Regolamento Regionale 20 agosto 2020, n. 15 Attuazione della L.R. n. 9/2017 e s.m.i.. Definizione dei requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici delle strutture specialistiche eroganti prestazioni chirurgiche e procedure diagnostico-terapeutiche
1IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE:
VISTO l’art. 121 della Costituzione, così come modificato dalla legge
costituzionale 22 novembre 1999 n. 1, nella parte in cui attribuisce al
Presidente della Giunta Regionale l’emanazione dei regolamenti regionali;
VISTO l’art. 42,
comma 2, lett. c) della L.
R. 12 maggio 2004, n. 7 “Statuto della Regione Puglia”; VISTO l’art. 44,
comma 2, della L.
R. 12 maggio 2004, n. 7 “Statuto del Regione Puglia” così come modificato
dalla L.R.
20 ottobre 2014, n. 44; VISTA la Delibera di Giunta Regionale N° 1216
del 31/07/2020 di adozione del Regolamento;
EMANA IL SEGUENTE REGOLAMENTO
Art. 1Oggetto del regolamento(1) 1. Il presente regolamento, in attuazione della legge
regionale 2 maggio 2017, n. 9 (Nuova disciplina in materia di autorizzazione
alla realizzazione e all’esercizio, all’accreditamento istituzionale e accordi
contrattuali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private) e
s.m.i. (d’ora in avanti, L.R.
n. 9/2017), individua:
a) le prestazioni e le procedure diagnostico-terapeutiche
a minore invasività erogabili negli studi medici di cui all’art. 5,
comma 6 della L.R.
n. 9/2017 b) le prestazioni di chirurgia e le procedure diagnostiche e
terapeutiche a media invasività, di particolare complessità o che comportino un
rischio per la sicurezza del paziente erogabili negli studi medici (d’ora in
avanti, studio medico di chirurgia ambulatoriale) di cui all’art. 5,
comma 3, punto 3.2. della L.R.
n. 9/2017 e s.m.i.; c) le prestazioni di chirurgia e le procedure
diagnostiche e terapeutiche a maggiore invasività di particolare complessità o
che comportino un rischio per la sicurezza del paziente erogabili nelle
strutture per prestazioni di specialistica ambulatoriale chirurgica (d’ora in
avanti, ambulatorio chirurgico) di cui all’art. 5,,
comma 1, punto 1.6.1. della L.R.
n. 9/2017 e s.m.i.; d) le prestazioni e le procedure
diagnostico-terapeutiche a minore invasività erogabili negli ambulatori che
svolgono attività specialistica ambulatoriale medica (d’ora in avanti,
ambulatorio medico) di cui all’art. 5,
comma 1, punto 1.7.1. della L.R.
n. 9/2017; e) i requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici
richiesti ai fini del rilascio del nulla osta o dell’autorizzazione
all’esercizio in funzione della tipologia di struttura.
2. Le disposizioni del presente regolamento non si applicano
agli studi dei medici di medicina generale e dei medici pediatri di libera
scelta convenzionati per l’esercizio dell’assistenza primaria, che dovranno
uniformarsi ai requisiti previsti ai rispettivi AA.CC.NN ..
(1) Articolo sostituito dal R.R. n. 10/2022, art, 1.
Art. 2Definizioni(2) “1. Ai fini del presente regolamento, valgono le definizioni che seguono. a) Studio professionale: la sede di espletamento dell’attività del professionista abilitato, il quale la esercita personalmente in regime di autonomia. Lo studio professionale è caratterizzato dalla prevalenza dell’apporto professionale ed intellettuale del professionista abilitato rispetto alla disponibilità di beni, strumenti e accessori. Lo studio professionale non è un locale aperto al pubblico, nel senso che i pazienti del professionista che con il medesimo abbiano un rapporto contrattuale basato sull’intuitu personae vi accedono previo appuntamento. In ragione della prevalenza dell’apporto professionale ed intellettuale, lo studio professionale può essere gestito in forma individuale, associata o societaria, ma in tale ultima ipotesi solo in conformità alla disciplina della società tra professionisti (S.T.P.) di cui alla Legge n. 183/2011 ed al D.M. 34/2013. La disciplina generale di cui all’art. 10, comma 4, lett. b) della Legge n. 183/2011 sulle S.T.P. deve necessariamente essere applicata nel senso che il numero dei soci professionisti / la partecipazione al capitale sociale dei professionisti, tale da determinare la maggioranza di due terzi nelle deliberazioni o decisioni dei soci, non può che essere riferita a soci professionisti nelle specifiche discipline dell’area chirurgica per le quali l’autorizzazione è rilasciata. a1) Studio medico di cui all’art. 5, comma 6 della L.R. n. 9/2017: lo studio professionale in cui vengono erogate prestazioni chirurgiche e procedure diagnostico-terapeutiche considerate a minore invasività individuate dall’Allegato 1A ed OC1 del presente provvedimento. Lo studio medico di cui all’art. 5, comma 6 della L.R. n. 9/2017 deve essere in possesso dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi previsti nell’Allegato 1B ed ROC1 del presente provvedimento e deve essere in possesso, ai sensi dell’art. 12, comma 1 della L.R. n. 9/2017 , della figura del Responsabile sanitario, coincidente con il professionista (in caso di gestione individuale) o con uno dei professionisti (in caso di gestione in forma associata o di S.T.P.). In caso di gestione associata o societaria (S.T.P.), dovranno essere indicati nella comunicazione e nel nulla osta i nominativi degli intestatari del medesimo provvedimento. a2) Studio medico di chirurgia ambulatoriale di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. della L.R. n. 9/2017: lo studio professionale attrezzato per erogare prestazioni chirurgiche e procedure