Regolamento Regionale 30 giugno 2009, n. 13 Organizzazione del dipartimento di prevenzione
Premessa Il Dipartimento di
Prevenzione è una struttura dipartimentale (disciplinata dall’art. 13 della
L.R.
3 agosto 2006 n. 25) dotata di autonomia
organizzativa e contabile ed è organizzato per centri di costo e di
responsabilità ai sensi dell’art.7 del D.Lgs. n. 502/92 e s.m.i.
Pur articolandosi in
Unità Operative Complesse (U.O.C.), la cui distribuzione è definita in rapporto
con le dimensioni e le caratteristiche orografiche del territorio, il
Dipartimento di Prevenzione realizza una integrazione delle attività delle
stesse secondo i principi dei processi per obiettivi, della multidisciplinarietà
delle azioni e della unireferenzialità per l’utenza.
Il Dipartimento di
Prevenzione è costituito da strutture operative, omogenee, affini e
complementari che pur mantenendo la propria autonomia e le proprie
responsabilità gestionali e professionali perseguono finalità comuni e sono tra
loro interdipendenti.
Per il potenziamento e lo
sviluppo delle attività di prevenzione, assume un significato centrale
l’attività di promozione della salute. La stessa, opportunamente orientata ed
ispirata ai principi di qualità, correttezza e continuità, è uno degli elementi
indispensabili alla efficacia della prevenzione primaria.
L’OMS definisce la Sanità
Pubblica come l’insieme degli “sforzi organizzati della società per
sviluppare politiche per la salute pubblica, la prevenzione delle malattie, la
promozione della salute e per favorire l’equità sociale nell’ambito di uno
sviluppo sostenibile”. Esercitare la sanità pubblica significa, pertanto,
coordinare azioni ed interventi che hanno un impatto sulla salute della
popolazione, anche al di là dell’ambito dei servizi sanitari in senso stretto,
ma anche, ovviamente, fornire tutti i servizi sanitari necessari alla promozione
della salute, alla prevenzione della malattia, alla riabilitazione fisica,
sociale e lavorativa.
I determinanti più
potenti della salute devono essere ricercati nelle condizioni sociali,
economiche e culturali di una popolazione; la tradizionale visione di sanità
pubblica, orientata alla ricerca delle cause biomediche, comportamentali e
sociali della malattia, deve essere arricchita da un approccio multisettoriale
ai determinanti della salute che tenga conto delle prospettive fisiche,
economiche, sociali, culturali e di genere della popolazione e delle
disuguaglianze nella salute.
Oltre a queste nuove
acquisizioni, sono sopravvenute negli ultimi anni importanti modifiche del
contesto e del Servizio sanitario regionale, che richiamano oggi la necessità di
un marcato “riorientamento” del ruolo del Dipartimenti di Prevenzione, con
particolare riferimento agli obiettivi ed ai contenuti della loro attività, e al
conseguente assetto organizzativo.
In uno scenario
caratterizzato da valori sociali di riferimento diversi dal passato, dalla
crescita di nuovi sistemi di responsabilizzazione e di processi di
semplificazione amministrativa e dallo sviluppo, in sanità, della ricerca di
pratiche basate su prove di efficacia, si evidenzia la necessità di una
partecipazione più organica dei Dipartimenti ai grandi problemi odierni di
sanità pubblica, e di una loro azione più connessa alle realtà distrettuali,
nonché più unitaria ed integrata al proprio interno e con gli altri servizi
sanitari.
Occorre dunque una
“nuova” sanità pubblica, orientata a considerare la natura multifattoriale e
multidimensionale della salute, oggi intesa come esito di fattori - i
determinanti di salute - in parte modificabili come l’ambiente, i fattori
socio-culturali, l’accesso ai servizi, lo stile di vita.
Nel momento in cui la
sanità pubblica allarga il proprio ambito di interesse e assume come specifico
oggetto di intervento la modifica dei comportamenti individuali e collettivi,
che costituiscono i determinanti principali dell’epidemiologia contemporanea, ai
Dipartimenti di Prevenzione non deve sfuggire la necessità del coinvolgimento
dei vari attori sociali e di una consapevole partecipazione della comunità per
la definizione e attuazione di politiche per la salute: per ottenere ciò è
necessaria una stretta relazione con le Istituzioni locali e lo sviluppo di
capacità di comunicazione con l’intera popolazione di riferimento, per
affrontare compiutamente ogni aspetto dei problemi connessi alla programmazione
e attuazione degli interventi di sanità pubblica.
In tal senso dunque, i
programmi di sanità pubblica e la “visione” di popolazione tipica dei
Dipartimenti (la visione collettiva dei problemi, l’epidemiologia, la gestione e
la comunicazione del rischio, ecc.) sono strategici per realizzare gli obiettivi
di salute affidati alle Aziende sanitarie e configurano uno specifico ruolo dei
Dipartimenti di Sanità pubblica nei confronti della Direzione delle Aziende Usl.
Occorre ridefinire ambiti
e priorità in modo da conseguire equilibrio ed integrazione tra le azioni di
vigilanza e le azioni di sorveglianza e di educazione alla prevenzione, tutte
egualmente importanti per sostenere gli obiettivi della prevenzione.
Nell’organizzazione del
Dipartimento di Prevenzione e delle U.O.C. che lo compongono, la funzione di
vigilanza, pur esercitata in maniera coordinata in ambito dipartimentale, va
considerata come strumento specialistico nell’ambito di ciascun U.O.C., a fianco
alla informazione, formazione e assistenza e a tutte le possibili attività di
promozione della prevenzione stessa.
Art. 1Organizzazione del Dipartimento 1
Il Dipartimento di
Prevenzione ha competenza nell’ambito territoriale della ASL coincidente con la
provincia.
2. La direzione del Dipartimento di
Prevenzione è assicurata dal:
a. Direttore del Dipartimento
b. Comitato di Direzione del
Dipartimento.
3 Il Dipartimento di Prevenzione è
articolato in Aree Territoriali composte dalle Unità Operative Complesse di:
a)
Igiene e Sanità Pubblica
(SISP),
b)
Prevenzione e Sicurezza
negli Ambienti di Lavoro (SPESAL),
c)
Igiene degli Alimenti e
della Nutrizione (SIAN),
d)
Sanità animale (SIAV AREA
A),
e)
e)Igiene della
produzione, trasformazione,commercializzazione, conservazione e trasporto degli
alimenti di origine animale e loro derivati (SIAV AREA B),
f)
Igiene degli allevamenti
e delle produzioni zootecniche (SIAV AREA C).
