Anno 1989
Numero 13
Data 22/08/1989
Abrogato No
Materia Servizio farmaceutico e veterinario;
Note Pubblicata nel B.U.R. Puglia 25 agosto 1989, n. 136, Ediz. Straord. (*) Vedi anche le ll.rr. 36/94, art. 24 e 14/96
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Legge Regionale 22 agosto 1989, n. 13

Norme concernenti la materia veterinaria.



Art. 1


1. La presente legge detta norma per il riordino e lesercizio delle funzioni in materia veterinaria, in attuazione della legge 23 dicembre 1978, n. 833 e dei decreti di attuazione.




Art. 2

(Attribuzioni della Giunta regionale)


1. La Giunta regionale esercita le funzioni espressamente riservate e attribuite alla competenza regionale in materia veterinaria.

2. In particolare, su proposta dell assessore alla Sanita:

a) svolge funzioni di indirizzo e coordinamento al fine di verificare e assicurare, nell ambito della programmazione regionale, l uniformita degli interventi e delle prestazioni sul territorio in materia veterinaria;

b) per le stesse finalita provvede al necessario raccordo tecnico - amministrativo tra i Servizi Veterinari delle Unita Sanitarie Locali e quelli centrali e periferici del Ministero della Sanita, istituiti con il decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1980, n. 614;

c) emana direttive in materia di igiene, sanita e polizia veterinaria e ne verifica l attuazione;

d) coordina e verifica l esercizio delle funzioni dei Servizi Veterinari delle Unita Sanitarie Locali svolte in esecuzione delle direttive sanitarie del Consiglio della Comunita Economica Europea e, in particolare, di quelle relative agli scambi di animali e carni con gli Stati membri, recepite con la legge 30 aprile 1976, n. 397 e con la legge 29 novembre 1971, n. 1073. Coordina e verifica, altresì,  l applicazione nel territorio regionale della vigente normativa sanitaria che regola i traffici di importazione, esportazione e transito, da e per l estero, di animali, prodotti e avanzi animali;

e) predispone i piani regionali di profilassi e di risanamento del bestiame previsti dalla normativa statale e regionale e ne coordina la corretta applicazione;

f) provvede alla classificazione delle acque marine ai sensi della legge 2 maggio 1977, n. 192;

g) relativamente agli aspetti veterinari, esercita le funzioni di propria competenza sulla pesca marittima, ai sensi degli articoli 19 e 22 della legge 14 luglio 1965, n. 963;

h) assicura il coordinamento delle iniziative zoosanitarie nel quadro della programmazione regionale sanitaria ed economica;

i) provvede alla istituzione e organizzazione dei corsi di aggiornamento e di specializzazione per veterinari nonche di corsi di formazione professionale per il personale tecnico e ausiliario, con la collaborazione degli Istituti universitari, dell Istituto Zooprofilattico della Puglia e della Basilicata e delle Associazioni di categoria;

l) provvede a raccogliere ed elaborare i dati statistici sulle malattie degli animali e a promuovere ogni iniziativa per la migliore conoscenza dello stato sanitario del patrimonio zootecnico regionale ai fini del suo miglioramento;

m) indirizza e controlla l esercizio delle funzioni delegate o sub - delegate di cui al successivo art. 6.

3. La Giunta regionale assicura, altresì, il necessario coordinamento tecnico e funzionale tra gli interventi in materia di profilassi e di bonifica sanitaria degli allevamenti con interventi per il miglioramento dello stato di salute e di produttivita del patrimonio zootecnico da effettuare sulla base di piani predisposti dall assessorato all agricoltura.




Art. 3

(Attribuzioni del Presidente della Giunta regionale)


1. Il presidente della Giunta regionale:

a) emana le ordinanze contingibili e urgenti interessanti il territorio regionale o quello di piu Comuni;

b) emana gli atti finalizzati alla esecuzione dei provvedimenti adottati dalla Giunta regionale ai sensi del precedente art. 2;

c) adotta ogni altro provvedimento espressamente attribuitogli dalla legge, che non realizzi l esercizio di funzioni trasferite o delegate ai sensi della presente legge.