diagnostico-terapeutiche, di particolare complessità o che comportino un rischio per la sicurezza del paziente considerate a media invasività, individuate dall’Allegato 2A ed OC2 al presente provvedimento, con la possibilità di erogare anche le prestazioni di cui all’Allegato 1A ed OC1 del presente provvedimento. Lo studio medico di chirurgia ambulatoriale di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. della L.R. n. 9/2017 deve essere in possesso dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi previsti nell’Allegato 2B e ROC2 del presente provvedimento e deve essere in possesso, ai sensi dell’art. 12, comma 1 della L.R. n. 9/2017, della figura del Responsabile sanitario, coincidente con il professionista (in caso di gestione individuale) o con uno dei professionisti (in caso di gestione in forma associata o di S.T.P.). In caso di gestione associata o societaria (S.T.P.), dovranno essere indicati nell’istanza e nel provvedimento di autorizzazione all’esercizio i nominativi degli intestatari della medesima autorizzazione. b) Ambulatorio: presidio sanitario caratterizzato da una complessa organizzazione di lavoro, beni e servizi che opera in regime di impresa attrezzato per l’erogazione delle prestazioni chirurgiche e procedure diagnostico-terapeutiche. Fermo restando che il Responsabile Sanitario (cioè, il Direttore sanitario), qualora l’ambulatorio svolga procedure di tipo terapeutico, deve essere iscritto all’albo dell’ordine territoriale competente per il luogo in cui insiste la sede operativa della struttura, in ottemperanza al disposto di cui all’art. 1, comma 536 della L. 30 dicembre 2018, n. 145, in ogni caso “Durante lo svolgimento dell’attività ambulatoriale deve essere prevista la presenza di almeno un medico indicato quale responsabile delle attività cliniche svolte nell’ambulatorio.”, ai sensi del R.R. 5 febbraio 2010, n. 3 e s.m.i. - Sezione B.01.01 (Assistenza Specialistica Ambulatoriale) – Requisiti Organizzativi. L’apporto del professionista sanitario abilitato non è l’elemento prevalente rispetto all’organizzazione dei beni, strumenti ed accessori che ne fanno parte. Pertanto, il titolare dell’ambulatorio può essere sia una persona fisica che una persona giuridica, e nel caso di persona fisica, la medesima può anche non avere i requisiti per ricoprire l’incarico di Responsabile sanitario della struttura. L’esercizio dell’attività sanitaria sotto forma di impresa, sia come ditta individuale sia nelle forme societarie, anche in forma cooperativa, in conformità ai Titoli V e VI del Libro V del Codice Civile, è consentito esclusivamente nell’ambito di tale tipologia di struttura, caratterizzata da una complessità organizzativa maggiore rispetto allo studio professionale. In tale tipologia di strutture rientrano gli ambulatori collocati presso strutture pubbliche (cioè, presso strutture ospedaliere, PTA, ambulatori e poliambulatori distrettuali). Gli ambulatori si rivolgono alla generalità dei cittadini e, pertanto, sono considerate locali aperti al pubblico. b1) Ambulatorio chirurgico di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.6.1. della L.R. n. 9/2017: ambulatorio che svolge prevalentemente attività di tipo chirurgico. Le prestazioni chirurgiche e le procedure diagnostico-terapeutiche considerate a maggiore invasività che richiedano gli standard di sicurezza dell’ambulatorio protetto di cui all’Allegato 3A e OC3 sono erogabili in via esclusiva nell’ambito degli ambulatori chirurgici, ferma restando la possibilità per tali strutture di erogare anche le prestazioni di cui agli Allegati 1A 2A ed OC1, OC2 del presente provvedimento. Fermo restando che il Responsabile Sanitario deve essere iscritto all’albo dell’ordine territoriale competente per il luogo in cui insiste la sede operativa della struttura, gli ambulatori chirurgici devono essere in possesso dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi previsti nell’Allegato 3B del presente provvedimento. b2) Ambulatorio medico di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.7.1. della L.R. n. 9/2017: ambulatorio che svolge prevalentemente procedure di tipo diagnostico o terapeutico. Le prestazioni mediche e le procedure diagnostico-terapeutiche considerate a medio-bassa invasività di cui all’Allegato 4A sono erogabili in via esclusiva nell’ambito degli ambulatori medici, ferma restando la possibilità per tali strutture di erogare anche le prestazioni di cui all’Allegato 1A ed OC1. Le strutture di specialistica ambulatoriale medica che erogano prestazioni mediche e procedure diagnostico-terapeutiche considerate a minore invasività di cui all’Allegato 4A devono essere in possesso dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi previsti nella Sezione B.01 (Strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica) del R.R. n. 3/2010, fermo restando che il Responsabile Sanitario deve essere iscritto all’albo dell’ordine territoriale competente per il luogo in cui insiste la sede operativa della struttura.”
(2) Articolo sostituito dal R.R. n. 10/2022, art.2.
Art. 3Gestione del rischio clinico 1 La organizzazione deve essere ispirata alla prevenzione ed alla gestione del
rischio clinico, nell’ottica precipua della sicurezza del paziente e del
lavoratore. In tal senso ed in relazione alle caratteristiche proprie di
attività di ciascuna struttura, di cui all’art. 2, dovrà prevedere la
predisposizione di un documento per la gestione del rischio.
2 La gestione del rischio è criterio di
accreditamento.