4. Tenendo conto della peculiarità di ciascun
territorio, degli insediamenti produttivi del radicamento territoriale dei
servizi ed in considerazione della entità numerica della popolazione, delle
caratteristiche orografiche del territorio, della viabilità e dei collegamenti
il territorio della ASL di Bari è diviso in 4 Aree Territoriali, quello di Lecce
in n.2, quello di Foggia n.3, quello di Taranto, Brindisi e BAT in n.1 Area
Territoriale.
La definizione dell’ambito
territoriale di pertinenza delle Unità Operative Territoriali è effettuata con
provvedimento del Direttore Generale, su proposta del Direttore Sanitario e
acquisito il parere del Direttore del Dipartimento di Prevenzione.
5. In staff alla Direzione del Dipartimento
di Prevenzione sono istituite tre strutture semplici con funzioni
tecnico-sanitarie:
1.
Epidemiologia e flussi
informativi
2.
2.Qualità, comunicazione,
formazione, Educazione sanitaria
3.
3.Servizio Tecnico della
Prevenzione ai sensi dell’art.34 della L.R.
26/06.
4.
4.I Direttori Generali
delle ASL su proposta del Direttore del Dipartimento di Prevenzione possono
ricomprendere le funzioni e le attività delle strutture semplici di cui al punto
1 e 2 in un’unica struttura organizzativa.
È prevista, inoltre, una
struttura amministrativa con funzioni di:
1.
Segreteria
2.
Gestione del personale
3.
Collaborazione nella
gestione del budget assegnato al Dipartimento
4.
Collaborazione nel
controllo di gestione
5.
Predisposizione di atti
amministrativi
Lo svolgimento delle
funzioni del Dipartimento di Prevenzione è garantito mediante le Unità Operative
Complesse Territoriali e le loro articolazioni organizzative.
Art. 2Direttore del
Dipartimento di Prevenzione Il Direttore del
Dipartimento di Prevenzione è nominato dal Direttore Generale tra i Direttori
delle
U.O.C. di cui all’art.1
co. 3, che abbiano i requisiti previsti dalle norme nazionali e regionali.
Il Direttore è
responsabile del raggiungimento degli obiettivi e dell’uso razionale delle
risorse assegnate. In particolare:
a.
È responsabile
dell’assetto organizzativo complessivo della struttura.
b.
Coordina le attività
relative alle strutture del Dipartimento di Prevenzione al fine del
conseguimento degli obiettivi stabiliti dal piano annuale.
c.
Verifica periodicamente i
risultati raggiunti al fine del conseguimento degli obiettivi annuali.
d.
È responsabile del budget
assegnato, ne negozia la ripartizione interna con i Direttori dei Servizi di cui
all’art.1 co.3, lo gestisce in conformità agli indirizzi ed alle indicazioni
della Direzione Generale con la collaborazione del Comitato di Direzione.
e.
Istituisce i gruppi di
lavoro permanenti o temporanei costituiti da operatori delle diverse strutture,
sentito il Comitato di Direzione.
f.
Gestisce direttamente la
quota di risorse per lo svolgimento delle attività della direzione del
Dipartimento di Prevenzione.
g.
Organizza e gestisce le
attività di competenza del Dipartimento di Prevenzione in caso di eventi che
determinano emergenze generali per la popolazione, a valenza pluridisciplinare.
h.
Assicura il funzionamento
del Dipartimento, attuando modelli organizzativi concordati con il Comitato di
Direzione.
i.
Rappresenta il
Dipartimento nei rapporti con il Direttore Generale e gli Organismi ed Enti
esterni.
j.
Convoca e presiede il
Comitato di Direzione del Dipartimento di Prevenzione.
Art. 3Comitato di Direzione del
Dipartimento di Prevenzione Il Comitato di Direzione
del Dipartimento di Prevenzione è costituito da:
a.
Il Direttore del
Dipartimento di Prevenzione, che ne assume la presidenza;
b.
I Direttori delle U.O.C.
Territoriali per le ASL di TA, BR e BAT;
c.
I Coordinatori delle
U.O.C. Territoriali delle ASL di BA, LE, FG;
d.
Il Dirigente del Servizio
Tecnico della prevenzione di cui all’art. 9 del presente regolamento;
e.
Il Dirigente Responsabile
della Struttura Amministrativa di Staff. Il segretario del Comitato di direzione
è individuato tra il personale amministrativo di staff.
Nel rispetto degli
indirizzi aziendali, il Comitato di Direzione esprime pareri sui seguenti
argomenti:
a.
Assegnazione del
personale afferente al Dipartimento di Prevenzione alle strutture del
Dipartimento.
b.
Adozione di modalità
organizzative volte al miglioramento dell’efficienza e all’integrazione delle
attività delle strutture del dipartimento.
c.
Istituzione di unità
operative semplici, e di incarichi professionali di alta specializzazione.
d.
Ottimizzazione
dell’utilizzo degli spazi, delle attrezzature e delle risorse.
e.
Rapporti con i Distretti,
i Dipartimenti di Salute Mentale, i Dipartimenti delle Dipendenze Patologiche
territoriali, nonché, con ARPA, IZS, Università, Osservatorio Epidemiologico
Regionale.
f.
Programmazione annuale
delle attività del Dipartimento di Prevenzione.
g.
Indirizzi sui piani
formativi per il personale.
h.
Linee guida utili per il
corretto indirizzo delle attività del Dipartimento.
Art. 4Unità Operative Complesse Territoriali I Direttori delle U.O.C.
Territoriali. sono nominati a seguito di avviso quinquennale bandito ed
espletato ai sensi del DPR 484/98 e L.R.
n.25/2006.
I compiti dei Direttori
delle Strutture Complesse Territoriali sono:
a.
Gestione del personale e
delle risorse attribuite in relazione al raggiungimento degli obiettivi
assegnati.
b.
Gestione delle attività
della U.O.C., finalizzata al raggiungimento degli obiettivi assegnati.
c.
Coordinamento delle
U.O.Semplici individuate nel contesto della U.O.C. Territoriale e degli
incarichi professionali di alta specializzazione.
d.