2. Le funzioni di cui alle lettere b) e c) del precedente comma possono essere delegate allassessore alla Sanita.

3. L attivita istruttoria e preparatoria, tecnica e amministrativa, preordinata all emanazione dei provvedimenti di cui al presente articolo, e svolta dagli uffici regionali, dai presidi e dai servizi delle Unita Sanitarie Locali.

4. L esecuzione dei provvedimenti di cui al precedente primo comma e demandata ai Sindaci e alle Unita Sanitarie Locali competenti per territorio. 




Art. 4

(Attribuzioni del Sindaco)


1. Il Sindaco, nella sua qualita di autorita sanitaria, adotta, in materia di igiene e sanita veterinaria, i provvedimenti autorizzativi, prescrittivi e di concessione, ivi compresi quelli gia demandati al veterinario provinciali e al veterinario comunale, nonche quelli relativi alle materie delegate di cui al successivo articolo 6 ed emana i provvedimenti contingibili ed urgenti.

2. L attivita istruttoria, tecnica ed amministrativa, e espletata dal Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria dell Unita Sanitaria Locale. 




Art. 5

(Attribuzioni dei Comuni)


1.  Le funzioni in materia veterinaria, non espressamente attribuite alla competenza dello Stato e della Regione, sono esercitate dai Comuni, che si avvalgono delle rispettive Unità Sanitarie Locali. (1) 

2. Tali funzioni in particolare concernono:

a) la profilassi delle zoonosi e delle altre malattie infettive ed infestive degli animali soggetti a misure di polizia veterinaria;

b) le indagini epizoologiche su base locale e la tutela igienico - sanitaria degli allevamenti e dell ambiente;

c) l attuazione dei programmi di educazione sanitaria in materia di igiene e sanita pubblica veterinaria;

d) la vigilanza sulla vendita degli animali e sui locali ad essa adibiti, sulle stalle di sosta, sui mercati, fiere ed esposizioni di animali, sui pubblici abbeveratoi, sulle sardigne, sui concentramenti di animali e sulla raccolta e lavorazione degli avanzi animali;

e) la vigilanza sulle stazioni di monta, sugli impianti per la fecondazione artificiale e sugli ambulatori per la cura della sterilita degli animali;

f) la vigilanza sul trasporto degli animali e dei prodotti e avanzi animali, nonche sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo;

g) la vigilanza sull importazione, esportazione e transito degli animali, delle carni, dei prodotti e avanzi animali, ove prevista dalla vigente normativa;

h) la vigilanza sui trattamenti immunizzanti e sulle inoculazioni diagnostiche in campo veterinario;

i) la tutela igienico - sanitaria dei mangimi per l alimentazione zootecnica; la vigilanza sulla protezione degli animali e sulla utilizzazione degli stessi per esperimenti scientifici;

l) la vigilanza ed il controllo per la repressione dell impiego di sostanze non consentite, comprese quelle ormonali ed antiormonali, quali fattori di crescita o di neutralizzazione sessuale di animali, destinati all alimentazione umana;

m) la vigilanza sui farmaci per uso veterinario e sul loro impiego negli animali;

n) l attuazione dei piani di profilassi delle malattie degli animali trasmissibili all uomo e la vigilanza sulla esecuzione di piani di profilassi delle parassitosi gestiti da Enti pubblici o privato

o) la vigilanza sull utilizzazione dei prodotti di origine animale per la produzione opoterapica;

p) l ispezione, la vigilanza ed il controllo veterinario degli alimenti di origine animale e dei relativi derivati nelle fasi di produzione, trasformazione, deposito, trasporto, commercializzazione e, in collaborazione con i Servizi di Igiene Pubblica, nella fase di somministrazione;

q) la profilassi della rabbia, la lotta al randagismo e la tenuta dell anagrafe canina;

r) ogni altra funzione in materia di medicina veterinaria attribuita ai Comuni dalle leggi dello Stato e della Regione.

