Legge Regionale 20 dicembre 1984, n. 54 Norme per l' assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.(1) (2)
TITOLO 1AMBITO DI APPLICAZIONE
Art. 1(Ambito di applicazione)(3) [1. Le norme della presente legge, emanate in conformità ai
criteri fissati dal CIPE con deliberazione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
n. 384 del 19/ 12/ 1981, si applicano a tutti gli alloggi di proprietà o in
gestione di enti pubblici, se realizzati o recuperati da enti pubblici, a totale
carico o con il concorso o contributo dello Stato, delle Regioni o Province o
dei Comuni ovvero acquistati, realizzati o recuperati da enti pubblici non
economici per le finalità sociali proprie dell edilizia residenziale pubblica,
nonchè acquisiti per donazioni o eredità, salvo che per la loro acquisizione
siano previste clausole particolari. 2. Sono esclusi da tale applicazione gli alloggi: a) realizzati dalle cooperative edilizie per i propri soci; b) realizzati o recuperati con programmi di edilizia agevolata
e convezionata non attuati da enti pubblici; c) di servizio e cioè quelli come tali definiti per legge; d) di proprietà degli enti pubblici previdenziali, purchè non
realizzati o recuperati a totale carico o con il concorso o contributo dello
Stato o della Regione. 3. Possono altresì essere esclusi, su richiesta motivata dell
ente pubblico proprietario e previa autorizzazione della Giunta regionale,
sentito il parere del Comune, quegli alloggi che, per le modalità di
acquisizione, per la destinazione funzionale, per le caratteristiche della
tipologia costruttiva o della utenza insediata o per particolari caratteri di
pregio storico - artistico, non siano utilizzati o utilizzabili per fini propri
dell edilizia residenziale pubblica. Per tali alloggi l autorizzazione regionale stabilisce le
modalità di destinazione nonchè la misura del canone, che non può essere
inferiore a quella determinata ai sensi della presente legge.
4. Le presenti norme si applicano, altresì, agli alloggi siti
in case parcheggio, ricoveri provvisori, immobili vari, non appena siano cessate
le cause dell uso contingente o iniziale per i quali sono stati utilizzati, e
semprechè abbiano condizioni abitative adeguate.]
TITOLO 2ASSEGNAZIONE ALLOGGI
Art. 2(Requisiti per l assegnazione)(4) [1. Può conseguire lassegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica: a) chi ha la cittadinanza italiana. Il cittadino straniero è ammesso in conformità a quanto previsto dall’articolo 40 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dellimmigrazione e norme sulla condizione dello straniero emanato con decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, come modificato dall’articolo 27, comma 1, della legge 30 luglio 2002, n. 189; (6) b) chi ha la residenza anagrafica o attività lavorativa esclusiva o principale nel comune o in uno dei comuni compresi nellambito territoriale cui si riferisce il bando di concorso, salvo che si tratti di lavoratori destinati a prestare servizio in nuovi insediamenti produttivi compresi in tale ambito o di lavoratori emigrati allestero, per i quali è ammessa la partecipazione per un solo ambito territoriale; c) chi non è titolare di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su alloggio adeguato alle esigenze del nucleo familiare nellambito territoriale cui si riferisce il bando di concorso; è adeguato lalloggio la cui superficie utile, determinata ai sensi del terzo comma dellart. 13 della legge 27 luglio 1978, n. 392, sia non inferiore ai 40 mq per un nucleo familiare composto da 1 o 2 persone, non inferiore ai 60 mq per 3-4 persone, non inferiore a 75 mq per 5 persone, non inferiore a 95 mq per 6 persone ed oltre; d) chi non è titolare di diritti di cui al precedente punto c) su uno o più alloggi, ubicati in qualsiasi località, il cui valore locativo complessivo, determinato ai sensi della legge 27 luglio 1978, n. 392, sia almeno pari al valore locativo di alloggio adeguato con condizioni abitative medie nellambito territoriale cui si riferisce il bando di concorso. Il valore locativo medio è determinato sulla base delle modalità stabilite dalla legge 27 luglio 1978, n. 392, e con i seguenti parametri: 1) superficie corrispondente allo standard abitativo regionale: superficie convenzionale complessiva (superficie utile + 25% per aree accessorie e di servizio) pari a:
40 mq + 10 mq = mq 50 per 1-2 persone;
60 mq + 15 mq = mq 75 per 3-4 persone;
75 mq + 19 mq = mq 94 per 5 persone;
95 mq + 24 mq = mq 119 per 6 persone ed oltre;
2) tipologia corrispondente alla categoria catastale A/3, parametro 1,05;
3) classe demografica del comune di destinazione della domanda di assegnazione del concorrente. Qualora trattasi di comune con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, si applica il coefficiente 0,80 corrispondente alla classe demografica fino a 10.000 abitanti;
4) coefficiente del livello di piano corrispondente al parametro 1,00;
5) coefficiente di zona edificata/periferica corrispondente a 1,00 per tutti i comuni;
6) coefficiente di vetustà pari a 20 anni;
7) coefficiente di conservazione e manutenzione corrispondente al parametro 1,00;
e) chi non ha ottenuto lassegnazione immediata o futura di alloggio realizzato con contributi pubblici, o lattribuzione di precedenti finanziamenti agevolati in qualunque forma concessi dallo Stato o da enti pubblici, semprechè lalloggio non sia inutilizzabile o perito senza dar luogo al risarcimento del danno; f) chi fruisce di un reddito annuo complessivo del nucleo familiare non superiore al limite vigente al momento della scadenza del bando di concorso, determinato ai sensi dellart. 21 della legge 5 agosto 1978, n. 457 e successive modificazioni e integrazioni. (5) Il reddito di riferimento è quello imponibile relativo all
ultima dichiarazione fiscale, al lordo delle imposte e al netto dei contributi
previdenziali e degli assegni familiari. Oltre all imponibile fiscale vanno computati tutti gli
emolumenti, indennità, pensione, sussidi, a qualsiasi titolo percepiti, ivi
compresi quelli esentasse. È fatta salva la facoltà della Regione di adeguare il limite di
reddito di cui alla presente lettera, qualora il CER e il CIPE non vi provvedano
ai sensi dell art. 3, lettera o), della legge 5 agosto 1978, n. 457, come
integrato dall art. 13 della legge 15 febbraio 1980, n. 25. Tale facoltà viene esercitata, trascorsi diciotto mesi dall
ultima revisione sulla base dell andamento dei prezzi al consumo per le
famiglie di operai e di impiegati, quale risulta dalle determinazioni ISTAT;
(1) g) chi non ha ceduto in tutto o in parte, fuori dei casi
previsti dalla legge, l alloggio eventualmente assegnato in precedenza in
locazione semplice.
2. Per nucleo familiare si intende la famiglia costituita da
coniugi e dai figli legittimi, naturali, riconosciuti e adottivi e degli
affiliati con loro conviventi. 3. Fanno altresì parte del nucleo familiare il convivente more
uxorio, gli ascendenti, i discendenti, i collaterali fino al terzo grado, gli
affini fino al secondo grado, perché la stabile convivenza con il concorrente
duri da almeno due anni prima della data di pubblicazione del bando di concorso
e sia dimostrata nelle forme di legge. 4. Sono considerati componenti del nucleo familiare anche
persone non legate da vincoli di parentela o affinità, qualora la convivenza sia
istituita da almeno due anni prima della data di pubblicazione del bando di
concorso e sia finalizzata alla reciproca assistenza morale e materiale e purché
i componenti siano inseriti nello stato di famiglia e producano idonea
documentazione rilasciata dal Comune. 5. I requisiti debbono essere posseduti da parte del
richiedente e, limitatamente alle precedenti lettere c), d), e), g), da parte
degli altri componenti il nucleo familiare, alla scadenza del termine di
presentazione delle domande, nonché al momento dell assegnazione e debbono
permanere in costanza del rapporto. 6. Il Consiglio regionale, in sede di localizzazione degli
interventi, può stabilire particolari requisiti aggiuntivi per l assegnazione
di alloggi realizzati con finanziamenti destinati a specifiche finalità ovvero
in relazione a peculiari esigenze locali.]
Art. 3(Procedimento di assegnazione)(7) (8) [1. Il Comune assegna gli alloggi di edilizia residenziale
pubblica disponibili sul proprio territorio mediante bando pubblico. Più Comuni
hanno la facoltà di assegnare detti alloggi in forma associata emanando un bando
pubblico sovra-comunale.
2. Il bando è adottato con cadenza almeno quadriennale entro il
30 ottobre, previa consultazione delle organizzazioni sindacali maggiormente
rappresentative sul territorio. In caso di mancato rispetto di tale termine da
parte di un Comune sul cui territorio insistano alloggi disponibili o in corso
di costruzione, all’emanazione del bando provvede l’ente gestore
territorialmente competente, previa diffida della Regione e con oneri a carico
del Comune.
3. Il Comune pubblica il bando all’Albo telematico per almeno
trenta giorni e adotta forme di pubblicità idonee a garantirne la massima
divulgazione, ivi compresa la pubblicazione del relativo avviso sui quotidiani
locali e l’affissione presso le sedi dell’ente gestore territorialmente
competente e delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul
territorio. Il Comune dà notizia dell’avvenuta pubblicazione del bando alla
Regione.
4. Entro novanta giorni dalla data di scadenza dei termini di
partecipazione al bando, l’ufficio comunale competente provvede a formulare la
graduatoria provvisoria sulla base dei punteggi che attribuisce a ogni singola
domanda di partecipazione al bando.
5. Entro trenta giorni dalla data di scadenza del termine di
pubblicazione della graduatoria provvisoria, gli interessati possono proporre
ricorso alla Commissione provinciale di cui all’articolo 5, per il tramite
dell’ufficio comunale competente. Il medesimo ufficio, entro quindici giorni
dalla data di presentazione del ricorso, trasmette lo stesso, unitamente alla
proprie controdeduzioni e a ogni documento utile alla definizione del ricorso,
alla Commissione di cui all’articolo 5.
