Legge Regionale 20 dicembre 2005, n. 18 Istituzione del Parco naturale regionale 'Terra delle gravine'(•)
Art. 1Istituzione dellarea naturale
protetta. 1. Ai sensi dellarticolo 6 della legge regionale 24 luglio 1997, n. 19 (Norme per listituzione e la gestione delle aree naturali protette nella Regione Puglia), è istituito il Parco naturale regionale Terra delle gravine.
2. La perimetrazione del Parco naturale regionale Terra delle gravine, ricadente sui territori dei comuni di Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Grottaglie, Laterza, Martina Franca, Massafra, Montemesola, Mottola, Palagianello, Palagiano, S. Marzano di S. Giuseppe, Statte e Villa Castelli, è riportata nella cartografia in scala 1:50.000 allegata alla presente legge e della quale costituisce parte integrante e sul BURP, oltre che affissa agli Albi pretori degli enti interessati e pubblicata sui siti web istituzionali in formato vettoriale. Tale perimetro in formato digitale ha valenza normativa.(1)
3. Entro e non oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le aziende private agricole e zootecniche nonché i titolari di diritti reali ricadenti nei territori di cui al comma 2 possono, per il tramite delle associazioni di categoria più rappresentative, presentare istanza di esclusione dal parco e di inclusione per gli stessi soggetti non compresi nella perimetrazione del Parco. La Regione, dintesa con il Comune di riferimento, si esprime entro centoventi giorni sulle istanze prodotte.
4. I confini saranno resi visibili mediante apposita tabellazione realizzata dallEnte di gestione con fondi propri e trasferiti dalla Regione Puglia.
Art. 2Finalità. 1. Le finalità istitutive del Parco naturale
regionale Terra delle gravine sono le seguenti: a) conservare e recuperare le biocenosi, con
particolare riferimento agli habitat e alle specie animali e vegetali
individuate nella direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979,
concernente la conservazione degli uccelli selvatici e nella direttiva
92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione
degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche,
nonché i valori paesaggistici, gli equilibri ecologici, gli equilibri idraulici
e idrogeologici superficiali e sotterranei; b) salvaguardare e valorizzare i beni
storico-architettonici, il patrimonio antropologico e le attività produttive
agro-silvo-pastorali e artigianali tradizionali; c) migliorare la qualità strutturale dei boschi
e aumentarne le superfici; d) salvaguardare i solchi gravinali e la qualità
delle acque presenti; e) favorire la connessione ecologica dei diversi
ambienti naturali; f) promuovere attività di educazione, di
formazione e di ricerca scientifica, nonché attività ricreative sostenibili;
g) favorire la mobilità lenta e laccoglienza
diffusa; h) promuovere e riqualificare le attività
economiche, in particolare quelle agro-silvo-pastorali, del turismo,
dellartigianato e dei servizi, compatibili con le finalità del presente
articolo, al fine di migliorare la qualità della vita delle popolazioni
residenti;
i) promuovere lintegrazione tra le risorse
naturali, le attività umane, le risorse storico-architettoniche, i valori
antropologici, le espressioni culturali, le identità delle comunità locali.
Art. 3Zonizzazione provvisoria. 1. Sino allapprovazione del Piano di cui
allarticolo 7, il Parco naturale regionale Terra delle gravine, è suddiviso
in: a) zona 1, di rilevante interesse naturalistico,
paesaggistico e/o storico-culturale, caratterizzata dalla presenza di solchi
erosivi, boschi e vegetazione spontanea;
b) zona 2, di valore naturalistico,
paesaggistico e/o storico-culturale con presenza di un maggior grado di
antropizzazione e di attività agraria.
Art. 4Azioni di valorizzazione del territorio e
norme di tutela. 1. Ai comuni e alle province il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini del Parco naturale regionale Terra delle gravine è attribuita priorità nella concessione di finanziamenti dellUnione europea, dello Stato e della Regione richiesti per la realizzazione, entro i confini del parco, degli interventi previsti nel Piano di cui allarticolo 7; la priorità in detti finanziamenti è, altresì, attribuita ai privati, singoli o associati, che intendano realizzare iniziative produttive o di servizio compatibili con le finalità istitutive del Parco.
