Legge Regionale 3 aprile 1995, n. 12 Interventi per la tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo.(1)
Art. 1Finalità. 1. La Regione Puglia, al fine di realizzare sul proprio territorio
un corretto rapporto uomo-animale-ambiente e in attuazione di quanto disposto
dalla legge 14 agosto 1991, n. 281, promuove, disciplina e coordina la tutela
degli animali di affezione, persegue gli atti di crudeltà e i maltrattamenti nei
loro confronti nonché il loro abbandono.
Art. 2Tutela sanitaria e vigilanza. 1. Le funzioni di vigilanza sul trattamento degli animali, la tutela igienico-sanitaria degli stessi, nonché i controlli connessi allattuazione della presente legge sono attribuiti ai Comuni, che li esercitano mediante le Unità Sanitarie Locali (USL), ai sensi dellart. 5 della legge regionale 22 agosto 1989, n. 13. 2. Per le funzioni di cui al precedente comma 1, le USL possono avvalersi della collaborazione delle Guardie zoofile di cui al successivo art. 15 e degli enti ed associazioni di cui allart. 13 della presente legge.
Art. 3Anagrafe canina.(2) 1. Presso il Settore veterinario di ogni USL è istituita lAnagrafe canina, alla quale devono essere iscritti tutti i cani entro i primi sei mesi di vita o, se randagi, entro trenta giorni dopo essere stati raccolti. 1 bis) Lanagrafe canina di ogni AUSL deve essere informatizzata e centralizzata a livelli regionale, con attuazione di un sistema unitario di gestione ed elaborazione dati di anagrafe canina informatizzata regionale denominata ACIR. (3) 2. Il detentore a qualsiasi titolo del cane è tenuto a comunicare allAnagrafe canina, presso la USL competente per territorio, la detenzione, la cessione definitiva, la scomparsa, la morte del cane entro quindici giorni dallavvenimento. 3. Gli allevatori e i commercianti devono tenere un registro di carico e scarico e comunicare al Settore veterinario della USL competente per territorio il nome e lindirizzo delleventuale acquirente entro trenta giorni dalla vendita dellanimale. 4. Sono esentati dallobbligo delliscrizione allAnagrafe canina i cani di proprietà delle Forze armate e dei Corpi di pubblica sicurezza. 5. Liscrizione allAnagrafe canina è gratuita.
(2) Vedi anche il regolamento regionale n. 11/2003 riportato nel volume II(3) Comma inserito dalla l.r. 26/2006, art. 2
Art. 4Contrassegno di riconoscimento 1. Entro novanta giorni dalla data di avvenuta iscrizione allAnagrafe canina il cane verrà identificato mediante un sistema di riconoscimento elettronico (Microchips) inserito sottocute con metodi che non arrechino danno e dolore allanimale. 2. Le operazioni di identificazione, nonché la rilevazione dello stato segnaletico dellanimale, sono eseguite a cura dei Servizi veterinari della USL. 3. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale emanerà apposita direttiva indicando le caratteristiche del Microchips e delle schede segnaletiche individuali, da utilizzarsi per liscrizione dei singoli animali, alla quale dovranno uniformarsi le USL della Regione.
Art. 5Profilassi 1. La Giunta regionale, su proposta della Commissione di cui allart. 12 della presente legge e sentite le associazioni e gli enti di cui al successivo art. 13 che ne facciano richiesta: a) adotta i provvedimenti per la prevenzione del randagismo e la tutela degli animali; b) promuove e attiva, di concerto con la Sovrintendenza scolastica, corsi di educazione sanitaria, nelle scuole di ogni ordine e grado, intesi a definire un corretto rapporto uomo-animale; c) istituisce corsi di formazione professionale e di aggiornamento per il personale addetto allattuazione della presente legge. 2. La Regione e le USL, attraverso i Servizi veterinari, con la collaborazione dei medici veterinari liberi professionisti e degli enti e associazioni zoofile e protezionistiche, promuovono la conoscenza e la diffusione dei metodi per il controllo della riproduzione degli animali daffezione. A tal fine le USL possono predisporre interventi, su base volontaria, atti al controllo delle nascite, servendosi delle strutture proprie, tenuto conto del progresso scientifico. Sugli animali randagi presenti nel territorio i servizi veterinari delle AUSL, servendosi di strutture proprie o regolarmente accreditate, effettuano interventi chirurgici di sterilizzazione, individuati nella ovarioisterectomia per le femmine e nella orchiectomia nei maschi. Le autorità sanitarie locali possono disporre la reimmissione sul territorio di provenienza degli animali sottoposti a preventivo intervento di sterilizzazione. Il Comune provvede a effettuare una polizza per eventuali danni. (4) 3. Gli interventi per la limitazione delle nascite degli animali di cui al precedente comma 2 sono effettuati da medici veterinari dipendenti dal Servizio sanitario nazionale o da medici veterinari liberi professionisti convenzionati.