Rappresentanza
dell’U.O.C. territoriale nei rapporti con Enti, Istituzioni, sentito il
Coordinatore della U.O.C. territoriali ove previsto.
e.
Partecipazione al
Comitato di Direzione nelle ASL di TA, BR, BAT.
f.
Collaborazione nella
verifica periodica dei risultati raggiunti al fine del conseguimento degli
obiettivi annuali.
g.
È responsabile del
Sistema informativo della U.O.C. garantendone la qualità e la continuità dei
relativi flussi.
Art. 5 Il Coordinatore delle U.O.C.
Territoriali Per le Asl di Bari, Lecce
e Foggia, il Direttore Generale, acquisito il parere del Direttore del
Dipartimento di Prevenzione, previa concertazione con i Direttori delle Unità
Operative Complesse Territoriali, nomina il Coordinatore di ciascuna U.O.C.
Territoriale di cui al comma 3 dell’art.1 del presente regolamento, scelto tra i
direttori delle U.O.C. territoriali.
Il Coordinatore delle
U.O.C. territoriali svolge le seguenti funzioni al fine di garantire:
a.
Il coordinamento per la
realizzazione della programmazione e degli indirizzi generali;
b.
L’uniformità delle azioni
e delle procedure sul territorio;
c.
La negoziazione
dell’assegnazione delle risorse alle U.O.C. Territoriali e Semplici
Dipartimentali in accordo con i rispettivi direttori e Dirigenti responsabili;
d.
La rappresentanza delle
U.O.C. nei rapporti con il Direttore di Dipartimento, con il Direttore Generale e con le Istituzioni per le
problematiche sovraterritoriali;
e.
Garantisce la qualità e
la continuità dei flussi informativi delle U.O.C. territoriali;
f.
La definizione dei
bisogni formativi per l’aggiornamento del personale delle U.O.C. Territoriali;
g.
La collaborazione con il
Direttore di Dipartimento nella verifica periodica dei risultati raggiunti al
fine del conseguimento degli obiettivi annuali.
Il Coordinatore delle
U.O.C. territoriali resta in carica 3 anni.
Art. 6Unità Operative Semplicia valenza Dipartimentale Le Unità Operative
Semplici a valenza Dipartimentale sono quelle strutture che svolgono funzioni
con la finalità di approfondimento tecnico e omogeneizzazione delle prestazioni
sul territorio provinciale.
Il Direttore Generale può individuare,
sulla scorta dell’analisi dei bisogni organizzativi, acquisito il parere del
Comitato di Dipartimento, per ciascuna area di cui al comma 2 dell’art. 7 quater
del D.Lg.vo 502/92 e s.m.i. strutture semplici a valenza dipartimentali.
I Responsabili delle
U.O.S. a valenza dipartimentale sono individuati dal Direttore Generale della
ASL, su proposta del Direttore di Dipartimento, previa intesa dello stesso con i
Direttori delle U.O.C.
Alla U.O. Semplice a
valenza dipartimentale vengono assegnate risorse di personale e di strutture,
coerenti con gli obiettivi ed il budget a loro assegnati dal Direttore della
U.O.C.
Il Responsabile della
U.O.S. a valenza dipartimentale ha il compito di gestire le risorse affidate,
programmare ed eseguire gli interventi di competenza, al fine di conseguire gli
obiettivi assegnati.
Art. 7Unità Operative Semplici Territoriali Le U.O. Semplici
Territoriali svolgono compiti funzionali al raggiungimento degli obiettivi delle
U.O.C, in relazione a specifici bisogni espressi dal territorio.
Il Direttore Generale
individua le strutture semplici territoriali su proposta del Comitato di
Direzione.
I Responsabili delle U.O.S. Territoriali
sono individuati tra i Dirigenti medici e/o veterinari delle U.O.C. territoriali
di competenza, e nominati dal Direttore Generale su proposta del Direttore di
Dipartimento previa intesa con i Direttori della U.O.C..
Alla U.O. Semplice
vengono assegnate risorse dedicate in linea con gli obiettivi ed il budget a
loro ribaltati dal Direttore dell’U.O.C. di riferimento.
Il Responsabile della
U.O. Semplice ha il compito di gestire le risorse affidate, programmare ed
eseguire gli interventi di competenza, coerenti con gli obiettivi assegnati.
Art. 8Incarichi professionali Il Direttore
Generale sulla base delle esigenze funzionali conferirà incarichi professionali
di alta specializzazione al personale con elevate competenze tecnico
professionali, come previsto dai vigenti CCNL della dirigenza.
Art. 9Servizio Tecnico della Prevenzione Nell’ambito della
Direzione del Dipartimento opera un servizio Tecnico della Prevenzione di cui
all’art. 3 lett. d). Il servizio è affidato ad un dirigente a cui sono assegnati
i seguenti compiti:
a.
Concorrere
all’individuazione degli obiettivi del Dipartimento di Prevenzione in ordine
alle attività delle prestazioni professionali specifiche;
b.Collaborare con il
Direttore del Dipartimento ai fini di una verifica delle attività di vigilanza;
c.
Collaborare con le
Università sedi di corsi di laurea delle professioni sanitarie della
prevenzione;
d.Collaborare alla
realizzazione dei processi di formazione professionale del personale, elaborando
progetti formativi;
e.
Collaborare alla
individuazione del fabbisogno del personale tecnico nelle varie U.O.C. del
Dipartimento di Prevenzione.
f.
Concorrere al governo
complessivo delle funzioni della prevenzione garantendo l’uniformità delle
procedure nell’ambito degli interventi di vigilanza ed ispezione.
I dirigenti delle
professioni sanitarie sono nominati dal Direttore Generale con le procedure
previste dall’art. 34 comma 8 della L.R.
n. 26/2006.
I Coordinatori dei
Tecnici della Prevenzione rispondono degli obiettivi assegnati dai Direttori dei
Servizi di appartenenza.
Art. 10Consulta regionale dei
Direttoridi Dipartimenti di Prevenzione In attuazione dell’art.
13, comma 8 e 9 della Legge
Regionale 3 agosto 2006, n. 25, è disciplinata
l’organizzazione e il funzionamento della Consulta dei Direttori dei
Dipartimenti di Prevenzione, quale struttura di supporto tecnico all’Assessorato
alle Politiche della Salute sui temi di prevenzione.