2. Sullintero territorio del Parco naturale regionale Terra delle gravine lEnte di gestione di cui allarticolo 5 promuove azioni di valorizzazione e, in particolare: a) il restauro dei centri storici ed edifici di particolare valore storico e culturale; b) il recupero dei nuclei abitati rurali; c) le opere igieniche e idropotabili e di risanamento dellacqua, dellaria e del suolo; d) la conservazione e il recupero dei biotopi naturali e delle specie di fauna e flora selvatica rara e minacciata; e) le opere di conservazione e di ripristino ambientale del territorio attraverso pratiche di ingegneria naturalistica; f) le attività culturali nei campi di interesse del parco; g) lagriturismo, il turismo storico-culturale, il turismo enogastronomico; h) la realizzazione di percorsi escursionistici legati a forme di mobilità lenta e le attività sportive compatibili; i) la promozione del risparmio energetico, lutilizzazione di fonti energetiche a basso impatto ambientale quali il metano e altri gas combustibili, nonché lautoproduzione energetica attraverso luso di energie rinnovabili, in particolare del fotovoltaico;
3. In applicazione delle finalità indicate dallarticolo 2, sullintero territorio del Parco naturale regionale Terra delle gravine sono consentite le seguenti attività agro-silvo-pastorali: a) pratiche di allevamenti fissi e bradi con lindividuazione, ove possibile, di tecniche di pascolo a minor impatto ambientale; b) pratiche colturali arboree, vigneti, seminativo e altre colture agricole, nonché attività agricole connesse; c) raccolta regolamentata di funghi e vegetazione spontanea a fini alimentari; d) trasformazione delle colture agricole già presenti in altre. Sono, inoltre, consentiti gli interventi di recupero e restauro di manufatti storici dellarchitettura rurale ai fini della tutela del paesaggio.
4. Sullintero territorio del Parco è consentita la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei manufatti edilizi esistenti, ai sensi delle lettere a), b) e c) del comma 1 dellarticolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), e in particolare: a) gli interventi di manutenzione ordinaria, che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti; b) gli interventi di manutenzione straordinaria necessari per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare e integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni duso; c) gli interventi di restauro e di risanamento conservativo rivolti a conservare lorganismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dellorganismo stesso, ne consentano destinazioni duso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi delledificio, linserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze delluso, leliminazione degli elementi estranei allorganismo edilizio.
5. Con lautorizzazione dellEnte di gestione possono essere consentiti gli interventi di trasformazione e/o ampliamento degli edifici rurali e annessi rustici esistenti nella misura massima del 20 per cento della loro superficie totale, previa valutazione e approvazione di apposito piano di miglioramento aziendale redatto a norma del regolamento (CE) n. 1257/1999 del Consiglio, del 17 maggio 1999, concernente il sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG), e sue applicazioni e modifiche. Sono altresì consentiti interventi di adeguamento di tipo tecnologico e/o igienico-sanitario connessi allapplicazione delle normative vigenti in materia agro-zootecnica, interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche attive e passive degli edifici, di recupero e riciclo delle acque, di riduzione della produzione di rifiuti, nonché, ove non producente volumetria aggiuntiva, la realizzazione di annessi agricoli. Sono comunque fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti, ove più restrittive. 5 bis - Nell’intento di
consentire e promuovere la migliore attività allevatoriale, anche nello spirito
delle norme regolanti l’attività del Parco, fino alla approvazione del Piano
territoriale del Parco naturale regionale “Terra delle Gravine”, e fatte salve
le prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti, ove più restrittive:
a) la limitazione al 20