(4) Comma già integrato dalla l.r. 26/2006, art. 2 è stato successivamente così modificato dalla l.r. 34/2006, art. 6
Art. 6Recupero cani randagi 1. Spetta ai Servizi veterinari delle USL il recupero dei cani randagi. 2. In caso di recupero dei cani vaganti regolarmente anagrafati si provvede alla restituzione al legittimo proprietario. I cani vengono iscritti allanagrafe canina e, se non reclamati entro sessanta giorni, possono essere ceduti gratuitamente a privati maggiorenni che diano sufficienti garanzie di buon trattamento, a enti e associazioni protezionistiche. 3. Prima della scadenza del termine di cui al precedente comma 2 possono essere ceduti in affidamento temporaneo, con limpegno, da parte degli affidatari, di restituirli ai proprietari che li richiedessero entro sessanta giorni. 4. Il recupero dei cani randagi deve essere effettuato in modo indolore e senza arrecare traumi allanimale. 5. La soppressione, così come prevista dagli artt. 86, 87 e 91 del D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320 e dallart. 2, comma 6, della legge 14 agosto 1991, n. 281, deve essere effettuata esclusivamente dai medici veterinari, anche liberi professionisti, con metodo eutanasico.
Art. 7Cane collettivo 1. Sono iscritti allanagrafe canina anche i cani collettivi. 2. Cane collettivo è quel cane che vive in caseggiato, quartiere o rione in cui gruppi di persone, coordinate da un tutore responsabile, dichiarano di accettare lanimale e provvedano a fornigli mantenimento, assistenza e quantaltro necessario al suo benessere nel rispetto di quanto previsto dal regolamento di Polizia veterinaria D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320 e dallart. 672 del Codice penale. 3. Tali cani devono possedere requisiti di salubrità, essere sterilizzati e iscritti allanagrafe canina a nome del tutore responsabile, che assume tutti gli obblighi del proprietario ai fini della presente legge.
Art. 8Canili sanitari(5) 1. I comuni, singoli o associati, provvedono alla costruzione o al risanamento dei canili sanitari esistenti di cui allart. 84 del D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320 secondo i criteri stabiliti, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, dalla Giunta regionale. Per le predette finalità i Comuni possono utilizzare i fondi rivenienti dagli oneri di urbanizzazione. 2. I canili sanitari rappresentano la struttura nella quale trovano accoglienza i cani recuperati in quanto vaganti. Presso tali strutture i suddetti cani saranno anagrafati e sottoposti agli interventi sanitari di cui allart. 3, comma 5, della legge 14 agosto 1991, n. 281. Presso i canili sanitari i cani stazioneranno per il periodo di sessanta giorni in attesa di riscatto o affidamento o cessione a norma del precedente art. 6, comma 3, previo trattamento profilattico. 3. La gestione dei canili sanitari è affidata ai comuni. E fatto obbligo ai Servizi veterinari delle USL di garantire adeguata assistenza sanitaria ai suddetti canili, ricorrendo al servizio di pronta responsabilità. 4. I comuni prevedono nel proprio bilancio stanziamenti sufficienti per la manutenzione dei canili sanitari e il sostentamento dei cani ricoverati e custodia.
(5) Vedi la l.r. 4/2010, art. 44 che così dispone: “1. E’ fatto divieto di conferire animali in strutture di cui agli articoli 8 e 9 della legge regionale 3 aprile 1995, n. 12 (Interventi per la tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo), ubicate fuori regione e al di fuori del comprensorio competente per ASL visto l’articolo 5 della legge regionale 22 agosto 1989, n. 13 (Norme concernenti la materia veterinaria), il quale stabilisce che le funzioni in materia veterinaria, non espressamente attribuite alla competenza dello Stato o della Regione, sono esercitate dai comuni, che si avvalgono delle rispettive unità sanitarie locali.”
