Anno 2002
Numero 3
Data 12/02/2002
Abrogato No
Materia Territorio - Ambiente - Inquinamento;
Note Pubblicata nel B.U.R. Puglia del 20.2.2002, n. 25.
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Legge Regionale 12 febbraio 2002, n. 3

Norme di indirizzo per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento acustico.



Art. 1





Art. 2





Art. 3





Art. 4





Art. 5





Art. 6





Art. 7





Art. 8





Art. 9





Art. 10





Art. 11





Art. 12





Art. 13





Art. 14





Art. 15





Art. 16





Art. 17





Art. 18





Art. 19





Allegato

Modalità operativa per la classificazione e zonizzazione acustica del territorio


1. Individuazione delle classi
 
1.1 Classe I - Aree particolarmente protette
 
            1.1.1 Le aree appartenenti alla classe I godono di particolare protezione ambientale dal punto di vista acustico, in quanto la quiete rappresenta un elemento base per la loro utilizzazione. Rientrano in queste aree quelle destinate ad ospedali, case di cura, scuole, al riposo e allo svago, alla residenza di tipo rurale, a parchi pubblici, nazionali e regionali con leccezione delle parti edificate, a riserve naturali, a verde in generale nonché, quando necessario in relazione alle esigenze locali, le zone di interesse storico-archeologico.
            1.1.2 Sono escluse dalla classe I  le piccole aree verdi di quartiere e le aree destinate a verde sportivo, per le quali la quiete non è un elemento strettamente indispensabile per la loro fruizione, nonché le strutture scolastiche o sanitarie inserite in edifici adibiti ad abitazione e ad uffici. Tali aree e  strutture seguono la classificazione della zona di cui fanno parte ovvero della zona cui appartengono gli edifici che le inglobano.
            1.1.3 Nellambito delle aree di classe I, è effettuata una suddivisione in tre sottozone con differente coefficiente di priorità, da utilizzare in fase di predisposizione di eventuali piani di risanamento:
Ia) aree ospedaliere;
Ib) aree scolastiche;
Ic) aree a verde pubblico ed altre zone per le quali abbia rilevanza la quiete.
            1.1.4 Le aree ospedaliere e gli edifici scolastici, collocati in prossimità della viabilità principale, ricadenti allinterno delle fasce di rispetto della viabilità stessa, mantengono la propria classe e, trattandosi di aree da tutelare, potranno richiedere interventi di bonifica acustica.
 
1.1.5 Nel caso di aree rurali, queste sono inserite nella classe 1, tranne che non risulti esservi un uso estremamente diffuso di macchine operatrici, nel qual caso sono incluse nella classe III. Diversamente, le aree rurali, in cui si svolgono attività derivanti da insediamenti zootecnici rilevanti o dalla trasfarmazione di prodotti agricoli, quali caseifici, cantine, zuccherifici ed altro, sono da ritenersi attività produttive di tipo artigianale o industriale, e classificate nelle relative classi.


1.2 Classi II, III, IV.
 
1.2.1 Le classi II e III sono caratterizzate da una distribuzione molto varia delle sorgenti di rumore, da densità di abitazioni variabile e da differenti intensità di attività umane. Per la classificazione di tali zone si adotteranno criteri il più possibile oggettivi, basati sullelaborazione di indici urbanistici e parametri insediativi.
1.2.2 Nella classe IV sono inserite le aree portuali e le aree circostanti gli aeroporti. Fanno eccezione i piccoli campi privati per il turismo, per lattività sportiva, per il diporto e analoghe utilizzazioni, che assumono la classificazione del territorio che li comprende.
Sono, altresì, inserite nella classe IV le zone del territorio con presenza quasi esclusiva di attività del terziario o commerciali, cioè aree caratterizzate da intensa attività umana. ma pressoché prive di presenza abitativa. La presenza di piccole industrie determina da sola lappartenenza del territorio alla classe IV.