La consulta è composta da dodici
componenti, due per ogni ASL, ed in numero uguale tra Dirigenti Medici e
Dirigenti Veterinari. I Direttori del Dipartimento di Prevenzione di ogni ASL
partecipano di diritto alla Consulta. Il Direttore Generale della ASL, su
proposta del Comitato di Dipartimento, nomina il direttore del profilo
professionale medico o veterinario diverso da quello del Direttore del
Dipartimento.
1. Funzionamento della
Consulta
E’ data facoltà a ciascun
componente della Consulta di delegare per le riunioni un Dirigente Responsabile
di uno delle U.O.C. del Dipartimento stesso.
La Consulta è coordinata
dal Dirigente del Servizio Assistenza Territoriale e Prevenzione
dell’Assessorato alle Politiche della Salute.
Svolge le funzioni di
segretaria un funzionario amministrativo del Servizio ATP.
Il Collegio elegge a
maggioranza un vice Coordinatore, che rimane in carica per la durata della
Consulta.
La Consulta viene riunita
in via ordinaria con frequenza bimestrale o su richiesta di almeno 6 componenti
del Collegio, sono possibili riunioni straordinarie.
Le riunioni della
Consulta, ordinarie e straordinarie, vengono indette con nota scritta a firma
del Coordinatore.
L’ordine del giorno per
le singole riunioni è deciso dal Coordinatore, ogni componente della Consulta ha
facoltà di proporre per la discussione uno o più argomenti.
Di ogni seduta della
Consulta si redige verbale a cura della Segreteria.
La consulta si avvale,
per l’istruttoria dei temi posti in discussione e valutazione, di gruppi tecnici
i cui componenti siano rappresentativi delle diverse professionalità presenti
nei Dipartimenti. La composizione della Consulta è rinnovata ogni tre anni.
2. Compiti e funzioni
della consulta
2.1.Relativamente ai
Dipartimenti di prevenzione:
a.
Valutazione
dell’andamento complessivo degli interventi di prevenzione sul territorio
regionale
b.
Analisi e confronto delle
varie metodologie operative dei Dipartimenti al fine del raggiungimento
dell’omogeneità degli interventi di prevenzione sul territorio regionale;
c.
Valutazione dei flussi
informativi del dipartimento di prevenzione;
d.
Monitoraggio dello stato
di attuazione dei programmi specifici di prevenzione regionali e nazionali;
e.
Verifica dell’andamento
dei rapporti tra Dipartimenti di Prevenzione, ARPA, ISPESL, IZS e l’Osservatorio
Epidemiologico Regionale.
2.2.Formulazione di proposte
all’Assessorato in ordine a:
a) programmi d’intervento di prevenzione
sulla scorta dei bisogni evidenziati nel contesto delle attività
effettuate
b)
progetti
formativi del Dipartimento di Prevenzione a valenza regionale programmi di indagine e ricerche sui bisogni di salute, correlate alle
necessità dei cittadini
c)
promozione di
programmi di educazione alla salute e sicurezza negli ambienti di vita e di
lavoro.
Art. 11Funzioni e Compiti delle U.O.C. Le funzioni e
compiti delle U.O.C., di cui all’art.1 comma 3, sono quelle di cui all’Allegato
1, parte integrale e sostanziale del presente Regolamento.
Art. 12Norma finale di salvaguardia In prima applicazione del
presente regolamento il Direttore Generale su indicazione del Direttore
Sanitario nomina i Direttori dei Servizi e delle Strutture complesse
territoriali fra i direttori dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione delle
corrispondenti ASL.
In prima applicazione, in
relazione alle esigenze del territorio e ai fabbisogni della popolazione
servita, le U.O.S. già individuate nelle Aziende Sanitarie possono essere
riconfermate previa positiva valutazione del Direttore Generale.
FUNZIONI E
COMPITIDELLE U.O.C. DEL DIPARTIMENTODI PREVENZIONE U.O.C.
IGIENE E SANITA’ PUBBLICA
Sorveglianza,
prevenzione e controllo delle malattie infettive e parassitarie (inclusi i
programmi vaccinali) e controllo delle malattie cronico-degenerative.
·
Sorveglianza
epidemiologica delle malattie infettive e diffusive
·
Interventi
per il controllo della diffusione di malattie infettive e diffusive
·
Medicina
del viaggiatore
·
Vaccinazioni
previste dal Piano Nazionale Vaccini (Accordo Stato Regioni 3 Marzo 2005) e
Regionale
·
Collaborazione
in attività di sorveglianza epidemiologica delle malattie cronico degenerative
·
Collaborazione
in attività di prevenzione e controllo delle malattie cronico degenerative
·
Elaborazione
e partecipazione a programmi di ricerca nell’ambito della prevenzione primaria
·
Attività
di informazione e formazione nell’ambito di programmi di educazione alla salute
·
Predisposizione
di sistemi di risposta ad emergenze di origine infettiva
Tutela
della salute e della sicurezza degli ambienti aperti e confinati
·
Prevenzione
e sicurezza nell’utilizzo dei gas tossici (detenzione ed utilizzo)
·
Rilascio
pareri tecnici su regolamenti a richiesta degli enti emanatori
·
Valutazione
igienico-sanitaria degli strumenti di regolazione e pianificazione urbanistica,
varianti agli strumenti urbanistici( Conferenza dei Servizi), sulle opere di
urbanizzazione e sulle lottizzazioni
·
Valutazioni
preventive all’impatto sanitario di impianti comportanti rischio ambientale
·
Tutela
della salute dai fattori di rischio presenti in ambiente di vita, non confinato
·
Tutela
della salute nell’uso delle piscine pubbliche o di uso pubblico
·
Valutazione
sui progetti di nuove piscine pubbliche o di uso pubblico
·
Tutela
della salute nell’uso delle acque di balneazione
·
Vigilanza
sulle industrie insalubri
·
Prevenzione
e sicurezza nell’uso di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
·
Tutela
della salute dai rischi per la popolazione derivanti dall’utilizzo di sostanze
chimiche, preparati ed articoli (REACH)
·
Tutela
della collettività dal rischio radon
·
Promozione
della sicurezza stradale
·
Sistemi
di risposta ad emergenze da fenomeni naturali o provocati (climatici e nbcr)
·
Verifica
di compatibilità urbanistica dei progetti di insediamenti produttivi,