per cento, di cui al comma 5, rispetto alla preesistente superficie totale,
degli interventi di trasformazione e/o ampliamento degli immobili, trova
applicazione nella sola zona 1; b) nella zona 2 sono consentiti interventi conformi
agli strumenti urbanistici, anche superiori al 20 per cento. Gli interventi di
adeguamento tecnologico e/o igienico-sanitario o ampliamento comprendono la
realizzazione di nuovi manufatti edilizi (costituenti o meno volume) destinati
all’alloggio degli animali e ai relativi servizi, anche riferibili al personale
addetto all’attività, al fine di ottemperare alle normative vigenti in materia
igienico-sanitaria e del benessere animale, purché gli stessi interventi proposti
siano commisurati a un carico di bestiame compatibile con le dimensioni
dell’azienda, così da escludere l’ipotesi di allevamento intensivo e
volumetricamente contenuti all’interno dei parametri tipici delle zone
agricole. Tali manufatti possono essere realizzati anche se non contigui al
preesistente centro aziendale, ove ubicato in zona 1 e non costituiscono
mutamento della destinazione dei terreni. (8)
5 ter
- Ogni modificazione dello stato dei luoghi è subordinata al rilascio
dell’autorizzazione paesaggistica di cui agli articoli 146 e 159 del decreto
legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio),
ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137). (9) 5
quater - Entro e non oltre sessanta giorni dalla data di entrata in vigore dei
commi 5 bis e 5 ter, l’Assessorato regionale competente riperimetra il Parco
utilizzando solo confini certi quali strade e muri a secco, al fine di poterne
tabellare il perimetro. La riperimetrazione riguarda solo la zona 2, lasciando
al perimetro del parco tutta la zona 1, unitamente alle gravine, solchi
gravinali, boschi e relative aree di rispetto. (10) 6. Per lattuazione di quanto previsto dai precedenti commi devono essere utilizzate e/o rispettate le tipologie edilizie e le tecnologie costruttive della tradizione storica locale e non devono verificarsi interferenze con alcuno dei valori naturalistici e ambientali presenti nellarea. 7. Allo scopo di perseguire le finalità di salvaguardia e valorizzazione dellambiente naturale, nel Parco naturale regionale Terra delle gravine non è consentito: a) aprire nuove cave, miniere e discariche. Lattività delle cave in esercizio è consentita sino alla scadenza delle autorizzazioni e salvo proroghe da concedere previa valutazione delle compatibilità paesaggistiche e ambientali, comunque nei limiti dei volumi già autorizzati.(2) Le cave già esistenti, ma non in esercizio, che, allatto dellentrata in vigore della presente legge, siano in possesso di tutte le autorizzazioni paesaggistiche e ambientali previste dalle leggi statali e regionali possono esercitare lattività previa conclusione delliter autorizzativo. In tutti i casi, devono essere rispettate le disposizioni di cui alla legge regionale 12 novembre 2004, n. 21 (Disposizioni in materia di attività estrattiva); b) effettuare opere di movimento terra che alterino consistentemente la morfologia del terreno, a eccezione delle normali pratiche agronomiche, e dei cambi colturali e fatto salvo quanto previsto dal decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dellarticolo 1 della legge 8 ottobre 1997, n. 352); c) trasformare le superfici coperte da vegetazione spontanea; d) esercitare lattività venatoria; sono fatti salvi, su autorizzazione dellEnte di gestione, gli interventi di controllo delle specie previsti dallarticolo 11, comma 4, della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette), ed eventuali prelievi effettuati a fini scientifici; (3) e) alterare e modificare le condizioni di vita degli animali selvatici e raccogliere o danneggiare le specie vegetali spontanee, a eccezione degli interventi a fini scientifici preventivamente autorizzati dallEnte di gestione, tranne quanto disposto dal comma 3, lettera c); f) asportare minerali e materiale dinteresse geologico, fatti salvi i prelievi a scopi scientifici preventivamente autorizzati dallEnte di gestione; g) introdurre nellambiente a vegetazione spontanea specie faunistiche e floristiche non autoctone; h) apportare modificazioni agli