6. La Commissione, entro e non oltre il termine di sessanta
giorni dalla data di ricevimento dei ricorsi, esprime il proprio parere
obbligatorio e vincolante.
7. L’Ufficio comunale competente, entro i quindici giorni
successivi al ricevimento del parere della Commissione, provvede
all’approvazione e pubblicazione della graduatoria definitiva. 8. La
graduatoria provvisoria e quella definitiva sono pubblicate nelle stesse forme
in cui è pubblicato il bando.
9. La Giunta regionale può autorizzare i Comuni a emanare bandi
speciali per l’assegnazione di alloggi specificatamente individuati in
dipendenza di particolari esigenze, indicando altresì requisiti aggiuntivi.]
Art. 4(Contenuti e istruttoria delle domande)(9) (10) [1. La domanda, redatta su apposito modulo
fornito dal Comune, deve indicare:
a) la cittadinanza nonchè la residenza del
concorrente e il luogo in cui lo stesso presta la propria attività
lavorativa; b) la composizione del nucleo familiare
corredata dai caratteri anagrafici e reddituali di ciascun
componente; c) l ubicazione e la consistenza dell
alloggio occupato; d) il reddito complessivo del nucleo
familiare; e) il luogo e il tipo di lavoro del
concorrente e degli altri componenti il nucleo familiare; f) ogni altro elemento utile ai fini della
valutazione del bisogno dell alloggio; g) il luogo in cui dovranno essere inviate al
concorrente tutte le comunicazione relative al concorso.
2. Alla domanda devono essere allegati i
documenti indicati nel bando.
3. Il concorrente deve dichiarare che
sussistono in favore di se stesso e dei componenti il suo nucleo familiare i
requisiti di cui all art. 2 della presente legge e inoltre di essere
consapevole che la dichiarazione mendace è punita ai sensi della legge penale.
4. Le domande vengono trasmesse al Comune che
ha indetto il bando, il quale procede all istruttoria delle domande dei
concorrenti verificando la completezza e la regolarità della compilazione del
modulo di domanda e l esistenza della documentazione richiesta.
5. Il Comune può inoltre avvalersi della
collaborazione degli organi dell amministrazione dello Stato, degli enti locali
e di tutti gli altri enti e soggetti ai quali è applicabile la presente legge e
può richiedere agli interessati i documenti eventualmente occorrenti per
comprovare la situazione denunziata nella domanda, fissando all uopo un congruo
termine a pena di esclusione dal concorso.
6. Il Comune provvede all attribuzione, in
via provvisoria, dei punteggi a ciascuna domanda sulla base delle situazioni
dichiarate dall interessato nella domanda e della documentazione presentata.
7. Entro 60 giorni dalla data di chiusura del
bando, l Amministrazione comunale procede alla formazione dell elenco dei
concorrenti secondo l ordine dei punteggi provvisori attribuiti a ciascuna
domanda e l elenco stesso viene assunto con provvedimento del Sindaco. In calce
all elenco dovranno essere indicate le domande per le quali non è stato
attribuito alcun punteggio per effetto di accertamento in corso, nonchè le
domande dichiarate inammissibili con le relative motivazioni.
8. L elenco con l indicazione del punteggio
conseguito da ciascun concorrente, nonchè con l indicazione dei modi e dei
termini per la opposizione, è immediatamente pubblicato nell albo pretorio del
Comune per trenta giorni consecutivi.
9. Per la pubblicazione dell elenco il Comune
dovrà seguire le stesse forme previste per il bando di concorso.
10. Ai lavoratori emigrati all estero è data
notizia dell avvenuta pubblicazione dell elenco e della posizione conseguita a
mezzo raccomandata con avviso di ricevimento.
11. Entro trenta giorni dalla pubblicazione
dell elenco nell Albo pretorio e, per i lavoratori emigrati all estero, dalla
data di ricevimento della comunicazione di cui al comma precedente, gli
interessati possono presentare opposizione al Sindaco.
12. L elenco, unitamente alle domande nonchè
alla documentazione e ai ricorsi presentati in tempo utile, è trasmesso, entro
quindici giorni dalla scadenza del termine fissato per i ricorsi, alla
commissione di cui al seguente art. 5 per la formazione della
graduatoria.
13. La Regione provvede ad impartire
disposizioni ai Comuni e agli IACP per la raccolta e l elaborazione a livello
regionale delle informazioni contenute nei moduli di domanda.
14. Il Comune, qualora riscontri che il
reddito, di cui alla lettera f) del precedente art. 2, dichiarato ai fini
fiscali, sia inferiore a quello fondatamente attribuibile al concorrente e ai
componenti il suo nucleo familiare in base ad elementi e circostanze di fatto,
segnala alla commissione di cui al successivo art. 5, anche avvalendosi della
collaborazione del Consiglio tributario e degli uffici del Ministero delle
Finanze, qualsiasi integrazione degli elementi contenuti nelle dichiarazioni
fiscali, indicando dati, fatti ed elementi rilevanti, indicativi di capacità
contributiva e fornendo ogni idonea documentazione atta a
comprovarli.
15. Per l esecuzione anche di parte delle
funzioni di cui ai precedenti commi, il Comune, su autorizzazione della Giunta
regionale e per specifiche motivazioni, può eccezionalmente delegare l IACP
territorialmente competente, riconoscendogli le spese sopportate. ]
Art. 5(Commissione provinciale di edilizia residenziale pubblica) (11) (12) [1. Presso ogni capoluogo di provincia è costituita una
Commissione competente per i ricorsi avverso l’assegnazione di alloggi e la
graduatoria provvisoria di assegnazione, nonché per i ricorsi avverso
l’annullamento dell’assegnazione e la decadenza dall’assegnazione. La
Commissione, nominata con provvedimento di Giunta regionale, è composta da:
a) un rappresentante regionale con qualifica dirigenziale, designato dalla
Giunta regionale, che la presiede e che in sede di votazione nella Commissione
esprime un voto che vale doppio in caso di parità; b) un rappresentante
designato dall’ANCI fra i dirigenti dei comuni ricadenti nell’ambito del
territorio provinciale; c) quattro rappresentanti designati dalle
associazioni dell’utenza riconosciute più rappresentative a livello nazionale
e/o regionale, con qualificata esperienza nel settore; d) un rappresentante
designato dall’ente gestore territorialmente competente, con qualifica
dirigenziale; e) un segretario, designato dai Comuni interessati d’intesa
tra i medesimi, senza diritto di voto.
2. Ai lavori della Commissione partecipa, con diritto di voto,
il responsabile del procedimento del comune interessato.
3. Le designazioni dei componenti di cui al comma 1 sono
effettuate entro trenta giorni dalla richiesta inoltrata agli enti e
associazioni da parte del dirigente del Servizio regionale competente. Per i
comuni che afferiscono a più enti gestori, la designazione del rappresentante di
cui al punto c) del comma 1 è effettuata con atto congiunto degli enti gestori
territorialmente competenti. La Commissione può insediarsi se sono stati
nominati il Presidente e tre componenti.
4. Non possono essere nominati componenti della Commissione
coloro i quali ricoprono incarichi istituzionali o fanno parte degli organi
elettivi o di controllo degli enti locali, ricompresi nell’ambito territoriale
in cui si svolge l’attività della Commissione stessa.
5. La Commissione resta in carica tre anni.
6. Il comune sede della Commissione provvede a istituire la
segreteria.
7. I costi per il funzionamento della Commissione gravano sui
comuni della provincia, in proporzione alla popolazione residente in ciascun
comune.
8. Ai componenti della Commissione è corrisposta un’indennità
definita con provvedimento di Giunta regionale, sentita l’ANCI, entro sessanta
giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
9. Le Commissioni di cui all’articolo 5 della l.r. 54/1984
restano in carica per il tempo necessario alla chiusura dei procedimenti in
corso e comunque non oltre i sessanta giorni dalla data di entrata in vigore
della presente legge. Le eventuali pendenze in essere oltre il termine di
scadenza sono trasferite ai responsabili del procedimento del comune
interessato.]
Art. 6(Punteggi di selezione della domanda)(13) (14) [1. Le graduatorie di assegnazione sono formate sulla base di
punteggi attribuiti in dipendenza delle seguenti condizioni oggettive e
soggettive del concorrente e del nucleo familiare: a) Condizioni soggettive a1) reddito del nucleo familiare, determinato con le modalità
di cui all art. 21 della legge 5 agosto 1978, n. 457, e successive
modificazioni e integrazioni, nonché all art. 2, punto f), della presente
legge, non superiore ai limiti seguenti: - inferiore ad una pensione sociale punti 4 - inferiore ad una pensione minima INPS punti 3 - inferiore ad una pensione minima INPS più una pensione
sociale punti 2 a2) nucleo familiare composto: - da 3 a 4 unità punti 1 - da 5 a 6 punti 2 - da 7 ed oltre punti 3 a3) richiedenti che abbiano superato il 60 anno di età alla
data di presentazione della domanda a condizione che vivano soli o in coppia,
anche con eventuali minori a carico punti 1 a4) famiglie con anzianità di formazione non superiore a due
anni alla data della domanda punti 1
Il punteggio è attribuibile: - a condizione che nessuno dei due componenti la coppia abbia
superato il 35° anno di età - soltanto quando la famiglia richiedente viva in coabitazione,
occupi locali a titolo precario o, comunque, dimostri di non disporre di alcuna
sistemazione abitativa adeguata. lo stesso punteggio è attribuito a famiglie la
cui costituzione è prevista entro un anno e comunque avviene prima dell
assegnazione dell alloggio; a5) presenza di handicappati nel nucleo familiare, da
certificare da parte delle autorità competenti (ai fini dell attribuzione del
punteggio si considera handicappato il cittadino affetto da menomazioni di
qualsiasi genere che comportino una diminuzione permanente della capacità
lavorativa superiore a 2/ 3):
punti 1 a6) nuclei familiari che rientrino in Italia o che siano
rientrati da non più di dodici mesi dalla data del bando, per stabilirvi la loro
residenza (emigrati, profughi): punti 1.
b) Condizioni oggettive:
b1) richiedenti che abitino con il proprio nucleo familiare da
almeno due anni dalla data del bando in locali adibiti impropriamente ad
alloggio (baracche, stalle, grotte e caverne, centri di raccolta, dormitori
pubblici e simili) o comunque in ogni altro locale procurato a titolo precario
dagli organi preposti alla assistenza pubblica ovvero per sistemazione precaria
a seguito di provvedimento esecutivo di rilascio che non sia stato intimato per
inadempienza contrattuale:
punti 4
La condizione del biennio non è richiesta quando la
sistemazione precaria derivi da abbandono di alloggio a seguito di calamità o di
imminente pericolo riconosciuto dall autorità competente o da provvedimento
esecutivo di sfratto;
b2) richiedenti che abitino con il proprio nucleo familiare da
almeno due anni dalla data del bando in alloggio antigienico così definito dall
autorità competente, ritenendosi tale quello privo di servizi igienici o con
servizi igienici all esterno o privo di acqua potabile o quello che per la sua
struttura e originaria destinazione, secondo la licenza comunale, non era
destinato ad abitazione:
punti 2.