1.3 Classi V e VI.
 
1.3.1 Nelle classi V e VI sono comprese le aree interessate da insediamenti di tipo industriale.
 
1.3.2 Nella classe V è prevista la presenza di abitazioni e di attività di servizio, mentre nella classe VI sono inserite solo quelle aree monofunzionali a carattere esclusivamente industriale.
 
1.4 Rappresentazione cartografica
 
1.4.1 La zonizzazione deve essere riportata su cartografia, anche digitale, in scala 1:10.000 e corredata da unapposita relazione tecnico-illustrativa che ne giustifichi le scelte. Per i centri urbani la zonizzazione acustica deve essere riportata su cartografia, anche digitale, in scala 1:5.000, con eventuali particolari in scala 1:2.000, se necessario.
 
1.4.2 Per le indicazioni cartografiche si considereranno le seguenti caratterizzazioni graficocromatiche derivate dalla UNI 9884:
 
 
Classi di destinazione
duso del territorio
I.  aree particolarmente protette
 
II.aree prevalentemente residenziali
 
III. aree di tipo misto
 
IV. aree di intensa attività umana
 
V. aree prevalentemente industriali
 
VI. aree esclusivamente industriali
 
 
Colore
 
verde
 
giallo
 
 
arancione
 
rosso
 
 
viola
 
 
blu
    Retino
 
punti
 
linee verticali
 
 
linee orizzontali
 
tratteggio a croce
 
 
linee inclinate
 
 
nulla
 
 
 


2. Metodologia operativa e classificazione: criteri generali
 
Ai fini della classificazione, dovrà farsi riferimento a dati rilevabili in loco e/o derivanti da fonti statistiche ufficiali e, in particolare, dalle informazioni di carattere socioeconomico provenienti dalle rilevazioni decennali dellISTAT:
 
1) censimento generale della popolazione;
 
2) censimento generale dellindustria e dei servizi.
 
Partendo dallelemento territoriale attraverso la sezione di censimento, con successiva classificazione e raggruppamento delle varie sezioni in modo da limitare il più possibile leccessivo frazionamento del territorio, si procederà alla riunione di zone acusticamente omogenee.
 
Contemporaneamente alla zonizzazione acustica del territorio dovranno essere predisposte carte tematiche con riferimento alla densità di popolazione, alle infrastrutture di trasporto, alla densità di esercizi commerciali, alla densità di esercizi artigianali ed alla presenza di uffici.
 
Nella definizione delle zone acusticamente omogenee dovranno non risultare contigue aree caratterizzate da limiti massimi per il livello equivalente di pressione sonora ponderato in scala A che differiscano di più di 5 dB. Qualora, nelle zone già urbanizzate, non fosse possibile rispettare tale vincolo a causa delleffettivo uso del territorio, si devono inserire opportune fasce di rispetto, che devono essere contenute nella zona con limite superiore di rumore più elevato, oppure dovrà tenersi conto di ciò nellelaborazione dei piani di risanamento.
 
Verranno, inoltre, individuate aree da destinarsi a spettacolo a carattere temporaneo ovvero mobile, prevedendo opportune fasce di rispetto per il suo svolgimento.
 
Sulla base dei criteri di effettiva fruizione del territorio e di destinazione di piano regolatore, la classificazione delle zone inizierà dallidentificazione delle aree corrispondenti alle classi con più alto rischio ambientale, quali quelle con impianti industriali significativi, porti (classi V e VI) e di quelle particolarmente protette, ospedali, scuole e parchi pubblici (classe I).
 
Si individueranno, poi, le principali arterie di traffico, strade ad intenso traffico veicolare o di grande comunicazione, linee ferroviarie (classe IV).
 
La fascia parallela a strade ferroviarie dovrà essere prevista nel caso in cui queste attraversino aree appartenenti a classi inferiori; mentre strade e ferrovie assumeranno automaticamente la classe corrispondente allarea attraversata nel caso di passaggio di zone di classe superiore.
 
