Legge Regionale 24 luglio 1997, n. 19 Norme per l'istituzione e la gestione delle aree naturali protette nella Regione Puglia.
TITOLO 1NORME
GENERALI
Art. 1(Finalità) 1. La Regione Puglia, in attuazione dei principi
programmatici dello Statuto regionale, nonché dei principi generali della legge
6 dicembre 1991, n. 394, definisce con la presente legge le norme per
listituzione e la gestione di aree naturali protette al fine di garantire e di
promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e
ambientale della regione.
2. Nelle aree naturali protette così come definite allart.
1, comma 3, della legge 6 dicembre 1991, n. 394 la Regione Puglia salvaguardia e
valorizza le attività agro-silvo-pastorali e tradizionali nonché le altre
economie locali, garantendo priorità di accesso ai finanziamenti previsti da
regolamenti e da piani e programmi nazionali e comunitari.
Art. 2(Classificazione delle aree naturali
protette) 1. I territori
regionali sottoposti a tutela sono classificati in base alle diverse
caratteristiche e destinazioni, secondo le seguenti
tipologie:
a) parchi naturali regionali: sono costituiti da aree
terrestri, fluviali, lacuali, da tratti di mare prospicienti la costa, che
costituiscono un sistema omogeneo individuato dagli assetti naturali dei luoghi,
dai valori paesaggistici e artistici dei luoghi e dalle tradizioni culturali
delle popolazioni locali;
b) riserve naturali regionali: sono costituite da aree
terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono una o più specie
naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna ovvero presentino uno o
più ecosistemi importanti per le diversità biologiche o per la conservazione
delle risorse genetiche.
Le riserve naturali
possono essere:
1) integrali, per la conservazione dellambiente naturale
nella sua integrità riguardo alla flora, alla fauna, alle rocce, alle acque, alle cavità del sottosuolo,
con lammissione di soli interventi a scopo scientifico;
2)orientate, per la
conservazione dellambiente naturale nel quale sono consentiti interventi di
sperimentazione ecologica attiva, ivi
compresi quelli rivolti al restauro o alla ricostituzione di ambienti e di
equilibri naturali degradati;
c) parchi e riserve
naturali regionali di interesse provinciale, metropolitano e locale, in base
alla rilevanza territoriale delle aree individuate su proposta della Provincia,
della città metropolitana o dellente locale;
d) monumenti naturali, per la conservazione, nella loro
integrità, di singoli elementi o piccole superfici dellambiente naturale
(formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, vegetazionali) di
particolare pregio naturalistico e ambientale;
e) biotopi: porzioni di territorio che costituiscono
unentità ecologica di rilevante interesse per la conservazione della
natura.
2. Il Comitato
tecnico-scientifico per le aree naturali protette di cui allart. 3, può
proporre al Consiglio regionale ulteriori classificazioni per le finalità della
presente legge allo scopo di rendere efficaci i tipi di protezione previsti
dalle convenzioni internazionali e in particolare alla convenzione di Ramsar di
cui al decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448, dal
protocollo relativo alle aree specialmente protette del Mediterraneo di cui alla
legge 5 marzo 1985, n. 127, nonché delle direttile comunitarie 79/409 del
Consiglio del 2 aprile 1979 e n. 92/43 del Consiglio del 21 maggio
1992.
Art. 3(Comitato
tecnico-scientifico per le aree naturali protette) 1. E’ istituito il Comitato tecnico-scientifico per le aree
naturali protette, avente funzioni consultive e di supporto alla politica regionale delle aree
protette.
2. Il Comitato è nominato con decreto del Presidente della
Giunta regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta
dellAssessore allambiente ed è composto da:
a) lAssessore regionale allambiente, che lo
presiede;
b) il Dirigente dellUfficio parchi e riserve
naturali;
c) un botanico, designato dal Rettore dellUniversità di
Lecce, uno zoologo e un geologo, designati dal Rettore dellUniversità di
Bari;
d) un esperto in gestione forestale e uno in agronomia
designati dal Rettore dellUniversità di Bari;
e) un esperto in pianificazione territoriale designato dal
Rettore del Politecnico di Bari;
f)un esperto in analisi economica nominato dal
Rettore del Politecnico di Bari;
g) un veterinario, con specifica competenza in campo
etologico, scelto tra i docenti della Facoltà di veterinaria dellUniversità di
Bari, nominato dal Rettore;
h) due rappresentanti delle associazioni ambientaliste
nazionali riconosciute dal Ministero dellambiente, scelti unitariamente dalle
stesse;
i) tre rappresentanti delle associazioni professionali
agricole maggiormente rappresentative a livello regionale;
j)un dirigente dellAssessorato regionale
allagricoltura;
k) il Dirigente del Settore pianificazione territoriale
dellAssessorato regionale allurbanistica;
) il Dirigente dellIspettorato regionale delle
foreste.
3. Svolge le funzioni di segretario un funzionario
dellAssessorato regionale allambiente di settima qualifica
funzionale.
4. Il Comitato tecnico-scientifico si riunisce su convocazione
del suo Presidente e dura in carica cinque anni.
5. Il Comitato tecnico-scientifico nomina tra i suoi
componenti il vice Presidente, che sostituisce il Presidente in caso di assenza
o impedimento.
6. Compiti del Comitato tecnico-scientifico regionale
sono:
a) esprimere parere obbligatorio sul piano del Parco di cui
allart. 20;
b) formulare proposte e indirizzi relativi alla istituzione
e gestione delle aree naturali protette nonché alla salvaguardia di ecosistemi
residui e di singoli biotopi non oggetto di alcuna forma di tutela e di
protezione ambientale;
c) fornire consulenza tecnico-scientifica agli enti gestori
di aree protette;
d) proporre ricerche scientifiche e attività sperimentali
per una corretta gestione delle aree naturali protette;
e) esprimere parere obbligatorio sulle proposte avanzate
dalle amministrazioni interessate per linclusione o le esclusioni di parti del
proprio territorio nel programma regionale delle aree
protette;
7. Ai componenti del Comitato tecnico-scientifico spetta
unindennità e un rimborso spese nelle misure stabilite dallart. 19 della legge
regionale 22 giugno 1994, n. 22 «Norme per lesercizio delle funzioni di
controllo sugli atti degli enti locali e degli enti regionali».
8. Il Comitato tecnico-scientifico per le aree naturali
protette è nominato entro trenta giorni dalla richiesta delle designazioni di
cui al comma due. In caso di mancata designazione di parte dei membri, il
Presidente della Giunta può nominare con proprio decreto, previa deliberazione
della Giunta regionale su proposta dellAssessore regionale allambiente, i
componenti mancanti. Il Comitato può
essere convocato anche in assenza di designazione di tutti i componenti, purché
i membri designati siano in numero non inferiore alla metà più uno del
totale.
9. Per il suo funzionamento il Comitato si avvale di un
apposito regolamento interno, approvato dalla Giunta regionale entro sessanta
giorni dalla costituzione del Comitato medesimo.
Art. 4(Norme
quadro) 1. La partecipazione delle Province, delle Comunità montane
e dei Comuni al procedimento di istituzione dellarea naturale protetta, fatta
salva lattribuzione delle funzioni amministrative alle Province ai sensi
dellart. 14 della legge 8 giugno 1990, n. 142, si realizza secondo le norme
quadro dellart. 22 della legge 6 dicembre 1991, n. 394.
2. La Regione istituisce le aree naturali protette
utilizzando soprattutto il demanio e il patrimonio forestale regionale,
provinciale, comunale e di altri enti pubblici, al fine di un utilizzo razionale
del territorio e per attività compatibili con la destinazione
dellarea.
3. La gestione dei servizi dellarea protetta potrà essere
affidata anche a soggetti privati a norma dell’art. 23, comma 1, della legge 6
dicembre 1991, n. 394.
4. Nelle aree naturali protette regionali individuate ai
sensi della presente legge è vietata lattività venatoria salvo eventuali
prelievi faunistici e abbattimenti selettivi necessari per ricomporre squilibri
ecologici accertati dallente di gestione.
Gli abbattimenti selettivi e i prelievi faunistici devono essere
effettuati in conformità ai regolamenti delle aree protette, previo parere
dellIstituto nazionale per la fauna selvatica e secondo le direttive emanate
dalla Regione Puglia, sotto la diretta responsabilità e sorveglianza
dellorganismo di gestione dellarea protetta e devono essere attuati da
personale da esso dipendente o da persone residenti nei comuni dellarea
protetta, preventivamente autorizzati.
5. Restano salvi i diritti reali e gli usi civici delle
collettività locali nonché quantaltro disposto dallart. 11, comma 5, della
legge
6 dicembre, 1991, n. 394.
TITOLO 2INDIVIDUAZIONE E ISTITUZIONE
DELLE AREE NATURALI PROTETTE
Art. 5(Individuazione delle aree naturali
protette) 1. Ai fini della loro tutela e valorizzazione, sono
individuate le seguenti aree aventi preminente interesse naturalistico, nonché
ambientale e paesaggistico:
A - Provincia di
Bari:
Al - Alta Murgia
A2 - Barsento
A3 - Foce Ofanto
A4 - Laghi di Conversano
A5 - La Gravina di Gravina di
Puglia
A6 - Lama S. Giorgio -
Triggiano
A7 - Fascia costiera - Territorio di Polignano a
valle della SS 16
B - Provincia di
Taranto:
B1- Gravine dellArco
jonico
B2 -
Bosco delle Pianelle
B3 -
Lago Salinella
B4 -
Palude la Vela
B5 -
Dune di Campomarino e Torrente Borraco
B6 -
Foce del Chidro
B7 -
Salina e dune di Torre Colimena
B8 -
Pinete dellArco jonico
B9 -
Palude del Conte e duna costiera
B10 -
Boschi Cuturi e Rosa Marina
B11 -
Zona collina e boschi di Massafra
C - Provincia di
Lecce:
Cl - Paludi e Bosco di Rauccio - Sorgenti
Idume
C2 -
Laghi Alimini
C3 -
Isola di SantAndrea - Litorale di Punta Pizzo
C4 -
Bosco di Tricase
C5 -
Costa Otranto - S. Maria di Leuca;
C6 -
Palude del Capitano;
C7 -
Palude del Conte e duna costiera.
D - Provincia di
Brindisi:
D1 -
Bosco di S. Teresa e dei Lucci
D2 -
Bosco di Cerano
D3 -
Salina di Punta della Contessa
D4 -
Dune costiere da Torre Canne a Torre S. Leonardo
E -
Provincia di Foggia:
E1 - Torre Fantine e Bosco
Ramitelli
E2 -
Boschi del Subappenino dauno settentrionale
E3 -
Boschi del Subappenino dauno meridionale
E4 - Bosco Incoronata
2. L’elenco di cui al comma 1 è aggiornato ogni tre anni
dal Consiglio regionale, previa deliberazione di Giunta regionale e previo
parere obbligatorio del Comitato tecnico-scientifico, anche sulla base delle
richieste formulate dagli enti interessati e da organismi scientifici e
associazioni.
Art. 6(Istituzione
delle aree naturali protette) 1. Le aree naturali protette regionali, di interesse
provinciale, metropolitano locale sono istituite in conformità ai principi
generali enunciati nella presente legge.
2. Entro trenta giorni dalla data di approvazione della
presente legge, ovvero entro trenta giorni dalla data di dichiarazione di
ammissibilità di cui allart. 7 della presente legge, il Presidente della Giunta
regionale convoca preconferenze ai fini della individuazione di linee guida per
la redazione dei documenti di indirizzo di cui allart. 22, comma 1, della legge
6 dicembre 1991, n. 394. Le
preconferenze dovranno completare i lavori entro e non oltre trenta giorni dalla
data di convocazione. Alla preconferenza
relativa alla proposta di istituzione di area naturale protetta, sono chiamati
le amministrazioni interessate, i Consorzi di bonifica e le organizzazioni
agricole, imprenditoriali e ambientaliste.
3. Entro trenta giorni dalla data di chiusura dei lavori
delle preconferenze, la Giunta regionale adotta, tenuto conto dei documenti di
indirizzo redatti ai sensi del comma 2, lo schema di disegno di legge di
istituzione delle aree naturali protette di cui allart. 5. Lo schema di disegno di legge deve
riportare:
a) la descrizione sommaria dei
luoghi,
b) la perimetrazione provvisoria del territorio da
destinare ad area naturale protetta su fogli IGM. in scala l:25.000 e, ove
necessario, in scala di maggior dettaglio;
c) le norme provvisorie di
salvaguardia;
d) la zonizzazione provvisoria e gli elementi del piano per
il parco nonché i principi del regolamento del Parco;
e) la classificazione secondo le tipologie previste
allart. 2 della presente legge;
f) lente
gestore dellarea naturale protetta;
g) il regime vincolistico e
autorizzativo;
h) le sanzioni;
i) le forme di vigilanza e
sorveglianza;
j) gli indennizzi, se previsti;
k) le norme finanziarie.
4. Entro i successivi trenta giorni, il disegno di legge
adottato è notificato dalla Giunta regionale agli enti territoriali
interessati.
5. Entro i successivi sessanta giorni, il Presidente della
Giunta regionale convoca la conferenza dei servizi per le finalità di cui
allart. 22 della legge 6 dicembre 1991, n. 394 e ai sensi dellart. 27 della
legge 8 giugno 1990, n. 142 e dellart. 14 della legge 7 agosto 1990, n.
241.
6. Entro i sessanta giorni successivi alla data di
conclusione della conferenza dei servizi, la Giunta regionale, sentito il
Comitato tecnico-scientifico, adotta il provvedimento definitivo, che invia al
Consiglio regionale per lapprovazione della legge istituiva dellarea naturale
protetta.
Art. 7(Iniziativa
popolare) 1. Allistituzione dellarea naturale protetta si può
procedere anche mediante proposte di legge di iniziativa popolare ai sensi
dellart. 54 dello Statuto della Regione Puglia e della legge regionale 16
aprile 1973, n. 9.
2. La proposta di legge di iniziativa popolare dovrà contenere
quanto previsto dallart. 6, comma 3, della presente
legge.
3. Per quanto non espressamente previsto nel presente
articolo, si applicano le procedure di cui alla legge regionale 16 aprile 1973,
n. 9.