3 Entro sei mesi dalla pubblicazione del presente
regolamento sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia,
Art. 4Classificazione delle strutture eroganti prestazioni chirurgiche e
procedure diagnostico-terapeutiche ai fini del regime autorizzativo
applicabile “1. Il regime autorizzativo applicabile alle strutture specialistiche eroganti prestazioni chirurgiche e procedure diagnostico-terapeutiche relative all’attività ambulatoriale chirurgica e medica afferisce alla seguente classificazione: a) gli studi medici di cui all’art. 5, comma 6 della L.R. n. 9/2017 non sono sottoposti ad autorizzazione all’esercizio ma all’obbligo di comunicazione di apertura dello studio all’ASL territorialmente competente. Il Servizio di igiene pubblica incardinato presso il Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria locale territorialmente competente, entro novanta giorni dalla sopramenzionata comunicazione, rilascia il nulla osta allo svolgimento dell’attività professionale; b) gli ambulatori medici di cui all’art 5, comma 1, punto 1.7.1. della L.R. n. 9/2017 sono sottoposti ad autorizzazione all’esercizio di competenza comunale, ai sensi dell’art. 8, comma 4 della sopracitata legge; c) gli studi medici di chirurgia ambulatoriale di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. della L.R. n. 9/2017 sono sottoposti ad autorizzazione all’esercizio di competenza comunale, ai sensi dell’art. 8, comma 4 della sopracitata legge; d) gli ambulatori chirurgici di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.6.1. della L.R. n. 9/2017 sono sottoposti ad autorizzazione alla realizzazione comunale, previo parere di compatibilità da rilasciarsi in conformità al fabbisogno regionale, e ad autorizzazione all’esercizio di competenza regionale.
2. Ferma restando la distinzione circa le branche mediche e chirurgiche di cui al D.M. 30 gennaio 1998 e ss.mm.ii, si individuano gli elenchi delle prestazioni chirurgiche e le procedure diagnostico-terapeutiche, così come di seguito riportato: a) prestazioni medico chirurgiche a minore invasività - ALLEGATO 1A e OC1; b) prestazioni medico chirurgiche ovvero diagnostico-terapeutiche a media invasività - ALLEGATO 2A e OC2; c) prestazioni chirurgiche a maggiore invasività in ambulatorio protetto (prestazioni H del nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale) e altre prestazioni di particolare rischio - ALLEGATO 3A e OC3; d) prestazioni mediche ed in regime di day-service (di branca medica), riconducibili ad alcune delle prestazioni espressamente codificate dalla deliberazione di Giunta regionale n. 1202/2014 e ss.mm. ii., erogabili nell’ambulatorio medico, considerate di medio-bassa invasività - ALLEGATO 4A.
3. L’elenco delle prestazioni di cui al comma 2 del presente articolo potrà essere aggiornato, modificato ed integrato con deliberazione di Giunta regionale . 4. I requisiti delle strutture specialistiche eroganti prestazioni chirurgiche e procedure diagnostico-terapeutiche sono di seguito riportati: a) Ambulatorio chirurgico di livello elevato di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.6.1 della L.R. n.9/2017, per prestazioni a maggiore invasività di cui agli ALLEGATI 3A e OC3 - ALLEGATI 3B e ROC3; b) Studio chirurgico di livello intermedio di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2 della L.R. n.9/2017, per prestazioni a media invasività di cui all’ALLEGATO 2A e OC2 - ALLEGATO 2B e ROC2; c) Studio di livello base di cui all’art. 5, comma 6, per prestazioni a minore invasività di cui all’ALLEGATO 1A e OC1 – ALLEGATO 1B e ROC1; d) Ambulatorio medico di cui all’art 5, comma 1, punto 1.7.1. della L.R. n. 9/2017, per prestazioni di medio-bassa invasività di cui all’ALLEGATO 4A - Sezione B.01 e relative sottosezioni del R.R. n. 3/2010.
5. Il procedimento amministrativo richiesto in relazione alla tipologia di struttura, unitamente ai requisiti e alle prestazioni erogabili, è di seguito riportato: Classificazione per livello di complessità delle prestazioni e della complessità organizzativa | Prestazioni erogabili | Requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici | Regime autorizzativo | Ambulatori chirurgici di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.6.1. della L.R. n. 9/2017 presso: a) Strutture di ricovero per acuti; b) Presidi Territoriali Assistenziali (PTA) e Ambulatori Distrettuali di terzo livello; c) Strutture ambulatoriali | Allegati 3A, 2A, 1A e OC3, OC2, OC1 | Allegato 3B e ROC3 | - autorizzazione alla realizzazione di competenza comunale, previo parere regionale di compatibilità al fabbisogno; -autorizzazione all’esercizio di competenza regionale. | Studio medico di chirurgia ambulatoriale di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. della L.R. n. 9/2017 | Allegati 2A, 1A e OC2, OC1 | Allegato 2B e ROC2 | - autorizzazione all’esercizio di competenza comunale. | Studio medico di cui all’art. 5, comma 6 della L.R. n. 9/2017 | Allegato 1A e OC1 | Allegato 1B e ROC1 | - comunicazione di inizio attività alla ASL territorialmente competente e rilascio del nulla osta da parte del SISP competente. | Ambulatorio medico di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.7.1. della L.R. n. 9/2017 | Allegato 4A | Sezione B.01 e relative sottosezioni del R.R. n. 3/2010 | - autorizzazione all’esercizio di competenza comunale in vigenza della D.G.R. n. 142/2018. |
Art. 5Pratica anestesiologica e complessità attività chirurgica 1 Le prestazioni di chirurgia ambulatoriale programmata, sulla base delle
raccomandazioni della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e
Terapia Intensiva (SIAARTI) e della Società Italiana di Chirurgia Ambulatoriale
e Day-surgery (SICADS) si distinguono in prestazioni di chirurgia ambulatoriale
semplice e in prestazioni di chirurgia ambulatoriale complessa. A tali fini, si
distinguono gli outpatients e gli inpatients, identificando nei primi i pazienti
per i quali non sia prevista la degenza notturna.
