Legge Regionale 12 febbraio 2002, n. 3 Norme di indirizzo per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento acustico.
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7
Art. 8
Art. 9
Art. 10
Art. 11
Art. 12
Art. 13
Art. 14
Art. 15
Art. 16
Art. 17
Art. 18
Art. 19
Allegato Modalità operativa per la classificazione e
zonizzazione acustica del territorio 1.
Individuazione delle classi
1.1
Classe I - Aree particolarmente protette
1.1.1 Le aree appartenenti alla
classe I godono di particolare protezione ambientale dal punto di vista
acustico, in quanto la quiete rappresenta un elemento base per la loro
utilizzazione. Rientrano in queste aree quelle destinate ad ospedali, case di
cura, scuole, al riposo e allo svago, alla residenza di tipo rurale, a parchi
pubblici, nazionali e regionali con leccezione delle parti edificate, a riserve
naturali, a verde in generale nonché, quando necessario in relazione alle
esigenze locali, le zone di interesse
storico-archeologico.
1.1.2 Sono escluse dalla classe
I le piccole aree verdi di quartiere e
le aree destinate a verde sportivo, per le quali la quiete non è un elemento
strettamente indispensabile per la loro fruizione, nonché le strutture
scolastiche o sanitarie inserite in edifici adibiti ad abitazione e ad uffici.
Tali aree e strutture seguono la
classificazione della zona di cui fanno parte ovvero della zona cui appartengono
gli edifici che le inglobano.
1.1.3 Nellambito delle aree di
classe I, è effettuata una suddivisione in tre sottozone con differente
coefficiente di priorità, da utilizzare in fase di predisposizione di eventuali
piani di risanamento:
Ia)
aree ospedaliere;
Ib)
aree scolastiche;
Ic)
aree a verde pubblico ed altre zone per le quali abbia rilevanza la
quiete.
1.1.4 Le aree ospedaliere e gli
edifici scolastici, collocati in prossimità della viabilità principale,
ricadenti allinterno delle fasce di rispetto della viabilità stessa, mantengono
la propria classe e, trattandosi di aree da tutelare, potranno richiedere
interventi di bonifica acustica.
1.1.5 Nel caso di aree rurali, queste sono inserite nella
classe 1, tranne che non risulti esservi un uso estremamente diffuso di macchine
operatrici, nel qual caso sono incluse nella classe III. Diversamente, le aree
rurali, in cui si svolgono attività derivanti da insediamenti zootecnici
rilevanti o dalla trasfarmazione di prodotti agricoli, quali caseifici, cantine,
zuccherifici ed altro, sono da ritenersi attività produttive di tipo artigianale
o industriale, e classificate nelle relative classi.
1.2 Classi II, III, IV.
1.2.1 Le classi II e III sono caratterizzate da una
distribuzione molto varia delle sorgenti di rumore, da densità di abitazioni
variabile e da differenti intensità di attività umane. Per la classificazione di
tali zone si adotteranno criteri il più possibile oggettivi, basati
sullelaborazione di indici urbanistici e parametri
insediativi.
1.2.2 Nella classe IV sono inserite le aree portuali e le
aree circostanti gli aeroporti. Fanno eccezione i piccoli campi privati per il
turismo, per lattività sportiva, per il diporto e analoghe utilizzazioni, che
assumono la classificazione del territorio che li
comprende.
Sono,
altresì, inserite nella classe IV le zone del territorio con presenza quasi
esclusiva di attività del terziario o commerciali, cioè aree caratterizzate da
intensa attività umana. ma pressoché prive di presenza abitativa. La presenza di
piccole industrie determina da sola lappartenenza del territorio alla classe
IV.
1.3 Classi V e VI.
1.3.1 Nelle classi V e VI sono comprese le aree interessate
da insediamenti di tipo industriale.
1.3.2 Nella classe V è prevista la presenza di abitazioni e
di attività di servizio, mentre nella classe VI sono inserite solo quelle aree
monofunzionali a carattere esclusivamente industriale.