3. L Assemblea della Unita Sanitaria Locale, su proposta del Comitato di Gestione, adotta il regolamento del Servizio Veterinario sulla base delle direttive emanate dalla Giunta regionale.

4. Il regolamento deve essere adottato entro il termine di novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.



(1) Vedi la l.r. 4/2010, art. 44


Art. 6

(Funzioni delegate e subdelegate ai Comuni)


1. Sono delegate ai Comuni, che le esercitano tramite le Unita Sanitarie Locali:

a) Le funzioni delegate dallo Stato alle Regioni ai sensi dell art. 7, lettera b), della legge 23 dicembre 1978, n. 833;

b) le funzioni in materia di attivita di medicina veterinaria per il miglioramento e l incremento zootecnico, nonche di servizio diagnostico delle malattie trasmissibili degli animali, demandate alla competenza regionale dell articolo 66, lettera d), del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616;

c) le funzioni in materia di assistenza zooiatrica, demandate alla competenza regionale dall art. 1, ultimo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 14.1.1972, n. 4;

d) le funzioni in materia di igiene degli alimenti e delle bevande, demandate alla competenza regionale dal decreto del Presidente della Repubblica 26.3.1980, n. 327, per quanto riguarda i prodotti di origine animale e in collaborazione con il Servizio di Igiene pubblica.

2. Le Unita Sanitarie Locali trasmettono alla Giunta regionale:

- una relazione annuale sull andamento delle funzioni delegate;

- copia degli atti definitivi emanati nell esercizio delle funzioni delegate;

- ogni informazione richiesta per l esercizio delle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo.

3. In caso di perdurante ingiustificato ritardo ovvero di omissione della emanazione di singoli atti inerenti all esercizio delle funzioni delegate, la Giunta regionale, previa diffida, provvede in sostituzione.




Art. 7

(Attivita delle Unita Sanitarie Locali in materia di veterinaria, ambiti territoriali, servizi multizonali e servizi comuni)


1. Le Unita Sanitarie Locali esercitano le attivita relative alla materia veterinaria di primo livello e di pronto intervento di norma nei distretti sanitari di base; le disposizioni concernenti il raggruppamento di funzioni omogenee in unico Servizio nella Unita Sanitaria Locale non si applicano per la materia veterinaria.

2. Il Consiglio regionale, sentiti i Comuni interessati, tenuto conto dei parametri di cui all art. 16 della legge 23.12.1978, n. 833, puo disporre l organizzazione del Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria comprendenti ambiti territoriali di piu Unita sanitarie Locali, ferma in ogni caso l uniformita delle prestazioni, anche specialistiche, in tutti i Comuni interessati.

3. Le Unita Sanitarie Locali possono stipulare convenzioni per l esercizio di servizi comuni. 




Art. 8

(Presidi multizonali veterinari)


1. Con deliberazione della Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare, sono istituiti Presidi Multizonali Veterinari con riferimento ad aree territoriali raggruppate fra loro e riferite a una popolazione non inferiore a 500.000 abitanti, al fine di assicurare livelli omogenei di prestazioni tecniche e specialistiche e per soddisfare particolari esigenze funzionali dei Servizi Veterinari.

2. la Giunta regionale emana direttive per il funzionamento dei Servizi Multizonali Veterinari in conformita delle vigenti norma in materia.

3. I Presidi Multizonali Veterinari svolgono le seguenti attivita:

a) profilassi della rabbia, mediante cattura dei cani randagi e gestione dei canili multizonali;

b) disinfezione, disinfestazione e derattizzazione dei ricoveri animali, dei pascoli e degli impianti soggetti a vigilanza veterinaria, ivi compresa la disinfezione degli automezzi per il trasporto del bestiame, nei casi di epidemia;

c) raccolta e distribuzione, mediante appositi impianti, delle carcasse di animali morti per malattie infettive o altra causa o sospetti di infezione, nonche delle carni e delle derrate di origine animale non idonee al consumo umano;

d) prevenzione e lotta contro le malattie esotiche, organizzazione e gestione di campi e ricoveri quarantennali destinati all isolamento di animali in importazione;

e) vigilanza sull assistenza veterinaria specialistica;

prevenzione e cura della sterilita o dellipofecondita e fecondazione artificiale, secondo le modalita fissate dalla Giunta regionale;

f) istituzione di Osservatori di ittiopatologia e delle malattie delle api.