OUTPATIENTS
|
Regime ambulatoriale Chirurgia ambulatoriale tradizionale o chirurgia
ambulatoriale semplice:
- Chirurgia ambulatoriale avanzata -
Chirurgia ambulatoriale complessa Day- service Chirurgia media – complessa in cui il ricovero diurno è limitato alla sole ore
del giorno
|
INPATIENTS
|
One Day- Surgery (One DS) Chirurgia medio – complessa in cui il ricovero deve prevedere un solo pernottamento Ricovero in regime ordinario Ricovero ordinario, anche per alta complessità
|
OUTPATIENTS
|
CARATTERISTICHE
|
NECESSITA’
|
Chirurgia ambulatoriale
semplice
Si intende la possibilità clinica,
organizzativa e amministrativa di effettuare interventi chirurgici o
procedure diagnostico-terapeutiche invasive e seminvasive
|
• Senza ricovero • Periodo di
osservazione postoperatoria limitato alle sole ore del giorno e comunque tale
da consentire, senza rischi aggiuntivi, il ritorno del paziente al proprio
domicilio • In anestesia topica o locale (con o senza sedazione, esclusa la
sedazione mediata profonda) • Pazienti ASA 1-2 e a basso rischio
|
Nessuna valutazione
anestesiologica per pazienti con classificazione ASA 1, 2
|
Chirurgia ambulatoriale
complessa
Si intende la possibilità clinica,
organizzativa e amministrativa di effettuare interventi chirurgici o
procedure diagnostico-terapeutiche invasive
e seminvasive
|
Senza ricovero Periodo di
osservazione/assistenza
postoperatoria limitato alle sole ore
del giorno e comunque tale da consentire, senza rischi aggiuntivi, il ritorno
del paziente al proprio domicilio Pazienti ASA 1-2-3 e comunque con rischio
clinico contenuto
|
Visita anestesiologica
Anestesia topica, locale, loco regionale (con o senza sedazione) e anestesia
generale
|
Day- surgery Si intende la possibilità clinica, organizzativa e
amministrativa di effettuare interventi chirurgici o procedure
diagnostico-terapeutiche invasive e seminvasive
|
• Con ricovero • Periodo di
osservazione/
assistenza postoperatoria limitato alle
sole ore del giorno e comunque tale da consentire, senza rischi aggiuntivi,
il ritorno del paziente al proprio domicilio • Pazienti ASA 1-2-3 e comunque
con rischio clinico contenuto e medio
|
Visita anestesiologica
Anestesia topica, locale, loco regionale (con o senza sedazione) e anestesia
generale
|
2 Sulla base delle indicazioni fornite dalla Società Italiana di Anestesia
Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), con particolare
riferimento agli “Outpatients” si rappresenta la seguente distinzione
dell’attività chirurgica ambulatoriale:
Art. 6Classificazione dei livelli di complessità in chirurgia 1. Si identificano tre livelli di complessità
strutturale/organizzativa/professionale e di rischio per il paziente:
a) Livello elevato, in cui possono essere,
contemporaneamente, garantiti: -attività chirurgiche di maggiore complessità
professionale, le quali comportano maggior rischio per il paziente;
-prestazioni caratterizzate da complessità organizzativa, cioè quelle
attività ambulatoriali caratterizzate da un pacchetto di attività/procedure
diagnostiche e terapeutiche (Prestazioni Ambulatoriali Chirurgiche – P.A.C.),
tali da configurare il modello del day-service; -standard di sicurezza per i
pazienti fragili (i.e., con disabilità psicomotoria ovvero disturbi del
comportamento) e/o più complessi clinicamente;
b) Livello intermedio, in cui possono essere
erogate prestazioni complesse dal punto di vista professionale, fermo
restando l’esclusione dei pazienti più complessi clinicamente, individuabili in
base alle caratteristiche descritte al punto precedente, per i quali tale
setting non garantirebbe adeguati standard di sicurezza;
c) Livello base, nel quale possono essere erogate
esclusivamente prestazioni professionali di minore invasività, normalmente non
comportanti rischio per il paziente.
2. Tutti i livelli di complessità di cui al comma 1
consentono l’effettuazione di interventi chirurgici o anche procedure
diagnostico-terapeutiche invasive e semi-invasive in anestesia topica, locale,
loco-regionale e/o analgesia (fino al II grado della scala di sedazione) su
pazienti accuratamente selezionati (afferenti alle classi ASA 1 e ASA 2), in
quanto comportanti trascurabile probabilità di complicanze.
3. In tutti i livelli di complessità di cui al
comma 1 possono essere effettuati interventi chirurgici o anche procedure
diagnostico-terapeutiche invasive e semi-invasive in anestesia topica, locale,
loco-regionale e/o analgesia, (fino al II grado della scala di sedazione) su
pazienti accuratamente selezionati (afferenti alle classi ASA 1 e ASA 2), in
quanto comportanti trascurabile probabilità di complicanze.
Art. 7Criteri per la distinzione tra prestazioni a minore/media e maggiore
invasività 1. Sono considerate a minore o media invasività le procedure diagnostiche e
terapeutiche invasive che soddisfano tutti i criteri di seguito indicati:
a) non apertura chirurgica delle sierose;
b) rischio statisticamente trascurabile di complicazioni infettive;
c) rischio statisticamente trascurabile di complicanze immediate; d)
previsione di non significativo dolore post-procedurale.
2. Sono considerati a maggiore invasività:
a) gli interventi chirurgici e le procedure
diagnostico-terapeutiche invasive che richiedano forme di anestesia diverse
dall’anestesia topica o locale; b) interventi chirurgici o procedure
diagnostico-terapeutiche invasive che richiedano la presenza di più medici della
stessa o di diversa disciplina, compresi i medici anestesisti.
3. Sono considerate a maggiore invasività altresì
tutte le procedure diagnostiche e terapeutiche invasive che non rispondano ad
almeno uno dei criteri di cui al comma 1. (3)
4. Sono considerate prestazioni a maggiore
invasività che richiedano gli standard di sicurezza dell’ambulatorio protetto le
prestazioni da erogare in regime di day-service di chirurgia ambulatoriale. Tali
prestazioni, elencate nell’Allegato 3B, si intendono comprensive altresì di
tutte le prestazioni inerenti l’intero percorso diagnostico terapeutico, ivi
compresi la visita, gli esami diagnostici e strumentali, nonché i farmaci e,
limitatamente ai day-service chirurgici, anche della prima visita
post-intervento, nel rispetto dei protocolli previsti per ciascun DRG.