1.4
Rappresentazione cartografica
1.4.1 La zonizzazione deve essere riportata su cartografia,
anche digitale, in scala 1:10.000 e corredata da unapposita relazione
tecnico-illustrativa che ne giustifichi le scelte. Per i centri urbani la
zonizzazione acustica deve essere riportata su cartografia, anche digitale, in
scala 1:5.000, con eventuali particolari in scala 1:2.000, se
necessario.
1.4.2 Per le indicazioni cartografiche si considereranno le
seguenti caratterizzazioni graficocromatiche derivate dalla UNI
9884:
Classi
di destinazione
I. aree
particolarmente protette
II.aree prevalentemente residenziali
III.
aree di tipo misto
IV.
aree di intensa attività umana
V.
aree prevalentemente industriali
VI.
aree esclusivamente industriali
|
Colore
verde
giallo
arancione
rosso
viola
blu |
punti
linee
verticali
linee
orizzontali
tratteggio a croce
linee
inclinate
nulla
|
2.
Metodologia operativa e classificazione: criteri
generali
Ai fini della classificazione, dovrà farsi riferimento a
dati rilevabili in loco e/o derivanti da fonti statistiche ufficiali e, in
particolare, dalle informazioni di carattere socioeconomico provenienti dalle
rilevazioni decennali dellISTAT:
1) censimento generale della
popolazione;
2) censimento generale dellindustria e dei
servizi.
Partendo dallelemento territoriale attraverso la sezione
di censimento, con successiva classificazione e raggruppamento delle varie
sezioni in modo da limitare il più possibile leccessivo frazionamento del
territorio, si procederà alla riunione di zone acusticamente
omogenee.
Contemporaneamente alla zonizzazione acustica del
territorio dovranno essere predisposte carte tematiche con riferimento alla
densità di popolazione, alle infrastrutture di trasporto, alla densità di
esercizi commerciali, alla densità di esercizi artigianali ed alla presenza di
uffici.
Nella definizione delle zone acusticamente omogenee
dovranno non risultare contigue aree caratterizzate da limiti massimi per il
livello equivalente di pressione sonora ponderato in scala A che differiscano
di più di 5 dB. Qualora, nelle zone già urbanizzate, non fosse possibile
rispettare tale vincolo a causa delleffettivo uso del territorio, si devono
inserire opportune fasce di rispetto, che devono essere contenute nella zona con
limite superiore di rumore più elevato, oppure dovrà tenersi conto di ciò
nellelaborazione dei piani di risanamento.
Verranno, inoltre, individuate aree da destinarsi a
spettacolo a carattere temporaneo ovvero mobile, prevedendo opportune fasce di
rispetto per il suo svolgimento.
Sulla base dei criteri di effettiva fruizione del
territorio e di destinazione di piano regolatore, la classificazione delle zone
inizierà dallidentificazione delle aree corrispondenti alle classi con più alto
rischio ambientale, quali quelle con impianti industriali significativi, porti
(classi V e VI) e di quelle particolarmente protette, ospedali, scuole e parchi
pubblici (classe I).
Si individueranno, poi, le principali arterie di traffico,
strade ad intenso traffico veicolare o di grande comunicazione, linee
ferroviarie (classe IV).
La fascia parallela a strade ferroviarie dovrà essere
prevista nel caso in cui queste attraversino aree appartenenti a classi
inferiori; mentre strade e ferrovie assumeranno automaticamente la classe
corrispondente allarea attraversata nel caso di passaggio di zone di classe
superiore.
Lampiezza delle fasce parallele a strade e ferrovie, da
classificare anchesse in classe IV, dovrà essere determinata tenendo conto
degli schermi presenti lungo il percorso di propagazione del suono, quali
edifici, dislivelli ed altre barriere naturali. Dovranno, a tal fine, seguirsi i
seguenti criteri:
1) nel caso di file continue di fabbricati, la fascia si
estende sino alla facciata degli edifici compresi entro 60 metri dal margine
della carreggiata;
2) nel caso di file continue di edifici interrotte da brevi
tratti corrispondenti alle immissioni di vie laterali, la fascia si estende
lungo queste per 30 metri;
3) nel caso di tratti privi di insediamenti, la larghezza
della fascia sarà definita in modo tale da garantire un sufficiente abbattimento
del livello di rumore, tenendo conto anche degli schermi ed ostacoli naturali,
e, comunque, non inferiore ai 100 metri dal margine della
carreggiata.
