Anno 1998
Numero 7
Data 28/01/1998
Abrogato No
Materia Agricoltura - foreste - caccia e pesca;
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Legge Regionale 28 gennaio 1998, n. 7

Usi civici e terre collettive in attuazione della legge 16 giugno 1927, n. 1766 e del Regio decreto 26 febbraio 1928, n. 332.



Art. 1

(Usi civici e beni collettivi. Finalità e competenze)


1. La Regione tutela i dirittidelle popolazioni residenti sulle terre civiche, provvede al riordino dei patrimoni collettivi e salvaguardia lintegrità di quelli meritevoli diconservazione.
2. Sono terre civiche le aree site nel territorio di un Comune o di una frazione, ora intestate catastalmente a questultima o al Comune competente per territorio, già appartenenti alle comunità dei residenti o alle università. Gli edificati di pertinenza fanno parte della proprietà collettiva.
3. La Regione persegue, per tali beni, il migliore sviluppo per il conseguimento di forme durevoli dioccupazione, nel rispetto della destinazione primaria e della conservazione delle attività silvo-pastorali, al fine di migliorare le condizioni socio-economiche delle popolazioni residenti, compatibilmente con le esigenze ambientali.
4. Sono esercitate dalla Regione, secondo quanto disposto dalla presente legge, le funzioni amministrative in materia di usi civici, trasferita con lart. 1 del decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1972, n. 11 e con lart. 66 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, già dicompetenza del Commissario per gli usi civici, del soppresso Ministero dellagricoltura e delle foreste e degli uffici periferici dello Stato.



Art. 2

(Procedimenti amministrativi)


1. La gestione amministrativa dei procedimenti e degli atti riguardanti gli usi civici avviene nel rispetto delle norme vigenti della legge fondamentale 16 giugno 1927, n. 1766. Per quanto non previsto dalla presente legge, pertanto, si farà riferimento, a detta legge e al suo regolamento di applicazione.
2. In attesa dellemanazione della nuova legge quadro nazionale che renda più aderente alle esigenze attuali la disciplina della materia degli usi civici, sono sospese, per un tempo non superiore a cinque anni, le assegnazioni a categoria, le quotizzazioni e le legittimazioni.
3. Le occupazioni abusive per le quali non se ne prevede la reintegra, in presenza dei requisiti previsti dallart. 9 della legge fondamentale, sono sanate previa declassificazione dal patrimonio civico e alienate al prezzo di mercato proposto dal perito demaniale di cui allart. 7 e fatto proprio dalla Regione con le procedure di cui allart. 8. Con criteri univoci per singoli Comuni o frazioni potranno prevedersi riduzioni del prezzo di stima per i residenti e per coloro che sono dediti, anche part-time, ad attività agricole. Le due riduzioni sono cumulabili Ulteriori riduzioni sono accordate per coloro che sono dediti allagricoltura a titolo principale.
4. Le concessioni a terzi di aree silvo-pastorali sono subordinate alla dimostrata non necessità dei residenti; hanno durata compatibile con la programmazione dellente titolare della gestione dei beni e, quindi, potranno essere interrotte in qualsiasi tempo con preavviso di un anno. Quelle di aree e di beni di altra natura seguono le normative specifiche che li riguardano. L’entità dei canoni non potrà essere inferiore al tre per cento del valore del bene, ridotto al due per cento per i residenti e per coloro che sono dediti, anche part-time, allagricoltura.
5. Le aree edificate, su parere tecnico favorevole del Comune interessato, possono essere alienate, aumentandone la superficie, se occorre, fino a tre volte, per il necessario resede. Solo per necessità di riordino del demanio civico, tale superficie può ulteriormente essere aumentata.
Il prezzo di alienazione è quello di mercato, opportunamente ridotto in presenza di edifici funzionari allagricoltura.
6. I provvedimenti riguardanti le operazioni di cui ai commi 3, 4 e 5 sono adottati dalla Giunta regionale su proposta deliberata dellente titolare della gestione.



Art. 3

(Ufficio usi civici, competenze, programmazione)


1. I compiti relativi allapplicazione della presente legge sono affidati allUfficio usi civici del Settore agricoltura, da individuarsi con il regolamento di attuazione di cui allart. 8 della legge regionale 4 febbraio 1997, 7, con organico competente in materie giuridiche, agronomiche, forestali, tecnico-catastali, informatiche e archivistiche.
2. L’Ufficio istruisce gli atti, tiene linventario dei beni civici, predispone e attua i consequenziali provvedimenti da adottare, organizza corsi di qualificazione e di aggiornamento degli istruttori e dei periti-delegati tecnici, tenendone lelenco, e segue quantaltro necessario per lesecuzione dei provvedimenti di legge.