(3) Lettera alfa numerica sostituita dal R.R. n. 10/2022, art. 3, comma 1.
Art. 8Studi medici che erogano prestazioni di endoscopia 1. Gli studi medici di cui all’art. 5,
comma 3, punto 3.2. e di cui all’art. 5,
comma 6 della L.R.
n. 9/2017 che erogano prestazioni di endoscopia effettuano solo attività
nelle quali l’accesso alla cavità da esplorare avvenga tramite orifizio
naturale.
2. Le attività di endoscopia ad accesso chirurgico
percutaneo possono essere effettuate esclusivamente presso strutture
ambulatoriali di cui all’ art. 5,,
comma 1, punto 1.6.1 della L.R. n. 9/2017 oltre che nelle strutture di ricovero
per acuti.
Art. 9Prestazioni di Oculistica 1. Si individuano gli elenchi delle prestazioni afferenti alla branca di
Oculistica, così come di seguito riportato:
a) prestazioni medico chirurgiche oculistiche a
minore invasività (Allegato OC1); b) prestazioni medico chirurgiche
oculistiche a media invasività (Allegato OC2); c) interventi maggiori sul
bulbo oculare a maggiore complessità chirurgica e tecnologica (compresi nei vari
pca) (Allegato OC3).
2. In relazione alla branca di Oculistica si
applicano requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici specifici e non già
i requisiti generali previsti nella tabella riportata nel comma 5 dell’art. 4
del presente regolamento.
3. Si individuano i requisiti strutturali,
organizzativi e tecnologici specifici per la branca di Oculistica, così come di
seguito riportato:
a) requisiti strutturali, impiantistici,
tecnologici ed organizzativi di chirurgia ambulatoriale afferenti allo Studio
medico di cui all’art. 5, comma 6 della L.R. n. 9/2017 (Allegato ROC1),
requisiti che si applicano altresì allo Studio medico di chirurgia ambulatoriale
di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. della L.R. n. 9/2017; b) requisiti
strutturali, impiantistici, tecnologici ed organizzativi di chirurgia
ambulatoriale oculistica afferenti allo Studio medico di chirurgia ambulatoriale
di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2 della L.R. n. 9/2017 (Allegato ROC2);
c) requisiti strutturali, impiantistici, tecnologici ed organizzativi di
chirurgia ambulatoriale oculistica afferenti all’ambulatorio oculistico riferiti
all’Ambulatorio chirurgico di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.6.1. della L.R.
n. 9/2017 (Allegato ROC3).
Classificazione per
livello di complessità delle prestazioni e della complessità organizzativa
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Prestazioni erogabili
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Requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici
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Regime autorizzativo
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A) Ambulatorio di livello elevato, di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.6.1
della L.R. n. 9/2017 A1)
Strutture di ricovero per acuti; A2)
Presidi periferici; A3) Ambulatori di Presidi Territoriali Assistenziali
(PTA) A4) Strutture ambulatoriali
|
Prestazioni Day Service di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 1202/2014 e ss.mm.ii. ed allegato OC3 (fermo restando
la possibilità
di erogare anche le prestazioni di cui
agli allegati OC1 e OC2)
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Allegato ROc3 Requisiti
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- autorizzazione alla
realizzazione di competenza comunale, previo parere regionale di
compatibilità al fabbisogno; -autorizzazione all’esercizio di competenza
regionale.
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B) Studio di livello intermedio, di cui all’art.5, comma 3, punto 3.2 della L.R. n.
9/2017
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Allegato OC2 Prestazioni
(fermo restando la possibilità di erogare la prestazioni presenti nell’allegatoOC1)
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Allegato ROc2 Requisiti
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-autorizzazione all’esercizio
di competenza comunale.
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C) Studio medico di cui
all’art. 5 comma 6 e ambulatorio medico di cui all’art. 5, comma 1, punto
1.7.1 della L.R. n. 9/2017
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Allegato OC1 – Prestazioni
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Allegato ROc1 Requisiti
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-comunicazione di inizio
attività alla ASL territorialmente competente e rilascio del nulla osta da
parte del SISP competente.
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4. L’elenco delle prestazioni potrà essere aggiornato, modificato ed integrato
con determina dirigenziale della Sezione Strategie e Governo dell’Offerta.
Art. 10Produzione emocomponenti per uso non trasfusionale 1. La produzione degli emocomponenti per uso non trasfusionale deve rispettare
le disposizioni contenute nel Decreto del Ministro della Salute 2 novembre 2015
“Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli
emocomponenti”.
2. Gli emocomponenti per uso non trasfusionale
possono essere prodotti dalle strutture odontoiatriche di cui al presente
regolamento, previa sottoscrizione di apposita convenzione con l’Azienda
Sanitaria Locale territorialmente competente, secondo il modello riportato
nell’allegato della deliberazione di Giunta regionale n. 932 del 5 giugno 2018.
Art. 11Modifiche alla Sezione B.01 del R.R. 5 febbraio 2010, n. 3 1. Alla Sezione B.01 (Strutture che erogano prestazioni di assistenza
specialistica) del Regolamento Regionale 5 febbraio 2010, n. 3 sono apportate le
seguenti modifiche:
a) la sottosezione B.01.05 – CHIRURGIA
AMBULATORIALE è abrogata; b) la sottosezione B.01.11 – CHIRURGIA GENERALE
è abrogata; c) la sottosezione B.01.14 – OCULISTICA è abrogata.
Art. 12Requisiti previsti ai fini dell’autorizzazione all’esercizio “1 I requisiti previsti ai fini dell’autorizzazione all’esercizio sono quelli di cui agli Allegati 1B, 2B, 3B e OC1, OC2 e OC3 del presente regolamento, integrati, per quanto compatibili e non diversamente disciplinati dal presente regolamento, dai requisiti previsti nella colonna di sinistra della Sezione B del R.R. n. 3/2010 e, limitatamente agli ambulatori medici di cui all’art. 5 comma 1, punto 1.7.1, nelle varie sottosezioni della Sezione B del (4) R.R. n. 3/2010.”.