Il punteggio di cui ai precedenti punti b1 e b2 non
viene riconosciuto quando trattasi di locali impropriamente adibiti ad
abitazione o antigienici, se tale condizione è stata accertata a favore di altro
richiedente in occasione di precedente bando;
b3) richiedenti che abitino con il proprio nucleo familiare da
almeno due anni dalla data del bando in uno stesso alloggio con altro o più
nuclei familiari, ciascuno composto da almeno due unità:
punti 2
La condizione di biennio non è richiesta quando si
tratti di sistemazione derivante da abbandono di alloggio a seguito di calamità,
di imminente pericolo di crollo riconosciuto dall autorità competente, di
sistemazione di locali procurati a titolo precario dagli organi preposti all
assistenza pubblica o di provvedimento esecutivo di sfratto;
b4) richiedenti che abitino alla data del bando con proprio
nucleo familiare:
a) in alloggio sovraffollato rispetto allo standard abitativo
definito al precedente art. 2, lettera c):
- oltre 2 persone in più
punti 1
- oltre 3 persone in più
punti 2;
b5) richiedenti, fruenti di alloggio di servizio, che debbano
rilasciare l alloggio per trasferimento d ufficio o per cessazione non
volontaria del rapporto di lavoro:
punti 1
b6) richiedenti che debbano abbandonare l alloggio a seguito
di ordinanze di sgombero o per motivi di pubblica utilità o per esigenze di
risanamento edilizio, risultanti da provvedimenti emessi dall autorità
competente non oltre tre anni prima della data del bando:
punti 6.
b7) richiedenti che abitino in alloggio che debba essere
rilasciato a seguito di provvedimento esecutivo di sfratto che non sia stato
intimato per immoralità, inadempienza contrattuale, di verbale di conciliazione
giudiziaria, di ordinanza di sgombero nonchè di provvedimento di collocamento a
riposo di dipendente pubblico o privato che fruisca di alloggio di servizio:
punti 6.
c) Condizioni aggiuntive regionali:
c1) richiedenti in condizioni di pendolarità con distanza tra
il luogo di lavoro e quello di residenza superiore a 40 Km.:
punti 1.
Tale punteggio viene attribuito limitatamente alla
graduatoria formata dal Comune nel quale il richiedente lavora;
c2) richiedenti che abitino in un alloggio il cui canone
calcolato secondo la legge 27 luglio 1978, n. 392, incida in misura non
inferiore al 25% sul reddito annuo complessivo del nucleo familiare determinato
ai fini della presente legge:
punti 1.
2. Non sono cumulabili i punteggi di uno stesso punto.
3. Non sono cumulabili i punteggi dei punti b1) con b2); b6)
con b7).
4. I punteggi di cui ai punti b6) e b7) non sono cumulabili con
tutti gli altri punti b1), b2), b3), b4), b5).
5. Ai fini della collocazione in graduatoria, a parità di
punteggio dovrà essere effettuato il sorteggio da parte di un notaio o ufficiale
rogante alla presenza dei componenti la Commissione di cui all art. 5.
6. I richiedenti appartenenti a categorie speciali di cui ai
precedenti punti a3), a4), a5), oltre ad essere inseriti nella graduatoria
generale permanente, sono collocati d ufficio in graduatorie speciali relative
ad ogni singola categoria con il medesimo punteggio ottenuto nella graduatoria
generale.
7. Le graduatorie speciali così formate sono valide ai fini
dell assegnazione di alloggi destinati in via prioritaria a specifiche
categorie di cittadini, in caso di determinazione della Regione o per espressa
previsione di leggi di finanziamento.
8. Tali alloggi non vengono computati nella quota di riserva di
cui all art. 15 della presente legge. ]
Art. 7(Formazione della graduatoria)(15) [1. La Commissione, entro sessanta giorni dal ricevimento degli
atti e dei documenti di cui al precedente art. 4, esamina le domande, la
documentazione e gli eventuali ricorsi presentati e formula la graduatoria
definitiva, previa effettuazione dei sorteggi tra i concorrenti che abbiano
conseguito lo stesso punteggio.
2. La graduatoria è pubblicata all Albo pretorio del Comune
per trenta giorni consecutivi e costituisce provvedimento definitivo.
3. Gli alloggi sono assegnati secondo l ordine stabilito nella
graduatoria definitiva che, a tali effetti, conserva la sua efficacia per due
anni e, comunque, fino a quando non venga aggiornata nei modi previsti dalla
presente legge.
4. La graduatoria definitiva è valida per l assegnazione di
tutti gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di nuova costruzione e di
risulta, fatto salvo quanto previsto dai successivi articoli.]
Art. 8(Accertamento del reddito)(16) [1. L accertamento del reddito di cui alla lettera f) del
precedente art. 2 deve avvenire normalmente tramite presentazione da parte del
richiedente di copia della dichiarazione dei redditi, relativa all anno
precedente il bando di concorso, di ogni componente il nucleo familiare che
svolga attività lavorativa ovvero percepisca pensione.
2. Il concorrente deve fare attestare sul retro dello stato di
famiglia l eventuale iscrizione alla Camera di Commercio.
3. La Commissione, nel caso di incompletezza o di
inattendibilità dei dati indicati nella dichiarazione fiscale, ovvero in caso di
omissione della dichiarazione medesima, provvede alla relativa segnalazione agli
uffici finanziari dello Stato, suffragata da elementi eventualmente segnalati
dal Comune ovvero acquisiti dalla Commissione medesima di propria iniziativa,
anche tramite formale audizione del soggetto interessato.
4. Qualora entro novanta giorni gli uffici finanziari non
abbiano comunicato i dati richiesti, il concorrente è collocato in graduatoria
tenendo conto anche del punteggio corrispondente al reddito dichiarato.
Nel caso in cui accertamenti sfavorevoli al concorrente
pervengano successive alla graduatoria definitiva, la stessa verrà modificata in
conseguenza e si procederà all eventuale annullamento dell assegnazione.
5. La mancanza di reddito deve essere documentata da
certificato di disoccupazione rilasciato dall Ufficio provinciale del Lavoro,
e, qualora sussistano le condizioni, da apposita dichiarazione dello stato di
indigenza rilasciata dal Comune di residenza.
6. L assenza di documentazione che comprovi lo stato di
indigenza comporta l esclusione del richiedente dalla graduatoria, qualora l
interessato non presenti la documentazione entro il termine stabilito.]
Art. 9(Aggiornamento delle graduatorie di assegnazione)(17) [1. Le graduatorie definitive conservano la loro efficacia fino
a quando non vengano aggiornate nei modi previsti nei successivi commi.
2. Le graduatorie conseguenti i bandi generali vengono
aggiornate almeno biennalmente, mediante bandi di concorso integrativi indetti
con le modalità di cui al precedente art. 3 ai quali possono partecipare sia
nuovi aspiranti all assegnazione, sia coloro i quali, già collocati in
graduatoria, abbiano interesse a far valere condizioni più favorevoli.
3. I concorrenti collocati in graduatoria sono tenuti a
confermare ogni quattro anni a pena di cancellazione dalla stessa, la domanda di
assegnazione, dichiarando la permanenza dei requisiti e delle condizioni.
4. È facoltà dei Comuni, sulla base delle specifiche condizioni
locali, procedere all aggiornamento della graduatoria mediante bandi
integrativi annuali, ferma restando la necessità della conferma quadriennale
della domanda.
5. Per la presentazione della domanda, l istruttoria, nonchè
la formazione della graduatoria definitiva, valgono le disposizioni dei
precedenti articoli.
6. Nel caso di assenza di domande di assegnazione, i Comuni,
previa autorizzazione della Giunta regionale, possono destinare gli alloggi a
cittadini residenti nel Comune stesso ovvero nei Comuni con termini; tali
locatari, se privi dei requisiti previsti, saranno assoggettati a contratto di
locazione, con termine di norma non superiore a quattro anni, e canone
determinato ai sensi della legge 27 luglio 1978, n. 392.]
Art. 10(Verifica dei requisiti prima dell assegnazione)(18) [1. In sede di assegnazione degli alloggi deve essere verificata
la permanenza dei requisiti previsti per l assegnazione.
2. L eventuale mutamento delle condizioni soggettive dei
concorrenti, fra il momento dell approvazione della graduatoria definitiva e
quello dell assegnazione, non influisce sulla collocazione in graduatoria,
semprechè permangano i requisiti e le condizioni oggettive.
3. Qualora il Comune accerti la mancanza nell assegnatario di
alcuno dei requisiti o delle condizioni di cui al secondo comma del presente
articolo, il Comune stesso trasmette la relativa documentazione alla Commissione
di cui al precedente art. 5, la quale, nei successivi venti giorni, provvede
all eventuale esclusione del concorrente dalla graduatoria o all eventuale
mutamento della posizione del richiedente nella graduatoria medesima.
4. Gli organi preposti alla formazione delle graduatorie e alle
assegnazioni, nonchè gli enti gestori, possono espletare, in qualsiasi momento,
accertamenti volti a verificare l esistenza e la permanenza dei requisiti.]