Art. 4

(Contributi agli enti titolari di beni civici e oneri relativi ai procedimenti)


1. Le anticipazioni relative agli oneri di accertamento e di verifica sono a carico dei Comuni con recupero della spesa dagli eventuali proventi derivanti dalle operazioni di sistemazione dei beni civici. In caso di assenza totale o parziale di recupero economico dalle operazioni di accertamento e di sistemazione delle terre civiche, la Regione contribuisce alla spesa nella misura del cinquanta per cento.
2. Gli oneri relativi alle operazioni di sistemazione dei beni civici che vedono coinvolti terzi, privati o pubblici, sono a carico di questi.
3. Per la predisposizione e per la ratifica di atti di disposizione dei beni civici, come alienazioni, concessioni a terzi, autorizzazioni a mutamento di destinazione, conciliazioni, affrancazioni e per il rilascio delle certificazioni di cui allart. 5, è dovuto il versamento alla Regione, da parte degli interessati, della quota fissa di lire centomila, aggiornabile in base al tasso programmato dinflazione.



Art. 5

(Inventario e certificazioni)


1. La Regione tiene linventario dei beni civici distinto per Comune e per frazione. I dati dellinventario sono trasmessi agli enti interessati per le eventuali osservazioni da rendersi entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento degli atti, decorso il quale sono pubblicati sul Bollettino Ufficiale e inviati agli Ordini notarili.
2. L’Ufficio usi civici rilascia, su richiesta corredata della individuazione catastale dei beni, attestazioni sulla natura civica o meno di questi.



Art. 6

(Amministrazione separata di beni di uso civico ed elezione dei comitati di gestione)


1. I beni civici appartenenti a comunità già autonome, ora comuni, aggregate a questi, hanno gestione separata con comitati eletti ai sensi della legge 17 aprile 1957, n. 278.
2. I comuni interessati da significativa entità di beni civici, potranno deliberare la richiesta di costituzione di amministrazioni separate di beni di uso civico (ASBUC) da affidare a comitati di cui al comma 1.
3. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale propone al Consiglio il regolamento di attuazione della legge n. 278 del 1957.
4. I comitati inviano le proprie deliberazioni ai Comuni interessati e alla Regione. Gli atti non osservati dalla Regione entro venti giorni dalla data del ricevimento si intendono approvati.
5. Il Comune attua il controllo di legittimità entro quindici giorni dal ricevimento e trasmette la determinazione alla Regione. Gli atti non osservati dalla Regione entro i successivi venti giorni si intendono approvati.
6. La vigilanza sull’amministrazione separata dei beni civici è attribuita ai Comuni. La sorveglianza sulle ASBUC è affidata al Sindaco del comune.
7. La presente materia potrà essere delegata o trasferita alle Province in attuazione delle leggi sulla delega e di trasferimento delle funzioni. Non è materia delegabile o trasferibile laccertamento e la tutela degli usi civici.



Art. 7

(Istruttori, periti-delegati tecnici e loro competenze)


1. Per le operazioni di accertamento, di verifica e di sistemazione di beni civici è. istituito apposito elenco, costituito da sezioni distinte per gli istruttori e per i periti-delegati tecnici.
2. Entro il termine di novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Consiglio regionale definisce, con regolamento, i requisiti professionali degli istruttori e dei periti-delegati tecnici, le modalità di accesso nellelenco e del conferimento degli incarichi, con il principio della rotazione, nonché il trattamento economico delle prestazioni.



Art. 8

(Giudizio di congruità del valore dei beni di uso civico)


1. Le funzioni amministrative riguardanti ilgiudizio di congruità del valore dei beni diuso civico per le alienazioni, per le concessioni a terzi e per le pennute e laccertamento delle migliorie per laffrancazione dei canoni enfiteutici sono svolte dai periti tecnici demaniali e approvati da un collegio di tre funzionari nominati dallUfficio demanio e patrimonio.



Art. 9

(Beni civici e strumenti urbanistici)


1. Diversa destinazione di beni civici, da darsi dal Comune in sede di formazione dello strumento urbanistico, deve essere preceduta dall’autorizzazione regionale al mutamento di destinazione. Quando i beni civici interessati riguardano unamministrazione separata (ASBUC), occorre il preventivo assenso di questa.
2. La Regione rilascia le autorizzazioni, previa istruttoria, quando è riscontrato linteresse generale della popolazione titolare dei beni.
3. Quando la nuova destinazione proposta comporta la penalmente compromissione degli usi civici, listanza può essere accolta soltanto con listituto dellalienazione, trasferendo, ai sensi dellart. 24 della legge fondamentale, gli interessi della popolazione titolare dei beni sulla somma di denaro ricavata, da investire nella valorizzazione del residuo demanio civico o, comunque, in opere di generale interesse della popolazione stessa.