3.
Metodologia operativa e classificazione: densità della popolazione ed attività
commerciali
Per la classificazione delle zone di classe II, III e IV si
terrà conto, oltre che delle caratteristiche del traffico veicolare, della
presenza di strade di grande comunicazione, linee ferroviarie, porti e piccole
industrie, della densità della popolazione, della presenza delle attività
commerciali ed artigianali. La maggiore o minore densità di popolazione ed
intensità del traffico veicolare, la limitata od elevata presenza di attività
commerciali ed artigianali saranno opportunamente stimate, al fine del
lattribuzione delle varie zone alle classi II, III e IV per la grande rilevanza
che queste caratteristiche territoriali hanno dal punto di vista
acustico.
Per quanto riguarda la densità di popolazione residente, sì
farà riferimento al numero degli abitanti riferito alla superficie unitaria di
un ettaro. Di conseguenza si riterrà:
1) molto bassa la densità di popolazione residente inferiore
al valore corrispondente al 25° percentile ricavabile dalla successione dei dati
statistici disponibili;
2) bassa la densità di popolazione residente compresa tra i
valori corrispondenti al 26° e 50° percentile ricavabili dalla successione dei
dati statistici disponibili;
3) media la densità di popolazione residente compresa tra i
valori corrispondenti al 51° e 75° percentile ricavabili dalla successione dei
dati statistici disponibili;
4) alta la densità di popolazione residente superiore al
valore corrispondente al 76° percentile ricavabile dalla successione dei dati
statistici disponibili.
Per quantificare la presenza di attività commerciali,
inserite nel contesto urbano, si può fare riferimento alla densità di esercizi
commerciali, espressa in numero di esercizi riferito alla superficie unitaria di
un ettaro o al rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da
queste attività e larea della superficie della zona di censimento presa in
considerazione. Per cui si avrà:
1) molto bassa presenza di attività commerciali per densità di
esercizi commerciali o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata
da attività commerciali e larea della superficie della zona di censimento
inferiore al valore corrispondente al 25° percentile ricavabile dalla
successione dei dati disponibili;
2) bassa presenza di attività commerciali per densità di
esercizi commerciali rapporto tra larea della superficie complessiva occupata
da attività commerciali e larea della superficie della zona di censimento
compreso tra i valori corrispondenti al 26° e 50° percentile ricavabile dalla
successione dei dati disponibili;
3) media presenza di attività commerciali per densità di
esercizi commerciali o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata
da attività commerciali e larea della superficie della zona di censimento
compreso tra i valori corrispondenti al 51° e 75° percentile ricavabile dalla
successione dei dati disponibili;
4) alta presenza di attività commerciali per densità di
esercizi commerciali o rapporto tra larca della superficie complessiva occupata
da attività commerciali e larea della superficie della zona di censimento
superiore al valore corrispondente al 76° percentile ricavabile dalla
successione dei dati disponibili.
4.
Metodologia operativa e classificazione: densità di uffici ed attività
artigianali
Per quantificare la presenza di uffici, si farà
riferimento alla densità degli stessi espressa in numero di uffici o di addetti
riferito alla superficie unitaria di un ettaro. Per cui si
avrà:
1) molto bassa presenza di uffici per densità degli stessi
inferiore al valore corrispondente al 25° percentile ricavabile dalla
successione dei dati disponibili;
2) bassa presenza di uffici per densità degli stessi compresa
tra i valori corrispondenti al 26° e 50° percentile ricavabile dalla successione
dei dati disponibili;
3) media presenza di uffici per densità degli stessi compresa
tra i valori corrispondenti al 51° e 75° percentile ricavabile dalla successione
dei dati disponibili;
4) alta presenza di uffici per densità degli stessi superiore
al valore corrispondente al 76° percentile ricavabile dalla successione dei dati
disponibili.