(4) Articolo sostituito dal R.R. n. 10, art. 4.
Art. 13Requisiti previsti ai fini dell’accreditamento 1. I requisiti di accreditamento di cui al presente articolo si riferiscono
alle strutture in possesso di autorizzazione all’esercizio, corrispondenti alle
strutture di cui all’art. 5,
comma 1, punto 1.6.1.e punto 1.7.1 e a quelle di cui all’art. 5,,
comma 3, punto 3.2. e della L.R.
n. 9/2017 e s.m.i.. Gli studi medici di cui all’art. 5,
comma 6 della L.R.
n. 9/2017 e s.m.i., soggetti a mero nulla osta da parte del Servizio di
Igiene Pubblica dell’ASL territorialmente competente, non sono accreditabili, in
quanto i medesimi non sono soggetti ad autorizzazione all’esercizio.
2. In conformità a
quanto previsto dall’art. 3, comma 3 del R.R.
23 luglio 2019, n. 16 (Disposizioni in materia di accreditamento –
approvazione manuali di accreditamento delle strutture sanitarie e
socio¬sanitarie), sino a conclusione del processo di revisione dei requisiti
previsti dal R.R.
n. 3/2010, con riferimento alle strutture di cui all’art. 5,comma
1, punto 1.6.1. ed a quelle di cui all’art. 5,
comma 3, punto 3.2. della L.R.
n. 9/2017 e s.m.i., unitamente ai requisiti ulteriori previsti dai Manuali
di accreditamento, costituiscono requisiti di accreditamento i requisiti
ulteriori organizzativi, tecnologici e strutturali di tipo quantitativo/
dimensionale, ovvero richiedenti specifiche condizioni organizzative, status
giuridici o professionali previsti dal R.R.
n. 3/2010, ai fini dell’accreditamento nella colonna di destra della Sezione
“A” (Requisiti generali) e, per quanto compatibili, nella colonna di destra
della Sezione B del R.R.
n. 3/2010, e, limitatamente agli ambulatori medici di cui all’art. 5,comma
1, punto 1.7.1. della L.R.
n. 9/2017, nelle varie sottosezioni della Sezione B del R.R.
n. 3/2010, .
Art. 14Fabbisogno(5) 1. Gli studi medici di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. della L.R. n. 9/2017 non sono soggetti ad autorizzazione alla realizzazione e, pertanto, non sono sottoposti alla verifica di compatibilità al fabbisogno ai fini del rilascio dell’autorizzazione comunale all’esercizio. Ai fini dell’accreditamento istituzionale, gli studi medici di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. della L.R. n. 9/2017 sono sottoposti a fabbisogno. 2. Ai fini dell’autorizzazione all’esercizio, in fase di prima applicazione il fabbisogno di strutture in regime privatistico, senza oneri a carico del S.S.N. e relativo agli ambulatori chirurgici di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.6.1. della L.R. n. 9/2017, sulla base della valutazione del fabbisogno assistenziale, da calcolarsi su base provinciale, deve ritenersi corrispondente a: a) una struttura ogni 40.000 abitanti (o frazione superiore a 20.000 abitanti) per la branca di oculistica; (6) b) una struttura ogni 50.000 abitanti (o frazione superiore a 25.000 abitanti) che eroga prestazioni per una o più branche di Area chirurgica (espressamente individuate dal Decreto Ministeriale 30 gennaio 1998 e s.m.i), di cui all’Allegato 3°, escluso la Chirurgia plastica;(7) c) una struttura ogni 80.000 (o frazione superiore a 40.000 abitanti) che eroga prestazioni per una o più branche di Area medica (espressamente individuate dal Decreto Ministeriale 30 gennaio 1998 e s.m.i), di cui all’Allegato 3A;(8) d) una struttura ogni 80.000 (o frazione superiore a 40.000 abitanti) per la branca di chirurgia plastica.(9) d bis) una struttura ogni 150.000 abitanti (o frazione superiore a 75.000 abitanti) che eroga le prestazioni di afferenza alla tricologia, ivi compresa l’attività trapiantologica, per la branca di dermatologia.(10)
3. Premesso che possono coesistere più branche nella stessa struttura, di cui al comma 2 del presente articolo, le istanze di autorizzazione alla realizzazione saranno valutate in base al fabbisogno per ogni specifica branca di cui alle lettere precedenti. Nel caso che, per una o più branche non vi sia fabbisogno residuo o il fabbisogno sia inferiore alle richieste comunali di verifica di compatibilità da valutarsi comparativamente ai sensi dell’articolo seguente, potrà essere rilasciato parere favorevole anche solo per alcuna/e delle specifiche discipline dell’area chirurgica. 4. In caso di istanza di autorizzazione alla realizzazione presentata anche per discipline per le quali non sono previste prestazioni ad elevata invasività di cui all’Allegato A3 e ROC3, potrà essere rilasciato parere favorevole solo per le branche di cui alle lettere precedenti. 5. Nell’ambito di una struttura per la quale sia stata presentata istanza di autorizzazione alla realizzazione per l’ambulatorio chirurgico di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.6.1. della L.R. n. 9/2017, e rilasciato parere favorevole di compatibilità per una o più branche di cui al comma 1, oltre all’autorizzazione regionale (alla realizzazione e successivamente) all’esercizio per le medesime discipline, potrà essere anche richiesta e rilasciata l’autorizzazione all’esercizio per le discipline chirurgiche a minore invasività (Allegato 4A, art. 5, comma 1, punto 1.7.1 della L.R. n. 9/2017) e per quelle a media invasività (Allegato 2A, art. 5, comma 3, punto 3.2 della L.R. n. 9/2017), in deroga alle previsioni di cui all’art. 5, comma 3 e all’art. 5, comma 6 del presente Regolamento. In tal caso la competenza al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio sarà in capo alla Regione anche con riferimento alle discipline dell’area chirurgica a medio-bassa invasività (Allegato 4A, art. 5, comma 1, punto 1.7.1 della L.R. n. 9/2017) e per quelle a media invasività (Allegato 2A, art. 5, comma 3, punto 3.2 della L.R. n. 9/2017), fermo restando le previsioni di cui all’Allegato 2A e dell’Allegato 4A 6. A tal fine, il progetto e le relative planimetrie (allegati all’istanza) dovranno contenere la descrizione completa e la destinazione degli appositi locali, oltre che dell’ambulatorio chirurgico di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.6.1. della L.R. n. 9/2017 anche di quelli nei quali si svolgeranno le prestazioni a media invasività di cui all’ALLEGATO 2A e OC2 (art. 5, comma 3, punto 3.2 della L.R. n. 9/2017) e le prestazioni a mediobassa invasività di cui all’ALLEGATO 4A (art. 5, comma 1, punto 1.7.1 della L.R. n. 9/2017). A seguito del rilascio dell’autorizzazione all’esercizio come studio medico ex art. 5, comma 3, punto 3.2 della L.R. n. 9/2017 o ambulatorio ex art. 5, comma 1, punto 1.7.1 della L.R. n. 9/2017, sono ammesse esclusivamente ipotesi di sostituzione della destinazione dei medesimi locali ad altra/altre attività della stessa tipologia di complessità rispetto a quella/quelle per cui è stata concessa la predetta autorizzazione. Non sono ammesse, invece, ulteriori deroghe rispetto ad istanze di autorizzazione all’esercizio per l’ampliamento della struttura sanitaria che non risultino dalla planimetria allegata all’originaria istanza di autorizzazione alla realizzazione.