Art. 9Rifugi(6) 1. In attuazione dellart. 3, comma 2, della legge 14 agosto 1991, n. 281, la Giunta regionale, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, individua i comuni ove ubicare i rifugi per cani sulla base dei seguenti criteri: a) censimento della popolazione canina in ambito regionale; b) indicazioni della commissione regionale di cui al successivo art. 12. Nei suddetti rifugi trovano accoglienza i cani provenienti dai canili sanitari che non hanno trovato adozione o altra prevista sistemazione. 2. La Giunta regionale determina, altresì, la percentuale di partecipazione di ogni comune allonere connesso alla costruzione e alla gestione di ciascun rifugio. La Giunta regionale, nei termini di cui al precedente comma 1, stabilisce i criteri tecnici di realizzazione dei rifugi, sentita la Commissione di cui allart. 12 della presente legge. 3. I finanziamenti di cui allart. 8 della legge 14 agosto 1991, n. 281 saranno ripartiti per la costruzione o ristrutturazione dei rifugi di cui al comma 1. 4. I rifugi, oltre che dai comuni in cui ricadono territorialmente, possono essere gestiti da enti e associazioni riconosciute e iscritte allAlbo di cui allart. 13 della presente legge. 5. Al fine di combattere il fenomeno dellabbandono, presso i suddetti rifugi possono essere ospitati cani e gatti con regolare proprietario per determinati periodi di tempo e a pagamento. Le tariffe giornaliere saranno stabilite annualmente dalla Giunta regionale, su proposta della Commissione regionale di cui al successivo art. 12. 6. I comuni nel cui territorio è prevista lubicazione dei rifugi approvano i singoli progetti, entro sei mesi dalla data di adozione del provvedimento regionale di individuazione, in zone ritenute idonee. Lapprovazione del progetto costituisce dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dellopera. 7. Ai servizi veterinari delle USL è demandata la vigilanza e il controllo dei rifugi.
(6) Vedi la l.r. 4/2010, art. 44 che così dispone: “1. E’ fatto divieto di conferire animali in strutture di cui agli articoli 8 e 9 della legge regionale 3 aprile 1995, n. 12 (Interventi per la tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo), ubicate fuori regione e al di fuori del comprensorio competente per ASL visto l’articolo 5 della legge regionale 22 agosto 1989, n. 13 (Norme concernenti la materia veterinaria), il quale stabilisce che le funzioni in materia veterinaria, non espressamente attribuite alla competenza dello Stato o della Regione, sono esercitate dai comuni, che si avvalgono delle rispettive unità sanitarie locali.”
Art. 10Gatti 1. La Regione promuove la tutela dei gatti che vivono in stato di libertà. E vietato maltrattarli e spostarli da loro habitat. 2. I gatti che vivono in libertà possono essere sterilizzati e rimessi nel loro gruppo. 3. Enti e associazioni zoofile o gruppi di persone, dintesa con i Servizi veterinari delle USL, possono avere in gestione le colonie di gatti che vivono in stato di libertà, curandone la salute e le condizioni di sopravvivenza.
Art. 11Rinuncia 1. Qualora il proprietario o detentore di un animale, intenda rinunciare a questi, deve formulare comunicazione scritta al Servizio veterinario della USL competente per territorio, che provvede al ritiro dellanimale e alla consegna al competente rifugio in condizioni di affidabilità. 2. A carico del proprietario rinunciatario è previsto un contributo di mantenimento sino a quando lanimale resta presso il rifugio. 3. Lentità del contributo annuale è stabilita dalla Regione su proposta della Commissione di cui al successivo
Art. 12Commissione regionale 1. Presso lAssessorato regionale alla sanità è
istituita, entro sessanta giorni dalla data di promulgazione della presente
legge, una Commissione regionale che coordina, sovraintende e controlla gli
interventi necessari allattuazione della presente legge ed è organo consultivo
della Giunta regionale.
2. La Commissione regionale, presieduta
dallAssessore regionale alla sanità o suo delegato, è così composta:
a) lAssessore regionale allambiente o suo
delegato;
b) un medico veterinario del Settore assistenza
veterinaria dellAssessorato alla sanità o suo delegato;
c) un medico del Settore sanità pubblica
dellAssessorato regionale alla sanità o suo delegato;
d) un medico veterinario designato dallOrdine
nazionale dei medici veterinari;
e) tre esperti sorteggiati tra i nominativi
segnalati dalle Associazioni iscritte allAlbo di cui al successivo art. 13;
e-bis) un rappresentante individuato
dallAssociazione nazionale dei Comuni italiani della Regione Puglia.(7)
Art. 13Albo regionale delle Associazioni per la protezione degli
animali 1. Presso lAssessorato regionale alla sanità è
istituito un Albo regionale al quale possono essere iscritti esclusivamente gli
enti e le associazioni per la protezione degli animali operanti nella Regione
Puglia.