Per quantificare la presenza dì attività artigianali, si
farà riferimento alla densità delle stesse espressa in numero di attività
artigianali riferito alla superficie unitaria di un ettaro o al rapporto tra
larca della superficie complessiva occupata da attività artigianali e larea
della superficie della zona di censimento.
Per
cui si avrà:
1) molto bassa presenza di attività artigianali per densità
delle stesse o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da
attività artigianali e larea della superficie della zona di censimento
inferiore al valore corrispondente al 25° percentile ricavabile dalla
successione dei dati disponibili;
2) bassa presenza di attività artigianali per densità delle
stesse o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da attività
artigianali e larea della superficie della zona di censimento compreso tra i
valori corrispondenti al 26° e 50° percentile ricavabile dalla successione dei
dati disponibili;
3) media presenza di attività artigianali per densità delle
stesse o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da attività
artigianali e larea della superficie della zona di censimento compreso tra i
valori corrispondenti al 51° e 75° percentile ricavabile dalla successione dei
dati disponibili;
4) alta presenza di attività artigianali per densità delle
stesse o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da attività
artigianali e larea della superficie della zona di censimento superiore al
valore corrispondente al 76° percentile ricavabile dalla successione dei dati
disponibili.
5.
Metodologia e classificazione: densità del traffico
veicolare
Riguardo alle caratteristiche del traffico veicolare,
si intenderà per:
1) traffico veicolare locale, che caratterizza la classe II,
quello che si sviluppa lungo le strade locali, interamente comprese allinterno
di un quartiere, a servizio diretto degli insediamenti;
2) traffico veicolare locale o di attraversamento, che
caratterizza la classe III, quello che si sviluppa lungo le strade urbane di
quartiere, comprese solo in un settore dellarea urbana, o utilizzate per
servire il tessuto urbano nel collegamento tra quartieri, nella distribuzione
del traffico delle strade di scorrimento e nella raccolta di quello delle strade
locali;
3) traffico veicolare intenso, che caratterizza la classe IV,
quello che si sviluppa lungo le strade urbane di scorrimento, che garantiscono
la fluidità degli spostamenti nellambito urbano, accolgono il traffico
veicolare delle strade di quartiere e distribuiscono quello dei tronchi
terminali o passanti dalle strade extraurbane, le tangenziali, le strade di
grande comunicazione.
6.
Metodologia e classificazione: conclusioni operative
Alla classificazione delle singole zone di territorio
comunale preso in considerazione si può giungere attraverso la determinazione di
un indice numerico globale pari alla somma dei valori numerici attribuiti agli
indici parziali per ciascuno dei parametri prima considerati, che vengono
riportati nella tabella seguente:
Parametro
Valori
Densità di popolazione |
molto
bassa |
bassa |
media
|
alta
|
Volume
del traffico veicolare |
molto
limitato |
locale |
attraversamento |
intenso |
Presenza attività commerciali |
molto
bassa |
bassa |
media |
alta |
Presenza attività artigianali |
molto
bassa |
bassa
|
media |
alta |
Presenza di uffici |
molto
bassa |
bassa
|
media
|
alta |
Punteggio |
0 |
1 |
2 |
3 |
La zona considerata sarà di classe II, se lindice totale
non supera il valore 5; sarà di classe III, se assume valori compresi tra 5 e
11; sarà di classe IV, se il valore del parametro supera
11.
Eseguita la classificazione delle singole zone, che
compongono il territorio comunale, ai fini di eliminare o comunque ridurre
leventuale presenza di zone a macchia di leopardo dovrà procedersi
allaggregazione di zone adiacenti tenendo conto che una zona va assorbita nella
classificazione di quelle confinanti quando queste ultime appartengono tutte
alla stessa classe e che le zone limitrofe vanno aggregate in modo tale da
raggrupparle il più possibile nella classe più bassa ipotizzabile. Per quanto
possibile, inoltre, si farà in modo che i confini delle diverse zone acustiche
coincidano con elementi fisici naturali o artificiali.
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