Art. 10

(Affrancazione dei livelli costituiti su beni civici)


1. I livelli già costituiti su beni civici sono affrancati su domanda dei livellari.
2. La domanda di affrancazione sarà rivolta dal livellario, contestualmente, alla Regione e al Comune concedente cui sono ancora catastalmente intestati i beni.
3. La Regione, acquisito il parere favorevole deliberato dal Comune, dispone laffrancazione del canone (livello o censo) enfiteutico, o di natura enfiteutica, e il versamento dellimporto relativo al Comune interessato pari a venti volte l’ammontare dello stesso, rivalutato con gli interessi legali degli ultimi cinque anni.
4. La Regione dispone, altresì, la registrazione e la trascrizione dellatto di affrancazione presso gli uffici finanziari dello Stato, in esenzione da tasse di bollo, di registro e da altre imposte a norma dellart. 2 della legge 1 dicembre 1981, n. 692.
5. Le operazioni tecniche relative al calcolo del capitale di affrancazione, alla registrazione, alla trascrizione degli atti e alla volturazione catastale sono effettuato dai tecnici a ciò abilitati con onere a carico del livellato affrancante.
6. L’efficacia dellatto regionale è subordinata allavvenuta registrazione e trascrizione dellatto di affrancazione presso gli ufficifinanziari dello Stato.



Art. 11

(Diritti promiscui sui parchi)


1. Le promiscuità costituite sui parchi della provincia di Foggia, tra comunità e privati, salvo casi particolari riconosciuti dalla Regione, sono sciolte con la divisione delle aree. Qualora resti un rapporto duso tra comunità e parchista, quest’ultimo è tenuto al pagamento del canone annuo corrispondente al due per cento del valore dellarea, desunto dalle tabelle regionali dei prezzi medi di esproprio delle aree agricole, ricondotto al cinquanta per cento.
2. Lo scioglimento della promiscuità, quando avviene, è effettuato dal perito demaniale incaricato dalla Regione. Questi, dopo aver assegnato al parchista gli immobili da esso edificati, divide larea al cinquanta per cento tra il Comune e il parchista.
3. Il privato parchista, previa domanda da presentarsi entro trenta giorni dallo scioglimento della promiscuità, ha diritto di acquistare la parte spettante al Comune. Anche in tal caso il prezzo è desunto dalle tabelle regionali dei prezzi medi di esproprio delle aree agricole.
4. Su istanza, potrà essere accordata la rateizzazione del prezzo al tasso legale del cinque per cento.
5. Gli oneri peritali sono ripartiti in eguale misura tra il Comune e il parchista.



Art. 12

(Espropriazione dei beni civici)


1. I decreti di espropriazione per opere pubbliche o di pubblica utilità di terreni di demanio civico, o privati o ancora gravati da usi civici, devono ottenere lassenso della Regione.
2. Le terre private ancora gravate da usi civici sono immediatamente affrancate su richiesta degli interessati o dufficio. Quando la liquidazione degli usi civici è richiesta dai privati titolari dei beni gravati è concesso un abbattimento del venti per cento sullammontare del valore del bene dovuto al Comune o allASBUC.
3. In caso di riconosciuta urgenza della liquidazione degli usi civici su terre private, per la stima del valore dei beni gravati si farà riferimento alle tabelle regionali dei valori medi di esproprio dei beni agricoli; il valore dei diritti non potrà essere inferiore allottavo di legge.



Art. 13

(Tutela dei beni civici)


1. Il Presidente della Giunta regionale provvede alla tutela amministrativa dei beni civici. L’Ufficio usi civici collabora con lorgano giudiziario competente in materia di usi civici, anche quando non viene contestata la natura civica dei beni.
2. In presenza di occupazioni abusive di aree civiche per le quali non si sia decisa la privatizzazione, la Regione ne ordina la reintegra, notificandone la decisione agli interessati e assegnando trenta giorni per leventuale riduzione in pristino e per il rilascio dellarea.
3. L’azione di tutela può essere esercitata dal Sindaco del comune interessato. Di ciò è data tempestiva comunicazione al Presidente della Giunta regionale.
4. Della reintegra ne viene data comunicazione alla Procura circondTimes New Romane competente per territorio.