industriali, artigianali e commerciali, ai fini della tutela della salute della
collettività
·
Valutazioni
preventive in occasione della procedura per il rilascio del titolo a costruire
·
Valutazioni
preventive per autorizzazione all’esercizio di strutture sanitarie e
socio-sanitarie complesse
·
Tutela
della salubrità delle civili abitazioni
·
Tutela
delle condizioni igieniche degli edifici ad uso scolastico e ricreativo
·
Tutela
delle condizioni igieniche delle strutture destinate ad attività sanitaria e
socio-sanitaria
·
Tutela
igienico sanitaria degli stabilimenti termali
·
Vigilanza
sui cosmetici
·
Controllo
sui farmaci, stupefacenti, sostanze psicotrope,presidi medico chirurgici
·
Eventuali
provvedimenti autorizzativi e/o pareri a tutela della collettività , valutazioni
tecniche e pareri
Valutazione
medico legale degli stati di disabilità e per finalità pubbliche
·
Accertamenti
e attività certificativa medico legale nell’ambito della disabilità
·
Pareri
medico-legali su richiesta di pubblica amministrazione in applicazione di norme
e regolamenti
·
Partecipazione
ai collegi medici per il collocamento mirato al lavoro ed altre valutazioni
medico legali
·
Attività
di medicina necroscopica, polizia mortuaria e cimiteriale
·
Attività
di informazione e comunicazione ai cittadini su temi di bioetica, trapianti,
sicurezza delle prestazioni sanitarie, e altri temi di rilevante interesse
sociale
·
Attività
certificative per l’idoneità all’impiego, alla guida di veicoli, conduzione di
imbarcazioni maneggio armi
·
Attività
istruttoria medico-legale per richieste d’indennizzo da parte dello Stato per
danno permanente da vaccinazione o trasfusioni
·
Organizzazione
dell’attività connessa al funzionamento di Commissioni per il riconoscimento
dello astato di invalidità civile, cecità, sordomutismo e legge 104/92 e della
Commissione Medica Locale ex art. 119 D.Lgvo 285/92 (Codice della Strada)
·
Visite
di controllo sui lavoratori in malattia (visite fiscali) e per la verifica di
gravidanza a rischio
U.O.C.
PREVENZIONE E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO
Sorveglianza,
prevenzione, tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro
·
Sorveglianza
epidemiologica sulle attività lavorative del territorio per la prevenzione ed il
controllo dei rischi e danni da lavoro
·
Sorveglianza
epidemiologica su infortuni e malattie professionali
·
Programmi
di controllo e vigilanza nei luoghi di lavoro
·
Indagini
per infortuni e malattie professionali.
·
Vidimazioni
registri infortuni.
·
Vigilanza
sulle industrie insalubri
·
Prevenzione
delle patologie professionali e lavoro - correlate attraverso il controllo dei
fattori di rischio chimico, fisico, biologico ed ergonomico-organizzativo
·
Prevenzione
degli infortuni attraverso il controllo di impianti, macchine e apparecchiature
nei luoghi di lavoro.
·
Programmi
per il miglioramento della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
·
Valutazione
e controllo dello stato di salute dei lavoratori
·
Informazione,
formazione ed assistenza dell’utenza in materia di igiene, sicurezza e salute
nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento ai lavoratori migranti e
stranieri.
·
Controllo
degli ex-esposti a cancerogeni e a sostanza chimiche con effetti a lungo termine
·
Elaborazione
e conduzione di programmi di ricerca per il miglioramento delle condizioni di
salute e di igiene e sicurezza del lavoro
·
Valutazione
dei luoghi di lavoro e rilascio dei pareri per la tutela della salute di minori
·
Accertamenti
di idoneità specifica alla mansione in non esposti a rischio (ex art.5 -300/70)
·
Partecipazione
ai collegi medici per il collocamento mirato al lavoro ed altre valutazioni
medico legali
·
Formazione
rivolta a soggetti del sistema di prevenzione delle aziende
·
Formazione
per utilizzatori di prodotti fitosanitari
·
Controllo
e sorveglianza sul corretto utilizzo di prodotti fitosanitari
·
Elaborazione
e partecipazione a programmi di ricerca nell’ambito della prevenzione primaria
per la parte di competenza
·
Attività
di informazione e formazione nell’ambito di programmi di educazione alla salute
per la parte di competenza
Tutela
della salute e della sicurezza degli ambienti aperti e
confinati.
·
Prevenzione
e sicurezza nell’uso di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
·
Promozione
della sicurezza stradale
·
Tutela
dei lavoratori dal rischio “Amianto”
·
Esame
e controllo dei piani di bonifica di materiali contenenti amianto a tutela dei
lavoratori e della collettività
·
Predisposizione
certificazione di restituibilità, in caso di bonifica di amianto friabile
·
Vigilanza
sulle industrie insalubri
·
Verifica
di compatibilità urbanistica dei progetti di insediamenti produttivi,
industriali, artigianali e commerciali, ai fini della tutela della salute e
sicurezza dei lavoratori
·
Tutela
della salute dai rischi per la popolazione lavorativa derivanti dall’utilizzo di
sostanze chimiche, preparati ed articoli (REACH);
·
Eventuali
provvedimenti autorizzativi e/o pareri a tutela dei lavoratori, valutazioni
tecniche e pareri;
·
Valutazioni
preventive, ai fini della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro, per il rilascio di pareri su progetti di costruzione, ampliamento e
ristrutturazione, e, di pareri per l’autorizzazione all’apertura di:
·
Insediamenti
produttivi di tipo industriale ed artigianale;
·
Strutture
commerciali;
·
Strutture
turistiche o alberghiere;
·
Strutture
sanitarie, sociali e socio-sanitarie;
·
Istituti
di istruzione, formazione o di educazione;
·
Strutture
di interesse collettivo o comunitario;
·
Strutture
in genere non specificate con presenza di lavoratori.
U.O.C.
IGIENE DEGLI ALIMENTIE DELLA NUTRIZIONE
·
Pareri
su nuovi impianti o ampliamenti di impianti di pubblico acquedotto, di concerto
con il SISP per gli aspetti di igiene ambientale.
