Regolamento Regionale 10 febbraio 2010, n. 9
Modifica ed integrazione del Regolamento Regionale 13 Gennaio 2005, n.3 “Requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi per autorizzazione ed accreditamento delle strutture residenziali e semiresidenziali terapeutiche per minori”.
Art. 1(Centro Residenziale Terapeuticoper Minori (CRTM) - Standards)
DEFINIZIONE Il Centro Residenziale
Terapeutico per Minori è una struttura che accoglie minori con disturbi
psicopatologici, ritardo mentale o gravi patologie della comunicazione,
relazione e socializzazione che necessitano sia di interventi intensivi,
complessi e coordinati che di ospitalità a ciclo continuo o per brevi periodi.
Il CRTM utilizza la residenzialità temporanea a breve-medio
termine a fini educativo-terapeutico-riabilitativi, in situazioni nelle quali si
rilevi la necessità di una temporanea discontinuità del rapporto con il contesto
di vita.
I CRTM rappresentano parte integrante dei servizi di NPIA, con
i quali lavorano in stretto raccordo.
L’obiettivo della residenzialità nei CRTM è quello di avviare,
di concerto con i servizi NPIA territoriali competenti e con i servizi sociali,
percorsi terapeutici volti al recupero ed al potenziamento dell’autonomia
personale e sociale dell’individuo ed alla riduzione dei comportamenti
disfunzionali, garantendo un contesto relazionale e sociale stabile ed
affettivamente saliente, nonché una specifica presa in carico terapeutica della
patologia neuropsichiatrica di cui l’individuo è affetto.
L’intervento terapeutico dei CRTM si basa su un approccio
multidisciplinare (educativo, sociale, riabilitativo, psicoterapeutico,
farmacologico), ad opera di specifiche figure professionali (neuropsichiatri
infantili, psicologi, assistenti sociali, collaboratori professionali sanitari)
coinvolti nella predisposizione e messa in atto di programmi terapeutici
individualizzati, oltre a garantire costantemente agli utenti disponibilità di
ascolto e supporto sociale.
La funzione del CRTM è quella di rappresentare un “luogo di
riferimento” in termini affettivi e relazionali, in cui il minore possa
sperimentare più adeguate modalità di interazione con i pari e con le figure
adulte, al fine di raggiungere un equilibrio emotivo-relazionale che faciliti il
re-inserimento nell’ambiente sociale di provenienza, obiettivo finale ma
primario del progetto terapeutico.
Infatti la residenzialità è, per definizione, limitata nel
tempo ed orientata al proprio superamento.
Il fabbisogno di queste strutture, secondo il D.M. 24 Aprile
2000 “Progetto Obiettivo Materno Infantile” è tendenzialmente pari ad 1 ogni
1.500.000 abitanti per le aree metropolitane o ad alta densità di popolazione.
Per le altre realtà territoriali il fabbisogno va definito a livello regionale.
DESTINATARI Soggetti di età compresa tra 10
e 18 anni (con suddivisione per fasce d’età: 10-13 e 14-18 anni) e per tipologia
di disturbo. In casi particolari è possibile l’inserimento di bambini di età
inferiore a 10 anni o la prosecuzione del progetto oltre i 18 e fino a massimo
21 anni (è da riferirsi solo agli inserimenti avviati prima della maggiore età
ed è regolata dalle norme vigenti relative al prosieguo amministrativo)
1) I CRTM sono deputati all’accoglienza di soggetti affetti
dai seguenti disturbi neuropsichiatrici, in situazioni particolari (vd punto 2):
-
Gravi disturbi della comunicazione/relazione
(disturbi pervasivi dello sviluppo)
-
Disturbi della condotta
-
Schizofrenia ad esordio precoce
-
Gravi disturbi dell’umore
-
Disturbi della condotta alimentare
-
Disturbi di personalità
-
Ritardo mentale
2) Situazioni nelle quali è previsto l’inserimento in
CRTM:
-
Necessità (rilevata dai servizi territoriali di
NPIA) di periodi di residenzialità terapeutica
-
Provvedimenti di allontanamento disposti dal
tribunale dei minori a causa dell’inadeguatezze dell’ambiente familiare.
