicati alle funzioni direzionali ove le stesse non fossero
centralizzate.
Nei presidi sanitari che ospitano più strutture eroganti
prestazioni ambulatoriali poliambulatori) gli spazi di accettazione, attività
amministrativa, attesa e servizi igienici possono essere in comune
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle prestazioni erogate.
La dotazione di ambienti per l’attività ambulatoriale è
la seguente:
- sala
per l’esecuzione delle prestazioni, di superficie minima di 12 mq,
fermo restando l’obbligo di destinare 7 mq all’area destinata al
paziente, che garantisca il rispetto della privacy dell’utente, in
particolare con area separata per spogliarsi;
- spazi
per l’attesa, accettazione ed attività amministrative; lo spazio per
l’attesa deve essere dotato di un adeguato numero di posti a sedere
rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
- servizi
igienici distinti per utenti e personale; il servizio per gli utenti
deve essere prossimo alla sala d’attesa ed opportunamente indicati;
- spazio/locale
per deposito di materiale pulito;
- spazio/locale
per deposito di materiale sporco;
- spazio/armadi
per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni;
- spazi
distinti dedicati alle funzioni direzionali ove le stesse non fossero
centralizzate.
Nei presidi sanitari che ospitano più strutture eroganti
prestazioni ambulatoriali (poliambulatori) gli spazi di
accettazione, attività
amministrativa, attesa e servizi igienici possono essere
in comune.
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REQUISITI
IMPIANTISTICI
La dotazione minima impiantistica prevista deve essere
adeguata alle esigenze operative e tale cioè da garantire la piena funzionalità di ogni ambiente. In
particolare:
- in
tutti i locali devono essere di regola assicurate l’illuminazione e la ventilazione
naturali;
- impianto
telefonico utilizzabile dagli utenti.
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REQUISITI
IMPIANTISTICI
La dotazione minima impiantistica prevista deve essere
adeguata alle esigenze operative e tale cioè da garantire la piena
funzionalità di ogni ambiente. In particolare:
- in
tutti i locali devono essere di regola assicurate l’illuminazione e la
ventilazione naturali;
- impianto
telefonico utilizzabile dagli utenti.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
Il locale ambulatorio deve essere dotato di lettino snodabile,
carrello per medicazioni, scrivania, armadio metallico, sedie, diafanoscopio a parete..
Il locale ambulatorio deve, inoltre, disporre di attrezzature
e presidi medico chirurgici in relazione alla specificità dell’attività
svolta.
Inoltre, deve essere prevista la seguente dotazione minima
tecnologica:
-
carrello per la gestione dellemergenza, che, ove vengano
eseguite procedure invasive e/o cruente o che comportino rischio per il
paziente, deve essere completo di attrezzatura per monitoraggio e supporto
della funzione cardiovascolare e respiratoria e di un defibrillatore semiautomatico.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Il locale ambulatorio deve essere dotato di lettino
snodabile, carrello per medicazioni, scrivania, armadio metallico, sedie,
diafanoscopio a parete.
Il locale ambulatorio deve, inoltre, disporre di
attrezzature e presidi medico chirurgici in relazione alla specificità
dell’attività svolta.
Nel caso che siano presenti nel locale ambulatorio
risorse tecnologiche destinate a prestazioni diverse, le stesse non
possono essere usate in contemporanea su pazienti diversi.
Inoltre, deve essere prevista la seguente dotazione
minima tecnologica:
-
carrello per la gestione dell’emergenza che, ove
vengano eseguite procedure invasive e/o cruente o che comportino rischio per
il paziente, deve essere completo di attrezzatura per monitoraggio e supporto
della funzione cardiovascolare e respiratoria e di un defibrillatore semiautomatico.
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni ambulatoriali deve
possedere i requisiti organizzativi di seguito descritti.
Durante lo svolgimento della attività ambulatoriale deve essere prevista la presenza di almeno
un medico, indicato quale responsabile delle attività cliniche svolte nellambulatorio.
Il medico responsabile, in caso di poliambulatorio, deve possedere la
specializzazione in una delle branche accreditate;
Il personale in numero proporzionale agli accessi ambulatoriali
e alla tipologia dellattività svolta;
Tutti i materiali, farmaci, confezioni soggetti a scadenza,
devono portare in evidenza la data della scadenza stessa;
Ove vengano eseguite procedure invasive e/o cruente o
che comportino rischio per il paziente, devono essere garantita la presenza
di un operatore in possesso di idoneità all’uso del
defibrillatore semiautomatico.
Le prestazioni effettuate devono essere registrate e
corredate dalle generalità riferite dallutente;
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni ambulatoriali deve
possedere i requisiti organizzativi di seguito descritti.
Durante lo svolgimento della attività ambulatoriale deve
essere prevista la presenza di almeno un medico indicato quale responsabile
delle attività cliniche svolte nell’ambulatorio. medico responsabile, in caso di poliambulatorio, deve
possedere la specializzazione in una delle branche accreditate.
Il personale deve essere in numero proporzionale agli
accessi ambulatoriali e alla tipologia dell’attività svolta. Deve essere garantita almeno la presenza
di una unità infermieristica durante l’orario di erogazione delle prestazioni.
Tutti i materiali, farmaci, confezioni soggetti a
scadenza, devono portare in evidenza la data della scadenza stessa ed
essere conservati con modalità adeguate.
Ove vengano eseguite procedure invasive e/o cruente o
che comportino rischio per il paziente, deve essere garantita la presenza di
un operatore
in possesso di idoneità all’uso del defibrillatore
semiautomatico.
Ove vengano eseguite procedure invasive e/o cruente
devono essere presenti, in relazione al tipo di attività, adeguate modalità
di approvvigionamento, disinfezione e/o sterilizzazione
dei materiali e/o strumenti impiegati .
Deve essere definito un elenco che identifica le
prestazioni erogate per singolo presidio.
Le prestazioni effettuate devono essere registrate e
corredate dalle generalità riferite all’utente.
Il referto deve contenere:
- numero
archivio, data ed identificazione utente;
- descrizione
sintetica del problema esposto e dei dati clinici;
- eventuali
premedicazioni, indagini diagnostiche e farmaci utilizzati;conclusioni
diagnostiche; accertamenti e/o terapie e/o programmi riabilitativi
prescritti e/o eseguiti;
- identificazione
dell’operatore principale e/o del responsabile.
Copia del referto deve essere consegnata all’utente.
|
Le registrazioni e le copie dei referti vanno conservate
secondo le modalità e i tempi sanciti dalla normativa vigente.
|
Le registrazioni e le copie dei referti vanno conservate
secondo le modalità e i tempi sanciti dalla normativa vigente.
L’orario di accesso alle prestazioni deve assicurare
la corretta esecuzione delle stesse, garantendo l’iter
diagnostico/terapeutico
previsto.
La programmazione degli accessi deve essere fatta,
possibilmente, per appuntamenti orari o per fasce orarie, per evitare inutili
attese ed affollamenti della sala d’attesa.
|
NOTA BENE:
I REQUISITI DI CUI AL PUNTO B.01.01 SONO DI CARATTERE
GENERALE E SI APPLICANO, PER QUANTO COMPATIBILI, A TUTTE LE STRUTTURE CHE
EROGANO PRESTAZIONI AMBULATORIALI.
NEI PUNTI B.0N.0N SONO RIPORTATI I REQUISITI SPECIFICI
PER DISCIPLINA O ATTIVITA’.
|
B.01.02 B.01.02 MEDICINA DI LABORATORIO
Lattività di medicina di laboratorio fornisce informazioni
ottenute con metodi chimici, fisici o biologici su tessuti o liquidi di
origine umana o su
materiali connessi alla patologia umana, ai fini della
prevenzione, della diagnosi, del monitoraggio della terapia e del decorso
della malattia e ai fini della ricerca.
Alle strutture che erogano prestazioni di diagnostica
di laboratorio si applica, per le parti compatibili con la normativa vigente,
il DPCM
10.02.1984.
|
L’attività di medicina di laboratorio fornisce
informazioni ottenute con metodi chimici, fisici o biologici su tessuti o
liquidi di origine umana o su materiali connessi alla patologia umana, ai
fini della prevenzione, della diagnosi, del
monitoraggio della terapia e del decorso della malattia
e ai fini della ricerca.
Alle strutture che erogano prestazioni di diagnostica di
laboratorio si applica, per le parti compatibili con la normativa vigente, il
DPCM 10.02.1984.
|
|
La tipologia di prestazioni eseguite nei diversi laboratori
e la dotazione strumentale hanno un diverso grado di complessità commisurato
alla realtà sanitaria ed alla tipologia dei quesiti
diagnostici posti al laboratorio.
1. Laboratori generali di base: sono laboratori ad organizzazione
semplice e unitaria che possono svolgere indagini nellambito della
biochimica
clinica e tossicologica, dellematologia ed emocoagulazione,
dellimmunoematologia, della
microbiologia.
2. Laboratori specializzati: esplicano indagini diagnostiche
monospecialistiche ad elevato livello
tecnologico e professionale nellambito della biochimica
clinica e tossicologica, dellematologia ed emocoagulazione, dellimmunoematologia, della microbiologia,
della virologia, della citoistopatologia, della biologia molecolare e della genetica,
della immunologia, della allergologia.
|
La tipologia di prestazioni eseguite nei diversi
laboratori e la dotazione strumentale hanno un diverso grado di complessità
commisurato alla
realtà sanitaria ed alla tipologia dei quesiti
diagnostici posti al laboratorio.
I servizi di medicina di laboratorio si distinguono a
seconda delle loro caratteristiche in tre tipologie:
1. Laboratori
generali di base: sono laboratori ad organizzazione semplice ed
unitaria che possono svolgere indagini nell’ambito della biochimica
clinica, della tossicologia, dell’ematologia,
dell’emocoagulazione, della immunoematologia, della microbiologia.
2. Laboratori
specializzati: esplicano indagini diagnostiche monospecialistiche ad
elevato livello tecnologico e professionale nell’ambito della biochimica
clinica, della tossicologia, dell’ematologia, della emocoagulazione, della
immunoematologia, della microbiologia, della virologia, della
citoistopatologia, della biologia molecolare e della genetica, della
immunologia, della allergologia.
|
|
3. Laboratori generali di base con settori specializzati:
sono laboratori ad organizzazione complessa che, per carico di lavoro, per
varietà di tipologia analitica e complessità dei quesiti diagnostici posti,
necessitano di una articolazione in unità operative o moduli specializzati e
della disponibilità di tecnologie di livello superiore e di competenze
professionali particolari.
Tali laboratori possono svolgere indagini diagnostiche nellambito
degli specifici settori di cui ai punti 1
e 2.
|
3. Laboratori
generali di base con settori specializzati: sono laboratori ad organizzazione
complessa che, per carico di lavoro, per varietà di tipologia analitica e
complessità dei quesiti diagnostici posti, necessitano di una articolazione
in unità operative o moduli specializzati e della disponibilità di tecnologie
di livello superiore e di competenze professionali particolari.
Tali laboratori possono svolgere indagini diagnostiche
nell’ambito degli specifici settori di cui ai punti 1 e 2.
|
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di medicina
di laboratorio è la seguente:
·
area di attesa dotata di servizi igienici
dedicati allutenza ambulatoriale e di un adeguato numero di posti a sedere
rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
·
locale per il prelievo, che consenta il
rispetto della privacy dell’utente;
·
almeno un locale per l’esecuzione delle
analisi, nonché almeno un locale per ogni settore specializzato;
·
servizi igienici distinti per il personale;
·
locale per le attività amministrative e di
archivio;
·
locale per il trattamento del materiale d’uso.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di
medicina di laboratorio è la
seguente:
·
area di attesa dotata di servizi igienici
dedicati allutenza ambulatoriale e di un adeguato numero di posti a sedere
rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
·
locale per il prelievo, che consenta il
rispetto della privacy dell’utente;
·
almeno un locale per l’esecuzione delle
analisi, nonché almeno un locale per ogni settore specializzato;
·
servizi igienici distinti per il personale;
·
locale per le attività amministrative e di
archivio;
·
locale per il trattamento del materiale d’uso.
Il laboratorio deve dotarsi di procedure per
minimizzare il rischio di incidenti e
di malattie professionali e per proteggere il personale i pazienti ed
i visitatori dai rischi conosciuti.
Relativamente ai punti prelievo si richiedono le
seguenti suddivisioni:
Punti prelievo decentrato presso il Presidio ospedaliero
sanitarie: i Servizi di laboratorio di base e di base specializzate possono
avere oltre al punto prelievi sito presso la propria sede, altri punti
esterni alla struttura dedicata. I requisiti devono essere i seguenti:
-
Un locale per prelievi
-
Lavabo
-
Un’area per raccolta campioni
-
Un’area attesa
-
Un’area per attività amministrativa
-
Uno spogliatoio
-
Un bagno per il personale
-
Un bagno per utenti (anche per disabili)
Punti prelievo territoriali : sono punti
decentrati che afferiscono ai Servizi di Laboratorio di base o di base con
sezioni speciali dell’Azienda USL. I requisiti devono essere i seguenti:
Spazi ad uso possibilmente esclusivo
-
Un locale per prelievi
-
Lavabo
-
Un’area per raccolta campioni
-
Un’area attesa
Spazi ad uso non esclusivo
-
Un’area per attività amministrativa
-
Uno spogliatoio
-
Un bagno per il personale
-
Un bagno per utenti (anche per disabili)
|
REQUISITI MINIMI TECNOLOGICI
Per i requisiti tecnologici relativi alle diverse tipologie
di laboratorio si rinvia al DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Per i requisiti tecnologici relativi alle diverse
tipologie di laboratorio si rinvia DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
Punti prelievo decentrato presso il Presidio
ospedaliero delle Aziende sanitarie:
-
Tavolo o sedia attrezzata per l’esecuzione dei
prelievi
-
Lettino
-
Armadio
-
Carrello
Punti prelievo territoriali :
-
Tavolo o sedia
attrezzata per l’esecuzione dei prelievi
-
Lettino
-
Armadio
-
Carrello
|
REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate.
E presente un documento che descriva tutti i servizi/prestazioni
offerti dal laboratorio ed in cui sono esplicitati gli esami che vengono
eseguiti direttamente - con quali procedure ed attrezzature - e quelli che
vengono inviati ad altre strutture.
Devono esistere documenti di servizio
(regolamenti interni o linee guida) per lo svolgimento
delle principali attività di gestione, concordati con i servizi competenti.
In particolare:
-
riconoscimento
degli utenti;
-
identificazione dei campioni;
-
trasferimento del materiale biologico dalle zone di
prelievo al laboratorio;
-
processi di sanificazione (pulizia ambiente, procedure
di disinfezione e di sterilizzazione, decontaminazione, ecc.);
-
smaltimento dei rifiuti.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate.
A tal fine il laboratorio deve descrivere la propria
struttura organizzativa e
definire le funzioni e responsabilità di tutto il
personale sia per le prestazioni
diagnostiche di base e di approfondimento sia per
quelle di emergenza –
urgenza.
E comunque devono essere garantiti:
- un
responsabile in possesso di una delle specializzazioni (vedi A.01.03.02)
previste per la medicina di laboratorio;
- nel
caso in cui la responsabilità del laboratorio sia affidata ad uno
specialista laureato in biologia o chimica, deve essere garantita,
durante lo svolgimento delle attività, la presenza di un medico o, in
alternativa, di un operatore in possesso di patentino di BLSD;
- nel
caso in cui il prelievo sia effettuato da un biologo con adeguato
percorso formativo post-laurea e competenze tecnico-pratico acquisite,
deve essere garantita, nell’attività di prelievo, la presenza medica;
- un
tecnico di laboratorio per tutto l’orario di apertura;
- un’unità
infermieristica o di altro operatore abilitato per l’attività di
prelievo;
- un
ausiliario/OTA con mansioni esecutive.
E’ presente un documento che descriva tutti i
servizi/prestazioni offerti dal laboratorio ed in cui sono esplicitati gli
esami che vengono eseguiti
direttamente - con quali procedure ed attrezzature - e
quelli che vengono inviati ad altre strutture.
Devono esistere documenti di servizio (regolamenti
interni o linee guida) per lo svolgimento delle principali attività di
gestione, concordati con i servizi competenti.
In particolare, devono esistere almeno i documenti comprovanti
l’avvenuto adempimento delle seguenti attività di servizio:
- riconoscimento
degli utenti;
- identificazione
dei campioni;
- trasferimento
del materiale biologico dalle zone di prelievo al laboratorio;
- approvvigionamento
e gestione dei reagenti e farmaci;
- processi
di sanificazione (pulizia ambiente, procedure di disinfezione e di
sterilizzazione, decontaminazione, ecc.);
|
Reagenti, materiale di controllo, materiale di calibrazione
devono presentare etichette che ne indichino: identità, titolo o
concentrazione, condizioni di conservazione raccomandate, data di preparazione
e di scadenza, ogni altra informazione necessaria per luso corretto. Nessun
materiale deve essere utilizzato oltre la data di scadenza.
Deve esistere un sistema di archiviazione che deve contenere
almeno:
-
i risultati
degli esami sugli utenti (conservati per almeno un anno);
-
i risultati
dei controlli di qualità interno conservati per almeno un anno e quelli
esterni per almeno tre anni.
Deve esistere un manuale delle procedure diagnosti che,
contenente per ogni esame almeno:
-
preparazione dellutente agli esami;
-
modalità di
raccolta, trasporto e conservazione del campione;
-
caratteristiche e descrizione del metodo analitico impiegato;
-
modalità di
compilazione, trasmissione e consegna dei referti.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITÀ
|
Reagenti, materiale di controllo, materiale di
calibrazione devono presentare etichette che ne indichino: identità, titolo o
concentrazione, condizioni di conservazione raccomandate, data di
preparazione e di scadenza, ogni altra informazione necessaria per l’uso
corretto. Nessun materiale deve essere utilizzato oltre la data di scadenza.
Deve esistere un sistema di archiviazione che deve
contenere almeno:
- i
risultati degli esami sugli utenti (conservati per almeno un anno);
- i
risultati dei controlli di qualità interni conservati per almeno un anno
e quelli esterni per almeno tre anni e relativa documentazione.
Deve esistere un manuale delle procedure diagnostiche,
contenente per ogni esame almeno:
- criteri
di accesso e modalità di richiesta delle prestazioni;
- preparazione
dell’utente agli esami;
- modalità
di raccolta, trasporto, accettazione e conservazione del
campione;
- caratteristiche
e descrizione del metodo analitico e delle procedure utilizzate, che
devono essere approvate dalla direzione del laboratorio e raccomandate
da associazioni scientifiche riconosciute;
- gli
intervalli di riferimento;
- modalità
di compilazione, trasmissione e consegna dei referti.
Punti prelievo decentrato presso il Presidio
ospedaliero delle Aziende sanitarie:
-
Procedura documentata per gli interventi di primo
soccorso
-
Nelle ore di attività deve essere garantita la
presenza di un medico ed un infermiere;
-
Procedura Operativa che descriva le metodologie di conservazione
e trasporto dei campioni a cui attenersi obbligatoriamente
Punti prelievo territoriali :
-
Procedura documentata per gli interventi di primo
soccorso;
-
Nelle ore di attività deve essere garantita la presenza
di un medico ed un infermiere;
-
Procedura Operativa che descriva le metodologie di conservazione
e trasporto dei campioni a cui attenersi obbligatoriamente
I Punti prelievo afferenti a Strutture specialistiche
ambulatoriali accreditate devono essere specificatamente autorizzati dalla
A.USL competente ed ubicati esclusivamente nell’ambito territoriale della
stessa A.USL.
Per le attività di prelievo a domicilio, le strutture
accreditate pubbliche e private devono dotarsi di Procedura Operativa che
descriva le metodologie di prelievo,
conservazione e trasporto dei campioni a cui attenersi obbligatoriamente e
per gli interventi di primo soccorso.
VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’
|
|
Il laboratorio deve svolgere programmi di Controllo
Interno di Qualità, quest’ultimo da svolgersi per ogni analitica dosato,
e partecipare a
programmi di Valutazione Esterna di Qualità promossi
dalle Regioni, o, in assenza di questi, a programmi validati a livello
nazionale o internazionale.
Presso ogni laboratorio:
-
deve esistere uno opuscolo informativo sul Servizio
per gli utenti, che deve contenere almeno le modalità di accesso;
-
deve poter essere possibile il ritiro dei referti in tutti
i giorni feriali e in almeno alcuni pomeriggi della settimana.
|
Il laboratorio deve definire un sistema di controllo
di qualità che soddisfi la necessità di individuare gli errori sia in fase
analitica sia in qualsiasi fase o aspetto rilevante ai fini del risultato.
Il laboratorio deve svolgere programmi di Controllo
Interno di Qualità, quest’ultimo da svolgersi per ogni analitica dosato, e
partecipare a
programmi di Valutazione Esterna di Qualità promossi
dalle Regioni, o, in assenza di questi, a programmi validati a livello
nazionale o internazionale.
Per gli esami di cui non sono disponibili programmi
di VEQ, il laboratorio deve sviluppare un modello operativo per la
valutazione dell’accuratezza delle procedure non valutate in altro modo.
Presso ogni laboratorio deve esistere un opuscolo
informativo sul Servizio per gli utenti che deve contenere almeno le modalità
di accesso.
Presso ogni laboratorio deve poter essere possibile il
ritiro dei referti in tutti i giorni feriali e in almeno alcuni pomeriggi
della settimana.
|
B.01.03 B.01.03 ATTIVITÀ DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
Le strutture di diagnostica per immagini svolgono indagini
strumentali ai fini diagnostici e/o di
indirizzo terapeutico, utilizzando sorgenti esterne di
radiazioni ionizzanti e altre tecniche di formazione dell’immagine.
Le attività di diagnostica per immagini sono assicurate
sia dalle strutture pubbliche e private, di ricovero e cura a ciclo
continuativo e/o diurno sia da strutture extraospedaliere pubbliche e
private.
Poiché le strutture di ricovero e cura, come sopra identificate,
assicurano lo svolgimento di attività in regime di elezione programmata
oppure in regime di emergenza-urgenza, i relativi requisiti minimi strutturali,
tecnologici e organizzativi devono rispondere alle funzioni proprie di tali
strutture.
|
Le strutture di diagnostica per immagini svolgono
indagini strumentali ai fini diagnostici e/o di indirizzo terapeutico
utilizzando sorgenti esterne di
radiazioni ionizzanti e altre tecniche di formazione
dell’immagine.
Le attività di diagnostica per immagini sono assicurate
sia dalle strutture pubbliche e private, di ricovero e cura a ciclo
continuativo e/o diurno sia da strutture extraospedaliere pubbliche e
private.
Poiché le strutture di ricovero e cura, come sopra
identificate, assicurano lo svolgimento di attività in regime di elezione programmata,
oppure in regime di emergenza-urgenza, i relativi requisiti minimi
strutturali, tecnologici e organizzativi devono rispondere alle funzioni
proprie di tali strutture.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di diagnostica
per immagini è la seguente:
- area
di attesa dotata di un adeguato numero di posti a sedere rispetto ai
picchi di frequenza degli accessi;
- spazi
adeguati per accettazione, attività amministrative ed archivio;
- servizi
igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- una
sala di radiodiagnostica con annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e servizio
igienico dedicato per l’esecuzione di specifiche indagini radiodiagnostiche
(ad es: Rx Urografia con pose minzionali, Rx Clisma opaco, ecc.),
qualora erogate; nel caso di presenza di più sale è sufficiente che
almeno una sia dotata di un servizio
igienico dedicato;
- una
sala per esami di diagnostica TC, qualora previsti, con annessi
spazi/spogliatoi per gli utenti;
- una
sala per esami di diagnostica RM, qualora previsti, con annessi
spazi/spogliatoi per gli utenti;
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di
diagnostica per immagini è la seguente:
- area
di attesa dotata di un adeguato numero di posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza degli accessi;
- spazi
adeguati per accettazione, attività amministrative ed archivio;
- servizi
igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- una
sala di radiodiagnostica con annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e
servizio igienico dedicato per l’esecuzione di specifiche indagini
radiodiagnostiche (ad es: Rx Urografia con pose minzionali, Rx Clisma
opaco, ecc.), qualora erogate; nel caso di presenza di più sale è
sufficiente che almeno una sia dotata di un servizio igienico dedicato;
- una
sala per esami di diagnostica TC, qualora previsti, con annessi spazi/spogliatoi
per gli utenti;
- una
sala per esami di diagnostica RM, qualora previsti, con annessi spazi/spogliatoi
per gli utenti;
- un
locale per l’esecuzione degli esami ecografici, qualora previsti, con
annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e servizio igienico dedicato.
Nel caso di più diagnostiche ecografiche è sufficiente che almeno una
sia dotata di un servizio igienico dedicato;
- un
locale per la conservazione e il trattamento del materiale sensibile
(camera oscura per trattamento umido o spazio per trattamento dry);
|
- un
locale per l’esecuzione degli esami ecografici, qualora previsti, con
annessi spazi/spogliatoi per gli utenti e servizio igienico dedicato.
Nel caso di più diagnostiche ecografiche è sufficiente che almeno una
sia dotata di un servizio igienico dedicato;
- un
locale per la conservazione e il trattamento del materiale sensibile (camera
oscura per trattamento umido o spazio per trattamento dry);
- un
locale per la refertazione;
- un’area
tecnica, di stretta pertinenza degli operatori medici e tecnici;
- locale/spazio
per deposito materiale pulito;
- locale/spazio
per deposito materiale sporco;
- un
locale/spazio ad accesso controllato per la raccolta e
l’immagazzinamento dei rifiuti tossici nocivi, fino al loro allontanamento;
- spazio
armadi per deposito materiale d’uso,attrezzature, strumentazioni.
Le strutture che erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica
o di diagnostica plurispecialistica, devono possedere requisiti strutturali
adeguati alla complessità delle prestazioni erogate.
|
- un
locale per la refertazione;
- un’area tecnica, di stretta pertinenza degli
operatori medici e tecnici;
- locale/spazio
per deposito materiale pulito;
- locale/spazio
per deposito materiale sporco;
- un locale/spazio ad accesso controllato per la
raccolta e l’immagazzinamento dei rifiuti tossici nocivi, fino al loro allontanamento;
- spazio
armadi per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni.
Le strutture che erogano prestazioni di diagnostica
monospecialistica o di diagnostica plurispecialistica, devono possedere
requisiti strutturali adeguati alla complessità delle prestazioni erogate.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale minima delle strutture di radiologia
diagnostica che utilizzano radiazioni
ionizzanti prevede:
- generatore
A.T. trifase di potenza non inferiore a 30 KW e tavolo di comando;
- tavolo
ribaltabile, preferibilmente telecomandato,
con serigrafo, Potter Bucky, intensificatore di brillanza;
- tubo
radiogeno a doppio fuoco anodo rotante;
- dotazione
di primo soccorso, così come specificato al punto
B.01.01 (Requisiti tecnologici);
- apparecchio
radiologico portatile nelle strutture di ricovero.
Le strutture che erogano prestazioni di diagnostica monospecialistica
o di diagnostica plurispecialistica devono possedere requisiti tecnologici
adeguati alla complessità delle prestazioni erogate.
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REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale minima delle strutture di
radiologia diagnostica tradizionale che utilizzano radiazioni ionizzanti
prevede le seguenti presenze:
- generatore
A.T. trifase di potenza non inferiore a 30 KW e tavolo di comando;
- tavolo
ribaltabile, preferibilmente telecomandato, con serigrafo, Potter Bucky,
intensificatore di brillanza con catena televisiva;
- tubo
radiogeno a doppio fuoco anodo rotante;
- dotazione
di primo soccorso, così come specificato al punto B.01.01 (Requisiti
tecnologici);
- apparecchio
radiologico portatile nelle strutture di ricovero; nelle strutture di
ricovero di area medica è sufficiente un apparecchio radiologico
portatile monoblocco; nelle strutture di ricovero di area chirurgica è
necessario l’apparecchio radiologico portatile ad anodo rotante;
- un
apparecchio ecografico nelle strutture di ricovero.
Le prestazioni di radiodiagnostica specialistica
devono essere eseguite con apparecchiature dedicate: in particolare i settori
che svolgono attività di neuroradiologia devono essere dotate di TAC, RM e
angiografo digitale; i settori che svolgono attività di diagnostica
senologica mammografica devono essere dotate di mammografo e quelli che
svolgono diagnostica senologica completa devono essere dotati di mammografo,
ecotomografo, stereotassi.
La dotazione strumentale minima per erogare
prestazioni ecografiche è costituita da:
- un ecografo
dotato di almeno due sonde dedicate allo studio delle parti profonde e delle
parti superficiali.
Le strutture che erogano prestazioni di diagnostica
monospecialistica o di diagnostica plurispecialistica devono possedere
requisiti tecnologici adeguati alla complessità delle prestazioni erogate.
Le apparecchiature TAC devono essere di recente
generazione con sistema spirale di rilevazione dei dati.
Per le attività di Risonanza Magnetica (RM), le
apparecchiature devono essere di tipo superconduttivo, di potenza non
inferiore a 0,5 Tesla o di tipo Open di ultima generazione non antecedenti al
1999.
Le apparecchiature di R.M. di tipo superconduttivo
non devono essere installate da più di 5 anni, salvo verificate migliorie che
garantiscano la qualità dell’immagine, e devono essere dotate di sequenze
diagnostiche standard ed altre più complesse di uso routinario, in
particolare sequenze turbo-spin-echo ed angio Rm 2D e 3D.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni di diagnostica per
immagini deve possedere i seguenti requisiti organizzativi:
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia e al volume delle
prestazioni erogate;
Attivazione di un sistema di controllo di qualità;
Presso ogni struttura di diagnostica per immagini è previsto
l’obbligo di comunicare all’utente, al momento della prenotazione
dell’indagine diagnostica, i tempi di consegna dei referti.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni di diagnostica per
immagini deve possedere i seguenti requisiti organizzativi:
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate e comunque
devono essere garantiti:
- un
medico specialista in radiodiagnostica presente per l’intero orario di
operatività tecnica;
- un
tecnico per postazione di lavoro attiva per tutto l’orario di operatività tecnica;
- la
presenza di almeno una unità infermieristica durante lo svolgimento
degli esami.
L’attività ecografica può essere praticata in assenza
del personale tecnico, oltre che dal medico radiologo, anche da un medico
specialista limitatamente alla branca di appartenenza.
Nelle Strutture ambulatoriali extraospedaliere, nel
caso vengano effettuati esami contrastografici con somministrazione per via
parenterale di mezzi di contrasto e/o di altri farmaci, deve essere garantita
la presenza di un medico specialista in anestesia e rianimazione oppure di un
medico in possesso di certificazione ACLS(Advanced Cardiac Life Support)
secondo le linee internazionali ILCOR (AHA,IRC); nel caso in cui la Struttura
ambulatoriale sia compresa in un presidio ospedaliero, deve essere garantita
la disponibilità di un medico specialista in anestesia e rianimazione.
Deve essere garantita la attivazione di un sistema di
controllo di qualità; il controllo di qualità deve essere documentato. Le
apparecchiature TAC ed RM devono avere una manutenzione garantita da un
controllo annuale.
Presso ogni struttura di diagnostica per immagini è
previsto l’obbligo di comunicare all’utente, al momento della prenotazione
dell’indagine diagnostica, i tempi di consegna dei referti. Il referto
deve essere accompagnato da adeguate documentazione iconografica per ciascuna
tipologia di indagine.
Prima della effettuazione delle procedure
diagnostiche, a tutela dell’utente, devono essere espletate le verifiche
prescritte dall’art. 111 del D. Lgs. 230/95;
in particolare nel modulo di consenso informato
devono chiaramente risultare espletate le seguenti procedure da parte del
medico radiologo:
- la
verifica dell’appropriatezza o giustificazione clinica della proposta medica;
- la
impossibilità di soddisfare il quesito clinico con procedure che non
erogano dose radiante al paziente;
- la
impossibilità di fornire il supporto diagnostico richiesto mediante
utilizzo di una stessa procedura eseguita in tempi precedenti;
- la
verificata assenza di condizioni fisiologiche controindicanti l’impiego
di radiazioni ionizzanti;
- la
eventuale somministrazione del mezzo di contrasto, se necessaria ai fini
diagnostici.
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B.01.04 B.01.04 DIALISI
La dialisi è un trattamento terapeutico ambulatoriale per pazienti
affetti da insufficienza renale in fase uremica, che può essere effettuato in
ambito extraospedaliero e intraospedaliero.
L’attività dialitica viene erogata secondo livelli:
- ad
elevato impegno assistenziale, presso U.O. di Nefrologia e Dialisi in grado
di garantire per tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24, assistenza dialitica;
- a medio impegno assistenziale, presso
centri dialisi ad assistenza decentrata;
- a basso livello assistenziale, presso
centri dialisi ad assistenza limitata.
|
La dialisi è un trattamento terapeutico ambulatoriale
per pazienti affetti da insufficienza renale in fase uremica, che può essere
effettuato in
ambito extraospedaliero e intraospedaliero.
L’attività dialitica viene erogata secondo tre livelli:
- ad elevato
impegno assistenziale, presso U.O. di Nefrologia e Dialisi in grado di
garantire per tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24, assistenza dialitica;
- a medio impegno assistenziale, presso centri dialisi
ad assistenza decentrata;
- a basso livello assistenziale, presso centri dialisi
ad assistenza limitata.
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REQUISITI STRUTTURALI
I centri ad elevata assistenza devono ubicati in presidi
ospedalieri.
I centri ambulatoriali a medio e basso assistenziale,
oltre che nei presidi ospedalieri possono essere ubicati in edifici
esclusivamente dedicati alla specifica attività sanitaria, o in parti di
edificio distinte da ogni altro uso per civile abitazione o altro, e devono essere dislocati in modo tale da consentire
un facile accesso dei pazienti e dei mezzi di soccorso necessari per il
trattamento di eventuali complicanze.
I locali e gli spazi devono essere correlati al volume delle attività erogate, in
numero e dimensioni tali da garantire l’adeguatezza delle prestazioni in
rapporto all’utenza, e in ogni caso sono costituiti almeno da:
Area Amministrativa
- Area di accettazione ed attività
amministrativa
- Spazio o armadio per archivio
Area clinica
- il centro dialisi deve avere una zona
capace di consentire l’attesa seduta a tutti i pazienti di un turno;
- sala dialisi con annessi spogliatoi e
servizi igienici per i pazienti: la sala deve essere di dimensioni tali da
permettere, sulla base dei posti dialisi contenuti (letti o poltrone-bilancia
reclinabili, preparatori automatici), la mobilità del personale e, in caso di
emergenza, l’accesso agevole su tre lati al paziente. E’ pertanto necessario
che l’area tecnica di ogni posto dialisi non sia inferiore a sette metri
quadrati con uno spazio minimo di 1,5 metri tra i letti. La disposizione dei
letti deve permettere un continuo controllo visivo da parte del personale addetto
da un apposito spazio opportunamente attrezzato;
- sala ed attrezzature dedicate al
trattamento dialitico di pazienti portatori di patologie trasmissibili per
via parenterale con servizi igienici annessi (tale definizione si applica a pazienti
portatori dell’Antigene dell’epatite B e del virus HIV );
- in
alternativa, possono essere previsti, all’interno della sala dialisi comune, sistemi
di separazione del paziente infetto e dotazioni dedicate;
- medicheria provvista di lettino e carrello
di medicazione;
- spogliatoi e servizi igienici per il
personale;
- locale per impianto di trattamento
dell’acqua e stoccaggio sterilizzanti chimici;
- locale per deposito e manutenzione degli apparecchi
di dialisi dotato di prese di corrente elettrica e collegato alla rete idrica
di dialisi ed alla rete di drenaggio;
- locale per lo stoccaggio del materiale di consumo
specifico per dialisi;
- locale per deposito materiale sporco;
- locale per deposito materiale pulito;
- i centri ad elevata assistenza devono
disporre di un locale destinato alle urgenze ed al trattamento dei casi di
insufficienza renale acuta; sala per interventi di chirurgia per accessi
vascolari e peritoneali o in alternativa sala operatoria nel presidio;
- per i centri ad elevata e media assistenza: locali
per addestramento alla dialisi domiciliare e attrezzature per l’effettuazione
della dialisi peritoneale.
Tutti gli spazi devono consentire lo svolgimento dell’attività e permettere agevoli
spostamenti del personale e dei carrelli di medicazione.
I pavimenti devono essere lisci, uniformi,resistenti ad
agenti chimici e fisici,lavabili e disinfettabili, antisdrucciolevoli.
Nei locali ove si svolgono le attività di assistenza, le pareti, raccordate con i
pavimenti, devono essere lisce, uniformi, lavabili e disinfettabili almeno
fino all’altezza di 2
metri.
I lavabi previsti sono a comando non manuale e
facilmente disinfettabili.
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REQUISITI STRUTTURALI
I centri ad elevata assistenza devono essere ubicati in
presidi ospedalieri.
I centri ambulatoriali a medio e basso livello
assistenziale, oltre che nei presidi
ospedalieri, possono essere ubicati in edifici esclusivamente dedicati alla
specifica attività sanitaria, o in parti di edificio distinte da ogni altro
uso per civile abitazione o altro, e devono essere dislocati in modo tale da
consentire un facile accesso dei pazienti e dei mezzi di soccorso necessari
per il trattamento di eventuali complicanze.
I locali e gli spazi devono essere correlati al
volume delle attività erogate, in numero e dimensioni tali da garantire
l’adeguatezza delle prestazioni in rapporto all’utenza, e in ogni caso sono
costituiti almeno da:
Area Amministrativa
- Area di accettazione ed attività
amministrativa
- Spazio o armadio per archivio
Area clinica
- il centro dialisi deve avere una zona capace di
consentire l’attesa seduta a tutti i pazienti di un
turno;
- sala dialisi con annessi spogliatoi e servizi
igienici per i pazienti: la sala deve essere di dimensioni tali da
permettere, sulla base dei posti dialisi contenuti (letti o poltrone-bilancia
reclinabili, preparatori automatici), la mobilità del personale e, in caso di
emergenza, l’accesso agevole su tre lati al paziente. E’ pertanto necessario
che l’area tecnica di ogni posto dialisi non sia inferiore a sette metri
quadrati con uno spazio minimo di 1,5 metri tra i letti. La disposizione dei
letti deve permettere un continuo controllo visivo da parte del personale
addetto da un apposito spazio opportunamente attrezzato;
- sala ed
attrezzature dedicate al trattamento dialitico di pazienti portatori di patologie
trasmissibili per via parenterale con servizi igienici annessi (tale definizione
si applica a pazienti portatori dell’Antigene dell’epatite B e del virus HIV
); in alternativa, possono essere previsti, all’interno della sala dialisi
comune, sistemi di separazione del paziente infetto e dotazioni dedicate;
- medicheria provvista di lettino e carrello di
medicazione;
- spogliatoi e servizi igienici per il personale;
- locale per impianto di trattamento dell’acqua e stoccaggio
sterilizzanti chimici;
- locale per deposito e manutenzione degli apparecchi
di dialisi dotato di prese di corrente elettrica e collegato alla rete idrica
di dialisi ed alla rete di drenaggio;
- locale per lo stoccaggio del materiale di consumo
specifico per dialisi;
-
locale per deposito materiale sporco;
-
locale per deposito materiale pulito;
- i centri ad elevata assistenza devono disporre di un
locale destinato alle urgenze ed al trattamento dei casi di insufficienza
renale acuta;
- sala per interventi di chirurgia per accessi
vascolari e peritoneali o in alternativa sala operatoria nel presidio;
- per i centri ad elevata e media assistenza: locali
per addestramento alla dialisi domiciliare e attrezzature per l’effettuazione
della dialisi peritoneale.
Tutti gli spazi devono consentire lo svolgimento
dell’attività e permettere agevoli spostamenti del personale e dei carrelli
di medicazione.
I pavimenti devono essere lisci, uniformi, resistenti ad
agenti chimici e fisici, lavabili e disinfettabili, antisdrucciolevoli.
Nei locali ove si svolgono le attività di assistenza, le
pareti, raccordate con i pavimenti,
devono essere lisce, uniformi, lavabili e disinfettabili almeno fino all’altezza di 2 metri.
I lavabi previsti sono a comando non manuale e
facilmente disinfettabili.
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REQUISITI IMPIANTISTICI
Il trattamento dell’acqua di rete viene effettuato mediante
osmosi inversa e la distribuzione dell’acqua trattata ai posti dialisi deve
essere realizzato con rete idrica a vista utilizzando materiali atossici.
Deve essere previsto lo scarico dell’acqua per ogni posto dialisi.
La sala dialisi è dotata di climatizzazione dell’aria
che deve assicurare, a seconda della stagione, una temperatura durante la
seduta dialitica da 20 a
26 gradi centigradi ed una percentuale di umidità compresa tra il 40 ed il 60
%.
Deve essere attivo un gruppo elettrico di continuità.
|
REQUISITI IMPIANTISTICI
Il trattamento dell’acqua di rete viene effettuato
mediante osmosi inversa e la distribuzione dell’acqua trattata ai posti
dialisi deve essere realizzato con rete idrica a vista utilizzando materiali
atossici. Deve essere previsto lo scarico
dell’acqua per ogni posto dialisi.