7. Le richieste comunali di verifica di compatibilità già trasmesse, che non siano state ancora riscontrate dalla Sezione Strategie e Governo dell’Offerta alla data di entrata in vigore del presente regolamento, verranno istruite tenendo in considerazione il fabbisogno di cui al comma 2. 8. Le istanze di autorizzazione alla realizzazione, e conseguenti richieste comunali di verifica di compatibilità, già trasmesse alla data di entrata in vigore del presente regolamento, nelle quali non siano state specificate la disciplina/le discipline dell’area chirurgica di cui al comma 2 oggetto dell’istanza medesima, come invece previsto dall’articolo 4, comma 8 del regolamento n. 15/2020, devono essere integrate, fermo restando, ai fini della valutazione comparativa di cui all’art. 15, il riferimento all’arco temporale nel corso del quale è stata trasmessa la richiesta comunale di verifica di compatibilità. Alla integrazione con la specifica delle discipline, da trasmettere al Comune ed alla Sezione Strategie e Governo dell’Offerta, devono essere allegati la planimetria ed il layout della struttura ove le suddette discipline risultino evidenziate. 9. Fino alla determinazione del fabbisogno ai fini dell’accreditamento da definirsi con provvedimento di Giunta regionale, sentite le Società scientifiche, sono sospesi nuovi accreditamenti ai sensi dell’art. 3, comma 32 della L.R. n. 40/2007. 10. Con deliberazione di Giunta regionale potranno essere approvate eventuali modifiche ai fini della determinazione del succitato fabbisogno. 11. Gli ambulatori chirurgici di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.6.1. della L.R. n. 9/2017 nell’ambito di strutture pubbliche (cioè, presso strutture ospedaliere, PTA, ambulatori e poliambulatori distrettuali) non sono soggetti al fabbisogno di cui al comma 2 del presente articolo; pertanto, i suddetti ambulatori non scontano la verifica di compatibilità con il fabbisogno regionale, ai fini del rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione (propedeutica all’autorizzazione all’esercizio), e sono esclusi dal calcolo del fabbisogno residuo ai fini del rilascio ai soggetti privati dell’autorizzazione all’esercizio di cui al precedente comma 2, nonché dell’accreditamento istituzionale. 12. Gli ambulatori collocati presso strutture di ricovero per acuti private che siano state autorizzate per le discipline dell’area chirurgica alla data di entrata in vigore del presente regolamento non concorrono alla determinazione del fabbisogno previsto ai fini dell’autorizzazione all’esercizio degli ambulatori chirurgici di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.6.1. della L.R. n. 9/2017.
(10) Lettera aggiunta dalla l.r. n. 22/2023, art. 4, comma 1. (5) Articolo sostituito dal R.R. n. 10/2022, art. 5. (6) Lettera sostituita dalla l.r. 20/2023, art. 6, comma 1, lett a) (7) Lettera sostituita dalla l.r. 20/2023, art. 6, comma 1, lett b) (8) Lettera sostituita dalla l.r. 20/2023, art. 6, comma 1, lett c) (9) Lettera sostituita dalla l.r. 20/2023, art. 6, comma 1, lett d)
Art. 15Criteri per la valutazione delle richieste di verifica di
compatibilità 1. Le richieste di verifica di compatibilità presentate dai Comuni ai sensi
dell’art. 7,
comma 2 della L.R.
n. 9/2017, nell’ambito del procedimento di autorizzazione alla realizzazione
di ambulatori chirurgici di cui all’art. 5, comma
1, punto 1.6.1. della L.R.
n. 9/2017, sono valutate, conformemente a quanto stabilito nella D.G.R. n.
2037 del 07/11/2013, nell’arco temporale di volta in volta maturato
comparativamente e contestualmente per il medesimo ambito territoriale di
riferimento, applicando in primo luogo i criteri del fabbisogno (vale a dire
l’accertamento di una effettiva ed attuale carenza nell’ambito territoriale
interessato dalle richieste di autorizzazione alla realizzazione) e della
localizzazione (vale a dire la maggiore o minore rispondenza delle diverse
strutture richieste, dal punto di vista della loro prevista localizzazione nel
territorio della ASL, al soddisfacimento del fabbisogno assistenziale). Il
criterio della localizzazione è verificato, in conformità all’art.,7,
comma 3 della L.R.
n. 9/2017, sentita l’azienda sanitaria locale interessata in relazione alla
localizzazione territoriale delle strutture sanitarie e socio-sanitarie della
tipologia di attività richiesta già presenti in ambito provinciale.