Organi invianti: servizi di neuropsichiatria infantile
territoriali, in condivisione con i servizi sociali del comune di riferimento
Casi particolari
In via sperimentale è possibile l’inserimento di minori affetti
dalle suddette patologie neuro-psichiatriche che si trovino in una delle
seguenti condizioni:
- Collocazione all’interno del circuito penale (le
collaborazioni possibili le modalità e gli obiettivi andranno definiti al più
presto attraverso un apposito gruppo di lavoro congiunto regionale con il
Dipartimento di giustizia) Accoglienza di soggetti stranieri affetti dai
suddetti disturbi neuropsichiatrici (massimo n.1 per struttura)
CAPACITA’
RICETTIVA 10 posti
UBICAZIONE
- possibilmente collocato nell’area di residenza della
famiglia per garantire una continuità di rapporto con le relazioni significative
e le istituzioni educative come
la scuola.
- contesto abitato, non isolato
- buoni trasporti
- possibilità di buone connessioni con il tessuto sociale
- non in contesti stigmatizzanti
- possibilmente in struttura a sé stante e con spazi esterni
(giardino ecc)
STRUTTURA
- Normalità e naturalità dello spazio abitato
- Disponibilità di spazi personali e spazi Comuni
- stanze di almeno mq. 9 per una persona e mq. 14 per due
persone, altezza minima delle stanze mt. 2,70; a 1-2 letti.
- ogni ragazzo deve avere uno spazio che può considerare
come suo: almeno un armadio personale per conservare oggetti e indumenti
personali, una scrivania
ed una sedia
- le camere devono avere illuminazione naturale, adeguato
oscuramento ed areazione
- l’arredamento, conforme a quanto in uso nelle civili
abitazioni ed appropriato alle necessità degli utenti deve offrire condizioni di
vivibilità buone, le stanze
siano arricchite di elementi decorativi, la biancheria,
non di tipo ospedaliero, sia in buone condizioni e disponibile in quantità
adeguata
- I bagni devono essere in numero minimo di 1 ogni due stanze
e forniti di lavabo, vaso, bidet, doccia
- Bagno e camera da letto dedicati al personale di servizio
- La cucina deve avere una superficie minima di 12 mq
- Soggiorno/pranzo di ampiezza adeguata
- Salone attrezzato per studio (scrivanie e sedie), lettura,
musica, TV
- spazi dedicati per il personale, per i colloqui e le
riunioni
- spazi per laboratori e attività (che possono in parte
essere condivisi con il CSRTM)
- temperatura confortevole, sia d’inverno sia d’estate
(riscaldamento, eventuale climatizzazione)
- automezzi propri o condivisi con il CSRTM adeguati al
numero dei pazienti
- rapido servizio di sostituzione degli arredi difettosi o
rovinati
SICUREZZA
- La struttura non deve affacciare immediatamente sulla
strada, soprattutto se di grande traffico
- Non deve essere collocata a piani alti (pianterreno,
primo piano)
- Le porte dei bagni devono poter essere con chiave ma
eventualmente apribili dall’esterno (solo con intervento dell’operatore)
- L’arredamento deve essere ignifugo, senza oggetti
pericolosi, ma solido per poter resistere a eventuali momenti di crisi dei
pazienti
- Porte e serramenti devono essere robusti (le porte devono
poter essere eventualmente chiuse a chiave dagli operatori nel caso di gravi
situazioni di necessità)
- finestre con meccanismi di sicurezza per la chiusura
- I coltelli e gli oggetti acumi-nati, nonché eventuali
attrezzi di lavoro per il giardino o simili ed i detersivi devono poter essere
tenuti in ambienti chiusi a chiave
con il controllo degli operatori quando necessario
- I farmaci devono essere mantenuti in un armadio chiuso a
chiave (NB deve essere prevista un armadio con farmaci per le urgenze
psichiatriche)
- Non devono esserci appigli per attaccare funi o lenzuola,o
quelli esistenti devono piegarsi sotto il peso del corpo
- E’ opportuno che la cottura dei cibi avvenga tramite
piastre elettriche, eliminando il gas nella struttura. Il gas metano andrebbe
utilizzato solo per il
riscaldamento.