La sala dialisi è dotata di climatizzazione dell’aria
che deve assicurare, a seconda della stagione, una temperatura durante la
seduta dialitica da 20 a
26
gradi centigradi ed una percentuale di umidità compresa
tra il 40 ed il 60 %.
Deve essere attivo un gruppo elettrico di continuità.
Deve esserci un telefono con linea diretta, fax e
collegamento ad internet.
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REQUISITI TECNOLOGICI
I requisiti tecnologici minimi sono i seguenti:
- sistema pesa paziente per ogni posto
dialisi;
- apparecchi per dialisi singoli, predisposti
per le diverse modalità depurative (uno per ogni posto dialisi, con un
apparecchio di riserva ogni cinque posti dialisi);
- carrello per la gestione dell’emergenza completo
di cardiomonitor con defibrillatore;
- frigorifero a temperatura controllata per
la conservazione di farmaci;
- apparecchiature per esami di laboratorio semplici
(emocromo, emogasanalisi, elettroliti).
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REQUISITI TECNOLOGICI
I requisiti tecnologici minimi sono i seguenti:
-
sistema pesa paziente per ogni posto dialisi;
-
apparecchi per dialisi singoli, predisposti per le
diverse modalità depurative (uno per ogni posto dialisi, con un apparecchio
di riserva ogni cinque posti dialisi);
- carrello per la gestione dell’emergenza completo di cardiomonitor
con defibrillatore;
- frigorifero a temperatura controllata per la
conservazione di farmaci;
- apparecchiature per esami di laboratorio semplici
(emocromo, emogasanalisi, elettroliti).
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Per ciascun paziente è predisposto
di trattamento con le indicazioni delle modalità di
presa in carico, della strategia dialitica e terapeutica.
I centri a media ed elevata assistenza possono attivare
programmi per l’addestramento ed il monitoraggio clinico dei pazienti in
dialisi domiciliare.
Alla immissione del paziente nel programma di terapia
dialitica periodica viene raccolto il consenso informato dell’interessato, che
deve essere riconfermato in caso di trasferimento ad altro centro.
Per ciascun paziente, ad ogni trattamento è redatta una
scheda dialitica in cui sono riportati:
-
I dati anagrafici del paziente
-
Tipo di emofiltro utilizzato
- Tipo di liquidi e concentrati utilizzati
-
Farmaci somministrati
- Trasfusioni di sangue o emoderivati eventualmente
praticate
- Variazioni di peso corporeo e parametri
vitali (frequenza cardiaca e pressione arteriosa )
Le schede vanno conservate per un periodo minimo di
cinque anni, anche in formato elettronico qualora l’intervento dell’operatore
sia sicuramente identificabile.
Esistono e vengono applicati protocolli per:
- disinfezione delle apparecchiature, dell’impianto
di trattamento dell’acqua e del circuito di distribuzione dell’acqua per
dialisi;
- sanificazione ambientale e smaltimento
rifiuti;
- controlli chimici e biologici dell’acqua
per dialisi.
Tutti i materiali, farmaci, confezioni soggetti a
scadenza devono portare in evidenza la data della scadenza stessa.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Per ciascun paziente è predisposto un piano di trattamento
con le indicazioni delle modalità di presa in carico, della strategia
dialitica e terapeutica.
I centri a media ed elevata assistenza attivano
programmi per l’addestramento ed il monitoraggio clinico dei pazienti in
dialisi domiciliare, per garantire uno standard minimo pari almeno al 10%,
tendenziale al 20%, dei pazienti trattati.
Alla immissione del paziente nel programma di terapia
dialitica periodica viene raccolto il consenso informato dell’interessato,
che deve essere riconfermato in caso di trasferimento ad altro centro.
Per ciascun paziente, ad ogni trattamento è redatta una
scheda dialitica in cui sono riportati:
-
I dati anagrafici del paziente
-
Tipo di emofiltro utilizzato
-
Tipo di liquidi e concentrati utilizzati
-
Farmaci somministrati
- Trasfusioni di sangue o emoderivati eventualmente
praticate
- Variazioni di peso corporeo e parametri vitali
(frequenza cardiaca e pressione arteriosa )
Le schede vanno conservate per un periodo minimo di
cinque anni, anche in formato elettronico qualora l’intervento dell’operatore
sia sicuramente identificabile.
Esistono e vengono applicati protocolli per:
- disinfezione delle apparecchiature, dell’impianto di
trattamento dell’acqua e del circuito di distribuzione dell’acqua per
dialisi;
- sanificazione ambientale e smaltimento rifiuti;
- controlli chimici e biologici dell’acqua per dialisi.
Tutti i materiali, farmaci, confezioni soggetti a
scadenza devono portare in evidenza la data della scadenza stessa.
|
E’ redatto un registro di carico e scarico di tutto il
materiale sanitario in uso.
Deve essere garantita una tempestiva
assistenza tecnica.
Il responsabile sanitario è un medico con
specializzazione in nefrologia.
Durante i turni di dialisi di routine è garantita la presenza
di personale medico, infermieristico ed ausiliario/OTA.
Deve essere previsto un protocollo per la gestione delle
emergenze cliniche, incluso, per i centri a medio e basso livello
assistenziale, il trasferimento del paziente in struttura di ricovero in caso
di necessità. A tal fine devono essere stabiliti accordi, sulla base di
protocolli preordinati, tra centri dialisi a medio e basso livello
assistenziale e la struttura
nefrologica ospedaliera più accessibile nell’ambito territoriale.
|
E’ redatto un registro di carico e scarico di tutto il
materiale sanitario in uso.
Deve essere garantita una tempestiva assistenza tecnica.
Durante i turni di dialisi di routine è garantita la
presenza di personale medico, infermieristico ed ausiliario/OTA.
In particolare ogni struttura che eroga prestazioni di
emodialisi deve garantire:
- almeno
un medico con specializzazione (vedi A.01.03.02) ogni 16 pazienti
afferenti alla struttura; la dotazione minima per un modulo di 6 reni
artificiali è pari a 3 medici;
- almeno
un infermiere ogni 3 pazienti;
- almeno
un ausiliario/OTA ogni 10 pazienti;
- disponibilità
di assistenza tecnica.
Il medico deve essere presente durante le ore del
trattamento.
Nei centri ad elevato e medio impegno assistenziale, un
medico con specializzazione (vedi A.01.03.02) ogni 25 pazienti in trattamento
di dialisi peritoneale ed un infermiere ogni 15.
In ambito pubblico, i centri a medio e basso livello
assistenziale sono articolazioni funzionali della U.O. di Nefrologia di
riferimento territoriale, per cui il pool complessivo dei pazienti concorre
al calcolo del personale previsto.
In ambito privato, i centri a medio e basso livello, nel
caso non siano articolazioni funzionali di strutture nefrologiche, devono
essere
autonomi e garantire gli standard di personale previsti.
Deve essere previsto un protocollo per la gestione delle
emergenze cliniche, incluso, per i centri a medio e basso livello
assistenziale, il trasferimento del paziente in struttura di ricovero in caso
di necessità. A tal fine devono essere stabiliti accordi, sulla base di
protocolli preordinati, tra centri dialisi a medio e basso livello
assistenziale e la struttura nefrologica ospedaliera più accessibile
nell’ambito territoriale.
Sono adottate Linee guida e Protocolli per:
- la
gestione del paziente in fase predialitica;
- l’avvio
al trattamento sostitutivo più appropriato;
- la
gestione del trattamento di dialisi peritoneale;
- il
controllo dell’anemia del paziente uremico;
- l’inserimento
ed il mantenimento attivo dei pazienti idonei nella lista d’attesa per
trapianto di rene.
Ogni struttura si impegna a rispondere al debito
informativo connesso al funzionamento del Registro Regionale
dell’uremia-trapianti.
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B.01.05 B.01.05 CHIRURGIA AMBULATORIALE
Con il termine chirurgia ambulatoriale si intende la
possibilità clinica, organizzativa ed amministrativa di effettuare senza
ricovero, in ambulatorio, interventi chirurgici ed anche procedure diagnostiche
e/o terapeutiche invasive e seminvasive, che consentano al paziente autonomia
motoria e piena vigilanza entro le due ore successive all’intervento e non
necessitino di assistenza continuativa post-intervento.
Pertanto, nel corso di tali interventi devono essere utilizzate
metodiche anestesiologiche tali da consentire all’utente di subire l’atto
chirurgico e di deambulare al termine del medesimo.
E’ fatto espresso divieto di uso della anestesia generale.
Le procedure chirurgiche che possono essere eseguite,
rispettivamente negli ambulatori di classe 1 e classe 2 di cui al punto
B.01.01, sono indicate in apposito atto Regolamentare.
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Con il termine chirurgia ambulatoriale si intende la
possibilità clinica, organizzativa ed amministrativa di effettuare senza
ricovero, in ambulatorio, interventi chirurgici ed anche procedure
diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive, che consentano al
paziente autonomia motoria e piena vigilanza entro le due ore successive all’intervento
e non necessitino di assistenza continuativa postintervento.
Pertanto, nel corso di tali interventi devono essere
utilizzate metodiche anestesiologiche tali da consentire all’utente di subire
l’atto chirurgico e di
deambulare al termine del medesimo.
E’ fatto espresso divieto di uso della anestesia
generale.
Le procedure chirurgiche che possono essere eseguite,
rispettivamente negli ambulatori di classe 1 e classe 2 di cui al punto
B.01.01, sono indicate in apposito atto Regolamentare.
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REQUISITI STRUTTURALI
Gli ambulatori presso i quali sono svolti interventi
chirurgici o procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive
debbono curare la loro collocazione quanto più prossima al terreno per
consentire il facile accesso dei
pazienti e dei mezzi di soccorso necessari per il trattamento di uneventuale complicanza.
Gli ambulatori non inclusi nel contesto di strutture
sanitarie pubbliche o private, debbono essere dislocati in edifici, o parti
di edificio, distinte da ogni altro uso per civile abitazione o altro.
Elenco ambienti:
-
attesa;
- servizi igienici per il pubblico e per il personale;
-
spazio registrazione/segreteria;
-
spazio archivio;
-
locale visita;
-
locale ambulatorio chirurgico;
-
locale assistenza postoperatoria (compatibilmente
con il tipo di intervento o procedura praticata);
-
deposito pulito
-
deposito sporco.
Il locale ambulatorio:
Deve possedere una superficie minima di 16 mq.
La superficie dei pavimenti deve essere lavabile e disinfettabile.
Le pareti del locale ambulatorio debbono essere dotate
di rivestimenti impermeabili, lavabili e disinfettabili sino allaltezza di 2
metri.
Il locale ambulatorio deve consentire lo svolgimento
dellattività diagnostico/terapeutica relazionata al tipo di specialità
svolta.
In particolare in fase preoperatoria e postoperatoria debbono essere assicurate le seguenti
attività:
-
il supporto al paziente;
-
lidentificazione e lilluminazione delle
zone anatomiche;
- la sorveglianza continua dei parametri fisiologici
ed i mezzi per assicurare il loro mantenimento o il loro recupero;
-
la realizzazione degli interventi,
- la realizzazione e il controllo
dellanestesia locale;
- leventuale rianimazione necessaria.
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REQUISITI STRUTTURALI
Gli ambulatori presso i quali sono svolti interventi
chirurgici o procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive
debbono curare la loro collocazione quanto più prossima al terreno per
consentire il facile accesso dei pazienti e dei mezzi di soccorso necessari
per il trattamento di uneventuale complicanza.
Gli ambulatori non inclusi nel contesto di strutture
sanitarie pubbliche o private, debbono essere dislocati in edifici, o parti
di edificio, distinte da ogni altro uso per civile abitazione o altro.
Elenco ambienti:
-
attesa;
- servizi igienici per il pubblico e per il personale;
-
spazio registrazione/segreteria;
-
spazio archivio;
-
locale visita;
-
locale ambulatorio chirurgico;
- locale assistenza postoperatoria (compatibilmente con
il tipo di intervento procedura praticata);
-
deposito pulito;
-
deposito sporco.
Gli ambulatori inclusi nel contesto di Strutture
sanitarie ospedaliere o Poliambulatori possono condividere con le altre
attività, gli ambienti di cui sopra, con eccezione dei locali ambulatorio
chirurgico e assistenza postoperatoria.
Il locale ambulatorio:
Deve possedere una superficie minima di 16 mq.
La superficie dei pavimenti deve essere lavabile e
disinfettabile.
Le pareti del locale ambulatorio debbono essere dotate
di rivestimenti impermeabili, lavabili e disinfettabili sino allaltezza di 2
metri.
Il locale ambulatorio deve consentire lo svolgimento
dellattività
diagnostico/terapeutica relazionata al tipo di
specialità svolta.
In particolare in fase preoperatoria e postoperatoria
debbono essere assicurate le seguenti attività:
-
il supporto al paziente;
- lidentificazione e lilluminazione delle zone
anatomiche;
- la sorveglianza continua dei parametri fisiologici ed
i mezzi per assicurare il loro mantenimento o il loro recupero;
-
la realizzazione degli interventi,
-
la realizzazione e il controllo dellanestesia
locale;
-
leventuale rianimazione necessaria.
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REQUISITI IMPIANTISTICI
Caratteristiche igrotermiche:
- Temp. interna invernale 20°C+1°C
-
Temp. interna estiva Controllata
-
Umidità relativa Controllata
- N. ricambi aria/ora 3v/h (non forzata)
Caratteristiche illuminotecniche:
- Intensità luminosa 200 lux generale, 300
lux zone visita
-
Fattore medio luce diurna 0.03
Dotazioni impiantistiche:
-
Impianto elettrico secondo norme CEE 64.8 e
64.4
-
Impianto luce sicurezza secondo norme CEE 64.8 e
64.4 solo per gli ambienti sanitari.
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REQUISITI IMPIANTISTICI
Caratteristiche igrotermiche:
-
Temp. interna invernale 20°C+1°C
-
Temp. interna estiva Controllata
-
Umidità relativa Controllata
-
N. ricambi aria/ora 3v/h (non forzata)
Caratteristiche illuminotecniche:
-
Intensità luminosa 200 lux generale, 300 lux zone
visita
-
Fattore medio luce diurna 0.03
Dotazioni impiantistiche:
-
Impianto elettrico secondo norme CEE 64.8 e 64.4
-
Impianto luce sicurezza secondo norme CEE 64.8 e 64.4
solo per gli ambienti sanitari.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Di seguito sono elencate le attrezzature, con particolare
riferimento a quelle necessarie per
fronteggiare le emergenze, ad integrazione di quanto
già specificato per i requisiti tecnologici in B.01.01.
Elenco attrezzature:
-
dotazione minima per pronto soccorso
medico-chirurgico;
-
unità di ventilazione manuale, maschere facciali
e cannule di Guedel;
-
defibrillatore semi-automatico.
Altre attrezzature:
- sterilizzazione (in mancanza di servizio esterno);
-
tavolo operatorio idoneo;
-
lampada scialitica;
-
armadio farmaci, medicazioni, strumentario.
Lequipe operatoria dispone del materiale necessario
alle cure e alla sorveglianza dei pazienti, al quale può accedere in
qualsiasi momento, in fase pre, intra e post-operatoria.
Il
materiale del tipo
conforme allo stato dellarte ed alle conoscenze
scientifiche, è adatto per numero e tipo agli interventi eseguiti ed alle
condizioni del paziente.
Nelle strutture poliambulatoriali le dotazioni di attrezzature
e farmaci devono essere adeguate al numero di locali ed al tipo di prestazioni
erogate.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Di seguito sono elencate le attrezzature, con
particolare riferimento a quelle necessarie per fronteggiare le emergenze, ad
integrazione di quanto già specificato per i requisiti tecnologici in
B.01.01.
Elenco attrezzature:
-
dotazione minima per pronto soccorso
medico-chirurgico;
-
unità di ventilazione manuale, maschere facciali e
cannule di Guedel;
-
defibrillatore semi-automatico.
Altre attrezzature:
- sterilizzazione (in mancanza di servizio esterno);
-
tavolo operatorio idoneo;
-
lampada scialitica;
-
armadio farmaci, medicazioni, strumentario.
Lequipe operatoria dispone del materiale necessario
alle cure e alla sorveglianza dei pazienti, al quale può accedere in
qualsiasi momento, in fase pre, intra e post-operatoria. Il materiale del
tipo conforme allo stato dellarte
ed alle conoscenze scientifiche, è adatto per numero e tipo agli interventi
eseguiti ed alle condizioni del paziente.
Nelle strutture poliambulatoriali le dotazioni di
attrezzature e farmaci devono essere adeguate al numero di locali ed al tipo
di prestazioni erogate.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Utilizzo esclusivo:
Durante lorario di funzionamento, il locale adibito ad
attività di chirurgia ambulatoriale non può essere utilizzato per altre
attività.
Consenso
informato:
Il paziente deve essere correttamente informato del percorso
assistenziale al quale viene sottoposto.
Tali informazioni devono essere consegnate per iscritto
al paziente, e una copia di esse, sottoscritta dal paziente stesso, deve
essere conservata dal medico o depositata nellarchivio dellambulatorio chirurgico.
Registro
ambulatoriale:
Gli interventi e le procedure interventistiche eseguiti
negli ambulatori debbono essere riportati su apposito registro, che deve contenere:
-
gli elementi identificativi del paziente, la
diagnosi,
-
i nominativi ed il ruolo degli operatori,
-
la procedura eseguita, la data, lora di
inizio e fine della procedura stessa,
-
le eventuali tecniche sedative del dolore utilizzate,
-
le eventuali complicanze immediate.
Protocolli
per lammissione, la cura e la continuità assistenziale dei pazienti operati:
Gli interventi chirurgici e le procedure diagnostiche
e/o terapeutiche invasive e seminvasive, effettuati in qualunque ambulatorio,
sono atti eseguiti esclusivamente in analgesia o anestesia
locale o loco-regionale (questi ultimi solo in ambulatori protetti), su
pazienti accuratamente selezionati.
E richiesta la presenza dellanestesista allinterno
degli ambulatori chirurgici oculisti non protetti, in relazione alla tipologia
ed alla complessità degli atti effettuati.
Per ogni procedura dovranno essere elaborati specifici
protocolli di ammissione e cura.
Relazione al
medico curante:
In una relazione destinata al medico curante, consegnata
al paziente, verranno riportati, gli elementi del registro ambulatoriale
unitamente ai
consigli terapeutici proposti.
Gestione
delle complicanze e delle urgenze:
I mezzi necessari al trattamento di uneventuale complicanza
e, in particolare, il materiale ed i farmaci idonei, debbono essere
disponibili ed
utilizzabili immediatamente.
Deve essere predisposto un piano per le situazioni di
emergenza e per il trasferimento del paziente in idonea struttura di
ricovero, in caso di necessità.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Utilizzo esclusivo:
Durante lorario di funzionamento, il locale adibito ad
attività di chirurgia ambulatoriale non può essere utilizzato per altre
attività.
Consenso
informato:
Il paziente deve essere correttamente informato del
percorso assistenziale al quale viene sottoposto. Tali informazioni devono
essere consegnate per iscritto al paziente, e una copia di esse, sottoscritta
dal paziente stesso, deve essere conservata dal medico o depositata
nellarchivio dellambulatorio chirurgico.
Documentazione:
Per ogni paziente deve essere approntata una scheda
clinica ambulatoriale in cui siano riportate la diagnosi, gli esami e
condizioni cliniche, le prestazioni effettuate e le prescrizioni
terapeutiche.
Registro
ambulatoriale:
Gli interventi e le procedure interventistiche eseguiti
negli ambulatori debbono essere riportati su apposito registro, che deve
contenere:
-
gli elementi identificativi del paziente,
-
la diagnosi,
-
i nominativi ed il ruolo degli operatori,
-
la procedura eseguita,
-
la data, lora di inizio e fine della procedura stessa,
-
le eventuali tecniche sedative del dolore utilizzate,
-
le eventuali complicanze immediate.
Il registro deve essere sottoscritto dal medico
responsabile dell’ambulatorio e ciascun intervento deve essere firmato dal
chirurgo che lo ha effettuato.
Protocolli per
lammissione, la cura e la continuità assistenziale dei pazienti operati:
Gli interventi chirurgici e le procedure diagnostiche
e/o terapeutiche invasive e seminvasive, effettuati in qualunque ambulatorio,
sono atti eseguiti esclusivamente in analgesia o anestesia locale o
loco-regionale (questi ultimi solo in ambulatori protetti), su pazienti
accuratamente selezionati.
E richiesta la presenza dellanestesista allinterno
degli ambulatori chirurgici oculisti non protetti, in relazione alla tipologia
ed alla complessità degli atti effettuati.
Per ogni procedura dovranno essere elaborati specifici
protocolli di ammissione e cura.
Relazione al
medico curante:
In una relazione destinata al medico curante, consegnata
al paziente, verranno riportati, gli elementi del registro ambulatoriale
unitamente ai consigli terapeutici proposti.
Gestione delle
complicanze e delle urgenze:
I mezzi necessari al trattamento di uneventuale
complicanza e, in particolare, il materiale ed i farmaci idonei, debbono essere
disponibili ed utilizzabili immediatamente.
Deve essere predisposto un piano per le situazioni di
emergenza e per il trasferimento del paziente in idonea struttura di
ricovero, in caso di necessità.
Dotazione
organica:
La dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere
rapportata al volume delle attività ed alla tipologia
delle patologie trattate e comunque deve essere garantita:
- la presenza di un
medico responsabile specializzato in una delle relative alle prestazioni erogate;
qualora nel presidio ambulatoriale operino più medici, questi sono
tenuti ad esercitare la propria attività esclusivamente nell’ambito
delle loro specifiche competenze, secondo quanto stabilito dal
responsabile dell’ambulatorio;
- la presenza di
un’unità infermieristica per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni.
Le attività di sanificazione devono essere garantite
secondo le modalità previste dalla normativa vigente.
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B.01.06 B.01.06 MEDICINA NUCLEARE
La Medicina Nucleare consiste in attività diagnostica
e/o terapeutica mediante limpiego delle proprietà fisiche del nucleo
atomico ed in particolare di radionuclidi artificiali. Questi ultimi sono
impiegati per scopo diagnostico sia in vivo che in vitro. Sono inoltre
impiegati, in forma “non sigillata” come tali o legati a specifiche molecole di
supporto, per scopi terapeutici.
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La Medicina nucleare consiste in attività diagnostica
e/o terapeutica mediante l’impiego delle proprietà fisiche del nucleo atomico
ed in particolare di radionuclidi artificiali. Questi ultimi sono impiegati
per scopo diagnostico sia in vivo che in vitro. Sono inoltre impiegati, in
forma “non sigillata” come tali o legati a specifiche molecole di supporto,
per scopi terapeutici.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di medicina
nucleare è la seguente:
- area
dedicata all’accettazione ed attività
classificata e di libero accesso al pubblico;
- locale
destinato all’attesa degli utenti prima della somministrazione;
- servizi
igienici per gli utenti all’esterno della zona controllata;
- locale
somministrazione farmaci; in questo locale sono disponibili tutti i
sistemi di radioprotezione e di monitoraggio previsti dall’esperto
qualificato e riportati nel Regolamento Interno e tutti i sistemi di
primo intervento per l’emergenza;
- sala
di attesa calda per gli utenti iniettati; il modello organizzativo e
le condizioni strutturali sono tali da garantire il mantenimento della
dose ambientale entro i limiti di legge;
- zona
filtro con locali spogliatoio differenziati;
- servizi
igienici per il personale;
- servizi
igienici per pazienti che hanno ricevuto somministrazione di
radiofarmaci con scarichi controllati;
- un
locale destinato ad ospitare la gamma camera;
- camera
calda - locale a pressione negativa, per stoccaggio e manipolazione
radio farmaci e altri prodotti radioattivi.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle
attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di
medicina nucleare è la seguente:
- area
dedicata all’accettazione ed attività amministrative; è questa un’area
non classificata e di libero accesso al pubblico;
- locale
destinato all’attesa degli utenti prima della somministrazione;
- servizi
igienici per gli utenti all’esterno della zona controllata;
- locale
somministrazione all’utente di radio farmaci; in questo locale sono
disponibili tutti i sistemi di radioprotezione e di monitoraggio
previsti dall’esperto qualificato e riportati nel Regolamento Interno e
tutti i sistemi di primo intervento per l’emergenza;
- sala
di attesa calda per gli utenti iniettati; il modello organizzativo e le
condizioni strutturali sono tali da garantire il mantenimento della dose
ambientale entro i limiti di legge;
- zona
filtro con locali spogliatoio differenziati;
- servizi
igienici per il personale;
- servizi
igienici per pazienti che hanno ricevuto somministrazione di
radiofarmaci con scarichi controllati;
- un
locale destinato ad ospitare la gamma camera;
- camera
calda - locale a pressione negativa, per stoccaggio e manipolazione
radio farmaci e altri prodotti radioattivi.
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In caso di attività diagnostica in vitro, questa dovrà svolgersi
in locali chiaramente separati dall’attività in vivo.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Sistema di raccolta e monitoraggio degli effluenti per
lo scarico dei rifiuti liquidi radioattivi collegato con il servizio igienico
destinato agli utenti iniettati con radiofarmaci e alla doccia zona filtro.
Impianto di condizionamento con adeguato ricambio aria e
con gradienti di pressioni progressivamente decrescenti verso la camera calda
dove si dovrà avere il valore più basso. Filtri assoluti in uscita, per le
aree classificate come zona controllata.
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In caso di attività diagnostica in vitro, questa dovrà
svolgersi in locali
chiaramente separati dall’attività in vivo.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Sistema di raccolta e monitoraggio degli effluenti per
lo scarico dei rifiuti liquidi radioattivi collegato con il servizio igienico
destinato agli utenti iniettati con radiofarmaci e alla doccia zona filtro.
Impianto di condizionamento con adeguato ricambio aria e
con gradienti di pressioni progressivamente decrescenti verso la camera calda
dove si dovrà avere il valore più basso. Filtri assoluti in uscita, per le
aree classificate come zona controllata.
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REQUISITI MINIMI TECNOLOGICI
La dotazione minima tecnologica delle strutture di
medicina nucleare deve prevedere:
-
adeguati sistemi di monitoraggio;
-
una gamma camera;
-
dotazione minima di Pronto Soccorso;
-
strumentazione base di un laboratorio di analisi
chimico-cliniche, in caso di attività diagnostica in vitro.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione tecnologica delle strutture di medicina
nucleare deve prevedere:
- adeguati
sistemi di monitoraggio; i sistemi di monitoraggio e di misura delle
sorgenti radioattive devono essere adeguati alle risorse impiegate (area di lavoro,
personale, tipo e quantità giornaliera di materiali radioattivi
impiegati e/o manipolati) e della attività svolta.
- una
gamma camera;
- dotazione
minima di Pronto Soccorso;
- strumentazione
base di un laboratorio di analisi chimico- caso di attività diagnostica in vitro;
- la
strumentazione deve comprendere anche un sistema di misura di radiazioni
ionizzanti per campioni biologici;
- strumentazioni
accessoria per specifiche prestazioni dichiarate repertorio (sistema di erogazione di
indicatori di ventilazione polmonare, cicloergometro per esami
cardiologici, etc.).
Per lo svolgimento di attività terapeutiche con
radiofarmaci :
- sistema
di camera a scintillazione controllato
- contatore
automatico per sorgenti gamma e beta – emittenti
- calibratore
di dosi per il controllo di accuratezza della dose
- elevatore
di radioattività (per radioprotezione)
- attrezzatura
necessaria per la detenzione e la manipolazione sostanze radioattive, atta a
realizzare un’efficace protezione contro i rischi da irraggiamento e
contaminazione
Per le strutture che svolgono attività di PET e
Ciclotrone o di sola PET,
devono essere previste le specifiche attrezzature.
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REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato
alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate;
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico adeguato
alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate e comunque devono
essere garantite le seguenti dotazioni minime.
- un
medico specializzato presente per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni;
- un
tecnico per postazione di lavoro attiva durante tutto l’orario di
erogazione delle prestazioni;
- un
infermiere per l’intero orario di erogazione delle prestazioni.
|
attivazione di un sistema di controllo di qualità;
presso ogni struttura di medicina nucleare è previsto
lobbligo di comunicare allutente, al momento della prenotazione
dellindagine diagnostica, i tempi di consegna dei referti;
|
Il personale medico operante deve possedere la
specializzazione in medicina nucleare.
Il personale tecnico operante su pazienti è quello
regolamentato dalla Legge 25/1983 e D.M.S. 746/1995.
Deve essere garantita la attivazione di un sistema di
controllo di qualità.
Deve essere disponibile documentazione in cui è
dichiarata la metodologia, la frequenza, la responsabilità del Controllo di
Qualità delle risorse (strumenti, radiofarmaci, radiodiagnostici, risorse
umane), dei risultati (intra- ed interlaboratori), dei processi. I risultati
ed i relativi indicatori sono conservati in apposito registro.
Presso ogni struttura di medicina nucleare è previsto
l’obbligo di comunicare all’utente, al momento della prenotazione
dell’indagine diagnostica, i tempi di consegna dei referti.
Prima della effettuazione della procedura diagnostica
o terapeutica devono essere espletate le verifiche prescritte dall’art. 111
del D. Lg.vo 230/1995, così come specificato in Requisiti Organizzativi di
B.01.03.
La continuità del servizio deve essere in particolare
garantita per tutti gli esami diagnostici eseguiti in tempo differito
rispetto alla somministrazione del radiofarmaco.
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B.01.07 B.01.07 CARDIOLOGIA
Le strutture organizzative che erogano prestazioni di
cardiologia svolgono indagini cliniche e strumentali ai fini diagnostici e/o
di indirizzo terapeutico utilizzando metodi fisici, per lo studio della struttura e della funzione del cuore
e
dell’albero circolatorio.
|
Le strutture organizzative che erogano prestazioni di
cardiologia svolgono indagini cliniche e strumentali ai fini diagnostici e/o
di indirizzo terapeutico utilizzando metodi fisici, per lo studio della
struttura e della funzione del cuore e dell’albero circolatorio.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
Deve comunque essere garantita la presenza delle
seguenti dotazioni minime:
- un
locale/spazio per la conservazione e il trattamento del materiale
sensibile;
- un’area
tecnica, di stretta pertinenza del personale.
Nel caso in cui vengano erogate prestazioni di ecocardiografia
e di ergometria devono essere garantiti, inoltre, i requisiti di seguito
riportati.
ECOCARDIOGRAFIA
Per le strutture organizzative che effettuano Ecocardiografia
Transesofagea ed Ecostress, la sala per l’esecuzione della prestazioni deve
essere di dimensioni adeguate a consentire facile accesso ad almeno due
operatori, a facilitarne il movimento in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare
le ulteriori attrezzature specifiche.
ERGOMETRIA
La sala per l’esecuzione della prestazioni deve essere
di dimensioni adeguate a consentire facile accesso ad almeno due operatori, a
facilitarne il movimento in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare le
ulteriori attrezzature specifiche.
|
REQUISITI STRUTTURALI
locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
Deve comunque essere garantita la presenza delle
seguenti dotazioni minime:
- un
locale/spazio per la conservazione e il trattamento del materiale
sensibile;
- un’area
tecnica, di stretta pertinenza del personale.
Nel caso in cui vengano erogate prestazioni di
ecocardiografia e di ergometria devono essere garantiti, inoltre, i requisiti
di seguito riportati.
ECOCARDIOGRAFIA
Per le strutture organizzative che effettuano
Ecocardiografia Transesofagea ed Ecostress, la sala per l’esecuzione della
prestazioni deve essere di dimensioni adeguate a consentire facile accesso ad
almeno due operatori, a facilitarne il movimento in caso di manovre
rianimatorie e ad ospitare le ulteriori attrezzature specifiche.
ERGOMETRIA
La sala per l’esecuzione della prestazioni deve essere
di dimensioni adeguate consentire facile accesso ad almeno due operatori, a
facilitarne il movimento in caso di manovre rianimatorie e ad ospitare le
ulteriori attrezzature specifiche.
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REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale minima delle strutture di cardiologia
prevede diverse tipologie a seconda dei settori diagnostici. Si riportano nel
seguito le
dotazioni proprie dei settori di Ecocardiografia, Ergometria,
Elettrocardiografia dinamica.
ECOCARDIOGRAFIA:
- Ecocardiografo
Monodimensionale e Bidimensionale, con sistema Doppler pulsato,continuo
ed a codice di colore, dotato di almeno due sonde, una a bassa ed una ad
alta frequenza, con sistema automatico interno di misurazioni e con
monitoraggio elettrocardiografico.
- Per
le strutture che effettuano Ecocardiografia Transesofagea ed Ecostress
deve essere presente un elettrocardiografo a 3 canali e devono essere
disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione cardiopolmonare.
- Per
le strutture che effettuano Ecostress,
deve essere disponibile uno sfigmomanometro a mercurio montato su
colonna, mobile, con bracciali di varie dimensioni.
ERGOMETRIA
- Poligrafo
con monitor minimo 3 canali monitorati in continuo e 12 derivazioni
visualizzabili; possibilità di stampa immediata di ecg 12 derivazioni;
- Sfigmomanometro
a mercurio montato su colonna, mobile, con bracciali di varie
dimensioni;
- Pedana
scorrevole (elevazione fino al 20%, velocità incrementabili, pedana >
127x40 cm., posapiedi laterali, ringhiera frontale e laterale, bottone
per arresto d’emergenza, presa d’alimentazione dedicata) e/o
cicloergometro a freno elettromagnetico (almeno 300 Watt di potenza).
Devono essere disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione cardiopolmonare.
ELETTROCARDIOGRAFIA
DINAMICA:
- Analizzatore
per ecg dinamico - 4 registratori per ecg dinamico fino ad un rapporto
di 1:8 analizzatore/registratori;
- Elettrocardiografo
a 3 canali (in dotazione alla struttura cardiologica e
disponibile per il tempo necessario per l’esecuzione delle prestazioni
di elettrocardiografia dinamica).
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale minima delle strutture di
cardiologia prevede diverse tipologie a seconda dei settori diagnostici. Si
riportano nel seguito le dotazioni proprie dei settori di Ecocardiografia,
Ergometria, Elettrocardiografia dinamica.
ECOCARDIOGRAFIA:
- Ecocardiografo
Monodimensionale e Bidimensionale, con sistema Doppler pulsato, continuo
ed a codice di colore, dotato di almeno due sonde, una a bassa ed una ad
alta frequenza, con sistema automatico interno di misurazioni e con
monitoraggio elettrocardiografico.
- Per
le strutture che effettuano Ecocardiografia Transesofagea ed Ecostress
deve essere presente un elettrocardiografo a 3 canali e devono essere
disponibili tutti i dispositivi atti alla rianimazione cardiopolmonare.
- Per
le strutture che effettuano Ecostress, inoltre, deve essere disponibile
uno sfigmomanometro a mercurio montato su colonna, mobile, con bracciali
di varie dimensioni.
ERGOMETRIA
- Poligrafo
con monitor minimo 3 canali monitorati in continuo e 12 derivazioni
visualizzabili; possibilità di stampa immediata di ecg 12 derivazioni;
- Sfigmomanometro
a mercurio montato su colonna, mobile, con bracciali di varie
dimensioni;
- Pedana
scorrevole (elevazione fino al 20%, velocità incrementabili, pedana >
127x40 cm., posapiedi laterali, ringhiera frontale e laterale, bottone
per arresto d’emergenza, presa d’alimentazione dedicata) e/o
cicloergometro a freno elettromagnetico (almeno 300 Watt di potenza).
Devono essere disponibili tutti i dispositivi atti
alla rianimazione cardiopolmonare.
ELETTROCARDIOGRAFIA DINAMICA:
- Analizzatore
per ecg dinamico - 4 registratori per ecg dinamico fino ad un rapporto
di 1:8 analizzatore/registratori;
- Elettrocardiografo
a 3 canali (in dotazione alla struttura cardiologica e disponibile per
il tempo necessario per l’esecuzione delle prestazioni di
elettrocardiografia dinamica).
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario deve essere adeguato alla tipologia
e al volume delle prestazioni erogate a seconda dei vari settori ed in
particolare devono essere garantite, per ogni settore di attività, le seguenti
presenze.
ECOCARDIOGRAFIA
Deve essere garantita:
- la
presenza di un cardiologo per l’intero di erogazione delle prestazioni;
- la
presenza di una unità infermieristica per l’intero orario di erogazione
delle prestazioni.
ERGOMETRIA
Deve essere garantita:
- la
presenza di un cardiologo per l’intero orario di attività;
- la
presenza contemporanea di un’unità infermieristica.
ELETTROCARDIOGRAFIA
DINAMICA
Durante il montaggio dell’apparecchiatura deve
essere garantita:
- la
presenza di un’unità infermieristica;
- la
disponibilità di un cardiologo.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario deve essere adeguato alla
tipologia e al volume delle prestazioni erogate a seconda dei vari settori ed
in particolare devono essere garantite, per ogni settore di attività, le
seguenti presenze.
ECOCARDIOGRAFIA
Deve essere garantita:
- la
presenza di un cardiologo per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni;
- la
presenza di una unità infermieristica per l’intero orario di erogazione
delle prestazioni.
ERGOMETRIA
Deve essere garantita:
- la
presenza di un cardiologo per l’intero orario di attività;
- la
presenza contemporanea di un’unità infermieristica.
ELETTROCARDIOGRAFIA
DINAMICA
Durante il montaggio dell’apparecchiatura deve essere
garantita:
- la
presenza di un’unità infermieristica;
- la
disponibilità di un cardiologo.
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B.01.08 B.01.08 ENDOSCOPIA
Le attività di endoscopia si caratterizzano per l’accesso
alla cavità da esplorare che può essere o un orifizio naturale o un accesso chirurgico percutaneo.
Nel caso di endoscopia tramite accesso chirurgico percutaneo
valgono i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi definiti per la
chirurgia ambulatoriale e/o per la day surgery, in riferimento alla
complessità delle procedure.
Le attività di endoscopia che utilizzano gli orifizi naturali
(endoscopia digestiva, ginecologica, otorinolaringoiatrica, tracheobronchiale,
urologica) sono eseguibili sia in ambito ambulatoriale
intra ed extraospedaliero, che di ricovero.
Le strutture organizzative che erogano prestazioni di
endoscopia svolgono indagini strumentali a fini diagnostici e/o terapeutici
mediante strumentazione specificatamente dedicata a cui possono essere
associate altre strumentazioni a scopo diagnostico (radiazioni ionizzanti o ultrasuoni) o terapeutico (sorgenti diatermiche, laser
o altre).
In ambito ambulatoriale sono erogabili, valutate le condizioni
cliniche del paziente da parte del medico competente, tutte le prestazioni
individuate nel nomenclatore tariffario regionale connesse all’attività
diagnostica e terapeutica di base.
Nello specifico vengono individuati i requisiti strutturali,
tecnologici, organizzativi necessari per l’erogazione di prestazioni di
endoscopia che utilizzano orifizi naturali.
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Le attività di endoscopia si caratterizzano per
l’accesso alla cavità da esplorare che può essere o un orifizio naturale o un
accesso chirurgico percutaneo.
Nel caso di endoscopia tramite accesso chirurgico
percutaneo valgono i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi
definiti per la chirurgia ambulatoriale e/o per la day surgery, in
riferimento alla complessità delle procedure.
Le attività di endoscopia che utilizzano gli orifizi
naturali (endoscopia digestiva, ginecologica, otorinolaringoiatrica,
tracheobronchiale, urologica) sono eseguibili sia in ambito ambulatoriale
intra ed extraospedaliero, che di ricovero.
Le strutture organizzative che erogano prestazioni di
endoscopia svolgono indagini strumentali a fini diagnostici e/o terapeutici
mediante strumentazione
specificatamente dedicata a cui possono essere associate altre
strumentazioni a scopo diagnostico (radiazioni ionizzanti o ultrasuoni) o
terapeutico (sorgenti diatermiche, laser o altre).
In ambito ambulatoriale sono erogabili, valutate le
condizioni cliniche del paziente da parte del medico competente, tutte le
prestazioni individuate nel nomenclatore tariffario regionale connesse
all’attività diagnostica e terapeutica di base.
Nello specifico vengono individuati i requisiti
strutturali, tecnologici, organizzativi necessari per l’erogazione di
prestazioni di endoscopia che
utilizzano orifizi naturali.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Devono comunque essere assicurate le seguenti dotazioni
minime:
- una
sala per endoscopia, con spazio
servizio igienico dedicato;
- nel
caso di Servizio di Endoscopia più sale, il sevizio igienico per gli
utenti può essere in comune;
- un
locale dedicato per il risveglio/osservazione;
- un
locale/spazio adeguato per lavaggio ed
disinfezione degli strumenti;
- un
locale/spazio per la sterilizzazione ovvero deve essere garantito
l’accesso regolamentato al Servizio di sterilizzazione per gli strumenti
ed accessori sterilizzabili;
- accesso
regolamentato, se richiesto dalla specifica procedura, ad una sala idonea o delle risorse tecnologiche e
professionali di diagnostica radiologica, secondo la normativa vigente.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Oltre i requisiti generali di sicurezza e protezione,
devono essere previsti i seguenti requisiti impiantistici.