Art. 8(Misure di
salvaguardia) 1. Dalla data di adozione dello schema di disegno di legge
di cui allart. 6, comma 3, sulle aree della perimetrazione provvisoria del
disegno di legge operano le misure di salvaguardia di cui allart. 6, comma 3,
della legge 6 dicembre 1991, n. 394. In
particolare, è vietato:
a)aprire nuove cave;
b)esercitare
lattività venatoria;
c) effettuare opere
di movimento terra tali da modificare consistentemente la morfologia del
terreno;
d) costruire nuove
strade e ampliare le esistenti se non in funzione delle attività agricole,
forestali e pastorali.
2. Gli interventi sulle aree boscate e i tagli boschivi
sono autorizzati dallAssessorato regionale allagricoltura e foreste, secondo
le norme e i regolamenti vigenti fino alladozione del piano del Parco di cui
allart. 20.
3. Sulle aree per le quali operano le misure di
salvaguardia si applicano le misure di incentivazione di cui allart. 7 della
legge 6 dicembre 1991, n. 394.
4. In applicazione del medesimo art. 7 della legge 6
dicembre 1991, n. 394, la Regione destina ai Comuni e alle Province il cui
territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di unarea protetta
una quota non inferiore al venti per cento delle risorse totali attribuitele da
leggi e programmi nazionali e comunitari in materia di tutela e valorizzazione
ambientale.
TITOLO 3GESTIONE
DELLE AREE NATURALI PROTETTE
Art. 9(Gestione delle aree naturali
protette) 1. La gestione della aree naturali protette è affidata, con
riferimento alle dimensioni delle aree perimetrate, alle Province, alle Comunità
montane, alla città metropolitana e agli enti locali, che la svolgono, di norma,
tramite la costituzione di enti di diritto pubblico, a prevalente partecipazione
provinciale, della Comunità montana, della città metropolitana e dellente
locale, istituiti con decreto del Presidente della Giunta regionale. La Regione contribuisce agli oneri gestionali
sulla base dei programmi di gestione delle aree stesse utilizzando anche le
risorse finanziarie trasferite dallo Stato e dallUnione
europea.
2. Gli enti di cui al comma 1, in base alla omogeneità,
continuità e rilevanza del territorio interessato, possono assumere in gestione
più aree naturali protette.
3. Sono organi dellente:
a) il
Presidente;
b) il
Consiglio direttivo;
c) la Giunta esecutiva;
d) il
Collegio dei revisori dei conti;
e) la
Comunità del parco.
4. In relazione alla peculiarità delle aree interessate,
ciascun ente di gestione definisce, con apposito Statuto, sulla base dello
schema tipo di cui al comma 5, lorganizzazione amministrativa, indicando i
poteri del Presidente, del Consiglio direttivo, della Giunta esecutiva, del
Collegio dei revisori dei conti, la nomina e i compiti del Direttore e del
Segretario, le modalità di convocazione e di funzionamento degli organi
statutari, la costituzione della Comunità del parco.
5. La Giunta regionale, entro trenta giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, adotta lo schema tipo dello Statuto
degli enti gestori di aree protette ed emana direttive in
merito.
6. L’ente gestore provvede allapprovazione dello Statuto
entro novanta giorni dalla sua costituzione.
Decorso inutilmente tale termine, la Regione provvederà in via
sostitutiva ai sensi dellart. 19.
7. Lo Statuto è approvato e reso esecutivo con decreto del
Presidente della Giunta regionale ed è pubblicato sul Bollettino ufficiale della
Regione Puglia.
Art. 10(Il
Presidente) 1. Il Presidente è eletto dal Consiglio direttivo tra i
suoi membri, ha la legale rappresentanza dellente e dura in carica per lo
stesso periodo del Consiglio direttivo.
2. La carica di Presidente è incompatibile con quella di
parlamentare, consigliere regionale, assessore o consigliere provinciale, di
presidente, assessore o consigliere di Comunità montana, sindaco, assessore o
consigliere comunale;
3. Lo Statuto definisce i compiti del
Presidente.
Art. 11(Il Consiglio
direttivo) 1. Il Consiglio
direttivo è composto da:
a)il Presidente;
b) da un minimo di
tre a un massimo di cinque rappresentanti della Comunità del parco, con voto
limitato a uno;
c) un rappresentante della città metropolitana il cui
territorio eventualmente ricada, in tutto o in parte, nel perimetro del
Parco;
d) un rappresentante della Comunità montana il cui
territorio eventualmente ricada, in tutto o in parte, nel perimetro del Parco;
e) tre rappresentanti del Consiglio regionale che abbiano
comprovata competenza in materia di conservazione dellambiente e pianificazione
territoriale;
f) due rappresentanti del Consiglio provinciale competente per
territorio;
g) due rappresentanti nominata dalle organizzazioni
professionali agricole maggiormente rappresentative a livello
regionale;
h) due rappresentanti nominata dalle associazioni
protezionistiche legalmente riconosciute dal Ministero dellambiente e operanti
sul territorio regionale.
2. Il Consiglio direttivo è presieduto dal Presidente
dellente ed elegge nel suo seno il vice Presidente.
3. Le designazioni devono essere effettuate entro
quarantacinque giorni dalla richiesta dellente cui è affidata la gestione delle
aree naturali protette; in caso di inadempienza da parte dei soggetti preposti
alle nomine, la Giunta regionale provvede in via
sostitutiva.
4. Il Consiglio direttivo è legittimamente insediato quando
sia nominata la maggioranza dei suoi componenti.
5. Il Consiglio direttivo viene nominato con decreto del
Presidente della Giunta regionale, dura in carica cinque anni e i componenti non
possono essere riconfermati. Analoga
procedura si applica in caso di dimissioni di singoli
componenti.
6. I rappresentanti degli enti territoriali e locali non
possono ricoprire alcun incarico amministrativo.
7. I membri del Consiglio direttivo nominati in rappresentanza
degli enti territoriali e locali devono essere scelti tra persone che non
facciano parte dei Consigli degli enti medesimi e che abbiano specifiche
competenze in materia di tutela ambientale e di pianificazione
territoriale.
8. Lo Statuto definisce i compiti del Consiglio
direttivo.
Art. 12(La Giunta
esecutiva) 1. La Giunta esecutiva è eletta dal Consiglio direttivo ed è
formata da cinque componenti, compreso il Presidente, secondo le modalità e le
funzioni stabilite nello Statuto dellente Parco.
2. Alla Giunta esecutiva partecipa di diritto, con voto
consultivo, ilDirettore dellente Parco.
3. Lo Statuto definisce i compiti della Giunta
esecutiva.
Art. 13(Il Collegio
dei revisori)
1. Il Collegio dei revisori dei conti è composto da tre
membri, di cui uno designato dal Ministro del tesoro, nominati con decreto del
Presidente della Giunta regionale, individuati tra gli iscritti allAlbo dei
Revisori dei conti, con le modalità previste dallo
Statuto.
2. I Revisori dei conti durano in carica cinque anni e non
possono essere confermati.
3. Non possono essere designati Revisori dei conti i
componenti del Consiglio o della Giunta esecutiva.
4. Lo Statuto dellente gestore dellarea protetta stabilisce
le indennità per i componenti del Collegio dei revisori dei conti.
Art. 14(La Comunità
del parco) 1. Lo Statuto dellente, comprendenti territori di più
comuni, deve prevedere la costituzione della Comunità del parco, composta dal
Presidente della Provincia, dal Sindaco della città metropolitana, ove presente,
dai Sindaci dei Comuni e dal Presidente della Comunità montana, ove
presente.
2. La Comunità è organo consultivo e propositivo dellente
gestore. Il suo parere è obbligatorio
su:
a) regolamento del Parco di cui allart.
22;
b) piano del Parco di cui allart.
20;
c) bilancio e conto
consuntivo;
d) altre questioni a richiesta di un terzo dei
componenti del Consiglio direttivo.
3. La Comunità elabora e approva, previo parer vincolante
del Consiglio direttivo, il piano pluriennale economico e sociale e vigila sulla
sua attuazione.
4. La Comunità
adotta il proprio regolamento.
Art. 15(Il Direttore
del Parco) 1. Il Direttore dell’ente Parco è nominato con decreto
dell’Assessore all’ambiente, previa apposita delega del Presidente della Giunta
regionale, a seguito di pubblico concorso per titoli ed esami per la qualifica
dirigenziale, ovvero con contratto di diritto privato stipulato, per non più di
cinque anni, con soggetti iscritti in un elenco di idonei all’esercizio
dell’attività di Direttore di aree protette, istituito e disciplinato con
deliberazione di Giunta regionale.
In sede di prima applicazione possono essere nominati, per
non oltre due anni, soggetti anche non iscritti nell’elenco, in possesso di specifici e documentata
requisiti attestanti qualificata attività scientifica o professionale in campo
naturalistico-ambientale ovvero di direzione tecnica e amministrativa di enti o
strutture pubbliche, con esperienza almeno quinquennale anche non
continuativa.
2. L’incarico di Direttore è rinnovabile nonché revocabile in
qualunque momento con provvedimento motivato.
2. La funzione di Direttore è regolamentata dallo Statuto
dell’ente di gestione delle aree protette in base agli artt. 52 e 53 della legge
8 giugno 1990, n. 142.
Art. 16(Il personale
dell’ente Parco) 1. Gli enti di gestione delle aree protette di cui all’art.
9 si avvolgono, per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali, di
personale trasferito e/o comandato dalla Regione Puglia o da altri enti
pubblici.
2. Ai Dirigenti dei Servizi tecnici e contabili onché al
Segretario di cui all’art. 17, si applicano le norme di cui all’art. 53 della
legge 8 giugno 1990, n. 142.
3. L’ordinamento e la pianta organica del personale
dell’ente di gestione vengono disciplinati con provvedimenti del medesimo ente
soggetti alla vigilanza del Comitato regionale di controllo. Per le finalità di cui alla presente legge è
consentito l’impiego di personal tecnico e di manodopera con contratti a tempo
determinato e indeterminato ai sensi dei contratti collettivi di lavoro vigenti
per il settore agricolo-forestale.
4. L’organizzazione della struttura degli enti di gestione
delle aree protette è demandata al Consiglio direttivo, che può articolare
ilpersonale in base alle
esigenze di funzionamento.
5. Al personale delle aree protette si applica lo stato
giuridico ed economico previsto per il personale degli enti
locali.
Art. 17(Il
Segretario) 1. Il Segretario dell’ente è nominato, secondo le modalità
stabilite dallo Statuto, tra il personale dell’ente, laureato in materie
giuridico-amministrative e/o contabili.
2. Il Segretario sovrintende all’attività amministrativa e
contabile dell’ente. Assiste alle sedute del Consiglio e della Giunta esecutiva
e redige i relativi verbali sottoscrivendoli con il
Presidente.
Art. 18(Bilanci e
gestione finanziaria) 1. Per la formazione e la gestione dei bilanci di
previsione e dei rendiconti generali degli enti di gestione delle aree protette
si applicano le norme statali e regionali vigenti in
materia.
2. I documenti contabili di cui al comma 1 sono approvati
dai Consigli direttivi degli enti di gestione e le relative deliberazioni sono
sottoposte all’organo di controllo che ne valuta la legittimità nei termini di
cui all’art. 46, comma 8, della legge 8 giugno 1990, n.
142.
3. L’approvazione dei documenti di bilancio preventivo e
relativi assestamenti e variazioni, è subordinata alla verifica di compatibilità
con i corrispondenti documenti regionali per le voci riguardanti l’assegnazione
annua regionale e le spese per il personale.
4. I documenti di cui al presente articolo sono pubblicati sul
Bollettino ufficiale della Regione Puglia.
Art. 19(Controllo
sugli atti – Commissariamento e scioglimento degli organi) 1. Il controllo di legittimità sugli atti degli enti cui è
affidata la gestione delle aree naturali protette regionali, di interesse
provinciale, metropolitano e locale è esercitato ai sensi della legge regionale
22 giugno 1994, 22 «Norme per l’esercizio delle funzioni di controllo sugli atti
degli enti locali e degli enti regionali».
2. Il Presidente della Giunta regionale, anche su
segnalazione dell’organo di controllo, qualora riscontri gravi inadempienze
gestionali o fatti gravi contrari alle norme vigenti o per persistente
inattività, provvede, con proprio decreto, previa deliberazione della Giunta
regionale, allo scioglimento degli organi degli enti di gestione delle aree
naturali protette regionali di interesse provinciale, metropolitano e
locale.
3. Con il decreto di scioglimento, il Presidente della
Giunta nomina, contestualmente, un commissario con pieni poteri che rimane in
carica fino alla ricostituzione degli organi dell’ente di
gestione.
TITOLO 4GESTIONE
TERRITORIALE
Art. 20(Piano per il
Parco) 1. Strumenti di attuazione delle finalità delle aree
naturali protette sono il piano per il Parco e il piano pluriennale economico e
sociale per la promozione delle attività compatibili di cui all’art.
21.
2. I contenuti del piano per il Parco sono analoghi a
quelli previsti dall’art. 12 della legge 6 dicembre 1991, n.
394.
3. Il piano è predisposto dall’ente di gestione ed è
adottato dal Consiglio direttivo entro e non oltre centottanta giorni dalla data
di insediamento degli organi di gestione, sentito il parere della Comunità del
parco. Il piano dovrà indicare anche le
risorse e le modalità finanziarie occorrenti per la sua
attuazione.
4. Successivamente all’adozione, il piano viene depositato
presso gli enti territoriali interessati per la durata di quaranta giorni
consecutivi durante i quali chiunque ha facoltà di prenderne visione ed estrarne
copia. Dell’avvenuto deposito deve
essere data tempestiva notizia tramite il Bollettino ufficiale della Regione
Puglia. In tale periodo chiunque può
presentare osservazioni scritte.
5. Decorso il termine di cui al comma 4, il piano è inviato
dall’ente di gestione della Giunta regionale che, sentito il parere del Comitato
tecnico-scientifico di cui all’art. 3, lo invia alle Commissioni consiliari
competenti, che lo inoltrano con il relativo parere al Consiglio
regionale.
6. Al piano possono essere apportate modifiche seguendo le
procedure di cui ai commi precedenti ed è aggiornato con identica modalità
almeno ogni dieci anni.