4. I Presidi Multizonali Veterinari dipendono funzionalmente dal Servizio Veterinario delle Unita Sanitarie Locali in cui hanno sede.

5. Responsabile del Presidio Multizonale Veterinario e un veterinario dirigente, che dipende funzionalmente al responsabile del Servizio di igiene e Assistenza Veterinaria in cui ha sede.

6. Il responsabile del Presidio Multizonale partecipa, ove necessario, alle sedute del Comitato di Gestione e dell Ufficio di Direzione di ciascuna delle Unita Sanitarie Locali comprese nel territorio di competenza; tale funzione potra essere anche delegata dal responsabile del Servizio Veterinario dell area territoriale di cui l Unita Sanitaria Locale fa parte.

7. La determinazione degli standards di organizzazione e del personale dei Presidi Multizonali Veterinari e demandata alla Giunta regionale in conformita del piano sanitario regionale e, in carenza, in conformita degli standards definiti con la presente legge con riferimento alle attivita stabilite dal terzo comma del presente articolo.




Art. 9

(Attribuzioni del Comitato di gestione delle Unita Sanitarie Locali)


1. I provvedimenti in materia veterinaria, non riservati alla competenza dello Stato o che la presente legge non riservi alla competenza degli organi regionali, o del Sindaco, sono adottati dal Comitato di Gestione della Unita Sanitaria Locale. 




Art. 10

(Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria dell Unita Sanitaria Locale)


1. Il Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria di ciascuna Unita Sanitaria Locale ovvero del raggruppamento di Unita Sanitarie Locali costituite a norma del secondo comma del precedente art. 7 cura l attivita istruttoria, propositiva ed esecutiva, preordinata all esercizio delle funzioni attribuite o delegate con la presente legge, nonche l esercizio della vigilanza connessa alle funzioni stesse.

2. nei Comuni che comprendono piu Unita Sanitarie Locali e istituito un solo Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria.

3. Il Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria si articola nelle due aree funzionali autonome di:

a) Sanita animale e igiene dell allevamento e delle produzioni animali;

b) Igiene della produzione e della commercializzazione degli alimenti di origine animale , alle quali sono preposti veterinari con la qualifica di dirigente.

A ciascuna area devono essere addetti almeno un veterinario coadiutore e un collaboratore, oltre al necessario personale tecnico e amministrativo.

4. Il personale veterinario e tecnico addetto alle funzioni di vigilanza, ispettive e di controllo, assume, limitatamente ai compiti cui e destinato, le qualifiche di Ufficiale o Agente di polizia giudiziaria, ai sensi dell art. 221 del Codice di Procedura Penale, secondo le procedure vigenti in materia.




Art. 11

(Responsabile del Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria)


1. Il responsabile del Servizio di Igiene e assistenza veterinaria coordina le attivita svolte ad assicurare l esercizio delle funzioni in materia veterinaria secondo le direttive del Comitato di Gestione coordina il personale addetto al Servizio, propone al Sindaco o al Presidente del Comitato di Gestione l adozione dei provvedimenti di rispettiva competenza in materia veterinaria.




Art. 12

(Organizzazione del Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria)


1. Le Unita Sanitarie Locali determinano l organico del personale dei rispettivi Servizi di Igiene, e Assistenza Veterinaria nel quadro delle disposizioni del piano sanitario regionale, delle disposizioni e delle indicazioni statali e regionali.

2. E nominato responsabile del Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria il dirigente di area funzionale in possesso del maggior punteggio per titoli da valutare secondo l articolo 52 del DM Sanita 30.1.1982.