- la
sala per endoscopia deve essere dotata di condizionamento ad aria avente
gli stessi requisiti previsti per il condizionamento della sala
operatoria di chirurgia essere
garantita la continuità elettrica;
- il
locale/spazio per lavaggio ed alta
deve essere dotato di lavello in acciaio inox fornito di acqua
calda e fredda con rubinetteria non manuale;
- una
cappa aspirante nell’ambiente di
degli endoscopi per la protezione dai vapori (es glutaraldeide),
qualora non si disponga di sistemi di lavaggio-disinfezione a circuito
chiuso.
|
REQUISITI STRUTTURALI
locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque essere assicurate le seguenti dotazioni
minime:
- una
sala per endoscopia, con spazio spogliatoio e servizio igienico
dedicato;
- nel
caso di Servizio di Endoscopia provvisto di più sale, il sevizio
igienico per gli utenti può essere in comune;
- un
locale/spazio dedicato per il risveglio/osservazione;
- un
locale/spazio adeguato per lavaggio ed alta disinfezione degli
strumenti;
- un
locale/spazio per la sterilizzazione ovvero deve essere garantito
l’accesso regolamentato al Servizio di sterilizzazione per gli strumenti
ed accessori sterilizzabili;
- accesso
regolamentato, se richiesto dalla specifica procedura, ad una sala
radiologica idonea o disponibilità nella sala endoscopica delle risorse
tecnologiche e professionali di diagnostica radiologica, secondo la
normativa vigente.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Oltre i requisiti generali di sicurezza e protezione,
devono essere previsti i seguenti requisiti impiantistici.
- la
sala per endoscopia deve essere dotata di condizionamento ad aria avente
gli stessi requisiti previsti per il condizionamento della sala
operatoria di chirurgia ambulatoriale e deve essere garantita la
continuità elettrica;
- il
locale/spazio per lavaggio ed alta disinfezione deve essere dotato di
lavello in acciaio inox fornito di acqua calda e fredda con rubinetteria
non manuale;
- una
cappa aspirante nell’ambiente di pulizia-disinfezione degli endoscopi
per la protezione dai vapori (es glutaraldeide), qualora non si disponga
di sistemi di lavaggio-disinfezione a circuito chiuso;
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed accessori deve essere correlata
alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate e, comunque, devono
essere assicurate, nei settori di Endoscopia Digestiva e
Tracheobronchiale, le seguenti dotazioni strumentali
e tecnologiche:
- un
numero di endoscopi, fonti di luce, accessori tale da permettere il
completamento delle indagini terapeutiche anche in caso di guasti o
rotture improvvisi;
- un
saturimetro digitale per sala endoscopica;
- un
lavaendoscopi o idonea attrezzatura per alta disinfezione;
- un
carrello per la gestione delle emergenze completo di attrezzatura per
monitoraggio cardiovascolare e respiratorio.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed accessori deve essere
correlata alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate e, comunque,
devono essere assicurate, nei settori di Endoscopia Digestiva e
Tracheobronchiale, le seguenti dotazioni strumentali e
tecnologiche:
- un
numero di endoscopi, fonti di luce, accessori tale da permettere il
completamento delle indagini terapeutiche anche in caso di guasti o
rotture improvvisi;
- un
saturimetro digitale per sala endoscopica;
- un
lavaendoscopi o idonea attrezzatura per alta disinfezione;
- un
carrello per la gestione delle emergenze completo di per monitoraggio cardiovascolare e
respiratorio.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
II personale sanitario deve essere adeguato al volume
ed alla tipologia delle prestazioni erogate e, comunque, devono essere
garantite le seguenti presenze minime:
- un
medico con specializzazione (vedi
di attività;
- due
unità infermieristiche per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni;
- la
disponibilità di un medico anestesista in caso di emergenze.
Deve essere garantita la alta disinfezione della strumentazione.
Il raggiungimento dell’alta disinfezione degli endoscopi e degli accessori
deve
essere periodicamente verificata ed i risultati registrati
Deve essere garantita l’esistenza di procedure che affrontino
il possibile verificarsi di malfunzionamenti della strumentazione durante le operazioni.
Deve essere prevista la presenza di un
documento che preveda i processi da attivare in caso
di guasti o rotture improvvisi delle apparecchiature durante l’esecuzione di
indagini diagnostiche.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
II personale sanitario deve essere adeguato al volume ed
alla tipologia delle prestazioni erogate e, comunque, devono essere garantite
le seguenti presenze minime:
- un
medico con specializzazione (vedi A.01.03.02) presente per l’intero
orario di attività;
- due
unità infermieristiche per l’intero orario di erogazione delle
prestazioni;
- la
disponibilità di un medico anestesista in caso di emergenze.
Deve essere garantita la alta disinfezione della
strumentazione. Il raggiungimento dell’alta disinfezione degli endoscopi e
degli accessori deve essere periodicamente verificata ed i risultati
registrati.
Deve essere garantita l’esistenza di procedure che
affrontino il possibile verificarsi di malfunzionamenti della strumentazione
durante le operazioni.
Deve essere prevista la presenza di un documento che
preveda i processi da attivare in caso di guasti o rotture improvvisi delle
apparecchiature durante l’esecuzione di indagini diagnostiche.
|
B.01.09 B.01.09 MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
Per attività di medicina fisica e di riabilitazione
si intende l’utilizzazione a scopo diagnostico-terapeutico e riabilitativo
degli agenti materiali acqua, elettricità, luce, freddo e caldo) oppure del movimento
della pressione (ginnastica, massaggi), connessi al trattamento di disabilità
minimali, segmentarie e/o transitorie che non richiedano la presa in carico
globale della persona. Tali prestazioni sono effettuate in ambito
ambulatoriale intra ed extra-ospedaliero.
|
Per attività di medicina fisica e di riabilitazione si
intende l’utilizzazione a scopo diagnostico-terapeutico e riabilitativo degli
agenti materiali
acqua, elettricità, luce, freddo e caldo) oppure del
movimento della pressione (ginnastica, massaggi), connessi al trattamento di
disabilità minimali, segmentarie e/o transitorie che non richiedano la presa
in carico globale della persona.
Tali prestazioni sono effettuate in ambito ambulatoriale
intra ed extraospedaliero.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
ed al volume delle prestazioni erogate. Il loro numero e la loro dimensione
devono
garantire la adeguatezza delle prestazioni in rapporto
al bacino di utenza.
Restano validi e considerati limiti inderogabili i minimi
indicati dalle vigenti norme in materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti
minimi:
-
locali per l’effettuazione di prestazioni
sia individuali che, se presenti, di gruppo per lo svolgimento di attività
specifiche in rapporto alle differenti prestazioni erogate nel presidio;
-
box ( o stanze di dimensioni contenute) per attività
di terapia fisica e strumentale e manipolazioni articolari.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Il loro numero e la loro dimensione devono garantire la
adeguatezza delle prestazioni in rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e considerati limiti inderogabili i
minimi indicati dalle vigenti norme in materia di sicurezza e igiene del
lavoro.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti
minimi:
-
locali per l’effettuazione di prestazioni sia
individuali che, se presenti, di gruppo per lo svolgimento di attività
specifiche in rapporto alle differenti prestazioni erogate nel presidio;
-
box ( o stanze di dimensioni contenute) per
attività di terapia fisica e strumentale e manipolazioni articolari;
-
palestra di dimensioni minime pari a 25 mq
per un numero di utenti pari a 4 per ora; per ogni utente in più trattato per
ora devono essere aggiunti 5 mq;
-
spogliatoio
e servizi igienici.
|
|
Per i soli centri che svolgono attività di
idrochinesi terapia, in relazione alla tipologia di prestazioni da erogare:
A
piscina semi-interrata ad acqua calda con scale antiscivolo e bordi con
corrimano e tali da consentire il passaggio delle carrozzelle e del personale
con corridoi paralleli ai lati della piscina con apparecchio elevatore
meccanico per l’ingresso in acqua dei pazienti;
B
piscina a corridoio a profondità variabile garantita da base mobile e
con getti d’acqua unidirezionali e corridoio parallelo per il personale che
segue il paziente senza immergersi.
In presenza di vasche terapeutiche esse devono essere
a trifoglio o a farfalla.
Per lo svolgimento di attività di ergoterapia o
terapia occupazionale, devono essere previsti almeno 2 mq per paziente in
trattamento, più i locali accessori.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale deve essere correlata quantitativamente
e qualitativamente alle diverse tipologie di attività e volume di prestazioni
erogate, assicurandone uno svolgimento sicuro, efficace, efficiente.
In particolare devono essere assicurate:
- Attrezzature,
risorse tecnologiche e presidi necessari allo svolgimento delle varîe
tipologie di prestazioni erogate per attività individuali e/o di gruppo;
- Attrezzature
elettromedicali per la terapia fisica e strumentale di supporto e
complemento all’esercizio terapeutico;
- Carrello
per la gestione dell’emergenza con la dotazione necessaria per la
rianimazione cardiopolmonare.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale deve essere correlata
quantitativamente e qualitativamente alle diverse tipologie di attività e
volume di prestazioni erogate, assicurandone uno svolgimento sicuro,
efficace, efficiente.
In particolare devono essere assicurate:
- Attrezzature,
risorse tecnologiche e presidi necessari allo svolgimento delle varîe
tipologie di prestazioni erogate per attività individuali e/o di gruppo;
- Attrezzature
elettromedicali per la terapia fisica e strumentale di supporto e
complemento all’esercizio terapeutico;
- Carrello
per la gestione dell’emergenza con la dotazione necessaria per la
rianimazione cardiopolmonare.
I box (o stanze di dimensioni contenute) per attività
di terapia fisica e
strumentale e manipolazioni articolari devono
garantire la privacy ed essere
dotate di:
-
lettino largo tipo massaggio e/o
poltroncine
La palestra deve essere dotata di:
-
parallele per la deambulazione
-
piano inclinato
-
spalliera
-
scalette
-
tappeti per esercizi
-
pesi
-
cyclettes
Attrezzatura per elettroterapia, termoterapia,
ultrasuonoterapia, massoterapia.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Comunque devono essere garantiti:
- un
medico specialista in fisiatria o nelle
specialistiche inerenti l’attività riabilitativa svolta nel
presidio, limitatamente alla branca di appartenenza;
- un
tecnico della riabilitazionein ossesso dei requisiti necessari per lo
svolgimento della specifica attività durante l’orario di apertura;
- la
presenza di una unità infermieristica e/o tecnico assistenziale e/o di
un fisioterapista durante l’orario di accesso, in relazione alla
specifica necessità del paziente;
- l’assistenza
infermieristica e tecnico assistenziale deve essere documentata.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Comunque devono essere garantiti:
- un
medico specialista in fisiatria o nelle branche specialistiche inerenti
l’attività riabilitativa svolta nel presidio, limitatamente alla branca
di appartenenza;
- un
tecnico della riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo
svolgimento della specifica attività durante l’orario di apertura;
- la
presenza di una unità infermieristica e/o di tecnico assistenziale e/o di
un fisioterapista durante l’orario di accesso, in relazione alla specifica
necessità del paziente;
- l’assistenza
infermieristica e tecnico assistenziale deve essere documentata.
|
B.01.10 B.01.10 MEDICINA DELLO SPORT
Per attività di medicina dello sport si intende l’erogazione,
a livello ambulatoriale, di prestazioni di natura sanitaria dirette alla
prevenzione nei confronti di chi pratica l’attività sportiva agonistica
dell’età evolutiva.
|
Per attività di medicina dello sport si intende
l’erogazione, a livello ambulatoriale, di prestazioni di natura sanitaria
dirette alla prevenzione nei confronti di chi pratica l’attività sportiva
agonistica dell’età evolutiva, nel rispetto di quanto previsto dalla
normativa vigente.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
ed al volume delle prestazioni erogate.
Il loro numero e la loro dimensione devono garantire
la adeguatezza delle prestazioni in rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e considerati limiti inderogabili i minimi
indicati dalle vigenti norme in materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti
minimi:
- locale/i
per visite mediche,
- appositi
spazi per attività diagnostiche e strumentali.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Il loro numero e la loro dimensione devono garantire la
adeguatezza delle prestazioni in rapporto al bacino di utenza.
Restano validi e considerati limiti inderogabili i
minimi indicati dalle vigenti norme in materia di sicurezza e igiene del
lavoro.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- locale/i
per visite mediche,
- appositi
spazi per attività diagnostiche e strumentali.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed accessori deve essere correlata
alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate, e comunque devono
essere assicurati almeno i seguenti requisiti minimi:
- Elettrocardiografo con monitor;
- Ergometro a manovella o a rullo;
-
Spirografo;
-
Metronomo;
-
Bilancia;
-
Altimetro;
-
Scalino graduabile (30-40-50 cm);
-
Ottotipo luminoso;
-
Tavole di Hishihara;
Carrello per l’emergenza, completo di attrezzatura per monitoraggio e supporto della funzione cardiovascolare
e respiratoria.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed accessori deve essere
correlata alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate, e comunque devono
essere assicurati almeno i seguenti requisiti minimi:
-
Elettrocardiografo con monitor;
-
Ecocardiografo;
- Cicloergometro almeno a freno
elettromagnetico;
- Registratore per ECG dinamico, con
indicazione dell’ambulatorio che effettua la lettura;
-
Ergometro a manovella o a rullo;
-
Spirografo;
-
Metronomo;
-
Bilancia;
-
Altimetro;
-
Scalino graduabile (30-40-50 cm);
-
Ottotipo luminoso;
-
Tavole di Hishihara;
-
Audiometro;
- Elettroencefalografo: in caso di assenza è
ammesso l’utilizzo di altra struttura sanitaria;
- Apparecchiatura per esame standard delle
urine e per emocromo e glicemia:
- in caso di assenza è ammesso l’utilizzo di
altra struttura sanitaria;
-
Oftalmoscopio;
-
Otoscopio;
Carrello per l’emergenza, completo di attrezzatura per
monitoraggio e
supporto della funzione cardiovascolare e respiratoria.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato al volume ed alla tipologia delle prestazioni erogate, e comunque
devono essere garantiti:
- un
medico con specializzazione;
- l’assistenza
infermieristica deve essere garantita durante le ore di erogazione delle
prestazioni.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato al volume ed
alla tipologia delle prestazioni erogate e comunque
devono essere garantiti:
- un
medico con specializzazione;
- l’assistenza
infermieristica deve essere garantita durante le ore di erogazione delle
prestazioni.
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B.01.11 B.01.11 ODONTOIATRIA
REQUISITI STRUTTURALI
Devono essere garantiti i seguenti requisiti minimi:
-
nei locali di attesa e lavoro devono essere
assicurati di norma la ventilazione ed illuminazione naturali;
-
locale per lesecuzione delle prestazioni,
che garantisca il rispetto della privacy dellutente, non inferiore a 9 mq
per riunito odontoiatrico, da elevarsi ad 11 mq se comprensivo della zona di sterilizzazione;
-
locali per attesa, accettazione ed attività
amministrativa;
-
servizi igienici, distinti per utenti e
personale;
-
lavello destinato al lavaggio degli operatori;
-
spazio materiale sporco;
-
spazio materiale pulito;
-
spazi o armadi per deposito di materiale
duso, attrezzature e strumentazioni;
-
superficie complessiva non inferiore a 50 mq.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Devono essere assicurati i seguenti requisiti:
-
nei locali di attesa e lavoro devono essere
assicurati di norma la ventilazione ed illuminazione naturali;
-
locale per lesecuzione delle prestazioni, che
garantisca il rispetto della privacy dellutente, non inferiore a 9 mq per
riunito odontoiatrico, da elevarsi ad 11 mq se comprensivo della zona di
sterilizzazione;
-
locali per attesa, accettazione ed attività
amministrativa;
-
ambiente per preparazione di materiali e
protesi;
-
servizi igienici, distinti per utenti e personale;
-
lavello destinato al lavaggio degli operatori;
-
spazio materiale sporco;
-
spazio materiale pulito;
-
spazi o armadi per deposito di materiale duso,
attrezzature e strumentazioni;
-
sedie;
-
scrivania;
-
superficie complessiva non inferiore a 50 mq.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantiti i seguenti requisiti minimi:
-
poltrona-riunito odontoiatrico, provvisto
di turbina, micromotore, siringa aria/acqua, cannula di aspirazione, lampada
alogena;
-
carrello per la gestione dellemergenza.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantiti i seguenti requisiti minimi:
-
poltrona-riunito odontoiatrico, provvisto di turbina,
micromotore, siringa aria/acqua, cannula di aspirazione, lampada alogena;
-
apparecchio RX di piccole dimensioni in
numero variabile;
-
carrello per la gestione dellemergenza;
-
piccola sterilizzatrice fissa.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Devono essere assicurati i seguenti requisiti organizzativi
minimi:
-
tutti i materiali, farmaci, confezioni
soggetti a scadenza, devono portare in evidenza la data della scadenza;
-
le prestazioni effettuate devono essere
registrate e corredate dalle generalità riferite dallutente;
-
le registrazioni e le copie dei referti vanno conservate
secondo le modalità ed i tempi sanciti dalla normativa vigente.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Devono essere assicurati i seguenti requisiti
organizzativi
-
tutti i materiali, farmaci, confezioni soggetti a
scadenza, devono portare in evidenza la data della scadenza;
-
le prestazioni effettuate devono essere registrate e
corredate dalle generalità riferite dallutente;
-
le registrazioni e le copie dei referti vanno
conservate secondo le modalità ed i tempi sanciti dalla normativa vigente.
|
B.01.12 B.01.12 CHIRURGIA GENERALE
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
per piccoli interventi
-
REQUISITI TECNOLOGICI
- poltrona reclinabile
- due carrelli per
medicazione carrello per strumentario
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per
piccoli interventi
REQUISITI TECNOLOGICI
- poltrona reclinabile
- due carrelli per
medicazione carrello per strumentario
|
B.01.13 B.01.13 OSTETRICIA E GINECOLOGIA
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per
monitoraggio cardiaco fetale con lettino
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
- apparecchio per la
rilevazione del BCF
- lettino ginecologico per
visita
- carrello per
strumentario
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per
monitoraggio cardiaco fetale con lettino
REQUISITI TECNOLOGICI
- ecografo
- apparecchio per la
rilevazione del BCF
- lettino ginecologico per
visita
- carrello per
strumentario
|
B.01.14 B.01.14 DERMATOLOGIA
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
per piccoli interventi
- ambiente aggiuntivo e
separato per le malattie sessualmente trasmesse
REQUISITI TECNOLOGICI
- poltrona reclinabile
- due carrelli per
medicazione
- carrello per
strumentario chirurgico
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo per
piccoli interventi
- ambiente aggiuntivo e
separato per le malattie sessualmente trasmesse
REQUISITI TECNOLOGICI
- poltrona reclinabile
- due carrelli per
medicazione
- carrello per
strumentario chirurgico
|
B.01.15 B.01.15 OCULISTICA
REQUISITI STRUTTURALI
- locale idoneo alla
misurazione del visus
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario chirurgico
- ottotipo
- lampada a fessura
- oftalmometro
- tonometro
- schiascopo a lampada
- oftalmoscopio (se
indiretto, set di lenti per biomicroscopia)
- cassetta lenti
- frontifocometro
- attrezzature lavaggio
vie lacrimali
|
REQUISITI STRUTTURALI
- locale idoneo alla
misurazione del visus
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario chirurgico
- ottotipo
- lampada a fessura
- oftalmometro
- tonometro
- schiascopo a lampada
- oftalmoscopio (se
indiretto, set di lenti per biomicroscopia)
- cassetta lenti
- frontifocometro
- attrezzature lavaggio
vie lacrimali
|
B.01.16 B.01.16 ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
adiacente all’ambulatorio per il confezionamento dei gessi e delle
fasciature, dotato di spazio spogliatoio.
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario.
|
REQUISITI STRUTTURALI
- ambiente aggiuntivo
adiacente all’ambulatorio per il confezionamento dei gessi e delle
fasciature, dotato di spazio spogliatoio.
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello per
strumentario.
|
B.01.17 B.01.17 UROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
|
REQUISITI TECNOLOGICI
|
B.01.18 B.01.18 OTORINOLARINGOIATRIA
REQUISITI STRUTTURALI
ambiente aggiuntivo per audiometria
REQUISITI TECNOLOGICI
- audiometro con cabina silente e tavolo di
comando
-
poltrona girevole carrello per strumentario
|
REQUISITI STRUTTURALI
-
ambiente aggiuntivo per audiometria
REQUISITI TECNOLOGICI
- audiometro con cabina silente e tavolo di comando
-
poltrona girevole
-
carrello per strumentario
|
B.01.19 B.01.19 PEDIATRIA
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
-
fasciatoio
- tavolino porta-bilancia
|
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
-
fasciatoio
-
tavolino porta-bilancia
|
B.01.20 B.01.20 MEDICINA INTERNA
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
B.01.21 B.01.21 NEUROFISIOPATOLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
-
elettroencefalografo
-
elettromiografo
-
potenziali evocati
|
REQUISITI TECNOLOGICI
-
elettroencefalografo
-
elettromiografo
-
potenziali evocati
|
B.01.22 B.01.22 GASTROENTEROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
B.01.23 B.01.23 MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
REQUISITI TECNOLOGICI
-
spirometro completo
-
emogasometro
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REQUISITI TECNOLOGICI
-
spirometro completo
-
emogasometro
|
B.01.24 B.01.24 NEFROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
REQUISITI TECNOLOGICI
-
ecografo
|
B.01.25 B.01.25 A NGIOLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
- Ecocolordoppler
- Doppler c w
- Gasanalisi transcutanea
- Treadmill
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- Ecocolordoppler
- Doppler c w
- Gasanalisi transcutanea
- Treadmill
|
B.01.26 B.01.26 REUMATOLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
- Apparecchiatura
per Mineralografia Ossea
Computerizzata
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- Apparecchiatura per Mineralografia Ossea
Computerizzata
|
B.02 B.02 PRESIDI AMBULATORIALI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
Le attività di Recupero e Riabilitazione funzionale sono
finalizzate a consentire il massimo recupero possibile delle funzioni lese in
seguito ad eventi patogeni o lesionali, prevenendo le menomazioni secondarie
e curando la disabilità, per contenere o evitare l’handicap e consentire alla
persona disabile la migliore qualità di vita e l’inserimento psicosociale, attraverso
un processo che rispetta tutti i passaggi/interventi necessari per un
compiuto intervento sanitario e per il successivo passaggio alla fase sociale
della riabilitazione.
Le prestazioni ambulatoriali erogate dai centri e presidi
di recupero e riabilitazione funzionale si differenziano dalle attività
ambulatoriali specialistiche di medicina fisica e riabilitazione erogati
negli ambulatori specialistici per la presa in carico del paziente e la
definizione ed esecuzione del progetto riabilitativo
|
Le attività di Recupero e Riabilitazione funzionale sono
finalizzate a consentire il massimo recupero possibile delle funzioni lese in
seguito ad eventi patogeni o lesionali, prevenendo le menomazioni secondarie
e curando la disabilità, per contenere o evitare l’handicap e consentire alla
persona disabile la migliore qualità di vita e l’inserimento psicosociale,
attraverso un processo che rispetta tutti i passaggi/interventi necessari per
un compiuto intervento sanitario e per il successivo passaggio alla fase
sociale della riabilitazione.
Le prestazioni ambulatoriali erogate dai centri e
presidi di recupero e riabilitazione funzionale si differenziano dalle
attività ambulatoriali specialistiche di medicina fisica e riabilitazione
erogati negli ambulatori specialistici per la presa in carico del paziente e
la definizione ed esecuzione
del progetto riabilitativo.
|
REQUISITI STRUTTURALI
La struttura garantisce sempre la completa fruibilità degli
spazi da parte di tutti i possibili utenti affetti
dalle diverse tipologie di disabilità; è
indispensabile la completa assenza di barriere architettoniche
che limitino l’accesso o gli spostamenti dentro la struttura e l’utilizzo
sicuro
dei vari spazi e servizi.
Deve essere garantita la privacy degli utenti.
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
ed al volume delle prestazioni erogate.
Le strutture devono essere dotate di ambienti specifici
con dimensioni, arredi ed attrezzature adeguati allo svolgimento delle
attività coerenti con programmi e gli obiettivi propri della struttura.
Devono comunque essere previsti i seguenti
requisiti:
·
aree attrezzate per attività di gruppo
(palestre), per attività statiche e dinamiche; le palestre devono essere di
dimensioni minime pari a 25 mq per un numero di utenti pari a 2 per ora; per
ogni utente in più trattato per ora devono essere aggiunti 5 mq;
- aree
attrezzate per attività individuali (motorie,respiratorie, neuropsicologiche,
ecc.);
- box
(o stanze di dimensioni contenute) per attività di massoterapia, terapia
fisica e strumentale e manipolazioni articolari;
- area
attrezzata per il trattamento, qualora previsto, dei disturbi
comunicativi / integrativi;
- ambulatori
medici per visite specialistiche
valutazioni cliniche diagnostico-prognostiche attinenti alle
patologie trattate;
- servizi
igienici per disabili; i servizi igienici per gli utenti devono
essere distinti da quelli per il personale; il servizio per gli utenti
deve essere limitrofo alla sala d’attesa;
- servizi
igienici e spogliatoi per gli operatori;
- spogliatoi
per i pazienti;
- spazi
per l’attesa, accettazione, attività amministrative, attività di
segreteria ed archivio, adeguati alle patologie e al volume di
attività previste. Lo spazio per l’attesa deve essere dotato di un
adeguato numero di posti a sedere rispetto ai picchi di frequenza degli
accessi.
- spazio/locali
separati per deposito materiale pulito e sporco;
- spazio/armadi
per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni.
|
REQUISITI STRUTTURALI
La struttura garantisce sempre la completa fruibilità
degli spazi da parte di tutti i possibili utenti affetti dalle diverse
tipologie di disabilità; è indispensabile la completa assenza di barriere
architettoniche che limitino l’accesso o gli spostamenti dentro la struttura
e l’utilizzo sicuro dei vari spazi e servizi.
Deve essere garantita la privacy degli utenti.
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Le strutture devono essere dotate di ambienti specifici
con dimensioni, arredi ed attrezzature adeguati allo svolgimento delle
attività coerenti
con i programmi e gli obiettivi propri della struttura.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- aree
attrezzate per attività di gruppo (palestre), per attività statiche e
dinamiche; le palestre devono essere di dimensioni minime pari a 25 mq
per un numero di utenti pari a 2 per ora; per ogni utente in più
trattato per ora devono essere aggiunti 5 mq;
- aree
attrezzate per attività individuali (motorie, respiratorie,
neuropsicologiche, ecc.);
- box
(o stanze di dimensioni contenute) per attività di massoterapia, terapia
fisica e strumentale e manipolazioni articolari;
- area
attrezzata per il trattamento, qualora previsto, dei disturbi
comunicativi / integrativi;
- ambulatori
medici per visite specialistiche e valutazioni cliniche
diagnostico-prognostiche attinenti alle patologie trattate;
- servizi
igienici per disabili; i servizi igienici per gli utenti devono essere
distinti da quelli per il personale; il servizio per gli utenti deve
essere limitrofo alla sala d’attesa;
- spogliatoi
per i pazienti;
- spazi
per l’attesa, accettazione, attività amministrative, attività di
segreteria ed archivio, adeguati alle patologie e al volume di attività
previste. Lo spazio per l’attesa deve essere dotato di un adeguato accessi.
- spazio/locali
separati per deposito materiale pulito e sporco;
- spazio/armadi
per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione strumentale deve essere correlata
quantitativamente e qualitativamente ai bisogni dell’utenza ed alle diverse
tipologie
di attività assicurandone uno svolgimento sicuro,
efficace ed efficiente.
In funzione degli obiettivi della struttura e della tipologia
dell’utenza devono essere presenti:
- attrezzature e
dispositivi per la valutazione delle varie menomazioni e disabilità di
pertinenza riabilitativa;
- presidi necessari e
risorse tecnologiche atti allo svolgimento di prestazioni da parte dei
medici specialisti e degli altri operatori professionali della
riabilitazione;
- attrezzature e presidi
per realizzare le varie tipologie di esercizio terapeutico e di rieducazione
funzionale negli ambienti dedicati, per attività individuali e/o di
gruppo;
- attrezzature
elettromedicali per la terapia fisica e strumentale di supporto e
complemento all’esercizio terapeutico;
- attrezzatura essenziale
per il pronto soccorso e per la rianimazione cardiopolmonare.
|
REQUISITI TECNOLOGICI:
La dotazione strumentale deve essere correlata
quantitativamente e qualitativamente ai bisogni dell’utenza ed alle diverse
tipologie di attività
assicurandone uno svolgimento sicuro, efficace ed
efficiente.
In funzione degli obiettivi della struttura e della
tipologia dell’utenza devono essere presenti:
- attrezzature
e dispositivi per la valutazione delle varie menomazioni e disabilità di
pertinenza riabilitativa;
- presidi
necessari e risorse tecnologiche atti allo svolgimento di prestazioni da
parte dei medici specialisti e degli altri operatori professionali della
riabilitazione;
- attrezzature
e presidi per realizzare le varie tipologie di esercizio terapeutico e
di rieducazione funzionale negli ambienti dedicati, per attività
individuali e/o di gruppo;
- attrezzature
elettromedicali per la terapia fisica e strumentale di supporto e complemento
all’esercizio terapeutico;
- attrezzatura
essenziale per il pronto soccorso e per la rianimazione
cardio-polmonare.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Le attività di recupero e rieducazione funzionale sono
caratterizzate da modalità di lavoro di gruppo.
Si deve garantire la globale presa in carico per tutto l’iter
terapeutico previsto; la dotazione organica del
personale è rapportata alla tipologia della struttura ed
al volume delle prestazioni rese. e, comunque, devono essere garantiti:
- un
medico fisiatra responsabile, presente durante l’erogazione delle
prestazioni;
- consulenza
di medici con specializzazione (vedi A.01.03.02) nelle discipline
coinvolte nel progetto riabilitativo, durante l’erogazione delle
specifiche attività;
- tecnici
della riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo
svolgimento della specifica attività, per l’intero orario di apertura;
- assistenza
infermieristica e tecnico assistenziale, in relazione alle necessità del
paziente, durante l’orario di accesso alle prestazioni;
- la
disponibilità, ove richiesta dal progetto riabilitativo, di competenze
psicologiche e pedagogiche in rapporto alla tipologia dei trattamenti
effettuati.
Per ogni singolo paziente deve essere redatto un Progetto
Riabilitativo, nel rispetto delle Linee
Guida regionali.
Devono essere garantiti una adeguata informazione e
l’accesso familiare alla struttura nonché specifico addestramento prima del
rientro del paziente al proprio ambiente di vita.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Le attività di recupero e riabilitazione funzionale sono
caratterizzate da modalità di lavoro di gruppo, in maniera tale da
garantire le prestazioni in forma coordinata ed integrata.
Si deve garantire la globale presa in carico per tutto
l’iter terapeutico previsto; la dotazione organica del personale è rapportata
alla tipologia della struttura ed al volume delle prestazioni rese e,
comunque, devono essere garantiti:
- un
medico fisiatra responsabile, presente durante l’erogazione delle
prestazioni;
- consulenza
di medici con specializzazione (vedi A.01.03.02) nelle discipline
coinvolte nel progetto riabilitativo, durante l’erogazione delle
specifiche attività;
- tecnici
della riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo
svolgimento della specifica attività, per l’intero orario di apertura;
- assistenza
infermieristica e tecnico assistenziale, in relazione alle necessità del
paziente, durante l’orario di accesso alle prestazioni;
- la
disponibilità, ove richiesta dal progetto riabilitativo, di competenze
psicologiche e pedagogiche in rapporto alla tipologia dei trattamenti
effettuati.
Per ogni singolo paziente deve essere redatto un
Progetto Riabilitativo, nel rispetto delle Linee Guida regionali.
Devono essere garantiti una adeguata informazione e
l’accesso familiare alla struttura nonché specifico addestramento prima del
rientro del paziente al proprio ambiente di vita.
|
B.02.01 B.02.01 CENTRI AMBULATORIALI DI RIABILITAZIONE
Le prestazioni ambulatoriali erogate dai centri di riabilitazione
si differenziano dalle attività ambulatoriali specialistiche di recupero e rieducazione
funzionale per la globalità del trattamento sull’handicap, che richiede un contestuale
apporto multidisciplinare medico-psicologico-pedagogico.
Oltre ai requisiti, tecnologici e organizzativi strutturali
generali, i Centri devono possedere requisiti in relazione alla specificità
del trattamento riabilitativo, i seguenti requisiti organizzativi:
-
esistenza di equipe pluridisciplinare composta personale
medico specialista, da personale dell’area psicologica e pedagogica, tecnici
della riabilitazione, educatori e personale di assistenza sociale;
-
per ogni singolo paziente deve essere redatto un Progetto
Riabilitativo, con monitoraggio ell’evoluzione e delle modificazioni della disabilità,
da parte dell’équipe ultiprofessionale comprendente uno o più programmi
terapeutici;
-
devono essere garantiti una adeguata informazione e
l’accesso familiare alla struttura nonché specifico addestramento prima del rientro
del paziente al proprio ambiente di vita;
-
le prestazioni ambulatoriali sono erogate in forma
individuale o a piccoli gruppi anche a domicilio e in sede extramurale;
-
i centri ambulatoriali funzionano per 7/8 ore giornaliere
e per 5 giorni alla settimana.
|
Le prestazioni ambulatoriali erogate dai centri di
riabilitazione si differenziano dalle attività ambulatoriali specialistiche
di recupero e rieducazione funzionale per la globalità del trattamento
sull’handicap, che richiede un contestuale apporto multidisciplinare
medico-psicologico-pedagogico.
Oltre ai requisiti strutturali, tecnologici e
organizzativi generali, i Centri devono possedere, in relazione alla
specificità del trattamento riabilitativo, i seguenti requisiti organizzativi:
- esistenza di equipe
pluridisciplinare composta da personale medico specialista, da personale
dell’area psicologica, tecnici della riabilitazione, educatori e
personale di assistenza sociale;
-
per ogni singolo paziente deve essere redatto un Progetto
Riabilitativo, con monitoraggio dell’evoluzione e delle modificazioni della
disabilità, da parte dell’equipe multiprofessionale comprendente uno o più
programmi terapeutici;
-
devono essere garantiti una adeguata informazione e
l’accesso familiare alla struttura nonché specifico addestramento prima del
rientro del paziente al proprio ambiente di vita;
-
le prestazioni ambulatoriali sono erogate in forma
individuale o a piccoli gruppi anche a domicilio e in sede extramurale;
-
i centri ambulatoriali funzionano per 7/8 ore
giornaliere e per 5 giorni alla settimana
|
B.02.02 B.02.02 CENTRO
DI SALUTE MENTALE
Espleta le funzioni indicate dalla legge regionale 16.12.1998
n. 30 e successive modificazioni.
|
Espleta le funzioni indicate dalla legge regionale 16.12.1998
n. 30 e successive modificazioni
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi e la loro dimensione
devono essere commisurati alla popolazione servita, tali da garantire la compresenza
delle diverse figure professionali operanti e correlati alla tipologia ed al
volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locale
per attività diagnostiche, terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale
visita medica psichiatrica;
- locale
visita psicologica;
- locale
infermeria;
- locale
per riunioni;
- spazio
archivio.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi e la loro dimensione
devono essere commisurati alla popolazione servita, tali da garantire la
compresenza delle diverse figure professionali operanti e correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locale
per attività diagnostiche, terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale
visita medica psichiatrica;
- locale
visita psicologica;
- locale
infermeria;
- locale
per riunioni;
- spazio
archivio.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Presenza di personale medico ed infermieristico per tutto
l’orario di apertura.
Presenza programmata delle altre figure professionali di
cui al DPR 10.11.1999, in relazione alla popolazione del territorio
servito.
Apertura 12 ore al giorno per 6 gg. la settimana, con
accoglienza della domanda, organizzazione attività territoriale, intervento
in condizioni di emergenza-urgenza.
Collegamento con il Dipartimento di Emergenza-Urgenza.
Collegamento con le altre strutture per la tutela della
salute mentale di cui al DPR 10.11.1999.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la presenza di personale medico ed
infermieristico per tutto l’orario di apertura.
Deve essere garantita la presenza programmata delle
altre figure professionali di cui al DPR 10.11.1999, in relazione alla
popolazione del territorio servito e alle esigenze operative.
Deve essere garantita la apertura 12 ore al giorno per 6
gg. la settimana, con accoglienza della domanda, organizzazione della
attività territoriale, intervento in condizioni di emergenza-urgenza. E’
attivo un Registro dei posti disponibili presso le strutture residenziali e
semiresidenziali.
Deve essere disponibile un mezzo di trasporto
adeguato alla tipologia e
volume di attività.
Deve essere garantito il collegamento con un
Dipartimento di
Emergenza-Urgenza.
Deve essere garantito il collegamento con le altre
strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR 10.11.1999 e deve
essere documentata con apposita relazione la azione comune. In particolare
devono essere definite procedure per:
- le
modalità d’accesso, accoglienza e la presa in carico dei pazienti;
- la
formulazione e l’attuazione di un piano terapeutico-riabilitativo
individualizzato;
- i
rapporti con i familiari e M.M.G.;
- la
continuità terapeutica in caso di presa in carico da altre strutture
psichiatriche;
- la
gestione dipartimentale delle urgenze psichiatriche.
Deve essere garantito il flusso informativo dei dati
di attività, secondo le
procedure definite a livello regionale.
Annualmente devono essere realizzate iniziative di educazione
sanitaria e prevenzione.
|
B.02.02.01 B.02.02.01
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
Espleta le funzioni indicate dalla legge regionale 16.12.1998
n. 30 e successive modificazioni e, per quanto compatibile, dal DM
24.04.2000 “Adozione del progetto obiettivo materno infantile”.
|
Espleta le funzioni indicate dalla legge regionale
16.12.1998 n. 30 e successive modificazioni e, per quanto compatibile, dal DM
24.04.2000 “Adozione del progetto obiettivo materno infantile”.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi e la loro dimensione
devono essere commisurati alla popolazione servita, tali da garantire la compresenza
delle diverse figure professionali operanti e correlati alla tipologia ed al
volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locale
per attività diagnostiche, terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale
visita psicologica;
- locale
infermeria;
- locale
per riunioni;
- spazio
archivio.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi e la loro dimensione
devono essere commisurati alla popolazione servita, tali da garantire la
compresenza delle diverse figure professionali operanti e correlati alla
tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Devono comunque essere previsti i seguenti requisiti:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locale
per attività diagnostiche, terapeutiche e di sostegno all’utenza;
- locale
visita medica;
- locale
visita psicologica;
- locale
infermeria;
- locale
per riunioni;
- spazio
archivio.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la presenza di personale medico
ed infermieristico per tutto l’orario di apertura.
Deve essere garantita la presenza programmata delle
altre figure professionali, in relazione alla popolazione del territorio
servito e alle esigenze operative.
Apertura 12 ore al giorno per 6 gg. la settimana, con
accoglienza della domanda, organizzazione attività territoriale, intervento
in condizioni di emergenza-urgenza.
Collegamento con il Dipartimento di Emergenza-Urgenza.
Collegamento con le altre strutture coinvolte nella continuità
terapeutica, specificatamente con i
servizi neuroriabilitativi e con i servizi di salute mentale
per quanto riguarda la fase di passaggio all’età adulta e deve essere
documentata con apposita relazione la azione comune. In particolare devono
essere definite procedure per:
- le
modalità d’accesso, accoglienza e la presa in carico dei pazienti;
- la
formulazione e l’attuazione di un piano terapeutico-riabilitativo
individualizzato preveda
l’integrazione con gli altri servizi ed istituzioni che intervengono sul
minore;
- i
rapporti con i familiari;
- i
rapporti con le strutture e gli operatori dell’area pediatrica, con i
servizi socioassistenziali, le istituzioni educative e giudiziarie;
- la
gestione delle urgenze .
Deve essere garantito il flusso informativo dei dati di
attività, secondo le procedure definite a livello regionale.
Annualmente devono essere realizzate iniziative di educazione
sanitaria e prevenzione.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la presenza di personale medico ed
infermieristico per tutto l’orario di apertura.
Deve essere garantita la presenza programmata delle
altre figure professionali, in relazione alla popolazione del territorio
servito e alle esigenze operative.
Apertura 12 ore al giorno per 6 gg. la settimana, con
accoglienza della domanda, organizzazione attività territoriale, intervento
in condizioni di emergenza-urgenza.
Collegamento con il Dipartimento di Emergenza-Urgenza.
Collegamento con le altre strutture coinvolte nella
continuità terapeutica, specificatamente con i servizi neuroriabilitativi e
con i servizi di salute mentale per quanto riguarda la fase di passaggio
all’età adulta e deve essere documentata con apposita relazione la azione
comune. In particolare devono essere definite procedure per:
- le
modalità d’accesso, accoglienza e la presa in carico dei pazienti;
- la
formulazione e l’attuazione di un piano terapeutico-riabilitativo
individualizzato che preveda l’integrazione con gli altri servizi ed
istituzioni che intervengono sul minore;
- i
rapporti con i familiari;
- i
rapporti con le strutture e gli operatori dell’area pediatrica, dei con i servizi socio-assistenziali, le
istituzioni educative e giudiziarie;
- la
gestione delle urgenze.