·
Controlli
e campionamenti, ai sensi del D.Lgs. n. 31/2001 e s.m.i., su fonti, impianti di
approvvigionamento, e reti di distribuzione di pubblici acquedotti e su fonti
private che forniscono acqua destinata al consumo umano ad uso pubblico.
·
Giudizio
di idoneità delle acque destinate al consumo umano.
·
Controlli
su fonti e sorgenti di acque minerali, ivi compreso l’imbottigliamento.
·
Controllo
e sorveglianza su deposito, commercio, vendita ed utilizzo di fitosanitari e
coadiuvanti di fitosanitari, additivi, coloranti e altro.
·
Controllo
residui di prodotti fitosanitari in alimenti.
·
Pareri
autorizzativi inerenti stabilimenti di deposito, commercio e vendita di prodotti
fitosanitari e coadiuvanti di fitosanitari.
·
Formazione
per utilizzatori e rivenditori di prodotti fitosanitari.
·
Controllo
sulla produzione e commercio dei prodotti dietetici e degli alimenti per la
prima infanzia
·
Controllo
della contaminazione ambientale sugli alimenti di competenza e bevande
·
Prevenzione,
controllo e indagini in casi di Infezioni, intossicazioni e tossinfezioni
alimentari
·
Gestione
stati di allerta relativi ad alimenti di competenza e bevande, destinati al
consumo umano;
·
Ispettorato
micologico ( L.352 del 23.8.93 e L.R. n. 14/2006)
·
Certificazione
di commestibilità su funghi destinati al commercio
·
Consulenza
su richiesta di privati inerente la commestibilità dei funghi destinati al
consumo personal
·
Formazione
per raccoglitori e commercianti
·
Rilascio
pareri tecnici su regolamenti comunali o a enti , autorità e privati
·
Sorveglianza
e controllo sulle attività degli operatori del settore alimentare in tutte le
fasi delle attività;
·
Formazione
e aggiornamento del personale sanitario, tecnico e amministrativo afferente al
Servizio
·
Controllo
ufficiale (ispezione, verifica, audit, monitoraggio, campionamento e
sorveglianza in materia di sicurezza alimentare) su imprese o industrie
alimentari che svolgono una qualsiasi delle attività di produzione,
preparazione, trasformazione, commercializzazione, deposito, trasporto, vendita
e somministrazione di alimenti e bevande di esclusiva competenza del SIAN;
·
Controllo
ufficiale ( ispezione, verifica, audit, monitoraggio, campionamento e
sorveglianza in materia di sicurezza alimentare), organizzato in modo congiunto
e coordinato con il SIAV B,su imprese o industrie alimentari che svolgono una
qualsiasi delle attività di produzione, preparazione,trasformazione,
commercializzazione, deposito, trasporto, vendita e somministrazione di
alimenti, di non esclusiva competenza del SIAN;
·
Controllo
ufficiale e registrazione inerenti attività di produzione, commercio,
somministrazione di gelati in modo congiunto e coordinato con il SIAV B;
·
Controllo
ufficiale e registrazione inerenti attività di produzione, commercio,
somministrazione di prodotti dolciari e di pasticceria;
·
Controllo
ufficiale (ispezione, verifica, audit, monitoraggio, campionamento e
sorveglianza) su ristorazione pubblica e collettiva;
·
Controllo
ufficiale (ispezione, verifica, audit, monitoraggio, campionamento e
sorveglianza) su alimenti di competenza e bevande provenienti dall’estero, fermi
restando i compiti e le attività svolti dagli Uffici di Sanità Marittima
(USMAF);
·
Registrazione
delle imprese del settore alimentare, di esclusiva competenza del SIAN, in cui
gli alimenti e le bevande sono prodotti,preparati, manipolati, depositati,
commercializzati, trasportati, somministrati;
·
Registrazione
delle imprese del settore alimentare, di non esclusiva competenza del SIAN, in
cui gli alimenti in genere sono prodotti, preparati, manipolati, depositati,
commercializzati, somministrati operata in modo congiunto con il SIAV B;
·
Registrazione
delle imprese del settore alimentare ove gli alimenti di origine animale e loro
derivati, vengono somministrati, operata in modo congiunto con il SIAV B
·
Referti,
denunce, certificazioni ed attività connesse all’emanazione di provvedimenti
contingibili ed urgenti;
·
Prestazioni
o attività consequenziali al rilievo, per la qualifica di Ufficiale di Polizia
Giudiziaria, di illeciti amministrativi e penali;
·
Valutazioni
preventive in occasione del rilascio del certificato di agibilità per strutture
destinate ad attività alimentari;
·
Elaborazione
e partecipazione a programmi di ricerca nell’ambito della prevenzione primaria
per la parte di competenza
·
Attività
di informazione e formazione nell’ambito di programmi di educazione alla salute
per la parte di competenza.
Igiene
della nutrizione
·
Sorveglianza
nutrizionale: Insieme di azioni coordinate e continuative nel tempo, finalizzate
alla raccolta, elaborazione e analisi mirata di dati epidemiologici (mortalità,
morbosità), consumi ed abitudini alimentari, rilievi dello stato nutrizionale e
degli stili di vita per gruppi di popolazione.
·
Interventi
di prevenzione nutrizionale: campagne informative su stili alimentari e di vita
corretti, diretti alla popolazione generale con l’utilizzo di tecniche e
strumenti propri dell’informazione e dell’educazione sanitaria: attività
educative e interventi su nutrizione e attività fisica diretti a gruppi di
popolazione (genitori, insegnanti, alimentaristi, infanzia ed età evolutiva,
anziani, e altre specificità) facendo riferimento a Best Practices e modelli
attuali di promozione della salute; interventi intersettoriali che favoriscano
la sostenibilità di stili di vita salutari, da realizzarsi con la collaborazione
di enti, associazioni od altri organi di riferimento non sanitari.
·
Interventi
Nutrizionali per la ristorazione collettiva: verifica e controllo sulle tabelle
dietetiche(mense scolastiche e aziendali, strutture socioassistenziali e
strutture sanitarie ecc.), , indagini sulla qualità nutrizionale dei pasti
forniti e consulenza sui capitolati per i servizi di ristorazione con l’apporto
tecnico degli altri Servizi ed Unità Operative di competenza (Servizi
Veterinari,) con particolare riferimento alla tutela dei soggetti affetti da
celiachia, favismo, ecc.