3. Il veterinario dirigente di area funzionale che non e membro dell Ufficio di Direzione partecipa ai lavori dello stesso per le questioni concernenti la propria area.

4. Il veterinario dirigente di ciascuna area svolge le funzioni di cui all art. 4 del DPR 7.9.1984, n. 821, formula proposte per lo svolgimento dei piani di lavoro e riferisce periodicamente al responsabile del Servizio.

5. I veterinari coadiutori svolgono le funzioni previste dall art. 5 del DPR 7.9.1984, n. 821. Nell ambito di ciascuna area funzionale, con deliberazione del Comitato di Gestione, possono essere costituite unita operative per specifiche attivita o programmi particolari cui possono essere preposti veterinari coadiutori, preferibilmente muniti di titoli specifici.

Il titolo di specializzazione e obbligatorio per:

- la responsabilita sanitaria dei macelli pubblici e privati, dei macelli avi - cunicoli e dei lavoratori di sezionamento delle carni;

- la responsabilita sanitaria dei mercati delle carni e dei prodotti ittici.

6. I veterinari collaboratori svolgono le funzioni previste dall art. 6 del DPR 7.9.1984, n. 821. I collaboratori possono svolgere attivita temporanee nell area diversa da quella di appartenenza.




Art. 13

(Attivita nell interesse dei privati)


1. I Servizi di Igiene e Assistenza Veterinaria delle Unita Sanitarie Locali possono effettuare prestazioni ed eseguire accertamenti e indagini per conto e nell interesse di terzi richiedenti, in materia veterinaria, compatibilmente con l esigenza di assicurare l assolvimento dei compiti istituzionali.

2. La Giunta regionale, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, stabilisce le prestazioni, gli accertamenti e le indagini che oltre i casi previsti dalla legge, possono essere effettuati in favore di terzi richiedenti e fissa le tariffe a carico degli stessi, nonche le modalita  di riscossione e la destinazione delle somme.




Art. 14

(Sostituzione del veterinario provinciale e comunale)


1. Gli adempimenti conseguenti a valutazioni di ordine tecnico, gia demandati al veterinario provinciale o al veterinario comunale, nella materia di cui alla presente legge, sono attribuiti al Servizio di igiene e Assistenza Veterinaria dell Unita Sanitaria Locale.

2. Il responsabile del servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria dell Unita Sanitaria Locale sostituisce il veterinario provinciale il veterinario comunale in tutti gli organismi, comitati, collegi e commissioni in cui le leggi vigenti prevedano la partecipazione degli stessi in qualita di presidente o componente.

La Giunta regionale, su proposta dell assessore alla Sanita, designa quale componente di commissioni di interesse regionale o provinciale, in sostituzione del veterinario provinciale, un dirigente di area competente del Servizio Veterinario. 




Art. 15

(Programmi di profilassi obbligatoria e bonifica sanitaria)


1. le Unita Sanitarie Locali, tramite i propri Servizi di Igiene e Assistenza Veterinaria, attuano i piano zootecnici di profilassi e di miglioramento della produttivita degli animali, nelle forme e con le modalita stabilite nei piano medesimi.

2. La commissione provinciale prevista dallart. 3 della legge 23 gennaio 1968, n. 33, provvede, d intesa con i Servizi Veterinari delle Unita Sanitarie Locali, alla predisposizione dei programmi di profilassi obbligatoria per il risanamento degli allevamenti dalla tubercolosi e dalla brucellosi, disciplinata dalla legge 9.6.1964, n.615 e successive modifiche, nonche dai relativi decreti ministeriali di attuazione.

3. La commissione di cui al precedente comma, nominata dalla Giunta regionale su proposta dell assessore alla Sanita, e presieduta da un funzionario dei ruoli della Regione del piu alto livello funzionale cui sia attribuita funzione di coordinamento nell area della sanita, ovvero da un responsabile di Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria dipendente dal Servizio Sanitario.