Deve essere garantito il flusso informativo dei dati di
attività, secondo le procedure definite a livello regionale.
Annualmente devono essere realizzate iniziative di
educazione sanitaria e prevenzione.
|
B.02.03 B.02.03
CONSULTORIO FAMILIARE
Espleta le funzioni di cui alle leggi 405/75 e 194/78.
|
Espleta le funzioni di cui alle leggi 405/75 e 194/78 e costituisce
il punto di organizzazione complesso del servizio di assistenza alla famiglia
e alla maternità, all’infanzia e all’adolescenza, con una piena integrazione
fra sociale e sanitario e con un apporto degli enti locali in relazione
soprattutto
alle loro competenze sulla tutela del minore, le
adozioni e gli affidi.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi, nonché la loro dimensione,
devono essere commisurati alla popolazione servita.
Ciascun consultorio familiare dispone di:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locali
per consulenza psicologica,
terapeutica;
- locale
per altre attività di consulenza;
- locale
per assistenza sociale;
- locali
per visite ostetrico-ginecologiche, pediatriche, ecc.;
- locali
per riunioni ad uso polifunzionale dimensionato in rapporto al numero
di utenti presenti in seduta collettiva (per corso preparazione nascita,
attività di gruppo, ecc.);
- spazio
archivio.
|
REQUISITI STRUTTURALI
Il numero dei locali e degli spazi, nonché la loro
dimensione, devono essere commisurati alla popolazione servita.
Ciascun consultorio familiare dispone di:
- locale
per accoglienza utenti, segreteria ed informazioni;
- locali
per consulenza psicologica, diagnostica e terapeutica;
- locale
per altre attività di consulenza;
- locale
per assistenza sociale;
- locali
per visite ostetrico-ginecologiche, pediatriche, ecc.;
- locali
per riunioni ad uso polifunzionale dimensionato in rapporto al numero di
utenti presenti in seduta collettiva (per corso preparazione nascita,
attività di gruppo, ecc.);
- spazio
archivio.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Presenza delle figure professionali mediche, laureati
non medici, personale infermieristico e di assistenza sociale di cui all’art.
3 della legge 405/75.
La dotazione di personale e la presenza nelle attività
ambulatoriali sono programmate in relazione alla popolazione servita.
Le attività e le prestazioni consultoriali in ambito sociale
e sanitario sono caratterizzate da unitarietà ed integrazione funzionale.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la presenza delle figure
professionali mediche, laureati non medici, personale infermieristico e di
assistenza sociale di
cui all’art. 3 della legge 405/75.
Deve essere garantita almeno la presenza di:
-
un medico specialista in ostetricia e
ginecologia;
-
un medico specialista in pediatria;
-
uno psicologo;
-
una ostetrica;
-
un assistente sociale;
-
un infermiere o assistente sanitario.
Tali figure possono essere integrate dall’apporto di
altre specifiche professionalità, necessarie per il campo di intervento in
cui opera il consultorio.
La dotazione di personale e la presenza nelle attività
ambulatoriali sono programmate in relazione alla popolazione servita.
Le attività e le prestazioni consultoriali in ambito
sociale e sanitario sono caratterizzate da unitarietà ed integrazione
funzionale.
|
B.02.04 B.02.04 PRESIDI PER IL TRATTAMENTO DEI TOSSICODIPENDENTI – CENTRO
AMBULATORIALE
Per i requisiti strutturali si richiama la normativa sull’istituzione
dei SERT, di cui alla legge 162/90 e D.M. n. 444 del 30.11.1990, nonché
quella indicata nel DM 19 febbraio 1992 , così come integrata e modificata
dall’Atto d’intesa Stato- Regioni del 5.8.1999 e dalla L. 125/2001, per le
parti compatibili con la legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive
modificazioni.
|
Per i requisiti strutturali si richiama la normativa
sull’istituzione dei SERT, di cui alla legge 162/90 e D.M. n. 444 del
30.11.1990, nonché quella indicata nel DM 19 febbraio 1992, così come
integrata e modificata dall’Atto d’intesa Stato- Regioni del 5.8.1999 e dalla
L. 125/2001, per le
parti compatibili con la legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive
modificazioni.
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REQUISITI STRUTTURALI
Il Ser.T deve garantire adeguati livelli di sicurezza
sia per gli utenti che per gli operatori e deve essere dotato di ambienti con
dimensioni, arredi ed attrezzature idonee, in particolare:
a)
locale per accoglienza utenti ed informazioni;
b)
locale per l’attesa;
c)
ambulatori medici per visite specialistiche e valutazioni
diagnostico-prognostico-cliniche attinenti alle patologie trattate;
d)
ambulatori per colloqui psicologici e di assistenza
sociale;
e)
locale per attività di gruppo;
f)
locale per la conservazione dei farmaci con caratteristiche
atte a garantire la sicurezza secondo le norme vigenti;
g)
locale per segreteria amministrativa;
h)
locale per riunione e per permanenza degli operatori
(distinto dagli ambulatori);
i)
spazio archivio con garanzie strutturali per assicurare
il rispetto delle prescrizioni sulla riservatezza dei dati personali;
j)
servizi igienici per gli utenti;
k)
servizi igienici e spogliatoi per gli operatori.
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REQUISITI STRUTTURALI
Il Ser.T deve garantire adeguati livelli di sicurezza
sia per gli utenti che per gli operatori e deve essere dotato di ambienti con
dimensioni, arredi ed attrezzature idonee, in particolare:
a) locale
per accoglienza utenti ed informazioni;
b) locale
per l’attesa;
c) ambulatori
medici per visite specialistiche e valutazioni
diagnostico-prognostico-cliniche attinenti alle patologie trattate;
d) ambulatori
per colloqui psicologici e di assistenza sociale;
e) locale
per attività di gruppo;
f) locale
per la conservazione dei farmaci con caratteristiche atte a garantire la
sicurezza secondo le norme vigenti;
g) locale
per segreteria amministrativa;
h) locale
per riunione e per permanenza degli operatori (distinto dagli ambulatori);
i) spazio
archivio con garanzie strutturali per assicurare il rispetto delle prescrizioni
sulla riservatezza dei dati personali;
j) servizi
igienici per gli utenti;
k) servizi
igienici e spogliatoi per gli operatori.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Ogni Ser.T dispone di:
-
attrezzatura di primo intervento, farmaci salvavita
e tutti i farmaci necessari per il trattamento a lungo termine degli stati di
dipendenza e delle patologie connesse all’uso di sostanze;
-
strumentazione necessaria per le attività diagnostiche
e terapeutiche specifiche (mediche, psicologiche e sociali);
-
dotazione di tipo informatico per la
raccolta e la trasmissione dei dati epidemiologici, per la gestione delle
attività e per la valutazione degli interventi;
- strumentazioni
per la quantificazione e la tempistica delle attività e delle prestazioni.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Ogni Ser.T dispone di:
-
attrezzatura di primo intervento, farmaci salvavita e
tutti i farmaci necessari per il trattamento a lungo termine degli stati di
dipendenza e delle patologie connesse all’uso di sostanze;
-
strumentazione necessaria per le attività
diagnostiche e terapeutiche specifiche (mediche, psicologiche e sociali);
-
dotazione di tipo informatico per la raccolta e la
trasmissione dei dati epidemiologici, per la gestione delle attività e per la
valutazione degli
-
interventi;
-
strumentazioni per la quantificazione e la tempistica
delle attività e delle
-
prestazioni.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Sono definite le Procedure con le quali è garantita, tramite
altri presidi e servizi dell’Azienda USL, l’assistenza agli utenti nelle 24
ore giornaliere assicurando, in particolare, ove necessario, la somministrazione
dei farmaci sostitutivi nei giorni di chiusura del Ser.T.; per la
somministrazione dei
farmaci devono essere previsti percorsi o accessi differenziati
per evitare commistione di diverse
tipologie di utenze.
I Ser.T, nell’ambito della struttura Dipendenze patologiche
definiscono e verificano Procedure, al fine di:
a) aumentare
la quota di utenti in contatto e, rispettivamente, presi in carico;
b) limitare
i tempi di attesa per l’avvio dei programmi di trattamento e, in particolare,
assicurare la precoce ripresa in trattamento degli utenti in caso di
recidiva;
c) garantire
alle persone assistite la riservatezza degli interventi e, ove richiesto,
l’anonimato.
I Servizi stessi registrano formalmente l’inizio ed
il termine di ciascun trattamento con un atto di
ammissione e dimissione.
La dotazione organica del Ser.T deve essere adeguata
al volume ed alla tipologia di prestazioni da erogare.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Sono definite le Procedure con le quali è garantita,
tramite altri presidi e servizi dell’Azienda USL, l’assistenza agli utenti
nelle 24 ore giornaliere assicurando, in particolare, ove necessario, la somministrazione
dei farmaci sostitutivi nei giorni di chiusura del Ser.T.; per la
somministrazione dei farmaci devono essere previsti percorsi o accessi differenziati
per evitare commistione di diverse tipologie di utenze.
I Ser.T, nell’ambito della struttura per le Dipendenze
patologiche definiscono
e verificano Procedure, al fine di:
a) aumentare
la quota di utenti in contatto e, rispettivamente, presi in carico;
b) limitare
i tempi di attesa per l’avvio dei programmi di trattamento e, in particolare,
assicurare la precoce ripresa in trattamento degli utenti in caso di recidiva;
c) garantire
alle persone assistite la riservatezza degli interventi e, ove richiesto,
l’anonimato.
I Servizi stessi registrano formalmente l’inizio ed il
termine di ciascun
trattamento con un atto di ammissione e dimissione.
La dotazione organica del Ser.T. deve comprendere
almeno le seguenti tipologie di personale: medici, psicologi, assistenti
sociali, educatori professionali, infermieri professionali, personale
amministrativo. La dotazione medesima deve prevedere un adeguato equilibrio
tra le varie figure di operatori e, comunque, un minimo di due unità di
personale dipendente a tempo pieno per ciascuna delle tipologie
soprariportate. Possono essere aggiunte ulteriori figure professionali, ove
ritenute necessarie per particolari attività specifiche, sulla base delle
esigenze del territorio e dei piani regionali.
La dotazione organica di ogni singolo Ser.T deve
essere rivalutata, con cadenza almeno triennale, sulla base dei carichi di
lavoro calcolati in relazione:
a) al
volume totale delle prestazioni erogate;
b) ai
tempi di erogazione delle prestazioni, valutati in raffronto con i tempi medi
regionali.
|
B.03 B.03 STABILIMENTI TERMALI
Si rinvia agli specifici provvedimenti regionali.
|
Si rinvia agli specifici provvedimenti regionali.
|
REQUISITI MINIMI
PER L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO (DI
CUI AL DPR 14.01.1997, CON INTEGRAZIONI IN CORSIVO)
|
REQUISITI
GENERALI E SPECIFICI PER
L’ACCREDITAMENTO
DELLE STRUTTURE
|
SEZIONE "C" SEZIONE “C” -
REQUISITI STRUTTURALI, TECNOLOGICI E ORGANIZZATIVI SPECIFICI PER LE STRUTTURE
CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME DI RICOVERO OSPEDALIERO A CICLO CONTINUATIVO
E/0 DIURNO PER ACUTI.
C.01 C.01
STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI IN REGIME DI RICOVERO PER ACUTI
REQUISITI DI CARATTERE GENERALE
I presidi che erogano prestazioni in regime di ricovero
ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno per acuti sono classificati
tenendo presente:
- le
modalità operative in funzione dello svolgimento delle attività in
regime di elezione programmata o in regime di emergenza urgenza;
- la
tipologia organizzativa, in funzione della complessità delle attività
svolte.
I Presidi, che possono articolarsi in più stabilimenti
ospedalieri, sono organizzati in Unità Operative.
I presidi pubblici e privati che partecipano al sistema
di emergenza urgenza devono garantire il pronto soccorso ospedaliero ed
assicurare:
- la
presenza di guardia attiva per le branche mediche;
- la
presenza di guardia attiva per le branche chirurgiche;
- la
presenza di guardia attiva in anestesiarianimazione, cardiologia,
ostetricia;
- la
presenza di personale infermieristico e tecnico assistenziale,
realizzata attraverso turnazione
continua nelle 24 ore;
- laboratorio
di analisi chimico-cliniche e microbiologiche;
- frigo
emoteca.
Deve essere garantita la funzione di triage, quale primo
momento di accoglienza, valutazione ed indirizzo all’intervento diagnostico.
I presidi pubblici e privati che erogano ordinariamente
prestazioni ospedaliere per acuti in regime di elezione programmata,
esercitate sia
in area medica che chirurgica, assicurano che:
- l’accettazione
sanitaria, opportunamente separata dall’accettazione ministrativa, sia organizzata
in rapporto alla complessità della struttura;
- sia garantita la
continuità dell’assistenza, ore
su 24, almeno attraverso la presenza continuativa di equipes mediche
e nelle ore diurne e notturne
correlate alla complessità della struttura;
- nelle strutture in
cui sono presenti reparti chirurgici deve essere assicurato un anestesia e rianimazione;
- sia garantita la
presenza continuativa dell’attività di assistenza alla persona per tutte
le attività svolte, realizzata attraverso la turnazione continua di
personale infermieristico e tecnico, in funzione della complessità
dell’attività svolta;
- sia garantita la
pronta disponibilità, nell’arco delle 24 ore, delle attività
diagnostiche correlate alla complessità della struttura, in particolare
per le attività di analisi chimicocliniche e di radiodiagnostica
nell’ambito del presidio di ricovero;
- sia garantita la
dotazione dei servizi generali e di supporto correlati alla complessità
del presidio.
Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali erogate
all’interno dei presidi di ricovero sono applicabili i requisiti specifici
definiti nella sezione B.
Ai punti C.01.n, vengono individuati i
requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi per le seguenti attività:
- Pronto
soccorso ospedaliero;
- Area
di Degenza;
- Area
di Degenza per particolari settori di attività;
- Reparto
Operatorio;
- Punto
nascita – Blocco parto;
- Rianimazione
con posti letto di terapia intensiva;
- Radioterapia;
- Day Hospital;
- Day
Surgery;
- Medicina
Trasfusionale e Frigoemoteca;
- Anatomia
Patologica
Successivamente, ai punti C.02.n, vengono individuati
i requisiti specifici per alcune attività
di supporto:
·
Gestione Farmaci e Materiale Sanitario
·
Servizio di Sterilizzazione
·
Servizio di Disinfezione e Disinfestazione
·
Servizio Cucina e Dispensa
·
Servizio Lavanderia e Guardaroba
·
Servizio Mortuario
|
REQUISITI DI CARATTERE GENERALE
I presidi che erogano prestazioni in regime di ricovero
ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno per acuti sono classificati
tenendo presente:
- le
modalità operative in funzione dello svolgimento delle attività in
regime di elezione programmata o in regime di emergenza urgenza;
- delle
attività svolte.
I Presidi, che possono articolarsi in più stabilimenti
ospedalieri, sono organizzati in Unità Operative.
I presidi pubblici e privati che partecipano al sistema
di emergenza urgenza devono garantire il pronto soccorso ospedaliero ed
assicurare:
- la
presenza di guardia attiva per le branche mediche;
- la
presenza di guardia attiva in anestesia-rianimazione, cardiologia,
ostetricia;
- la
presenza di personale infermieristico e tecnico assistenziale,
realizzata attraverso la turnazione continua nelle 24 ore;
- laboratorio
di analisi chimico-cliniche e microbiologiche;
- servizio
di radiologia;
- frigo
emoteca.
Deve essere garantita la funzione di triage, quale primo
momento di accoglienza, valutazione ed indirizzo all’intervento diagnostico.
I presidi pubblici e privati che erogano ordinariamente
prestazioni ospedaliere per acuti in regime di elezione programmata,
esercitate sia
in area medica che chirurgica, assicurano che:
- l’accettazione
sanitaria, opportunamente separata dall’accettazione amministrativa, sia
organizzata in rapporto alla complessità della struttura;
- sia
garantita la continuità dell’assistenza, 24 ore su 24, almeno attraverso
la presenza continuativa di equipes mediche e chirurgiche nelle ore
diurne e notturne correlate alla complessità della struttura;
- nelle
strutture in cui sono presenti reparti chirurgici deve essere assicurato
un servizio di anestesia e rianimazione;
- sia
garantita la presenza continuativa dell’attività di assistenza alla
persona per tutte le attività svolte, realizzata attraverso la
turnazione continua di personale infermieristico e tecnico, in funzione
della complessità dell’attività svolta;
- sia
garantita la pronta disponibilità, nell’arco delle 24 ore, delle
attività diagnostiche correlate alla complessità della struttura, in
particolare per le attività di analisi chimico-cliniche e di
radiodiagnostica nell’ambito del presidio di ricovero;
- sia
garantita la dotazione dei servizi generali e di supporto correlati alla
complessità del presidio.
Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali erogate
all’interno dei presidi di ricovero sono applicabili i requisiti specifici
definiti nella sezione B.
Ai punti C.0l.n, vengono individuati i requisiti
strutturali, tecnologici, organizzativi specifici per le seguenti attività:
- Pronto
soccorso ospedaliero;
- Area
di Degenza;
- Area
di Degenza per particolari settori di attività;
- Reparto
Operatorio;
- Punto
nascita – Blocco parto;
- Rianimazione
con posti letto di terapia intensiva;
- Radioterapia;
- Day Hospital;
- Day
Surgery;
- Medicina
Trasfusionale e Frigoemoteca;
- Anatomia
Patologica
Successivamente, ai punti C.02.n vengono individuati i
requisiti specifici per alcune attività di supporto:
-
Gestione Farmaci e Materiale Sanitario
-
Servizio di Sterilizzazione
-
Servizio di Disinfezione e Disinfestazione
-
Servizio Cucina e Dispensa
-
Servizio Lavanderia e Guardaroba
-
- Servizio Mortuario
|
C.01.01 C.01.01 PRONTO SOCCORSO OSPEDALIERO
La struttura organizzativa funzionale deputata
all’emergenza deve assicurare:
- l’accettazione
ospedaliera;
- gli
interventi diagnostico-terapeutici di urgenza compatibili con le
specialità di cui è dotata la struttura;
- deve
poter eseguire un primo accertamento diagnostico clinico strumentale e
di laboratorio;
- gli
interventi necessari alla stabilizzazione dell’utente ed
all’osservazione di norma limitata alle 24 ore;
- il
trasporto protetto.
|
La struttura organizzativa funzionale deputata
all’emergenza deve
assicurare:
- l’accettazione
ospedaliera;
- gli
interventi diagnostico-terapeutici di urgenza compatibili con le
specialità di cui è dotata la struttura;
- deve
poter eseguire un primo accertamento diagnostico clinico strumentale e
di laboratorio;
- gli
interventi necessari alla stabilizzazione dell’utente ed
all’osservazione di norma limitata alle 24 ore;
- il
trasporto protetto.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
L’unità minima dovrà prevedere:
- camera
calda (area coperta e riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale
per la gestione dell’emergenza;
- locale
visita/trattamento attrezzato per lo
rianimazione, l’esecuzione del primo accertamento diagnostico e
il trattamento terapeutico delle urgenze; nel caso di più locali
visite/trattamento è sufficiente che almeno uno sia dotato di quanto
sopra specificato;
- locale
osservazione;
- locale
attesa utenti deambulanti e accompagnatori;
- locale
attesa utenti barellati;
- locale
lavoro infermieri;
- servizi
igienici del personale;
- servizi
igienici per gli utenti;
- locale/spazio
per barelle e sedie a rotelle;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- spazio
registrazione / segreteria / archivio.
Nell’ambito degli stabilimenti ospedalieri in cui non
sono previste unità operative per acuti, come indicato dalle D.G.R.
n.1087/2002 e n.1429/2002, sono attivati Punti di primo intervento. I
requisiti
sono i seguenti:
- camera
calda (area coperta e riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale
per la gestione dell’emergenza;
- locale
visita/trattamento;
- locale
osservazione;
- locale
attesa utenti deambulanti e accompagnatori;
- locale
attesa utenti barellati;
- locale
lavoro infermieri;
- servizi
igienici del personale;
- servizi
igienici per gli utenti;
- locale/spazio
per barelle e sedie a rotelle;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- spazio
registrazione / segreteria / archivio.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
L’unità minima dovrà prevedere:
- camera
calda (area coperta e riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale
per la gestione dell’emergenza;
- locale
visita/trattamento attrezzato per lo svolgimento dell’assistenza di
prima rianimazione, l’esecuzione del primo accertamento diagnostico e il
trattamento terapeutico delle urgenze; nel caso di più locali
visite/trattamento è sufficiente che almeno uno sia dotato di quanto
sopra specificato;
- locale
osservazione;
- locale
attesa utenti deambulanti e accompagnatori;
- locale
attesa utenti barellati;
- locale
lavoro infermieri;
- servizi
igienici del personale;
- servizi
igienici per gli utenti;
- locale/spazio
per barelle e sedie a rotelle;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- spazio
registrazione / segreteria / archivio.
Nell’ambito degli stabilimenti ospedalieri in cui non
sono previste unità operative per acuti, come indicato dalle D.G.R. n.1087/2002
e n.1429/2002, sono attivati Punti di primo intervento. I requisiti sono i seguenti:
- camera
calda (area coperta e riscaldata di accesso diretto per mezzi e pedoni);
- locale
per la gestione dell’emergenza;
- locale
visita/trattamento;
- locale
osservazione;
- locale
attesa utenti deambulanti e accompagnatori;
- locale
attesa utenti barellati;
- locale
lavoro infermieri;
- servizi
igienici del personale;
- servizi
igienici per gli utenti;
- locale/spazio
per barelle e sedie a rotelle;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- spazio
registrazione / segreteria / archivio.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Dotazione minima strumentale deve prevedere:
·
elettrocardiografo;
·
cardiomonitor e defibrillatore;
·
attrezzature per rianimazione cardiopolmonare;
·
lampada scialitica.
I requisiti dei Punti di primo intervento sono i
seguenti:
- elettrocardiografo;
- cardiomonitor
e defibrillatore;
- attrezzature
per rianimazione cardiopolmonare;
- lampada
scialitica.
Le strutture deputate all’emergenza-urgenza si articolano
su più livelli operativi legati alla tipologia e complessità delle
prestazioni erogate e
devono possedere requisiti tecnologici e dotazione
strumentale adeguati alla tipologia e complessità di tali
prestazioni e, per i Punti di primo intervento, correlati alla distanza
dalla struttura di riferimento del sistema di emergenza-urgenza.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
La dotazione minima strumentale deve prevedere:
-
elettrocardiografo;
-
cardiomonitor e defibrillatore;
-
attrezzature per rianimazione cardiopolmonare ed in
particolare:
a) un
letto da rianimazione;
b) un
ventilatore polmonare;
c)sistema
monitoraggio respiratorio ed emodinamico;
-
lampada scialitica.
I requisiti dei Punti di primo intervento sono i
seguenti:
- elettrocardiografo;
- cardiomonitor
e defibrillatore;
- attrezzature
per rianimazione cardiopolmonare;
- lampada
scialitica.
Le strutture deputate all’emergenza-urgenza si
articolano su più livelli operativi legati alla tipologia e complessità delle
prestazioni erogate e devono possedere requisiti tecnologici e dotazione strumentale
adeguati alla tipologia e complessità di tali prestazioni e, per i Punti di
primo intervento, correlati alla distanza dalla struttura di riferimento del
sistema di emergenza-urgenza.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni di Pronto Soccorso,
incluso il Punto di primo intervento, deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la
dotazione organica del personale medico,infermieristico ed
ausiliario/OTA, deve essere rapportata alla tipologia della
struttura e al volume delle prestazioni e comunque, sull’arco delle 24
ore, l’articolazione dei turni del personale deve garantire la presenza
di almeno un medico, un infermiere ed un ausiliario/OTA;
- deve
essere attribuita nominativamente la responsabilità delle attività di
pronto soccorso con contestuale definizione delle specifiche competenze
e delle relative responsabilità.
Deve essere garantita la funzione di triage, come primo
momento di accoglienza e valutazione dei pazienti in base a criteri definiti
che consentano di stabilire le priorità di intervento. Tale funzione deve
essere svolta da personale infermieristico dedicato, adeguatamente formato,
che opera secondo protocolli prestabiliti.
Nell’ambito dell’accettazione ospedaliera deve essere
garantita la diversificazione organizzativa dell’attività di accettazione dei
ricoveri programmati dall’attività di pronto soccorso.
Deve essere garantita una tempestiva risposta alle
situazioni di emergenza-urgenza attraverso la definizione dei collegamenti
funzionali ed operativi con le varie strutture organizzative interessate.
Devono essere presenti Linee guida, Protocolli e Regolamenti
interni per la gestione delle principali patologie e problematiche (es. trasporto
protetto, segnalazioni obbligatorie ad autorità ed enti).
Deve essere assicurata una valutazione dell’appropriatezza
del ricovero ospedaliero attraverso un’attività di “filtro” delle richieste
di
interventi non necessari o altrimenti gestibili.
Deve essere prevista la registrazione separata dei dati
di attività riferiti ai ricoveri in E/U, ai ricoveri di elezione, alle
prestazioni di P.S. non seguite da ricoveri, ai trasferimenti in altra struttura,
ai decessi.
Devono essere predisposti Piani di emergenza interna
(antincendio, evacuazione, accettazione contemporanea di un elevato numero di
pazienti).
Devono essere definite le modalità organizzative in
riferimento alle situazione di emergenza/urgenza psichiatrica.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni di Pronto Soccorso,
incluso il Punto di primo intervento, deve prevedere i seguenti requisiti organizzativi:
- la
dotazione organica del personale medico, infermieristico ed
ausiliario/OTA, deve essere rapportata alla tipologia della struttura e
al volume delle prestazioni e comunque, sull’arco delle 24 ore,
l’articolazione dei turni del personale deve garantire la presenza di
almeno un medico, un infermiere ed un ausiliario/OTA;
- deve
essere attribuita nominativamente la responsabilità delle attività di
pronto soccorso con contestuale definizione delle specifiche competenze
e delle relative responsabilità.
Deve essere garantita la funzione di triage, come primo
momento di accoglienza e valutazione dei pazienti in base a criteri definiti
che consentano di stabilire le priorità di intervento. Tale funzione deve essere
svolta da personale infermieristico dedicato, adeguatamente formato, che
opera secondo protocolli prestabiliti.
Nell’ambito dell’accettazione ospedaliera deve essere
garantita la diversificazione organizzativa dell’attività di accettazione dei
ricoveri programmati dall’attività di pronto soccorso.
Deve essere garantita una tempestiva risposta alle
situazioni di emergenza-urgenza attraverso la definizione dei collegamenti
funzionali ed operativi con le varie strutture
organizzative interessate.
Devono essere presenti Linee guida, Protocolli e
Regolamenti interni per la gestione delle principali patologie e
problematiche (es. trasporto protetto, segnalazioni obbligatorie ad autorità
ed enti).
Deve essere assicurata una valutazione
dell’appropriatezza del ricovero ospedaliero attraverso un’attività di
“filtro” delle richieste di interventi non necessari o altrimenti gestibili.
Deve essere prevista la registrazione separata dei dati
di attività riferiti ai ricoveri in E/U, ai ricoveri di elezione, alle
prestazioni di P.S. non
seguite da ricoveri, ai trasferimenti in altra
struttura, ai decessi.
Devono essere predisposti Piani di emergenza interna
(antincendio,
evacuazione, accettazione contemporanea di un elevato
numero di pazienti).
Devono essere definite le modalità organizzative in
riferimento allesituazione di emergenza/urgenza psichiatrica.
|
C.01.02 C.01.02 AREA DI DEGENZA
Larea di degenza deve essere strutturata in modo da
garantire il rispetto della privacy dellutente ed
un adeguato comfort di tipo alberghiero.
Devono essere garantiti spazi comuni di raccordo tra le
degenze e/o i servizi sanitari nei quali prevedere utilities per gli
accompagnatori o visitatori.
|
Larea di degenza deve essere strutturata in modo da
garantire il rispetto della privacy dellutente ed un adeguato comfort di
tipo alberghiero.
Devono essere garantiti spazi comuni di raccordo tra le
degenze e/o i servizi sanitari nei quali prevedere utilities per gli
accompagnatori o visitatori.
|
REQUISITI STRUTTURALI
La dotazione minima di ambienti per la degenza è la
seguente:
- camera di degenza:
- 9 mq per posto letto. Per
le sole camere ad un posto letto il calcolo dei 9 mq esclude il bagno.
Nelle stanze di degenza con bagno ubicato all’interno, lo spazio di 9 mq
previsto per ciascun posto letto può essere ridotto del 10%.;
- ogni posto letto deve
essere dotato di un comodino attrezzato per il consumo dei pasti (ovvero
un comodino ed un tavolo comune), una sedia ed un armadietto;
- ogni servizio
igienico deve disporre di lavabo, vaso, bidet, piatto doccia o vasca da
bagno e, comunque, almeno 1 servizio igienico deve disporre di vasca da
bagno;
- un bagno per
portatori di handicap;
- 2
posti letto e, comunque, non più di 4 posti letto per camera; per
le strutture di nuova realizzazione la capienza delle camere deve essere
di non più di 2 posti letto; almeno il 10% delle stanze di degenza
deve ospitare un solo letto.
Dotazioni di supporto dell’area di degenza:
- preferibilmente
ogni stanza deve essere dotata del bagno e, comunque, deve essere
garantita la presenza di almeno un servizio igienico ogni 4 posti
letto, nel caso in cui i bagni siano ubicati all’esterno delle camere
di degenza;
- un
locale per visita e medicazioni;
- un
locale di lavoro, presente in ogni piano di degenza, per il personale di
assistenza diretta;
- spazio
per capo-sala;
- un
locale per medici;
- un
locale per soggiorno;
- un
locale per il deposito del materiale pulito;
- un
locale per deposito attrezzature;
- un
locale, presente in ogni piano di degenza, per il materiale sporco e
dotato di vuotatoio e lavapadelle automatico;
- una
cucina di reparto;
- servizi
igienici per il personale;
- spazio
attesa visitatori (dotata di un bagno);
- un
bagno assistito;
- un
bagno deve essere attrezzato di specchio, mensola, irrigatore,
decalcificatore e depuratore con filtro per l’acqua o disponibilità di
acqua purificata, cestino porta rifiuti sigillabile, per le esigenze
connesse alla gestione delle stomie.
Per le degenze pediatriche: devono essere previsti spazi
di soggiorno e svago ad uso esclusivo dei bambini, proporzionati al loro
numero.
Deve essere previsto lo spazio per la presenza dell’accompagnatore.
Per le degenze psichiatriche deve essere previsto un
locale specifico per colloqui/visite specialistiche e soggiorno in relazione
al numero dei posti letto.
Nei locali di degenza per malattie infettive va attuato
ladeguamento previsto dalla legge 135/90 e successive modifiche ed
integrazioni.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Dotazione minima impiantistica:
- impianto
illuminazione di emergenza;
- impianto
forza motrice nelle camere con almeno una presa per alimentazione
normale;
- impianto
chiamata con segnalazione acustica e luminosa;
- impianto gas medicali:
prese vuoti e ossigeno.
|
REQUISITI STRUTTURALI
La dotazione minima di ambienti per la degenza è la
seguente:
- camera di degenza:
- 9 mq per posto letto.
Per le sole camere ad un posto letto il calcolo dei 9 mq esclude il
bagno. Nelle stanze di degenza con bagno ubicato all’interno, lo spazio
di 9 mq previsto per ciascun posto letto può essere ridotto del 10%;
- ogni posto letto deve
essere dotato di un comodino attrezzato per il consumo dei pasti (ovvero
un comodino ed un tavolo comune), una sedia ed un armadietto;
- ogni servizio igienico
deve disporre di lavabo, vaso, bidet, piatto doccia o vasca da bagno e,
comunque, almeno 1 servizio igienico deve disporre di vasca da bagno;
- un bagno per portatori
di handicap;
- 2 posti letto e,
comunque, non più di 4 posti letto per camera; per le strutture di nuova
realizzazione la capienza delle camere deve essere di non più di 2 posti
letto;
- almeno il 10% delle
stanze di degenza deve ospitare un solo letto.
Dotazioni di supporto dell’area di degenza:
- preferibilmente ogni
stanza deve essere dotata del bagno e, comunque, deve essere garantita
la presenza di almeno un servizio igienico ogni 4 posti letto, nel caso
in cui i bagni siano ubicati all’esterno delle camere di degenza;
- un locale per visita e
medicazioni;
- un locale di lavoro,
presente in ogni piano di degenza, per il personale di assistenza
diretta;
- spazio per capo-sala;
- un locale per medici;
- un locale per soggiorno;
- un locale per il
deposito del materiale pulito;
- un locale per deposito
attrezzature;
- un locale presente in
ogni piano di degenza, per il materiale sporco e dotato di vuotatoio e
lavapadelle automatico;
- una cucina di reparto;
- servizi igienici per il
personale;
- area attesa visitatori
(dotata di un bagno);
- un bagno assistito;
- almeno un bagno deve
essere attrezzato di specchio, mensola, irrigatore, decalcificatore e
depuratore con filtro per l’acqua o disponibilità di acqua purificata,
cestino porta rifiuti sigillabile, per le esigenze connesse alla
gestione delle stomie.
Per le degenze pediatriche: devono essere previsti spazi
di soggiorno e svago ad uso esclusivo dei bambini, proporzionati al loro
numero.
Deve essere previsto lo spazio per la presenza
dell’accompagnatore.
Per le degenze psichiatriche devono essere previsti
locali specifici per colloqui/visite specialistiche, attività di
gruppo/fisiche/occupazionali e soggiorno in relazione al numero dei posti
letto.
Nei locali di degenza per malattie infettive va attuato
ladeguamento previsto dalla legge 135/90 e successive modifiche ed
integrazioni.
REQUISITI IMPIANTISTICI
Dotazione minima impiantistica:
- impianto
illuminazione di emergenza;
- impianto
forza motrice nelle camere con almeno una presa per alimentazione
normale;
- impianto
chiamata con segnalazione acustica e luminosa;
- impianto
gas medicali: prese vuoti e ossigeno.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- Carrello
per la gestione dellemergenza completo di cardiomonitor con
defibrillatore e unita di ventilazione manuale;
- carrello
per la gestione terapia;
- carrello
per la gestione delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
- carrello
per la gestione dellemergenza completo di cardiomonitor con
defibrillatore e unità di ventilazione manuale; in rapporto alla
tipologia organizzativa e strutturale del presidio è consentito
l’utilizzo di un carrello per la gestione dell’emergenza in comune fra
più unità funzionali di degenza.
- carrello
per la gestione terapia;
- carrello
per la gestione delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni reparto di degenza deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi: la dotazione organica del personale addetto deve essere
rapportata alla tipologia ed al volume delle attività, secondo i criteri
indicati in C.01.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni reparto di degenza deve prevedere i seguenti
requisiti organizzativi: la dotazione organica del personale addetto deve
essere rapportata alla tipologia ed al volume delle attività, secondo i
criteri indicati in C.01.
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C.01.02.01 C.01.02.01 AREA DI DEGENZA PER PARTICOLARI SETTORI DI ATTIVITA’
C.01.02.01
AREA DI DEGENZA PER PARTICOLARI SETTORI DI ATTIVITA’
|
Di seguito vengono indicati requisiti minimi per particolari
settori di degenza, aggiuntivi rispetto a quelli riportati in C.01.02. I
requisiti tecnologici indicati sono integrati o condivisi con quelli previsti
per le attività ambulatoriali degli stessi settori o con altri moduli
organizzativi in cui si articola il settore.
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Di seguito vengono indicati requisiti minimi per
particolari settori di degenza, aggiuntivi rispetto a quelli riportati in
C.01.02. I requisiti tecnologici indicati sono integrati o condivisi con
quelli previsti per le attività ambulatoriali degli stessi settori o con
altri moduli organizzativi in cui si articola il settore.
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GRANDI USTIONATI
REQUISITI STRUTTURALI
Ambulatorio chirurgico attrezzato per i primi interventi
(camera di medicazione)Area sterile
REQUISITI TECNOLOGICI
Vasche di lavaggio per sbucciature delle ustioni.
Sistema automatizzato per trasferimento dalla vasca al
letto di medicazione.
Nell’area sterile:
Letti speciali (per deumidificare le superfici ustionate,
antidecubito, con sistema pesapersone per il controllo del peso corporeo) Congelatori
per conservare la pelle
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GRANDI USTIONATI
REQUISITI STRUTTURALI
Ambulatorio chirurgico attrezzato per i primi interventi
(camera di medicazione) Area sterile
REQUISITI TECNOLOGICI
Vasche di lavaggio per sbucciature delle ustioni.
Sistema automatizzato per trasferimento dalla vasca al
letto di medicazione.
Nell’area sterile:
Letti speciali (per deumidificare le superfici ustionate,
antidecubito, con sistema pesapersone per il controllo del peso corporeo) Congelatori
per conservare la pelle
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CARDIOLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Elettrocardiografi
Ecocardiografo
Defibrillatore bifasico
Sistema ergometrico
Pacemaker temporaneo completo di accessori
Registratori Holter
Pompe per infusione
Contropulsatore
Per l’UTIC:
Unità monitoraggio collegata a centrale
Emogas-analizzatore
Trave pensile
Ventilatore polmonare
Materassi antidecubito
Per il Laboratorio di Emodinamica:
letto radiologico
stativo a C o a U
cinematografia
lampada scialitica
poligrafo
carrello di rianimazione
defibrillatore
pompe per infusione
pacemaker temporaneo
attrezzature di radioprotezione
sviluppatrice e densitometro
apparecchio per emogasanalisi
apparecchio per la determinazione degli
elettroliti
centrifuga
banco di lavoro
moviola con videoregistrazione
se si pratica l’interventistica
contropulsatore
apparecchio per ACT o a PTT
digitalizzazione immagine e veloce disponibilità
di immagini memorizzate
Sala per l’elettrofisiologia:
tavolo radiologico
apparecchio per lo studio elettrofisiologico
transesofageo
lampada scialitica
carrello per anestesia e rianimazione
carrello porta ferri
elettrobisturi
cardiomonitor con defibrillatore
stimolatore programmabile
Riabilitazione post-acuzie:
locale-palestra (requisito strutturale)
ergometri per palestra
lettini e materassini per fisiokinesiterapia
barre, spalliere ed altro materiale per palestra
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CARDIOLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Elettrocardiografi
Ecocardiografo
Defibrillatore bifasico
Sistema ergometrico
Pacemaker temporaneo completo di accessori
Registratori Holter
Pompe per infusione
Contropulsatore
Per l’UTIC:
Unità monitoraggio collegata a centrale
Emogas-analizzatore
Trave pensile
Ventilatore polmonare
Materassi antidecubito
Per il Laboratorio di Emodinamica:
letto radiologico
stativo a C o a U
cinematografia
lampada scialitica
poligrafo
carrello di rianimazione
defibrillatore
pompe per infusione
pacemaker temporaneo
attrezzature di radioprotezione
sviluppatrice e densitometro
apparecchio per emogasanalisi
apparecchio per la determinazione degli elettroliti
centrifuga
banco di lavoro
moviola con videoregistrazione
se si pratica l’interventistica
contropulsatore
apparecchio per ACT o a PTT
digitalizzazione immagine e veloce disponibilità di
immagini
memorizzate
Sala per l’elettrofisiologia:
tavolo radiologico
apparecchio per lo studio elettrofisiologico
trans-esofageo
lampada scialitica
carrello per anestesia e rianimazione
carrello porta ferri
elettrobisturi
cardiomonitor con defibrillatore
stimolatore programmabile
Riabilitazione post-acuzie:
locale-palestra (requisito strutturale)
ergometri per palestra
lettini e materassini per fisiokinesiterapia
barre, spalliere ed altro materiale per palestra
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MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
REQUISITI TECNOLOGICI
Spirometro completo
Apparecchio dosimetro con nebulizzatore per studio
della reattività bronchiale Emogasanalizzatore
Apparecchio per dosaggio dell’ossido nitrico esalato
Apparecchio per la pH-metria gastro-esofagea per lo
studio dell’asma da reflusso
Ventilatore polmonare volumetrico
Riabilitazione respiratoria:
Apparecchio incentivatore per la tosse
Specchio graduato
Lettini a più snodi rialzabili
Materassini per esercizi
Set di secchi di sabbia
Per le attività di endoscopia si rinvia al punto
B.01.08, per quanto compatibile.
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MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
REQUISITI TECNOLOGICI
Spirometro completo
Apparecchio dosimetro con nebulizzatore per studio della
reattività bronchiale
Emogasanalizzatore
Apparecchio per dosaggio dell’ossido nitrico esalato
Apparecchio per la pH-metria gastro-esofagea per lo studio
dell’asma da reflusso
Ventilatore polmonare volumetrico
Riabilitazione respiratoria:
Apparecchio incentivatore per la tosse
Specchio graduato
Lettini a più snodi rialzabili
Materassini per esercizi
Set di secchi di sabbia
Per le attività di endoscopia si rinvia al punto B.01.08,
per quanto compatibile.