equilibri ecologici, idraulici e idrogeotermici o tali da incidere sulle finalità di cui allarticolo 2; i) [transitare con mezzi motorizzati fuori dalle strade statali, provinciali, comunali, private e vicinali gravate dai servizi di pubblico passaggio, fatta eccezione per i mezzi di servizio e per le attività agro-silvo-pastorali;] (4) j) costruire nuove strade e ampliare le esistenti se non in funzione delle attività agro-silvo-pastorali; k) effettuare, fino allapprovazione del Piano di cui allarticolo 7, interventi sulle aree boscate e tagli boschivi senza lautorizzazione dei competenti uffici dellAssessorato regionale alle risorse agroalimentari; l) costruire, fino allapprovazione del Piano di cui allarticolo 7, nuovi edifici o opere allesterno dei centri edificati così come delimitati ai sensi della legge 22 ottobre 1971, n.865 (Programmi e coordinamento per ledilizia residenziale pubblica); m) mutare, fino allapprovazione del Piano di cui allarticolo 7, la destinazione dei terreni, fatte salve le normali operazioni connesse allo svolgimento, nei terreni in coltivazione, delle attività agricole, forestali e pastorali. m bis) resta fermo il divieto di esercizio dell’attività venatoria sancito dal comma 6 dell’articolo 22 della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette), nonché dalla lettera b) del comma 1 dell’articolo 8 della legge regionale 24 luglio 1997, n. 19 (Norme per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette nella Regione Puglia); (5) m ter) resta fermo il divieto di transitare con mezzi motorizzati fuori dalle strade statali, provinciali, comunali, private e vicinali gravate dai servizi di pubblico passaggio, fatta eccezione per i mezzi di servizio e per le attività agro-silvo-pastorale. (6)
8. Sono fatti salvi i diritti reali e gli usi civici delle collettività locali a eccezione dei diritti esclusivi di caccia o di altri usi civici di prelievo faunistico, che sono liquidati dal competente Commissario per gli usi civici, a istanza dellEnte di gestione. 8 bis. Nelle aree o porzioni di aree comprese all’interno della zona 2 di cui alla lettera b) del comma 1 dell’articolo 3 non trovano applicazione le norme e i divieti di cui al comma 7 dell’articolo 4, fatta eccezione per le lettere a), d, m), m bis) e m ter). (7)
(10) Comma inserito dalla l.r. n. 10/2017, art. 1, c. 1.(2) Lettera così integrata dalla l.r. 6/2011, art. 1, c. 1, lett. c)(3) Lettera abrogata dalla l.r. 19/2010, art. 37. Succesivamente La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del citato art. 37 nella parte in cui abroga la lettera i) del presente comma e l’illegittimità costituzionale, in via consequenziale, dello stesso art. 37 , nella parte in cui abroga la lettera d) del presente comma.l(4) Lettera abrogata dalla l.r. 19/2010, art. 37. Succesivamente La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del citato art. 37 nella parte in cui abroga la lettera i) del presente comma e l’illegittimità costituzionale, in via consequenziale, dello stesso art. 37 , nella parte in cui abroga la lettera d) del presente comma.l(5) Lettera aggiunta dalla l.r. 6/2011, art.1, c. 1, lett. d)(6) Lettera aggiunta dalla l.r. 6/2011, art.1, c. 1, lett. d)(7) Comma aggiunto dalla l.r. 6/2011, art.1, c. 1, lett. e)(8) Comma inserito dalla l.r.
n. 10/2017, art. 1, c. 1.(9) Comma inserito dalla l.r. n. 10/2017, art. 1, c. 1.
Art. 5Gestione. 1. Ai sensi dellarticolo 9 della L.R. n. 19/1997, la gestione del Parco
è affidata allEnte di gestione delle aree naturali protette della provincia di
Taranto, ente strumentale di diritto pubblico, istituito con larticolo 5
della legge
regionale 23 dicembre 2002, n. 24 (Istituzione delle riserve
orientate del litorale tarantino-orientale).
Art. 6Strumenti di attuazione. 1. Per lattuazione delle finalità del Parco
naturale regionale Terra delle gravine, lEnte di gestione si dota dei
seguenti strumenti:
a) Piano territoriale dellarea naturale
protetta, di cui allarticolo 20
della L.R.
n. 19/1997;
b) Piano pluriennale economico sociale dellarea
naturale protetta, di cui allarticolo 21
della L.R.
n. 19/1997;
c) Regolamento dellarea naturale protetta, di
cui allarticolo 22 della L.R.
n. 19/1997.