4. Le Unita Sanitarie Locali, qualora non possano assicurare con veterinari dalle stesse dipendenti l esecuzione dei programmi di profilassi e di bonifica sanitaria di cui ai precedenti commi, possono provvedere avvalendosi di medici veterinari abilitati al libero esercizio professionale e iscritti all Albo professionale, prescelti previa pubblicazione di avviso pubblico e predeterminazione di criteri di valutazione improntati alla normativa per il concorso di assunzione.




Art. 16

(Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata)


1. L Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata e struttura pluriregionale al servizio di entrambe le Regioni e delle Unita Sanitarie Locali.

2. L Istituto conserva la propria natura giuridica di ente sanitario di diritto pubblico in conformita a quanto disposto dalla vigente legislazione.

3. L Istituto Zooprofilattico Sperimentale, con le Sezioni diagnostiche provinciali, presta la propria collaborazione ai Servizi Veterinari delle Unita Sanitarie Locali, ai Servizi Veterinari Multizonali e ai Servizi per l Igiene Pubblica e per la Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro e delle Unita Sanitarie Locali, per quanto concerne la prevenzione e la diagnosi delle malattie infettive degli animali, con particolare riferimento alle zoonosi, nonche per l igiene degli alimenti di origine animale e dei mangimi per la zootecnia.

4. L Istituto assolve, altresì, ogni altro compito e svolge i programmi di ricerca che possono essere affidati dal ministero della Sanita e dalla Regione.

5. Le Sezioni diagnostiche provinciali e dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale fanno parte integrante dell Istituto stesso e non possono essere assorbite, dirette o gestite dalle Unita Sanitarie Locali.




Art. 17

(Norma finale)


1. Nei Comuni che comprendono piu Unita Sanitarie Locali, il Consiglio comunale, entro il termine di novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, individua l Unita Sanitaria Locale nel cui ambito va istituito l unico Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria per l intero territorio comunale. In mancanza, provvede la Giunta regionale. sentita la competente Commissione consiliare. 




Art. 18

(Norma transitoria relativa alle piante organiche)


1. In attesa dell approvazione del piano sanitario regionale, le Unita Sanitarie Locali, con provvedimento del Comitato di Gestione da adottarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, determinano le piante organiche dei Servizi di Igiene e Assistenza Veterinaria, con riferimento a quanto previsto dall art. 10, comma III, della presente legge e sulla base dei seguenti indici funzionali:

area funzionale della sanita animale e igiene dell allevamento e delle produzioni animali

- un veterinario per ogni 2.000 grossi capi bovini/equivalenti per le zone di montagna;

- un veterinario per ogni 2.500- 3.000 grossi capi bovini/ equivalenti per le zone di collina;

- un veterinario per ogni 5.000- 6.000 grossi capi bovini/ equivalenti per le zone di pianura;

- un tecnico veterinario (operatore professionale collaboratore e coordinatore - personale di vigilanza e ispezione) ogni 3.000 grossi capi bovini;

- un agente tecnico per ogni 5.000 grossi capi bovini/ equivalenti.

Ai fini delle equivalenze di cui sopra si adottano i seguenti criteri:

- un bovino/ equino adulto (oltre i due anni) = un capo grosso - tre vitelli, tre annutoli, tre suini = un capo grosso

- sei ovini o caprini = un capo grosso

- cinquecento polli/ conigli = un capo grosso

Per le prestazioni di controllo e vigilanza veterinaria degli animali di affezioni o altri nelle Unita Sanitarie Locali con piu di 100.000 abitanti deve essere previsto un veterinario, un tecnico veterinario e un agente tecnico sino a 250.000 abitanti e per le frazioni superiori a 250.000 abitanti.

Area funzionale dell igiene e della produzione e commercializzazione degli alimenti di origine animale

- un veterinario - un tecnico veterinario (operatore professionale collaboratore o coordinatore - personale di vigilanza e ispezione) ogni quaranta impianti tra spacci, locali di macellazione, laboratori di trasformazione di alimenti di origine animale e macelli artigianali con operativita non continuativa nelle zone di montagna;

- un veterinario - un tecnico veterinario ogni settanta  impianti come sopra descritti nelle zone di collina;

- un veterinario - un tecnico veterinario ogni cento impianti come sopra descritti nelle zone di pianura.