·
Consulenza
per l’aggiornamento in tema nutrizionale per il personale delle strutture di
ristorazione pubbliche e private (mense scolastiche e aziendali, strutture
socioassistenziali e strutture sanitarie ecc.).
·
Interventi
per la promozione della qualità nutrizionale (etichettatura nutrizionale, dieta
equilibrata, prodotti dietetici e per l’infanzia, rapporti favorevoli qualità
nutrizionale/trattamenti di conservazione e produzione, ecc.).
·
Consulenza
dietetico-nutrizionale e counselling nutrizionale : screening del rischio
nutrizionale, interventi di prevenzione di gruppo per fasce di popolazione
potenzialmente a rischio
·
Rapporti
di collaborazione e consulenza con strutture specialistiche, Pediatri di Libera
Scelta e Medici di Medicina Generale.
·
Elaborazione
di proposte per la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario, tecnico
e amministrativo afferente all’Area Funzionale.
U.O.C.
SANITA’ ANIMALE (S.I.A.V. A)
·
Sorveglianza
epidemiologica delle malattie infettive e diffusive degli animali;
·
Profilassi
ai fini dell’eradicazione delle malattie infettive e diffusive degli animali;
·
Prevenzione
e controllo delle zoonosi;
·
Controllo
delle popolazioni sinantrope e selvatiche ai fini della salute umana e
dell’equilibrio fra uomo, animale e ambiente;
·
Interventi
di Polizia Veterinaria;
·
Gestione
delle anagrafi animali e zootecniche per la parte di competenza;
·
Sistemi
di risposta ad emergenze epidemiche delle popolazioni animali;
·
Sorveglianza
e controllo sui concentramenti e spostamenti di animali, compresa l’importazione
e l’esportazione, ferme restando le competenze degli Uffici Veterinari per gli
Adempimenti Comunitari (U.V.A.C.) e dei Posti d’Ispezione Frontaliera (P.I.F.);
·
Sorveglianza
e controllo sui trattamenti immunizzanti;
·
Lotta
al randagismo e controllo della popolazione canina;
·
Controllo
episodi di morsicature da cani;
·
Educazione
alla salute per la parte di competenza;
·
Sorveglianza
epidemiologica per la parte di competenza;
·
Tenuta
registro tumori animali per la parte di competenza;
·
Attività
di verifica dell’idoneità progettuale, strutturale e funzionale di strutture
destinate alle attività oggetto di sorveglianza o controllo del
·
S.I.A.V.
A;
·
Referti,
denunce, certificazioni ed attività connesse all’emanazione di provvedimenti
contingibili ed urgenti;
·
Prestazioni
o attività consequenziali al rilievo, per la qualifica di Ufficiale di Polizia
Giudiziaria, di illeciti amministrativi e penali;
·
Formazione
e aggiornamento del personale sanitario, tecnico e amministrativo afferente al
Servizio
·
Rilascio
pareri tecnici su regolamenti comunali o Enti, Autorità e privati.
U.O.C.
IGIENE DEGLI ALIMENTI
DI
ORIGINE ANIMALE (S.I.A.V. B)
·
Controllo
ufficiale (ispezione, verifica, audit, monitoraggio, campionamento e
sorveglianza in materia di sicurezza alimentare) su imprese o industrie
alimentari che svolgono una qualsiasi delle attività di produzione,
preparazione, trasformazione, commercializzazione, deposito, trasporto, vendita
di alimenti di origine animale e/o loro derivati di esclusiva competenza del
SIAV B;
·
Controllo
ufficiale (ispezione, verifica, audit, monitoraggio, campionamento e
sorveglianza in materia di sicurezza alimentare), su imprese o industrie
alimentari di non esclusiva competenza SIAV B, che svolgono una qualsiasi delle
attività di produzione, preparazione, trasformazione, commercializzazione,
deposito, trasporto, vendita e somministrazione di alimenti, organizzata in modo
congiunto e coordinato con il SIAN competente per gli alimenti di origine non
animale;
·
Sorveglianza
e controllo sul latte e sui suoi prodotti derivati nelle fasi di produzione,
trasformazione, distribuzione e vendita;
·
Controllo
ufficiale, ispezione, verifica, audit, monitoraggio e sorveglianza sul miele
dalla fase di confezionamento a quella di trasformazione e/o consumo;
·
Controllo
ufficiale (ispezione, verifica, audit, monitoraggio, campionamento e
sorveglianza) sulle uova destinate al consumo umano dopo la fase di raccolta a
quella di trasformazione e/o consumo;
·
Controllo
ufficiale (ispezione, verifica, audit, monitoraggio, campionamento e
sorveglianza) sugli stabilimenti di depurazione, di stabulazione e sulle zone di
produzione e di allevamento di molluschi bivalvi;
·
Sorveglianza
e controllo della contaminazione ambientale sugli alimenti di origine animale;
·
Controllo
ufficiale (ispezione, verifica, audit, monitoraggio, campionamento e
sorveglianza) su ristorazione pubblica e collettiva per gli alimenti di origine
animale e loro derivati;
·
Controllo
ufficiale (ispezione, verifica, audit, monitoraggio, campionamento e
sorveglianza) su alimenti di origine animale e loro derivati provenienti da
altri Stati membri dell’Unione Europea, fermi restando i compiti e le attività
svolti dagli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari (UVAC) e dei Posti
d’Ispezione Frontaliera (PIF) per ciò che concerne gli alimenti di origine
animale e loro derivati provenienti da Paesi terzi;
·
Gestione
degli stati d’allerta per gli alimenti di origine animale;
·
Registrazione
delle imprese del settore alimentare, di esclusiva competenza del SIAV B, in cui
gli alimenti di origine animale e loro derivati sono ottenuti, manipolati,
depositati, trasportati e commercializzati;
·
Registrazione
degli operatori del settore alimentare, di non esclusiva competenza del SIAV B,
in cui gli alimenti in genere sono ottenuti, manipolati, depositati,
trasportati, commercializzati, somministrati operata in modo congiunto con il
SIAN;
·
Attività
relative al riconoscimento degli stabilimenti ai sensi del Regolamento 853/04 CE
e adempimenti ai sensi del Regolamento 854/04 CE;
·
Sorveglianza
e controllo sul corretto smaltimento dei sottoprodotti di origine animale e del
materiale specifico a rischio presso imprese o industrie alimentari;
·
Prestazioni
o attività per macellazioni d’urgenza al di fuori degli stabilimenti;
·
Prestazioni
o attività per macellazioni ad uso privato;
·
Referti,
denunce, certificazioni ed attività connesse all’emanazione di provvedimenti
contingibili ed urgenti;
·
Prestazioni
o attività consequenziali al rilievo, per la qualifica di Ufficiale di Polizia
Giudiziaria, di illeciti amministrativi e penali;
·
Sorveglianza
e controllo sulle attività degli operatori del settore alimentare in tutte le
fasi della produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti di origine
animale finalizzati alla prevenzione della propagazione di malattie
trasmissibili agli animali e delle zoonosi;
·
Rilascio
pareri tecnici su regolamenti comunali o Enti, Autorità e privati;
·
Educazione
alla salute per la parte di competenza;
·
Sorveglianza
epidemiologica per la parte di competenza;
·
Tenuta
registro tumori animali per la parte di competenza;
·
Formazione
e aggiornamento del personale sanitario, tecnico e amministrativo afferente al
Servizio
·
Indagini
per infezioni, intossicazioni e tossinfezioni su matrici alimentari di
competenza.