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MEDICINA INTERNA
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
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MEDICINA INTERNA
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
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LUNGODEGENZA POST-ACUZIE
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
Attrezzature per riabilitazione in relazione alle
necessità dei pazienti
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LUNGODEGENZA POST-ACUZIE
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
Attrezzature per riabilitazione in relazione alle
necessità dei pazienti
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MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
REQUISITI TECNOLOGICI
Letto di degenza a tre segmenti regolabili, con spondine
e relativi “trapezi” e “archetti alzacoperte”, dei quali almeno 1/5
regolabile in
altezza
Materasso antidecubito
Sollevatore pazienti con vari tipi di imbracature
Carrozzina per ogni PL
Barella per autonomia funzionale, ad altezza regolabile
Sistema pesa persona per disabili
Cuscini antidecubito
Tavoli avvolgenti per carrozzine
Sistemi di postura
Oftalmoscopio
Otorinolaringoscopio a fibre ottiche
Poltroncine doccia
Comodini bidirezionabili per disabili
Elettrogoniometri
Piattaforma di forza
Dispositivi per valutazioni dinamometriche
Lettini per rieducazione motoria
Letti grandi per rieducazione motoria ad altezza variabile
Lettino per masso-fisioterapia strumentale
Lettini per manipolazione
Deambulatori
Per le attività di riabilitazione intensiva ad alta specializzazione
vanno aggiunti i requisiti tecnologici necessari per le forme di assistenza
di cui al punto 2.3.4 del Provvedimento della Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento
e Bolzano 7 maggio 1998 – Linee guida del Ministero della Sanità per le
attività di riabilitazione.
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MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
REQUISITI TECNOLOGICI
Letto di degenza a tre segmenti regolabili, con spondine e
relativi “trapezi” e “archetti alzacoperte”, dei quali almeno 1/5 regolabile
in
altezza
Materasso antidecubito
Sollevatore pazienti con vari tipi di imbracature
Carrozzina per ogni PL
Barella per autonomia funzionale, ad altezza regolabile
Sistema pesa persona per disabili
Cuscini antidecubito
Tavoli avvolgenti per carrozzine
Sistemi di postura
Oftalmoscopio
Otorinolaringoscopio a fibre ottiche
Poltroncine doccia
Comodini bidirezionabili per disabili
Elettrogoniometri
Piattaforma di forza
Dispositivi per valutazioni dinamometriche
Lettini per rieducazione motoria
Letti grandi per rieducazione motoria ad altezza variabile
Lettino per masso-fisioterapia strumentale
Lettini per manipolazione
Deambulatori
Per le attività di riabilitazione intensiva ad alta
specializzazione vanno aggiunti i requisiti tecnologici necessari per le
forme di assistenza di
cui al punto 2.3.4 del Provvedimento della Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di
Trento e
Bolzano 7 maggio 1998 – Linee guida del Ministero della
Sanità per le attività di riabilitazione.
|
GASTROENTEROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Ecografo operativo
Spettrometro per breath test
PH-metro
Manometro
Per le attività di endoscopia si rinvia al punto
B.01.08, per quanto compatibile.
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GASTROENTEROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Ecografo operativo
Spettrometro per breath test
PH-metro
Manometro
Per le attività di endoscopia si rinvia al punto B.01.08,
per quanto
compatibile.
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NEUROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
Per le Stroke-unit:
Letti a più snodi con separèe
Apparecchiature per il monitoraggio dei parametri
vitali per posto letto
Materassi antidecubito
Eco-doppler con sonda transcranica
Defibrillatore
Elettrocardiografo
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NEUROLOGIA
REQUISITI TECNOLOGICI
Materassi antidecubito
Sollevatore pazienti
Deambulatori con appoggio ascellare
Per le Stroke-unit:
Letti a più snodi con separèe
Apparecchiature per il monitoraggio dei parametri vitali
per posto letto
Materassi antidecubito
Pompe per infusione enterale e parenterale
Eco-doppler con sonda transcranica
Defibrillatore
Elettrocardiografo
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NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
REQUISITI STRUTTURALI
Pareti con leggera imbottitura antitrauma Auletta
attrezzata per attività scolastica
REQUISITI TECNOLOGICI
Arredi fissi antitrauma con angoli protetti
Apparecchio EEG video-dinamico
Sistema di videoregistrazione con specchio unidirezionale
Materiale testologico
Materiale ludico per osservazione clinica
Tappeti soffici plastificati per l’osservazione
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NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
REQUISITI STRUTTURALI
Pareti con leggera imbottitura antitraumaAuletta
attrezzata per attività scolastica
REQUISITI TECNOLOGICI
Arredi fissi antitrauma con angoli protetti
Apparecchio EEG video-dinamico
Sistema di videoregistrazione con specchio unidirezionale
Materiale testologico
Materiale ludico per osservazione clinica
Tappeti soffici plastificati per l’osservazione
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REQUISITI TECNOLOGICI
Ecografo
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MALATTIE INFETTIVE
REQUISITI TECNOLOGICI
Ecografo
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EMATOLOGIA
Le strutture che svolgono attività di Trapianto devono
essere dotate di specifici ambienti ed attrezzature.
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EMATOLOGIA
Le strutture che svolgono attività di Trapianto devono
essere dotate di specifici ambienti ed attrezzature.
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CHIRURGIE SPECIALISTICHE
L’Area di degenza deve essere dotata delle specifiche
attrezzature.
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CHIRURGIE SPECIALISTICHE
L’Area di degenza deve essere dotata delle specifiche
attrezzature.
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OCULISTICA
REQUISITI TECNOLOGICI
analizzatore della struttura retinica e della
papilla
autorefrattometro
biometro
cassette lenti
ecografo
facoemulsificatore
fluorangiografo
laser per fotocoagulazione retinica
laser per fotodinamica
laser per fotodistruzione Yag
microscopio endoteliale
microscopio operatorio
oftalmometro
sistema per lo studio dei potenziali
evocati ed ERG
topografo
vitrectomo
attrezzatura per crioterapia
diatermocoagulatore
trapano corneale
microperimetro
Le strutture che svolgono attività di Banca delle Cornee,
trattamento delle retinopatie, chirurgia dell’orbita e studio
dell’ipovisione, oltre a quelle previste, devono essere dotate di specifiche attrezzature.
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OCULISTICA
REQUISITI TECNOLOGICI
analizzatore della struttura retinica e della papilla
autorefrattometro
biometro
cassette lenti
ecografo
facoemulsificatore
fluorangiografo
laser per fotocoagulazione retinica
laser per fotodinamica
laser per fotodistruzione Yag
microscopio endoteliale
microscopio operatorio
oftalmometro
sistema per lo studio dei potenziali evocati ed ERG
topografo
vitrectomo
attrezzatura per crioterapia
diatermocoagulatore
trapano corneale
microperimetro
Le strutture che svolgono attività di Banca delle Cornee,
trattamento delle retinopatie, chirurgia dell’orbita e studio
dell’ipovisione, oltre a quelle previste, devono essere dotate di specifiche
attrezzature.
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C.01.03 C.01.03 REPARTO OPERATORIO
Il numero complessivo di sale operatorie deve essere
definito, per ogni singola struttura, in funzione della tipologia e
complessità delle
prestazioni per specialità che vengono erogate ed in
particolare in relazione alla attivazione o meno
della
Day Surgery.
|
Il numero complessivo di sale operatorie deve essere
definito, per ogni singola struttura, in funzione della tipologia e
complessità delle prestazioni per specialità che vengono erogate ed in
particolare in relazione alla attivazione o meno della Day-Surgery.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
Il gruppo operatorio deve essere articolato in zone
progressivamente meno contaminate dallingresso del complesso operatorio fino
alle sale chirurgiche e devono essere garantite percorsi interni
differenziati per sporco” e “pulito e zone filtro d’ingresso e,
comunque, devono essere garantite almeno 2 sale operatorie fino a 50 posti
letto chirurgici.
La dotazione minima di ambienti per il gruppo
operatorio è la seguente:
- spazio filtro di entrata
degli operandi;
- zona filtro personale
addetto;
- zona preparazione
personale addetto;
- zona preparazione
utenti;
- zona risveglio utenti;
- zona relax operatori;
- servizi igienici del
personale;
- sala operatoria: deve
avere una superficie non inferiore a mq. 36 per le branche chirurgiche di
alta specialità; non inferiore a mq. 30 per interventi chirurgici di
media assistenza; non inferiore a mq 25 per piccoli interventi chirurgici
(è tollerato un massimo del 5% di scostamento sui mq specificati). Le
superfici delle pareti, del soffitto e del pavimento devono risultare
ignifughe, resistenti al lavaggio ed alla disinfezione, lisce e non scanalate,
con raccordo arrotondato tra pareti e pavimento. Questultimo deve
essereresistente agli agenti chimici e fisici, levigato e antisdrucciolo;
- le finestre devono
essere assenti (possibilità di vetrate non apribili nelle strutture
esistenti);
- le finestre
eventualmente presenti nel quartiere operatorio devono essere tutte
sigillate e prive di cassonetti per avvolgibili;
- devono essere assenti
i termosifoni;
- deposito presidi e
strumentario chirurgico, suddiviso organizzativamente in spazio/deposito
per:
1. armamentario
e materiale di medicazione;
2. attrezzature
e materiale pulito.
- deposito materiale
sporco;
- locale/spazio per il
lavaggio e sterilizzazione del materiale.
REQUISITI IMPIANTISTICI
La sala operatoria deve essere dotata di condizionamento
ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche igrotermiche:
-
temperatura interna invernale e estiva compresa
-
tra 20-24ºC;
-
umidità relativa estiva e invernale compresa tra 40-60%
ottenuta con vapore;
-
ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 15
v/h;
-
filtraggio aria 99.97%;
-
sovrappressione delle S.O. rispetto agli ambienti
circostanti e sovrappressione degli ambienti a maggiore sterilità rispetto a
quelli a minor grado di sterilità.
Devono essere assicurate le seguenti dotazioni
impiantistiche:
- impianto di gas medicali e impianto di aspirazione gas
anestetici direttamente collegato alle apparecchiature di anestesia,
ossigeno, aria compressa medicale a bassa pressione
per respiratori, aria compressa medicale ad alta pressione per apparecchi pneumatici
ove presenti, protossido di azoto;
-
acqua di raffreddamento per apparecchi
laser;
-
stazioni di riduzione della pressione per il reparto
operatorio; devono essere doppie per ogni gas medicale tecnico tali da
garantire un
-
adeguato livello di affidabilità;
-
impianto rilevazione incendi;
-
impianto allarmi di segnalazione esaurimento gas
medicali;
-
impianto di rilevamento ambientale gas e vapori di
anestesia provvisto di allarmi;
-
continuità elettrica
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
Il gruppo operatorio deve essere articolato in zone
progressivamente meno contaminate dallingresso del complesso
operatorio fino alle sale chirurgiche e devono essere garantite percorsi
interni differenziati per sporco” e “pulito e zone filtro
d’ingresso e, comunque, devono essere garantite almeno 2 sale operatorie fino
a 50 posti letto chirurgici.
La dotazione minima di ambienti per il gruppo operatorio
è la seguente:
- spazio filtro di entrata
degli operandi;
- zona filtro personale
addetto;
- zona preparazione
personale addetto;
- zona preparazione
utenti;
- zona risveglio utenti;
- zona relax operatori;
- servizi igienici del
personale;
- sala operatoria: deve
avere una superficie non inferiore a mq. 36 per le branche chirurgiche
di alta specialità; non inferiore a mq. 30 per interventi chirurgici di
media assistenza; non inferiore a mq 25 per piccoli interventi
chirurgici (è tollerato un massimo del 5% di scostamento sui mq
specificati).Le superfici delle pareti, del soffitto e del pavimento
devono risultare ignifughe, resistenti al lavaggio ed alla disinfezione,
lisce e non scanalate, con raccordo arrotondato tra pareti e pavimento.
Questultimo deve essere resistente agli agenti chimici e fisici,
levigato e antisdrucciolo;
- le finestre devono
essere assenti (possibilità di vetrate non apribili nelle strutture
esistenti);
- le finestre
eventualmente presenti nel quartiere operatorio devono essere tutte
sigillate e prive di cassonetti per avvolgibili;
- devono essere assenti i
termosifoni;
- deposito presidi e
strumentario chirurgico, suddiviso organizzativamente in spazio/deposito
per:
1. armamentario
e materiale di medicazione;
2. attrezzature
e materiale pulito.
- deposito materiale
sporco;
- locale/spazio per il
lavaggio e la sterilizzazione del materiale.
REQUISITI IMPIANTISTICI
La sala operatoria deve essere dotata di condizionamento
ambientale
che assicuri le seguenti caratteristiche igrotermiche:
-
temperatura interna invernale e estiva compresa tra
20-24ºC;
-
umidità relativa estiva e invernale compresa tra
40-60% ottenuta con vapore;
-
ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 15
v/h;
-
filtraggio aria 99.97%;
-
sovrappressione delle S.O. rispetto agli ambienti
circostanti e sovrappressione degli ambienti a maggiore sterilità rispetto a
quelli a minor grado di sterilità.
Devono essere assicurate le seguenti dotazioni
impiantistiche:
- impianto di gas medicali e impianto di aspirazione gas
anestetici direttamente collegato alle apparecchiature di anestesia, ossigeno,
aria compressa medicale a bassa pressione per
respiratori, aria compressa medicale ad alta pressione per apparecchi
pneumatici ove presenti, protossido di azoto;
-
acqua di raffreddamento per apparecchi laser;
-
stazioni di riduzione della pressione per il reparto
operatorio; devono essere doppie per ogni gas medicale tecnico tali da
garantire un adeguato livello di affidabilità;
-
impianto rilevazione incendi;
-
impianto allarmi di segnalazione esaurimento gas
medicali;
-
impianto di rilevamento ambientale gas e vapori di
anestesia
-
provvisto di allarmi;
-
continuità elettrica.
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REQUISITI MINIMI TECNOLOGICI
Per ogni sala operatoria:
-
tavolo operatorio;
-
apparecchio per anestesia con sistema di evacuazione
dei gas dotato anche di spirometro e di monitoraggio della concentrazione di
ossigeno erogato, respiratore automatico dotato anche di allarme
-
per deconnessione paziente;
-
monitor per la rilevazione dei parametri vitali;
-
elettrobisturi;
-
aspiratori distinti chirurgici e per broncoaspirazione;
-
lampada scialitica;
-
diafanoscopio a parete;
-
strumentazione adeguata per gli interventi di chirurgia
generale e delle specialità chirurgiche;
-
un autoclave a vapore per sala operatoria e/o per
gruppo operatorio per la sterilizzazione di strumentario, teleria, in
mancanza di servizio centralizzato e/o esterno di sterilizzazione.
Per ogni gruppo operatorio devono essere garantite le
seguenti dotazioni tecnologiche:
-
frigoriferi per la conservazione di farmaci e emoderivati;
-
amplificatori di brillanza;
-
defibrillatore.
Per la zona risveglio:
-
gruppo per ossigenoterapia;
-
cardiomonitor e defibrillatore;
-
aspiratore per broncoaspirazione.
La sala operatoria deve essere dotata delle specifiche
attrezzature necessarie alle chirurgie specialistiche.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Per ogni sala operatoria devono essere garantite le
seguenti dotazioni
tecnologiche:
-
n°1 tavolo operatorio;
-
apparecchio per anestesia con sistema di evacuazione
dei gas dotato anche di spirometro e di monitoraggio della concentrazione diossigeno
erogato, respiratore automatico dotato anche di allarme per deconnessione
paziente;
-
monitor per la rilevazione dei parametri
vitali: ECG a doppia traccia, NIBP, saturimetro, capnografo;
-
n° 1 pallone AMBU;
-
n° 1 orologio contaminati;
-
elettrobisturi;
-
aspiratori distinti chirurgici e per
broncoaspirazione;
-
lampada scialitica;
-
diafanoscopio a parete ad incasso;
-
cestelli per biancheria sterile;
-
carrello portaferri;
-
strumentazione adeguata per gli interventi di
chirurgia generale e delle specialità chirurgiche;
-
un autoclave a vapore per sala operatoria e/o per
gruppo operatorio per la sterilizzazione di strumentario, teleria, in
mancanza di servizio centralizzato e/o
esterno di sterilizzazione.
Per ogni gruppo operatorio devono essere garantite le
seguenti dotazioni tecnologiche:
-
frigoriferi per la conservazione di farmaci e
emoderivati;
-
amplificatori di brillanza;
-
n° 1 respiratore automatico ventilatore
polmonare di riserva;
-
defibrillatore.
Per la zona risveglio devono essere garantite le
seguenti dotazioni tecnologiche:
-
gruppo per ossigenoterapia
-
aspirazione selettiva dei gas anestetici;
-
cardiomonitor e defibrillatore;
-
aspiratore per broncoaspirazione.
La sala operatoria deve essere dotata delle specifiche
attrezzature
necessarie alle chirurgie specialistiche.
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REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazione deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica del personale
medico ed infermieristico deve essere rapportata alla
tipologia e al volume degli interventi chirurgici;
- lattivazione di una sala operatoria deve comunque
prevedere almeno un medico anestesista, due chirurghi e due infermieri professionali.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere rapportata alla tipologia e
al volume degli interventi chirurgici;
- lattivazione di una sala operatoria deve comunque prevedere
almeno un medico anestesista, due chirurghi e tre infermieri
professionali.
|
C.01.04 C.01.04 PUNTO NASCITA - BLOCCO PARTO
Il Punto nascita costituisce unità di assistenza per gravidanze
e neonati fisiologici.
Lattività viene svolta a livello ambulatoriale, area di
degenza, blocco parto.
Allinterno dello stesso presidio devono essere comunque
disponibili le seguenti prestazioni diagnostiche: radiologia, le comuni
analisi chimico-cliniche ed immunoematologiche.
Il blocco parto deve disporre di spazi per lo svolgimento
del parto, anche in regime di urgenza, per la prima assistenza ai neonati e
per l’attività chirurgica di tipo ostetrico. Deve essere garantita
lassistenza al neonato in attesa del trasporto protetto.
|
Il Punto nascita costituisce unità di assistenza per
gravidanze e neonati fisiologici.
Lattività viene svolta a livello ambulatoriale, area di
degenza, blocco parto.
Allinterno dello stesso presidio devono essere comunque
disponibili le seguenti prestazioni diagnostiche: radiologia, le comuni
analisi chimico-cliniche ed immunoematologiche.
Il blocco parto deve disporre di spazi per lo
svolgimento del parto, anche in regime di urgenza, per la prima assistenza ai
neonati e per l’attività chirurgica di tipo ostetrico. Deve essere garantita
lassistenza al neonato in attesa del trasporto protetto.
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REQUISITI STRUTTURALI
I requisiti vengono articolati rispetto alle due aree
principali di Spazi di Degenza e Blocco Parto.
Spazi di
Degenza.
Oltre agli spazi specifici già individuati per larea di
degenza indifferenziata, viene richiesta la seguente dotazione di ambienti:
-
area di assistenza neonatale in continuità con larea
di degenza di Ostetricia e Ginecologia, privilegiando il rooming-in;
-
numero di culle rapportato al volume di attività
svolta: devono essere garantite almeno 8 culle per neonati sani; tale
requisito per le strutture private viene dimensionato
-
secondo quanto stabilito dalla legge
regionale n°8 del 28 maggio 2004 all’art 21 comma 6;
- n. 1 culla per patologie neonatali lievi;
-
n. 1 incubatrice;
- n. 1 incubatrice da trasporto (ove necessario).
Blocco Parto.
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate .
La dotazione minima di ambienti per il blocco parto è la
seguente:
- zona
filtro per le partorienti;
- zona
filtro personale addetto;
- locale
travaglio, con massimo due posti letto, in cui sia garantita la
privacy della partoriente;
- sale
parto;
- isola
neonatale, localizzata all’interno della sala parto o comunicante con
questa;
- sala
operatoria, in assenza di blocco operatorio; deve garantire le stesse
prestazioni richieste per il gruppo operatorio. Il blocco parto
sprovvisto di Sala Operatoria deve essere ubicato nelle immediate
vicinanze di una sala operatoria; zona osservazione post-partum;
- deposito
presidi e strumentario chirurgico;
- servizi
igienici per le partorienti;
- locale
lavoro infermieri;
- deposito
materiale sporco;
- spazio
attesa per accompagnatore;
- locale
d’isolamento per malattie infettive presunte o in atto, sia per la donna
che per il neonato, o in assenza nell’area di degenza;
- sala
per effettuare tecniche di partoanalgesia dotata di respiratore e
monitor.
REQUISITI IMPIANTISTICI
I locali travaglio e parto devono essere dotati di condizionamento
ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche igrotermiche:
- temperatura
interna invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità
relativa estiva e invernale 30-60%
- ricambi
aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 6 v/h.
E inoltre prevista la seguente dotazione minima impiantistica:
- impianto
di gas medicali e impianto di aspirazione gas anestetici direttamente
collegato alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni
di riduzione della pressione per il reparto operatorio: devono essere
doppie per ogni gas medicale/tecnico tali da garantire un adeguato
livello di affidabilità;
- impianto
rilevazione incendi;
- impianto
allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- Continuità
elettrica
|
REQUISITI STRUTTURALI
I requisiti vengono articolati rispetto alle due aree
principali di Spazi di Degenza e Blocco Parto.
Spazi di
Degenza.
Oltre agli spazi specifici già individuati per larea di
degenza indifferenziata, viene richiesta la seguente dotazione di ambienti:
- area di assistenza neonatale in continuità con larea
di degenza di Ostetricia e Ginecologia, privilegiando il rooming-in;
- numero di culle rapportato al volume di attività
svolta: devono essere garantite almeno 8 culle per neonati sani; tale
requisito per le strutture private viene dimensionato secondo quanto
stabilito dalla legge regionale n°8 del 28 maggio 2004 all’art 21 comma 6;
-
n. 1 culla per patologie neonatali lievi;
-
n. 1 incubatrice;
- n. 1 incubatrice da trasporto (ove necessario).
Blocco Parto.
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per il blocco parto è la
seguente:
- zona
filtro per le partorienti;
- zona
filtro personale addetto;
- locale
travaglio, con massimo due posti letto, in cui sia garantita la privacy
della partoriente;
- sale
parto;
- isola
neonatale, localizzata all’interno della sala parto o comunicante con
questa;
- sala
operatoria, in assenza di blocco operatorio; deve garantire le stesse
prestazioni richieste per il gruppo operatorio. Il blocco parto
sprovvisto di Sala Operatoria deve essere ubicato nelle immediate
vicinanze di una sala operatoria;
- zona
osservazione post-partum;
- deposito
presidi e strumentario chirurgico;
- servizi
igienici per le partorienti;
- locale
lavoro infermieri;
- deposito
materiale sporco;
- spazio
attesa per accompagnatore;
- locale
d’isolamento per malattie infettive presunte o in atto, sia per la donna che per il neonato, o in
assenza nell’area di degenza;
- sala
per effettuare tecniche di partoanalgesia dotata di respiratore e
monitor.
REQUISITI IMPIANTISTICI
I locali travaglio e parto devono essere dotati di
condizionamento ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche
igrotermiche:
- temperatura
interna invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità
relativa estiva e invernale 30-60%
- ricambi
aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 6 v/h.
E inoltre prevista la seguente dotazione minima
impiantistica:
- impianto
di gas medicali e impianto di aspirazione gas anestetici direttamente
collegato alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni
di riduzione della pressione per il reparto operatorio: devono essere
doppie per ogni gas medicale/tecnico tali da garantire un adeguato
livello di affidabilità;
- impianto
rilevazione incendi;
- impianto
allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- Continuità
elettrica.
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REQUISITI TECNOLOGICI
Sala travaglio-parto:
-
testa letto con gas medicali;
- letto trasformabile per travaglio;
-
lampada scialitica mobile;
-
cardiotocografo.
Isola Neonatale:
- lettino di rianimazione con lampade radianti;
-
erogatore di O2;
- erogatore o compressore per aria;
-
aspiratore.
|
REQUISITI TECNOLOGICI:
Sala Travaglio-Parto:
-
testa letto con gas medicali;
-
letto trasformabile per travaglio;
-
lampada scialitica mobile;
-
cardiotocografo;
-
vacuum extractor;
-
forcipe;
-
possibilità permanente di accesso
allecografia anche di urgenza;
-
apparecchiature per anestesia:
-
2 laringoscopi con set di lame per adulti;
-
1 ventilatore per adulti;
-
2 pulsossimetricapnometri;
- 1 monitor defibrillatore dotato anche di
cavo paziente;
- 1 monitor pressione arteriosa incruenta
adulti;
-
2 pompe peristaltiche;
-
2 pompe a siringa;
-
serie di tubi tracheali adulti;
-
1 orologio contasecondi;
- armamentario farmacologico per le necessità
ostetriche e anestesiologico-internistiche.
Isola Neonatale:
- lettino
di rianimazione con lampade radianti;
- erogatore
di O2 , con umidificatore;
- erogatore
o compressore per aria;
- aspiratore;
- cannule
aspiramuco, sondini gastrici;
- clamps
per cordone ombelicale e forbici;
- mascherine
facciali (di diversa misura), meglio se trasparenti, a ridotto spazio
morto;
- n.1 a parete autoespandibile con valvola
limitatrice della pressione massima (30-35 cm H~O)
- n. 2. a parete flesso-espandibile, con
volume del pallone superiore a 500 ml (questo tipo consente ai neonati il
respiro spontaneo in CPAP con flusso continuo tra le insufflazionimanuali);
- laringoscopi
a lama retta (di varie misure);
- tubi
endotracheali, monouso, sterili, di diametro 2-2, 5-3, 5 mm;
- cannule
oro-faringee, tipo Mayo;
- orologio
contasecondi;
- pinze
di Magill;
- cateteri
per vasi ombelicali di 3, 5-5-8 Fr.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi: la dotazione organica del personale medico
ed infermieristico deve essere rapportata al volume dei parti e comunque,
sullarco delle 24 ore, larticolazione dei turni del personale medico e infermieristico
deve garantire la presenza di almeno un medico ostetrico e di una ostetrica.
Deve essere garantita comunque lassistenza al neonato
anche attraverso il trasporto protetto.
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REQUISITI ORGANlZZATIV1
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi:
- dotazione organica del personale la dotazione
organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata al
volume dei parti e comunque, 24 ore su 24, larticolazione dei turni del
personale medico e infermieristico deve garantire la presenza di almeno un medico
e di un ostetrica; deve essere inoltre garantita, nell’arco delle 24 ore
la presenza di un infermiere o infermiere pediatrico e la disponibilità di un
pediatra e di un anestesista che garantiscano un intervento immediato.
Deve essere garantita comunque lassistenza al neonato
anche attraverso il trasporto protetto.
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C.01.05 C.01.05 RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA
Le attività di rianimazione e terapia intensiva sono
dedicate al trattamento intensivo dei soggetti affetti da una o più
insufficienze d’organo acute, potenzialmente reversibili, tali da comportare pericoli
di vita ed insorgenze di complicanze maggiori.
La configurazione ambientale delle unità di rianimazione
e terapia intensiva può essere a degenza singola o a degenze multiple.
Per i requisiti strutturali, impiantistici e tecnologici
delle camere iperbariche si rinvia alle norme vigenti.
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Le attività di rianimazione e terapia intensiva sono
dedicate al trattamento intensivo dei soggetti affetti da una o più
insufficienze d’organo acute, potenzialmente reversibili, tali da comportare
pericoli di vita ed insorgenze di complicanze maggiori.
La configurazione ambientale delle unità di rianimazione
e terapia intensiva può essere a degenza singola o a degenze multiple.
Per i requisiti strutturali, impiantistici e tecnologici
delle camere iperbariche si rinvia alle norme vigenti.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per la rianimazione e
terapia intensiva è la seguente:
- zona
filtro per i degenti;
- zona
filtro personale addetto
- degenze
dotate di spazio tale da consentire agevoli manovre assistenziali sui
quattro lati;
- locale
per pazienti infetti dotato di zona filtro;
- locale
medici;
- locale
lavoro infermieri anche ai fini della preparazione delle terapie
infusionali e presidi;
- locale
per colloqui ed attesa destinato ai parenti dei ricoverati;
- servizi
igienici per il personale;
- deposito
presidi sanitari ed altro materiale pulito;
- deposito
materiale sporco.
REQUISITI IMPIANTISTICI
La terapia intensiva deve essere dotata di condizionamento
ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche igrotermiche:
- temperatura interna
invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità relativa estiva
e invernale 40-60%
- ricambi aria/ora (aria
esterna senza ricircolo) 6 v/h
E’ inoltre prevista la seguente dotazione minima
impiantistica:
- impianto
di gas medicali;
- impianto
rilevazione incendi;
- impianto
allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- deve
essere garantita la continuità elettrica.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per la rianimazione e
terapia intensiva è la seguente:
- zona
filtro per i degenti;
- zona
filtro personale addetto
- degenze
dotate di spazio tale da consentire agevoli manovre assistenziali sui
quattro lati;
- locale
per pazienti infetti dotato di zona filtro;
- locale
medici;
- locale
lavoro infermieri anche ai fini della preparazione delle terapie
infusionali e presidi;
- locale
per colloqui ed attesa destinato ai parenti dei ricoverati di
dimensioni idonee;
- servizi
igienici per il personale;
- deposito
presidi sanitari ed altro materiale pulito;
- deposito
materiale sporco;
- stanza
dotata di servizi igienici per medico di guardia;
- spogliatoio
di dimensioni idonee per il personale con locali differenziati per i due
sessi;
- deposito
per attrezzature di riserva /sterili di dimensioni adeguate;
- deposito
materiale lettereccio (guanciali, lenzuola, coperte, teli asciugamani e
da bagno, etc.).
REQUISITI IMPIANTISTICI
La terapia intensiva deve essere dotata di
condizionamento ambientale che assicuri le seguenti caratteristiche
igrotermiche:
- temperatura interna
invernale ed estiva compresa tra 20-24ºC
- umidità relativa estiva
e invernale 40-60%
- ricambi aria/ora (aria
esterna senza ricircolo) 6 v/h
E’ inoltre prevista la seguente dotazione minima
impiantistica:
- impianto
di gas medicali;
- impianto
rilevazione incendi;
- impianto
allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali;
- deve
essere garantita la continuità elettrica tramite gruppo elettrico di
continuità, stabilizzatore e gruppo elettrogeno.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantite le seguenti dotazioni
minime tecnologiche:
- letto
tecnico attrezzato per la rianimazione con materassino antidecubito;
- apparecchio
per anestesia con sistema di evacuazione dei gas dotato anche di
spirometro e di monitoraggio della concentrazione di ossigeno erogato,
respiratore automatico dotato anche di allarme per deconnessione
paziente;
- monitor
per la rilevazione dei parametri vitali;
- aspiratore
per broncoaspirazione;
- lampada
scialitica o fonte di illuminazione anche per piccoli interventi;
- diafanoscopio
a parete;
- frigoriferi
per la conservazione di farmaci e emoderivati;
- carrello
di emergenza/urgenza dotato di defibrillatore,
pace maker esterno e sincronizzatore;
- emogasanalizzatore
ed emossimetro;
- fibrobroncoscopio,
nelle unità di rianimazione.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantite le seguenti dotazioni
tecnologiche:
- letto
tecnico attrezzato per la rianimazione con materassino antidecubito;
- ventilatore
automatico da rianimazione dotato di diversificate modalità di
ventilazione sia per la ventilazione assistita che per il divezzamento,
fornito di sistemi di allarme standardizzati per la sicurezza
dell’utente;
- monitor
per la rilevazione dei parametri vitali (respiratorio, cardiologico,
pressorio sia incruento e/o cruento, PIC, tonometria);
- aspiratori
per broncoaspirazione;
- lampada
scialitica o fonte di illuminazione anche per piccoli interventi;
- diafanoscopio
a parete;
- frigoriferi
per la conservazione dei farmaci e emoderivati;
- maker
esterno e sincronizzatore;
- emogasanalizzatore
ed emossimetro;
- fibrobroncoscopio,
nelle unità di rianimazione;
- ecocardiografo;
- emodiafiltratore;
- infusore
rapido;
- pompe
da infusione
- raffreddatore/riscaldatore
paziente;
- elettroencefalografo
a 12 canali.
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REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi:
- la dotazione organica
del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata alla tipologia
dell’attività svolta e al volume complessivo degli interventi chirurgici
effettuati.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti
organizzativi:
- la
dotazione organica del personale medico ed infermieristico deve essere
rapportata alla tipologia ed al volume dell’attività svolta in
terapia intensiva, dei posti letto/ricoveri e del numero di
interventi chirurgici effettuati.
Devono esistere Regolamenti interni e Linee guida,
ivi compresi i Protocolli di accesso alla degenza stessa, per lo svolgimento
delle principali attività di routine e per la gestione delle urgenze
intraospedaliere e di pronto soccorso/DEA, concordati
con le strutture organizzative interessate.
|
C.01.06 C. 01.06 RADIOTERAPIA
L attività di radioterapia è svolta mediante limpiego
di fonti radioattive e di sorgenti di radiazioni ionizzanti ed è diretta al
trattamento
della malattia neoplastica e, in casi selezionati, al trattamento
di patologie non neoplastiche, a carattere malformativo e/o cronico
degenerativo.
|
L’attività di radioterapia è svolta mediante l’impiego
di fonti radioattive e di sorgenti di
radiazioni ionizzanti ed e diretta al trattamento della malattia neoplastica
e, in casi selezionati, al
trattamento di patologie non neoplastiche, a carattere
malformativo e/o cronico degenerativo. L’ambulatorio di radioterapia è
classificato esclusivamente come struttura di Classe 2.
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REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di radioterapia
è la seguente:
- aree
di attesa per gli utenti trattati;
- spazi
adeguati per accettazione, attività amministrativa ed archivio;
- una
sala di simulazione;
- un
bunker di terapia;
- un
locale per la conformazione dei campi di irradiazione, per la
contenzione e la protezione dell’utente in corso di terapia, per la
verifica dosimetrica;
- un
locale visita;
- un
locale per trattamenti farmacologici
brevi;
- un
locale per la conservazione e manipolazione delle sostanze radioattive;
- servizi
igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- uno
o più spogliatoi per gli utenti in relazione alle sale di terapia e alle
sale visite presenti e comunicanti con le stesse.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di ambienti per l’attività di
radioterapia è la seguente:
- aree
di attesa per gli utenti trattati;
- spazi
adeguati per accettazione, attività amministrativa ed archivio;
- una
sala di simulazione;
- un
bunker di terapia;
- un
locale per la conformazione dei campi di irradiazione, per la contenzione e la protezione
dell’utente in corso di terapia, per la verifica dosimetrica;
- un
locale visita;
- un
locale per trattamenti farmacologici
brevi;
- un
locale per la conservazione e manipolazione delle sostanze radioattive;
- servizi
igienici distinti per gli operatori e per gli utenti;
- uno
o più spogliatoi per gli utenti in relazione alle sale di terapia e alle
sale visite presenti e comunicanti con le stesse.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantiti i seguenti requisiti tecnologici
minimi.
- simulatore
per radioterapia ovvero la piena disponibilità di una diagnostica
radiologica (convenzionale o computerizzata) dedicata alla definizione
tecnica e pianificazione dei trattamenti;
- unità
di terapia a fasci collimati (telecobalto terapia, acceleratore
lineare);
- attrezzatura
per la valutazione della dose singola e dei relativi tempi di
trattamento;
- apparecchiature
per il controllo dosimetrico clinico.
|
REQUISITI TECNOLOGICI
Devono essere garantiti i seguenti requisiti
tecnologici:
- simulatore
per radioterapia ovvero la piena disponibilità di una diagnostica
radiologica (convenzionale o computerizzata) dedicata alla definizione
tecnica e pianificazione dei trattamenti;
- unità
di terapia a fasci collimati (telecobalto terapia, acceleratore
lineare);
- attrezzatura
per la valutazione della dose singola e dei relativi tempi di
trattamento;
- apparecchiature
per il controllo dosimetrico clinico;
- centratori
laser;
- accessori
per radioterapia stereotassica;
- attrezzatura
per la confezione di immobilizzatori (o sistemi di riposizionamento
digitali) e schermature personalizzate;
- sistema
di calcolo computerizzato tridimensionale;
- fantoccio
ad acqua.
Per la brachiterapia:
- apparecchio
di brachiterapia a caricamento remoto;
- sistema
di calcolo della dose computerizzato.
Per la irradiazione corporea totale:
- accessori
per irradiazione corporea totale.
Per la Radioterapia intraoperatoria:
- acceleratore
lineare da sala operatoria.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni unità di radioterapia deve assicurare i seguenti
requisiti minimi organizzativi:
- il
personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere adeguato alla
tipologia e al volume delle prestazioni erogate;
- attivazione
di un sistema di controllo di qualità;
- ad
ogni unità di radioterapia deve essere garantita, in caso di necessità,
la possibilità di accesso ad un settore di degenza ove sia possibile
lassistenza dei pazienti trattati;
- qualora
vi fosse disponibilità di una sola unità di terapia, si dovrà provvedere
alla formalizzazione di un protocollo di collaborazione con unaltra
unità operativa di radioterapia, in modo da garantire la continuità
terapeutica in caso di guasto alle apparecchiature.
|
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni unità di radioterapia deve assicurare i requisiti
minimi organizzativi riportati nel seguito.
Il personale sanitario laureato e/o tecnico deve essere
adeguato alla tipologia e al volume delle prestazioni erogate e, comunque,
devono essere garantiti almeno:
- un medico specialista
in radioterapia che deve essere presente per l’intero orario di apertura
della struttura;
- due tecnici di
radiologia che svolgono le operazioni di loro spettanza sotto la
costante supervisione del medico;
- deve essere garantita
la presenza di un’unità infermieristica per l’intero orario di
erogazione delle prestazioni;
- indipendentemente dal
numero dei pazienti trattabili lo specialista deve potersi avvalere di
un esperto di fisica medica; per un n. di pazienti trattati superiore a
300/anno lesperto in fisica medica deve essere dedicato a tempo pieno o
deve appartenere al servizio di Fisica sanitaria.
Deve essere garantita la attivazione di un sistema di
controllo di qualità.
Ad ogni unità di radioterapia deve essere garantita, in
caso di necessità, la possibilità di accesso ad un settore di degenza ove
sia possibile l’assistenza dei pazienti trattati.
Qualora vi fosse disponibilità di una sola unità di
terapia, si dovrà provvedere alla formalizzazione di un protocollo di
collaborazione con
un’altra unità operativa di radioterapia, in modo da
garantire la continuità terapeutica in caso di guasto alle
apparecchiature.
|
C.01.07 C. 01.07 DAY HOSPITAL
Il day-hospital deve disporre di spazi per il trattamento
diagnostico-terapeutico e per il soggiorno dei pazienti in regime di ricovero
a
tempo parziale (di tipo diurno).
|
Il day-hospital deve disporre di spazi per il
trattamento diagnostico-terapeutico e per il soggiorno dei pazienti in regime
di ricovero a tempo parziale (di tipo diurno). L’attività di
ospedalizzazione a ciclo diurno è condizionata dall’esistenza della relativa
struttura organizzativa che svolge attività in regime di ricovero ordinario.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia
e al volume delle attività erogate. La dotazione di ambienti per il
day-hospital è la seguente:
- spazio
da dedicare alle attività di segreteria, registrazione, archivio;
- spazio
attesa;
- locale
visita;
- ambienti
dedicati alla degenza;
- locale
lavoro infermieri;
- cucinetta;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- servizi
igienici distinti per utenti e per il personale.
Ad eccezione degli ambienti dedicati alla degenza in
regime di ricovero diurno, qualora la funzione di day-hospital si svolga
all’interno di un’area di degenza, i servizi di supporto sopraindicati possono
essere comuni.
REQUISITI IMPIANTISTICI:
La dotazione impiantistica prevista è la seguente:
- impianto
rilevazione incendi.
Dotazione di arredi per le camere di degenza:
- impianto
chiamata sanitari con segnalazione acustica e luminosa;
- utilities
per attività alberghiera.
Dotazione di arredi per il locale visita trattamento:
- attrezzature
idonee in base alle specifiche attività;
- lettino
tecnico.
|
REQUISITI STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono essere correlati alla
tipologia e al volume delle attività erogate. La dotazione di ambienti per il
day-hospital è la seguente:
- spazio
da dedicare alle attività di segreteria, registrazione, archivio;
- spazio
attesa;
- locale
visita;
- ambienti
dedicati alla degenza;
- locale
lavoro infermieri;
- cucinetta;
- deposito
pulito;
- deposito
sporco;
- servizi
igienici distinti per utenti e per il personale.
Ad eccezione degli ambienti dedicati alla degenza in
regime di ricovero diurno, qualora la funzione di day-hospital si svolga
all’interno di un’area di degenza, i servizi di supporto sopraindicati
possono essere comuni.
REQUISITI IMPIANTISTICI:
La dotazione impiantistica prevista è la seguente:
- impianto
rilevazione incendi.
Dotazione di arredi per le camere di degenza:
- impianto
chiamata sanitari con segnalazione acustica e luminosa;
- utilities
per attività alberghiera.
Dotazione di arredi per il locale visita trattamento:
- attrezzature
idonee in base alle specifiche attività;
- lettino
tecnico.