Art. 7Piano territoriale dellarea naturale
protetta. 1. Il Piano territoriale del Parco naturale regionale Terra delle gravine deve: a) precisare, mediante zonizzazione secondo quanto previsto dallarticolo 12 della L. 394/1991, le destinazioni delle diverse parti dellarea naturale protetta; b) individuare le opere necessarie alla conservazione e alleventuale ripristino ambientale; c) dettare disposizioni intese alla salvaguardia dei valori storici e ambientali delle aree edificate e del patrimonio architettonico rurale; d) [individuare le eventuali attività esistenti incompatibili con le finalità istitutive dellarea naturale protetta e stabilirne i tempi di cessazione e le modalità di recupero;] (11) e) individuare e regolamentare le attività antropiche esistenti; f) individuare le eventuali aree e beni da acquisire in proprietà pubblica, anche mediante espropriazione, per gli usi necessari al conseguimento delle finalità istitutive; g) indicare la tipologia e le modalità di costruzione di opere e manufatti anche volti a valorizzare il Parco sotto il profilo turistico, prevedendo interventi di qualità che utilizzino materiali naturali locali e abbiano un basso impatto paesaggistico-ambientale; h) indicare la tipologia e le modalità di realizzazione di ampliamenti, trasformazioni, variazioni di destinazione duso per edifici e manufatti esistenti; i) [definire il sistema della mobilità interna allarea naturale protetta;] (12) j) definire le misure per la riduzione degli impatti ambientali in relazione allo smaltimento dei rifiuti, alla gestione dei reflui, alla bonifica e al recupero ambientale; k) definire le metodologie per la valutazione ex ante degli interventi di trasformazione; l) definire il trasferimento su altre aree dei diritti edificatori previsti da strumenti urbanistici generali vigenti allinterno della perimetrazione del parco, laddove, a seguito dellapprovazione del Piano territoriale, i soggetti titolari degli stessi siano posti nellimpossibilità di esercitarli.
Art. 8Piano pluriennale economico
sociale. 1. Il Piano pluriennale economico sociale del
Parco naturale regionale Terra delle gravine è predisposto dalla Comunità del
Parco, con il fine di individuare indirizzi e obiettivi di tutela dellambiente
naturale e le relative forme di sviluppo economico compatibile secondo le
procedure fissate dallarticolo 21
della L.R.
n. 19/1997. 2. Il Piano pluriennale economico sociale
dellarea protetta valorizza altresì gli usi, i costumi, le consuetudini e le
attività tradizionali delle popolazioni residenti sul territorio, nonché le
espressioni culturali proprie e caratteristiche delle identità delle comunità
locali e ne prevede la tutela anche mediante indirizzi che autorizzino
lesercizio di attività particolari collegate agli usi, ai costumi e alle
consuetudini locali, fatte salve le norme in materia di attività venatoria.
3. Il Piano pluriennale economico sociale è
predisposto contestualmente alla formazione del Piano di cui allarticolo 7.
Art. 9Regolamento. 1. Il Regolamento ha la funzione di disciplinare lesercizio delle attività consentite allinterno del Parco naturale regionale Terra delle gravine ed è adottato dallEnte di gestione contestualmente alladozione del Piano territoriale dellarea.
2. Il Regolamento deve contenere le disposizioni di cui allarticolo 11 della L. 394/1991 e di cui allarticolo 4 della presente legge.
Art. 10Applicazione del decreto legislativo
18 maggio 2001, n. 228. 1. LEnte di gestione svolge attività volte a:
a) promuovere le vocazioni produttive del
territorio; b) tutelare le produzioni di qualità e le
tradizioni alimentari locali; c) salvaguardare la biodiversità, il patrimonio
culturale rurale e il paesaggio agrario e forestale; d) curare la manutenzione e il mantenimento
dellassetto idrogeologico. 2. Per lo svolgimento delle attività di cui al
comma 1, lEnte di gestione ricorre prioritariamente a contratti e convenzioni,
ai sensi degli articoli 14 e 15 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n.
228 (Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma
dellarticolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57), con le imprese agricole
le cui aziende siano in tutto o in parte ubicate allinterno del territorio del
Parco.
3. LEnte di gestione, di concerto con le
organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello
regionale, redige, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, un piano per la manutenzione territoriale nel quale vengono
individuate le priorità di intervento e le modalità per la stipula dei contratti
e delle convenzioni di cui al comma 2.
Art. 11Autorizzazioni, nulla-osta e
pareri. 1. Il rilascio di concessioni e autorizzazioni
relative a interventi, impianti e opere ricadenti allinterno del Parco naturale
regionale Terra delle gravine è subordinato al preventivo nulla-osta dellEnte
di gestione. 2. Decorsi sessanta giorni dalla presentazione
dellistanza senza che sia intervenuta alcuna osservazione o prescrizione il
nulla-osta sintende rilasciato con esito favorevole.