Art. 11(Disponibilità degli alloggi da assegnare)(19) [1. Ogni ente proprietario o gestore di alloggi cui si applicano
le disposizioni della presente legge è tenuto a comunicare al Comune
territorialmente competente l elenco degli alloggi da assegnare.
2. Per gli alloggi di nuova costruzione o in corso di recupero,
l ente attuatore è tenuto a comunicare tempestivamente al Comune la data
presunta di ultimazione dei lavori e quella della effettiva disponibilità degli
alloggi stessi.
3. Per gli alloggi che si rendono disponibili per la
riassegnazione, l ente gestore è tenuto a dare comunicazione al Comune della
presunta data di rilascio non appena nota e, comunque, non oltre dieci giorni
dalla data di effettiva disponibilità.]
Art. 12 (Assegnazione e standard dell alloggio) (20) (21) [1. L assegnazione in locazione semplice degli alloggi agli
aventi diritto in base all ordine della graduatoria definitiva è effettuata dal
Sindaco del Comune territorialmente competente.
2. Non possono essere assegnati alloggi la cui superficie
relativa alla sola unità immobiliare determinata ai sensi dell art. 13, terzo
comma, della legge 27 luglio 1978, n. 392, rapportata al nucleo familiare,
ecceda lo standard abitativo di cui al precedente art. 2, lettera d), punto
1).
3. Sono ammesse assegnazioni in deroga qualora le
caratteristiche dei nuclei familiari richiedenti in graduatoria o degli
assegnatari interessati ad eventuali cambi di alloggio non consentano, a
giudizio del Comune e dell Ente gestore, soluzioni valide nè ai fini della
razionalizzazione dell uso del patrimonio pubblico nè ai fini del
soddisfacimento di domande con pari o più grave grado di bisogno.]
(20) Il comma 4 dell’art. 60 della l.r. 1/2005così dispone:“4. In
deroga a quanto stabilito dall'articolo 12 della l.r. 54/1984 e dall'articolo
11, comma 1 bis, della legge regionale 15 dicembre 2000, n. 25 (Conferimento di
funzioni e compiti amministrativi in materia di urbanistica e pianificazione
territoriale e di edilizia residenziale pubblica), ogni regolarizzazione del
rapporto locativo è di esclusiva competenza degli Istituti autonomi delle case
popolari (IACP) e avviene mediante pagamento di una somma pari al 30 per cento della morosità
complessiva gravante sull'alloggio, risultante dal conto locativo dell'ente
gestore.”
(21) La presente legge è stata abrogata dalla l.r. 10/2014, art. 44, lettera a)
Art. 13(Scelta e consegna degli alloggi)(22) [1. Il Sindaco, entro trenta giorni dalla data della
comunicazione di cui all art. 11, comunica l assegnazione agli aventi diritto
con lettera raccomandata, d intesa con l ente gestore, fissando il giorno e il
luogo per la scelta dell alloggio.
2. La scelta degli alloggi, nell ambito di quelli individuati
secondo lo standard abitativo di cui al precedente articolo, è compiuta dagli
assegnatari in base all ordine di precedenza stabilito dalla graduatoria, salvo
quando disposto dal successivo art. 14.
3. La scelta dell alloggio deve essere effettuata dall
assegnatario o da persona all uopo delegata.
In caso di mancata presentazione, l assegnatario decade dal
diritto di scelta.
4. I concorrenti utilmente collocati in graduatoria possono
rinunciare all alloggio ad essi proposto soltanto per gravi e documentati
motivi, da valutarsi da parte del Comune competente all assegnazione.
5. In caso di rinuncia non adeguatamente motivata, il Comune
dichiara la decadenza dall assegnazione, previa diffida all interessato ad
accettare l alloggio propostogli.
6. In caso di rinuncia ritenuta giustificata dal Comune, l
interessato non perde il diritto all assegnazione ed alla scelta tra gli
alloggi che siano successivamente ultimati o comunque si rendano
disponibili.
7. La stipula dei contratti attinenti l uso degli alloggi è di
competenza dell ente gestore.
8. L ente gestore, sulla base del provvedimento di
assegnazione emanato dal Sindaco, provvede alla convocazione, con lettera
raccomandata, degli assegnatari per la stipulazione del contratto, per la
consegna dei regolamenti e per la successiva consegna dell alloggio. L ente
gestore comunica ai Comuni interessati la data di consegna degli alloggi e i
nominativi degli assegnatari.
9. L alloggio deve essere stabilmente occupato dall
assegnatario entro trenta giorni e, se si tratta di lavoratore emigrato all
estero, entro sessanta giorni dalla consegna, salvo proroga da concedersi dall
ente gestore a seguito di motivata istanza.
10. La mancata occupazione entro il termine indicato comporta
la decadenza dalla assegnazione. La dichiarazione di decadenza è pronunciata dal
Sindaco del Comune interessato con propria ordinanza e comporta la risoluzione
di diritto del contratto.
Tale provvedimento è comunicato mediante lettera raccomandata
all interessato, il quale può presentare deduzioni scritte e documenti entro 15
giorni dalla data di comunicazione ovvero 30 giorni se trattasi di lavoratore
emigrato all estero.
11. Il provvedimento del Sindaco, che deve contenere il termine
per il rilascio non superiore a sessanta giorni, costituisce titolo esecutivo
nei confronti dell assegnatario e di chiunque occupi l alloggio e non è
soggetto a graduazioni o proroghe.
12. Contro il provvedimento del Sindaco, l interessato può
proporre ricorso al Pretore del luogo nel cui mandamento è situato l alloggio,
entro il termine perentorio di trenta giorni dalla notificazione del decreto
stesso.
13. Il Pretore adito ha facoltà di sospendere l esecuzione del
decreto. Il provvedimento di sospensione può essere dato dal Pretore con decreto
in calce al ricorso.
14. La Giunta regionale, sentiti i rappresentanti dei sindacati
dei lavoratori e della utenza maggiormente rappresentativi a livello nazionale e
i rappresentanti degli enti gestori, approva entro novanta giorni il contratto -
tipo di locazione degli alloggi sottoposti alla disciplina della presente legge.
15. Per i contratti di locazione precedentemente stipulati, gli
enti gestori provvedono alla stipula di un nuovo contratto di locazione sulla
base del contratto - tipo di cui al primo comma fissando un congruo termine all
assegnatario per aderirvi.
16. La mancata adesione nel termine prescritto comporta la
risoluzione del precedente contratto di locazione.
17. Il contratto dovrà contenere:
1) un verbale dello stato dell alloggio al momento della
consegna ed il prospetto per il canone di locazione; 2) l indicazione dei diritti e dei doveri circa l uso dell
alloggio da parte dei componenti il nucleo familiare dell assegnatario; 3) l indicazione delle norme sul subentro degli aventi diritto
nell assegnazione e nel contratto; 4) l indicazione analitica delle modalità di pagamento e di
aggiornamento del canone e delle quote accessorie, delle eventuali indennità di
mora e della misura degli interessi moratori, e delle eventuali ulteriori
sanzioni e penalità applicabili; 5) l indicazione specifica dell obbligo di assunzione, da
parte dell assegnatario, degli oneri derivanti dall istituzione della
autogestione delle parti e dei servizi comuni; 6) l indicazione analitica degli oneri di manutenzione
ordinaria a carico dell assegnatario; 7) l indicazione delle cause di risoluzione dei rapporti di
locazione, di annullamento e decadenza dell assegnazione. 8) l indicazione delle norme che regolano la mobilità. ]
Art. 14(Riserva di alloggi per situazioni di emergenza abitativa)(23) [1. La Giunta regionale, anche su proposta dei Comuni
interessati, può riservare una aliquota, non superiore al 25% degli alloggi, da
assegnare per ciascun ambito territoriale, per far fronte a specifiche e
documentate situazioni di emergenza abitativa, quali:
- pubbliche calamità; - sgombero di unità abitative di proprietà pubblica da
sottoporre a lavori di recupero edilizio per effettuare i quali venga
riconosciuta dall organo competente la necessità di sgombero; - trasferimento di forze dell ordine; - per gravi motivi di pubblica utilità; - sfratti nelle condizioni di cui all art. 6.
2. Per gli appartenenti alle forze dell ordine è prevista una
riserva massima dell 8% con le modalità stabilite dalla delibera del Consiglio
regionale n. 43 del 23/ 12/ 1980, nell ambito dell aliquota del 25% stabilita
dal I comma del presente articolo.
3. Anche per le assegnazioni degli alloggi riservati devono
sussistere i requisiti prescritti, salvo che non si tratti di sistemazione
provvisoria, che non può eccedere la durata di due anni; sono esclusi in ogni
caso da tale sistemazione coloro i quali superano il doppio del reddito previsto
per l assegnazione.
4. Nel caso in cui il beneficiario della riserva sia già
assegnatario di alloggi di edilizia residenziale pubblica i requisiti richiesti
sono quelli per la permanenza.
5. L accertamento dei requisiti viene effettuato dalle
Commissioni di cui all art. 5 previa istruttoria da parte dei Comuni
interessati.
6. Non è ammessa alcuna forma di riserva al di fuori di quella
prevista dalle presenti norme, salvo nel caso di dichiarazione di pubblica
calamità.
7. La riserva di alloggi a favore di profughi prevista dall
art. 34 della legge 26/ 12/ 1981, n. 763, è autorizzata dalla Giunta regionale,
su proposta dei Comuni, nell ambito dell aliquota del 25% stabilita al primo
comma del presente articolo.
8. La proposta dei Comuni dovrà tener conto della consistenza
delle domande in graduatoria presentate dai profughi in ciascun ambito di
concorso in occasione dei bandi generali e integrativi emanati dai Comuni
stessi.