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REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi:
-
la dotazione organica del personale medico ed infermieristico
deve essere rapportata al volumedelle attività e delle patologie trattate;
-
nellarco delle ore di attività di day hospital deve essere
garantita la presenza di almeno un medico e un infermiere professionale anche
non dedicati.
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REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante prestazioni deve prevedere i
seguenti requisiti organizzativi:
-
la dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere rapportata al volume delle attività e delle
patologie trattate;
-
nell’arco delle ore di attività di day-hospital deve
essere garantita la presenza di almeno un medico e un infermiere, anche non
dedicati.
|
C.01.08 C.01.08 DAY-SURGERY
Con il termine chirurgia di
giorno (day-surgery) si intende la possibilità clinica, organizzativa ed
amministrativa di effettuare interventi chirurgici od anche procedure
diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive in regime di ricovero
limitato alle sole ore di giorno, in anestesia locale, loco-regionale,
generale.
Le attività di day-surgery
possono essere erogate nelle strutture che svolgono anche attività in regime di
ricovero ordinario.
Le attività di day-surgery
possono essere effettuate secondo tre possibili modelli e
cioè:
a) Unità autonoma di
day-surgery dotata di accettazione, degenza, sale operatorie, uffici
amministrativi, ed altri eventuali servizi indipendenti; tali unità sono dotate
di propri locali, mezzi e personale, e sono quindi autonome dal punto di vista
strutturale, amministrativo e gestionale;
b) Unità operativa di
degenza monospecialistica o multidisciplinare all’interno di un ospedale o di
una casa di cura, con attività a carattere chirurgico, esclusivamente dedicata
ai casi di chirurgia di giorno; i pazienti possono usufruire delle sale
operatorie centrali secondo orari o turni prestabiliti, oppure di sale
operatorie dedicate;.
c) posti letto dedicati
all’interno dell’Unità di degenza ordinaria di un ospedale o di una casa di
cura, con attività a carattere chirurgico; è un modello che garantisce tale
regime assistenziale anche in ospedali o case di cura con un volume minore di
attività; in questo modello organizzativo i pazienti usufruiscono delle sale
operatorie centrali secondo giornate o turni prestabiliti.
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Con il termine chirurgia di
giorno (day-surgery) si intende la possibilità clinica, organizzativa ed
amministrativa di effettuare interventi chirurgici od anche procedure
diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive in regime di ricovero
limitato alle sole ore del giorno, in anestesia locale, loco-regionale,
generale.
Le attività di day-surgery
possono essere erogate nelle strutture che svolgono attività in regime di
ricovero ordinario.
Le attività di day-surgery
possono essere effettuate secondo tre possibili modelli e
cioè:
a) Unità autonoma di
day-surgery dotata di accettazione, degenza, sale operatorie, uffici
amministrativi, ed altri eventuali servizi indipendenti; tali unità sono dotate
di propri locali, mezzi e personale, e sono quindi autonome dal punto di vista
strutturale, amministrativo e gestionale;
b) Unità operativa di
degenza monospecialistica o multidisciplinare all’interno di un ospedale o di
una casa di cura, con attività a carattere chirurgico, esclusivamente dedicata
ai casi di chirurgia di giorno; i pazienti possono usufruire delle sale
operatorie centrali secondo orari o turni prestabiliti, oppure di sale
operatorie dedicate;.
c) posti letto dedicati all’interno dell’Unità
di degenza ordinaria di un ospedale o di una casa di cura, con attività a
carattere chirurgico; è un modello che garantisce tale regime assistenziale
anche in ospedali o case di cura con un volume minore di attività; in questo
modello organizzativo i pazienti usufruiscono delle sale operatorie centrali
secondo giornate o turni prestabiliti.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Per quanto riguarda i
requisiti strutturali, questi devono essere subordinati alla scelta del modello
organizzativo con riferimento alle Linee Guida, di cui all’Accordo Stato-Regioni
del 1.8.2002.
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per il daysurgery è la seguente:
- spazio attesa;
- spazio registrazione
archivio;
- filtro sala operatoria;
- sala operatoria: deve possedere gli stessi
requisiti indicati per il gruppo operatorio;
- zona preparazione personale
addetto;
- zona preparazione paziente;
- zona risveglio;
- deposito materiali sterili e strumentario
chirurgico;
- locale visita;
- camera degenza, che deve possedere gli
stessi requisiti previsti al punto C.01.02;
- cucinetta;
- servizi igienici pazienti;
- servizi igienici personale;
- deposito pulito;
- deposito sporco.
Ad eccezione degli ambienti
dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la funzione di
day-surgery si svolga all’interno di un’area di degenza, i servizi di supporto
soprindicati possono essere comuni.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Le caratteristiche
igrometriche per la sala
operatoria coincidono con
quelle del gruppo operatorio.
Dotazione di arredi per le
camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con segnalazione
acustica luminosa;
- utilities per attività
alberghiera.
Dotazione di arredi per il
locale
visita/trattamento:
- attrezzature idonee in base
alle
specifiche
attività;
E’ inoltre prevista la
seguente dotazione
impiantistica:
- impianto gas medicali
- impianto chiamata sanitari;
- aspirazione gas medicali direttamente
collegata alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni di riduzione delle pressioni per il
reparto operatorio. Devono essere doppie per ogni gas medicale/tecnico e tali da
garantire un adeguato livello di affidabilità;
- impianto allarmi di segnalazione di
esaurimento dei gas medicali.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Per quanto riguarda i
requisiti strutturali, questi devono essere
subordinati alla scelta del
modello organizzativo con riferimento alle Linee Guida, di cui all’Accordo
Stato-Regioni del 1.8.2002.
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione minima di
ambienti per il day-surgery è la seguente:
- spazio attesa;
- spazio registrazione
archivio;
- filtro sala operatoria;
- sala operatoria: deve possedere gli stessi
requisiti indicati per il gruppo
operatorio;
- zona preparazione personale
addetto;
- zona preparazione paziente;
- zona risveglio;
- deposito materiali sterili e strumentario
chirurgico;
- locale visita;
- camera degenza, che deve possedere gli stessi
requisiti previsti al punto C.01.02;
- cucinetta;
- servizi igienici pazienti;
- servizi igienici personale;
- deposito pulito;
- deposito sporco.
Ad eccezione degli ambienti
dedicati alla degenza in regime di ricovero diurno, qualora la funzione di
day-surgery si svolga all’interno di un’area di degenza, i servizi di supporto
soprindicati possono essere comuni.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Le caratteristiche
igrometriche per la sala operatoria coincidono con quelle del gruppo
operatorio.
Dotazione di arredi per le
camere di degenza:
- impianto chiamata sanitari con segnalazione
acustica luminosa;
- utilities per attività
alberghiera.
Dotazione di arredi per il
locale visita/trattamento:
- attrezzature idonee in base alle specifiche
attività;
- lettino tecnico;
E’ inoltre prevista la
seguente dotazione impiantistica:
- impianto gas medicali
- impianto chiamata sanitari;
- aspirazione gas medicali direttamente
collegata alle apparecchiature di anestesia;
- stazioni di riduzione delle pressioni per il
reparto operatorio.
Devono essere doppie per
ogni gas medicale/tecnico e tali da
garantire un adeguato
livello di affidabilità;
- impianto allarmi di segnalazione di
esaurimento dei gas medicali.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La sala operatoria deve
possedere gli stessi requisiti tecnologici di cui al punto
C.01.03.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La sala operatoria deve possedere gli stessi
requisiti tecnologici di cui al punto C.01.03.
|
REQUISITI MINIMI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante
prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
la dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere rapportata al volume delle attività e delle
patologie trattate; nellarco delle ore di attività di day surgery deve essere
garantita la presenza di almeno un medico e un infermiere professionale anche
non dedicati.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni struttura erogante
prestazioni deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale medico ed
infermieristico deve essere rapportata al volume delle attività e delle
patologie trattate; in particolare, nell’arco delle ore di attività della
day-surgery deve essere garantita la presenza di almeno:
- un medico, un
infermiere ed un ausiliario/OTA ;
- r l’espletamento
dellattività anestesiologica, un medico
specializzato in anestesia e
rianimazione; il medico specialista in anestesia e rianimazione deve essere
presente per tutta la durata dell’intervento, anche se condotto in sedazione
endovenosa e fino al pieno recupero della coscienza dell’operato e della sua
permanenza in Sala Operatoria;
- nel caso di prestazioni di radiologia
interventistica deve essere garantita la presenza di un tecnico sanitario di
radiologia;
- deve essere garantita
la reperibilità medica per le 24 ore
giornaliere; le modalità
secondo le quali è organizzata la
reperibilità devono essere
definite per iscritto e rese note al paziente al momento della
dimissione.
- in caso di necessità, il medico reperibile
deve assicurare il ricovero del paziente nella struttura di ricovero di
riferimento;
- le procedure di selezione del paziente in base
alla valutazione clinica, alle condizioni logistiche e familiari secondo quanto
eventualmente riportato nelle specifiche linee guida;
- la definizione del percorso assistenziale
tramite l’elaborazione dei relativi protocolli di ammissione, cura e
dimissione;
- l’informazione ed il consenso
informato;
- la garanzia della continuità assistenziale,
prevedendo in particolare
le modalità di collegamento
con la struttura, i rapporti con i medici di medicina generale e pediatri di
libera scelta, la gestione delle complicanze e/o delle urgenze ed il
follow-up;
- durante lorario di funzionamento, i locali
adibiti alle attività di daysurgery non possono essere utilizzati per altre
attività; gli orari di funzionamento devono essere chiaramente individuati ed
esplicitati;
- gli interventi effettuati devono essere
riportati su apposito Registro, unitamente a:
- elementi identificativi
del paziente,
-
diagnosi,
- nominativi e qualifica
degli operatori,
- procedura
eseguita,
- ora di inizio e fine della
procedura stessa,
- eventuali tecniche
sedative del dolore utilizzate,
- tipo di
anestesia,
- complicanze
immediate.
Per ogni paziente dovrà
essere compilata una specifica cartella clinica all’interno della quale dovranno
essere conservate la scheda anestesiologica e la scheda di monitoraggio
postoperatorio del paziente.
Deve essere predisposta una
relazione di dimissione, destinata al medico curante, contenente tutti gli
elementi relativi all’intervento ed alla procedura eseguita, unitamente alle
prescrizioni terapeutiche eventualmente
proposte.
All’atto della dimissione
il paziente dovrà ricevere idonee istruzioni e l’eventuale recapito di un
anestesista e/o di un chirurgo nelle successive 24 ore, oltre ad una breve
relazione con la indicazione delle possibili complicanze e la
terapia. |
C.01.09 MEDICINA TRASFUSIONALE E FRIGOEMOTECA (•)
Ogni Presidio di ricovero
deve essere presente una frigoemoteca (F.E.) collegata con il servizio di
immunoematologia e trasfusione o con il centro trasfusionale territorialmente
competente (L.107/90, D.P.R. 7 aprile 1994, D.M.S. 1 settembre
1995).
Il Servizio di Medicina
trasfusionale è regolato, per quanto riguarda i requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi dal DPCM 1.9.2000, fatte salve eventuali ulteriori
modificazioni.
La frigoemoteca deve
risultare in possesso delle caratteristiche definite dal D.M.S. del 1 settembre
1995.
In particolare, deve
essere previsto un locale/spazio per frigoemoteca, con spazio per
registrazione/segreteria.
|
Ogni Presidio di ricovero
deve essere presente una frigoemoteca (F.E.) collegata con il servizio di
immunoematologia e trasfusione o con il centro trasfusionale territorialmente
competente (L. 107/90, D.P.R. 7 aprile 1994, D.M.S. 1 settembre
1995).
Il Servizio di Medicina
trasfusionale è regolato, per quanto riguarda i requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi dal DPCM 1.9.2000, fatte salve eventuali ulteriori
modificazioni.
La frigoemoteca deve
risultare in possesso delle caratteristiche definite dal D.M.S. del 1 settembre
1995.
In particolare, deve essere
previsto un locale/spazio per frigoemoteca, con spazio per
registrazione/segreteria.
Le strutture che svolgono
attività di Banca delle cellule del cordone ombelicale, Banca dell’osso e
Tipizzazione tissutale devono essere dotate di specifiche
attrezzature. |
(•) MEDICINA TRASFUSIONALE E FRIGOEMOTECA
C.01.10 ANATOMIA PATOLOGICA
L’anatomia patologica
consiste in attività diagnostica su organi o campioni di organi (tessuti,
cellule, liquidi biologici ecc.) in vivo o su cadavere.
|
L’anatomia patologica consiste in attività
diagnostica su organi o campioni di organi (tessuti, cellule, liquidi biologici
ecc.) in vivo o su cadavere.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate.
Devono essere assicurati i
seguenti requisiti strutturali:
- locali separati per le
attività operative, in particolare per accettazione
campioni;
riduzione pezzi e
preparazione campioni; inclusione, colorazione e montaggio preparato;
osservazione microscopica;
- locale per archivio
(istoteca, gitoteca,
blocchetti in paraffina,
conservazione
materiale
autoptico);
sala autoptica distinta
dai depositi e dalle aree di osservazione. Il tavolo settorio e il suo
posizionamento devono permettere un’agevole esecuzione delle tecniche autoptiche
e una corretta eliminazione dei liquami. Le porte di accesso devono prevedere
comando di apertura automatizzato.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate. Devono
essere assicurati i seguenti requisiti strutturali:
- locali separati per le
attività operative, in particolare per accettazione campioni; riduzione pezzi e
preparazione campioni; inclusione, colorazione e montaggio preparato;
osservazione microscopica;
- locale per archivio
(istoteca, gitoteca, blocchetti in paraffina,
conservazione materiale
autoptico);
- sala autoptica distinta
dai depositi e dalle aree di osservazione. Il tavolo settorio e il suo
posizionamento devono permettere un’agevole esecuzione delle tecniche autoptiche
e una corretta eliminazione dei liquami. Le porte di accesso devono prevedere
comando di apertura automatizzato.
Qualora la struttura di
ricovero non fosse dotata del servizio, deve garantire tale attività diagnostica
attraverso stipula convenzionale con altra Unità Operativa di Anatomia
Patologica.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed
accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate e, comunque, devono essere assicurati almeno i seguenti requisiti minimi
tecnologici:
- banchi da laboratori;.
- cappe aspiranti, di
numero e tipo adeguati alle esigenze operative;
- processatore automatico;
- coloratore automatico;
- dispensatore automatico di
paraffina;
- microtomo;
- criostato;
- centrifuga/citocentrifuga;
- stufa e essiccatore;
- bagno stendifettine;
- frigorifero/congelatore, per la conservazione
dei pezzi anatomici e campioni, dotato di registratori di temperatura, di
sistema di allarme e possibilmente collegato a gruppi di continuità o ad una
linea di alimentazione preferenziale: tali frigoriferi devono essere dotati di
un sistema di registrazione dei parametri operativi, che conservi traccia dei
malfunzionamenti avvenuti in assenza di personale;
- bilancia analitica e
tecnica;
- microscopi.
Per i requisiti
tecnologici relativi ai settori di istopatologia e citodiagnostica si rinvia al
DPCM 10.02.1984, per quanto compatibile.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
La dotazione di strumenti ed
accessori deve essere correlata alla tipologia ed al volume delle prestazioni
erogate, e comunque devono essere assicurati almeno i seguenti requisiti
tecnologici:
- banchi da laboratori;.
- cappe aspiranti, di numero e tipo adeguati
alle esigenze operative;
- processatore
automatico;
- coloratore automatico;
- dispensatore automatico di
paraffina;
- microtomo;
- criostato;
- centrifuga/citocentrifuga;
- stufa e essiccatore;
- bagno stendifettine;
- frigorifero/congelatore, per la conservazione
dei pezzi anatomici e campioni, dotato
di registratori di temperatura, di sistema di allarme e possibilmente collegato
a gruppi di continuità o ad una linea di alimentazione preferenziale: tali
frigoriferi devono essere dotati di un sistema di registrazione dei parametri
operativi, che conservi traccia dei malfunzionamenti avvenuti in assenza di
personale;
- bilancia analitica e
tecnica;
- microscopi.
Per i requisiti tecnologici relativi ai
settori di istopatologia e citodiagnostica si rinvia al DPCM 10.02.1984, per
quanto compatibile.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla tipologia delle
prestazioni erogate.
Deve esistere un regolamento
interno o linee guida per lo svolgimento delle principali attività di gestione
concordati con i servizi competenti; in
particolare:
- deve essere previsto il collegamento
funzionale in modo preferenziale con i blocchi operatori per le prestazioni
istopatologiche e con l’area mortuaria per lattività
autoptica;
- deve esistere un documento con l’elenco di
tutte le prestazioni effettuate;
- deve esistere il manuale delle procedure
diagnostiche che riporti per ogni esame:
- modalità di
richiesta;
- modalità di raccolta,
trasporto e conservazione del campione;
- descrizione delle fasi
preliminari,
caratteristiche e
descrizione del metodo,
- modalità di
trasmissione e consegna referto;
- deve esistere documentazione scritta
riguardante il controllo di qualità.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Il personale sanitario
laureato e/o tecnico deve essere adeguato al volume ed alla tipologia delle
prestazioni erogate.
Deve esistere un regolamento
interno o linee guida per lo svolgimento delle principali attività di gestione
concordati con i servizi competenti;
in
particolare:
- deve essere previsto il collegamento
funzionale in modo preferenziale con i blocchi operatori per le prestazioni
istopatologiche e con l’area mortuaria per lattività
autoptica;
- deve esistere un documento con l’elenco di
tutte le prestazioni effettuate;
- deve esistere il manuale delle procedure
diagnostiche che riporti per ogni esame:
- modalità di
richiesta;
- modalità di raccolta,
trasporto e conservazione del
campione;
- descrizione delle fasi
preliminari, caratteristiche e
descrizione del
metodo,
- modalità di trasmissione e
consegna referto;
- deve esistere documentazione scritta
riguardante il controllo di qualità interno ed esterno, come specificato in
A.01.06.06.
|
C.02 SERVIZI DI SUPPORTO
C.02.01 GESTIONE FARMACI E MATERIALE SANITARIO
Il Servizio di Gestione
Farmaci e Materiale
Sanitario costituisce il centro di raccolta,
gestione e distribuzione del materiale utilizzato dalle unità operative. A
secondo della dimensione e/o delle caratteristiche operative della struttura
sanitaria, nel rispetto dei parametri definiti dalla normativa vigente,
il Servizio può o meno costituire una vera e propria entità operativa dotata di
autonomia tecnico-gestionale.
|
Il Servizio di Gestione
Farmaci e Materiale Sanitario costituisce il centro di raccolta, gestione e
distribuzione del materiale utilizzato dalle unità
operative.
A secondo della dimensione e/o delle
caratteristiche operative della struttura sanitaria, nel rispetto dei parametri
definiti dalla normativa vigente, il Servizio può o meno costituire una vera e
propria entità operativa dotata di autonomia tecnico-gestionale.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il Servizio di Farmacia
nella struttura deve
disporre di spazi per il
deposito dei medicinali, dei presidi medico-chirurgici e sanitari, del materiale
di medicazione e degli specifici materiali di
competenza.
L’articolazione interna deve
consentire percorsi distinti del materiale in transito, con accessibilità
dall’esterno autonoma rispetto ai percorsi generali del
presidio.
La superficie complessiva
dei locali deve essere commisurata alle esigenze derivanti dalle specifiche
attività esercitate.
Devono essere inoltre
presenti i seguenti ambienti:
- spazio per la ricezione
del materiale e per la registrazione;
-deposito per farmaci e
presidi medicochirurgici;
- vano blindato o armadio
antiscasso per la
conservazione degli
stupefacenti;
- locale o spazio per
preparazioni chimiche e galeniche;
- studio del
farmacista.
Devono essere presenti le
seguenti dotazioni:
- arredi e attrezzature per
il deposito e conservazione dei medicinali, dei presidi medico chirurgici, del
materiale di medicazione e degli altri materiali di
competenza;
- cappa di aspirazione forzata nel
locale;
- pavimenti con superficie
lavabile e disinfettabile;
- pareti con rivestimento
impermeabile e lavabile fino all’altezza massima di mt. 2 relativamente ai
locali adibiti al laboratorio;
- frigoriferi atti alla
conservazione dei medicinali da custodire a temperatura determinata, dotati di
registratori di temperatura, di sistema di allarme e possibilmente collegati a
gruppi di continuità o ad una linea di alimentazione preferenziale; tali
frigoriferi devono essere dotati di un sistema di registrazione dei parametri
operativi, che conservi traccia dei malfunzionamenti avvenuti in assenza di
personale;
- armadi chiusi a chiave per
la custodia dei
veleni;
- attrezzature ed utensili
di laboratorio obbligatori e ogni altra dotazione di strumenti atti ad una
corretta preparazione galenica;
- deposito infiammabili
debitamente autorizzato nel rispetto della normativa
vigente;
- sostanze obbligatorie come
previsto dalla F.U.;
- spazi adeguati per il
movimento in uscita dei farmaci e altro materiale
sanitario.
Ferme restando le
disposizioni previste all’art. 5 L.R. 51/85, deve assicurare la funzione con la
presenza del farmacista, anche instaurando rapporti di natura convenzionale per
un numero di ore inferiore al rapporto di un’ora a settimana ogni cinque posti
letto.
Per quanto attiene
l’allestimento delle preparazioni galeniche si richiama l’osservanza delle
disposizioni previste dal D.M. 18.11.2003 Ministero della salute e della XI
Edizione della Farmacopea della Repubblica Italiana.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il Servizio di Farmacia
nella struttura deve disporre di spazi per il deposito dei medicinali, dei
presidi medico-chirurgici e sanitari, del materiale di medicazione e degli
specifici materiali di competenza.
L’articolazione interna deve
consentire percorsi distinti del materiale in transito, con accessibilità
dall’esterno autonoma rispetto ai percorsi generali del
presidio.
La superficie complessiva
dei locali deve essere commisurata alle esigenze derivanti dalle specifiche
attività esercitate.
Devono essere inoltre
presenti i seguenti ambienti:
- spazio per la ricezione
del materiale e per la registrazione;
- deposito per farmaci e
presidi medico-chirurgici;
- vano blindato o armadio
antiscasso per la conservazione degli stupefacenti;
- locale o spazio per
preparazioni galeniche;
- studio del farmacista.
Devono essere presenti le
seguenti dotazioni:
- arredi e attrezzature per
il deposito e conservazione dei medicinali, dei presidi medico chirurgici, del
materiale di medicazione e degli altri materiali di
competenza;
- cappa di aspirazione
forzata nel locale;
- pavimenti con superficie
lavabile e disinfettabile;
- pareti con rivestimento
impermeabile e lavabile fino all’altezza massima di mt. 2 relativamente ai
locali adibiti al laboratorio;
- frigoriferi atti alla
conservazione dei medicinali da custodire a
temperatura determinata,
dotati di registratori di temperatura, di sistema di allarme e possibilmente
collegati a gruppi di continuità o ad una linea di alimentazione preferenziale;
tali frigoriferi devono essere dotati di un sistema di registrazione dei
parametri operativi, che conservi traccia dei malfunzionamenti avvenuti in
assenza di personale;
- armadi/cassaforte per lo stoccaggio delle
sostanze per le quali è previsto un accesso controllato;
- attrezzature ed utensili
di laboratorio obbligatori e ogni altra dotazione di strumenti atti ad una
corretta preparazione galenica, di mescolanze infusionali, di farmaci
sterili, dei farmaci antiblastici;
- deposito infiammabili
debitamente autorizzato nel rispetto della normativa
vigente;
- sostanze obbligatorie come
previsto dalla F.U.;
- spazi adeguati per il
movimento in uscita dei farmaci e altro
materiale
sanitario.
Ferme restando le
disposizioni previste all’art.5 L.R. 51/85, deve assicurare la funzione con la
presenza del farmacista, anche instaurando rapporti di natura convenzionale per
un numero di ore inferiore al rapporto di un’ora a settimana ogni cinque posti
letto.
Per quanto attiene
l’allestimento delle preparazioni galeniche si
richiama l’osservanza delle disposizioni
previste dal D.M. 18.11.2003 Ministero della salute e della XI Edizione della
Farmacopea della Repubblica Italiana.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Caratteristiche
igrotermiche:
- Temperatura interna
invernale ed estiva 20-26 gradi °C
- umidità relativa 50% 5%
- N. ricambi aria esterna/ora 2 v/h classe di
purezza: filtrazione con filtri a media efficienza.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Caratteristiche
igrotermiche:
- Temperatura interna
invernale ed estiva 20-26 gradi °C
- umidità relativa 50% 5%
- N. ricambi aria
esterna/ora 2 v/h
- classe di purezza: filtrazione con filtri a
media efficienza.
|
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Dotazione organica del
personale in rapporto al numero di posti letto ed in relazione alla complessità
delle attività erogate dalle unità operative del
Presidio.
Devono essere definite
procedure per:
- le modalità di accesso
al servizio e di dispensazione di farmaci e dispositivi medici, garantendone la
disponibilità per le urgenze nelle 24 ore;
- le modalità di raccolta
delle segnalazioni di eventi avversi e delle procedure di
richiamo;
- le modalità di
collaborazione con le unità operative per una razionale politica del farmaco,
conforme ad obiettivi di appropriatezza, efficacia ed
economicità;
- l’informazione e
documentazione sul farmaco, da produrre in modo indipendente, per operatori ed
utenti;
- gestione critica dei dati di consumo e
predisposizione dei report per i singoli centri di spesa. |
C.02.02 SERVIZIO DI STERILIZZAZIONE
Il Servizio di
sterilizzazione deve prevedere spazi articolati in zone nettamente separate di
cui una destinata al ricevimento, lavaggio e confezionamento dei materiali, una
alla sterilizzazione e, infine, una al deposito e alla distribuzione dei
materiali sterilizzati.
Il percorso deve essere
progressivo dalla zona sporca a quella pulita.
In ogni struttura, comunque deve essere
garantita lattività di sterilizzazione in rapporto alle esigenze specifiche
delle attività svolte.
|
Il servizio di
sterilizzazione deve prevedere spazi articolati in zone nettamente separate di
cui una destinata al ricevimento, lavaggio e confezionamento dei materiali, una
alla sterilizzazione e, infine, una al deposito e alla distribuzione dei
materiali sterilizzati.
Il percorso deve essere
progressivo dalla zona sporca a quella pulita.
In ogni struttura, comunque
deve essere garantita l’attività di sterilizzazione in rapporto alle esigenze
specifiche delle attività svolte.
I presidi di ricovero in cui operano strutture
organizzative con funzioni chirurgiche, ostetriche e servizi di endoscopia
devono disporre di idoneo servizio di sterilizzazione centralizzato ovvero di
servizi abbinati alle sale operatorie ed endoscopiche. Negli altri presidi il
servizio di sterilizzazione deve essere adeguato alle esigenze connesse alle
specifiche attività svolte. Può essere affidata all’esterno la
sterilizzazione.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di ambienti per
il servizio di sterilizzazione è la seguente:
- locali per ricezione,
cernita, pulizia e preparazione;
- zona per la
sterilizzazione;
- filtro per il personale,
preliminare all’accesso al deposito dei materiali
sterili;
- locale per il deposito di
materiale sterile;
- locale deposito per
materiale sporco;
- servizi igienici del
personale.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio di
sterilizzazione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le
seguenti caratteristiche igrometriche:
- temperatura interna
invernale e estiva 20- 27º C
- umidità relativa estiva e
invernale 40
– 60
%
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E inoltre prevista la
seguente dotazione
impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza;
- impianto di aria compressa.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
I locali e gli spazi devono
essere correlati alla tipologia e al volume delle attività
erogate.
La dotazione di ambienti per
il servizio di sterilizzazione è la seguente:
- locali per ricezione,
cernita, pulizia e preparazione;
- zona per la
sterilizzazione;
- filtro per il personale,
preliminare all’accesso al deposito dei
materiali
sterili;
- locale per il deposito di
materiale sterile;
- locale deposito per
materiale sporco;
- servizi igienici del
personale.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio di
sterilizzazione deve essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le
seguenti caratteristiche igrometriche:
- temperatura interna
invernale e estiva 20- 27º C
- umidità relativa estiva e
invernale 40 – 60 %
- n. ricambi aria
esterna/ora 15 v/h
E inoltre prevista la
seguente dotazione impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza;
- impianto di aria compressa.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Dotazione minima tecnologica
del Servizio di Sterilizzazione:
- apparecchiatura di
sterilizzazione;
- apparecchiatura per il lavaggio del materiale
da sottoporre a sterilizzazione;
- bancone con lavello resistente agli acidi ed
alcalini;
- pavimenti antisdrucciolo nelle zone sporche
con adeguate pendenze in modo da garantire i necessari scarichi.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Dotazione minima tecnologica
del Servizio di Sterilizzazione:
- apparecchiatura di
sterilizzazione;
- apparecchiatura per il lavaggio del materiale
da sottoporre a sterilizzazione;
- bancone con lavello resistente agli acidi ed
alcalini;
- pavimenti antisdrucciolo nelle zone sporche
con adeguate pendenze in modo da garantire i necessari
scarichi;
- un’autoclave a vapore per la sterilizzazione
di strumentario, teleria, in mancanza di un servizio centralizzato e/o esterno
di sterilizzazione;
- un’autoclave al gas plasma per la
sterilizzazione di lunga durata di attrezzature e presidi non
termoresistenti;
- un’autoclave a freddo per la sterilizzazione
di breve durata di attrezzature e presidi non termoresistenti di utilizzo
immediato (fibroscopi, laringoscopi, endoscopi, presidi per anestesia in gomma e
silicone, etc.);
- una macchina per il lavaggio,
decontaminazione, detersione e asciugatura di tutto lo
strumentario;
- un bagno termostatico per il riscaldamento
delle soluzioni sterili.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
sterilizzazione deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale addetto
deve essere rapportata al volume delle attività e, comunque, si deve prevedere
all’interno dellequipe almeno un infermiere.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Ogni servizio di
sterilizzazione deve prevedere i seguenti requisiti
organizzativi:
- la dotazione organica del personale addetto
deve essere rapportata al volume delle attività e, comunque, si deve prevedere
all’interno dellequipe almeno un infermiere.
|
C.02.03
C.02.04 SERVIZIO CUCINA - DISPENSA
Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle autorità
sanitarie competente, anche per quanto riguarda la conduzione e il
trasporto.
|
Può essere affidato all’esterno a ditte
specializzate e/o gestito in forma associata da più strutture sanitarie di
ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle autorità sanitarie competente,
anche per quanto riguarda la conduzione e il trasporto.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Ove attivato all’interno del
presidio, dovranno essere presenti adeguati spazi
per:
- ricezione derrate
- dispensa
- celle frigorifere
- preparazione, cottura,
distribuzione
- preparazione diete speciali
- lavaggio
- deposito per stoviglie e
carrelli
- deposito per materiale per
pulizia
- deposito rifiuti
- spogliatoi con servizio igienico, dotato di
doccia, per personale addetto al servizio di cucina.
Gli spazi per la
preparazione, il lavaggio dei carrelli, stoviglie e portavivande devono disporre
di pareti a tutta altezza con superfici lisce, impermeabili, lavabili e
disinfettabili. In tali spazi i pavimenti devono essere antisdrucciolo, con
superficie liscia lavabile e disinfettabile.
I locali devono essere
adeguatamente illuminati e ventilati.
Nel caso di gestione
affidata all’esterno, nella struttura sanitaria deve comunque essere presente la
seguente dotazione strutturale:
- aree per l’arrivo e lo smistamento del
vitto.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Ove attivato all’interno del
presidio, dovranno essere presenti adeguati
spazi
per:
- ricezione derrate
- dispensa
- celle frigorifere
- preparazione, cottura,
distribuzione
- preparazione diete speciali
- lavaggio
- deposito per stoviglie e
carrelli
- deposito per materiale per
pulizia
- deposito rifiuti
- spogliatoi con servizio igienico, dotato di
doccia, per personale addetto al servizio di cucina.
Gli spazi per la
preparazione, il lavaggio dei carrelli, stoviglie e
portavivande devono disporre
di pareti a tutta altezza con superfici lisce, impermeabili, lavabili e
disinfettabili. In tali spazi i pavimenti devono essere antisdrucciolo, con
superficie liscia lavabile e disinfettabile.
I locali devono essere
adeguatamente illuminati e ventilati.
Nel caso di gestione
affidata all’esterno, nella struttura sanitaria deve comunque essere presente la
seguente dotazione strutturale:
- aree per l’arrivo e lo smistamento del
vitto.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la
preparazione delle diete speciali. Sia nel caso di servizio interno che di
affidamento all’esterno, l’elaborazione delle tabelle dietetiche, dei menù e
delle diete speciali deve essere garantita tramite la disponibilità di almeno un
operatore professionale dietista.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la
preparazione delle diete speciali.
Sia nel caso di servizio interno che di
affidamento all’esterno, l’elaborazione delle tabelle dietetiche, dei menù e
delle diete speciali deve essere garantita tramite la disponibilità di almeno un
operatore professionale dietista. |
C.02.05 SERVIZIO LAVANDERIA - GUARDAROBA
Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle autorità
sanitarie competenti, anche per quanto riguarda le condizioni di trasporto. Nel
caso di servizio interno al presidio dovranno comunque essere presenti adeguati
spazi per:
- raccolta, cernita e trasporto della biancheria
sporca;
- linee separate ed esclusive consistenti in
lavaggio, trattamento, asciugatura, stiratura, deposito biancheria
pulita;
- spazi di deposito separati per pulito e
sporco.
Nel caso di appalto
esterno la biancheria infetta o sospetta dovrà essere bonificata all’interno
della struttura o conferita in un contenitore monouso
idrosolubile.
|
Può essere affidato
all’esterno a ditte specializzate e/o gestito in forma associata da più
strutture sanitarie di ricovero, purché regolarmente autorizzate dalle autorità
sanitarie competenti, anche per quanto riguarda le condizioni di
trasporto.
Nel caso di servizio interno al presidio
dovranno comunque essere presenti adeguati spazi per:
- raccolta, cernita e
trasporto della biancheria sporca;
- linee separate ed esclusive consistenti in
lavaggio, trattamento, asciugatura, stiratura, deposito biancheria
pulita;
- spazi di deposito separati per pulito e
sporco.
Nel caso di appalto esterno
la biancheria infetta o sospetta dovrà essere bonificata all’interno della
struttura o conferita in un contenitore monouso idrosolubile. |
C.02.06 SERVIZIO MORTUARIO
Il Servizio mortuario deve
disporre di spazi per la sosta e la preparazione delle salme e di una camera
ardente.
In termini di accessibilità
devono essere consentite lentrata e luscita autonoma senza interferenze
rispetto al sistema generale dei percorsi interni della
struttura.
Deve essere previsto un accesso dallesterno
per i visitatori.
|
Il Servizio mortuario deve
disporre di spazi per la sosta e la preparazione delle salme e di una camera
ardente.
In termini di accessibilità
devono essere consentite l’entrata e luscita autonoma senza interferenze
rispetto al sistema generale dei percorsi interni della
struttura.
Deve essere garantito un accesso
dall’esterno per i visitatori.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il servizio deve essere
dotato di:
- locale osservazione/sosta
salme dotato di idoneo impianto di
refrigerazione;
- camera
ardente;
- locale preparazione
personale;
- servizi igienici per il
personale;
- servizi igienici per i
parenti;
- sala per onoranze funebri
al feretro che
garantisca la privacy dei
familiari; deve
essere garantito il
condizionamento dell’aria ambiente;
- deposito
materiale;
-locali per eventuali riscontri
anatomopatologici, ai sensi della legge 15 febbraio 1961, n.83, ove tali
riscontri non siano affidabili all’esterno, tramite apposita
convenzione.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio mortuario deve
essere dotato di
condizionamento ambientale
che assicuri le
seguenti caratteristiche
igrometriche:
- temperatura interna
invernale ed estiva non superiore a 18ºC per i locali con presenza di
salme;
- umidità relativa 60% 5%;
- numero minimo di ricambi
d’aria per ogni
ora: 15
v/h.
E’ prevista la seguente
dotazione minima
impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza.
Per l’impianto di
refrigerazione deve essere prevista la continuità elettrica.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Il servizio deve essere
dotato di:
- locale osservazione/sosta
salme dotato di idoneo impianto di
refrigerazione;
- camera
ardente;
- locale preparazione
personale;
- servizi igienici per il
personale;
- servizi igienici per i
parenti;
- sala per onoranze funebri
al feretro che garantisca la privacy dei familiari; deve essere garantito il
condizionamento dell’aria
ambiente;
- deposito
materiale.
- locali per eventuali riscontri
anatomo-patologici, ai sensi della legge 15 febbraio 1961, n.83, ove tali
riscontri non siano affidabili all’esterno, tramite apposita
convenzione.
REQUISITI
IMPIANTISTICI
Il Servizio mortuario deve
essere dotato di condizionamento ambientale che assicuri le seguenti
caratteristiche igrometriche:
- temperatura interna
invernale ed estiva non superiore a 18ºC per i locali con presenza di
salme;
- umidità relativa 60% 5%;
- numero minimo di ricambi
d’aria per ogni ora: 15 v/h.
E’ prevista la seguente
dotazione minima impiantistica:
- impianto illuminazione di
emergenza.
Per l’impianto di refrigerazione deve essere
prevista la continuità elettrica.
|
REQUISITI MINIMI PER
L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO
(DI CUI AL DPR 14.01.1997,
CON
INTEGRAZIONI IN
CORSIVO)
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REQUISITI GENERALI E
SPECIFICI PER
L’ACCREDITAMENTO DELLE
STRUTTURE
|
SEZIONE "D" REQUISITI SPECIFICI PER STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI A
CICLO
CONTINUATIVO E/O DIURNO
Trattasi di presidi che
erogano prestazioni
sanitarie specialistiche e
sanitario assistenziali, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative non
erogabili in ambito ambulatoriale o domiciliare per situazioni che non
richiedono ricovero ospedaliero.
Le prestazioni offerte sono
rivolte:
- alla riabilitazione funzionale dei soggetti
portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali;
- alla tutela della salute
mentale;
- alla riabilitazione e recupero dei
soggetti
tossicodipendenti.
In ciascun settore le prestazioni di ricovero
a ciclo continuativo e/o diurno, nonché le attività ambulatoriali, possono
essere svolte nel medesimo presidio in modo coordinato ed integrato.
|
Trattasi di presidi che
erogano prestazioni sanitarie specialistiche e sanitario assistenziali,
diagnostiche, terapeutiche e riabilitative non erogabili in ambito ambulatoriale
o domiciliare per situazioni che non richiedono ricovero
ospedaliero.
Le prestazioni sono
rivolte:
- alla riabilitazione
funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e
sensoriali;
- alla tutela della salute
mentale;
- alla riabilitazione e
recupero dei soggetti tossicodipendenti.
In ciascun settore le prestazioni di ricovero
a ciclo continuativo e/o diurno, nonché le attività ambulatoriali, possono
essere svolte nel medesimo presidio in modo coordinato ed integrato. |
D.01 PRESIDI DI RIABILITAZIONE FUNZIONALE DEI
SOGGETTI PORTATORI DI DISABILITA’
FISICHE. PSICHICHE SENSORIALI
Si definiscono presidi di
riabilitazione extraospedaliera le strutture che erogano prestazioni a ciclo
continuativo e/o diurno che provvedono al recupero funzionale e sociale dei
soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche sensoriali o miste
dipendenti da qualunque causa.
Le strutture di riabilitazione intervengono
nella fase immediatamente post-acuta (anche dopo la “dimissione” ospedaliera)
attraverso l’offerta di tutela sanitaria capace di garantire il recupero degli
esiti derivanti da episodi acuti o di funzioni lese o menomate, attraverso cicli
a degenza diurna o continuativa.
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Si definiscono presidi di
riabilitazione extraospedaliera le strutture che erogano prestazioni a ciclo
continuativo e/o diurno che provvedono al recupero funzionale e sociale dei
soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche sensoriali o miste
dipendenti da qualunque causa.
Le strutture di
riabilitazione intervengono nella fase immediatamente post-acuta (anche dopo la
dimissione ospedaliera) attraverso l’offerta di tutela sanitaria capace di
garantire il recupero degli esiti derivanti da episodi acuti o di funzioni lese
o menomate, attraverso cicli a degenza diurna o
continuativa.
I presidi di
riabilitazione extraospedaliera a ciclo diurno e/o continuativo possono svolgere
anche funzioni di tipo estensivo per il completamento del processo di recupero.
In armonia con la programmazione nazionale e regionale, i Presidi
extraospedalieri possono specializzarsi anche solo per una tipologia di
intensità di cura e/o una o più discipline e/o per una fascia di età (evolutiva,
adulta, senile) (Linee guida attività di riabilitazione 1998).
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Per i presidi a ciclo diurno
devono essere previsti:
- locali per accertamenti
psicodiagnostici;
- locali e palestra per le
terapie riabilitative.
In rapporto alla tipologia
dei trattamenti effettuati vengono individuati i
locali:
- per gli accertamenti
medici, sufficientemente ampio per consentire l’osservazione della deambulazione
ed attrezzato anche per le medicazioni;
- per terapia
individuale;
- per terapia
occupazionale;
- per
ergoterapia;
- per terapia del
linguaggio;
- per urologia (patologie
cerebrali e/o spinali), con annesso servizio igienico ed area separata per
spogliarsi, tale da garantire il rispetto della privacy
dell’utente;
- per la rieducazione
psicomotoria.