7. Il piano ha effetto di dichiarazione di pubblico
generale interesse e di urgenza e di indifferibilità per gli interventi in esso
previsti e sostituisce, a ogni livello, i piani paesistici, i piani territoriali
o urbanistici di qualsiasi livello e ogni altro strumento di pianificazione del
territorio.
8. L’adeguamento degli strumenti urbanistici comunali e
intercomunali alle previsioni del piano avviene entro e non oltre i dodici mesi
successivi alla data di approvazione del piano medesimo.
9. In caso di ritardi o omissioni da parte degli enti di
gestione nell’attuazione delle previsioni contenute nei piani per il Parco, la
Giunta regionale, previo invito a provvedere, interviene attraverso la nomina di
commissari ad acta.
Art. 21(Piano
pluriennale economico – sociale) 1. Nel rispetto delle finalitàistitutive e delle
previsioni del piano e nei limiti del regolamento di cui all’art. 22, la
Comunità del parco promuove iniziative, coordinate con quelle degli enti locali
interessati, atte a favorire la crescita economica, sociale e culturale delle
comunità residenti. A tal fine,
predispone un piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle
attività compatibili, con contenuti analoghi a quelli dell’art. 14 della legge 6
dicembre 1991, n. 394.
2. Il piano ha durata quadriennale ed è sottoposto al
parere vincolante del Consiglio direttivo dell’ente di gestione ed è approvato,
sentiti gli enti locali, dal Consiglio regionale e può essere annualmente
aggiornato con la stessa procedura della sua formazione.
3. Al finanziamento del piano pluriennale economico e
sociale possono concorrere lo Stato, la Regione, gli enti locali e gli altri
organismi interessati.
4. Le risorse finanziarie del Parco possono essere
costituite da erogazioni contributi privati o pubblici, a qualsiasi titolo
concessi, da diritti e canoni di utilizzazione di beni mobili e immobili che
appartengono al Parco o dei quali esso abbia la gestione, dai proventi delle
sanzioni di cui all’art. 25.
Art. 22(Il
Regolamento) 1. Il regolamento del Parco disciplina l’esercizio delle
attività consentite entro il territorio del Parco ed è adottato dall’ente di
gestione, anche contestualmente all’approvazione del piano per il Parco di cui
all’art. 20 e comunque non oltre centottanta giorni dalla data di approvazione
del medesimo.
2. Il regolamento è approvato, previo parere della Comunità
del parco, dal Consiglio regionale.
3. I contenuti del regolamento sono analoghi a quelli previsti
dallart. Il della legge 6 dicembre
1991, n. 394.
Art. 23(Ufficio
parchi e riserve naturali - Vigilanza) 1. Le funzioni amministrative regionali connesse
allattuazione della presente legge vengono espletate dallUfficio parchi e
riserve naturali dellAssessorato regionale allambiente. Sono compiti
dellUfficio:
a) la vigilanza sugli enti di gestione;
b) il coordinamento delle iniziative e delle attività
regionali volte al riconoscimento del patrimonio naturale e ambientale, ai fini
della sua tutela e gestione;
c) lindividuazione delle aree da destinare a protezione,
anche sulla base delle proposte avanzate dalle amministrazioni interessate e a
seguito del parere del Comitato tecnico-scientifico di cui allart. 3 della
presente legge;
d) lassistenza tecnico-amministrativa agli organi di
gestione delle aree naturali protette;
e) la promozione
regionale di iniziative di informazione, di formazione, di educazione
ambientale, specialmente nelle scuole dobbligo, nonché di sensibilizzazione
dellopinione pubblica alla conoscenza e al rispetto del patrimonio
naturalistico della regione;
f) la promozione di attività di tutela e di fruizione delle
aree naturali protette per scopi scientifici, didattici e
culturali;
g) la
promozione di attività Produttive compatibili con lambiente
naturale;
h) la predisposizione di piani e programmi per laccesso
alle risorse finanziarie nazionali e comunitarie.
Art. 24(Sorveglianza) 1. L’ente di gestione dellarea protetta regionale esercita
le funzioni di sorveglianza sulle aree protette affidategli in gestione, con
proprio personale; può, altresì, stipulare, a tal fine, specifiche convenzioni
con il Corpo forestale dello Stato.
2. Alla sorveglianza concorrono, altresì, gli agenti di
polizia locale, urbana e rurale, le guardie di caccia e pesca e le guardie
ecologiche volontarie di cui allart. 44 della legge regionale 27 febbraio 1984,
10 e successive modificazioni e integrazioni, nonché i soggetti di cui allart.
27 della legge Il febbraio 1992, n. 157 e i nuclei di vigilanza territoriale
delle Province.
Art. 25(Sanzioni) 1. L’ inosservanza delle disposizioni di cui allart. 8,
comma 1, comporta la riduzione in pristino dei luoghi e leventuale
ricostituzione delle specie vegetali e animali.
2. Le violazioni al divieto di cui allart 8, comma 1,
lett. a), comportano la sanzione amministrativa proporzionale da un minimo di
lire 4 milioni a un massimo di lire 6 milioni per ogni 10 mc di materiale
rimosso.
3. Le violazioni al divieto di cui allart. 8, comma 1,
lett. b), comportano le sanzioni previste dalle vigenti leggi in materia di
caccia.
4. Le violazioni al divieto di cui allart. 8, comma 1,
lett. e), comportano la sanzione amministrativa da un minimo di lire 3 milioni a
un massimo di lire 30 milioni.
5. Le violazioni al divieto di cui allart. 8, comma 1,
lett. d), comportano le sanzioni previste dalle vigenti leggi in materia urbanistica.
6. Le violazioni alle limitazioni e ai divieti di cui
allart. 8, comma 2, comportano la sanzione amministrativa da un minimo di
lire 2 milioni a un massimo di lire 6
milioni per ogni ettaro o frazione di ettaro su cui è stato effettuato il taglio
boschivo.
7. Per laccertamento delle violazioni e lapplicazione
delle sanzioni previste dalla presente legge si applicano le norme e i principi di cui al Capo I della legge 25
novembre 198 1, n. 689 e allart. 6, comma 6, della legge 6 dicembre 1991, n.
394.
8. Le somme riscosse ai sensi del presente articolo sono
introitate nei bilanci dei rispettivi enti di gestione e destinate agli appositi
capitoli di spesa dei bilanci di previsione degli enti stessi.
Art. 26(Aree
contigue) 1. In sede di predisposizione del piano per il Parco
di cui allart. 20 e del piano pluriennale economico sociale di cui allart. 21,
la Regione, dintesa con gli organismi di gestione delle aree naturali protette
e con gli enti locali interessati, stabilisce eventuali misure di disciplina
dellattività venatoria nei limiti stabiliti dallart. 32, comma 3, della legge
6 dicembre 1991, n. 394 e dallart. 21, comma 1, lett. b), della legge 11
febbraio 1992, n. 157.
TITOLO 5DISPOSIZIONI
TRANSITORIE E FINALI
Art. 27(Norme
transitorie) 1. Con apposite leggi regionali si provvederà alla
riclassificazione e alladeguamento ai principi della presente legge della
disciplina del parco naturale attrezzato di Portoselvaggio, istituito con legge
regionale 24 marzo 1980, n. 21, nonché del parco naturale in località Lama
Balice del Comune di Bari, istituito con decreto del Presidente della Giunta
regionale 14 luglio 1992, n. 352.
Art. 28(Norma
finanziaria) 1. Agli oneri derivanti dallattuazione della presente
legge, quantificabili in lire 3 miliardi 500 milioni, si fa fronte mediante la
seguente variazione al bilancio di previsione per lesercizio finanziario 1997,
in termini di competenza e di cassa:
Variazione in aumento
Cap. 0581010 Norme per listituzione e la gestione delle
aree naturali
protette nella Regione Puglia
(l.r. n…. del … L.
3.500.000.000
Variazione in diminuzione
Cap. 1110070 Fondo per il
finanziamento di leggi regionali
in corso diadozione L. 3.500.000.000
Art. 29(Abrogazioni) 1. Sono abrogate le leggi regionali 7 giugno 1975, n. 50 e 21
marzo 1977, n. 8, nonché tutte le disposizioni contrarie o incompatibili con
quelle della presente legge.
2. Sono altresì revocate le deliberazioni del Consiglioregionale n. 672 del 25 novembre 1987 e n. 881 del 27 luglio 1988 Programmi
di finanziamento per la realizzazione di parchi naturali
attrezzati.
Allegato PROGRAMMA REGIONALE DELLE AREE NATURALI
PROTETTE
ELENCO GENERALE PER PROVINCIA E SCHEDE
IDENTIFICATIVE A - PROVINCIA DI BARI:
A1 - Alta Murgia
A2 - Barsento
A3 - Foce Ofanto
- Laghi di
Conversano
- La Gravina di
Gravina di Puglia
- Lama S.
Giorgio - Triggiano
- Fascia
costiera - Territorio di Polignano a valle della SS 16
B - PROVINCIA DI TARANTO:
B1 - Gravine dellArco
jonico
B2 - Bosco delle Pianelle
B3 - Lago Salinella
B4 - Palude la Vela
B5 - Dune di Campomarino e Torrente
Borraco
B6 - Foce del Chidro
B7 - Salina e dune diTorre
Colimena
B8 - Pinete dellArco
jonico
B9 - Palude del Conte e duna
costiera
B10 - Boschi Cuturi e Rosa
Marina
B11 - Zona collina e boschi di
Massafra
C - PROVINCIA DI LECCE:
C1 - Paludi e
Bosco di Rauccio - Sorgenti Idume
C2 - Laghi
Alimini
C3 - Isola di
SantAndrea - Litorale diPunta Pizzo
C4 - Bosco di
Tricase
C5 - Costa Otranto - S. Maria di
Leuca;
C6 - Palude del
Capitano;
C7 - Palude del
Conte e duna costiera.
D - PROVINCIA DI BRINDISI:
D1 - Bosco di
S. Teresa e dei Lucci
D2 -Bosco di
Cerano
D3 -Salina
diPunta della Contessa
D4 -Dune
costiere da Torre Canne a Torre S. Leonardo
E - PROVINCIA DI
FOGGIA:
E1 Torre Fantine
e Bosco Ramitelli
E2 Boschi del
Subappenino dauno settentrionale
E3 Boschi del
Subappenino dauno meridionale
E4 Bosco
Incoronata
Data Bari, addì 24 Luglio 1997
SCHEDA A1
Denominazione dellarea
Alta Murgia
Ubicazione:
Provincia: Bari
Comuni: Altamura, Gravina in Puglia, Minervino,
Poggiorsini, Corato, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Cassano delle
Murge, Andria, Spinazzola, Grumo Appulo, Bitonto, Toritto, Acquaviva
delle Fonti.
Estensione Ha
Motivazioni dl salvaguardia
Naturalistiche
Esteso altopiano caratterizzato principalmente da suoli
calcarei.
Area carsica tra le più importanti dItalia con notevoli
fenomeni geologici:
Pulo di Altamura, Pulo di Molfetta, Inghiottitoio di
Faraualle, ecc.
Rappresenta una delle aree naturali più estese della
regione.
La principale caratteristica ambientale è la presenza di
estese formazioni di pseudosteppa mediterranea rappresentata dallassociazione Festuco-Brometea,
babitat dichiarato prioritario dalla Direttiva UE
92/43.
Notevole il popolamento faunistico con presenza di specie
inserite nella stessa direttiva: Lanario (Falco biarmicus), Grillaio (Falco naumanni), Biancone
(Circaetus gallicus), Occhione Burihnus oedicnemus), Averla cinerina
(Lanius minor), Calandra
(Melanocorypha calandra), Calandrella (Calandrella brachydactyla),
Tottavilla (Lullula arborea),
Calandro (Anthus campestris).
Oltre allassociazione Festuco-Brometea è presente
una flora caratterizzata da molte specie rare ed endemiche quali: Iris
pseudopumila, Arum apulum, Crocus tomasii, Campanula
versicolorNotevole popolamento di orchidee, con endemismi quali: Ophris
mateolana.
Antropiche
Varie stazioni e necropoli neolitiche, Appule e
Japigie. Scoperta recente del cosiddetto
uomo arcaico.
Notevoli esempi storico-architettonici legati
allarcaica,cultura agro-pastorale del territorio, masserie, iazzi, muretti a
secco, ecc.
Numerosi segni legati al regno di Federico II di Svevia,
ilcui monumento più noto è Castel del Monte; di rilievo inoltre tracce
architettoniche presenti negli altri interessantissimi centri
storici.
Forme di protezione e gestione esistenti
Oasi di Protezione
Bandite diCaccia
Zone Ripopolamento e Cattura
Segnalazioni
Proposta di Parco Carsico e Speleologico Bollettino della
Biblioteca di Altamura 15Gennaio 1973.
Natura in
Puglia
Inserita nella Legge Quadro sulle aree come Area di
Reperimento.
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Recenti problemi legati a nuove forme di dissodamento e
messa a coltura delle aree steppiche degradando notevolmente sia le aree
steppiche riducendo inoltre, lhabitat per molte specie floro-faunisticheche,
sia lidentità paesaggistica del territorio.
Necessità costruttive legate alle moderne pratiche agricole
stanno alterando lidentità architettonica delle tradizionali strutture
agricole.
Vari progetti determinano possibili rilevanti problemi,
laghetti collinari sul torrente Capodacqua, strada regionale 6
Canosa-Monopoli.
Antropizzazione
diffusa.
Riduzione delle
popolazioni di diverse specie, quali: Lanario, Poiana, Averla
Cinerina.
Aree annesse
Bosco Difesa Grande di Gravina in
Puglia.
Unico esempio
presente al di fuori della prov di Foggia di estesa formazione di bosco misto
latifoglie mesofile vegetante su
substrato argilloso. Si tratta di una delle poche stazioni pugliesi del
Farnetto (Quercus frainetto) e della Groenlandia
densa.
Importante popolamento faunistico come unica stazione di
presenza regionale al di fuori della provincia di Foggia per molte specie:
Picchio Rosso Maggiore(Picoides major), Picchio verde (Picus
viridis),Nibbio bruno (Milvus migrans), Nibbio reale (Milvus milvus), Rana dalmantina
(Rana dalmantina).
Altre presenze importanti: Istrice (Histrix
cristata),Lui piccolo (Philloscopus collybita), Testuggine
terrestre (Testudo hermanni) e forse Gatto selvatico
silvestris).