9. L aliquota di riserva da destinare ai profughi viene
proposta e autorizzata dopo la formazione della graduatoria speciale dei
profughi, che vengono ivi collocati con lo stesso punteggio ottenuto nella
graduatoria generale, e non può eccedere il 15% degli alloggi compresi nei nuovi
programmi di intervento. Per la definizione della qualità di profugo si
applicano le disposizioni della legge 26/ 12/ 1981, n. 763. ]
Art. 15(Subentro nella domanda e nell assegnazione)(24) [1. In caso di decesso dell aspirante assegnatario o dell
assegnatario, subentrano rispettivamente nella domanda e nell assegnazione i
componenti del nucleo familiare come definito al precedente art. 2 e secondo l
ordine ivi indicato.
2. L ampliamento stabile del nucleo familiare è ammissibile ai
fini della presente legge qualora non comporti la perdita di uno qualsiasi dei
requisiti previsti per la permanenza, previa verifica da parte dell ente
gestore, oltre che nei confronti di persone legate all assegnatario da vincoli
di coniugio o di convivenza more - uxorio, di parentela ed affinità, anche,
secondo la definizione di nucleo familiare indicata al precedente art. 2, nei
confronti di persone prive di vincoli di parentela o affinità, qualora siano,
nell uno e nell altro caso, riscontrabili le finalità di costituzione di una
stabile e duratura convivenza con i caratteri della mutua solidarietà ed
assistenza economica e affettiva.
3. L ampliamento stabile del nucleo familiare istituisce per
il nuovo componente autorizzato il diritto al subentro con relativa applicazione
della normativa di gestione.
4. È altresì ammessa, previa autorizzazione dell Ente gestore,
l ospitalità temporanea di terze persone, per un periodo non superiore a un
anno, qualora l istanza dell assegnatario scaturisca da obiettive esigenze di
assistenza a tempo determinato o da altro giustificato motivo da valutarsi da
parte dell ente gestore stesso.
5. Tale ospitalità a titolo precario non ingenera nessun
diritto al subentro e non comporta nessuna variazione di carattere gestionale.
6. In caso di separazione, di scioglimento del matrimonio,
ovvero di cessazione degli effetti civili del medesimo, l ente gestore provvede
all eventuale voltura del contratto di locazione uniformandosi alla decisione
del giudice.
7. Al momento della voltura del contratto, l ente gestore
verifica che non sussistano per il subentrante e gli altri componenti del nucleo
familiare condizioni ostative alla permanenza nell alloggio. ]
Art. 16(Accertamento periodico del reddito)(25) [1. La situazione reddituale degli assegnatari è aggiornata
almeno biennalmente dagli enti gestori, nei termini e secondo le disposizioni
regionali in materia di anagrafe dell utenza e del patrimonio.
2. L eventuale variazione della collocazione degli assegnatari
nelle fasce di reddito e del canone di locazione ha effetto dal 1 gennaio dell
anno successivo a quello per il quale è stata accertata la modificazione della
situazione reddituale.
3. L assegnatario ha in ogni caso diritto di essere collocato
in una fascia di reddito inferiore qualora abbia subito nell anno precedente
una diminuzione di reddito.
4. La collocazione è disposta dall ente gestore con decorrenza
dal mese successivo a quello nel quale è stata accertata la diminuzione di
reddito.]
Art. 17(Morosità nel pagamento del canone)(26) [1. La morosità superiore a due mesi nel pagamento del canone di
locazione è causa di risoluzione del contratto, con conseguente decadenza dell
assegnazione.
2. La morosità può essere tuttavia sanata, per non più di una
volta nel corso dello anno, qualora il pagamento della somma dovuta avvenga nel
termine perentorio di trenta giorni dalla messa in mora.
3. Il tasso di interesse per i canoni non corrisposti è pari al
tasso ufficiale di sconto.
4. Non è causa di risoluzione del contratto la morosità dovuta
a stato di disoccupazione o grave malattia dell assegnatario, qualora ne siano
derivate l impossibilità o la grave difficoltà, accertata dall ente gestore,
di effettuare il regolare pagamento del canone di locazione.
5. Se tale impossibilità o grave difficoltà si protrae oltre i
sei mesi, l ente gestore può, sentito il parere del Comune, concedere un
ulteriore periodo di proroga, non superiore ai sei mesi, prima di procedere alla
risoluzione del contratto.]
Art. 18(Annullamento dell assegnazione)(27) [1. L annullamento dell assegnazione viene disposto con
provvedimento del Sindaco del Comune competente nei seguenti casi:
- per assegnazione avvenuta in contrasto con le norme vigenti
al momento dell assegnazione medesima; - per assegnazioni ottenute sulla base di dichiarazioni mendaci
o di documentazioni risultate false.
2. In presenza di tali condizioni, comunque accertate dal
Comune e/ o dall ente gestore prima della consegna dell alloggio o nel corso
del rapporto di locazione, il Sindaco contestualmente alla comunicazione con
lettera raccomandata all assegnatario delle risultanze conseguenti gli
accertamenti compiuti, assegna al medesimo un termine di 15 gg. per la
presentazione di deduzioni scritte e di documenti, dandone contemporanea notizia
all ente gestore.
3. I termini suindicati sono raddoppiati per i lavoratori
emigrati all estero, nel caso in cui trattasi di accertamenti effettuati prima
della consegna dell alloggio.
4. Qualora dall esame dei documenti prodotti dall
assegnatario non emergano elementi tali da modificare le condizioni accertate
dal Comune, il Sindaco pronuncia l annullamento dell assegnazione entro i
successivi trenta giorni, sentito il parere obbligatorio e vincolante della
Commissione di cui all art. 5.
5. L annullamento dell assegnazione, avvenuta nel corso del
rapporti di locazione, comporta la risoluzione di diritto del contratto.
6. L ordinanza del Sindaco, che deve contenere il termine per
il rilascio non superiore a sei mesi, costituisce titolo esecutivo nei confronti
dell assegnatario e di chiunque occupi l alloggio e non è soggetto a
graduazioni o proroghe.
7. Il provvedimento del Sindaco ha carattere definitivo.]
Art. 19(Decadenza dall assegnazione)(28) [1. La decadenza dallassegnazione viene dichiarata dal Sindaco del Comune, anche su proposta dellente gestore, nei casi in cui lassegnatario: a) abbia ceduto o sublocato, in tutto o in parte, lalloggio assegnatogli; b) non abiti stabilmente nellalloggio assegnato o ne muti la destinazione duso; c) abbia adibito lalloggio ad attività illecite o immorali; d) abbia perduto i requisiti prescritti per lassegnazione, salvo quanto indicato alla successiva lettera e); e) fruisca di un reddito annuo complessivo per il nucleo familiare superiore al limite stabilito per la permanenza. 2. Per il procedimento si applicano le disposizioni previste per lannullamento della assegnazione. 3. La decadenza dallassegnazione comporta la risoluzione di diritto del contratto e il rilascio immediato dellalloggio. 4. Il sindaco può tuttavia concedere, solo una volta, un termine non eccedente i sei mesi per il rilascio dellimmobile, fatta salva la gradualità indicata al successivo art. 20, per gli assegnatari nelle condizioni della lettera e) del presente articolo. 5. Lordinanza del Sindaco di decadenza deve inoltre contenere il preavviso che, in caso di inottemperanza alla intimazione di rilascio dellalloggio nei termini assegnati, oltre lesecuzione dellordinanza, sarà irrogata la sanzione amministrativa pecuniaria di L. 910.000. (29) La misura di tale sanzione è aggiornata ogni anno con provvedimento della Giunta regionale. 6. Per le modalità di irrogazione e riscossione della sanzione amministrativa pecuniaria si applica la legislazione nazionale e/o regionale in materia vigente al momento della emanazione del provvedimento. 7. Contro il provvedimento del Sindaco, linteressato può proporre ricorso al Pretore del luogo nel cui mandamento è situato lalloggio, entro il termine perentorio di trenta giorni dalla notificazione del decreto stesso.(30) 8. Il Pretore adito ha facoltà di sospendere lesecuzione del decreto.(31) 9. Il provvedimento di sospensione può essere dato dal Pretore con decreto in calce al ricorso.(32) ]
(28) La presente legge è stata abrogata dalla l.r. 10/2014, art. 44, lettera a) (29) Importo così modificato dalla D.G.R. n. 7773 del 31/10/97. Precedentemente era di L. 500.000 (30) La Corte costituzionale, con sentenza 22 aprile-3 maggio 1993, n. 210
(pubblicata nella G.U. 12 maggio 1993, n. 20, prima serie speciale) ha
dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente comma, unitamente
all'ottavo e nono comma del presente articolo. (31) La Corte costituzionale, con sentenza 22 aprile-3 maggio 1993, n. 210
(pubblicata nella G.U. 12 maggio 1993, n. 20, prima serie speciale) ha
dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente comma, unitamente
all'ottavo e nono comma del presente articolo. (32) La Corte costituzionale, con sentenza 22 aprile-3 maggio 1993, n. 210
(pubblicata nella G.U. 12 maggio 1993, n. 20, prima serie speciale) ha
dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente comma, unitamente
all'ottavo e nono comma del presente articolo.