Lampiezza delle fasce parallele a strade e ferrovie, da classificare anchesse in classe IV, dovrà essere determinata tenendo conto degli schermi presenti lungo il percorso di propagazione del suono, quali edifici, dislivelli ed altre barriere naturali. Dovranno, a tal fine, seguirsi i seguenti criteri:
 
1)      nel caso di file continue di fabbricati, la fascia si estende sino alla facciata degli edifici compresi entro 60 metri dal margine della carreggiata;
2)      nel caso di file continue di edifici interrotte da brevi tratti corrispondenti alle immissioni di vie laterali, la fascia si estende lungo queste per 30 metri;
3)      nel caso di tratti privi di insediamenti, la larghezza della fascia sarà definita in modo tale da garantire un sufficiente abbattimento del livello di rumore, tenendo conto anche degli schermi ed ostacoli naturali, e, comunque, non inferiore ai 100 metri dal margine della carreggiata.
 
3. Metodologia operativa e classificazione: densità della popolazione ed attività commerciali
 
Per la classificazione delle zone di classe II, III e IV si terrà conto, oltre che delle caratteristiche del traffico veicolare, della presenza di strade di grande comunicazione, linee ferroviarie, porti e piccole industrie, della densità della popolazione, della presenza delle attività commerciali ed artigianali. La maggiore o minore densità di popolazione ed intensità del traffico veicolare, la limitata od elevata presenza di attività commerciali ed artigianali saranno opportunamente stimate, al fine del lattribuzione delle varie zone alle classi II, III e IV per la grande rilevanza che queste caratteristiche territoriali hanno dal punto di vista acustico.
 
Per quanto riguarda la densità di popolazione residente, sì farà riferimento al numero degli abitanti riferito alla superficie unitaria di un ettaro. Di conseguenza si riterrà:
 
1)      molto bassa la densità di popolazione residente inferiore al valore corrispondente al 25° percentile ricavabile dalla successione dei dati statistici disponibili;
2)      bassa la densità di popolazione residente compresa tra i valori corrispondenti al 26° e 50° percentile ricavabili dalla successione dei dati statistici disponibili;
3)      media la densità di popolazione residente compresa tra i valori corrispondenti al 51° e 75° percentile ricavabili dalla successione dei dati statistici disponibili;
4)      alta la densità di popolazione residente superiore al valore corrispondente al 76° percentile ricavabile dalla successione dei dati statistici disponibili.
Per quantificare la presenza di attività commerciali, inserite nel contesto urbano, si può fare riferimento alla densità di esercizi commerciali, espressa in numero di esercizi riferito alla superficie unitaria di un ettaro o al rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da queste attività e larea della superficie della zona di censimento presa in considerazione. Per cui si avrà:
 
1)      molto bassa presenza di attività commerciali per densità di esercizi commerciali o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da attività commerciali e larea della superficie della zona di censimento inferiore al valore corrispondente al 25° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili;
 
2)      bassa presenza di attività commerciali per densità di esercizi commerciali rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da attività commerciali e larea della superficie della zona di censimento compreso tra i valori corrispondenti al 26° e 50° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili;
 
3)      media presenza di attività commerciali per densità di esercizi commerciali o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da attività commerciali e larea della superficie della zona di censimento compreso tra i valori corrispondenti al 51° e 75° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili;
 
4)      alta presenza di attività commerciali per densità di esercizi commerciali o rapporto tra larca della superficie complessiva occupata da attività commerciali e larea della superficie della zona di censimento superiore al valore corrispondente al 76° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili.
 
4. Metodologia operativa e classificazione: densità di uffici ed attività artigianali

Per quantificare la presenza di uffici, si farà riferimento alla densità degli stessi espressa in numero di uffici o di addetti riferito alla superficie unitaria di un ettaro. Per cui si avrà:
 
1)      molto bassa presenza di uffici per densità degli stessi inferiore al valore corrispondente al 25° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili;
 
2)     bassa presenza di uffici per densità degli stessi compresa tra i valori corrispondenti al 26° e 50° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili;


3)     media presenza di uffici per densità degli stessi compresa tra i valori corrispondenti al 51° e 75° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili;


4)      alta presenza di uffici per densità degli stessi superiore al valore corrispondente al 76° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili.
 