3. Il rilascio del nulla-osta è subordinato alla
conformità delle opere da realizzare con il Piano territoriale e con il
regolamento ovvero, in assenza di questi, alla compatibilità con le finalità di
cui allarticolo 2.
Art. 12Sanzioni. 1. Per le violazioni di cui alla presente legge
si applicano in quanto compatibili le norme di cui allarticolo 30 della L.
n. 394/1991. 2. Le violazioni al divieto di cui alla lettera
a) del comma 7 dellarticolo 4 comportano la sanzione amministrativa di euro
1.032,91 per ogni metro cubo di materiale rimosso. 3. Per le violazioni al divieto di cui alla
lettera d) del comma 7 dellarticolo 4 si applicano le sanzioni previste dalle
leggi in materia di caccia. 4. Le violazioni ai divieti di cui alle lettere
e), f), e i) del comma 7 dellarticolo 4 comportano la sanzione amministrativa
da un minimo di euro 25,82 a un massimo di euro 258,22. 5. Le violazioni ai divieti di cui alla lettera
g) del comma 7 dellarticolo 4 comportano la sanzione amministrativa da un
minimo di euro 103,29 a un massimo di euro 1.032,91. 6. Le violazioni al divieto di cui alla lettera
b) del comma 7 dellarticolo 4 comportano la sanzione amministrativa di euro
1.032,91 per ogni 10 metri cubi di materiale movimentato. 7. Le violazioni al divieto di cui alla lettera
h) del comma 7 dellarticolo 4 comportano la sanzione amministrativa da un
minimo di euro 1.032,91 a un massimo di euro 10.329,13. 8. Le violazioni di cui alla lettera j) e alle
limitazioni di cui alle lettere l) e m) del comma 7 dellarticolo 4 comportano
le sanzioni amministrative previste dalle vigenti leggi in materia urbanistica.
9. Gli interventi sulle aree boscate effettuati
in difformità da quanto previsto dalla lettera k) del comma 7 dellarticolo 4
comportano la sanzione amministrativa da un minimo di euro 566,00 a un massimo
di euro 2.582,28 per ettaro o frazione di ettaro su cui è stato effettuato
lintervento. 10. Le violazioni ai divieti richiamati ai commi
1, 4, 5, 6, 7, 8 e 9 comportano, oltre alle sanzioni amministrative previste,
lobbligo del ripristino che dovrà essere realizzato in conformità delle
disposizioni formulate dallEnte di gestione. 11. È comunque fatta salva lapplicazione delle
sanzioni penali previste al comma 1 dellarticolo 30 della L. n.
394/1991.
12. Per laccertamento delle violazioni e
lapplicazione delle sanzioni amministrative si applicano le norme e i principi
di cui al capo I della legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al
sistema penale).
Art. 13Indennizzi. 1. Gli indennizzi per gli effettivi danni
economici ai proprietari di immobili nel Parco naturale regionale Terra delle
gravine sono erogati direttamente dallEnte di gestione. 2. La liquidazione dei danni provocati alle
colture, anche pluriennali, avviene dopo aver accertato che i danni stessi
derivino da un vincolo effettivo posto con la presente legge o con il Piano di
cui allarticolo 7 e che lo stesso vincolo abbia impedito, in tutto o in parte,
lesecuzione di attività economiche in atto connesse alle attività
agro-silvo-pastorali riducendone in modo continuativo il reddito. Danno comunque
diritto allindennizzo: a) leventuale riduzione del carico di bestiame
al di sotto dei limiti di carico ottimale e la riduzione del normale periodo di
pascolamento; b) le eventuali riduzioni di reddito derivanti
da limitazioni colturali o da modificazioni delle tecniche di coltivazione. 3. LEnte di gestione deve procedere alla
liquidazione del danno entro centoventi giorni dalla data della denuncia.
4. Non sono liquidabili i danni teorici
derivanti da previsioni e norme di tipo urbanistico e territoriale, fatta salva
la possibilità da parte della Regione ovvero dellEnte di gestione di
provvedere, per particolari motivi di tutela ambientale, allespropriazione
delle aree.