Art. 20(Modalità di decadenza in caso di superamento del reddito)(33) [1. La qualità di assegnatario è riconosciuta anche a colui che, nel corso del rapporto, superi il limite di reddito previsto per lassegnazione di cui al precedente art. 2, punto f), fino ad un massimo pari al doppio di tale limite. 2. Gli assegnatari con redditi superiori al limite stabilito ai sensi del precedente comma ricevono dallente gestore preavviso che la decadenza verrà dichiarata dopo due ulteriori accertamenti annuali consecutivi che documentino la stabilizzazione del reddito al di sopra del predetto limite. 3. Per tutto il periodo di permanenza del reddito al di sopra del limite di decadenza, agli assegnatari interessati viene applicato il canone superiore di cui al comma 2. ((34) ) 4. La Regione, nellambito dei provvedimenti di ripartizione dei fondi statali di edilizia agevolata, prevede, su proposta degli enti gestori e dei comuni interessati, la destinazione, in via prioritaria, di una quota degli alloggi compresi in detti programmi o di punteggi preferenziali per gli assegnatari che abbiano ricevuto il preavviso di decadenza o che comunque fruiscano di un reddito il cui livello sia prossimo o superiore rispetto a quello consentito per la conservazione della qualità di assegnatario. 5. In sede di prima applicazione delle presenti norme e ai fini della emissione del preavviso di decadenza, laccertamento dei redditi deve essere compiuto entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. 6. È compito dellente gestore, dintesa con i Comuni interessati, graduare i tempi e le modalità di esecuzione dei provvedimenti di decadenza da pronunciarsi da parte del Comune dopo due ulteriori accertamenti annuali consecutivi, nel rispetto dei seguenti criteri: 1a) in tutti i Comuni della Regione i preavvisi di decadenza vengono inviati entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. La decadenza dallassegnazione è dichiarata, e immediatamente eseguita, dopo il secondo accertamento annuale consecutivo nei confronti degli assegnatari i cui redditi familiari siano superiori al limite di reddito consentito per la conservazione della qualità di assegnatario incrementato del 50%; 1b) entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore delle presenti norme, vengono emessi i preavvisi di decadenza nei confronti degli assegnatari che fruiscano di un reddito pari al limite di reddito consentito per la conservazione della qualità di assegnatario, incrementato dal 25% al 50%, fatta eccezione per gli assegnatari residenti nei Comuni destinatari degli interventi di emergenza ai sensi della legge 26.3.1982, n. 94, i quali vengono inclusi nella successiva classe di gradualità; 1c) in tutti i Comuni della Regione i preavvisi di decadenza vengono inviati entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge nei confronti degli assegnatari con redditi compresi nel limite consentito per la permanenza nelledilizia residenziale pubblica incrementato di una percentuale inferiore al 25%. 7. Dopo due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge eventuali ulteriori forme di proroga dellesecuzione della dichiarazione di decadenza potranno essere autorizzate dalla Giunta regionale per un periodo massimo di un anno, soltanto su motivata richiesta del Comune dintesa con lente gestore limitatamente a situazioni di accertata e oggettiva impossibilità degli assegnatari di disporre di soluzioni abitative alternative anche precarie.]
Art. 21(Risoluzione del contratto in caso di morosità)(35) [1. L ente gestore procede, ai sensi dell art. 17, alla
risoluzione del contratto in caso di morosità con conseguente decadenza dall
assegnazione.
2. Il provvedimento del legale rappresentante dell ente
gestore, che deve contenere un termine per il rilascio dell alloggio non
superiore a trenta giorni, costituisce titolo esecutivo nei confronti dell
assegnatario e di chiunque occupi l alloggio e non è soggetto a graduazioni o
proroghe.
3. Nei confronti degli assegnatari inadempienti per morosità
gli enti gestori possono applicare le procedure previste dall art. 32 del RD
28/ 4/ 38, n. 1165.]
Art. 22(Occupazioni e cessioni illegali degli alloggi)(36) [1. Il legale rappresentante dell ente gestore persegue, ai
sensi dell art. 633 del Codice Penale, chi occupi senza titolo un alloggio
gestito dall ente medesimo.
2. Per il cedente senza titolo si applicano le disposizioni di
cui al precedente art.19, fatte salve le disposizioni di cui all ultimo comma
dell articolo 386 del TU 28/ 4/ 38, n. 1165.
3. L ente gestore dispone, con proprio atto, il rilascio degli
alloggi occupati senza titolo.
4. L atto di cui al precedente comma comporta l esclusione
dalla assegnazione degli alloggi di cui all art. 1 della presente legge. Di ciò
deve essere fatta esplicita menzione nel citato atto, che deve essere trasmesso
in copia alla commissione di cui al precedente art. 5 ed al Comune in cui
sorgono gli alloggi.
5. Il legale rappresentante dell ente gestore diffida
preventivamente, con lettera raccomandata, l occupante senza titolo a
rilasciare l alloggio entro 15 giorni e gli assegna lo stesso termine per la
presentazione di deduzioni scritte e di documenti.
6. L atto dell ente gestore che deve contenere il termine per
il rilascio non eccedente i trenta giorni costituisce titolo esecutivo nei
confronti dei soggetti di cui al precedente comma e non è soggetto a graduazioni
o proroghe.]
Art. 23(Norma transitoria per la regolarizzazione dei rapporti locativi) (37) (38) [1. Nei confronti di coloro che alla data di entrata in vigore della presente legge occupino senza titolo alloggi di edilizia residenziale pubblica è disposta lassegnazione di un alloggio nel rispetto di quanto previsto dal precedente art. 12. 2. Lassegnazione di cui al comma precedente è subordinata: a) al protrarsi delloccupazione da parte dello stesso nucleo familiare per almeno i dodici mesi anteriori alla data di entrata in vigore della presente legge; b) allaccertamento del possesso da parte degli occupanti dei requisiti prescritti dal precedente art. 2; c) allimpegno da parte delloccupante di pagamento, anche rateale, di tutti i canoni e spese dovuti. [3. Il Comune, dintesa con lente gestore, può provvedere comunque allassegnazione qualora accerti condizioni di particolare gravità e rilevanza sociale. ](39) ]
TITOLO 3CANONI ALLOGGI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Art. 24(Definizione del canone di locazione)(40) [1. Il canone di locazione degli alloggi di cui al precedente
art. 1 è diretto a compensare i costi di amministrazione, di gestione e di
manutenzione, entro i limiti annualmente stabiliti dalla Regione ai sensi del 2
comma dell art. 25 della legge 8 agosto 1977, n. 513, nonchè a consentire il
recupero di una parte delle risorse impegnate per la realizzazione e/ o
recupero degli alloggi stessi.
2. Le somme rivenienti dai canoni di locazione, al netto delle
quote b) e c) di cui all art. 19 del DPR 30 dicembre 1972, n. 1035, sono
utilizzati, per quanto attiene gli IACP, per le finalità di cui all art. 25
della legge 8 agosto 1977, n. 513 e successive integrazioni e modificazioni.
A tal fine i medesimi istituti sono tenuti a comunicare alla
Regione, entro 60 giorni successivi all approvazione del bilancio consuntivo,
l ammontare di tali somme e proposte di utilizzo contestualmente alla
trasmissione delle deliberazioni di proposta dell ammontare delle quote b) e c)
del citato art. 19 del DPR 30 dicembre 1972, n. 1035.
3. Per gli alloggi assoggettati al regime di cui all art. 10
del DPR 30 dicembre 1972, n. 1035 e successive modifiche e integrazioni le somme
derivanti dai canoni di locazione sono destinate ai fini previsti dall art. 25
terzo comma, della legge 8 agosto 1977, n. 513.
4. Per quanto attiene gli altri enti gestori o proprietari le
somme rivenienti dai canoni di locazione al netto delle quote d) e c) di cui
all art. 19 del DPR 30 dicembre 1972, n. 1035 devono essere destinate per le
finalità di cui alle lettere a), b) e c) dell art. 25 della legge 8 agosto
1977, n. 513 e vengono utilizzate, previa presa d atto da parte della Giunta
regionale, sulla base di programmi annuali da comunicare alla Regione entro i
trenta giorni successivi al termine previsto per l approvazione del bilancio
preventivo; i Comuni sono tenuti ad evidenziare in bilancio, con particolari
annotazioni, le somme attinenti l edilizia residenziale pubblica in modo
analogo a quanto previsto dall art. 16, comma 1, del DL 22 dicembre 1981, n.
800 convertito con legge 5 marzo 1982, n. 61, per gli stanziamenti ivi previsti.
5. I programmi annuali di manutenzione straordinaria e di
risanamento del patrimonio da effettuare ai sensi dei precedenti commi sono
formulati dall ente gestore sentite le organizzazioni sindacali degli
assegnatari.
6. Gli assegnatari sono inoltre tenuti a rimborsare
integralmente all ente gestore, fatto salvo quanto previsto nel successivo art.
36, le spese dirette e indirette sostenute per i servizi ad essi prestati, nella
misura fissata dall ente in relazione al costo degli stessi, secondo criteri di
ripartizione correlati alle quote millesimali dei singoli alloggi o, in
mancanza, al numero di vani convenzionali arrotondati per eccesso o per difetto.]
Art. 25(Elementi per la determinazione del canone)(41) [1. Per la determinazione del canone di locazione degli alloggi
di cui all art. 1 gli enti gestori tengono conto delle caratteristiche
oggettive dell alloggio e del reddito complessivo del nucleo familiare degli
assegnatari.
2. Gli enti gestori determinano i canoni di locazione secondo
le disposizioni di cui agli articoli seguenti.]
Art. 26(Reddito del nucleo familiare ai fini della determinazione dei canoni)(42) [1. Il reddito complessivo del nucleo familiare degli assegnatari è determinato
ai sensi del precedente art. 2.]
Art. 27(Caratteristiche oggettive dell alloggio ai fini della determinazione del
canone)(43) [1. Le caratteristiche oggettive dell alloggio e i coefficienti ad esse relativi
sono quelle espresse dagli artt. 13, 15, 16, 17, 18, 19, 20 e 21 della legge 27/
7/ 78, n. 392, salvo quanto disposto nei successivi articoli.]
Art. 28(Superficie convenzionale)(44) [1. La superficie convenzionale è determinata a norma dell art.
13 della legge 27/ 7/ 78, n. 392.
2. Non si applicano i coefficienti di cui al quinto comma del
citato articolo.]
Art. 29(Tipologia)(45) [1. In relazione alla tipologia si applicano i coefficienti
fissati dall art. 16 della legge 27/ 7/ 78, n. 392.
2. Ai fini della determinazione del coefficiente relativo alla
tipologia di cui allo art. 16 della legge 27 luglio 1978, n. 392, l ente
gestore provvede, entro centoottanta giorni dalla data di entrata in vigore
della presente legge, ad inoltrare all ufficio tecnico erariale
richiesta di modifica della categoria catastale per gli alloggi le cui
caratteristiche abitative e la cui dotazione di servizi non siano corrispondenti
alla categoria loro attribuita; in tal caso, fino alla relativa determinazione
dell ufficio tecnico erariale l ente gestore determina il canone
di locazione applicando il coefficiente proposto all ufficio suddetto, salvo
conguaglio. ]
Art. 30(Classe demografica dei Comuni)(46) [1. In relazione alla classe demografica si applicano i
coefficienti di cui all art. 17 della legge 27 luglio 1978, n. 392.