Per quantificare la presenza dì attività artigianali, si farà riferimento alla densità delle stesse espressa in numero di attività artigianali riferito alla superficie unitaria di un ettaro o al rapporto tra larca della superficie complessiva occupata da attività artigianali e larea della superficie della zona di censimento.
 
Per cui si avrà:
1)      molto bassa presenza di attività artigianali per densità delle stesse o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da attività artigianali e larea della superficie della zona di censimento inferiore al valore corrispondente al 25° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili;
 
2)      bassa presenza di attività artigianali per densità delle stesse o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da attività artigianali e larea della superficie della zona di censimento compreso tra i valori corrispondenti al 26° e 50° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili;
 
3)      media presenza di attività artigianali per densità delle stesse o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da attività artigianali e larea della superficie della zona di censimento compreso tra i valori corrispondenti al 51° e 75° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili;
 
4)      alta presenza di attività artigianali per densità delle stesse o rapporto tra larea della superficie complessiva occupata da attività artigianali e larea della superficie della zona di censimento superiore al valore corrispondente al 76° percentile ricavabile dalla successione dei dati disponibili.
 
5. Metodologia e classificazione: densità del traffico veicolare

Riguardo alle caratteristiche del traffico veicolare, si intenderà per:
 
1)      traffico veicolare locale, che caratterizza la classe II, quello che si sviluppa lungo le strade locali, interamente comprese allinterno di un quartiere, a servizio diretto degli insediamenti;
 
2)      traffico veicolare locale o di attraversamento, che caratterizza la classe III, quello che si sviluppa lungo le strade urbane di quartiere, comprese solo in un settore dellarea urbana, o utilizzate per servire il tessuto urbano nel collegamento tra quartieri, nella distribuzione del traffico delle strade di scorrimento e nella raccolta di quello delle strade locali;
 
3)      traffico veicolare intenso, che caratterizza la classe IV, quello che si sviluppa lungo le strade urbane di scorrimento, che garantiscono la fluidità degli spostamenti nellambito urbano, accolgono il traffico veicolare delle strade di quartiere e distribuiscono quello dei tronchi terminali o passanti dalle strade extraurbane, le tangenziali, le strade di grande comunicazione.
 
6. Metodologia e classificazione: conclusioni operative
 
Alla classificazione delle singole zone di territorio comunale preso in considerazione si può giungere attraverso la determinazione di un indice numerico globale pari alla somma dei valori numerici attribuiti agli indici parziali per ciascuno dei parametri prima considerati, che vengono riportati nella tabella seguente:
 
Parametro                                             Valori
Densità di popolazione
molto bassa
bassa
media
alta
 
Volume del traffico veicolare
molto limitato
locale
attraversamento
intenso
Presenza attività commerciali
molto bassa
bassa
media
alta
Presenza attività artigianali
molto bassa
bassa
media
alta
Presenza di uffici
molto bassa
bassa
media
alta
Punteggio
0
1
2
3
 
 
La zona considerata sarà di classe II, se lindice totale non supera il valore 5; sarà di classe III, se assume valori compresi tra 5 e 11; sarà di classe IV, se il valore del parametro supera 11.
 
Eseguita la classificazione delle singole zone, che compongono il territorio comunale, ai fini di eliminare o comunque ridurre leventuale presenza di zone a macchia di leopardo dovrà procedersi allaggregazione di zone adiacenti tenendo conto che una zona va assorbita nella classificazione di quelle confinanti quando queste ultime appartengono tutte alla stessa classe e che le zone limitrofe vanno aggregate in modo tale da raggrupparle il più possibile nella classe più bassa ipotizzabile. Per quanto possibile, inoltre, si farà in modo che i confini delle diverse zone acustiche coincidano con elementi fisici naturali o artificiali.