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Molte le possibilità diniziative legate al parco, sentieri
attrezzati, itinerari naturalistico-storico-architettonici, marchio di qualità
per prodotti legati alle produzioni agricole tradizionali, riqualificazione
delle attività tradizionali decadute, ripristino del paesaggio agrario
tradizionale, creazione di un museo delle arre steppiche,
ecc.
Bibliografia
Sigismondi A., Tedesco N., 1990 - Natura in Puglia. Adda
Editore Bari.
SCHEDA A2
Denominazione dellarea
Barsento
Ubicazione:
Provincia: Bari
Comuni: Noci, Putignano, Alberobello, Monopoli, Castellana
Grotte.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Si tratta del più importante complesso di boschi di
Fragno (Quercus macedonica) presente nella provincia di Bari, habitat,
questo, individuato dalla Direttiva UE 92/43.
Antropiche
Area facente parte della cosidetta Murgia dei Trulli,
territorio caratterizzato dalla presenza di tipiche architetture e strutture
rurali, trulli, masserie.
Forme diprotezione e gestione esistenti
Oasi di
protezione
Segnalazioni
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Disboscamento.
Alterazione del paesaggio.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Creazione di percorsi guidati di carattere
naturalistico-paesaggistico.
Recupero delle aree boschive degradate. Incentivazione delle forme tradizionali di
agricoltura, salvaguardia delle razze zootecniche autoctone quali Asino di
Martina Franca e Cavallo Murgese.
Bibliografía
Verde - Umanesimo della Pietra n. 6 - genn.
1991
Umanesimo della Pietra, agosto 1995
Contributi dellIstituto di Archeologia - Univ. Cattolica di Milano -
1967
Insediamenti benedettini in Puglia - catalogo della mostra,
Bari nov. 1980 - genn. 1981
SCHEDA A3
Denominazione dellarea
Foce Ofanto
Ubicazione:
Provincia: B ari
Comuni: Barletta,
Margherita di Savoia (FG)
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Importante zona umida funzionale alla sosta e svernamento
dei migratori.
Antropiche
Forme di protezione e gestione
esistenti
Segnalazioni
Problemi di salvaguardia
Necessità di rinaturalizzazione dellarea. Caccia eccessiva che impedisce la sosta dei
migratori. Acque cariche dinquinanti
raccolti lungo il corso superiore. Messa a coltura delle
aree golenali.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate a scopo didattico.
Bibliografia
SCHEDA A4
Denominazione dellarea
Laghi di Conversano
Ubicazione:
Provincia: Bari
Comuni:
Conversano
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Complesso di piccole zone umide di origine
carsica.
Attraverso il trasporto delle acque superficiali e
laccumulo di materiali impermeabili allinterno di depressioni carsiche
preesistenti si sono create delle zone umide equiparabili a stagni temporanei,
habitat inserito nella direttiva UE 92/43, che
rappresentano un interessante fenomeno geologico e
naturalistico.
Tale complesso, unico nellarea della provincia di Bari,
rappresenta unimportante stazione per molte specie di Anfibi (Triturus
cristatus, Triturus italicus, Bufo bufo, Bufo viridis, Hyla arborea) e per
una flora caratteristica degli ambienti
umidi.
Per molte specie di uccelli acquatici migratori inoltre i
laghi rappresentano una delle poche zone di sosta I presenti nelle aree
interne.
Antropiche
Da sempre utilizzati dalluomo a scopo di raccolta dacqua
i laghi rappresentano una importante testimonianza statigrafica delle successive vicende storiche avvenute
nel territorio.
Forme di protezione e gestione esistenti
Costituzione Riserva Naturale Erpetologica dei laghi di
Conversano da parte dellamministrazione comunale con Delibera N. 63 del
25-3-1985
Segnalazioni
Problemi di salvaguardia
Riduzione regime idrico.
Utilizzo come discariche abusive di inerti e biocidi con inquinamento
delle acque. Messa a
coltura.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale integrale regionale
Iniziative possibili
Inserimento dei laghi in un percorso in parte già presente
che tocca gli elementi più interessanti del territorio comunale. Creazione di un museo dei laghi. Visite guidate a scopo
didattico.
Bibliografia
SCHEDA B 1
Denominazione dellarea
Gravine arco Jonico
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello,
Massafra, Mottola, Grottaglie
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Le Gravine joniche sono un singolare e spettacolare
fenomeno carsico determinato dallo scorrimento di corsi dacqua a carattere
torrentizio su fratture della piattaforma calcarea del gradino murgiano. Esse costituiscono un importante habitat per
molte specie florofaunistiche altrove
scomparse o fortemente ridotte, in particolare di quelle
rupicole.
Numerose sono le specie vegetali endemiche e della Lista
Rossa presenti: Campanula versicolor, Leontodon apulum Aegilops uniaristata,
Carum mult rum.
Numerose le specie
faunistiche rare ed inserite Direttiva UE 92/43: Lanario (Falco biarmicus),
reale (Bubo bubo), Capovaccaio
(Neophron perc terus), Averla cinerina (Lanius
minor).
Antropiche
Nella Gravine sono presenti i maggiori esempi dellEuropa
occidentale della civiltà rupestre, sotto forma dinsediamenti abitativi,
chiese, affreschi.
Forme di protezione e gestione
esistenti
Oasi di protezione.
Segnalazioni
Sito Corine
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Messa a coltura, scarichi inquinanti,
infrastrutture.
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Museo naturalistico, visite guidate, ripristino ambientale,
gestione faunistica, marchio d.o.c.
Bibliografia
Aleffí M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto. Ricerche Umanesimo della
Pietra. Martina Franca
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - op.
cit.
SCHEDA B2
Denominazione dellarea
Bosco delle Pianelle
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Martina
Franca
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Uno dei più importanti residui delle foreste che coprivano
le Murge.
Per la conformazione orografi presenta particolari
microclimi che esplicano un fenomeno dinversione vegetazionale con specie
mesofile sul fondo, Carpino orientale e Carpinella, e specie più termofile sugli
spalti superiori, Fragno e Leccio.
Presenti grandi individui arborei, soprattutto Lecci tra i più grandi
dItalia. Numerose specie vegetali rare
tra cui lunica stazione dellItalia peninsulare della Sassifraga a foglie
dEdera (Saxifraga hederacea).
Antropiche
Forme di protezione
Parco Comunale
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Italiana.
Sito Corine
Natura in Puglia.
Problemi di salvaguardia
Alterazione microclimatica causata da una strada asfaltata
che
corre sul fondo. Sovrapascolo. Disboscamento. Servitù militari.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Bibliografia
Armenise V, Ranieri L., 1958 - Studio geobotanico del
comprensorio delle Pianelle (Taranto): 1. La vegetazione della scarpata S-SW del
terzo gradino murgiano. Nuovo Gior.
Bot. Ital.
65.
Martino V A., 1992 - Il segreto del bosco. Schena editore.
SCHEDA B3
Denominazione dellarea
Lago Salinella
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Ginosa
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Importante ed unica zona umida retrodunale, caratterizzata
dal passaggio e dalla sosta di migratori.
Presenza di Habitat prioritari caratterizzati da vegetazione
alo-igrofila a salicornieti e giuncheti.
Antropiche
Forme di protezione e gestione
esistenti
Oasi di Protezione e contigua Riserva naturale biogenetica
dello Stato
Segnalazioni
Sito Corine
Censimento Biotopi Società Botanica
Italiana.
Problemi di salvaguardia
Progetti di lottizzazione.
Alterazione regime idrico..
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite
guidate.
Bibliografia
Gehu J. M. et al., 1984 -
Essai synsystematique et synchrologique sur las vegetations littoralezs
italienes daus un but conservatore.
Doc.
Phytosociologique 8.
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo della Pietra. Martina Franca
SCHEDA B4
Denominazione dellarea
Palude La Vela
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Taranto
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Zona umida ubicata sulle sponde del Mar Piccolo,
individuata come importante zona di sosta e svernamento per molte e rare specie
acquatiche inserite nella Direttiva 92/43 (Spatola, Mignattaío, Moretta
tabaccata).
Segnalata la riproduzione del Fratifio (Charadrius
alexandrinus).
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Oasi di protezione.
In concessione al WWF.
Segnalazioni
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Alterazione della zona umida, caccia, riduzione del regime idrico.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate a scopo didattico.
Bibliografia
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo della Pietra, Martina
Franca
SCHEDA B5
Denominazione dellarea
Duna di Campomarino e Torrente
Borraco
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Maruggio,
Manduria
Estensione Ha
100-120
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Complesso di dune costiere esteso per diversi
chilometri. Di rilievo la tipica
vegetazione dunale ad Ammophila arenaria, Juniperus phoenicea, Juniperus
oxycedrus, habitat inserito nella Direttiva UE 92/43.
Caratteristici i pulvini di Thymus capita e Helichrysum
italicum.
Nei brevi tratti rocciosi sono presenti rare cenosi a
Limonium japygicum e Crithmum marittimum.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Proposta di Riserva Naturale in Atti del Il Simposio
Nazionale sulla Conservazione della Natura.
Censimento biotopi Società
Botanica Italiana Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Lottizzazioni e costruzioni balneari abusive. Apertura di piste nella duna che innestano
fenomeni di erosione.
Aree annesse
Fiume Borraco.
Posto a confine orientale del complesso dunale il fiume
Borraco rappresenta, dopo il Chitro, la più importante delle tipiche risorgive
carsiche presenti lungo la costa jonica.
Importante stazione di vegetazione igrofila, con la
presenza dellunica stazione pugliese della pianta acquatica Azzolla
caroliniana;
presente una stazione dellAgnocasto (Vitex
agnus-castus). E’ inoltre luogo di
sosta di migratori acquatici.
Proposta di tutela
Riserva naturale Orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Bibliografia
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo della Pietra, Martina
Franca
SCHEDA B6
Denominazione dell’area
Foce del Chitro
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Manduria
Estensione Ha
ca. 60
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
E’ il più importante corso dacqua della costa o tale
tarantina ed è prodotto dalla risorgiva di varie sorgenti in una conca carsica
crateiforme. Importante stazione di
igrofile come: Potamogeton pectin Apium nodiflorum, Nasturtium
officinale.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica Italiana Sito
Corine
Problemi di salvaguardia
Edilizia residenziale estiva, captazione delle
acque.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale integrale regionale
Iniziative possibili
Ripristino ambientale, visite
guidate.
Bibliografia
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo della Pietra. Martina
Franca
SCHEDA B7
Denominazione dellarea
Salina e Duna di Torre Colimena
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Manduria
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Depressione umida retrodunale caratterizzata da vegetazione
alofila e Salicomia e dunale con Juniperus oxycedrus e Juniperus phoenicea,
ambedue indicate come Habitat prioritario.
La zona umida è un sito importante per i migratori
acquatici.
Antropiche
La salina, con annessa costruzione, costituisce una
testimonianza dellantico utilizzo per la raccolta del
sale.
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Sito Corine
Biotopo Società Botanica Italiana ,
Censimento habitat prioritari
Problemi di salvaguardia
Urbanizzazione turistica.
Erosione delle dune per passaggio antropico.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate
Bibliografia
Caniglia G. et al., 1978 - Carta della vegetazione di Torre
Colimena, Salento, Puglia meridionale.
C.N.R.
SCHEDA B8
Denominazione dellarea
Pinete dellArco Jonico
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Taranto, Castellaneta, Ginosa, Palagiano,
Massafra.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Segnalazioni
Naturalistiche
Si tratta di una delle più estese pinete spontanee di
Pinus halepensis su duna presenti in Italia. Il sistema dunale, estremamente frastagliato,
con dune alte 15 metri, dal nome locale di Givoni, ha una rilevante importanza
geologica e svolge anche un ruolo di
difesa delle aree interne.
Oltre che per le mature formazioni di pino, la vegetazione
è importante per il ricco sottobosco e per la presenza di alcune rarità quali
Helianthemum sessiflorum, lendemico Helianthemum jonium, Plantago
albicans, Satureja cuneifoli.
Nellarea sono presenti due tipologie di habitat
prioritario, la Pineta su duna e alcune aree di steppa
salata.
Di rilievo, sia sotto laspetto botanico che faunistico, le
varie foci dei corsi dacqua quali Lenne, Lato, ecc. che si ammettono
nello Ionio e che contribuiscono a diversificare
lambiente. Numerosa la presenza
dellavifauna migratoria e nidificante; nellarea è segnalata lunica
nidificazione, oltre quelle delle paludi della Capitanata, di un raro ardeide,
la Sgarza ciuffetto (Ardeola
ralloides).
Antropiche
Presenza di alcune torri costiere.
Forme di protezione e gestione esistenti
Parte delle pinete è protetta come Riserva Naturale dello
Stato.
Segnalazioni
Censimento Habitat prioritari.
Società Botanica Italiana.
Problemi di salvaguardia
Turismo balneare.
Incendi.
Lottizzazioni.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva Naturale o Parco Regionale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Bibliografia
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo
della Pietra. Martina
Franca
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - op.
cit.
SCHEDA Cl
Denominazione dellarea
Paludi e bosco di Rauccio-Sorgenti
Idume
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Lecce
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Il bosco di Rauccio è uno degli ultimi lembi superstiti
della medioevale Foresta di Lecce che dalla città giungeva sino al mare. E’ costituito da una lecceta inquadrabile
nellassociazione fitosociologica Viburno-Quercetum ilicis. Le aree
paludose che circondano il bosco presentano una vegetazione alo-igrofila
diversificata ed individuata come habitat
prioritario della Direttiva UE 92/43.
Il bacino dellIdume, risorgiva carsica, presenta un altro
habitat prioritario il Chetomorpho-Ruppietum. Nellarea sono presenti ben 5 specie
della Lista Rossa della Flora Italiana” (Periploca graeca, Serapias orientalis,
ecc.) ed altre della Lista Rossa
regionale” in corso di definizione da parte della S.B.I.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
L’area è stata affidata dallE.R.S.A.P. in gestione al
WWF-Italia Sezione di Lecce, ma di fatto ricade ancora nellambito di unAzienda
Faunistico-Venatoria.
Segnalazioni
Sito Corine.
Natura in Puglia.
Problemi di salvaguardia
Abusivismo edilizio.