2. La Giunta regionale, su proposta dei Comuni interessati e
sentita la competente commissione consiliare, può stabilire coefficienti
unificati per aree territoriali omogenee comprendenti Comuni di differenti
classi demografiche.
3. I Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti sono
assimilati a quelli di cui al coefficiente f) dell art. 17 della legge 27
luglio 1978, n. 392.]
Art. 31(Ubicazioni)(47) [1. In relazione alla ubicazione si applicano i coefficienti
previsti dall art. 18 della legge 27 luglio 1978, n. 392, salva la facoltà dei
Comuni di individuare, anche su proposta dell ente gestore, zone di degrado
specifico per l edilizia pubblica relative a singoli edifici o a complessi
insediativi anche sulla base della inadeguatezza del contesto ambientale e dei
servizi della residenza e del territorio.
2. Per gli alloggi individuati dai Comuni ai sensi del
precedente comma, si applica il coefficiente 0,90.]
Art. 32(Determinazione del canone di locazione)(48) (49) [1. Per la determinazione del canone riferito alle caratteristiche dellalloggio gli enti gestori applicano il disposto dellart. 12 della legge 27.7.78, n. 392. 2. Il canone di locazione per gli alloggi di cui allart. 1 della presente legge è stabilito nella misura del 3,85 per cento del valore locativo, determinato moltiplicando il costo base unitario di produzione per la superficie convenzionale di cui al precedente articolo 28. (50) 3. [Il costo base a metro quadrato degli alloggi ultimati entro il 31 dicembre 1975
è determinato a norma dellart. 14 della legge 27 luglio 1978, n. 392, con la
riduzione del 20%](52) 4. [Il costo base a metro quadrato degli alloggi ultimati dopo il 31 dicembre 1975
è determinato a norma dellart. 22 della legge 1978 n. 392, con la riduzione del
25%] (51) 5. Per gli alloggi ultimati successivamente al 31 dicembre 1982 la Giunta regionale fisserà, entro il primo trimestre di ciascun biennio, il costo base a metro quadrato, con riferimento ai costi medi regionali di realizzazione delledilizia sovvenzionata. Nella fase di prima applicazione la Giunta regionale provvederà entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. (53) ]
(48) La l.r. 3/96 aumenta del 30% i canoni di locazione fissati dal presente articolo. Vedi anche, per la misura minima e massima del canone, l'art. 11, comma 2, della l.r. 22/2006(49) La presente legge è stata abrogata dalla l.r. 10/2014, art. 44, lettera a) (50) Percentuale così aumentata dalla l.r. 22/2006, art. 11, comma 1(51) Comma abrogato dalla l.r. 22/2006, art. 11, comma 1(52) Comma abrogato dalla l.r. 22/2006, art. 11, comma 1(53) In ordine all'adeguamento dei canoni di locazione, vedi quanto disposto dal
primo comma dell'art. 1,
L.R.
23 gennaio 1996, n. 3.
Art. 33(Calcolo del canone di locazione in base a fasce di reddito)(54) (55) [1. Per la determinazione del canone di locazione degli alloggi, gli enti gestori riducono il canone, determinato ai sensi degli articoli precedenti sulla base del reddito complessivo del nucleo familiare di ciascun assegnatario. A tal fine gli assegnatari sono collocati nelle seguenti fasce di reddito e corrispondono canoni nella misura delle seguenti percentuali: 1) 15% per gli assegnatari con reddito annuo complessivo del nucleo familiare, derivante esclusivamente da pensione, non superiore allimporto di una pensione minima I.N.P.S. per la generalità dei lavori aumentato dellimporto di una pensione sociale; 2) 33% per gli assegnatari con reddito annuo complessivo del nucleo familiare non superiore al limite di assegnazione diminuito del 40%; 3) 55% agli assegnatari con reddito annuo complessivo superiore allimporto di cui al precedente punto 2) e non superiore al limite per lassegnazione diminuito del 20%; 4) 75% agli assegnatari con reddito annuo complessivo del nucleo familiare superiore allimporto di cui al precedente punto 3) e non superiore al limite di assegnazione; 5) 90% agli assegnatari con reddito annuo complessivo del nucleo familiare superiore allimporto di cui al precedente punto 4) e non superiore al limite di assegnazione aumentato del 25%; 6) 100% agli assegnatari con reddito annuo complessivo del nucleo familiare superiore allimporto di cui al precedente punto 5) e fino al limite di decadenza. 2. Limitatamente ai nuclei familiari che non godono di redditi derivanti da lavoro autonomo ed aventi redditi compresi fra lo zero e il limite di decadenza, il canone di locazione, su richiesta degli stessi, è ridotto ove risulti superiore, alla misura del 11% del reddito complessivo annuo del nucleo familiare degli assegnatari medesimi. ((56) ) 3. I canoni di locazione di cui alla presente legge non possono comunque essere inferiori a L. 7.500 mensili o superiori a quelli stabiliti per la locazione degli immobili urbani ad uso abitativo dalla legge 27.7.1978, n. 392. 4. La verifica e leventuale modifica della fascia di reddito e di canone viene effettuata ai sensi dellart. 16 della presente legge. 5. Il Consiglio regionale stabilisce le modificazioni delle percentuali di sconto relative alle varie fasce di canone, allo scopo di garantire il mantenimento della maggiore entrata del 50% rispetto alle spese di amministrazione e manutenzione da destinarsi alle finalità di cui al penultimo comma dellart. 25 della legge 8 agosto 1977, n. 513. A tal fine gli enti gestori sono tenuti a comunicare alla Regione nei tempi e nei modi di cui al precedente art. 24 limporto complessivo delle somme rivenienti dai canoni di locazione al netto delle quote b) e c) di cui allart. 19 del D.P.R. 30 dicembre 1972, n. 1035; in mancanza di tali comunicazioni da parte degli enti gestori il consiglio regionale può autonomamente provvedere a quanto previsto dal comma precedente. 6. In sede di prima applicazione i canoni determinati a norma del primo comma del presente articolo, sono applicati con riferimento al reddito annuo complessivo del nucleo familiare dellassegnatario relativo al 1983 e risultante dalla documentazione fiscale acquisita dallente gestore per lattuazione dellanagrafe dellutenza.]
Art. 34(Aggiornamento del canone sociale)(57) (58) [Il canone di locazione degli alloggi di ERP è aggiornato ogni anno in misura pari al 75 per cento della variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati verificatasi nell’anno precedente.]
Art. 35(Collocazione nelle fasce di reddito e norme transitorie)(59) 1. Ai fini dell’applicazione del canone, gli assegnatari sono collocati nelle fasce di reddito di cui all’articolo 33 sulla base della documentazione anagrafica e fiscale richiesta dall’ente gestore. Qualora la documentazione non venga prodotta o sia palesemente inattendibile, agli assegnatari sarà applicato il canone superiore di cui al comma 2, previa diffida dell’ente gestore all’interessato a presentare la dichiarazione fiscale entro trenta giorni dalla data di ricevimento della diffida stessa. (60) 2. In sede di prima applicazione della disciplina di cui alla presente legge la collocazione degli assegnatari nelle fasce di reddito di appartenenza ha effetto dal 1° luglio 1985, limitatamente allapplicazione del 50% della differenza fra il canone in atto ed il canone di locazione corrispondente a ciascuna delle fasce di reddito suddette. La percentuale sarà dell80% a partire dal 1° gennaio 1986. 3. Lintero canone di locazione comprensivo degli aggiornamento di cui al precedente art. 34, corrispondente alle fasce di reddito in cui gli assegnatari sono collocati, è applicato dal 1° gennaio 1987. 4. Fino alla data del 30 giugno 1985 il canone minimo di cui allart. 22 della legge 8 agosto 1977, n. 513 è incrementato di L. 1.000 a vano/mese per gli alloggi ultimati prima dellentrata in vigore della legge 8 agosto 1977, n. 513 e di L. 2.500 a vano/mese per gli alloggi ultimati dopo, restando in vigore tutte le altre disposizioni contenute nel citato art. 22. 5. La Giunta regionale, sentiti i rappresentanti degli inquilini e dei lavoratori ed i rappresentanti degli enti gestori, stabilisce la decorrenza dellincremento di cui al precedente comma. 6. Nel caso in cui lapplicazione del canone di cui alla presente legge comporti una diminuzione rispetto al canone provvisorio determinato ai sensi del precedente 4° comma, le maggiori somme versate vanno a conguaglio.
Art. 36(Fondo sociale)(61) [1. L ente gestore istituisce, secondo le modalità stabilite
dalla Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare, un fondo
sociale da utilizzarsi per la corresponsione di contributi agli assegnatari che
non siano in grado di sostenere l onere per il pagamento del canone di
locazione e per il rimborso dei servizi prestati dall ente, nonchè per i cambi
di alloggio.
2. Sono destinati al fondo sociale i canoni percepiti dall
ente gestore per la locazione d immobili per uso diverso da quello di
abitazione, una parte della quota per spese generali e di amministrazione,
determinata annualmente dalla Giunta regionale ai sensi dell art. 25, 2° comma,
della legge 8 agosto 1977, n. 513, nonchè contributi integrativi messi a
disposizione dal Comune.
3. Al fondo sociale contribuisce altresì la Regione con
finanziamenti stabiliti annualmente dalla Giunta regionale in sede di
approvazione di bilancio.]
TITOLO 4NORME PER LA GESTIONE E AUTOGESTIONE DEGLI ALLOGGI
Art. 37(Autogestione degli alloggi e dei servizi)(62) [1. Gli enti gestori promuovono e attivano l autogestione da
parte degli assegnatari degli alloggi, dei servizi accessori, degli spazi comuni
e della manutenzione degli immobili, fornendo alle autogestioni l assistenza
tecnica, amministrativa e legale necessarie per la loro costituzione ed il loro
funzionamento.