2. In caso di
rispondenza in eguale misura di due o più di tali richieste ad entrambi i
sopradefiniti criteri del fabbisogno complessivo e della localizzazione
territoriale, qualora il relativo fabbisogno regionale residuo sia inferiore
all’entità delle suddette richieste, il Servizio regionale competente riconosce
la compatibilità al fabbisogno regionale al progetto o ai progetti che abbiano
conseguito la migliore valutazione numerica sulla base dei parametri e dei
relativi punteggi stabiliti al punto 6) della citata D.G.R. n. 2037 del
07/11/2013.
Art. 16Disciplina transitoria(11) 1. Gli studi medici in possesso di nulla-osta di cui all’art. 5, comma 6 della L.R. n. 9/2017, nonché le strutture autorizzate dai Comuni quali studi medici di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2., quali ambulatori specialistici di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.7.1. della L.R. n. 9/2017, o quali ambulatori chirurgici (in vigenza della L.R. n. 8/2004 o della L.R. n. 9/2017 anteriormente alla modifica di cui alla L.R. n. 65/2017, ove effettuino prestazioni di cui all’Allegato 2A, possono continuare ad erogare le predette prestazioni entro il termine del 31/12/2022, salvo adeguamento ai requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi previsti dall’Allegato 2B del presente regolamento. I soggetti titolari delle suddette strutture potranno presentare istanza di autorizzazione all’esercizio (o, se già in possesso di autorizzazione all’esercizio, istanza di autorizzazione all’esercizio per trasformazione) quali studi medici di chirurgia ambulatoriale di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. della L.R. n. 9/2017 al Comune territorialmente competente, corredata dell’autocertificazione ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 del possesso dei requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici previsti dall’allegato 2B ed ROC2 del presente regolamento. La mancata presentazione della sopracitata istanza entro i termini previsti dal presente comma comporta l’inibizione alla erogazione delle prestazioni previste nell’Allegato 2A ed OC2. Nelle ipotesi in cui, alla data di entrata in vigore del presente provvedimento, sia stata rilasciata l’autorizzazione comunale all’esercizio: 1. di cui all’art. 5, comma 1, punto 1.7.1, quale ambulatorio specialistico; 2. quale ambulatorio chirurgico; 3. di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2, quale studio medico;
in deroga all’art. 2, comma 1, lett. a) del R.R. 15/2020, tali strutture possono continuare ad essere gestite in tale forma societaria, a seguito di istanza e successivo rilascio dell’autorizzazione all’esercizio per trasformazione/ conferma in studi medici di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. della L.R. n. 9/2017. Tale fattispecie si applica nel caso in cui l’autorizzazione comunale all’esercizio sia stata rilasciata in capo a: a) società, non inquadrabili nella disciplina della S.T.P., b) per le strutture, di cui alla lettera a), che alla medesima data, i legali rappresentanti di società non inquadrabili nella disciplina della S.T.P. abbiano presentato istanza di autorizzazione all’esercizio al Comune territorialmente competente o abbiano ottenuto il parere preventivo favorevole alla realizzazione da parte della ASL territorialmente competente, oppure, abbiano presentato SCIA per la realizzazione di una struttura sanitaria erogante prestazione di tipo chirurgico al Comune territorialmente competente.
Ai fini della verifica dei requisiti previsti per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio, nelle ipotesi previste dal presente comma, il Comune conferisce incarico al Dipartimento di Prevenzione dell’ASL territorialmente competente. 2. Gli ambienti dedicati ad attività degli studi medici di chirurgia di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. e degli studi medici di cui all’art. 5, comma 6 della L.R. n. 9/2017 devono essere distinti da quelli dedicati ad attività specialistica ambulatoriale e devono essere tenute distinte le rispettive titolarità nonché le relative responsabilità di gestione, anche in fase di controllo e vigilanza. Non è ammessa, pertanto, la coesistenza nel medesimo immobile dello studio medico di chirurgia di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. della L.R. n. 9/2017 o dello studio medico di cui all’art. 5, comma 6 della L.R. n. 9/2017 con un ambulatorio o un poliambulatorio specialistico, salvo che sia possibile separare fisicamente gli ambienti afferenti a dette attività, senza alcuna condivisione degli spazi. 4. In deroga al comma 2, nell’ipotesi di strutture per le quali, anteriormente alla data di entrata in vigore del R.R. n. 15/2020, sia stata comunicata l’apertura dello studio di cui all’art. 5, comma 6 della L.R. n. 9/2017 o sia stata presentata istanza di autorizzazione all’esercizio quale studio medico di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2 oppure sia stato rilasciato parere preventivo favorevole alla realizzazione da parte della ASL territorialmente competente oppure sia stata presentata SCIA per la realizzazione di una struttura sanitaria erogante prestazione di tipo chirurgico al Comune territorialmente competente, nonché agli ambulatori medici già autorizzati che ottengano l’autorizzazione all’esercizio per trasformazione in studi medici di chirurgia di cui all’art. 5, comma 3, punto 3.2. della L.R. n. 9/2017., è consentito mantenere la condivisione degli spazi con ambulatori/poliambulatori autorizzati per l’erogazione di prestazioni di specialistica ambulatoriale in branche diverse da quelle afferenti all’area chirurgica.
(11) Articolo sostituito dal R.R. n. 10/2022, art. 6.
Disposizioni finali Il presente Regolamento è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia ai sensi e per gli effetti dell’art. 53, comma 1 della L.R. 12/05/2004, n° 7 “Statuto della Regione Puglia”. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare come Regolamento della Regione Puglia.
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