Messa a coltura.
Caccia.
Aree annesse
Gariga Masseria Monacelli, Habitat
prioritario
Direttiva UE 92/43.
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Centro visita.
Visite guidate. Ripristino
ambientale.
Bibliografia
Ruggio De Filippis G., 1958 - La vegetazione della palude
Rauccio (Lecce). Nuovo Gior. Bot.
Ital. 65:838-845.
Lorenzoni G.G. et al., 1984 - Escursione in Salento della
Società Italiana di Fitosociologia.
Not. Soc. Ial.
Fitosoc. 19(2):
147-162.
Sigismondi A. Tedesco N. 1990 - op.
cit.
SCHEDA C2
Denominazione dellarea
Laghi Alimini
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Otranto
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Presenza di due importanti specchi dacqua in comunicazione
tra loro, ma di diversa origine, luno carsico Fontanelle laltro lagunare
Alimini Grande”. Presenza di vari habitat prioritari” in base alla Direttiva
UE 92/43, la dura costiera, la pineta, la laguna , Presenti inoltre varie specie
della Lista Rossa Periploca maggiore (Periploca greca), lorchidea
palustre (Orchis palustris), la Campanella palustre (Ipomea
sagittata).
Importante area di sosta e svernamento dellavifauna
acquatica. Segnalata la riproduzione del
Mestolo (Anas clypeata), del Succiacapre (Caprimulgus eu paeus) e
probabile del Lodolaio (Falco subbuteo).
Notevole presenza di rettili ed anfibi. Area di presenza del Tasso (Meles
meles).
Antropiche
Forme di protezione e gestione
esistenti
Parte inserita in Oasi di Protezione
Segnalazioni
Società Botanica Italiana.
Censimento Habitat prioritari S.B.1.
Natura in Puglia.
Sito Corine.
Atti Simp.
Conser.
Natu.
Problemi di salvaguardia
Alterazione del regime idrico, interramento e inquinamento
dei laghi. Insediamenti
turistici.
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Centro visita.
Visite guidate. Turismo
naturalistico.
Recupero ambientale.
Bibliografia
Macchia F., 1972 - I laghi Alimini-Fontanelle: lembi di
macchia mediterranea da salvare. Atti II
Simp Conser. Natura, Bari
1972.
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - op.
cit.
SCHEDA C3
Denominazione dellarea
Isola di SantAndrea - Litorale di Punta
Pizzo
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Gallipoli
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
L’isola di S. Andrea si presenta come una piccola isola
disabitata caratterizzata da coste rocciose.
Presenza di habitat prioritari sotto forma di steppe salate di
salicornia. Presenza dellendemismo
Statice japigica (Limonium japigicum) inserito nella Lista Rossa
regionale.
L’isola è stata individuata di recente come lunico sito
regionale di nidificazione del rarissimo Gabbiano corso (Urus audonii)
specie prioritaria, endemica del Mediterraneo.
Il litorale di Punta Pizzo comprende diversi ambienti di
notevole importanza, che formano un interessante ed unico mosaico
ambientale.
Di rilievo è il tratto a gariga ubicato nei pressi della
costa di Punta Pizzo, dove sono presenti, allinterno di una residua area a
gariga, alcune specie vegetali di notevole importanza quali: Hanthillis
hermanniae e Erica manipuliflora.
Le aree umide, corrispondenti al canale Li Foggi ed alle
attigue aree di acquitrinio risultano importanti sia per la vegetazione,
ospitando probabilmente la rara Ipomea sagittata, sia per lavifauna
acquatica che sosta numerosa durante le migrazioni.
Osservazioni recenti hanno individuato la possibile
nidificazione del Cavaliere dItalia.
Importanti appaiono inoltre le aree di vegetazione costiera a Ginepri su
duna.
Antropiche
Presenza di un inserimento disabitato, comprendente un faro
dismesso.
Forme di protezione e gestione esistenti
La Capitaneria di porto, data limportanza della colonia di
Gabbiano corso, ha imposto divieto di scalo sullisola.
Segnalazioni
Censimento Habitat prioritari.
Società Botanica Italiana.
Problemi di salvaguardia
Turismo balneare.
Navigazione da diporto. Bonifica.
Costruzioni abusive.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva Naturale.
Iniziative possibili
Visite guidate.
Bibliografia
Cataldini et al., 1992 - I! isola di S. Andrea. CRSEC Gallipoli
SCHEDA C4
Denominazione dellarea
Bosco di Tricase
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Tricase
Estensione Ha
1,5
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Si tratta dellunica stazione dellEuropa occidentale con
purezza monofitica della Quercia Vallonea (Quercus ithaburensis subsp.
macrolepis).
Si tratta di una specie minacciata inclusa nella Lista
Rossa della flora italiana.
Antropiche
Le cupole della quercia vallonea avevano una importante
funzione nelleconomia tricasina tradizionale, quella dei conciatori «pelecane»,
in quanto utilizzate per produrre tannino.
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Italiana.
Natura in Puglia.
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Degrado della formazione vegetazionale, a causa di attività
antropiche incontrollate.
Aree annesse
Proposta di tutela
Monumento naturale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Aumento della superficie boscata.
Bibliografia
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - Op. I cit.
SCHEDA C5
Denominazione dell’area
Costa Otranto - S. Maria di Leuca
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Otranto, S. Cesarea Terme, Castro, Andrano,
Tiggiano, Corsano, Tricase, Gagliano del Capo, Castrignano del
Capo.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Area di eccezionale bellezza paesaggistica costituita da
uno dei pochi esempi di costa alta ancora integra dellItalia peninsulare.
Ricca di fenomeni carsici ed erosivi.
La flora è ricca di rari endemismi inseriti nella Lista
Rossa nazionale.
L’area inoltre rappresenta un eccezionale sito
fitogeografico per la presenza di specie trans-adriatiche.
Tra la flora ricordiamo: Fiordaliso di Leuca (Centaurea
leucadea), Alisso di Leuca (Aurinia leucadea), Campanula pugliese
(Campanula versicolor), Efedra (Ephedra campylopoda), della quale è
lunica stazione italiana, mentre la
rarissima Veccia di Giacomini (Vicia giacominiana) è unendemica
puntiforme.
Oltre alla presenza di diverse specie nidificanti, ad un
interessante passaggio migratorio, ricordiamo come in questarea vi sia stata lultima presenza regionale del
mammifero più raro dEuropa, la Foca monaca (Monachus
monachus).
In alcune delle cavità carsiche che si aprono lungo la
costa sono presenti rare cenosi ipogee con diversi invertebrati endemici:
Italodytes stammeri, Typhlocaris salentina, Haloblothrus
gigas.
Antropiche
Presenza di un importante sito preistorico con ricche
manifestazioni di arte rupestre nella Grotta dei Cervi a Porto
Badisco.
Forme di protezione e gestione esistenti
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Turismo naturalistico, visite guidate e didattiche,
ripristino ambientale.
Bibliografia
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - OP. Cit.
SCHEDA C6
Denominazione dellarea
Palude del Capitano
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Nardò
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Rilevante fenomeno carsico rappresentato da varie risorgive
a forma di dolina colme dacqua salmastra] localmente dette spunnulate,
presentano una caratteristica vegetazione idrofila a Ruppia. Nelle aree circostanti di rilievo la presenza
dello Spinaporci (Sarcopanterium
spinosum) che ha qui lunica stazione senza regionale e la seconda
conosciuta per tutta l’Italia. E’
presente anche una rigogliosa stazione di Salicornieto, habitat
prioritario.
Importante stazione di sosta lungo le vie
migratorie.
Antropiche
Forme di Protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Italiana
Sito Corine
Natura in Puglia.
Atti Simp.
Cons. Natu.
Problemi di salvaguardia
Abusivismo edilizio.
Sovrapascolo.
Incendio.
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Italiana.
Sito Corine
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Controllo delle attività edilizie e delle infrastrutture
balneari.
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Struttura museale.
Visite guidate.
Bibliografia
Bianco et ai., 1986 - Aspetti interessanti della flora di
Torre Minervino.
Thalassia Salentina 16.
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - op.
cit.
SCHEDAC7
Denominazione dellarea
Palude del Conte e duna costiera
Ubicazione:
Provincia:
Taranto, Lecce
Comuni: Porto Cesareo, Manduria
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Area caratterizzata da una vasta depressione retrodunale
con ricca e diversificata vegetazione igrofila ed alofila, con specie rare della Lista Rossa” come: lOrchidea di
palude (Orchis palustris), e la Campanella palustre (Ipomea
saggitata).
Luogo di sosta per migratori
acquatici.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Censimento Habitat prioritari” della
S.B.I.
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Insediamenti turistici.
Erosione dunale.
Aree annesse
Proposta di tutela
Iniziative
possibili
Visite
guidate.
Bibliografia
Gehu J. M. et al., 1984 -
Essai synsystematique et synchrologique sur les vegetations littoralezs italiane
daus un but conservatore. Doc.
Phytosociologique 8.
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo della Pietra, Martina
Franca
SCHEDA Dl
Denominazione dellarea
Bosco di S. Teresa e dei Lucci
Ubicazione:
Provincia: Brindisi
Comuni: Tuturano,
Mesagne.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Si tratta di due
lembi boschivi con presenza monofitica di Quercia da Sughero (Quercus suber)
probabili relitti vegetazionali.
Rappresentano il
limite orientale di espansione della specie e le uniche stazioni del versante
adriatico dItalia.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Oasi di protezione
Segnalazioni
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Incendi. Pascolo
abusivo. Degrado
vegetazionale
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Recupero ambientale.
Bibliografia
Tormen L., 1953 - Segnalazione di alcuni boschi di
Quercus suber L. in Provincia di Brindisi. Nuo.
Gior.
Bot. Ital.
60.
Scarascia Mugnozza et al., 1983 - Un bosco di Sughera
presso Brindisi. Monti e boschi
34.
SCHEDA D2
Denominazione dellarea
Bosco di Cerano
Ubicazione:
Provincia: Brindisi
Comuni: Brindisi
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Residua area boschiva costituita prevalentemente da
leccio (Quercus ilex) e da importanti presenze di Quercus virgiliana,
Quercus dalechampi, Ostrya capinifolia.
Segnalate specie animali rare per il brindisino come:
Colubro leopardino (Elaphe situla), Tasso (Meles meles), Gufo
comune (Asio otus).
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Disboscamento.
Ceduazione. Presenza, nelle
immediate vicinanze, della centrale ENEL Brindisi sud.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Recupero e incremento dellarea boscata. Visite guidate a scopo didattico. Ripristino della zona
umida.
Bibliografia
Sigismondi A., N. Tedesco, 1990 - Natura in
Puglia.
Adda Editore Bari.
SCHEDA D3
Denominazione dell’area
Saline di Punta della Contessa
Ubicazione:
Provincia: Brindisi
Comuni: Brindisi
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Importantissima zona umida sia per la sosta e svernamento,
sia per la riproduzione di specie rare inserite nella Direttiva
92/43 quali: Pernice di mare (Glareola pratincola),
Cavaliere dItalia (Himantopus h.).
Nel periodo del passo primaverile si segnalano numerose e
cospicue presenze di specie inserite nella Direttiva 92/43 quali: Mignattaio
(Plegadisfalcinellus), Spatola (Platalea leucorodia), Circus sp.,
ecc.
Presenza di estese formazioni di habitat prioritario
sotto forma di Salicornieto.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Oasi di protezione
Segnalazioni
Censimento Habitat prioritari.
Sito Corine
Natura in Puglia.
Problemi di salvaguardia
Bracconaggio. Messa
a coltura. Infrastrutture centrale
ENEL Brindisi Sud.
Alterazione regime idrico.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Bibliografia
Caniglia G. et al., 1974 - Sarcopoterium spino (L.)
Spach ed Anthyllis hermanniae L, due relitti floristici nel Salento. Atti.
IV Simp. Cons. Natu. Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - op.
cit.
SCHEDA D4
Denominazione dell’area
Dune costiere da Torre Canne a Torre S.
Leonardo
Ubicazione:
Provincia: Brindisi
Comuni: Ostuni,
Fasano
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Ambienti costieri di elevato interesse naturalistico
paesaggistico, rappresentati da habitat prioritari” con vegetazione alofila e
dune a ginepri (Juniperus exyc drus, Juniperus phoenicea). Presenti
inoltre zone umide interessanti come aree di sosta per acquatici (Fiume grande,
Fiume piccolo, Fiume Morello).
Antropiche
Presenza di alcuni impianti di acquacoltura risalenti ad
oltre un secolo fa.
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Censimento Habitat prioritari” della
S.B.1.
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Messa a coltura.
Forte pressione antropica a scopi
turistici.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate a scopo didattico. Recupero e incremento dellarea
boscata.
Bibliografia
Sigismondi A., N. Tedesco, 1990 - Natura in
Puglia.
Adda Editore Bari.
SCHEDA El
Denominazione dellarea
Bosco Ramitelli-Torre Fantine
Ubicazione:
Provincia: Foggia
Comuni:
Serracapriola, Chieuti
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Complesso costiero rappresentato da importanti formazioni
vegetali.
Sono presenti infatti formazioni dunali a Ginepri
(Juniperus oxycedrus, Juniperus phoenicea),habitat inserito nella
Direttiva UE 92/43, e una rara formazione boschiva igrofila posta lungo il
Torrente Saccione caratterizzata dalla presenza di raro Frassino ossifilo
(Fraxynus oxycarpa).
Nel sottobosco sono presenti specie di rilievo e rare in
Puglia: Carex remota, Carex pendula, Festuca exaltata. Ranunculus
lanuginosus. Halimium alimifolium, Erica
multiflora.
Probabile tra la fauna la riproduzione del Lodolaio
(Falco subbuteo).
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Società Botanica Italiana.
Natura in Puglia.
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Messa a coltura, alterazione del regime
idrico.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Ripristino ambientale.
Bibliografia
Vita F., Leone V, 1986 - Impatto determinato dalla
utilizzazione turistica sulla vegetazione spontanea di un bosco a Juniperus
phoenicea L. in contrada Rosa Marina Brindisi). Monti e Boschi 37.