2. Negli stabili ultimati dopo la entrata in vigore della
presente legge, viene effettuata l autogestione dal momento della consegna
degli alloggi disponendosi nel contratto di locazione il relativo obbligo a
carico degli assegnatari.
3. Per gli alloggi già assegnati gli enti gestori attivano,
entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la
costituzione delle autogestioni dei servizi, secondo una gradualità definita d
intesa con le organizzazioni sindacali degli assegnatari. In caso di particolari
esigenze o difficoltà, l ente gestore può, sentite le organizzazioni sindacali
degli assegnatari, rinviare l attuazione dell autogestione, per il periodo di
tempo strettamente necessario a rimuovere le cause ostative.]
Art. 38(Modalità per l autogestione dei servizi)(63) [1. Fino al momento dell effettivo funzionamento delle
autogestioni gli assegnatari sono tenuti a rimborsare agli enti gestori i costi
diretti ed indiretti dei servizi erogati secondo acconti mensili e conguagli
annuali su rendiconto redatto dall ente.
2. L ente gestore, qualora l autogestione non vi provveda
direttamente, addebita - in base ai dati forniti dalle autogestioni medesime -
sulle bolle di riscossione del canone di locazione degli assegnatari interessati
le quote relative ai servizi accessori, effettuando i relativi versamenti alle
autogestioni.
3. Gli assegnatari che nei confronti dell autogestione si
rendano morosi nel pagamento delle quote relative ai servizi accessori, sono
considerati a tutti gli effetti inadempienti degli obblighi derivanti dal
contratto di locazione. L ente gestore versa all autogestione le quote
insolute e procede nei confronti degli assegnatari morosi per il recupero delle
somme versate.
4. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge, la Giunta regionale approva - sentite le organizzazioni
sindacali degli assegnatari e la competente Commissione consiliare – il
regolamento - tipo per la costituzione e il funzionamento delle autogestioni,
nonchè quello per la rendicontazione delle spese accessorie, quello per la
ripartizione degli oneri fra ente gestore e assegnatari, quello per il riparto
delle spese fra gli utenti e quello per la autogestione della manutenzione.
5. È facoltà dell ente gestore, sulla base del regolamento di
cui al precedente comma, estendere l autogestione alla manutenzione secondo
forme totali o parziali, accreditando agli organi dell autogestione un
aliquota definita fra il 30 e il 100 per cento della quota c) dell art. 19 del
DPR 30 dicembre 1972, n. 1035 e successive modifiche e integrazioni. Per l
autogestione relativa alle manutenzioni ordinarie sarà accreditata all
autogestione stessa una quota pari al 50% della quota di amministrazione. ]
Art. 39(Attività in amministrazione condominiale)(64) [1. Dopo dodici mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge è fatto divieto agli enti gestori di iniziare o di proseguire l
attività di amministrazione negli stabili ceduti in proprietà integralmente o in
parte. In questi stabili l ente gestore promuove gli atti preliminari per la
costituzione della amministrazione condominiale e dal momento della sua
costituzione cessa per gli assegnatari in proprietà l obbligo di corrispondere
all ente gestore le quote per le spese generali di amministrazione e
manutenzione, eccezion fatta per quelli afferenti il servizio di rendicontazione
e di esazione delle rate di riscatto la cui misura è autorizzata annualmente
dalla Giunta regionale, su proposta dell ente gestore.
2. Gli assegnatari in locazione di alloggi compresi negli
stabili a regime condominiale hanno diritto di voto, in luogo dell ente
gestore, per le delibere relative alle spese ed alle modalità di gestione dei
servizi a rimborso, ivi compreso il riscaldamento, che sono tenuti a versare
direttamente all amministrazione del condominio.
3. Le norme di cui al primo comma si applicano altresì agli
assegnatari in locazione con patto di futura vendita, che costituiscono una
specifica forma di autogestione disciplinata dalle norme del Codice Civile sul
condominio. ]
Art. 40(Partecipazione dell utenza)(65) [1. I Comuni e gli enti gestori promuovono e favoriscono la
partecipazione degli assegnatari alla gestione degli alloggi nelle forme
previste dalla presente legge ed assicurano le necessarie informazioni sia agli
utenti che alle loro organizzazioni sindacali.
2. I Comuni e gli enti gestori concedono, mediante convenzione,
l uso di appositi strumenti e spazi agli utenti e alle loro organizzazioni
sindacali - nelle forme e nelle strutture partecipative che le medesime
organizzazioni si daranno - per lo svolgimento delle loro attività.
3. La Regione favorisce altresì la partecipazione dell utenza
alla formazione dei programmi di edilizia residenziale pubblica mediante
preventiva consultazione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli
assegnatari.]
TITOLO 5 MOBILITÀ NEGLI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Art. 41(Programma della mobilità)(66) [1. Ai fini della eliminazione delle condizioni di
sottoutilizzazione o sovraffollamento degli alloggi pubblici, nonchè dei disagi
abitativi di carattere sociale, il Comune, d intesa con l ente gestore e
sentite le organizzazioni sindacali degli assegnatari, predispone programmi di
mobilità dell utenza, da effettuarsi sia attraverso il cambio degli alloggi
assegnati, sia mediante l utilizzazione di quelli di risulta e di una aliquota
non superiore al 10% di quelli di nuova assegnazione.
2. Il programma di mobilità viene formato sulla base dei
seguenti elementi:
a) verifica dello stato d uso e di affollamento degli alloggi
cui si applica la presente normativa, con conseguente individuazione delle
situazioni di sovra e sotto affollamento secondo le classi di gravità in
relazione alla composizione e alle caratteristiche socio - economiche dei nuclei
familiari; b) formazione di una graduatoria degli assegnatari aspiranti
alla mobilità: mediante la pubblicazione periodica di appositi bandi da emanarsi
a cura del Comune secondo scadenza e modalità definita d intesa con l ente
gestore, garantendo la diffusione nei confronti degli assegnatari.
3. I cambi riguardano tutti gli alloggi di cui all art. 1
della presente legge a prescindere da chi sia l ente proprietario. ]
Art. 42(Domande e criteri di mobilità)(67) [1. Le domande degli assegnatari richiedenti il cambio di
alloggio sono indirizzate al Comune, corredate dalle motivazione della richiesta
e dei dati anagrafici e reddituali del nucleo familiare, e vengono valutate
dalla commissione di cui al precedente art. 5 sulla base delle seguenti
motivazioni indicate secondo l ordine di priorità:
1) situazione di sovra - sotto affollamento rispetto allo
standard abitativo secondo il livello derivante dal grado di scostamento
esistente in eccedenza e in difetto; 2) esigenza di avvicinamento al luogo di lavoro, o di cura e di
assistenza qualora trattasi di anziani o handicappati; 3) inidoneità oggettiva dell alloggio occupato a garantire
normali condizioni di vita e di salute per la presenza del nucleo familiare di
componenti anziani, o di portatori di handicaps o di persone comunque affette da
gravi disturbi prevalentemente di natura motoria.]
Art. 43(Graduatorie per la mobilità)(68) [1. La graduatoria degli aspiranti al cambio di alloggio è
approvata dalla commissione di cui al precedente art. 5, inserendo ove accolte
le proposte per la mobilità formulate dagli enti gestori di cui al successivo
articolo.
2. Il cambio di alloggio è comunicato agli interessati, i
quali, nei successivi trenta giorni, possono presentare opposizione alla
commissione che decide entro i successivi trenta giorni.
3. La commissione esprime il proprio parere sui programmi di
mobilità di cui al precedente art. 41.]
Art. 44(Norme per la gestione della mobilità)(69) [1. Nell attuazione del programma di mobilità il Comune e l
ente gestore debbono favorire la scelta della zona di residenza da parte dell
assegnatario ovvero la permanenza nello stesso quartiere, garantendo altresì il
miglioramento o il mantenimento delle precedenti condizioni abitative.
2. Deve altresì essere concessa priorità ai cambi di alloggio
degli anziani disposti a liberare alloggi grandi per trasferirsi in quelli più
piccoli. Per ciascun assegnatario è ammesso di norma un solo cambio nell arco
di cinque anni, salvo l insorgenza di situazioni gravi e imprevedibili.
3. Per il cambio di alloggio deve essere di norma rispettato lo
standard abitativo previsto per l assegnazione.
4. Gli alloggi di risulta e quelli di nuova costruzione
destinati alla mobilità, se non utilizzati entro trenta giorni per il citato
programma, vengono assegnati sulla base della graduatoria generale.
5. Il cambio di alloggio avviene previa verifica dei requisiti
per la permanenza in un alloggio di edilizia residenziale pubblica e qualora non
siano state violate clausole contrattuali.
6. Oltre alla mobilità programmata, su richiesta degli
inquilini e su proposta dello ente gestore e del Comune, sono consentiti gli
scambi consensuali tra assegnatari, previa autorizzazione dell ente gestore,
che verifica l assenza di condizioni che ostino al mantenimento dell
alloggio.
7. Il cambio di alloggio può avvenire anche tra Comuni diversi.
In tale caso fanno parte della commissione i sindaci, o loro delegati, dei
Comuni interessati.]
TITOLO 6NORME FINALI
Art. 45(Relazione annuale dell ente gestore)(70) [1. L ente gestore offre al Comune la base conoscitiva organica necessaria all
esercizio delle relative competenze, redigendo annualmente, nel termine e con le
modalità stabilite dalla Regione, una relazione, da trasmettere ai Comuni
interessati, sullo stato di attuazione dei programmi e sulla attività svolta ai
sensi della presente legge, con particolare riguardo agli adempimenti previsti
dal titolo II, nonchè alla comunicazione dei dati rilevati nell ambito dei
compiti di formazione e aggiornamento dell anagrafe dell utenza e del
patrimonio e di verifica dei requisiti ai sensi del precedente art. 16. ]
Art. 46(Relazione della Giunta regionale)(71) [1. La Giunta regionale, trascorsi due anni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, presenta al Consiglio regionale una
relazione generale che consenta di valutarne tutti gli effetti, ai fini di ogni
necessaria modificazione della legge stessa. ]
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