Art. 14

(Vigilanza e sorveglianza)


1. Coerentemente ai disposti dellart. 64 del regio Decreto n. 332 del 1928 e dellart. 78 del decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977, la vigilanza sullamministrazione dei beni civici è attribuita al Comune, mentre la sorveglianza direttamente al Sindaco.



Art. 15

(Usi civici e aree protette)


1. Restano salvi gli usi civici nelle aree protette e vi sono esercitati secondo le consuetudini locali, o secondo regolamenti predisposti dagli enti di gestione dei beni civici. Questultimo regolamento deve essere sottoposto allapprovazione regionale per assicurare la compatibilità ambientale degli usi.
2. L’eventuale incompatibilità degli usi con la conservazione dellambiente, compresi i diritti di caccia e di pesca, deve essere dimostrata dallente parco.
3. La Regione potrà accogliere listanza dellente gestore delle aree protette e ridurre o sospendere gli usi per tutto il tempo ritenuto necessario. In questo caso lente gestore dellarea protetta concorda con le popolazioni titolari dei diritti ridotti o sospesi una congrua alternativa di benefici, a titolo di indennizzo dei diritti mortificati.
4. I prelievi selettivi di fauna selvatica, da effettuarsi a norma della legge 6 dicembre 1991, n. 394, vengono effettuati dai residenti titolari del diritto civico a ciò autorizzati.



Art. 16

(Prodotti spontanei del suolo)


1. Per la raccolta dei tartufi si fa riferimento allart. 3 della legge 16 dicembre 1985, n. 752, che ne riserva la raccolta ai titolali dai beni civici. L’esercizio è regolato da appositi regolamenti predisposti dagli enti di gestione dei beni civici e, quando vengono coinvolti terzi non residenti, sono approvati dalla Regione.
2. La raccolta, la coltivazione e il commercio dei funghi epigei e ipogei (tartufi) e degli altri prodotti del sottobosco è regolata dalle leggi 16 dicembre 1985, n. 752, 23 agosto 1993, n. 352 e dalle eventuali leggi regionali in materia.
3. Nei demani collettivi la raccolta dei frutti spontanei del sottobosco, dei funghi e dei tartufi è riservata ai titolari dei diritti civici. Della riserva è data notizia con debita tabellazione.



Art. 17

(Uso civico di pesca e uso esclusivo di pesca)


1. Il diritto di uso civico di pesca non dà luogo a divisione ed è esercitato in conformità di regolamento deliberato dal Comune, o comunque dallente titolare della gestione dei beni civici, e approvato dalla Regione.
2. In presenza di diritto civico di pesca, la concessione del diritto esclusivo di pesca è subordinata al soddisfacimento delle preminenti necessità degli utenti.
3. Le norme regionali di salvaguardia della fauna ittica valgono anche per le aree destinate alluso civico.



Art. 18

(Norma di coordinamento)


1. Quando nei procedimenti di sistemazione degli usi civici sono coinvolte altre strutture regionali, lAssessore regionale competente o suo delegato indice una conferenza tra í soggetti interessati.



Art. 19

(Agevolazioni fiscali)


1. I provvedimenti regionali riguardanti gli usi civici, per il loro interesse pubblico, sono esenti da tasse di bollo, di registro e da altre imposte a nonna dellart. 2 della legge I dicembre 1981, n. 692.
2. Sono altresì esenti da tributi speciali ex legge 15 maggio 1954, 228 le pratiche catastali connesse alle operazioni di sistemazione degli usi civici, come frazionamenti e voltare catastali.



Art. 20

(Norme transitorie)


1. Fino allistituzione dellUfficio usi civici di cui allart. 3, i provvedimenti regionali sono istruiti da una apposita struttura designata dallAssessore regionale allagricoltura, cui è preposto un dipendente regionale con qualifica retributiva e funzionale non inferiore allottava.



Art. 21

(Norma finanziaria)


1. E’ autorizzata per lanno 1997 la spesa di L. 100.000.000 per lo svolgimento delle attività previste dalla presente legge. La somma è iscritta al capitolo di nuova istituzione 0121131 della Parte Spesa del bilancio di previsione per lesercizio finanziario 1997, approvato con la legge regionale 5 giugno 1997, n. 16, avente la seguente descrizione:
Attuazione legge regionale n. del in materia di usi civici.
2. Al finanziamento della spesa di cui al comma 1 si provvede apportando le seguenti variazioni al bilancio di previsione 1997, ai sensi dellart. 44 della legge regionale 30 maggio 1977, n. 17 e successive modifiche e integrazioni:
Cap 114120 da L. 6.000.000.000 a L. 5.900.000.000 - L.100.000.000
Cap 121131 da L. 0 a L. 100.000 + L.100.000.000