SCHEDA E2
Denominazione dellarea
Boschi Sub Appennino dauno
settentrionale
Ubicazione:
Provincia: Foggia
Comuni:
Biccari, Faeto, Roseto Valfortore, Castelluccio Valmaggiore, Celle San
Vito, Casalnuovo Monterotaro, Volturara Appu!a, San Marco La Catola, Pietra
Montecorvino, Motta Montecorvino, Castelnuovo della
Daunia.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Si tratta delle più estese formazione boschiva del Sub
Appennino Dauno, residuo delle grandi foreste storiche segnalate. Presenti
diversi elementi dinteresse, come il Lago Pescara, il bosco Cerasa, le due
stazioni di Faggio (Fagus sylvatica)
conosciute per larea e la vetta più alta della regione M.
Cornacchia.
Rare specie vegetali quali: Citisus sessilifollus,
Laburnum anagyroides, Dactylorihza saccifera.
Si tratta di una delle poche aree regionali dove sono
presenti specie quali:
Nibbio reale (Milvus milvus). Nibbio bruno (Milvus migrans), Lupo
(Canis lupus), Istrice (Histrix cristata), Salamandra pezzata
(Salamandra salamandra).
Antropiche
Interessanti centri storici.
Forme di protezione e gestione esistenti
Oasi di protezione
Segnalazioni
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Messa a coltura.
Sovrapascolo.
Ceduazione.
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Sviluppo di varie attìvità di turismo naturalistico, visite
guidate, escursioni a cavallo, ecc.
Ripristino naturalistico,
reintroduzione di ungulati.
Bibliografia
Sigismondi A., N. Tedesco, 1990 - Natura in
Puglia.
Adda Editore Bari.
SCHEDA E3
Denominazione dellarea
Boschi Sub Appennino dauno
meridionale
Ubicazione:
Provincia: Foggia
Comuni: Orsara di Puglia, Bovino, Deliceto, Panni, Accadia,
SantAgata di Puglia.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Complesso di aree di grande importanza per la presenza del
Bosco Difesa grande di Accadia, grande complesso boscato; le gole del Torrente
Frugno (uno dei più importanti siti di anfibi della regione), il corso superiore
del Cervaro con le sue residue
formazioni ripTimes New Romani (babitat prioritario insieme a diverse
aree a Festuco-Brometea presenti nel sito).
Presenti specie rare ed inserite nella Direttiva 92/43 quali: Istrice
(Histrix cristata), Nibbio bruno (Milvus migrans), Nibbio reale
(Milvus milvus).
Antropiche
Interessanti centri storici.
Forme di Protezione e gestione esistenti
Oasi di Protezione
Segnalazioni
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Messa a coltura.
Sovrapascolo.
Ceduazione
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Sviluppo di varie attività di turismo naturalistico, visite
guidate,
escursioni a cavallo, ecc.
Ripristino naturalistico, reintroduzione
di ungulati.
Bibliografia
Sigismondi A., N. Tedesco, iggo - Natura, in
Puglia.
Adda Editore Bari.
SCHEDA E4
Denominazione dell’area
Bosco dellIncoronata
Ubicazione:
Provincia: Foggia
Comune: Foggia
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Ultimo residuo di bosco umido planiziario del
Tavoliere
con specie quali Pioppo bianco (Populus alba) Olmo
(Ulmus minor),
Frassino
(Fraxinus oxycarpa)
Ubicato lungo ilcorso del torrente Cervaro,
ospita oltre ad interessanti
specie
nidificantianche uun rilevante flusso migratorio.
Antropiche
Nellarea è
presente il santuario della Madonna dellIncoronata.
Forme di
Protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Società Botanica Italiana.
Natura in Puglia
Sito Corine
Problemi di
salvaguardia
Messa a
coltura. Sovrapascolo. Alterazione del me idrico.
Infrastrutture e
cementificazione argini
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Sviluppo di varie attività di turismo naturalistico, visite
guidate, escursioni a cavallo, ecc.
Ripristino naturalistico,
reintroduzione di ungulati.
BibliografiaA - PROVINCIA DI BARI:
A1 - Alta Murgia
A2 - Barsento
A3 - Foce Ofanto
- Laghi di
Conversano
- La Gravina di
Gravina di Puglia
- Lama S.
Giorgio - Triggiano
- Fascia
costiera - Territorio di Polignano a valle della SS 16
B - PROVINCIA DI TARANTO:
B1 - Gravine dellArco
jonico
B2 - Bosco delle Pianelle
B3 - Lago Salinella
B4 - Palude la Vela
B5 - Dune di Campomarino e Torrente
Borraco
B6 - Foce del Chidro
B7 - Salina e dune diTorre
Colimena
B8 - Pinete dellArco
jonico
B9 - Palude del Conte e duna
costiera
B10 - Boschi Cuturi e Rosa
Marina
B11 - Zona collina e boschi di
Massafra
C - PROVINCIA DI LECCE:
C1 - Paludi e
Bosco di Rauccio - Sorgenti Idume
C2 - Laghi
Alimini
C3 - Isola di
SantAndrea - Litorale diPunta Pizzo
C4 - Bosco di
Tricase
C5 - Costa Otranto - S. Maria di
Leuca;
C6 - Palude del
Capitano;
C7 - Palude del
Conte e duna costiera.
D - PROVINCIA DI BRINDISI:
D1 - Bosco di
S. Teresa e dei Lucci
D2 -Bosco di
Cerano
D3 -Salina
diPunta della Contessa
D4 -Dune
costiere da Torre Canne a Torre S. Leonardo
E - PROVINCIA DI
FOGGIA:
E1 Torre Fantine
e Bosco Ramitelli
E2 Boschi del
Subappenino dauno settentrionale
E3 Boschi del
Subappenino dauno meridionale
E4 Bosco
Incoronata
Data Bari, addì 24 Luglio 1997
SCHEDA A1
Denominazione dellarea
Alta Murgia
Ubicazione:
Provincia: Bari
Comuni: Altamura, Gravina in Puglia, Minervino,
Poggiorsini, Corato, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Cassano delle
Murge, Andria, Spinazzola, Grumo Appulo, Bitonto, Toritto, Acquaviva
delle Fonti.
Estensione Ha
Motivazioni dl salvaguardia
Naturalistiche
Esteso altopiano caratterizzato principalmente da suoli
calcarei.
Area carsica tra le più importanti dItalia con notevoli
fenomeni geologici:
Pulo di Altamura, Pulo di Molfetta, Inghiottitoio di
Faraualle, ecc.
Rappresenta una delle aree naturali più estese della
regione.
La principale caratteristica ambientale è la presenza di
estese formazioni di pseudosteppa mediterranea rappresentata dallassociazione Festuco-Brometea,
babitat dichiarato prioritario dalla Direttiva UE
92/43.
Notevole il popolamento faunistico con presenza di specie
inserite nella stessa direttiva: Lanario (Falco biarmicus), Grillaio (Falco naumanni), Biancone
(Circaetus gallicus), Occhione Burihnus oedicnemus), Averla cinerina
(Lanius minor), Calandra
(Melanocorypha calandra), Calandrella (Calandrella brachydactyla),
Tottavilla (Lullula arborea),
Calandro (Anthus campestris).
Oltre allassociazione Festuco-Brometea è presente
una flora caratterizzata da molte specie rare ed endemiche quali: Iris
pseudopumila, Arum apulum, Crocus tomasii, Campanula
versicolorNotevole popolamento di orchidee, con endemismi quali: Ophris
mateolana.
Antropiche
Varie stazioni e necropoli neolitiche, Appule e
Japigie. Scoperta recente del cosiddetto
uomo arcaico.
Notevoli esempi storico-architettonici legati
allarcaica,cultura agro-pastorale del territorio, masserie, iazzi, muretti a
secco, ecc.
Numerosi segni legati al regno di Federico II di Svevia,
ilcui monumento più noto è Castel del Monte; di rilievo inoltre tracce
architettoniche presenti negli altri interessantissimi centri
storici.
Forme di protezione e gestione esistenti
Oasi di Protezione
Bandite diCaccia
Zone Ripopolamento e Cattura
Segnalazioni
Proposta di Parco Carsico e Speleologico Bollettino della
Biblioteca di Altamura 15Gennaio 1973.
Natura in
Puglia
Inserita nella Legge Quadro sulle aree come Area di
Reperimento.
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Recenti problemi legati a nuove forme di dissodamento e
messa a coltura delle aree steppiche degradando notevolmente sia le aree
steppiche riducendo inoltre, lhabitat per molte specie floro-faunisticheche,
sia lidentità paesaggistica del territorio.
Necessità costruttive legate alle moderne pratiche agricole
stanno alterando lidentità architettonica delle tradizionali strutture
agricole.
Vari progetti determinano possibili rilevanti problemi,
laghetti collinari sul torrente Capodacqua, strada regionale 6
Canosa-Monopoli.
Antropizzazione
diffusa.
Riduzione delle
popolazioni di diverse specie, quali: Lanario, Poiana, Averla
Cinerina.
Aree annesse
Bosco Difesa Grande di Gravina in
Puglia.
Unico esempio
presente al di fuori della prov di Foggia di estesa formazione di bosco misto
latifoglie mesofile vegetante su
substrato argilloso. Si tratta di una delle poche stazioni pugliesi del
Farnetto (Quercus frainetto) e della Groenlandia
densa.
Importante popolamento faunistico come unica stazione di
presenza regionale al di fuori della provincia di Foggia per molte specie:
Picchio Rosso Maggiore(Picoides major), Picchio verde (Picus
viridis),Nibbio bruno (Milvus migrans), Nibbio reale (Milvus milvus), Rana dalmantina
(Rana dalmantina).
Altre presenze importanti: Istrice (Histrix
cristata),Lui piccolo (Philloscopus collybita), Testuggine
terrestre (Testudo hermanni) e forse Gatto selvatico
silvestris).
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Molte le possibilità diniziative legate al parco, sentieri
attrezzati, itinerari naturalistico-storico-architettonici, marchio di qualità
per prodotti legati alle produzioni agricole tradizionali, riqualificazione
delle attività tradizionali decadute, ripristino del paesaggio agrario
tradizionale, creazione di un museo delle arre steppiche,
ecc.
Bibliografia
Sigismondi A., Tedesco N., 1990 - Natura in Puglia. Adda
Editore Bari.
SCHEDA A2
Denominazione dellarea
Barsento
Ubicazione:
Provincia: Bari
Comuni: Noci, Putignano, Alberobello, Monopoli, Castellana
Grotte.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Si tratta del più importante complesso di boschi di
Fragno (Quercus macedonica) presente nella provincia di Bari, habitat,
questo, individuato dalla Direttiva UE 92/43.
Antropiche
Area facente parte della cosidetta Murgia dei Trulli,
territorio caratterizzato dalla presenza di tipiche architetture e strutture
rurali, trulli, masserie.
Forme diprotezione e gestione esistenti
Oasi di
protezione
Segnalazioni
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Disboscamento.
Alterazione del paesaggio.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Creazione di percorsi guidati di carattere
naturalistico-paesaggistico.
Recupero delle aree boschive degradate. Incentivazione delle forme tradizionali di
agricoltura, salvaguardia delle razze zootecniche autoctone quali Asino di
Martina Franca e Cavallo Murgese.
Bibliografía
Verde - Umanesimo della Pietra n. 6 - genn.
1991
Umanesimo della Pietra, agosto 1995
Contributi dellIstituto di Archeologia - Univ. Cattolica di Milano -
1967
Insediamenti benedettini in Puglia - catalogo della mostra,
Bari nov. 1980 - genn. 1981
SCHEDA A3
Denominazione dellarea
Foce Ofanto
Ubicazione:
Provincia: B ari
Comuni: Barletta,
Margherita di Savoia (FG)
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Importante zona umida funzionale alla sosta e svernamento
dei migratori.
Antropiche
Forme di protezione e gestione
esistenti
Segnalazioni
Problemi di salvaguardia
Necessità di rinaturalizzazione dellarea. Caccia eccessiva che impedisce la sosta dei
migratori. Acque cariche dinquinanti
raccolti lungo il corso superiore. Messa a coltura delle
aree golenali.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate a scopo didattico.
Bibliografia
SCHEDA A4
Denominazione dellarea
Laghi di Conversano
Ubicazione:
Provincia: Bari
Comuni:
Conversano
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Complesso di piccole zone umide di origine
carsica.
Attraverso il trasporto delle acque superficiali e
laccumulo di materiali impermeabili allinterno di depressioni carsiche
preesistenti si sono create delle zone umide equiparabili a stagni temporanei,
habitat inserito nella direttiva UE 92/43, che
rappresentano un interessante fenomeno geologico e
naturalistico.
Tale complesso, unico nellarea della provincia di Bari,
rappresenta unimportante stazione per molte specie di Anfibi (Triturus
cristatus, Triturus italicus, Bufo bufo, Bufo viridis, Hyla arborea) e per
una flora caratteristica degli ambienti
umidi.
Per molte specie di uccelli acquatici migratori inoltre i
laghi rappresentano una delle poche zone di sosta I presenti nelle aree
interne.
Antropiche
Da sempre utilizzati dalluomo a scopo di raccolta dacqua
i laghi rappresentano una importante testimonianza statigrafica delle successive vicende storiche avvenute
nel territorio.
Forme di protezione e gestione esistenti
Costituzione Riserva Naturale Erpetologica dei laghi di
Conversano da parte dellamministrazione comunale con Delibera N. 63 del
25-3-1985
Segnalazioni
Problemi di salvaguardia
Riduzione regime idrico.
Utilizzo come discariche abusive di inerti e biocidi con inquinamento
delle acque. Messa a
coltura.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale integrale regionale
Iniziative possibili
Inserimento dei laghi in un percorso in parte già presente
che tocca gli elementi più interessanti del territorio comunale. Creazione di un museo dei laghi. Visite guidate a scopo
didattico.
Bibliografia
SCHEDA B 1
Denominazione dellarea
Gravine arco Jonico
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello,
Massafra, Mottola, Grottaglie
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Le Gravine joniche sono un singolare e spettacolare
fenomeno carsico determinato dallo scorrimento di corsi dacqua a carattere
torrentizio su fratture della piattaforma calcarea del gradino murgiano. Esse costituiscono un importante habitat per
molte specie florofaunistiche altrove
scomparse o fortemente ridotte, in particolare di quelle
rupicole.
Numerose sono le specie vegetali endemiche e della Lista
Rossa presenti: Campanula versicolor, Leontodon apulum Aegilops uniaristata,
Carum mult rum.