Art. 14Sorveglianza del territorio. 1. La sorveglianza sullosservanza degli
obblighi e dei divieti previsti dalla presente legge è affidata allEnte di
gestione, che la esercita attraverso lutilizzo del proprio personale di
sorveglianza ovvero, sulla base di specifiche convenzioni, tramite personale
delle amministrazioni comunali interessate e di altri enti. 2. La sorveglianza è altresì affidata agli
agenti di polizia locale, urbana e rurale, nonché ai nuclei di vigilanza
territoriale e alle guardie ecologiche volontarie. 3. Ai fini della sorveglianza, lente di
gestione può stipulare convenzioni con il Corpo forestale dello Stato, ai sensi
dellarticolo 27, comma 2, della L. n. 394/1991.
4. Lutilizzo delle guardie venatorie volontarie
di cui al comma 1, lettera b), dellarticolo 44
della legge
regionale 13 agosto 1998, n. 27 (Norme per la protezione della fauna
selvatica omeoterma, per la tutela e la programmazione delle risorse
faunistico-ambientali e per la regolamentazione dellattività venatoria), è
subordinato alla stipulazione di apposite convenzioni con lEnte di gestione.
Art. 15Controllo. 1. Le funzioni di controllo amministrativo e
finanziario sulla gestione del Parco naturale regionale Terra delle gravine
sono affidate allUfficio parchi e riserve naturali della Regione Puglia.
2. Le modalità dellattività di controllo
possono essere precisate da apposite direttive, da emanarsi con deliberazione di
Giunta regionale, che possono prevedere anche lobbligo delladozione di
determinati sistemi di contabilità, nonché ladozione di specifiche procedure di
controllo della gestione.
3. In ogni caso, lEnte di gestione adotta,
annualmente, un documento preventivo decisionale coerente con le linee generali
di intervento definite dallAssessorato regionale allecologia. Tale documento
deve essere approvato dallUfficio parchi e riserve naturali e, successivamente,
pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia.
4. LEnte di gestione provvede a inviare
allUfficio parchi e riserve naturali, con cadenza semestrale, un rendiconto
delle somme impegnate e pagate, che è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della
Regione Puglia.
Art. 16Commissariamento. 1. In caso di gravi inadempienze gestionali o fatti gravi contrari alle normative vigenti o per persistente inattività, il Presidente della Giunta regionale, previa deliberazione della Giunta regionale, su proposta dellAssessore allecologia, provvede, con proprio decreto, allo scioglimento degli organi responsabili degli enti di gestione e alla nomina contestuale di un Commissario con pieni poteri, che resta in carica fino alla ricostituzione degli organi disciolti.
Art. 17Norme finanziarie. 1. Gli oneri derivanti dallattuazione della
presente legge sono a carico dellEnte di gestione e delle Amministrazioni
interessate.
2. In sede di prima applicazione della presente
legge sono stanziati euro 230 mila a carico del Capitolo 0581011 Spese per la
costituzione delle aree naturali protette nella Regione Puglia del bilancio di
previsione per lesercizio finanziario 2005.
Art. 18Disposizioni transitorie. 1. Fino alla costituzione degli organi dellEnte di gestione delle aree naturali protette della provincia di Taranto, le funzioni attribuite a questultimo dalla presente legge sono svolte dalla Provincia di Taranto.
2. Per lintera area del Parco è consentita, fino alla scadenza dei rispettivi bandi e fatta salva la procedura di valutazione dincidenza di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 (Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43 CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche) e successive modificazioni, la completa realizzazione delle misure dei programmi agricoli del Programma di sviluppo rurale (PSR), degli interventi del Programma operativo regionale (POR) e Leader Plus, nonché delle azioni previste dai Progetti integrati territoriali e dal Progetto integrato settoriale (PIS) n. 13 Itinerario turistico-culturale Habitat Rupestre; sono altresì consentiti gli interventi di adeguamento funzionali della strada statale n. 172.
3. Decorsi otto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Regione Puglia istituisce un tavolo di concertazione a cui partecipano le Amministrazioni provinciali e comunali interessate; tale tavolo verifica lattuazione di quanto disposto dallarticolo 4 e propone eventuali modifiche dello stesso.
ALLEGATO A (*) (**) (*) L’allegato è stato sostituto dall’allegato A alla l.r. 6/2011 che però non risulta pubblicato sul BUR (**) per la zona 2 vedi la l.r. 6/2011, artt. 2 e 3.
|