2. Ai fini delliscrizione allAlbo, gli enti e le
associazioni di cui al precedente comma 1 devono presentare domanda al
Presidente della Giunta regionale, sottoscritta dal legale rappresentante e
corredata di:
a) copia dellatto costitutivo;
b) copia dello Statuto da cui risulti la mancanza
del fine di lucro e la tutela degli animali e copia del bilancio;
c) elenco dei soci dal quale risulti lesistenza
di almeno duecento soci ordinari;
d) relazione documentata dellattività esercitata
nonché della efficienza organizzativa e operativa.
3. La Giunta regionale, sentito il parere della
Commissione di cui al precedente art. 12, dispone liscrizione allAlbo
regionale delle associazioni che ne hanno fatto domanda dandone comunicazione
agli enti o associazioni interessate.
4. I soggetti interessati devono richiedere, pena
la cancellazione dufficio, la conferma delliscrizione ogni tre anni, con la
ripresentazione, qualora fossero intervenute modificazioni, della documentazione
di cui al precedente comma 2.
5. Il mancato rispetto dei principi generali della
legge 14 agosto 1991, n. 281 e della presente legge comporta la cancellazione
immediata dallAlbo regionale.
6. Nella fase di prima applicazione della presente
legge saranno iscritti allAlbo regionale tutti gli enti e associazioni che ne
facciano domanda, entro trenta giorni dalla data di promulgazione della presente
legge, in possesso dei requisiti di cui al comma 2 del presente articolo.
Art. 14Attività in convenzione 1. Le associazioni iscritte allAlbo regionale di cui al precedente art. 13, mediante convenzione con i Comuni, possono svolgere le seguenti funzioni: a) costruire e gestire i rifugi per cani; b) svolgere compiti di assistenza volontaria in generale ai canili sanitari e ai rifugi; c) promuovere iniziative di aggiornamento delle guardie zoofile; d) partecipare alle iniziative di cui agli artt. 5 e 6 della presente legge. 2. Le attività oggetto di convenzione svolte dalle associazioni protezionistiche hanno carattere volontario con esclusioni di fini di lucro. 2 bis. Il ricovero e la custodia dei cani sono assicurati dai comuni mediante apposite strutture; la gestione è esercitata in proprio o affidata in concessione, previa formale convenzione, alle associazioni protezionistiche o animaliste iscritte all’albo regionale depositato presso l’Assessorato alle politiche della salute. (8)
(8) Comma aggiunto dalla l.r. 4/2010, art. 45. Successivamente, la
Corte costituzionale, con sentenza 18 ottobre - 21 dicembre 2016, n. 285
(pubblicata nella Gazz. Uff. 28 dicembre 2016, n. 52, prima serie speciale), ha
dichiarato l’illegittimità costituzionale del presente comma, nella parte in
cui non consente a soggetti privati, che garantiscono la presenza nella
struttura di volontari delle associazioni animaliste e zoofile preposti alla
gestione delle adozioni e degli affidamenti dei cani e dei gatti, di concorrere
all’affidamento di servizi di gestione di canili e gattili.
Art. 15Guardie zoofile(9) 1. Per le funzioni di vigilanza sul trattamento cui sono sottoposti gli animali, la tutela sanitaria degli stessi, il controllo degli allevamenti, dei canili e di tutti i luoghi dove sono allocati gli animali di affezione, oltre che dai soggetti indicati dallart. 57 del C.P.P., possono essere svolte da guardie zoofile volontarie con la qualifica di Guardia giurata ai sensi del T.U. delle leggi di Pubblica sicurezza, approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773. 2. Per il conseguimento della qualifica di cui al comma 1 i soggetti interessati devono frequentare con esito positivo uno specifico corso di addestramento istituito e attuato dalle AUSL, previa autorizzazione della Giunta regionale la quale determina criteri, modalità e tempi di attuazione. (10) 3. Le guardie zoofile volontarie saranno dotate di tesserino di
riconoscimento rilasciato dal Presidente della Giunta regionale con gli estremi
di provvedimento prefettizio di riconoscimento della qualifica di Guardia
zoofila. 3. E istituito presso il competente Settore dellAssessorato alle politiche della salute il registro delle guardie zoofile regionali. (11)
(10) Comma così sostituito dalla l.r. 26/2006, art. 2(11) Comma aggiunto dalla l.r. 26/2006, art. 2(9) Vedi anche il regolamento regionale n. 4/2006 riportato nel volume II
Art. 16Contributi per il patrimonio zootecnico 1. Al fine di tutelare il patrimonio zootecnico la Regione indennizza gli allevatori per le perdite dei capi di bestiame causate da cani randagi o inselvatichiti, per i quali non si è in grado di risalire al proprietario. 2. Tali eventi devono essere accertati dai competenti Servizi veterinari delle USL. 3. La misura del contributo e le modalità di erogazione sono determinate con delibera di Giunta regionale con riferimento a quanto previsto dalla legge 2 giugno 1988, n. 218. (12)
(12) Vedi anche art. 13, lett. c) della l. r. n. 21/2000.