Numerose le specie
faunistiche rare ed inserite Direttiva UE 92/43: Lanario (Falco biarmicus),
reale (Bubo bubo), Capovaccaio
(Neophron perc terus), Averla cinerina (Lanius
minor).
Antropiche
Nella Gravine sono presenti i maggiori esempi dellEuropa
occidentale della civiltà rupestre, sotto forma dinsediamenti abitativi,
chiese, affreschi.
Forme di protezione e gestione
esistenti
Oasi di protezione.
Segnalazioni
Sito Corine
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Messa a coltura, scarichi inquinanti,
infrastrutture.
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Museo naturalistico, visite guidate, ripristino ambientale,
gestione faunistica, marchio d.o.c.
Bibliografia
Aleffí M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto. Ricerche Umanesimo della
Pietra. Martina Franca
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - op.
cit.
SCHEDA B2
Denominazione dellarea
Bosco delle Pianelle
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Martina
Franca
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Uno dei più importanti residui delle foreste che coprivano
le Murge.
Per la conformazione orografi presenta particolari
microclimi che esplicano un fenomeno dinversione vegetazionale con specie
mesofile sul fondo, Carpino orientale e Carpinella, e specie più termofile sugli
spalti superiori, Fragno e Leccio.
Presenti grandi individui arborei, soprattutto Lecci tra i più grandi
dItalia. Numerose specie vegetali rare
tra cui lunica stazione dellItalia peninsulare della Sassifraga a foglie
dEdera (Saxifraga hederacea).
Antropiche
Forme di protezione
Parco Comunale
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Italiana.
Sito Corine
Natura in Puglia.
Problemi di salvaguardia
Alterazione microclimatica causata da una strada asfaltata
che
corre sul fondo. Sovrapascolo. Disboscamento. Servitù militari.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Bibliografia
Armenise V, Ranieri L., 1958 - Studio geobotanico del
comprensorio delle Pianelle (Taranto): 1. La vegetazione della scarpata S-SW del
terzo gradino murgiano. Nuovo Gior.
Bot. Ital.
65.
Martino V A., 1992 - Il segreto del bosco. Schena editore.
SCHEDA B3
Denominazione dellarea
Lago Salinella
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Ginosa
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Importante ed unica zona umida retrodunale, caratterizzata
dal passaggio e dalla sosta di migratori.
Presenza di Habitat prioritari caratterizzati da vegetazione
alo-igrofila a salicornieti e giuncheti.
Antropiche
Forme di protezione e gestione
esistenti
Oasi di Protezione e contigua Riserva naturale biogenetica
dello Stato
Segnalazioni
Sito Corine
Censimento Biotopi Società Botanica
Italiana.
Problemi di salvaguardia
Progetti di lottizzazione.
Alterazione regime idrico..
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite
guidate.
Bibliografia
Gehu J. M. et al., 1984 -
Essai synsystematique et synchrologique sur las vegetations littoralezs
italienes daus un but conservatore.
Doc.
Phytosociologique 8.
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo della Pietra. Martina Franca
SCHEDA B4
Denominazione dellarea
Palude La Vela
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Taranto
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Zona umida ubicata sulle sponde del Mar Piccolo,
individuata come importante zona di sosta e svernamento per molte e rare specie
acquatiche inserite nella Direttiva 92/43 (Spatola, Mignattaío, Moretta
tabaccata).
Segnalata la riproduzione del Fratifio (Charadrius
alexandrinus).
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Oasi di protezione.
In concessione al WWF.
Segnalazioni
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Alterazione della zona umida, caccia, riduzione del regime idrico.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate a scopo didattico.
Bibliografia
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo della Pietra, Martina
Franca
SCHEDA B5
Denominazione dellarea
Duna di Campomarino e Torrente
Borraco
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Maruggio,
Manduria
Estensione Ha
100-120
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Complesso di dune costiere esteso per diversi
chilometri. Di rilievo la tipica
vegetazione dunale ad Ammophila arenaria, Juniperus phoenicea, Juniperus
oxycedrus, habitat inserito nella Direttiva UE 92/43.
Caratteristici i pulvini di Thymus capita e Helichrysum
italicum.
Nei brevi tratti rocciosi sono presenti rare cenosi a
Limonium japygicum e Crithmum marittimum.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Proposta di Riserva Naturale in Atti del Il Simposio
Nazionale sulla Conservazione della Natura.
Censimento biotopi Società
Botanica Italiana Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Lottizzazioni e costruzioni balneari abusive. Apertura di piste nella duna che innestano
fenomeni di erosione.
Aree annesse
Fiume Borraco.
Posto a confine orientale del complesso dunale il fiume
Borraco rappresenta, dopo il Chitro, la più importante delle tipiche risorgive
carsiche presenti lungo la costa jonica.
Importante stazione di vegetazione igrofila, con la
presenza dellunica stazione pugliese della pianta acquatica Azzolla
caroliniana;
presente una stazione dellAgnocasto (Vitex
agnus-castus). E’ inoltre luogo di
sosta di migratori acquatici.
Proposta di tutela
Riserva naturale Orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Bibliografia
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo della Pietra, Martina
Franca
SCHEDA B6
Denominazione dell’area
Foce del Chitro
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Manduria
Estensione Ha
ca. 60
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
E’ il più importante corso dacqua della costa o tale
tarantina ed è prodotto dalla risorgiva di varie sorgenti in una conca carsica
crateiforme. Importante stazione di
igrofile come: Potamogeton pectin Apium nodiflorum, Nasturtium
officinale.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica Italiana Sito
Corine
Problemi di salvaguardia
Edilizia residenziale estiva, captazione delle
acque.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale integrale regionale
Iniziative possibili
Ripristino ambientale, visite
guidate.
Bibliografia
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo della Pietra. Martina
Franca
SCHEDA B7
Denominazione dellarea
Salina e Duna di Torre Colimena
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Manduria
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Depressione umida retrodunale caratterizzata da vegetazione
alofila e Salicomia e dunale con Juniperus oxycedrus e Juniperus phoenicea,
ambedue indicate come Habitat prioritario.
La zona umida è un sito importante per i migratori
acquatici.
Antropiche
La salina, con annessa costruzione, costituisce una
testimonianza dellantico utilizzo per la raccolta del
sale.
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Sito Corine
Biotopo Società Botanica Italiana ,
Censimento habitat prioritari
Problemi di salvaguardia
Urbanizzazione turistica.
Erosione delle dune per passaggio antropico.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate
Bibliografia
Caniglia G. et al., 1978 - Carta della vegetazione di Torre
Colimena, Salento, Puglia meridionale.
C.N.R.
SCHEDA B8
Denominazione dellarea
Pinete dellArco Jonico
Ubicazione:
Provincia: Taranto
Comuni: Taranto, Castellaneta, Ginosa, Palagiano,
Massafra.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Segnalazioni
Naturalistiche
Si tratta di una delle più estese pinete spontanee di
Pinus halepensis su duna presenti in Italia. Il sistema dunale, estremamente frastagliato,
con dune alte 15 metri, dal nome locale di Givoni, ha una rilevante importanza
geologica e svolge anche un ruolo di
difesa delle aree interne.
Oltre che per le mature formazioni di pino, la vegetazione
è importante per il ricco sottobosco e per la presenza di alcune rarità quali
Helianthemum sessiflorum, lendemico Helianthemum jonium, Plantago
albicans, Satureja cuneifoli.
Nellarea sono presenti due tipologie di habitat
prioritario, la Pineta su duna e alcune aree di steppa
salata.
Di rilievo, sia sotto laspetto botanico che faunistico, le
varie foci dei corsi dacqua quali Lenne, Lato, ecc. che si ammettono
nello Ionio e che contribuiscono a diversificare
lambiente. Numerosa la presenza
dellavifauna migratoria e nidificante; nellarea è segnalata lunica
nidificazione, oltre quelle delle paludi della Capitanata, di un raro ardeide,
la Sgarza ciuffetto (Ardeola
ralloides).
Antropiche
Presenza di alcune torri costiere.
Forme di protezione e gestione esistenti
Parte delle pinete è protetta come Riserva Naturale dello
Stato.
Segnalazioni
Censimento Habitat prioritari.
Società Botanica Italiana.
Problemi di salvaguardia
Turismo balneare.
Incendi.
Lottizzazioni.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva Naturale o Parco Regionale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Bibliografia
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo
della Pietra. Martina
Franca
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - op.
cit.
SCHEDA Cl
Denominazione dellarea
Paludi e bosco di Rauccio-Sorgenti
Idume
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Lecce
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Il bosco di Rauccio è uno degli ultimi lembi superstiti
della medioevale Foresta di Lecce che dalla città giungeva sino al mare. E’ costituito da una lecceta inquadrabile
nellassociazione fitosociologica Viburno-Quercetum ilicis. Le aree
paludose che circondano il bosco presentano una vegetazione alo-igrofila
diversificata ed individuata come habitat
prioritario della Direttiva UE 92/43.
Il bacino dellIdume, risorgiva carsica, presenta un altro
habitat prioritario il Chetomorpho-Ruppietum. Nellarea sono presenti ben 5 specie
della Lista Rossa della Flora Italiana” (Periploca graeca, Serapias orientalis,
ecc.) ed altre della Lista Rossa
regionale” in corso di definizione da parte della S.B.I.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
L’area è stata affidata dallE.R.S.A.P. in gestione al
WWF-Italia Sezione di Lecce, ma di fatto ricade ancora nellambito di unAzienda
Faunistico-Venatoria.
Segnalazioni
Sito Corine.
Natura in Puglia.
Problemi di salvaguardia
Abusivismo edilizio.
Messa a coltura.
Caccia.
Aree annesse
Gariga Masseria Monacelli, Habitat
prioritario
Direttiva UE 92/43.
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Centro visita.
Visite guidate. Ripristino
ambientale.
Bibliografia
Ruggio De Filippis G., 1958 - La vegetazione della palude
Rauccio (Lecce). Nuovo Gior. Bot.
Ital. 65:838-845.
Lorenzoni G.G. et al., 1984 - Escursione in Salento della
Società Italiana di Fitosociologia.
Not. Soc. Ial.
Fitosoc. 19(2):
147-162.
Sigismondi A. Tedesco N. 1990 - op.
cit.
SCHEDA C2
Denominazione dellarea
Laghi Alimini
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Otranto
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Presenza di due importanti specchi dacqua in comunicazione
tra loro, ma di diversa origine, luno carsico Fontanelle laltro lagunare
Alimini Grande”. Presenza di vari habitat prioritari” in base alla Direttiva
UE 92/43, la dura costiera, la pineta, la laguna , Presenti inoltre varie specie
della Lista Rossa Periploca maggiore (Periploca greca), lorchidea
palustre (Orchis palustris), la Campanella palustre (Ipomea
sagittata).
Importante area di sosta e svernamento dellavifauna
acquatica. Segnalata la riproduzione del
Mestolo (Anas clypeata), del Succiacapre (Caprimulgus eu paeus) e
probabile del Lodolaio (Falco subbuteo).
Notevole presenza di rettili ed anfibi. Area di presenza del Tasso (Meles
meles).
Antropiche
Forme di protezione e gestione
esistenti
Parte inserita in Oasi di Protezione
Segnalazioni
Società Botanica Italiana.
Censimento Habitat prioritari S.B.1.
Natura in Puglia.
Sito Corine.
Atti Simp.
Conser.
Natu.
Problemi di salvaguardia
Alterazione del regime idrico, interramento e inquinamento
dei laghi. Insediamenti
turistici.
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Centro visita.
Visite guidate. Turismo
naturalistico.
Recupero ambientale.
Bibliografia
Macchia F., 1972 - I laghi Alimini-Fontanelle: lembi di
macchia mediterranea da salvare. Atti II
Simp Conser. Natura, Bari
1972.
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - op.
cit.
SCHEDA C3
Denominazione dellarea
Isola di SantAndrea - Litorale di Punta
Pizzo
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Gallipoli
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
L’isola di S. Andrea si presenta come una piccola isola
disabitata caratterizzata da coste rocciose.
Presenza di habitat prioritari sotto forma di steppe salate di
salicornia. Presenza dellendemismo
Statice japigica (Limonium japigicum) inserito nella Lista Rossa
regionale.
L’isola è stata individuata di recente come lunico sito
regionale di nidificazione del rarissimo Gabbiano corso (Urus audonii)
specie prioritaria, endemica del Mediterraneo.
Il litorale di Punta Pizzo comprende diversi ambienti di
notevole importanza, che formano un interessante ed unico mosaico
ambientale.
Di rilievo è il tratto a gariga ubicato nei pressi della
costa di Punta Pizzo, dove sono presenti, allinterno di una residua area a
gariga, alcune specie vegetali di notevole importanza quali: Hanthillis
hermanniae e Erica manipuliflora.
Le aree umide, corrispondenti al canale Li Foggi ed alle
attigue aree di acquitrinio risultano importanti sia per la vegetazione,
ospitando probabilmente la rara Ipomea sagittata, sia per lavifauna
acquatica che sosta numerosa durante le migrazioni.
Osservazioni recenti hanno individuato la possibile
nidificazione del Cavaliere dItalia.
Importanti appaiono inoltre le aree di vegetazione costiera a Ginepri su
duna.
Antropiche
Presenza di un inserimento disabitato, comprendente un faro
dismesso.
Forme di protezione e gestione esistenti
La Capitaneria di porto, data limportanza della colonia di
Gabbiano corso, ha imposto divieto di scalo sullisola.
Segnalazioni
Censimento Habitat prioritari.
Società Botanica Italiana.
Problemi di salvaguardia
Turismo balneare.
Navigazione da diporto. Bonifica.
Costruzioni abusive.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva Naturale.
Iniziative possibili
Visite guidate.
Bibliografia
Cataldini et al., 1992 - I! isola di S. Andrea. CRSEC Gallipoli
SCHEDA C4
Denominazione dellarea
Bosco di Tricase
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Tricase
Estensione Ha
1,5
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Si tratta dellunica stazione dellEuropa occidentale con
purezza monofitica della Quercia Vallonea (Quercus ithaburensis subsp.
macrolepis).
Si tratta di una specie minacciata inclusa nella Lista
Rossa della flora italiana.