Per gli impianti di macellazione di tipo industriale:

bovini sino a 20- 30 capi/ h n. 2 veterinari; oltre 30 capi/ h n. 1 veterinario;

- suini sino a 60 capi/ h n. 2 veterinari; oltre 60 capi/ h n. 1 veterinario;

- pollame e conigli n. 1 veterinario per tempi di effettiva macellazione in relazione all orario contrattuale di lavoro.

Per i mercati ittici istituiti ai sensi della legge 25.3.1959, n. 125:  1 veterinario coadiutore o collaboratore, oltre il direttore del mercato.

Per il personale ausiliario (agente tecnico) e tecnico veterinario si osserva il parametro di una unita per ogni unita di personale veterinario.

2. Ai parametri indicati nel precedente comma e consentito derogate, con provvedimento motivato del Comitato di Gestione delle Unita Sanitarie Locali e per particolari esigenze, in relazione al numero e alla dislocazione degli allevamenti alle condizioni della viabilita, al numero e alla dislocazione degli impianti di macellazione e alla natura continuativa o saltuaria del Servizio, tenendo conto delle esigenze inerenti le prestazioni integrative di quelle ispettive, la vigilanza sanitaria, l educazione sanitaria del consumatore.

3. Nella prima applicazione della presente legge l organico minimo del personale veterinario delle due aree e individuato in un veterinario dirigente, un veterinario coadiutore e un veterinario collaboratore per ciascuna area.

4. Il rapporto tra veterinari coadiutori e veterinari collaboratori, qualora la dotazione organica complessiva del servizio lo consenta, e di 1 a 2.

5. Nei casi in cui si verifichi una temporanea carenza nel personale veterinario di una delle due aree le relative funzioni possono essere svolte dall altra unita operativa, utilizzando il personale in servizio con i criteri di mobilita previsti dalla normativa dettata dall Accordo Nazionale di Lavoro.

6. L organico complessivo minimo del personale amministrativo del servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria di ogni Unita Sanitaria Locale e costituito da un collaboratore amministrativo, da un assistente amministrativo e da un coadiutore amministrativo, poste alle dipendenze funzionale del responsabile del Servizio;

In relazione alle dimensioni complessive del Servizio, l organico del personale amministrativo potra essere aumentato, con provvedimento motivato dell Unita Sanitaria Locale.

7. Per le assunzioni temporanee di personale ausiliario necessario per il contenimento degli animali e per esigenze stagionali, le Unita Sanitarie Locali osserveranno le disposizioni dell art. 8  del DPCM 27 dicembre 1988.

8. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, approva le piante organiche dei Servizi Veterinari delle Unita Sanitarie Locali e autorizza le necessarie assunzioni.




Art. 19

(Norma transitoria)


1. I dipendenti regionali di ruolo addetti, alla data del 31.12.1987, agli uffici centrali e periferici del Servizio Veterinario regionale, in possesso della Laurea in Veterinaria, possono chiedere, con domanda da presentare al Presidente della Giunta regionale entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, di essere iscritti nei ruoli nominativi regionali del Servizio Sanitario Nazionale.

2. Gli stessi sono iscritti nei ruoli secondo le tabelle di equiparazione previste dal DPR 20.12.1979, n. 761 sulla base della qualifica funzionale maturata alla data del 20.12.1979.

3. Essi sono assegnati, con provvedimento della Giunta regionale, alle Unita Sanitarie Locali, in relazione alle carenze di organico. 




Art. 20

(Norma finanziaria)


1. Gli oneri rivenienti dall applicazione della presente legge si fa fronte con la quota del Fondo Sanitario assegnata a norma dell art. 51 della legge 23.12.1978, n. 833 e successive modificazioni.





Disposizioni finali


La presente legge e dichiarata urgente ai sensi e per gli effetti del combinato disposto degli artt. 127 della Costituzione e 60 dello Statuto ed entrera in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.