- I vetri devono essere antisfondamento
Deve inoltre essere garantito il rispetto delle normative
vigenti per quanto riguarda:
- protezione antisismica
- protezione antincendio
- protezione acustica
- sicurezza elettrica e continuità elettrica
- sicurezza antinfortunistica (D.Lgs. 626/94)
- igiene dei luoghi di lavoro
- eliminazione delle barriere architettoniche
- smaltimento dei rifiuti (inclusi eventuali rifiuti
speciali se vi è uso di farmaci)
- sicurezza degli impianti.
ORGANIZZAZIONE
- strutturalmente e funzionalmente connessa con i Centri
mente connessa con i Centri Semiresidenziali Terapeutici per Minori (CSRTM) e
con i servizi territoriali di NPIA
Devono esistere procedure o linee guida scritte su:
- rapporti con servizi invianti
- accoglienza
- rapporti con la famiglia
- dimissione
- interruzioni
- emergenze
- modalità di raccolta e conservazione della documentazione
clinica
- modalità di gestione di situazioni di emergenza
- modalità di valutazione dell’andamento e degli esiti con
formulazione di indicatori per la valutazione della efficacia del trattamento
- reperibilità del medico NPI
- deve essere previsto un momento annuale di sintesi,
programmazione e verifica organizzativa della struttura, in cui analizzare
l’anno trascorso e definire gli
obiettivi per il successivo
- adozione di un Regolamento interno del Centro, elaborato
nel rispetto di quanto definito sopra
- nel progetto terapeutico, stilato dall’equipe allargata
andranno definite le modalità di inserimento, gli obiettivi, i tempi, la durata
dell’intervento e i dettagli
della collaborazione con famiglia ,comune di residenza,
NPI territoriale
- gli utenti (genitori o tutori e ospiti se maggiorenni)
devono conoscere le modalità di funzionamento del centro (Regolamento Interno),
condividere gli obiettivi
del progetto terapeutico e sottoscrivere un “consenso
informato”
- devono esistere i seguenti protocolli d’intesa:
- con i Servizi di NPIA territoriali (servizi del territorio
all’interno del quale è collocato il CRTM, servizi territoriali di NPI invianti)
- Servizi socio-assistenziali degli Enti Locali
- con il SERT
- con il Sistema Giudiziario
- con il Sistema Scolastico
- Organizzazioni del Terzo settore
- con la medicina di base di riferimento e/o di competenza
- con il 118 ed il Pronto Soccorso per la gestione delle
urgenze
PERSONALE
- équipe multidisciplinare di operatori esperti di
età evolutiva
- massima stabilità del personale e basso turn-over
- neuropsichiatra infantile: 20 ore settimanali
- psicologo clinico: 20 ore settimanali
- assistente sociale: 20 ore settimanali (la
funzione è soprattutto sulla costruzione di reti e spazi di raccordo con il
territorio locale e con i servizi di
provenienza, mentre la gestione diretta del caso,
coerentemente con le competenze socio-assistenziali del comune, è in capo al
servizio sociale
comunale);
- collaboratori professionali sanitari (infermiere,
logopedista, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, tecnico
dell’educazione e riabilitazione
psichiatrica e psicosociale, terapista
occupazionale, educatore professionale) in numero di 2 (turno 8-14), 2 (turno
14-20), 1 (turno 20-8).
- operatori socio-sanitari in numero di 1 (turno
8-14), 1(turno 14-20), 1 (turno 20-8).
- Possibile presenza di tirocinanti, che, in ogni
caso, non possono essere conteggiati nel raggiungimento degli standard di
personale.
- Possibile presenza di volontari e obiettori di
coscienza, purché adeguatamente e preventivamente formati. Entrambi non possono
essere conteggiati nel
raggiungimento degli standard di personale.