U.O.C.
IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI
E
DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
(S.I.A.V.
C)
·
Controllo
ufficiale, ispezione, verifica, audit, monitoraggio e sorveglianza sul deposito,
vendita, distribuzione ed impiego del farmaco veterinario anche attraverso i
programmi per la ricerca dei residui di farmaco veterinario con particolare
riguardo alla repressione dei trattamenti illeciti ed impropri;
·
Controllo
ufficiale, ispezione, verifica, audit, monitoraggio e sorveglianza
sull’alimentazione animale;
·
Controllo
ufficiale, ispezione, verifica, audit, monitoraggio e sorveglianza sulla
produzione e distribuzione dei mangimi;
·
Controllo
ufficiale, ispezione, verifica, audit, monitoraggio e sorveglianza sul benessere
degli animali da reddito;
·
Controllo
ufficiale, ispezione, verifica, audit, monitoraggio e sorveglianza sull’impiego
degli animali nella sperimentazione;
·
Controllo
ufficiale, ispezione, verifica, audit, monitoraggio e sorveglianza nelle fasi di
raccolta, deposito, trasporto e smaltimento sui sottoprodotti di origine animale
e materiale specifico a rischio;
·
Controllo
ufficiale, ispezione, verifica, audit, monitoraggio e sorveglianza sugli
impianti di acquacoltura;
·
Sorveglianza
e controllo sul latte nelle fasi di produzione e trasporto;
·
Controllo
ufficiale (ispezione, verifica, audit, monitoraggio, campionamento e
sorveglianza) sulla produzione delle uova destinate al consumo umano fino alla
fase di raccolta;
·
Sorveglianza
e controllo della contaminazione ambientale sugli alimenti per la parte di
competenza
·
Controllo
ufficiale, ispezione, verifica, audit, monitoraggio e sorveglianza sulla fauna
dei parchi naturali montani e marittimi;
·
Controllo
ufficiale, ispezione, verifica, audit, monitoraggio e sorveglianza sulle
concentrazioni degli animali e sui loro ricoveri, anche in ambienti rurali,
silvestri ed acquatici per la parte di competenza;
·
Controllo
ufficiale, ispezione, verifica, audit, monitoraggio e sorveglianza sulla
riproduzione animale; Registrazione delle imprese zootecniche ai sensi del
Regolamento 852/04 Ce relative alla produzione primaria di competenza;
·
Valutazioni
e verifiche per aziende animali, fiere e mercati, circhi, circoli ippici,
impianti di allevamento in genere compresi gli apiari, canili e pensioni diversi
da quelli previsti dalla normativa in materia di randagismo;
·
Referti,
denunce, certificazioni ed attività connesse all’emanazione di provvedimenti
contingibili ed urgenti;
·
Attività
di verifica dell’idoneità progettuale, strutturale e funzionale di strutture
destinate ad una qualsiasi delle attività di competenza del S.I.A.V. C;
·
Prestazioni
o attività consequenziali al rilievo, per la qualifica di Ufficiale di Polizia
Giudiziaria, di illeciti amministrativi e penali;
·
Sorveglianza
e controllo sulle attività degli operatori del settore di alimentare nella fase
di produzione, finalizzati alla prevenzione della propagazione di malattie
trasmissibili agli animali e delle zoonosi, per la parte di competenza;
·
Educazione
alla salute per la parte di competenza;
·
Sorveglianza
epidemiologica per la parte di competenza;
·
Gestione
stati d’allerta alimenti per animali;
·
Formazione
e aggiornamento del personale sanitario, tecnico e amministrativo afferente al
Servizio
·
Rilascio
pareri tecnici su regolamenti comunali o Enti, Autorità e privati;
·
Sorveglianza
e controllo sulle strutture veterinarie;
·
Sorveglianza
e controllo sul benessere degli animali d’affezione nelle strutture di ricovero;
·
Igiene
urbana veterinaria.
Indice Premessa
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 13171
Art.
1 Organizzazione del Dipartimento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 13172
Art.
2 Direttore del Dipartimento di Prevenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 13173
Art.
3 Comitato di Direzione del Dipartimento di Prevenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 13173
Art.
4 Unità Operative Complesse Territoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 13174
Art.
5 Il Coordinatore delle U.O.C. Territoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 13174
Art.
6 Unità Operative Semplici a valenza Dipartimentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . pag. 13174
Art.
7 Unità Operative Semplici Territoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . pag. 13175
Art.
8 Incarichi Professionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 13175
Art.
9 Servizio Tecnico della Prevenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 13175
Art.
10 Consulta Regionale dei Direttori del Dipartimento di Prevenzione . . . . .
. . . . . . . . . . . . . pag. 13175
Art.
11 Funzioni e Compiti delle U.O.C. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 13176
Art.
12 Norma finale di salvaguardia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 13176
Disposizioni finali Il presente Regolamento è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia ai sensi e per gli effetti dell’art. 53, comma 1 della L.R. 12/05/2004, n° 7 “Statuto della Regione Puglia”. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare come Regolamento della Regione Puglia.
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