Art. 17Sanzioni 1. Chiunque abbandona cani, gatti o qualsiasi
altro animale custodito nella propria abitazione è punito con la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da lire trecentomila a lire unmilione.
2. Chiunque omette di iscrivere il proprio cane
allAnagrafe di cui al comma 1 del precedente art. 3 è punito con la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da lire settantacinquemila a lire
quattrocentocinquantamila.
3. Chiunque, avendo iscritto il cane allAnagrafe
di cui al comma 1 del precedente art. 3, omette di sottoporlo al tatuaggio è
punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di lire
cinquantamila a lire trecentomila.
4. Chiunque fa commercio di cani o gatti al fine
di sperimentazione, in violazione delle leggi vigenti, è punito con la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da lire cinquemilioni a lire
diecimilioni.
5. Il detentore del cane che non denuncia la
variazione di residenza, la cessione, lo smarrimento, la morte dellanimale,
come previsto dalla presente legge, è punito con una sanzione amministrativa da
lire centocinquantamila a lire novecentomila.
6. Le sanzioni amministrative previste dal
presente articolo saranno riscosse dalla Regione secondo le modalità di cui alla
legge 24 novembre 1981, n. 689 e confluiranno sullapposito capitolo 3061150
denominato «Entrate rivenienti da sanzioni amministrative di cui alla legge 14
agosto 1991, n. 281».
Art. 18Norma finanziaria 1. Agli oneri derivanti dalla applicazione della
presente legge provvedono i Comuni e le U.S.L., ciascuno per la parte di propria
competenza, tenendo conto degli indirizzi programmatici della presente legge.
2. Per le finalità della presente legge e per la
erogazione dei contributi di cui ai precedenti articoli 9 e 16, si farà fronte
con le quote assegnate alla Regione a norma dellart. 8 della legge 14 agosto
1991, n. 281, nonché con le somme derivanti dal precedente art. 17, che sono da
considerarsi vincolate per le finalità della presente legge, e con i fondi di
lire 100 milioni previsti al cap. 0751013 «Spese per prevenzione del randagismo»
del bilancio 1995, previo prelevamento di pari importo dal cap. 1110070 «Fondi
per il finanziamento di leggi regionali in corso di adozione».
3. Le spese derivanti dagli articoli 4 e 5 della
presente legge sono sostenute dalle USL con i fondi assegnati e gravanti sulla
parte indistinta del Fondo sanitario.
Art. 19Norma transitoria 1. In sede di prima applicazione della presente
legge, sarà garantita la ristrutturazione o la costruzione di almeno un rifugio
in ogni Provincia.
2. In fase di prima attuazione della presente
legge, in considerazione dei tempi necessari per gli adempimenti relativi alla
realizzazione dei rifugi per cani di cui al precedente art. 9, i Comuni possono
stipulare convenzioni con gli enti e le associazioni di cui al precedente art.
13 che abbiano la disponibilità di strutture idonee.
3. I proprietari o detentori di cani a qualsiasi
titolo devono comunicare la detenzione, nel termine massimo di sei mesi dalla
promulgazione della presente legge, al Servizio veterinario della USL competente
per territorio per gli adempimenti previsti dallart. 3 della presente legge.
4. LAssessorato regionale alla sanità, sentita la
Commissione regionale di cui allart. 12, può concedere, previo parere motivato
del Servizio veterinario della Azienda unità sanitaria locale competente per
territorio, una proroga alle convenzioni esistenti sino a un massimo di dodici
mesi ove non esistano enti o associazioni di cui allart. 13 che dispongano di
strutture idonee (13)
Disposizioni finali La presente legge e dichiarata urgente ai sensi e per gli effetti del combinato disposto degli artt. 127 della Costituzione e 60 dello Statuto ed entrera in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.
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