Antropiche
Le cupole della quercia vallonea avevano una importante
funzione nelleconomia tricasina tradizionale, quella dei conciatori «pelecane»,
in quanto utilizzate per produrre tannino.
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Italiana.
Natura in Puglia.
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Degrado della formazione vegetazionale, a causa di attività
antropiche incontrollate.
Aree annesse
Proposta di tutela
Monumento naturale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Aumento della superficie boscata.
Bibliografia
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - Op. I cit.
SCHEDA C5
Denominazione dell’area
Costa Otranto - S. Maria di Leuca
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Otranto, S. Cesarea Terme, Castro, Andrano,
Tiggiano, Corsano, Tricase, Gagliano del Capo, Castrignano del
Capo.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Area di eccezionale bellezza paesaggistica costituita da
uno dei pochi esempi di costa alta ancora integra dellItalia peninsulare.
Ricca di fenomeni carsici ed erosivi.
La flora è ricca di rari endemismi inseriti nella Lista
Rossa nazionale.
L’area inoltre rappresenta un eccezionale sito
fitogeografico per la presenza di specie trans-adriatiche.
Tra la flora ricordiamo: Fiordaliso di Leuca (Centaurea
leucadea), Alisso di Leuca (Aurinia leucadea), Campanula pugliese
(Campanula versicolor), Efedra (Ephedra campylopoda), della quale è
lunica stazione italiana, mentre la
rarissima Veccia di Giacomini (Vicia giacominiana) è unendemica
puntiforme.
Oltre alla presenza di diverse specie nidificanti, ad un
interessante passaggio migratorio, ricordiamo come in questarea vi sia stata lultima presenza regionale del
mammifero più raro dEuropa, la Foca monaca (Monachus
monachus).
In alcune delle cavità carsiche che si aprono lungo la
costa sono presenti rare cenosi ipogee con diversi invertebrati endemici:
Italodytes stammeri, Typhlocaris salentina, Haloblothrus
gigas.
Antropiche
Presenza di un importante sito preistorico con ricche
manifestazioni di arte rupestre nella Grotta dei Cervi a Porto
Badisco.
Forme di protezione e gestione esistenti
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Turismo naturalistico, visite guidate e didattiche,
ripristino ambientale.
Bibliografia
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - OP. Cit.
SCHEDA C6
Denominazione dellarea
Palude del Capitano
Ubicazione:
Provincia: Lecce
Comuni: Nardò
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Rilevante fenomeno carsico rappresentato da varie risorgive
a forma di dolina colme dacqua salmastra] localmente dette spunnulate,
presentano una caratteristica vegetazione idrofila a Ruppia. Nelle aree circostanti di rilievo la presenza
dello Spinaporci (Sarcopanterium
spinosum) che ha qui lunica stazione senza regionale e la seconda
conosciuta per tutta l’Italia. E’
presente anche una rigogliosa stazione di Salicornieto, habitat
prioritario.
Importante stazione di sosta lungo le vie
migratorie.
Antropiche
Forme di Protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Italiana
Sito Corine
Natura in Puglia.
Atti Simp.
Cons. Natu.
Problemi di salvaguardia
Abusivismo edilizio.
Sovrapascolo.
Incendio.
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Italiana.
Sito Corine
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Controllo delle attività edilizie e delle infrastrutture
balneari.
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Struttura museale.
Visite guidate.
Bibliografia
Bianco et ai., 1986 - Aspetti interessanti della flora di
Torre Minervino.
Thalassia Salentina 16.
Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - op.
cit.
SCHEDAC7
Denominazione dellarea
Palude del Conte e duna costiera
Ubicazione:
Provincia:
Taranto, Lecce
Comuni: Porto Cesareo, Manduria
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Area caratterizzata da una vasta depressione retrodunale
con ricca e diversificata vegetazione igrofila ed alofila, con specie rare della Lista Rossa” come: lOrchidea di
palude (Orchis palustris), e la Campanella palustre (Ipomea
saggitata).
Luogo di sosta per migratori
acquatici.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Censimento Habitat prioritari” della
S.B.I.
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Insediamenti turistici.
Erosione dunale.
Aree annesse
Proposta di tutela
Iniziative
possibili
Visite
guidate.
Bibliografia
Gehu J. M. et al., 1984 -
Essai synsystematique et synchrologique sur les vegetations littoralezs italiane
daus un but conservatore. Doc.
Phytosociologique 8.
Aleffi M., 1986 - Natura ed ambiente nella provincia di
Taranto.
Ricerche Umanesimo della Pietra, Martina
Franca
SCHEDA Dl
Denominazione dellarea
Bosco di S. Teresa e dei Lucci
Ubicazione:
Provincia: Brindisi
Comuni: Tuturano,
Mesagne.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Si tratta di due
lembi boschivi con presenza monofitica di Quercia da Sughero (Quercus suber)
probabili relitti vegetazionali.
Rappresentano il
limite orientale di espansione della specie e le uniche stazioni del versante
adriatico dItalia.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Oasi di protezione
Segnalazioni
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Incendi. Pascolo
abusivo. Degrado
vegetazionale
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Recupero ambientale.
Bibliografia
Tormen L., 1953 - Segnalazione di alcuni boschi di
Quercus suber L. in Provincia di Brindisi. Nuo.
Gior.
Bot. Ital.
60.
Scarascia Mugnozza et al., 1983 - Un bosco di Sughera
presso Brindisi. Monti e boschi
34.
SCHEDA D2
Denominazione dellarea
Bosco di Cerano
Ubicazione:
Provincia: Brindisi
Comuni: Brindisi
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Residua area boschiva costituita prevalentemente da
leccio (Quercus ilex) e da importanti presenze di Quercus virgiliana,
Quercus dalechampi, Ostrya capinifolia.
Segnalate specie animali rare per il brindisino come:
Colubro leopardino (Elaphe situla), Tasso (Meles meles), Gufo
comune (Asio otus).
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Disboscamento.
Ceduazione. Presenza, nelle
immediate vicinanze, della centrale ENEL Brindisi sud.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Recupero e incremento dellarea boscata. Visite guidate a scopo didattico. Ripristino della zona
umida.
Bibliografia
Sigismondi A., N. Tedesco, 1990 - Natura in
Puglia.
Adda Editore Bari.
SCHEDA D3
Denominazione dell’area
Saline di Punta della Contessa
Ubicazione:
Provincia: Brindisi
Comuni: Brindisi
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Importantissima zona umida sia per la sosta e svernamento,
sia per la riproduzione di specie rare inserite nella Direttiva
92/43 quali: Pernice di mare (Glareola pratincola),
Cavaliere dItalia (Himantopus h.).
Nel periodo del passo primaverile si segnalano numerose e
cospicue presenze di specie inserite nella Direttiva 92/43 quali: Mignattaio
(Plegadisfalcinellus), Spatola (Platalea leucorodia), Circus sp.,
ecc.
Presenza di estese formazioni di habitat prioritario
sotto forma di Salicornieto.
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Oasi di protezione
Segnalazioni
Censimento Habitat prioritari.
Sito Corine
Natura in Puglia.
Problemi di salvaguardia
Bracconaggio. Messa
a coltura. Infrastrutture centrale
ENEL Brindisi Sud.
Alterazione regime idrico.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Bibliografia
Caniglia G. et al., 1974 - Sarcopoterium spino (L.)
Spach ed Anthyllis hermanniae L, due relitti floristici nel Salento. Atti.
IV Simp. Cons. Natu. Sigismondi A. Tedesco N., 1990 - op.
cit.
SCHEDA D4
Denominazione dell’area
Dune costiere da Torre Canne a Torre S.
Leonardo
Ubicazione:
Provincia: Brindisi
Comuni: Ostuni,
Fasano
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Ambienti costieri di elevato interesse naturalistico
paesaggistico, rappresentati da habitat prioritari” con vegetazione alofila e
dune a ginepri (Juniperus exyc drus, Juniperus phoenicea). Presenti
inoltre zone umide interessanti come aree di sosta per acquatici (Fiume grande,
Fiume piccolo, Fiume Morello).
Antropiche
Presenza di alcuni impianti di acquacoltura risalenti ad
oltre un secolo fa.
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Censimento Biotopi Società Botanica
Censimento Habitat prioritari” della
S.B.1.
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Messa a coltura.
Forte pressione antropica a scopi
turistici.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate a scopo didattico. Recupero e incremento dellarea
boscata.
Bibliografia
Sigismondi A., N. Tedesco, 1990 - Natura in
Puglia.
Adda Editore Bari.
SCHEDA El
Denominazione dellarea
Bosco Ramitelli-Torre Fantine
Ubicazione:
Provincia: Foggia
Comuni:
Serracapriola, Chieuti
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Complesso costiero rappresentato da importanti formazioni
vegetali.
Sono presenti infatti formazioni dunali a Ginepri
(Juniperus oxycedrus, Juniperus phoenicea),habitat inserito nella
Direttiva UE 92/43, e una rara formazione boschiva igrofila posta lungo il
Torrente Saccione caratterizzata dalla presenza di raro Frassino ossifilo
(Fraxynus oxycarpa).
Nel sottobosco sono presenti specie di rilievo e rare in
Puglia: Carex remota, Carex pendula, Festuca exaltata. Ranunculus
lanuginosus. Halimium alimifolium, Erica
multiflora.
Probabile tra la fauna la riproduzione del Lodolaio
(Falco subbuteo).
Antropiche
Forme di protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Società Botanica Italiana.
Natura in Puglia.
Sito Corine
Problemi di salvaguardia
Messa a coltura, alterazione del regime
idrico.
Aree annesse
Proposta di tutela
Riserva naturale orientata regionale
Iniziative possibili
Visite guidate.
Ripristino ambientale.
Bibliografia
Vita F., Leone V, 1986 - Impatto determinato dalla
utilizzazione turistica sulla vegetazione spontanea di un bosco a Juniperus
phoenicea L. in contrada Rosa Marina Brindisi). Monti e Boschi 37.
SCHEDA E2
Denominazione dellarea
Boschi Sub Appennino dauno
settentrionale
Ubicazione:
Provincia: Foggia
Comuni:
Biccari, Faeto, Roseto Valfortore, Castelluccio Valmaggiore, Celle San
Vito, Casalnuovo Monterotaro, Volturara Appu!a, San Marco La Catola, Pietra
Montecorvino, Motta Montecorvino, Castelnuovo della
Daunia.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Si tratta delle più estese formazione boschiva del Sub
Appennino Dauno, residuo delle grandi foreste storiche segnalate. Presenti
diversi elementi dinteresse, come il Lago Pescara, il bosco Cerasa, le due
stazioni di Faggio (Fagus sylvatica)
conosciute per larea e la vetta più alta della regione M.
Cornacchia.
Rare specie vegetali quali: Citisus sessilifollus,
Laburnum anagyroides, Dactylorihza saccifera.
Si tratta di una delle poche aree regionali dove sono
presenti specie quali:
Nibbio reale (Milvus milvus). Nibbio bruno (Milvus migrans), Lupo
(Canis lupus), Istrice (Histrix cristata), Salamandra pezzata
(Salamandra salamandra).
Antropiche
Interessanti centri storici.
Forme di protezione e gestione esistenti
Oasi di protezione
Segnalazioni
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Messa a coltura.
Sovrapascolo.
Ceduazione.
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Sviluppo di varie attìvità di turismo naturalistico, visite
guidate, escursioni a cavallo, ecc.
Ripristino naturalistico,
reintroduzione di ungulati.
Bibliografia
Sigismondi A., N. Tedesco, 1990 - Natura in
Puglia.
Adda Editore Bari.
SCHEDA E3
Denominazione dellarea
Boschi Sub Appennino dauno
meridionale
Ubicazione:
Provincia: Foggia
Comuni: Orsara di Puglia, Bovino, Deliceto, Panni, Accadia,
SantAgata di Puglia.
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Complesso di aree di grande importanza per la presenza del
Bosco Difesa grande di Accadia, grande complesso boscato; le gole del Torrente
Frugno (uno dei più importanti siti di anfibi della regione), il corso superiore
del Cervaro con le sue residue
formazioni ripTimes New Romani (babitat prioritario insieme a diverse
aree a Festuco-Brometea presenti nel sito).
Presenti specie rare ed inserite nella Direttiva 92/43 quali: Istrice
(Histrix cristata), Nibbio bruno (Milvus migrans), Nibbio reale
(Milvus milvus).
Antropiche
Interessanti centri storici.
Forme di Protezione e gestione esistenti
Oasi di Protezione
Segnalazioni
Natura in Puglia
Problemi di salvaguardia
Messa a coltura.
Sovrapascolo.
Ceduazione
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Sviluppo di varie attività di turismo naturalistico, visite
guidate,
escursioni a cavallo, ecc.
Ripristino naturalistico, reintroduzione
di ungulati.
Bibliografia
Sigismondi A., N. Tedesco, iggo - Natura, in
Puglia.
Adda Editore Bari.
SCHEDA E4
Denominazione dell’area
Bosco dellIncoronata
Ubicazione:
Provincia: Foggia
Comune: Foggia
Estensione Ha
Motivazioni di salvaguardia
Naturalistiche
Ultimo residuo di bosco umido planiziario del
Tavoliere
con specie quali Pioppo bianco (Populus alba) Olmo
(Ulmus minor),
Frassino
(Fraxinus oxycarpa)
Ubicato lungo ilcorso del torrente Cervaro,
ospita oltre ad interessanti
specie
nidificantianche uun rilevante flusso migratorio.
Antropiche
Nellarea è
presente il santuario della Madonna dellIncoronata.
Forme di
Protezione e gestione esistenti
Segnalazioni
Società Botanica Italiana.
Natura in Puglia
Sito Corine
Problemi di
salvaguardia
Messa a
coltura. Sovrapascolo. Alterazione del me idrico.
Infrastrutture e
cementificazione argini
Aree annesse
Proposta di tutela
Parco naturale regionale
Iniziative possibili
Sviluppo di varie attività di turismo naturalistico, visite
guidate, escursioni a cavallo, ecc.
Ripristino naturalistico,
reintroduzione di ungulati.
Bibliografia
Sigismondi A., N. Tedesco, 1990 - Natura in
Puglia.
Adda Editore Bari.
Sigismondi A., N. Tedesco, 1990 - Natura in
Puglia.
Adda Editore Bari.
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