I locali di cui sopra devono
avere superficie minima di 16 mq. Nel caso in cui i locali vengano adibiti a
trattamento di più utenti contemporaneamente, deve essere considerato un mq
ulteriore per ciascun utente trattato.
Devono inoltre essere
presenti:
- locali per il
soggiorno/pranzo; il locale soggiorno dedicato alle esigenze del tempo libero
deve essere distinto dal locale pranzo;
-
cucinetta;
- locale attività
pedagogico-educativa, addestramento professionale, tempo
libero;
- locali spogliatoio/
guardaroba, distinti tra personale ed
utenza.
Qualora il presidio accolga
bambini da a 4 anni deve essere previsto
anche un locale dove i piccoli possano riposare per brevi
periodi.
In aggiunta ai precedenti,
per i presidi a ciclo continuativo devono altresì essere
presenti:
- camere di degenza con wc
(massimo 4 posti letto) con possibilità di accesso e rotazione completa delle
carrozzine, pertanto, in caso di camere ad 1 e 2 posti letto la superficie di
calpestio non deve essere inferiore a 9 mq escluso il bagno; le camere a 3 e 4
posti letto devono avere una superficie complessiva, rispettivamente, non
inferiore a 24 mq e 32 mq, escluso il bagno.
- spazi di soggiorno,
rapportati al numero dei ricoverati;
- dotazione dei servizi
igienici annessi alle camere e non, conformi alla normativa
sulle
barriere architettoniche.
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REQUISITI
STRUTTURALI
Per i presidi a ciclo diurno
devono essere previsti:
- locali per accertamenti
psicodiagnostici;
- locali e palestra per le
terapie riabilitative.
In rapporto alla tipologia
dei trattamenti effettuati vengono individuati i
locali:
- per gli accertamenti
medici, sufficientemente ampio per consentire l’osservazione della deambulazione
ed attrezzato anche per le medicazioni;
- per terapia
individuale;
- per terapia
occupazionale;
- per
ergoterapia;
- per terapia del
linguaggio;
- per urologia (patologie
cerebrali e/o spinali), con annesso servizio
igienico ed area separata
per spogliarsi, tale da garantire il rispetto
della privacy
dell’utente;
- per la rieducazione
psicomotoria.
I locali di cui sopra devono
avere superficie minima di 16 mq. Nel caso in cui i locali vengano adibiti a
trattamento di più utenti contemporaneamente, deve essere considerato un mq
ulteriore per ciascun utente trattato.
Devono inoltre essere
presenti:
- locali per il
soggiorno/pranzo; il locale soggiorno dedicato alle esigenze del tempo libero
deve essere distinto dal locale pranzo;
-
cucinetta;
- locale attività
pedagogico-educativa, addestramento professionale, tempo
libero;
- locali spogliatoio/
guardaroba, distinti tra personale ed utenza.
Qualora il presidio accolga bambini da 0 a 4
anni deve essere previsto anche un locale dove i piccoli possano riposare per
brevi periodi.
In aggiunta ai precedenti,
per i presidi a ciclo continuativo devono altresì essere
presenti:
- camere di degenza di
massimo 4 posti letto con wc con possibilità di accesso e rotazione completa
delle carrozzine, pertanto, in caso di camere ad 1 e 2 posti letto la superficie
di calpestio non deve essere inferiore a 9 mq escluso il bagno; le camere a 3 e
4 posti letto devono avere una superficie complessiva, rispettivamente, non
inferiore a 24 mq e 32 mq, escluso il bagno.
- spazi di soggiorno,
rapportati al numero dei ricoverati;
- dotazione dei servizi igienici annessi alle
camere e non, conformi alla normativa sulle barriere
architettoniche.
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REQUISITI
TECNOLOGICI
I locali di trattamento sono dotati di
attrezzature e presidi medico- chirurgici, diagnostico-terapeutici e
riabilitativi in relazione alla specificità della riabilitazione svolta e della
tipologia della struttura.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
I locali di trattamento sono
dotati di attrezzatura e presidi medicochirurgici, diagnostico-terapeutici e
riabilitativi in relazione alla specificità della riabilitazione svolta e della
tipologia della struttura.
In particolare vengono
individuate le attrezzature relative a specifici settori di
attività:
- Attività di
Psicoterapia:
- materiale
psico-diagnostico;
- materiale didattico e
di pedagogia speciale;
- setting di osservazione
con specchio unidirezionale.
- Attività di logoterapia:
- N indicator;
- S indicator;
-
spirometro;
-
metronomo;
- speech emplasis
indicator;
-
registratori;
- vari giochi sonori
luminosi di memoria, spazio-temporale per
la manipolazione, giochi
affettivi.
In caso che venga svolta
attività diagnostica:
-
impedenziometro;
-
audiometro.
Attrezzature per il
trattamento di patologie ortopediche e
neurologiche:
- scala di
deambulazione;
- gruppo parallele per
deambulazione;
- tavoli fisioterapici per
trattamenti individuali;
-
spalliere;
- panche
irrovesciabili;
- pesi varie
misure;
-
cyclette;
- specchi
quadrettati;
- palloni tipo
Bobath;
- tavolo
oscillante;
- asse di equilibrio
(specifiche per la riabilitazione);
- pedane
oscillanti;
-
materassini;
- bastoni in metallo con
appoggio regolabile;
-
cuscini;
-
sgabelli;
-
deambulatori;
-
canadesi;
-
tripodi;
- cunei.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Esistenza di equipe
pluridisciplinare composta da personale sanitario laureato, da personale
dellarea psicologica e pedagogica, tecnici della riabilitazione, educatori,
terapisti occupazionali, personale di assistenza sociale; il personale deve
essere adeguato alla tipologia ed al volume delle attività svolte all’interno
del presidio e, comunque, deve essere garantita la presenza delle seguenti
figure:
un medico specialista in fisiatria o
nelle
branche specialistiche
inerenti l’attività
riabilitativa svolta dalla
struttura, limitatamente alla branca di
appartenenza;
- operatori della
riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento della
specifica attività
-personale
infermieristico che garantisca la presenza secondo le necessità
assistenziali;
- personale addetto
all’assistenza.
Il modulo per la degenza
a ciclo continuativo o diurno è di 20 soggetti.
Nei Presidi eroganti
prestazioni intensive ed estensive, per 20 soggetti in assistenza a ciclo
continuativo viene richiesta, oltre al Direttore Medico, la presenza nei due
turni diurni di:
- 1 medico
specialista
- 1unità di personale
infermieristico
-2 unità di personale
addetto all’assistenza
- Tecnici della
riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque
in
numero adeguato alla
realizzazione dei
progetti
riabilitativi.
Devono essere garantite
anche durante l’orario notturno:
- La tutela medica
continuativa
- 1 unità infermieristica
ogni 2 moduli (40 posti letto)
- 2 unità di personale
addetto all’assistenza ogni 2 moduli (40 posti
letto).
Per 20 posti di degenza
diurna, oltre al Direttore Medico, viene richiesta la presenza durante l’orario
di erogazione delle prestazioni di:
- 1 medico
specialista;
- 1 unità di personale
infermieristico;
- 2 unità di personale
addetto all’assistenza;
Tecnici della riabilitazione
per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque
in
numero adeguato alla
realizzazione dei
progetti
riabilitativi.
Nei Presidi eroganti
prestazioni nella fascia di età evolutiva, per 20 soggetti in assistenza a ciclo
continuativo viene richiesta la presenza di:
- un medico specialista
per 4 ore
settimanali;
- psicologi, tecnici
laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in numero adeguato
alla realizzazione dei progetti riabilitativi;
- assistente sociale per
12 ore settimanali;
-la presenza di una unità
infermieristica h24 per prestazioni di alta
intensità;
- la presenza di una
unità infermieristica h24 ogni 2 moduli (40 posti letto) per prestazioni di
media intensità;
- 1 unità di personale
addetto all’assistenza h 24.
Per 20 posti di degenza
diurna viene richiesta la presenza di:
- un medico specialista
per 5 ore settimanali;
- psicologi, tecnici
laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in numero adeguato
alla realizzazione dei progetti riabilitativi;
- assistente sociale per
12 ore settimanali;
- la presenza di una
unità infermieristica per 12 ore settimanali
- 1 unità di personale
addetto all’assistenza per turno di apertura.
Per ogni singolo paziente
deve essere redatto un Progetto Riabilitativo
dallequipe
multiprofessionale,
comprendente uno o più programmi terapeutici con monitoraggio dellevoluzione e
delle modificazioni delle disabilità.
Devono essere garantiti una
adeguata informazione e laccesso del familiare
alla
struttura nonché specifico
addestramento prima del rientro del paziente al proprio ambiente di
vita.
Deve esistere un sistema di
raccolta e registrazione di rilievi funzionali presentati dagli
utenti.
I presidi a ciclo diurno funzionano 6/7 ore
giornaliere e per almeno 5 giorni alla settimana.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Deve essere garantita la
esistenza di una équipe pluridisciplinare composta da personale sanitario
laureato, da personale dell’area psicologica, tecnici della riabilitazione,
educatori, terapisti occupazionali, personale di assistenza sociale; il
personale deve essere adeguato alla tipologia ed al volume delle attività svolte
all’interno del presidio e, comunque, deve essere garantita la presenza delle
seguenti figure:
- un medico specialista in
fisiatria o nelle branche specialistiche
inerenti l’attività
riabilitativa svolta dalla struttura, limitatamente
alla branca di
appartenenza;
- operatori della
riabilitazione in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento della
specifica attività personale
infermieristico che garantisca la presenza secondo le necessità assistenziali;
- personale addetto
all’assistenza.
Il modulo per la degenza a
ciclo continuativo o diurno è di 20 soggetti.
Nei Presidi eroganti
prestazioni intensive ed estensive, per 20 soggetti in assistenza a ciclo
continuativo viene richiesta, oltre al Direttore Medico, la presenza nei due
turni diurni di:
- 1 medico
specialista
- 1unità di personale
infermieristico
- 2 unità di personale addetto
all’assistenza
Tecnici della riabilitazione
per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque in numero adeguato alla
realizzazione dei progetti
riabilitativi.
Devono essere garantite
anche durante l’orario notturno:
- La tutela medica
continuativa
- 1 unità infermieristica
ogni 2 moduli (40 posti letto)
- 2 unità di personale
addetto all’assistenza ogni 2 moduli (40 posti
letto).
Per 20 posti di degenza
diurna, oltre al Direttore Medico, viene richiesta la presenza durante l’orario
di erogazione delle prestazioni di:
- 1 medico
specialista;
- 1 unità di personale
infermieristico;
- 2 unità di personale
addetto all’assistenza;
- Tecnici della
riabilitazione per 40 ore giornaliere di prestazioni e comunque in numero
adeguato alla realizzazione dei progetti
riabilitativi.
Nei Presidi eroganti
prestazioni nella fascia di età evolutiva, per 20 soggetti in assistenza a ciclo
continuativo viene richiesta la presenza di:
- un medico specialista per
4 ore settimanali;
- psicologi, tecnici
laureati della riabilitazione, ed educatori professionali in numero adeguato
alla realizzazione dei progetti
riabilitativi;
- assistente sociale per 12
ore settimanali;
- la presenza di una unità
infermieristica h24 per prestazioni di alta
intensità;
- la presenza di una unità
infermieristica h24 ogni 2 moduli (40
posti letto) per prestazioni
di media intensità;
- 1 unità di personale
addetto all’assistenza h24.
Per 20 posti di degenza
diurna viene richiesta la presenza di:
- un medico specialista per
5 ore settimanali;
- psicologi, tecnici
laureati della riabilitazione, ed educatori
professionali in numero
adeguato alla realizzazione dei progetti
riabilitativi;
- assistente sociale per 12
ore settimanali;
- la presenza di una unità
infermieristica per 12 ore settimanali
- 1 unità di personale
addetto all’assistenza per turno di apertura.
Per ogni singolo paziente
deve essere redatto un Progetto Riabilitativo dall’équipe multiprofessionale,
comprendente uno o più programmi terapeutici con monitoraggio dell’evoluzione e
delle modificazioni delle disabilità.
Devono essere garantiti una
adeguata informazione e l’accesso del familiare alla struttura nonché specifico
addestramento prima del rientro del paziente al proprio ambiente di
vita.
Deve esistere un sistema di
raccolta e registrazione di rilievi funzionali presentati dagli
utenti.
I presidi a ciclo diurno funzionano
6/7giornaliere e per almeno 5 giorni alla settimana.
|
D.02 PRESIDI DI TUTELA DELLA SALUTE MENTALE: CENTRO DIURNO PSICHIATRICO E HOSPITAL
PSICHIATRICO
Svolgono le funzioni
terapeutico-riabilitative, come indicate rispettivamente per il Centro diurno e
per il DH psichiatrico dal DPR 10.11.1999.
Vengono di seguito riportati i requisiti
contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7 e successive modificazioni, a
cui, per quanto compatibile e di seguito non espressamente elencato, le
strutture, comunque, devono attenersi.
|
Svolgono le funzioni
terapeutico-riabilitative, come indicate rispettivamente per il Centro diurno e
per il DH psichiatrico dal DPR 10.11.1999.
Vengono di seguito riportati i requisiti
contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7 e successive modificazioni, a
cui, per quanto compatibile e di seguito non espressamente elencato, le
strutture, comunque, devono attenersi. |
D.02.01 CENTRO DIURNO
Il Centro Diurno, aperto per almeno 8 ore al
giorno per sei giorni settimanali, svolge funzioni terapeutico-riabilitative
tese a impedire e/o arrestare processi di isolamento relazionale e di
emarginazione e a prevenire e contenere il ricovero.
|
Il Centro Diurno, aperto per
almeno 8 ore al giorno per sei giorni settimanali, svolge funzioni
terapeutico-riabilitative tese a
impedire e/o arrestare processi di isolamento
relazionale e di emarginazione e a prevenire e contenere il
ricovero.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono essere
ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in edifici in regola con
le norme igienico-sanitarie relative alle civili abitazioni e con le
disposizioni in materia di
accessibilità ed
eliminazione delle architettoniche negli edifici
privati.
La dotazione minima di
ambienti della struttura è costituita da:
- locale per attività
individuali
- locali per attività
socio-riabilitative e attività collettive ( almeno 2
)
- spazio attività
motoria
- n. 2 servizi igienici
per i pazienti
- n. 1 servizio igienico
per il personale
- locale relax per i
pazienti
- locale
pranzo
- cucina piastrellata sino a
due metri di altezza a partire da terra,
attrezzata per la preparazione dei pasti.
Deve essere complessivamente garantita una
superficie minima di mq 250/300.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono essere
ubicate nell’abitato cittadino e
devono essere allocate in
edifici in regola con le norme igienico-sanitarie
relative alle civili
abitazioni e con le disposizioni in
materia di accessibilità ed
eliminazione delle barriere
architettoniche negli
edifici privati.
La dotazione minima di
ambienti della struttura è costituita da:
- locale per attività
individuali
- locali per attività
socio-riabilitative e attività collettive (almeno
2)
- spazio attività
motoria
- n. 2 servizi igienici per
i pazienti
- n. 1 servizio igienico per
il personale
- locale relax per i
pazienti
- locale
pranzo
- cucina piastrellata sino a
due metri di altezza a partire da
terra, attrezzata per la
preparazione dei pasti.
Deve essere complessivamente
garantita una superficie minima
di mq 250/300.
|
|
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REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Presenza di personale medico specialistico e
di psicologici programmata o per fasce orarie.
Presenza di educatori
professionali, personale infermieristico, istruttori in relazione alle attività
previste.
In particolare devono essere
previste le seguenti figure:
- n. 7 unità lavorative, di
cui:
n. 1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente sociale
esperto;
n. 4 collaboratori
professionali sanitari
(infermieri, educatori
professionali, personale della riabilitazione) o collaboratori professionali
assistenti sociali;
n. 2 operatori tecnici
addetti all’assistenza.
- N° ore settimanali di
attività psicoterapeutica:
minimo 12 ore (il requisito
relativo all’acquisizione della specifica formazione per l’esercizio
dell’attività psicoterapeutica, ai sensi della legge 56 /89 e dell’articolo 17,
comma 96, della legge n. 127/97, deve essere conseguito entro 5 anni
dall’approvazione del presente Atto).
Nel Centro Diurno, inoltre,
è assicurata la collaborazione di esperti (artigiani, maestri d’arte, ecc…) per
la conduzione di attività specifiche.
Il centro deve essere dotato
di personale dedicato al servizio trasporto e mensa qualora detti servizi non
siano affidati all’esterno.
Apertura 8 ore al giorno,
per 6 giorni la settimana.
Collegamento con le altre
strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
N° utenti accolti
giornalmente: 20.
Disponibilità di mezzi di
trasporto adeguati al numero e tipologia di
utenti.
Gli operatori e gli utenti,
ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle attività di cucina
non può essere prevista nel piano di riabilitazione, devono essere dotati del
libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14 della L. 283/62 e DPR
327/80.
Per ciascun utente, devono
risultare:
-un progetto
terapeutico individualizzato
(valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi, interventi, tempi
di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della prestazione), che
specifichi le modalità di rapporto con i familiari e le procedure scritte di
collaborazione con il CSM, responsabile dell’invio e della
dimissione.
Devono essere indicate le
modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli interventi in
condizioni di emergenza-urgenza.
Oltre alle attività
interne alla struttura, gli operatori promuoveranno incontri di sostegno alle
famiglie e di collegamento con il territorio.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Presenza di personale medico specialistico e
di psicologi programmata o per fasce orarie.
Presenza di educatori
professionali, personale infermieristico, istruttori in relazione alle attività
previste.
In particolare devono essere
previste le seguenti figure:
- n. 7 unità lavorative, di
cui:
n. 1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore
professionale assistente
sociale esperto;
n. 4 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori
professionali, personale
della riabilitazione) o collaboratori
professionali assistenti
sociali;
n. 2 operatori tecnici
addetti all’assistenza.
- N° ore settimanali di
attività psicoterapeutica: minimo 12 ore (il requisito relativo all’acquisizione
della specifica formazione per l’esercizio dell’attività psicoterapeutica, ai
sensi della legge 56 /89 e dell’articolo 17, comma 96, della legge n. 127/97,
deve essere conseguito entro 5 anni dall’approvazione del presente
Atto).
Nel Centro Diurno, inoltre,
è assicurata la collaborazione di esperti (artigiani, maestri d’arte, ecc…) per
la conduzione di attività specifiche.
Il centro deve essere dotato
di personale dedicato al servizio trasporto e mensa qualora detti servizi non
siano affidati all’esterno.
Apertura 8 ore al giorno,
per 6 giorni la settimana.
Collegamento con le altre
strutture per la tutela della salute mentale di cui al DPR
10.11.1999.
N° utenti accolti
giornalmente: 20.
Disponibilità di mezzi di
trasporto adeguati al numero e tipologia di utenti.
Gli operatori e gli utenti,
ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle attività di cucina
non può essere prevista nel piano di riabilitazione, devono essere dotati del
libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14 della L. 283/62 e DPR
327/80.
Per ciascun utente, devono
risultare:
- un progetto terapeutico individualizzato
(valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi, interventi, tempi
di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della prestazione), che
specifichi le modalità di rapporto con i familiari e le procedure scritte di
collaborazione con il CSM, responsabile dell’invio e della
dimissione.
Devono essere indicate le
modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli interventi in
condizioni di emergenza-urgenza.
Deve essere regolarmente
compilato un Registro di monitoraggio della
struttura.
Oltre alle attività interne alla struttura,
gli operatori promuoveranno incontri di sostegno alle famiglie e di collegamento
con il territorio, che devono essere riportate nel Registro. |
D.02.02 DAY HOSPITAL PSICHIATRICO
La tipologia del Day
Hospital deve essere adattata ed integrata in rapporto alle specifiche funzioni
ed alle caratteristiche operative e strutturali di cui al DPR
10.11.1999.
I locali e gli spazi
devono essere dimensionati e strutturati adeguatamente, in relazione alla
popolazione servita, alla tipologia di prestazioni da erogare ed agli operatori
presenti.
|
La tipologia del Day
Hospital deve essere adattata ed integrata in rapporto alle specifiche funzioni
ed alle caratteristiche operative e strutturali di cui al DPR
10.11.1999.
I locali e gli spazi devono essere
dimensionati e strutturati adeguatamente, in relazione alla popolazione servita
ed agli operatori presenti.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Di norma è ubicato in
presidi territoriali extraospedalieri (preferibilmente Centri di Salute Mentale
o Centri Diurni), garantendo:
- il riconoscimento formale
dei posti letto equivalenti,
- l’esecuzione delle
prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative
specifiche,
- il personale
necessario.
Collegamento funzionale con
una struttura di ricovero e con le altre strutture per la tutela della salute
mentale di cui al DPR 10.11.1999.
Presenza di personale medico
ed infermieristico.
Presenza di psicologi ed
educatori professionali programmata o per fasce
orarie.
Apertura 8 ore al giorno, per 6 giorni la
settimana.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Di norma è ubicato in
presidi territoriali extraospedalieri (preferibilmente Centri di Salute Mentale
o Centri Diurni), garantendo:
- il riconoscimento formale
dei posti letto equivalenti,
- l’esecuzione delle
prestazioni diagnostiche, terapeutiche e
riabilitative
specifiche,
- il personale
necessario.
Collegamento funzionale con
una struttura di ricovero e con le altre strutture per la tutela della salute
mentale di cui al DPR 10.11.1999.
Presenza di personale medico
ed infermieristico.
Presenza di psicologi ed
educatori professionali programmata o per fasce
orarie.
Apertura 8 ore al giorno, per 6 giorni la
settimana. |
D.03
Esplica le funzioni
terapeutico riabilitative e
socio-riabilitative per
utenti di esclusiva competenza psichiatrica, come indicato dal DPR 10.11.1999,
per il trattamento di situazioni di
acuzie o di emergenza per le quali non risulti utile il ricovero
ospedaliero, per fasi di assistenza protratta successive al ricovero
ospedaliero, per lattuazione di programmi terapeutico-riabilitativi di
medio-lungo periodo comprese le funzioni riabilitative ospedaliere con il
riconoscimento dei posti letto equivalenti.
Vengono di seguito riportati i requisiti
contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7 e successive modificazioni, a cui, comunque, le
strutture devono attenersi per il processo di autorizzazione, per quanto compatibile e di seguito non esplicitamente
riportato.
|
Esplica le funzioni
terapeutico riabilitative e socio-riabilitative per utenti di esclusiva
competenza psichiatrica, come indicato dal DPR 10.11.1999, per il trattamento di
situazioni di acuzie o di emergenza per le quali non risulti utile il ricovero
ospedaliero, per fasi di assistenza protratta successive al ricovero
ospedaliero, per l’attuazione di programmi terapeutico-riabilitativi di medio e
lungo periodo comprese le funzioni riabilitative ospedaliere con il
riconoscimento dei posti letto equivalenti.
Vengono di seguito riportati i requisiti
contenuti nel Regolamento regionale 27.11.2002 n.7 e successive modificazioni, a
cui, comunque, le strutture devono attenersi per quanto compatibile e di seguito
non esplicitamente riportato.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono
essere ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in edifici in
regola con le norme igienico-sanitarie relative alle civili abitazioni, con le
disposizioni in materia di accessibilità ed eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici privati.
E’ vietato l’accorpamento di
più strutture che ospitano, in forma residenziale, pazienti psichiatrici, nonché
l’accorpamento con servizi, a carattere residenziale, che erogano assistenza ad
anziani o disabili.
La Comunità riabilitativa
assistenziale psichiatrica ovvero struttura residenziale terapeutico
riabilitativa per acuti e subacuti, con
copertura assistenziale per 24 ore giornaliere, accoglie soggetti con
elevata difficoltà nell’ambito relazionale o autonomie di base compromesse, che
necessitano di interventi ad alta qualificazione
terapeutica.
Posti letto: n.
14.
Gli appartamenti devono
essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
Per quanto concerne la zona
notte, ogni camera non deve avere più di due posti letto; inoltre, n. 1 camera
da letto è utilizzata dal personale in servizio; la superficie minima delle
camere deve essere non inferiore a 16 mq per camere a due letti e 9 mq per
camere singole; nelle camere devono, comunque, essere garantiti per ciascun
utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un armadietto in cui sia possibile
conservare, in condizioni di sicurezza, gli oggetti personali, un tavolinetto
con la sedia.
La qualità degli arredi deve
essere dignitosa ed appropriata alle
necessità degli utenti.
Le camere devono avere
illuminazione ed areazione naturale, con adeguato
oscuramento.
La struttura deve essere
dotata di n. 4 servizi igienici per gli utenti, con dotazioni complete e
funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso, lavabo, bidet e vasca
da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che almeno un servizio sia dotato
di vasca), con erogazione di acqua calda sempre
garantita.
Inoltre, n.1 servizio
igienico deve essere riservato al personale in
servizio.
La zona giorno deve essere
provvista almeno di:
1) n.1 cucina piastrellata
sino a due metri di altezza a partire da terra, attrezzata per la preparazione
dei pasti;
2) n.1 locale
pranzo;
3) n.1 locale per attività
psico-riabilitative
4) n.1 locale per le
riunioni
5) n.1 salone attrezzato per
ascoltare musica, per leggere, guardare la TV,
ecc…
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 30/35 mq per ciascuno dei 14
utenti.
La temperatura interna invernale deve essere
di 20 ± 1 °C.
La Comunità alloggio,
ovvero
struttura
residenziale
socio-riabilitativa a più elevata
intensità assistenziale,
con copertura assistenziale per 12 ore giornaliere, accoglie utenti
relativamente autonomi sul piano della soddisfazione dei bisogni di vita
quotidiana e con abilità psicosociali sufficientemente
acquisite.
Posti letto: n.
8
Gli appartamenti devono
essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
La struttura deve avere i
seguenti requisiti:
- i servizi igienici per
gli utenti non devono essere inferiori a n.1 ogni 4 utenti, con dotazioni
complete e funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso, lavabo,
bidet e vasca da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che almeno un
servizio sia dotato di vasca), con erogazione di acqua calda sempre garantita;
inoltre, n.1 servizio igienico è riservato al
personale;
- per quanto concerne la
zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti
letto;
- la superficie minima
delle camere deve
essere non inferiore a 9
mq per camera singola e 16 mq per camere a due letti adeguatamente arredate;
nelle camere devono, comunque, essere garantiti per ciascun utente almeno i
seguenti arredi: un comodino, un armadietto in cui sia possibile conservare, in
condizioni di sicurezza, gli oggetti personali, un tavolinetto con la
sedia;
- le camere devono avere
illuminazione ed areazione naturale, con adeguato
oscuramento;
- la cucina deve essere
piastrellata sino due metri di altezza a partire da terra, attrezzata per la
preparazione dei pasti ed eventualmente
per la loro somministrazione;
- n.1 salone attrezzato per
ascoltare musica,per leggere, guardare la TV, ecc..ed eventualmente, qualora la
cucina non fosse sufficientemente spaziosa, da adibire a zona
pranzo.
- n.1 locale per le
riunioni.
La qualità degli arredi deve
essere dignitosa ed appropriata alle necessità degli
utenti.
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 25/30 mq. per
utente.
La temperatura interna
invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
Il Gruppo-appartamento,
ovvero struttura residenziale socio-riabilitativa a
minore intensità assistenziale, accoglie utenti in fase di acquisizione
dell’autonomia, in uscita dal circuito psichiatrico
riabilitativo.
Posti-letto per
gruppo-appartamento: n.3
Stessi requisiti delle
comunità alloggio rapportati al numero degli utenti.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Le strutture devono essere
ubicate nell’abitato cittadino e devono essere allocate in edifici in regola con
le norme igienico-sanitarie relative alle civili abitazioni, con le disposizioni
in materia di accessibilità ed eliminazione delle barriere architettoniche negli
edifici privati.
E’ vietato l’accorpamento di
più strutture che ospitano, in forma residenziale, pazienti psichiatrici, nonché
l’accorpamento con servizi, a carattere residenziale, che erogano assistenza ad
anziani o disabili.
La Comunità riabilitativa
assistenziale psichiatrica ovvero struttura residenziale terapeutico
riabilitativa per acuti e subacuti, con copertura assistenziale per 24 ore
giornaliere, accoglie soggetti con elevata difficoltà nell’ambito relazionale o
autonomie di base compromesse, che necessitano di interventi ad alta
qualificazione terapeutica.
Posti letto: n.
14.
Gli appartamenti devono
essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
Per quanto concerne la zona
notte, ogni camera non deve avere più di due posti letto; inoltre, n. 1 camera
da letto è utilizzata dal personale in servizio; la superficie minima delle
camere deve essere non inferiore a 16 mq per camere a due letti e 9 mq per
camere singole; nelle camere devono, comunque, essere garantiti per ciascun
utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un armadietto in cui sia
possibile
conservare, in condizioni di
sicurezza, gli oggetti personali, un
tavolinetto con la
sedia.
La qualità degli arredi deve
essere dignitosa ed appropriata alle necessità degli
utenti.
Le camere devono avere
illuminazione ed areazione naturale,
con adeguato
oscuramento.
La struttura deve essere
dotata di n. 4 servizi igienici per gli utenti, con dotazioni complete e
funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso, lavabo, bidet e vasca
da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che almeno un servizio sia dotato
di vasca), con erogazione di acqua calda sempre
garantita.
Inoltre, n.1 servizio
igienico deve essere riservato al personale in
servizio.
La zona giorno deve essere
provvista almeno di:
1) n.1 cucina piastrellata
sino a due metri di altezza a partire da terra, attrezzata per la preparazione
dei pasti;
2) n.1 locale
pranzo;
3) n.1 locale per attività
psico-riabilitative
4) n.1 locale per le
riunioni
5) n.1 salone attrezzato per
ascoltare musica, per leggere, guardare la TV, ecc…
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 30/35 mq per ciascuno dei 14
utenti.
La temperatura interna
invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
La Comunità alloggio, ovvero
struttura residenziale socio-riabilitativa a più elevata intensità
assistenziale, con copertura assistenziale per 12 ore giornaliere, accoglie
utenti relativamente autonomi sul piano della soddisfazione dei bisogni di vita
quotidiana e con abilità psicosociali sufficientemente
acquisite.
Posti letto: n.
8
Gli appartamenti devono
essere localizzati in modo da garantire una facile
accessibilità.
La struttura deve avere i
seguenti requisiti:
- i servizi igienici per gli
utenti non devono essere inferiori a n.1 ogni 4 utenti, con dotazioni complete e
funzionanti (tutti i servizi devono essere dotati di vaso, lavabo, bidet e vasca
da bagno o piatto doccia, garantendo comunque che almeno un servizio sia dotato
di vasca), con erogazione di acqua calda sempre garantita; inoltre, n.1 servizio
igienico è riservato al personale;
- per quanto concerne la
zona notte, ogni camera non deve avere più di due posti
letto;
- la superficie minima delle camere deve
essere non inferiore a 9 mq per camera singola e 16 mq per camere a due letti
adeguatamente arredate; nelle camere devono, comunque, essere garantiti per
ciascun utente almeno i seguenti arredi: un comodino, un armadietto in cui sia
possibile conservare, in condizioni di sicurezza, gli oggetti personali, un
tavolinetto con la sedia;
- le camere devono avere
illuminazione naturale ed areazione, con adeguato
oscuramento;
- la cucina deve essere
piastrellata sino a due metri di altezza a
partire da terra, attrezzata
per la preparazione dei pasti ed eventualmente per la loro
somministrazione;
- n.1 salone attrezzato per
ascoltare musica, per leggere, guardare la TV, ecc.. ed eventualmente, qualora
la cucina non
fosse sufficientemente
spaziosa, da adibire a zona pranzo.
- n.1 locale per le
riunioni.
La qualità degli arredi deve
essere dignitosa ed appropriata alle
necessità degli utenti;
Deve essere garantita,
complessivamente, una superficie minima di 25/30 mq. per
utente.
La temperatura interna
invernale deve essere di 20 ± 1 °C.
Il Gruppo-appartamento,
ovvero struttura residenziale socioriabilitativa a minore intensità
assistenziale, accoglie utenti già in fase di acquisizione dell’autonomia, in
uscita dal circuito psichiatrico riabilitativo.
Posti-letto per
gruppo-appartamento: n.3
Stessi requisiti comunità
alloggio rapportati al numero degli
utenti.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Collegamento con le altre strutture per la
tutela della salute mentale di cui al DPR 10.11.1999.
Per ciascun utente, devono
essere formalmente documentati:
- la stesura di un progetto terapeutico
individualizzato (valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi,
interventi, tempi di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della
prestazione);
- l’individuazione dell’operatore di
riferimento;
- le modalità di rapporto con i familiari e con
il curante che ha effettuato l’invio alla struttura;
- i rapporti attivati con i servizi, le
infrastrutture e le realtà sociali del territorio.
Devono essere indicate le
modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli interventi in
condizioni di emergenza-urgenza. Deve essere disponibile una scorta di farmaci e
materiale sanitario per le evenienze patologiche più frequenti ed, in
particolare, di psicofarmaci per il trattamento delle emergenze
psichiatriche.
Gli operatori e gli utenti,
ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle attività di cucina
non può essere prevista nel piano di riabilitazione, devono essere dotati del
libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14 della L. 283/62 e DPR
327/80.
Disponibilità di mezzi di
trasporto adeguati al numero e tipologia di
utenti.
Deve essere disponibile un
apparecchio
telefonico per gli utenti,
per le telefonate personali a proprio carico.
Presenza di medici
specialisti ed altre figure
professionali di cui al DPR
10.11.1999, programmata o per fasce orarie .
Le strutture residenziali
terapeutico-riabilitative per acuti e subacuti, con presenza di personale di
assistenza nelle 24 ore, devono disporre almeno del seguente
organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente sociale
esperto;
- n.9 collaboratori
professionali sanitari
(infermieri, educatori
professionali, personale della riabilitazione) o collaboratori professionali
assistenti sociali;
- n.5 operatori tecnici
addetti all’assistenza.
I turni di servizio devono
essere articolati in modo da garantire la presenza del personale di assistenza
nell’arco delle 24 ore.
- N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 12 ore;
- N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 12 ore.
Le strutture residenziali
socio-riabilitative a
più elevata intensità
assistenziale, con presenza di personale di assistenza nelle
12
ore diurne, devono disporre almeno
del
seguente
organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente sociale
esperto;
- n.2 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori professionali, personale della
riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti
sociali;
- n.2 operatori tecnici
addetti all’assistenza;
- N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 6 ore;
- N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 6 ore.
I turni di servizio devono
essere articolati in modo da garantire la presenza del personale di assistenza
per 12 ore giornaliere.
Le strutture residenziali
socio-riabilitative a
minore intensità
assistenziale, con presenza di personale di assistenza per fasce orarie,
devono disporre almeno del seguente
organico:
- n. 2 unità lavorative, di
cui:
n. 1 collaboratore
professionale sanitario (infermiere, educatore professionale, personale della
riabilitazione) o collaboratore professionale assistente
sociale;
n. 1 operatore tecnico
addetto all’assistenza.
- N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 1 ora;
- N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 1 ora.
Questo personale è
previsto per moduli di n. 2 gruppi appartamento.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
Collegamento con le altre strutture per la
tutela della salute mentale di cui al DPR 10.11.1999.
Per ciascun utente, devono
essere formalmente documentati:
- la stesura di un progetto terapeutico
individualizzato (valutazione globale della patologia e dei bisogni, obiettivi,
interventi, tempi di verifica e di adeguamento, prevedibile durata della
prestazione);
- l’individuazione dell’operatore di
riferimento;
- le modalità di rapporto con i familiari e con
il curante che ha effettuato l’invio alla struttura;
- i rapporti attivati con i servizi, le
infrastrutture e le realtà sociali del territorio.
Devono essere indicate le
modalità con cui vengono garantite la continuità terapeutica e gli interventi in
condizioni di emergenza-urgenza. Deve essere disponibile una scorta di farmaci e
materiale sanitario per le evenienze patologiche più frequenti ed, in
particolare, di psicofarmaci per il trattamento delle emergenze
psichiatriche.
Deve essere regolarmente
compilato un Registro di monitoraggio della
struttura.
Gli operatori e gli utenti,
ad eccezione di quelli per i quali il coinvolgimento nelle attività di cucina
non può essere prevista nel piano di riabilitazione, devono essere dotati del
libretto di idoneità sanitaria di cui all’art. 14 della L. 283/62 e DPR
327/80.
Deve essere definito e
consultabile il menù settimanale.
Disponibilità di mezzi di
trasporto adeguati al numero e tipologia di utenti. Almeno un mezzo deve
essere idoneo al trasporto contemporaneo di 7
utenti.
Deve essere disponibile una
linea telefonica per gli utenti, per le telefonate personali a proprio carico,
ed una linea dedicata al servizio.
Presenza di medici
specialisti ed altre figure professionali di cui al DPR 10.11.1999, programmata
o per fasce orarie.
Le strutture residenziali
terapeutico-riabilitative per acuti e subacuti, con presenza di personale di
assistenza nelle 24 ore, devono disporre almeno del seguente
organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente sociale
esperto;
- n.9 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori professionali, personale della
riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti
sociali;
- n.5 operatori tecnici
addetti all’assistenza.
I turni di servizio devono
essere articolati in modo da garantire la presenza del personale di assistenza
nell’arco delle 24 ore.
- N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 12 ore;
- N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 12 ore.
Le strutture residenziali
socio-riabilitative a più elevata
intensità assistenziale, con presenza di personale di assistenza nelle 12
ore diurne, devono disporre almeno del seguente
organico:
- n.1 collaboratore
professionale sanitario esperto o collaboratore professionale assistente sociale
esperto;
n.2 collaboratori
professionali sanitari (infermieri, educatori professionali, personale della
riabilitazione) o collaboratori professionali assistenti
sociali;
n.2 operatori tecnici
addetti all’assistenza;
N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 6 ore;
N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 6 ore.
I turni di servizio devono essere articolati
in modo da garantire la presenza del personale di assistenza per 12 ore
giornaliere.
Le strutture residenziali
socio-riabilitative a minore intensità assistenziale, con presenza di personale
di assistenza per fasce
orarie, devono disporre
almeno del seguente organico:
- n. 2 unità lavorative, di
cui:
n. 1 collaboratore professionale sanitario (
infermiere, educatore professionale, personale della riabilitazione) o
collaboratore professionale assistente sociale;
n. 1 operatore tecnico addetto
all’assistenza.
- N° ore settimanali di
attività medico psichiatrica: minimo 1 ora;
- N° ore settimanali di
attività psicologica: minimo 1 ora.
Questo personale è previsto per moduli di n. 2
gruppi appartamento. |
D.04 (6)
I requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi dei presidi riabilitativi e
educativo-assistenziali per tossicodipendenti sono definiti dall’Atto d’intesa
Stato-Regioni del 9 febbraio 1993, in riferimento al modello di cui al Piano
sanitario nazionale approvato con DPR 1º marzo 1994, recepito dalla L.R.
9.9.1996 n. 22, così come integrato e modificato dall’Atto d’intesa Stato-
Regioni del 5.8.1999, per le parti compatibili con la legge regionale 6.9.1999
n.27 e successive modificazioni.
|
I requisiti strutturali, tecnologici e
organizzativi dei presidi riabilitativi e educativo-assistenziali per
tossicodipendenti sono definiti dall’Atto d’intesa Stato-Regioni del 9 febbraio
1993, in riferimento al modello di cui al Piano sanitario nazionale approvato
con DPR 1º marzo 1994, recepito dalla L.R. 9.9.1996 n. 22, così come integrato e
modificato dall’Atto d’intesa Stato- Regioni del 5.8.1999, per le parti
compatibili con la legge regionale 6.9.1999 n.27 e successive
modificazioni. |
(6) Punto abrogato dal r.r.
n. 10/2017, art. 21, c. 13 .
D.05 RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZALI (R.S.A.)
Le RSA sono presidi che offrono a soggetti non
autosufficienti, anziani e non, con esiti di patologie fisiche, psichiche,
sensoriali o miste, non curabili a domicilio, un livello medio di assistenza
medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di
assistenza tutelare ed alberghiera, modulate in base al modello assistenziale
adottato dalle Regioni e Province autonome.
Le R.S.A. sono destinate a
soggetti non autosufficienti, non curabili a domicilio, portatori di patologie
geriatriche, neurologiche e neuropsichiatriche
stabilizzate.
Sono da prevedere:
ospitalità permanenti, di sollievo alla famiglia non superiori ai 30 giorni, di
completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati in altri presidi del
SSN.
Il modello assistenziale
adottato dalla Regione Puglia è stato modulato con DGR n. 210 del 19.3.2002
“Regolamento di organizzazione e funzionamento delle RSA”, in cui sono stati
recepiti i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi, di cui al DPR
14.1.1997, di seguito elencati, integrati dalla Delibera di Giunta Regionale
14/07/1998, n. 2974. A tale Regolamento si rinvia per quanto compatibile e non
esplicitamente riportato nel presente documento.
|
Le RSA sono presidi che offrono a soggetti non
autosufficienti, anziani e non, con esiti di patologie fisiche, psichiche,
sensoriali o miste, non curabili a domicilio, un livello medio di assistenza
medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di
assistenza tutelare ed alberghiera.
Le R.S.A. sono destinate a
soggetti non autosufficienti, non curabili a
domicilio, portatori di
patologie geriatriche, neurologiche e
neuropsichiatriche
stabilizzate.
Sono da prevedere:
ospitalità permanenti, di sollievo alla famiglia non superiori ai 30 giorni, di
completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati in altri presidi del
SSN.
Il modello assistenziale adottato dalla
Regione Puglia è stato modulato con DGR n. 210 del 19.3.2002 “Regolamento di
organizzazione e funzionamento delle RSA”, in cui sono stati recepiti i
requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi, di cui al DPR 14.1.1997, di
seguito elencati, integrati dalla Delibera di Giunta Regionale 14/07/1998, n.
2974. A tale Regolamento si rinvia per quanto compatibile e non esplicitamente
riportato nel presente documento.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Capacità recettiva non
inferiore a 20 e non superiore, in via eccezionale, a 120 posti articolata in
nuclei da 10/20 soggetti.
Area destinata alla
residenzialità:
- camere da 1, 2, 3, 4,
letti; allinterno di ogni camera deve essere garantita la privacy di ogni
singolo ospite e laccesso ed il movimento di
carrozzine;
- servizi igienici
attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale controllo personale
con servizi igienici annessi;
- cucina
attrezzata;
- spazi
soggiorno/gioco-TV/spazio collettivo;
- armadi per biancheria
pulita;
- locale deposito biancheria
sporca;
- locale per vuotatoio e
lavapadelle;
- locale deposito per
attrezzature, carrozzine e materiale di consumo,
ecc.;
Area destinata alla
valutazione e alle terapie:
- locali e attrezzature per
prestazioni ambulatoriali e per valutazioni
specifiche;
- area destinata
allerogazione delle attività specifiche di
riabilitazione;
- locali e palestra con
attrezzature per le specifiche attività riabilitative
previste.
Area di socializzazione:
- angolo
bar;
- sale e soggiorni
polivalenti;
- locale per servizi
allospite;
- servizi
igienici.
Aree generali di
supporto:
- ingresso con portineria,
posta e telefono;
- uffici
amministrativi;
- cucina, dispensa e locali
accessori (se non appaltate allesterno);
- lavanderia e stireria (se
non appaltate
allesterno);
-
magazzini;
- camera
ardente;
- depositi pulito e sporco.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Capacità recettiva non
inferiore a 20 e non superiore, in via eccezionale, a 120 posti articolata in
nuclei da 10/20 soggetti.
Area destinata alla
residenzialità:
- camere da 1, 2, 3, 4,
letti; allinterno di ogni camera deve essere garantita la privacy di ogni
singolo ospite e laccesso ed il movimento di
carrozzine;
- servizi igienici
attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale controllo personale
con servizi igienici annessi;
- cucina
attrezzata;
- spazi
soggiorno/gioco-TV/spazio collettivo;
- armadi per biancheria
pulita;
- locale deposito biancheria
sporca;
- locale per vuotatoio e
lavapadelle;
- locale deposito per attrezzature, carrozzine
e materiale di consumo, ecc.;
Area destinata alla
valutazione e alle terapie:
- locali e attrezzature per
prestazioni ambulatoriali e per valutazioni
specifiche;
- area destinata
allerogazione delle attività specifiche di
riabilitazione;
- locali e palestra con
attrezzature per le specifiche attività riabilitative
previste.
Area di
socializzazione:
- angolo
bar;
- sale e soggiorni
polivalenti;
- locale per servizi
allospite;
- servizi
igienici.
Aree generali di
supporto:
- ingresso con portineria,
posta e telefono;
- uffici
amministrativi;
- cucina, dispensa e locali
accessori (se non appaltate
allesterno);
- lavanderia e stireria (se
non appaltate allesterno);
-
magazzini;
- camera
ardente;
- depositi pulito e sporco.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti letti
speciali con schienali regolabili.
Attrezzature particolarmente
adattate ad ospiti non deambulanti e non autosufficienti (letti, materassi e
cuscini antidecubito, etc.).
Carrello per la gestione
dellemergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unità di
ventilazione manuale.
Carrello per la gestione
terapia.
Carrello per la gestione
delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti letti
speciali con schienali regolabili.
Attrezzature particolarmente
adattate ad ospiti non deambulanti e non autosufficienti (letti, materassi e
cuscini antidecubito, etc.).
Carrello per la gestione
dellemergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unità di
ventilazione manuale.
Carrello per la gestione
terapia.
Carrello per la gestione delle medicazioni con
eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
La RSA deve utilizzare un
modello organizzativo che, anche attraverso lintegrazione con i servizi
territoriali delle Unità sanitarie locali,
garantisca:
- valutazione
multidimensionale attraverso appositi strumenti validati dei problemi/bisogni
sanitari, cognitivi, psicologici e sociali dellospite al momento
dellammissione e periodicamente;
- stesura di un piano di
assistenza individualizzato
corrispondente ai problemi/bisogni identificati;
- lavoro degli operatori
deputati allassistenza secondo le modalità e le logiche delléquipe
interdisciplinare;
- raccolta dei dati delle
singole valutazioni
multidimensionali tale da
permettere il controllo continuo delle attività della
RSA;
- coinvolgimento della
famiglia dellospite;
- personale medico, infermieristico, di
assistenza alla persona, di riabilitazione e di assistenza sociale in relazione
alle dimensioni e alla tipologia delle prestazioni erogate.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
La RSA deve utilizzare un
modello organizzativo che, anche attraverso lintegrazione con i servizi
territoriali delle Unità sanitarie locali,
garantisca:
- valutazione
multidimensionale attraverso appositi strumenti valicati dei problemi/bisogni
sanitari, cognitivi, psicologici e sociali dellospite al momento
dellammissione e periodicamente;
- stesura di un piano di
assistenza individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni
identificati;
- lavoro degli operatori
deputati allassistenza secondo le modalità e le logiche delléquipe
interdisciplinare;
- raccolta dei dati delle
singole valutazioni multidimensionali tale da
permettere il controllo continuo delle attività della
RSA;
- coinvolgimento della
famiglia dellospite;
Deve essere garantita almeno
la seguente dotazione di personale:
(a) Coordinatore sanitario:
un medico specialista, preferibilmente nelle discipline di geriatria o medicina
fisica e riabilitazione, che assicuri la presenza giornaliera per almeno quattro
ore, con responsabilità dellassistenza sanitaria e delle condizioni
psicofisiche degli ospiti;
(b) personale medico: per
ogni modulo devono essere garantite non meno di quattro ore settimanali di
assistenza specialistica;
(c) infermieri
professionali: una unità ogni trenta posti residenza con presenza continuativa
nell’arco delle 24 h;
(d) terapisti della
riabilitazione in numero variabile, in relazione al livello assistenziale della
RSA o del nucleo;
(e) operatori di assistenza:
una unità ogni 20 posti residenza con presenza continuativa nell’arco delle 24 h
per moduli a media intensità assistenziale; una unità ogni 30 posti residenza
con presenza continuativa nell’arco delle 24 h per moduli a bassa intensità
assistenziale;
(f) figure professionali a
convenzione con riferimento a particolari esigenze
assistenziali.
Nelle RSA devono essere
assicurate, altresì, prestazioni da parte di psicologi ed assistenti sociali per
un numero di ore settimanali correlato alle esigenze degli ospiti e al livello
assistenziale della RSA.
Le RSA devono essere dotate
di personale amministrativo nonché di personale da adibire ai servizi generali
in rapporto al numero degli ospiti e al sistema organizzativo della
struttura.
Sono inoltre previste le
prestazioni di assistenza farmaceutica erogata da un farmacista per almeno 1 ora
settimanale ogni 20 posti letto. |
D.06 OSPEDALE DI COMUNITA’
Le unità di degenza
territoriale (Ospedale di Comunità) nel P.S.R. sono inserite tra le attività
territoriali. Le D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002 hanno istituito unità di
degenza territoriale per percorsi di diagnosi e cura con un minimo di protocolli
e setting operativi.
Di seguito sono
individuati i requisiti .
|
Le unità di degenza
territoriale (Ospedale di Comunità) nel P.S.R. sono inserite tra le attività
territoriali. Le D.G.R. n.1087/2002 e n.1429/2002 hanno istituito unità di
degenza territoriale per percorsi di diagnosi e cura con un minimo di protocolli
e setting operativi.
Di seguito sono individuati i requisiti
.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Area destinata
ai pazienti:
- camere da 1,
2, 3, 4, letti; allinterno di ogni camera deve essere garantita la privacy di
ogni singolo ospite e laccesso ed il movimento di
carrozzine;
- servizi
igienici attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale
controllo personale con servizi igienici
annessi;
- spazi
soggiorno/TV/spazio collettivo;
- armadi per
biancheria pulita;
- locale
deposito biancheria sporca;
- locale per
vuotatoio e lavapadelle;
- locale
deposito per attrezzature, carrozzine e materiale di consumo,
ecc.;
Aree generali
di supporto (se non previste nella struttura):
- ingresso con portineria e
telefono;
- cucina, dispensa e locali accessori (se non
appaltate allesterno);
- lavanderia e stireria (se non appaltate
allesterno);
- magazzini;
- camera ardente.
REQUISITI MINIMI
IMPIANTISTICI
Impianto di riscaldamento o
di climatizzazione.
Impianto di illuminazione
d’emergenza.
Impianto di chiamata con
segnalazione acustica e luminosa.
Impianto gas medicali: prese
per il vuoto, per l’ossigeno e l’aria.
Impianto telefonico
mobile.
|
REQUISITI
STRUTTURALI
Area destinata al
ricovero:
- camere da 1, 2, 3, 4,
letti; allinterno di ogni camera deve essere garantita la privacy di ogni
singolo ospite e laccesso ed il movimento di
carrozzine;
- servizi igienici
attrezzati per la non autosufficienza;
-
ambulatorio-medicheria;
- locale controllo personale
con servizi igienici annessi;
- spazi soggiorno/TV/spazio
collettivo;
- armadi per biancheria
pulita;
- locale deposito biancheria
sporca;
- locale per vuotatoio e
lavapadelle;
- locale deposito per
attrezzature, carrozzine e materiale di consumo,
ecc.;
Aree generali di supporto
(se non previste nella struttura):
- ingresso con portineria e
telefono
- uffici
amministrativi;
- cucina, dispensa e locali
accessori (se non appaltate allesterno);
- lavanderia e stireria (se
non appaltate allesterno);
-
magazzini;
- camera ardente.
REQUISITI MINIMI
IMPIANTISTICI
- Impianto di riscaldamento
o di climatizzazione
- Impianto di illuminazione
d’emergenza
- Impianto di chiamata con
segnalazione acustica e luminosa
- Impianto gas medicali:
prese per il vuoto, per l’ossigeno e l’aria
- Impianto telefonico mobile
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti letti
speciali con schienali regolabili.
Ausili e presidi includenti
materassi e cuscini antidecubito, carrozzelle,
ecc.
Carrello per la gestione
dellemergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unità di
ventilazione manuale.
Carrello per la gestione
terapia.
Carrello per la gestione
delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI
TECNOLOGICI
Arredi comprendenti letti
speciali con schienali regolabili.
Ausili e presidi includenti
materassi e cuscini antidecubito, carrozzelle, ecc.
Carrello per la gestione
dellemergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore e unità di
ventilazione manuale.
Carrello per la gestione
terapia.
Carrello per la gestione delle medicazioni con
eventuale strumentario chirurgico.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
I medici di medicina
generale devono utilizzare un modello organizzativo che, anche attraverso
lintegrazione con i servizi territoriali delle Unità sanitarie locali,
garantisca:
- adozione di una specifica
cartella per la registrazione delle attività mediche ed
infermieristiche;
- stesura di un piano di
assistenza individualizzato corrispondente ai problemi/bisogni
identificati;
- lavoro degli operatori
deputati allassistenza secondo le modalità e le logiche delléquipe
interdisciplinare;
- raccolta dei dati tale da
permettere il controllo e la verifica delle attività correlate ai protocolli di
assistenza definiti, nonché alla promozione della qualità
dell’assistenza;
- coinvolgimento della
famiglia.
Il personale infermieristico
ed ausiliario/OTA
deve essere rapportato al
volume di attività.
|
REQUISITI
ORGANIZZATIVI
I medici di medicina
generale devono utilizzare un modello
organizzativo che, anche
attraverso lintegrazione con i servizi
territoriali delle Unità
sanitarie locali, garantisca:
- adozione di una specifica
cartella per la registrazione delle attività
mediche ed infermieristiche;
- stesura di un piano di
assistenza individualizzato corrispondente ai
problemi/bisogni identificati;
- lavoro degli operatori
deputati allassistenza secondo le modalità e
le logiche dellequipe interdisciplinare;
- raccolta dei dati tale da
permettere il controllo e la verifica delle attività correlate ai protocolli di
assistenza definiti, nonché alla
promozione della qualità dell’assistenza;
- coinvolgimento della
famiglia.
Il personale infermieristico ed ausiliario/OTA
deve essere rapportato al volume di attività. |
D.07 RESIDENZE SANITARIE PER CURE
PALLIATIVE (HOSPICE)
Si definiscono Centri
residenziali di cure
palliative (Hospice) le
strutture, facenti parte della rete di assistenza ai pazienti terminali, per
l’assistenza in ricovero temporaneo di pazienti affetti da malattie progressive
ed in fase avanzata
a rapida evoluzione ed a
prognosi infausta, per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla
stabilizzazione della patologia non è possibile o appropriata, e,
prioritariamente, per i pazienti affetti da patologia neoplastica terminale che
necessitano di assistenza palliativa e di
supporto.
I requisiti degli Hospice
sono indicati nell’Allegato 1 del DPCM 20.01.2000.
|
Si definiscono Centri
residenziali di cure palliative (Hospice) le
strutture, facenti parte
della rete di assistenza ai pazienti terminali, per l’assistenza in ricovero
temporaneo di pazienti affetti da malattie progressive ed in fase avanzata a
rapida evoluzione ed a prognosi infausta, per i quali ogni terapia finalizzata
alla guarigione o alla stabilizzazione della patologia non è possibile o
appropriata, e, prioritariamente, per i pazienti affetti da patologia
neoplastica terminale che necessitano di assistenza palliativa e di
supporto.
I requisiti degli Hospice sono indicati
nell’Allegato 1 del DPCM 20.01.2000.
|
SEZIONE "E" GLOSSARIO
E.01 DEFINIZIONI SULL’ACCREDITAMENTO
ACCREDITAMENTO
|
Processo attraverso il quale
una agenzia o altra organizzazione valuta e riconosce che un corso di studi o
una istituzione corrispondono a standard pre-definiti
(WHO).
Si definiscono nel mondo due
grandi tipologie di accreditamento delle organizzazioni
sanitarie:
Per pubblica regolamentazione (Spagna –
Catalogna, Italia);
Professionale (USA, Canada, Australia
King’s Fund).
In Italia si usa la parola
‘accreditare’ in quattro contesti:
Contesto Decreto
Legislativo 502/92 e
successive modifiche e integrazioni:
‘…instaurazione di nuovi
rapporti fondati sul criterio dell’accreditamento delle istituzioni, sulla
modalità di pagamento a prestazione e sull’adozione di sistemi di verifica e
revisione della qualità delle attività e delle
prestazioni....’.
Compete alle Regioni
l’introduzione di criteri di compatibilità delle strutture con il fabbisogno
programmato, di sistemi di sorveglianza e di strumenti e metodologie per la
verifica della qualità dei servizi a partire dalla autorizzazione all’esercizio
(in base al possesso di requisiti minimi) sino alla concessione
dell’accreditamento (in base al possesso di requisiti
ulteriori).
Questo modello di
accreditamento è l’oggetto del presente documento.
Contesto accreditamento
professionale.
Attivato dalla Società
Italiana di VRQ, da società scientifiche e da gruppi di professionisti, di
natura volontaria, secondo il modello dei paesi anglofoni, realizzato mediante
visite scambievoli fra pari. Tale modalità di verifica della qualità deve
integrarsi con l’accreditamento istituzionale.
Il contributo dei
professionisti al miglioramento della qualità delle prestazioni è fondamentale
in relazione alle specifiche attività del processo
assistenziale.
Contesto enti di
certificazione.
Gli enti per potersi
proporre come verificatori dei requisiti previsti dalle Norme UNI EN ISO
(certificazione di parte 3º), debbono essere accreditati come idonei da un ente
sovraordinato (per l’Italia il SINCERT).
Contesto accreditamento
laboratori di prova. I laboratori che ‘provano’ materiali e tecnologie, secondo
la normativa internazionale debbono essere accreditati a farlo. Si applicano ad
essi le norme della serie EN ISO 45000. |
ATTIVITÀ
|
Insieme di operazioni
organizzate e finalizzate. Nel linguaggio organizzativo le operazioni sono gli
elementi più parcellizzati, il primo livello di sintesi sono le attività,
l’insieme di attività connota il processo.
Le attività si realizzano
per il concorso equilibrato degli individui, dei metodi di lavoro e delle
tecnologie. |
AUDIT
|
Analisi critica e
sistematica della qualità della assistenza medica (o sanitaria) che include le
procedure utilizzate per la diagnosi e il trattamento, l’uso delle risorse, gli
outcome risultanti e la qualità di vita risultanti (definizione Brit. Govern.
1985). Viene realizzata utilizzando vari metodi di valutazione. Molto usata nel
Regno Unito come strumento per il monitoraggio di standard professionali
(tecnici e interpersonali) nella erogazione delle
cure.
Medical audit valutazione
degli elementi che dipendono dal giudizio medico.
Clinical audit valutazione
degli elementi che non dipendono dal giudizio
medico.
Professional audit
valutazione degli elementi che dipendono dalla attività di professionisti
sanitari non medici.
Service audit valutazione
complessiva del servizio erogato.
La parola audit viene
utilizzata anche in altri contesti:
audit di qualità=valutazione
esterna della qualità di un servizio/organizzazione; audit del sistema
qualità=valutazione del sistema di assicurazione di qualità di una
organizzazione, sviluppato in modo indipendente da un gruppo di persone
appartenenti alla organizzazione. |
AUTORIZZAZIONE
|
Si definisce
‘autorizzazione’ un atto giuridico che ha la natura della rimozione di un
divieto. I processi autorizzativi riguardano, rispettivamente, la realizzazione
di strutture e l’esercizio delle attività
sanitarie.
La realizzazione è subordinata ad un parere di
compatibilità, nei casi previsti, espresso dall’Ente regionale, mentre
l’esercizio è subordinato alla verifica del possesso, da parte di chi la
richiede, di requisiti minimi di natura strutturale, tecnologica e
organizzativa.
|
|
Il DPR 14.1.1997 contiene i
requisiti minimi di natura strutturale, tecnologica e organizzativa, che nel
presente documento sono riportati con talune
integrazioni. |
AZIENDA
|
Sistema di processi
economici che si svolgono in istituti sociali di diverse specialità cui si
applicano il principio obiettivo della razionalità economica (massimizzazione
del risultato con minimo impegno di risorse) e i criteri della corretta
amministrazione. Si distinguono aziende con finalità di reddito e aziende senza
finalità di reddito ( profit e non
profit). |
AZIENDA
SANITARIA
|
Soggetto giuridico, pubblico
o privato che offre attività o prestazioni
sanitarie.
Azienda sanitaria pubblica:
tipica azienda senza finalità di reddito (non profit) che non si prefigge come
scopo la remunerazione del capitale investito bensì l’acquisizione e/o
l’erogazione di servizi di interesse
collettivo. |
BENCHMARKING
|
Tecnica manageriale che
consiste nel confrontare il vissuto della propria attività con le migliori
esperienze analoghe, al fine di razionalizzare obiettivi, strategie e processi e
raggiungere l’eccellenza, tramite l’individuazione di fattori critici di
successo ed elementi guida.
Il confronto avviene alla
pari su risultati e processi di erogazione del
servizio. |
BUSINESS PROCESS
REENGINEERING
(BPR)
|
Tecnica manageriale che
consiste nel provocare un cambiamento qualitativo radicale (breakthrough)
ridisegnando completamente un processo considerato inefficace e/o
inefficiente. |
CAPACITÀ’
|
Aspetto organizzativo soft
che incide sui livelli degli output. Si basa principalmente sulla motivazione e
sulla comunicazione. |
CARATTERISTICA
|
Ciascuno degli aspetti
peculiari che costituiscono le note distintive di un oggetto (nel nostro caso di
un servizio/prestazione).
Le caratteristiche scelte
per rappresentare l’oggetto si definiscono come
requisiti. |
CARTA DEI SERVIZI
|
Documento contrattuale
adottato dai soggetti erogatori di servizi pubblici attraverso il quale si
esplicitano «missione», criteri di relazione e standard di qualità dei servizi
erogati. Nel caso dei servizi sanitari esso è redatto sulla base dei principi
indicati nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.
19/5/95). |
CIRCOLI DI
QUALITÀ
|
Piccoli gruppi di
professionisti volontari e interprofessionali, legati a precisi contesti
organizzativi (Unità Operative) per i quali ricercano il miglioramento continuo,
intervenendo con metodi recisi (PDCA). |
COMPETENZA
|
Aspetto organizzativo hard:
sono le capacità individuali agite. Deriva da esperienza o studio e definisce
all’interno della organizzazione lo “spazio” (cioè i compiti assegnati) e
l’autorità (vedi professionalità). |
CONFORMITÀ’ |
Soddisfacimento documentato
di requisiti specificati (vedi
indicatori). |
CONTRATTO
|
Richiesta espressa e
comunicata con qualsiasi mezzo, contenente i requisiti concordati fra fornitore
e cliente. |
CRITERIO
|
Enunciato che dichiara che
si vuole investigare un fenomeno a fine di valutazione mediante l’osservazione
di sue caratteristiche (statiche o dinamiche)
predefinite.
Il criterio è pertanto un
punto di vista, di osservazione di un oggetto, fenomeno, ecc., legato
strettamente al soggetto osservante. La Carta dei Servizi è in sintonia con
questa definizione. Il criterio è definito come riferimento concettuale
(espresso) per costruire un giudizio di
qualità. |
CULTURA
AZIENDALE
|
“Insieme di assunti di base
inventati, scoperti o sviluppati da un gruppo determinato quando impara ad
affrontare i propri problemi di adattamento con il mondo esterno e di
integrazione al suo interno, che si è rivelato così funzionale da essere
considerato valido e, quindi, da essere indicato a quanti entrano
nell’organizzazione come il modo corretto di percepire, pensare e sentire in
relazione a quei problemi” (Schein 1990).
La cultura determina i
valori, la «missione», la «visione». |
DIREZIONE
AZIENDALE
|
Nel caso di Azienda
sanitaria la direzione aziendale è costituita dal Direttore generale, Direttore
amministrativo, Direttore sanitario e Coordinatore dei servizi sociali.
Nel caso di Azienda privata
la direzione aziendale è costituita dal Titolare della struttura e dal Direttore
sanitario. |
FACILITATORE
|
Soggetto che ha il mandato
di coordinare e dirigere Circoli di Qualità, o altre forme di partecipazione dal
basso, in possesso del metodo e delle tecniche della Qualità e del miglioramento
continuo. |
FATTORI
|
Elementi che formano le
dinamiche di motivazione; si dividono in FATTORI CONDIZIONANTI e FATTORI MOTORI
(vedi) |
FATTORI
CONDIZIONANTI |
Bisogni fisiologici: livello
di retribuzione
Bisogni di sicurezza :
sicurezza del posto di lavoro, mantenimento del proprio
ruolo |
FATTORI MOTORI
|
Bisogni sociali: senso di
appartenenza e identificazione nel gruppo di
lavoro.
Bisogni di stima:
gratificazione per il lavoro svolto.
Bisogni di realizzazione:
capacità di dimostrare di saper raggiungere gli obiettivi
prefissati. |
FORNITORE |
Chi (organizzazione o
singolo) fornisce un prodotto o un servizio ad un
utente. |
GARANZIA
DELLA
QUALITÀ |
L’insieme delle azioni
pianificate e sistematiche necessarie a dare adeguata confidenza che un prodotto
o servizio soddisfi determinati requisiti di
qualità. |
GRUPPI
DI
MIGLIORAMENTO |
Piccoli gruppi di
professionisti, interfunzionali e interprofessionali, che intervengono sui
processi di lavoro con le metodologie del miglioramento continuo presidiando
globalmente il percorso del cambiamento (analisi, diagnosi, terapia,
valutazione, implementazione e
documentazione). |
INDICATORE |
Caratteristica qualitativa
(paragonabile) o quantitativa (misurabile) di un oggetto o di un fenomeno che su
questi consente di inferire (costruire ipotesi, dare
giudizi).
Il risultato della
osservazione della caratteristica in questione, sia essa uno stato o un evento,
definisce il ‘valore’ o la misura
dell’indicatore. |
INPUT |
Tutti gli elementi che
vengono immessi in un processo organizzativo ed in base ai quali si realizza il
servizio. |
LINEE
GUIDA |
Insieme di raccomandazioni,
prodotte attraverso un processo sistematico, finalizzate ad assistere gli
operatori ed i pazienti nel decidere quali siano le modalità assistenziali più
adeguate in specifiche circostanze cliniche (atto di coordinamento e di
indirizzo integrato con la definizione dell’Institute of Medicine
USA). |
MANUALE
|
Opuscolo contenente
indicazioni sulle procedure, purché stilato direttamente dalla struttura
organizzativa professionale. |
MANUTENZIONE
|
Ordinaria: è la normale
attività di routine, programmata, che l’utilizzatore deve svolgere per mantenere
efficiente e in buone condizioni l’apparecchiatura. Essa deve attenersi alle
disposizioni dettate dal costruttore per garantire il corretto funzionamento
dello strumento. Si definisce correttiva anche la manutenzione per eventi
accidentali che avvengono in garanzia.
Straordinaria:
a) programmata: ricadono in
tale voce gli interventi di ammodernamento e manutenzione non compresi nelle
normali procedure di manutenzione ordinaria per i quali (dipendentemente dal
tipo e dalla vita del bene) sia possibile definire delle
scadenze;
b) correttiva: è tutta
l’attività non specificata sopra per la quale non può essere programmato un
calendario di interventi. Solitamente viene effettuata in situazioni di guasto o
di emergenza. |
MIGLIORAMENTO
CONTINUO
|
Approccio alla qualità
secondo le logiche della razionalità limitata, proiettato verso il superamento
delle non conformità (qualità negativa) e l’aggiunta di valore (qualità
positiva), alla ricerca di nuovi e più soddisfacenti
output.
La cultura della Qualità
evidenzia due modalità di approccio al miglioramento: la prima è costituita da
un cambiamento radicale e veloce, così come si realizza mediante il ricorso a
tecniche manageriali quali il Business Process Re-engineering
(vedi).
La seconda modalità è
rappresentata dal miglioramento a ‘piccoli passi’, che maggiormente recupera il
concetto del Process Management e utilizza le tecniche che vi sono
correlate:
coinvolgimento del
personale, utilizzo degli strumenti del CQI, il Benchmarking (vedi) o altre
ancora.
Le condizioni organizzative
orientano l’approccio con l’uno o l’altro di questi
strumenti/metodologie che si
integrano reciprocamente in funzione dell’obiettivo del
miglioramento. |
«MISSIONE»
|
Motivo per cui una
organizzazione (azienda), un processo, una azione esiste, è agita, viene
prodotta. Per l’organizzazione è la ragione d’essere: ciò che essa sceglie di
fare per rendersi visibile all’esterno e per soddisfare i bisogni (le richieste)
dei suoi utenti (clienti). |
MONITORAGGIO
|
Misurazioni ripetute e
continuative di una varietà di indicatori, operate per identificare potenziali
problemi (WHO), per presidiare un fenomeno, per misurare l’evoluzione e il
miglioramento continuo. |
ORGANIZZAZIONE
|
Società, impresa, gruppo o
loro parte (statutariamente autonoma o meno) pubblica o privata, con autonomia
funzionale e amministrativa. |
OUTCOME |
Effetto, in termini di
efficacia, prodotto da output connotati in termini di
qualità. |
OUTPUT
(PRODOTTO) |
Indica la prestazione/servizio come risultato
immediato di un processo.
|
PIANO
DELLA
QUALITÀ |
Documento che descrive le modalità operative
per la qualità, le risorse e le sequenze di attività.
|
POLITICA
AZIENDALE |
Sono gli obiettivi e gli
indirizzi generali di una organizzazione espressi in modo formale dalla
Direzione. |
|
Deriva ed è
definita:
- dalla ragione d’essere dell’azienda
(«missione»)
- dalle sfide di lungo termine dell’azienda
(«visione»);
- dagli obiettivi scelti per il medio periodo
(obiettivi che debbono essere specifici, misurabili, accettabili, orientati ai
risultati, temporizzati: SMART);
- dalle strategie operative.
|
POLITICA
AZIENDALE PER
LA
QUALITÀ |
Quella parte della politica
aziendale che fornisce obiettivi e indirizzi generali per quanto riguarda la
qualità, espressa, in modo formale dall’alta direzione, in un
Documento. |
PRESIDIO
SANITARIO |
Struttura fisica (ospedale,
poliambulatorio, ambulatorio, ecc.) dove si effettuano le prestazioni e/o le
attività sanitarie. |
PRESTAZIONE
SANITARIA |
Rappresenta l’aspetto di
contenuto tecnico specifico della relazione di servizio ed è connotata da
livelli di complessità differenti in funzione della
richiesta. |
PROBLEMA |
Qualcosa che ci si presenta
davanti e che offre opportunità diverse di approccio, lettura, soluzione (può
comprendere sia l’accezione di ‘pericolo’ che di
‘opportunità’). |
PROCEDURA |
Insieme di azioni
professionali finalizzate ad un obiettivo. In generale maniera specifica di
compiere una attività.
Una procedura deve esprimere
chi fa, cosa fa, come viene fatto, dove, quando, perché e chi ne è
responsabile. |
PROCESSO
|
Sequenza strutturata di
attività formalizzate a produrre un risultato che ha valore per il cliente
finale (l’utente). Definiscono un processo l’evento scatenante (input), la
sequenza di azioni attraverso cui si realizza il servizio (valore aggiunto),
l’output.
Si usa il termine processo
per indicare gli insiemi fondamentali delle attività
aziendali:
- management e
pianificazione;
- core business (processi
operativi per erogare l’assistenza);
- processi di supporto
(funzionali al core business) es. gestione risorse
umane.
Le attività che compongono
il processo possono, pertanto, riferirsi a diverse linee di
responsabilità.
Il processo è descritto da
indici e misure quali: tempo di durata, risorse consumate, volumi di attività,
rilevazioni effettuate, metodi e tecnologie
impiegate.
I processi rappresentano
l’organizzazione ed evidenziano operativamente la «missione» e le strategie
conseguenti per garantire la risposta ai bisogni del fruitore e della
società.
Assumere un approccio di
processo (come struttura per agire) significa adottare, quindi, il punto di
vista dell’Utente. |
PROFESSIONALITÀ |
Spazio operativo
riconosciuto ad un soggetto all’interno di una organizzazione, concepito
direttamente come risultato di una negoziazione dove entrano in relazione il
voler essere (potenziale dinamico), dove essere (posizione) e poter essere
(profilo di ruolo).
Si compone di
caratteristiche rappresentate, principalmente, da competenza (skills), capacità
(abilities), atteggiamenti (judgement).
Si realizza su tre
direttrici principali: il contributo tecnico specifico della attività
professionale;
l’operatività quotidiana; la
capacità di gestione e la leadership. |
PROGRAMMA |
Risposta organizzata per
eliminare o ridurre uno o più problemi. La risposta include uno o più obiettivi,
lo svolgimento di una o più attività e il consumo di risorse
(WHO). |
PROTOCOLLO
CLINICO |
Indicano una serie rigorosa
di comportamenti da attuare per eseguire correttamente
procedure
diagnostiche o terapie o
altre attività assistenziali. |
QUALITÀ |
Insieme delle proprietà e
delle caratteristiche di un prodotto e/o di un servizio che gli conferiscono la
capacità di soddisfare i bisogni espliciti e impliciti del
cliente/fruitore.
Nota: ogni Azienda traduce
il concetto in una propria definizione operativa.
Tale definizione deve essere
conseguente agli obiettivi strategici della
organizzazione. |
QUALITÀ
TOTALE |
Filosofia, tessuto
connettivo di tutto l’agire organizzativo in funzione del miglioramento
continuo, orientato all’Utente (cliente/fruitore) e incentrato sulla risorsa
professionale. |
REGOLAMENTI
INTERNI |
Definiscono le modalità di
comportamento o la successione di azioni definite da documenti formali o dalla
normativa, che devono essere sistematicamente
ottemperati. |
REQUISITO |
Ciascuna delle
caratteristiche necessarie e richieste affinché un prodotto/servizio risponda
allo scopo (vedi qualità).
Nota: nella Carta dei
Servizi il concetto di requisito è espresso con il termine di “fattore di
qualità”, oggetto rilevante per la percezione della qualità del servizio da
parte dell’Utente. |
REVISIONE
CLINICA |
Ogni attività valutativa
sull’assistenza erogata ad un paziente e sulla sua efficacia. Essa include anche
attività di verifica dell’utilizzo di Linee Guida e Protocolli di
assistenza. |
REVISIONE
TRA
PARI |
Tecnica di valutazione e
miglioramento della qualità della erogazione delle cure. I valutatori e coloro
la cui attività viene valutata appartengono alla stessa professione; vengono
utilizzati criteri accettabili per la professione con l’intenzione di
promuovere, attraverso la valutazione, la qualità delle cure
erogate. |
RISK
MANAGEMENT |
Strategie e procedure
attraverso le quali vengono individuati e minimizzati i possibili rischi e/o
errori connessi ad un’attività. |
RISORSE
MATERIALI
(BENI
ATTREZZATURE
E
SERVIZI) |
Rientrano in tale voce le
immobilizzazioni materiali per le quali sia possibile una delle seguenti
denominazioni:
- impianti e macchinario;
- attrezzature industriali e
commerciali;
- materie prime, sussidiarie, di consumo e di
merci;
- servizi;
- altri beni.
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SERVIZIO |
Ciò che risulta da una
relazione basata su uno scambio economico, informativo, operativo, emotivo,
affettivo sostenuto da una sostanziale interdipendenza fra i protagonisti della
relazione.
Dalla significatività di
tale interdipendenza si può misurare la dimensione della qualità. Nelle
organizzazioni la relazione è sempre a tre: cittadino/utente, professionista,
contesto organizzativo.
Il livello di tale relazione
presuppone una partecipazione tra i “tre
attori”. |
SISTEMA
QUALITÀ |
Insieme di responsabilità,
struttura organizzativa, procedure, attività, capacità, risorse, che mira a
garantire che processi, prodotti, servizi soddisfino bisogni e aspettative dei
clienti/fruitori al minor costo. |
SPECIFICA |
Documento che prescrive i
requisiti ai quali il prodotto/servizio deve risultare conforme (UNI EN ISO).
Vedi conformità. |
STANDARD |
Definisce il valore soglia
predeterminato di un indicatore, che può essere stabilito da norme giuridiche
che da criteri di altro genere. |
TECNOLOGIA
MEDICA |
Farmaci, strumenti e
procedure mediche o chirurgiche utilizzati nella erogazione delle cure e sistemi
organizzativi e di supporto all’interno dei quali avviene l’erogazione
(WHO). |
TECNOLOGY
ASSESSMENT
(VALUTAZIONE
DELLE
TECNOLOGIE
SANITARIE) |
Ambito di ricerca che si
prefigge di valutare, attraverso un approccio multidisciplinare alle dimensioni
qualitative (tecniche, economiche, sociali, etiche) che definiscono una
tecnologia sanitaria (vedi) e l’opportunità della sua adozione. Le tecniche
specifiche di acquisizione delle informazioni e di raggiungimento del consenso
sono la meta-analisi, le counsensus conferences, l’elaborazione di linee guida
(vedi).
L’attività di T.A. si pone a
ponte su un confine mobile, fra conoscenza e pratica, per produrre e
sintetizzare le informazioni relative a una tecnologia a servizio del processo
decisionale “politico” che determina la sua assunzione e/o formalizzazione (R.
Battista). |
UTENTE |
Destinatario di un prodotto
e/o di un servizio. Può essere una unità interna, un fruitore specifico
intermedio rispetto al prodotto finale (in questo caso si parla di “utente
interno”). |
VALORI
AZIENDALI |
Sono la manifestazione
visibile della cultura (vedi) che guida i comportamenti referenziali degli
individui nell’organizzazione. |
VALUTAZIONE |
Processo scientifico e
sistematico con cui viene determinato il grado in cui un intervento o programma
pianificato raggiunge pre-determinati obiettivi
(WHO). |
VALUTAZIONE
E
M1GLIORAMENTO
DELLA
QUALITA’ |
tali attività hanno lo scopo
di garantire all’utente che le prestazioni od i servizi ricevuti siano di buona
qualità. Per iniziative di valutazione e di miglioramento della qualità si
intendono progetti che prevedono:
1) l’identificazione di un
problema (intesa come occasione di miglioramento);
2) la determinazione delle
cause possibili;
3) la definizione dei
criteri, degli indicatori e dei livelli soglia di buona
qualità;
4) la progettazione e
l’effettuazione di uno o più studi per precisare la differenza tra i valori
attesi e quelli osservati nonché per identificare 1e cause di tale
discrepanza;
5) la progettazione e
l’effettuazione dell’intervento migliorativo;
6) la valutazione di impatto
a breve e medio termine dellintervento migliorativo nei confronti del problema
affrontato;
7) la diffusione dei
risultati a tutti gli interessati.
Tali iniziative possono
riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli utenti o processi/esiti
delle attività di supporto (gestionali, organizzativi, amministrative,
ecc.). |
VERIFICA |
Operazione di controllo
permanente per mezzo della quale si procede all’accentramento di un fatto, di un
atto, di un evento (coerenza, regolarità, congruenza
...). |
«VISIONE» |
La meta ( gli “orizzonti
sfidanti”) che una organizzazione si propone esplicitamente di raggiungere.
Deriva dalla cultura e dai valori e traduce in scelte spendibili la «missione».
È esplicitata dalla Direzione, così come la «missione», per sviluppare coesione
tra tutti i membri della Organizzazione. |
E.02 DEFINIZIONI OPERATIVE Dotazione minima:
Pallone autoespandibile corredato di maschere facciali e cannule
orofaringee;
Apparecchio per la misurazione della pressione e
fonendoscopio;
Laccio emostatico, siringhe e farmaci;
CARRELLO PER
LA Materiale per
medicazione.
GESTIONE Nel caso in cui
vengano effettuate procedure invasive, ricerche diagnostiche con
DELL’EMERGENZA
manovre complesse, oltre alla dotazione di cui sopra, deve
comprendere:
Bombola di ossigeno;
Monitor defibrillatore;
Materiale per intubazione orotracheale;
Aspiratore.
DISCIPLINA DI BASE
Medicina, chirurgia generale,ortopedia, ostetricia e ginecologia,
pediatria
Processo che permette l’eliminazione di tutti i microrganismi patogeni ma
non delle
spore.
Si articola in tre livelli:
Alta Disinfezione: quella che distrugge tutti i batteri, i funghi ed i
virus ad esclusione
di gran parte dei batteri sporigeni;
DISINFEZIONE
Media Disinfezione: quella che distrugge tutti i batteri (compreso il
Micobacterium
tubercolosis varietà bovis – microrganismo altamente resistente,
utilizzato come test
di riferimento) e funghi della maggior parte de virus, con esclusione
degli sporigeni;
Bassa Disinfezione: quella che distrugge tutti i batteri (con esclusione
del
Micobacterium tubercolosis varietà bovis), la maggior parte dei funghi ed
alcuni
Virus.
SALA Locale per
l’esecuzione di prestazioni.
Processo che permette, mediante l’utilizzo di procedure fisiche o
chimiche, la
STERLIZZAZIONE
distruzione completa di tutti i microrganismi, comprese le
spore.
E.03 MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA La manutenzione
ordinaria e la manutenzione straordinaria, anche in base alla definizione
presente nella Norma UNI 10147, rientrano rispettivamente nell’ambito della
manutenzione preventiva e della manutenzione correttiva.
La definizione
presente nella norma UNI 10147 è la seguente:
art. 3.7
manutenzione “a guasto” o manutenzione correttiva – definizione UN19910
(191.07.08): la manutenzione eseguita a seguito della rilevazione di un’avaria e
volta a riportare un’entità nello stato in cui essa possa eseguire una funzione
richiesta;
art. 3.9
manutenzione preventiva – definizione UNI9910 (191.07.07): la manutenzione
eseguita a intervalli o in accordo a criteri e volta a ridurre la probabilità di
guasto o la degradazione del funzionamento di un’entità.
Disposizioni finali La presente legge è dichiarata urgente e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi e per gli effetti dell’art. 53, comma 1 della L.R. 12/05/2004, n° 7 “Statuto della Regione Puglia” ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia.
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